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Messaggi - anthonyi

#5446
Parlando di fede è difficile dare definizioni univoche, spesso la fede viene descritta come un itinerario di ricerca, di scoperta di qualcosa soprattutto di interiore. In tal senso possiamo parlare di una epistemologia, di un itinerario di ricerca della verità che può entrare in concorrenza con la razionalità che è, almeno a mio parere, puramente epistemologica.
C'è però un'altra versione della fede, di tipo ontologico, che vuole entrare nel merito di questa verità e rispondere a domande del tipo: Esiste Dio? Esiste l'Aldilà? ....
Quest'ultima versione non è in concorrenza con la razionalità ma può essere indagata dalla stessa sulla veridicità delle sue verità, a mio parere, anche quando fa affermazioni di tipo metafisico. Questo è d'altronde il principio dal quale sono partiti tutti coloro che hanno cercato di dimostrare l'esistenza o l'assenza di una certa proprietà spirituale. Se si usa una dimostrazione si accetta il principio che la razionalità possa indagare la fede ontologica e definirla vera o falsa.
Se invece si considera la fede come epistemologia allora ci si pone in una posizione più forte che può negare alla razionalità qualsiasi diritto di affermare alcunché sulla fede.
(Un ringraziamento a 0xdeadbeef che, con il suo ultimo 3d, ha favorito lo sviluppo di questa riflessione).
Un saluto
#5447
Tematiche Spirituali / Re:Religione e ragione
19 Maggio 2019, 20:01:16 PM
Ciao 0xdeadbeef, interpretando il tuo post mi sembra sarebbe più preciso parlare di fede che di religione. La religione (Intendendo con essa un insieme di attributi rituali e sociali) considerata da sola non necessita di speranza perché ha punti di riferimento certi (Il luogo di culto, gli altri che esercitano lo stesso culto e che generano una comunità ...). La fede invece punti di riferimento non ne può avere, è qualcosa di puramente ideale.
Però guarda un po', anche la razionalità è ideale (Non a caso Hegel pone il rapporto tra razionalità e realtà come espressione del rapporto tra idealismo e materialismo).
Per questo io non escludo che la razionalità possa essere al servizio della fede, o meglio possa servire a rendere più forte quella speranza.
Un saluto
#5448
Tematiche Spirituali / Re:Accadde a Gerusalemme...
11 Maggio 2019, 18:15:22 PM
Citazione di: Sariputra il 11 Maggio 2019, 15:41:25 PM
Citazione di: anthonyi il 09 Maggio 2019, 20:42:20 PMCiao altamarea, anch'io non credo che Dio sia religioso, lui usa la religione ma quello che gli interessa è la Fede. Non a caso nella tua storiella c'è questo scivolamento dalla Fede alla religione che non sono la stessa cosa. La fede è un fatto interiore, difficile da capire, da spiegare e da dimostrare. E' per questo che tanti si rifugiano nella religione, o nell'antireligione, e a volte causano quelle cose brutte delle quali tu parli. Un saluto.


E' ovvio che Dio non è religioso, come è altrettanto ovvio che Buddha non era buddhista... ;D
Sarebbe come dire che Dio ha fede in Dio o che Buddha ha fede nel Buddha...
Nel Buddhismo, per esempio, l'arahant (il "degno" o il "nobile") , cioè la persona che ha realizzato/raggiunto il Nirvana, è in tutto e per tutto simile al Buddha. C'è solo un particolare , non di poco conto, che fa la differenza: il Buddha ci è arrivato da solo, gli altri hanno avuto bisogno di un maestro e di un insegnamento.
E' la differenza che corre , con un esempio, tra l'alpinista che, in solitaria, scala una vetta perigliosa e apre una nuova via e quelli invece che usano, per salire, le sue indicazioni e i chiodi lasciati sul percorso da seguire.. E.non è una differenza da poco!  :o


Magari lo sarà per te, Sari, ma a me non sembra così ovvio, con l'essere "religioso", riferito a Dio, si intende l'importanza che lo stesso dà alla ritualità religiosa. Miliardi di praticanti delle svariate ritualità religiose credono che saranno premiati o puniti anche in funzione della perseveranza nel partecipare ai vari riti, probabilmente è così anche per il Buddismo perché questi meccanismi premiali sono necessari per stabilizzare un sistema religioso e se il Buddismo si è tanto sviluppato nei millenni è stato anche grazie a questi.
Un saluto.
#5449
Tematiche Spirituali / Re:Accadde a Gerusalemme...
09 Maggio 2019, 20:42:20 PM
Ciao altamarea, anch'io non credo che Dio sia religioso, lui usa la religione ma quello che gli interessa è la Fede. Non a caso nella tua storiella c'è questo scivolamento dalla Fede alla religione che non sono la stessa cosa. La fede è un fatto interiore, difficile da  capire, da spiegare e da dimostrare.
E' per questo che tanti si rifugiano nella religione, o nell'antireligione, e a volte causano quelle cose brutte delle quali tu parli.
Un saluto.
#5450
Ciao Eutidemo, mi sa che la causa per plagio tu la perderesti perché non c'è ragione di sospettare che Siri mentre dichiarava 25000 Euro ne guadagnava un milione.
Lui il milione di bonaventuriana memoria probabilmente ce l'ha a San Marino (Chiaramente sotto falso nome), e probabilmente non l'ha guadagnato ma l'ha rubato ai creditori della società che ha fatto fallire.
Quello che comunque mi sconcerta non è quello che ha fatto Siri ma tanti ragionamenti che si sentono fare sul Web che tendono a minimizzare questa storia, come se fosse normale per un fallito avere un mutuo senza garanzie da parte di una banca estera sita in un paradiso fiscale.
Un errore certo Siri lo ha fatto, ha scelto il notaio sbagliato, uno che era stato messo sotto inchiesta dall'ordine dei notai perché rompeva il loro cartello facendo prezzi troppo bassi per i suoi servizi, servizi nei quali, a quanto pare, c'è anche quella correttezza deontologica che lo ha spinto a segnalare un'operazione che puzzava.
Un saluto.
#5451
Ciao Socrate, anche a me è capitato spesso che certe canzoni si fissino nella mia mente e che nello stesso tempo mi si sviluppi uno stato depressivo (Che per me comunque è frequente). Io comunque tendo a pensare che il problema non sia nel passato, ma nel presente, la psiche vive una sofferenza attuale e cerca di rimuoverla, di non pensarci, occupando la mente con una canzone.
Forse la scelta che è stata fatta dalla tua psiche ha valore simbolico, a me quello che dici mi da un'idea di solitudine nell'abbondanza, di vuoto spirituale, emotivo, in un eccesso di contenuti materiali.
Naturalmente sono solo miei pensieri, comunque fammi sapere se ci hai trovato qualcosa di sensato.
Un saluto.
#5452
Tematiche Spirituali / Re:E se Eva...
05 Maggio 2019, 19:55:26 PM
Citazione di: Sariputra il 05 Maggio 2019, 19:10:56 PM
Credo che la risposta alla tua domanda sia da ricercare nella disposizione d'animo verso le mogli degli anonimi rabbì ebraici autori del libro di Genesi. Tutti gli uomini sposati sanno perfettamente che non devi mai dire alla tua donna di non fare una certa cosa...perché la farà sicuramente! L'errore di Dio fu quello di non prevedere che Adamo avrebbe invitato Eva a non mangiare dell'albero. Sarebbe bastato che Adam se ne fosse stato zitto (in fin dei conti che bisogno c'è di raccontar tutto alla propria donna?... Però, a sua discolpa... bisogna anche dire che non aveva ancora una grossa esperienza di donne ...visto che non aveva una suocera!!! ).
Credo che Dio fosse un pò distratto a quell'epoca per via della rivolta degli angeli. Era impegnato in una dura repressione e nel progetto delle Geenna, dove avrebbe spedito a calci in c..o l' ha-satan e i suoi accoliti, tutti angeli di notevole levatura celestiale e intellettuale e pertanto, ovviamente, di pari orgoglio...
C'era poi tutta l'organizzazione dell'incarnazione su K-472 che procedeva a rilento, per via della difficoltà di reperire un'aliena ovipara vergine...e il problema sorto su Beta-328 dove l'ecclesia locale si era convertita in massa al relativismo etico e si era pertanto data alla pederastia, approffittandosi di giovani chierici extraterrestri rimasti fedeli a Dio...
Insomma ,era un periodaccio...Spesso era costretto a fare le cose in fretta, nella realizzazione di nuovi mondi, proprio a causa di tutte queste faccende da sbrigare. Arrivava al settimo giorno veramente esausto...
Quando fece la Terra era particolarmente stanco infatti...Il risultato purtroppo...beh!...Lo possiamo vedere...non occorre aggiungere altro.
In realtà, all'epoca, Dio proibì ad Adamo di mangiare dell'albero perché le mele...costavano l'ira di dio!  :o

Adamo disse che era stata Eva, Eva che era stato il serpente. L'umanità era fatta da due sole persone e già non era colpa di nessuno.
(Natalino Balasso)

Scherzo Altamarea, naturalmente...per rompere un pò quest'aria pesante... :(

Ciao Sari, anche tu convinto che il frutto del peccato fosse la mela, io mi presi una ramanzina quando lo scrissi in un compito di religione.
Che poi sarebbe un tema interessante, ma perché tutti sono convinti fosse una mela? A me il paradiso terrestre mi fa pensare a un paradiso tropicale per cui Cocco oppure ananas, al limite banana.
Un saluto.
#5453
Inverno, secondo me poni su un piano economico ciò che invece è soprattutto culturale e sociale, è normale che la democrazia costi di più e comporti decisioni più difficili e lente, ma ha il valore aggiunto della democrazia appunto.
Se però culturalmente la democrazia non è apprezzata come valore allora quello che dici si concretizza, ma si concretizza per effetto della caduta del valore della democrazia, e con essa di tutte le istituzioni democratiche, al quale purtroppo stiamo assistendo, da qualche tempo in qua.
Un saluto
#5454
Citazione di: Eutidemo il 29 Aprile 2019, 06:16:45 AM
A parte tale aspetto, per così dire, "logico", secondo me la TUTELA degli interessi della collettività, sia pure in forma cautelativa, deve prevalere -non oltre certi limiti- sulla TUTELA degli interessi del singolo individuo;

Ciao Eutidemo, riprendo questa tua frase perché anche il problema di inquinamenti della giustizia è un interesse pubblico. In Brasile oggi c'è al governo un leader di destra abbastanza estrema anche perché il leader storico della sinistra è stato condannato per corruzione, una condanna che è il risultato di un grande impegno profuso da un giudice abbastanza importante, il quale oltretutto sembra sia stato premiato dall'attuale capo di stato.
Negli Stati Uniti, per quanto ne so, se un politico è segnato da un'inchiesta viene fatto un processo speciale, viene data massima visibilità all'evento, in maniera tale che in ogni caso, cioè sia nel caso sia evidente la responsabilità del politico, sia nel caso sia evidente la strumentalità dell'inchiesta, l'opinione pubblica sia in grado di valutare.
In Italia invece si mette tutto nel tritacarne dei meccanismi , per i quali il giudice è inamovibile e quindi la presenza di vizi di base continua. E qui richiamo il caso Consip perché è stato proprio grazie al trasferimento degli incartamenti da Napoli a Roma che qualcuno s'è accorto di errori fondamentali nell'inchiesta, se l'inchiesta fosse rimasta a Napoli non se ne sarebbe accorto nessuno.
Un saluto.
#5455
Citazione di: Eutidemo il 28 Aprile 2019, 11:48:18 AM

Premesso dal punto di vista giuridico quanto sopra, però, sotto il profilo della OPPORTUNITA' POLITICA, solitamente si eccepisce che, in tal modo, con false denunce di reato, potrebbe essere messo temporaneamente fuori giuoco chiunque rivesta cariche amministrative e politiche di qualsiasi genere; e, questo,  nell'interesse della parte avversa, che potrebbe avvalersene per i propri scopi.



In effetti, Eutidemo, è questo il centro del problema, anche perché chiama in causa il rapporto tra Magistratura e altri poteri dello stato, e non solo nel caso di false denunce, che sarebbe il più banale. Gli interessi che sono in gioco nella lotta politica sono di dimensione tale che gli estremi di una responsabilità giudiziaria, con le opportune complicità e magari solleticando le propensioni degli inquirenti, possono essere prodotti da una manina occulta senza bisogno di fare denuncie. Credo che il caso studio più interessante al riguardo sia lo scandalo Consip, nel quale un'inchiesta su supposte corruzioni diventa uno strumento per infangare un leader politico, oltretutto senza chiamarlo direttamente in causa nell'inchiesta.
Tu giustamente dici che quest'uso strumentale della giustizia è reato penale, peccato però che la giustizia non abbia gli stessi tempi della politica, e quindi, anche in caso di buona fede dei magistrati (Perché il magistrato deve comunque interpretare il contesto che gli si presenta, e quindi può aver modo di capire se si trova di fronte a comportamenti criminosi, oppure ad intelligenti simulazioni finalizzate a colpire politicamente qualcuno) il danno politico  è comunque consumato e irrecuperabile.
Un saluto
#5456
Citazione di: Socrate78 il 28 Aprile 2019, 09:52:35 AM

Quanto alle stragi di Gerico lì la Bibbia non fa altro che ritrarre storicamente il modo con cui si comportavano i popoli di quel tempo, anche gli Assiri quando prendevano una città compivano massacri indiscriminati (peggio degli ebrei stessi), lo stesso i Romani con molte città che espugnarono, quindi per quale motivo bisogna puntare il dito solo sugli israeliti? ... Non c'è poi nemmeno nessuna testimonianza che garantisce che sia vero, che davvero in queste città sia stato fatto il deserto dai conquistatori distruggendo tutto, c'è quindi da pensare che sia anche questo un linguaggio simbolico, in cui "uccidere" l'altro popolo significa semplicemente non voler rapportarsi con lui per evitare influenze culturali e religiose, fare come se esso non esistesse insomma.

Ciao Socrate, se vogliamo vedere la cosa da un punto di vista storico in realta i problemi sono ancora maggiori, non si trovano da nessuna parte indizi di una immissione di un popolo nuovo in Palestina nei tempi narrati dalla Bibbia, o meglio di un popolo che abbia avuto tradizioni e abitudini differenti da quelli che già c'erano.
#5457
Citazione di: Freedom il 28 Aprile 2019, 00:17:08 AM
Citazione di: InVerno il 27 Aprile 2019, 21:47:47 PM
Citazione di: Freedom il 27 Aprile 2019, 12:44:34 PMA me pare invece che non ci sia nessuna parabola, nessun insegnamento, nessun detto, che richieda un "credo quia absurdum". Anzi la maggior parte sono perfettamente logici, sensati e sensibili, alcuni persino banali, altri magari espressi in maniera ambigua, ma non mi pare esistano parole o significati attribuiti a Gesù che richiedano un interruzione della razionalità per essere compresi, un balzo della fede. Sono sempre e comunque i dettagli biografici e le azioni di Gesù, a necessitare una sospensione della razionalità per poter essere accettati. Quindi c'è questo personaggio doppio, che da una parte cammina sulle acque, e dall'altra suggerisce ad un padre di perdonare il figlio, da una parte è irrazionale, e dall'altra è perfettamente razionale. Qualcosa non torna. Ma soprattutto, Cristo è importante nella vita delle persone come rabbi, o come metodo per attraversare i laghi? E' Cristo per ciò che ha detto o ciò che ha fatto?
Per cosa è importante Cristo? Cristo è importante perchè ci dà la vita eterna. Anzi la gioia eterna perchè c'è anche caso che una vita come questa qua possa non interessare a tutti. Il cristianesimo è tutto qua. Il resto è secondario. Ed è per questo che questo thread è così importante, direi decisivo.

Per le altre domande che fai se leggi tutta la Bibbia rilevi la stessa dicotomia che hai evidenziato in questo tuo post. In alcuni libri cosiddetti sapienziali (specialmente in Siracide e Proverbi) trovi suggerimenti "terreni" che indicano una maniera intelligente e saggia di condurre la propria esistenza. Il buon senso all'ennesima potenza. Poi, leggi di neonati sfracellati contro la roccia facendo bene attenzione a non farsene sfuggire nemmeno uno. E se non chiedi aiuto all'interpretazione di non ricordo chi (i neonati sono i cattivi pensieri portatori di vizio e peccato che vanno uccisi sul nascere per evitare che ti portino alla rovina) non ti ci raccapezzi più. Ma sarà una corretta interpretazione? Sarà cioè quello che Dio vuol trasmetterci? E c'è forse qualcuno che ha il coraggio di alzarsi in piedi e spiegarci l'Apocalisse attribuita a Giovanni? E che dire di qualcuno che di fronte alle voglie schifose di una moltitudine offre la verginità della propria figlia per salvare degli ospiti sconosciuti? E ancora che dire di fronte alle numerosissime battaglie con stragi aberranti, intere città con vecchi, donne e bambini passati a fil di spada con il beneplacito anzi il fattivo impegno del Signore? Ed il sacrificio di Isacco? Si può chiedere ad un padre di uccidere un figlio? Tra l'altro senza una ragione plausibile? Si, si può chiedere se il figlio non è il figlio ma il simbolo di ciò che ami di più nella vita. E se non sei pronto a rinunciare a ciò che ami di più nella vita (carriera, sesso, etc.) allora non sei pronto per il mistero cristiano.

Insomma quale può essere il senso che ci vuole trasmettere la scrittura?

Potrei scrivere un libro denso di contraddizioni, quesiti insanabili, esagerazioni, orrori raccapriccianti, etc.

Ma poi chi l'ha detto che la Bibbia sia parola del Signore? Ed i Vangeli sono veri o artefatti? Ed i miracoli di Gesù Cristo? Addirittura persino l'ombra di Pietro era miracolosa mentre oggi, nonostante le avventure spaziali, di miracoli nemmeno l'ombra. Non parliamo poi dei Santi che sono quasi spariti.

Cosa succede? Dov'è ma soprattutto cos'è la verità?

Non ho queste risposte InVerno. So solo che non si può leggere la Bibbia e pensare di interpretarla come un libro "normale".

Posso solo riportare le parole di uno che ne sa più di me (Matteo il Povero) al secolo Yusuf Iskandar (1919 – 2006)) e che trovo estremamente convincente:

La Bibbia è un libro diverso da tutti gli altri: gli altri libri sono scritti dall'uomo, la Bibbia invece non solo contiene le parole e i comandamenti di Dio, ma è anche stata interamente scritta sotto ispirazione divina. Perciò possiamo dire che è il libro di Dio, quello che egli ha dato all'uomo per guidarlo fino alla vita eterna.

Nell'Antico e nel Nuovo Testamento, sebbene il discorso, gli eventi, la storia e tutti i racconti si concentrino sull'uomo, in realtà chi è nascosto in essi è Dio. La Bibbia infatti ci descrive Dio e ce lo rivela attraverso gli eventi. Ma una descrizione completa di Dio non ci è data nello spazio di una generazione né di un libro e nemmeno di un intero periodo storico. È con grande difficoltà che la Bibbia si sforza di darci un'immagine mentale semplificata di Dio, narrando il suo rapporto diretto con l'uomo lungo un arco di cinquemila anni. Questo perché nessuno, in nessuna epoca, sia privato della possibilità di percepire riguardo a Dio qualcosa che appaghi la sua sete, a tal punto che ciascuno può sperimentare un tal fiume di gioia da credere di essere arrivato a conoscere Dio e di averlo compreso in pienezza.

Chiunque invece ha l'audacia intellettuale di tentare di mettere da parte i propri limiti umani cercando dentro di sé di percepire un'immagine perfetta di Dio, è destinato a fallire e perde la capacità di raggiungere anche i più piccoli risultati compatibili con la sua statura umana.

Esistono due modi di lettura: il primo si ha quando uno legge e pone se stesso e la propria mente come padroni del testo e cerca di sottometterne il significato alla propria comprensione, che confronta poi con quella di altri; il secondo si ha quando uno legge ponendo il testo al di sopra di sé e cercando di rendere sottomessa la propria mente al suo significato, o anche ponendo il testo come giudice su di sé, considerandolo come il criterio più alto.

Il primo metodo è adatto per qualunque libro al mondo, sia che si tratti di un'opera di scienza che di letteratura; il secondo è indispensabile nel leggere la Bibbia. Il primo metodo porta alla signoria dell'uomo sul mondo, che è il suo ruolo naturale; il secondo porta alla signoria di Dio come Creatore onnisciente e onnipotente.

Ma se l'uomo confonde i ruoli di questi due metodi, viene a perdere le potenzialità di entrambi: se infatti legge le opere di scienza e di letteratura come dovrebbe leggere l'Evangelo, rimpicciolisce la sua statura, la sua abilità accademica diminuisce e scema la sua dignità in mezzo al resto della creazione; se d'altro canto legge la Bibbia come dovrebbe leggere le opere di scienza, comprende e sente Dio come qualcosa di piccolo, l'essere divino appare limitato e il timore di Dio si spegne. L'uomo acquista una falsa sensazione di superiorità sulle cose divine: è esattamente l'azione proibita commessa da Adamo agli inizi.


Ciao Freedom, hai fatto un post molto bello e condivido buona parte di quello che scrivi, No, la Bibbia non è un libro normale, ma tutte le contraddizioni che ci trovi ti dicono che è un libro storico, cioè figlio dei tempi storici nei quali è stato prodotto, Abramo sale sul monte per sacrificare il proprio figlio come altri Mesopotamici che avevano fede nel loro Dio.
La tesi, però, che il libro sia stato scritto su "ispirazione divina", che è una costruzione teologica, crea a mio parere dei problemi.
Nel tuo post tu scrivi:
"È con grande difficoltà che la Bibbia si sforza di darci un'immagine mentale semplificata di Dio"
Ti sembra sia possibile parlare in questo modo dell'azione di un essere perfetto come Dio, io direi che tu stai parlando dell'azione umana, un azione umana tesa a raccontare la sua esperienza di rapporto con Dio, ed espressa così, se mi permetti, la Bibbia rappresenta anche una prova della verità divina, perché ci troviamo di fronte a una testimonianza che viene da una parte significativa di tutta l'umanità. Una testimonianza che contiene le sue limitazioni e falsità umane, come la narrazione dell'esodo degli Ebrei dall'Egitto, probabilmente manipolata per ragioni politiche, ma necessariamente fondata sulla verità di alcuni eventi pubblici perché è stata  uno strumento politico per la costruzione dell'identità del popolo Ebreo.
Quando poi scrivi: "se d'altro canto legge la Bibbia come dovrebbe leggere le opere di scienza, comprende e sente Dio come qualcosa di piccolo, l'essere divino appare limitato e il timore di Dio si spegne."
considera che queste cose sono vere se parti dalla premessa che la Bibbia, e solo la Bibbia, ti parli di Dio. In realtà è tutto il creato (Al di là del fatto che sia stato creato o no come è scritto nella Bibbia) che parla di Dio, e di Dio parlano anche tutti i libri di scienza, indipendentemente dalla nostra capacità di comprenderlo.
Un saluto.
#5458
Citazione di: viator il 27 Aprile 2019, 21:32:31 PM
Salve. Per Anthony e per gli altri che condividono la sua affermazione ....... "poi c'è la vera fede, che è quella nel fatto che saremo vivi dopo la nostra morte"............ scusatemi scusatemi scusatemi ancora ........ ma l'ho già fatto altre volte ............. è che proprio non riesco a resistere ............ ma quale sarebbe la differenza tra il continuare a vivere senza morire ed il restare vivi dopo essere morti ?? Saluti e di nuovo scuse se vi sembro irriverente.
Viator, continuare a vivere dopo la morte io lo intendo nel senso di una vita in uno stato spirituale e direi che è differente dal non morire che comporterebbe il restare nel corpo fisico che non muore mai.
#5459
Citazione di: Freedom il 27 Aprile 2019, 17:39:27 PM
Citazione di: anthonyi il 27 Aprile 2019, 14:07:45 PM
Citazione di: Freedom il 27 Aprile 2019, 12:44:34 PM
E' del tutto evidente come una verifica logica, razionale, fattuale della vicenda di Gesù Cristo non possa che dare un esito non definitivo, non certo. .


Io non condivido l'idea che gli argomenti di fede non possano essere discussi razionalmente, certo è più difficile, perché la fede, positiva o negativa che sia, ti condiziona, ma sono proprio le cose più difficili quelle che danno maggiore soddisfazione.
Un saluto
No, per carità, gli argomenti di fede possono anzi devono essere discussi razionalmente altrimenti il fanatismo è dietro l'angolo.......

Volevo solo umilmente sottoporre all'attenzione di tutti i partecipanti al Topic che la via cristiana per arrivare a fare propri certi "dogmi di fede" non è la creduloneria o la cieca! fede. Non bisogna essere nè sciocchi nè stolti nè, tantomeno, convinti senza riserve.

Il dubbio ci è maestro e compagno. Ahimè o per fortuna non ci abbandona mai o quasi mai.

Ma la fede, la vera fede (che non è mai cieca, al contrario è disseminata di dubbi e incertezze) è la via, che sappia io, l'unica via che ci può portare da qualche parte. E l'unico mezzo per credere, per "sentire" ripeto per "sentire" la realtà della resurrezione di Cristo.

Il punto, Freedom, è che l'argomento della vera fede è qualcosa che va oltre. In fondo anche la risurrezione è uno strumento per costruire la fede verso questo qualcosa. Da qualche parte nei Vangeli Gesù dice: "Se non credete a me, credete almeno nelle mie opere" dando il segno di una molteplicità di itinerari per la fede, e del fatto che i suoi prodigi sono subordinati a questo.
In altri termini c'è una fede strumentale, come quella per la risurrezione, e poi c'è la vera fede, che è quella nel fatto che saremo vivi dopo la nostra morte. La risurrezione non è altro che un'allegoria, che agisce sul mondo fisico (resuscitare fisicamente un corpo morto) per rappresentare un fatto spirituale (Lo spirito di quel morto che continua a vivere oltre la morte).
#5460
Citazione di: Freedom il 27 Aprile 2019, 12:44:34 PM
E' del tutto evidente come una verifica logica, razionale, fattuale della vicenda di Gesù Cristo non possa che dare un esito non definitivo, non certo. .



Ciao Freedom, non è che le cose cambino molto per altri aspetti della conoscenza, la nostra visione della realtà è sempre relativa e limitata. Ciononostante la verifica logica, razionale, è il meglio che abbiamo.
Io non condivido l'idea che gli argomenti di fede non possano essere discussi razionalmente, certo è più difficile, perché la fede, positiva o negativa che sia, ti condiziona, ma sono proprio le cose più difficili quelle che danno maggiore soddisfazione.
Un saluto