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Messaggi - anthonyi

#5521
Attualità / Re:Salvini citato per risarcimento danni.
23 Febbraio 2019, 17:16:34 PM
Citazione di: viator il 23 Febbraio 2019, 16:25:14 PM
Salve Anthonyi: Citandoti : "1) I naufraghi vengono salvati vicino alle coste della Libia o della Tunisia, ma la nave che li salva non vuole portarli li ne consegnarli alla guardia libica".
Scusami, ma allora ho sbagliato. Infatti logica e diritto devono prevedere che il naviglio battente bandiera del Balubistan, dopo aver autonomamente deciso di meritoriamente salvare i naufraghi, goda del diritto di valutare autonomamente dove portarli (magari senza averli interpellati quindi decidendo di "sequestrarli").
Quindi il suolo patrio deve restare in gaudiosa attesa ed a a disposizione delle autonome decisioni degli esodandi, degli scafisti, dei soccorritori, del loro Governo e degli auspici del Santo Padre.
Chiedo venia per le mie errate precedenti considerazioni. Saluti.

Viator, non so se tu hai errato, io partivo dal presupposto che quello che dicevi fosse giuridicamente corretto, e poi facevo notare che le regole giuridiche purtroppo poi non le rispetta nessuno ma tutti(e quindi coloro che le regole non le rispettano) vogliono imporre all'Italia di rispettarle. I sequestrati della Diciotti stavano affogando sul confine tra la SAR libica e la SAR maltese, e Malta li stava lasciando affogare come già ha fatto altre volte.
E' sconcertante che dopo essere stati gli unici che sono intervenuti in soccorso finiamo sul banco degli imputati (Perché Salvini è ministro dell'Interno e ci rappresenta).
#5522
Attualità / Re:Salvini citato per risarcimento danni.
23 Febbraio 2019, 07:14:22 AM
Citazione di: viator il 22 Febbraio 2019, 22:24:33 PM
.I naufraghi o comunque coloro che sono in pericolo di vita vanno soccorsi da chiunque li incontri e quindi accompagnati sino al limite delle acque trerritoriali del Paese più vicino, il quale dovrebbe farsene carico. Non ha alcuna importanza se tale Paese è quello di partenza dei salvati.
Diversamente, i salvati da naviglio battente una certa bandiera, andranno portati nel Paese del quale battono la bandiera. Se, per ragioni di urgenza o di pericolosità incombente, risulta opportuno chiedere il permesso di approdo a Paese diverso da quello alla cui bandiera appartiene il naviglio, le Autorità di tale Paese potranno sovranamente concedere o negare l'approdo e/o lo sbarco (SONO DUE ASPETTI DEL TUTTO DIVERSI) e la lo decisione le renderà responsabili unicamente di fronte all'umore pubblico (consenso popolare), ad eventuali accordi internazionali in vigore ed alla loro personale coscienza.
Se viene concesso l'approdo, il naviglio avrà diritto a stazionare per un tempo specificato (decisione dell'Autorità ospitante in funzione degli accertamenti necessari - non esclusa una eventuale quarantena) ed a ricevere i rifornimenti necessari per proseguire la navigazione (oneri relativi a carico del Paese di sua bandiera).
.
Ciao viator, è tutto chiaro in termini formali ma guardando alla realtà:
1) I naufraghi vengono salvati vicino alle coste della Libia o della Tunisia, ma la nave che li salva non vuole portarli li ne consegnarli alla guardia libica;
2) La nave è tedesca o olandese, ma Germania e Olanda della regola che tu hai citato se ne fregano;
3) Il governo Italiano concede l'approdo e non lo sbarco e si ritrova denunciato per rapimento.
Ho sintetizzato casi differenti per evidenziare come le regole siano molto relative, gli altri paesi le applicano, e pretendono vengano applicate, quando gli conviene, altrimenti le interpretano. Nel caso dell'Italia invece quest'elasticità non c'è, e quindi l'Italia si ritrova sempre a caricarsi degli oneri che altri non si vogliono caricare. Andando allo specifico dei denuncianti della Diciotti, che sono migranti illegali e 16 dei quali hanno quasi certamente dichiarato il falso per essere considerati minori e godere dei benefici relativi, anche per loro le regole sono da sfruttare quando ti conviene per estorcere soldi allo stato Italiano (Perché nel caso sarà l'Italia a pagare), ma di rispettarle non se ne parla.
Un saluto.
#5523
Attualità / Re:Salvini citato per risarcimento danni.
22 Febbraio 2019, 12:56:43 PM
Eutidemo, sai che tra i presentatori della citazione ci sono anche 16 "minori" che risultano essere tutti nati il primo gennaio 2002. Tu saresti soddisfatto se lo stato Italiano (Perché è chiaro che nel caso saremo noi a pagare, mica Salvini) fosse condannato a pagare soldi a questi 16 "minori" che hanno palesemente dichiarato il falso per approfittare al massimo del sistema di tutela Italiano ?
#5524
Citazione di: InVerno il 20 Febbraio 2019, 12:48:41 PM
Ma tu credi che i "populisti" vengano da marte oppure pensi che siano l'espressione di questa cultura? Te lo chiedo onestamente perchè io di solito tendo a concentrarmi meno sui personalismi politici, e più a capire la cultura che li ha prodotti. A me stamattina è arriva una mail dove mi si offrono 2 televisioni al prezzo di una...Perchè dovrei rifiutare la proposta di un "populista" di raddoppiarmi lo stipendio? Quando parlavamo di obsolescenza programmata tutto andava bene, era uno strumento lecito della crescita del capitale. Quando i politici fanno proposte a "obsolescenza programmata" non va più bene? Il consumatore e l'elettore non sono due persone diverse, è la stessa persona. Non ti dice niente che Berlusconi e Trump vengano dal mondo delle televendite, del consumo, dell'ottimismo finanziario? Come mai i venditori di cessi riescono a fare così successo in questa società? Forse perchè non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca? Il consumatore gonzo e l'elettore intelligente? Chissà

Inverno io concordo con la tua visione, il populismo è un sottoprodotto della cultura di mercato, ma anche nel mercato ci sono i prodotti ordinari, che magari non promettono risultati eccezionali ma bene o male funzionano, e i prodotti innovativi, che promettono risultati eccezionali e sovente si rivelano dei bidoni.
Un saluto, e W l'Italia.
#5525
Citazione di: baylham il 19 Febbraio 2019, 11:52:14 AM
Il populismo non esiste perché è una ideologia falsa.
Esistono uomini, gruppi, movimenti e partiti che seguono un'ideologia falsa, le contraddizioni non possono che emergere e diventare evidenti.
Il fatto stesso che un movimento o partito si dichiari populista è una contraddizione in termini, logica.

Ciao baylham, il populismo è un modo di fare politica, si può applicare a tutte le ideologie, anche se poi, magari, analizzando le ideologie, qualche tratto di populismo lo trovi sempre.
#5526
Citazione di: InVerno il 19 Febbraio 2019, 11:43:15 AM
Renzi ha avuto vita facile nelle promesse elettorali, non ha mai fatto una campagna elettorale! Anzi si una l'ha fatta, per le europee, promettendo 80€ (meglio il populismo o il voto di scambio?) e di andare a sbattere i pugni sul tavolo in Eu. Poi preso da una ventata di realismo, ha portata una maglietta della fiorentina ed è finita a tarallucci e vino. Obama non hai mai promesso nulla riguardo agli interventi statali.. in compenso aveva promesso che le truppe in Iraq sarebbero ritornate indietro durante i primi cento giorni! Un vero e proprio miracolo promesso ai milioni di parenti e di soldati al fronte..Ma le truppe dopo 10 anni sono ancora li, forse anche lui è stato preso da una ventata di realismo? Aveva persino convinto la commissione dei Nobel con questa promessa, poi però ha decuplicato i bombardamenti coi droni e aperto un nuovo fronte in Yemen. Potremmo andare avanti per ore a discutere di chi è il più ipocrita. Se l'europeismo naif di Macron per esempio sia una linea politica fattuale, oppure una sventagliata di sciocchezze anima e core, che l'ha lasciato in mutande nel giro di un anno. O se sia più populista Corbyn o i Brexiter, si accusano uno l'altro di esserlo.. chi avrà ragione?

Ciao Inverno, è vero che gli 80 Euro erano un vento di populismo, ma ridurre i mille giorni di Renzi agli 80 Euro non è una rappresentazione della sua azione politica. Certamente Renzi non ha coltivato lo scontro con le istituzioni europee, e anche per questo non è populista come i nostri dioscuri.
Comunque la questione del mantenimento delle promesse non ha merito, a mio parere, nella definizione di populismo, il populismo è caratterizzato dalla tipicità delle promesse che sono immediatamente percepibili.
Un populista non proporrà mai una riforma del processo penale, concetto complicato ed ambiguo, ma prometterà che se qualcuno ti entra in casa senza permesso puoi sforacchiarlo senza temere complicazioni successive.
#5527
Citazione di: 0xdeadbeef il 18 Febbraio 2019, 18:09:31 PM
Ciao Anthony
Per me lo scontro che si sta profilando è fra la democrazia e la tecnocrazia (altro che "populismo")...
Non vederlo è per me da recarsi immediatamente da un oculista: di quelli bravi parecchio...
saluti

Ciao 0xdeadbeef, quindi per te il populismo non esiste? Poi vabbè democrazia è una parola, bisogna vedere dentro cosa ci si mette. Quando Di Maio nel maggio di quest'anno urlava in piazza che voleva mettere sotto processo il PdR solo perché, nell'esercizio delle sue funzioni, si era rifiutato di sottoscrivere la nomina di Savona a Ministro dell'Economia cosa era quello? Per me era lo scontro tra il populismo e una istituzione, poi tu potrai anche chiamarlo scontro tra democrazia e tecnocrazia, ma non si tratta certamente di un concetto di democrazia liberale.
Hai fatto caso che tutti gli stati oltre cortina, fino all'89, si definivano "Democratici", democrazia è una parola pericolosa in bocca a chi non ne capisce il significato.
Un saluto e W l'Italia
#5528
Citazione di: InVerno il 18 Febbraio 2019, 10:25:25 AM
E ti sei dimenticato Renzi? Sono d'accordo, un tipo concreto incapace di riassumere politiche internazioni in slides colorate.. Non sono d'accordo comunque sul fatto che Trump sia ideologico, in quanto ha dimostrato più e più volte di conoscere l'effetto delle proprie sparate e di dirle con cognizione di causa. Famosa la sua "confessione" su come ha inventato uno dei suoi slogan elettorali "drain the swamp", detta una volta per sbaglio ad un comizio, vide il pubblico andare in visibilio, da che decise che l'avrebbe ripetuto ad libitum. Invero una volta al potere ha fatto tutto il contrario di "dragare la palude", perciò parrebbe avesse perfetta cognizione di causa, anche se la famosa domanda "ci è o ci fa?" può certamente rimanere aperta. Peraltro Obama, che nella retorica nostrana non compare tra i populisti, ha afferamato a più riprese che il vero populista è lui, non Trump, che può essere considerato uno xenofobo, un cinico, o un cialtrone, ma non un populista quale è lui (Obama) e quale è anche Sanders. Questo prima che populista diventasse un insulto conclamato, i cosidetti "non populisti" avevano provato a salire sul carro populista, salvo perdere le elezioni, e quindi rivoltare il termine in un insulto, tipico comportamento di chi cadendo da cavallo, esclama "intanto volevo scendere!" Forse i politologi dovrebbero perdere meno tempo su un termine cosi inflazionato e volatile, medaglia d'onore un giorno e scherno il giorno successivo, rischiano di essere considerati "politicizzati"!

Inverno, io non credo che Renzi possa essere definito populista. E' chiaro che qualsiasi politico deve saper fare propaganda ma, in troppi casi, le politiche di Renzi sono state indirizzate ad un disegno tecnico-politico. Pensiamo alla riforma dell'art.18, una scelta coraggiosa dal punto di vista politico che gli avrebbe logicamente scaricato contro tutti i residui ideologici di sinistra presenti nel popolo. Non è un caso poi che quella riforma è stata l'argomento elettorale più propagandato negli ultimi anni come strumento populista (Naturalmente da quelli che non erano di destra), salvo poi dimenticarsene completamente una volta passate le elezioni. Un leader populista quell'errore non l'avrebbe mai fatto.
Anche Obama non è populista perché non bastano gli slogan a fare il populismo, anche in questo caso abbiamo una scelta politica innovativa e coraggiosa che lo dimostra, cioè il salvataggio della Chrysler con intervento dello stato, negli Stati Uniti, infatti, la forte ideologia diffusa contraria a qualsiasi ipotesi di intervento pubblico nelle imprese rendeva quell'intervento politicamente pericoloso.
Un saluto
#5529
La ricerca politologica attuale si stà concentrando sul fenomeno del populismo che avanza in tutte le società democratiche. Il populismo è una forma di comunicazione politica indirizzata a favorire immediate reazioni emotive positive con linguaggio semplificazionista, parlando alla pancia e non alla testa.
Esso può dare luogo a due classi politiche di tipo differente:
1) Una classe politica cosciente della strumentalità del messaggio populista, e della necessità, quindi, una volta raggiunto il potere, di gestire la complessità del sociale con argomenti differenti dagli slogan inventati per raggiungere il potere, e quindi un populismo strategico;
2) Una classe politica che crede che quegli slogan rappresentino realmente una soluzione politica per i problemi, e quindi un populismo ideologico.
Proviamo a fare degli esempi: Berlusconi, il primo dei populisti in Italia, è stato certamente un populista strategico; Tsipras invece ha un'evoluzione nel tempo, nei primi cinque mesi prosegue sulle linee ideologiche che lo avevano portato al governo, poi cede alla realtà e mette da parte gli slogan con i quali vinse le elezioni; Trump sembra essere il più ideologico di tutti, si mantiene coerente con i contenuti che l hanno mandato al potere, al punto da creare un braccio di ferro con il parlamento senza precedenti nella storia degli USA; Di Maio direi che è più strategico che ideologico, infatti non appena va al Mise mette mano alla pratica ILVA e sostanzialmente la conclude, dimostrando di rendersi conto del danno che avrebbe causato una chiusura dell'ILVA che il M5S aveva promesso agli elettori; Salvini, certamente si è dimostrato più coerente con le sue proposte preelettorali , più ideologico che strategico.
#5530
Citazione di: Ipazia il 16 Febbraio 2019, 20:43:59 PM
Proprio non avete capito come funziona il capitalismo. In questa barzelletta, penso nota a molti, Moni Ovadia lo spiega perfettamente:

New York . Fra i fratelli Mishkin e il signor Smith viene concluso un contratto per la vendita di una grossa quantità di scatole di salmone .
Qualche giorno dopo la consegna della merce, il signor Smith entra nell' ufficio dei fratelli Mishkin, furioso, completamente fuori dai gangheri .
- Io vi denuncio ! Non si fanno così gli affari in America ! Ho fatto la figura del fesso per colpa vostra !
- Si calmi signor Smith, prego ! Lo spedizioniere non le ha consegnato tutte le casse ?
- No, me le ha consegnate tutte !
-Allora forse le ha chiesto più soldi di quanto stabilito ?
-No, nemmeno un centesimo di più !
- E allora quale essere problema ?
- Quale essere problema ? Quelle scatole erano piene di salmone MARCIO, dalla prima all' ultima ! E chi le mangia ?
- SIGNOR SMITH LEI COMPLETAMENTE PAZZO ! Quelle scatole NON servono per essere MANGIATE ! Vanno solo VENDUTE-COMPRATE, VENDUTE-COMPRATE, VENDUTE...


Al Capitale la merce interessa in quanto valore di scambio, non d'uso. Finché comanderà Lui ce la dobbiamo mettere via. L'obsolescenza programmata è una pratica liturgica halal per rendere più fluente il Mercato e accrescere il PIL.

Ipazia, nel mondo reale il signor Smith non comprerà più nulla dai Mishkin, e farà in modo che tanti altri capitalisti (Perché i capitalisti comunicano molto tra di loro) non comprino più nulla. E' vero che conta il valore di scambio, ma il valore di scambio esiste finchè ci sono utilizzatori finali disposti a comprare. L'obsolescenza programmata è parte di questa condizione, è un meccanismo che si impone sul mercato perché il mercato lo preferisce, nessuno impedisce alle imprese di stampanti di produrre stampanti che durano tanto ma che per questo costano di più, ma il mercato non le vuole, preferisce comprare a poco qualcosa che funziona subito ma che durerà per poco, anche perché dopo pochi anni il progresso tecnologico renderà comunque quella stampante priva di valore in quanto non dotata di quelle innovazioni che sono state introdotte dopo la sua produzione.
Un saluto
#5531
La conoscete la storia della Fiat 124, il miglior modello di automobile prodotto dalla FIAT, praticamente indistruttibile. La Fiat la tolse dal mercato dopo pochi anni anche se il modello vendeva bene perché si rese conto che con quell'automobile avrebbe distrutto il suo stesso mercato.
#5532
Tematiche Spirituali / Re:Lo spirito privo di sensi
17 Febbraio 2019, 07:19:00 AM
Citazione di: Freedom il 16 Febbraio 2019, 20:13:07 PM
Prima delle religioni e prima di decidere quella nella quale credere, almeno dal mio punto di vista, c'è il passaggio di credere o meno in Dio. Dio inteso come Ente che, in qualche modo, governa l'Universo.

Ciao Freedom, mi sembra una visione troppo psichica la tua, probabilmente è più vero l'inverso, gli individui sono educati (E non scelgono) a una data religione ed all'interno di quella religione possono (Se quella religione lo prevede) credere in un Dio universale.
#5533
Tematiche Spirituali / Re:Lo spirito privo di sensi
16 Febbraio 2019, 07:46:29 AM
Citazione di: viator il 15 Febbraio 2019, 21:22:50 PM

Gli spiritualisti invece devono accontentarsi del sentire (le fedi si sentono, non si capiscono), cioè di ciò che non può venir descritto e comunicato attraverso la logica, restando loro solo il linguaggio.


Ne sei così sicuro, viator? La logica è fatta di principi, postulati, regole che poi vengono applicate, e magari anche discusse. Anche nella spiritualità ci sono delle ratio che vengono applicate, e che come nel discorso scientifico, sono basate su postulati indimostrabili. Vi sono logiche anche nella fede, i concetti di bene e male, ad esempio, sono concetti fortemente logici.
Un saluto
#5534
Citazione di: Socrate78 il 14 Febbraio 2019, 20:44:13 PM
Come mai socialmente il consumo di alcol ( PESANTE stupefacente a tutti gli effetti) è accettato mentre quello della cannabis è considerato in maniera molto negativa? In effetti ciò è un grande inganno. L'alcol infatti può avere effetti gravissimi sulla salute a vari livelli ed inoltre ha tra gli altri effetti quello di stimolare l'aggressività e la violenza, infatti si calcola che il 40% dei crimini violenti sia legato in qualche modo al consumo di alcol, soprattutto nei casi di risse e violenze domestiche. Lo stesso dicasi per la nicotina, il fumo di sigaretta è cancerogeno ed è responsabile della morte di tante persone che hanno danneggiato lentamente i loro polmoni, ma lo Stato guadagna su qualcosa che accelera la morte, comportandosi di fatto come un cinico spacciatore. Inoltre l'alcol e il fumo creano spesso una pesante dipendenza. La cannabis invece al contrario fa diminuire di molto gli istinti aggressivi e i suoi composti hanno anche proprietà anticancerogene, e nonostante si dica che crei dipendenza ciò non è così vero, anzi, forse è la sostanza ricreativa più sicura. Sbaglio a pensarla così?

Socrate78, l'accettazione sociale del fumo e dell'alcool vengono dalla nostra tradizione culturale nella quale la marianna non c'è. Per me comunque il centro della questione è un altro e riguarda la legalità o meno del consumo e il relativo rapporto dello stato con i principi etici.
Abbiamo due alternative:
1) uno stato etico nel quale le scelte di consumo di fumo, alcool e marianna sono vietate;
2) uno stato pragmatico che accetta la legalizzazione di questi consumi costruendo meccanismi di controllo e disincentivo più flessibili come la tassazione del consumo.
Io propendo sicuramente per la seconda alternativa e se, come mi sembra di intuire, anche tu propendi per la stessa, volevo farti notare che la critica etica che tu fai allo stato, che consideri come un cinico spacciatore, è errata ed incoerente. La scelta dello stato di tassare fumo ed alcool è una scelta pragmatica che permette di controllare il consumo di queste sostanze, scelta che oltretutto permette allo stato di recuperare almeno parte dei soldi che poi dovrà spendere per curare i danni che lo stesso fumo ed alcool producono in coloro che ne fanno uso.
Un saluto.
#5535
Citazione di: InVerno il 14 Febbraio 2019, 15:30:30 PM
No, questa è una concezione aziendale, lo stato può lavorare "in perdita" economica se ci sono benefici di altra natura.
Ti faccio un esempio più piccolo, c'è un villaggio qui da me che ha 4 abitanti, una  frana ha portato via due kilometri di strada che raggiunge il villaggio. Indovina cosa succederebbe se dovessimo decidere in base ai "costi benefici"? Questi quattro poveracci rimarrebbero isolati dal mondo perchè non conviene rifare due kilometri di strada solo per loro. Eppure la strada la si fa, perchè questi hanno diritto di tornare a casa loro.
L'idea che si ragioni solo in termini di "costi benefici" è un idea maturata in quelle menti bacate che pensano che lo stato si gestisca come una "grande azienda", la stessa concezione che vede l'appalto come un gigantesco albero della cuccagna dove ingrassare allegramente alle spalle dei contribuenti. SE i 5s vogliono cambiare paradigma, a mio avviso, la prima cosa da fare è non ragionare per costi-benefici (o almeno non unicamente) e motivare le loro scelte e alternative..

Inverno, le analisi costi-benefici solitamente contengono (O dovrebbero contenere), anche tutti quegli aspetti di ordine economico-sociale che non determinano entrate finanziarie. Nelle analisi quindi sono compresi anche i benefici di altra natura per arrivare ad una valutazione dell'opportunità economico-sociale di una certa scelta di investimento.
Personalmente non condivido l'idea di un primato della politica al punto da rendere irrilevanti gli studi di fattibilità, riprendendo l'esempio che fai della strada e del villaggio la politica magari sceglie di rifare la strada franata, però poi deve rinunciare a sistemare un'altra strada che è al servizio di mille persone. In realtà il problema del nostro paese è proprio quello che in tanti casi si fanno scelte politiche senza fare valutazioni di opportunità economica e sociale ma guardando solo ad un interesse particolare, che per carità può essere anche quello delle imprese che fanno le grandi opere.
Un saluto.