Ho letto il saggio di Heidegger: molto interessante, specialmente il ragionamento sulla "brocca"!
Pensare che, molto tempo fa, anche io feci dei ragionamenti, pure essi piuttosto contorti, sulle "brocche"; sebbene, in effetti, con un approccio molto diverso dal suo.
Ed infatti, partendo dal semplice meccanismo retorico della "metonimia", che, risalendo all'etimo greco "μετωνυμία", composto da "μετά" ("attraverso/oltre") e ὄνομα ("nome"), col significato di "scambio di nome", riflettevo su come spesso noi usiamo il concetto di una "cosa" per il concetto di un'altra; per esempio, quando diciamo che ci siamo scolati una "brocca di vino", scambiamo il "contenente" per il "contenuto", in quanto, in effetti, ci siamo scolati il vino contenuto nella brocca, e non la brocca stessa!
E fino a qui, il ragionamento è abbastanza banale: ma, a ben vedere, cosa contiene cosa?
La risposta sembra semplice: se verso del vino in una brocca di creta, allora la brocca contiene il vino!
Ma, in effetti, non è propriamente così, perchè il manufatto denominato "brocca" contiene ed è composto esclusivamente da creta, e MAI da vino; il vino si trova nella parte concava dell'oggetto "brocca", ma non fa assolutamente parte, tecnicamente, del suo "contenuto".
Mi spiego con un esempio anedottico.
Poichè, un tempo, mi dilettavo nel creare oggetti di creta, una volta realizzai una brocca con una sottile intercapedine nascosta nella parete, nella quale, volendo, potevano versarsi liquidi diversi da quelli contenuti nella più ampia concavità ordinaria; poi, dopo aver versato un po' di vino nella cavità parietale (abilmente dissimulata e tappata con della cera), riempivo d'acqua la concavità ordinaria, invitando gli amici ad attingere vino da quella brocca...scommettendo che non ci sarebbero mai riusciti, mentre io sì!
Vinsi così parecchie scommesse, anche se, alla fine, un mio amico si accorse del tappo di cera e mi fregò!
Vi ho raccontato questo aneddoto di quando ero ragazzo, per evidenziare il fatto che, in effetti, una brocca di creta "contiene" solo creta, sebbene possa "racchiudere" tra le sue pareti contenenti creta, uno (o anche più, come nel caso della mia brocca truccata) liquidi diversi.
Ed invero, una brocca gettata in mare, contiene forse acqua salata, di cui è ripiena?
O è forse l'acqua salata del mare che la circonda a contenere la brocca?
E, d'altronde, la creta è sempre la stessa "cosa", sebbene, lavorata dalla mano dell'uomo, riceva dall'uomo denominazioni diverse: brocche, bicchieri ecc.
Se non vi chiedete come mai non abbiano internato Heidegger, sicuramente adesso vi starete chiedendo perchè non abbiano ancora internato me.
Però, io posso giustificarmi col fatto che ho bevuto parecchie "brocche di vino"...Heidegger non lo so!
Pensare che, molto tempo fa, anche io feci dei ragionamenti, pure essi piuttosto contorti, sulle "brocche"; sebbene, in effetti, con un approccio molto diverso dal suo.
Ed infatti, partendo dal semplice meccanismo retorico della "metonimia", che, risalendo all'etimo greco "μετωνυμία", composto da "μετά" ("attraverso/oltre") e ὄνομα ("nome"), col significato di "scambio di nome", riflettevo su come spesso noi usiamo il concetto di una "cosa" per il concetto di un'altra; per esempio, quando diciamo che ci siamo scolati una "brocca di vino", scambiamo il "contenente" per il "contenuto", in quanto, in effetti, ci siamo scolati il vino contenuto nella brocca, e non la brocca stessa!
E fino a qui, il ragionamento è abbastanza banale: ma, a ben vedere, cosa contiene cosa?
La risposta sembra semplice: se verso del vino in una brocca di creta, allora la brocca contiene il vino!
Ma, in effetti, non è propriamente così, perchè il manufatto denominato "brocca" contiene ed è composto esclusivamente da creta, e MAI da vino; il vino si trova nella parte concava dell'oggetto "brocca", ma non fa assolutamente parte, tecnicamente, del suo "contenuto".
Mi spiego con un esempio anedottico.
Poichè, un tempo, mi dilettavo nel creare oggetti di creta, una volta realizzai una brocca con una sottile intercapedine nascosta nella parete, nella quale, volendo, potevano versarsi liquidi diversi da quelli contenuti nella più ampia concavità ordinaria; poi, dopo aver versato un po' di vino nella cavità parietale (abilmente dissimulata e tappata con della cera), riempivo d'acqua la concavità ordinaria, invitando gli amici ad attingere vino da quella brocca...scommettendo che non ci sarebbero mai riusciti, mentre io sì!
Vinsi così parecchie scommesse, anche se, alla fine, un mio amico si accorse del tappo di cera e mi fregò!
Vi ho raccontato questo aneddoto di quando ero ragazzo, per evidenziare il fatto che, in effetti, una brocca di creta "contiene" solo creta, sebbene possa "racchiudere" tra le sue pareti contenenti creta, uno (o anche più, come nel caso della mia brocca truccata) liquidi diversi.
Ed invero, una brocca gettata in mare, contiene forse acqua salata, di cui è ripiena?
O è forse l'acqua salata del mare che la circonda a contenere la brocca?
E, d'altronde, la creta è sempre la stessa "cosa", sebbene, lavorata dalla mano dell'uomo, riceva dall'uomo denominazioni diverse: brocche, bicchieri ecc.
Se non vi chiedete come mai non abbiano internato Heidegger, sicuramente adesso vi starete chiedendo perchè non abbiano ancora internato me.

Però, io posso giustificarmi col fatto che ho bevuto parecchie "brocche di vino"...Heidegger non lo so!


