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Messaggi - Ipazia

#5536
Citazione di: paul11 il 11 Maggio 2020, 15:29:52 PM
Ciao Ipazia

Il tuo post è già un giudizio sul pensiero di Nietzsche.

Nella tua prima affermazione ci trovo un misto di Marx con Nietzsche, che a mio parere sono antitetici.
Il mio giudizio personale sulla tua affermazione da una parte è condivisibile, ma gli aguzzini non sono affatto ascetici, pensano a potere e denaro e sono materialisti che abusano semmai una cultura strumentalizzandola per asservire il popolo...

Più che antitetici sono complementari sviluppando una visuale binoculare su un fenomeno come la schiavitù - fisica, economica, morale, generalmente alienante e omologante - sostanzialmente unitario. In "Genealogia della morale" (1887) - Saggio terzo: Che significato hanno gli ideali ascetici?, FN analizza con felice sottigliezza il carattere aguzzino dell'"ascetismo" inteso non solo come volgare strumentalizzazione del popolo ma anche in termini di realizzazione di una, per quanto patologica ma reale, VdP.

Sarà la psicologia, ed in particolare la psicologia di massa, psicologia sociale, a portare avanti quella linea di discorso e l'analisi sulle sue realizzazioni apocalittiche, più o meno virulente o narcotizzate, a partire dal XX secolo.

Ringrazio per il link.
#5537
Volendo uscire dal chiacchericcio para-metafisico la rete offre abbondante materale via youtube che tratta di mente, coscienza, cognitività,...
Ieri mi sono imbattuta in questo video del CIMeC di Rovereto (UniTrento Centro Interdipartimentale Mente Cervello):

https://www.youtube.com/watch?v=SaeessXvyKs che riporta come presentazione:

CitazioneTitolo: Spazio per pensare. La geometria nascosta della mente, dai primi passi alla coscienza
Relatore: Roberto Bottini
Abstract: È possibile che il primo sistema nervoso si sia sviluppato per permettere il movimento nello spazio. Il tulipano di mare, un animale che possiede un rudimentale sistema nervoso, lo usa in giovane età per trovare una roccia o un ramo di corallo a cui attaccarsi per tutta la vita. Una volta trovato casa, non avendo più bisogno del suo cervello, se lo mangia. Dal tulipano di mare ai mammiferi, l'evoluzione ha fatto passi da gigante nel produrre un sistema nervoso che sia in grado di organizzare e navigare il mondo in modo sofisticato. In questa chiacchierata esploreremo l'ipotesi che i meccanismi cerebrali evoluti per navigare e organizzare lo spazio siano stati riciclati per navigare la nostra memoria e organizzare il nostro pensiero, fino forse a permettere ciò che chiamiamo coscienza.

Pare che all'inizio non fosse il Verbo, bensì la Mappa. Essenziale per un animale che vive in uno spazio tridimensionale. La lezione percorre molto linearmente le strutture cerebrali e le specifiche cellule neuroniche deputate alla mappatura dello spazio (monitorate via Risonanza Magnetica). Spazio che sempre più si è concettualizzato migrando in altri ricettacoli cerebrali, sviluppando le capacità astrattive che permettono l'ordinamento del pensiero in strutture logiche utili anche all'elaborazione del discorso filosofico.

Quando parlo di aumento della complessità è a questo che mi riferisco, cioè alla cpu del vivente, non alle specifiche attitudini fisiologiche che sono molto differenziate da specie a specie permettendo ad alcuni di volare, respirare con le branchie, fare salti impensabili per gli umani, ecc. La nostra superiorità evolutiva in termini di complessità è strettamente correlata al nostro cervello. E' grazie ai suoi miliardi di cellule neuroniche ultraspecializzate e versatili che siamo riusciti a volare, solcare le profondità abissali e colonizzare non solo il pianeta, ma pure lo spazio vicino, più di qualsiasi altra forma vivente, esclusi i virus, avendo pure, a differenza di loro, l'autocoscienza di ciò che stiamo facendo, oltre alla capacità di preservare la nostra specie in una integrità non solo fisiologica e genetica, ma pure culturale.

In rete si trovano anche contributi di specialisti su approcci più filosofici all'universo psichico umano, ma nessuno di essi che abbia un minimo di scientificità può prescindere dalle ricerche neuropsicoscientifiche, così come non è da una base terrapiattista che si possono progettare viaggi spaziali.

Consiglio la visione fino in fondo di questo video per capire quanta poca hybris scientistica vi sia in tale tipo di ricerche e come la filosofia stessa non possa fare a meno di questi contributi per mantenersi nel campo elettivo dell'episteme.
#5538
Gli svedesi, senza carcere duro di stato, ma civilmente autogestito, hanno ancora un margine del 50% sui morti italiani. Attendendo il plateau, si accettano scommesse  :D
#5539
La politica è il regno della realtà sociale, del possibile, non dell'ideale. I primi a non curarsi della vita umana sono gli stessi popoli che dirottano le loro risorse verso guerre tribali, prolificano irresponsabilmente e si aspettano da fuori la soluzione ai loro problemi il primo dei quali è lo smaltimento del surplus demografico, attuabile grazie a associazioni criminali come le ONG, e la cura in loco dei loro piccoli e malati grazie alle medesime risorse esterne. Quei popoli non hanno neppure l'alibi della colonizzazione visto che sono indipendenti da oltre mezzo secolo. Quanto al capitalismo, esso non fa sconti da nessuna parte e quegli stessi popoli ne utilizzano le potenzialità per sfruttare le loro popolazioni e farsi la guerra. Già nei secoli d'oro del traffico di schiavi furono essi stessi la manovalanza locale dei negrieri europei. E' da tutte queste considerazioni, e non da odi irrazionali, che deriva la mia, e sempre più diffusa socialmente, repulsione verso l'invasività terzomondiale.

Peraltro assai gradita al capitale medesimo per livellare le aspettative e pretese degli schiavi autoctoni dei paesi che il conto economico della serva l'hanno fatto fin dall'ultimo dopoguerra limitando la loro procreatività a quanto sono in grado di sfamare. C'è sempre un benaltro da qualche parte, ma l'origine del problema - economico, non economics - è il bilanciamento dei bisogni e desideri con le risorse. L'assenza di tale bilanciamento produce regressione civile e noi europei, e italiani in particolare, ne stiamo importando troppa, per cui una buona politica consiglia di non farsi prendere troppo la mano ed il cuore e cominciare ad usare il cervello e la calcolatrice sulle questioni umanitarie.
#5540
La preoccupazione di cvc è sacrosanta. Quello che ci caratterizza non è la materia bruta che condividiamo col granito, ma l'emergenza duale dello "spirito". Che provenga dalla materia non possono esservi ragionevoli dubbi in ambito scientifico, ma altrettanto è vero che ha delle peculiarità autocoscienti, creative e deliberanti da renderlo sommamente interessante ed è lo "spirito" l'unico ambito in cui possiamo esercitare una qualche sovranità sulla realtà, affrancandoci dalla inesorabile legge deterministica dell'evoluzione naturale. Fattualmente, e ancor più controfattualmente, è lo "spirito" il nostro marchio nella storia dell'Universo.
#5541
Tutto molto bello, ma sia pensiero, coscienza, anima, o altro tra i molteplici accidenti del calderone psichico, ancora nessuno ha proposto un'alternativa plausibile al sistema nervoso centrale, su cui invece l'esperienza empirica e le neuroscienze hanno le idee molto chiare e, soprattutto, convincenti perchè supportate da prove sperimentali: mica solo la decapitazione, anche le lesioni organiche localizzate e i fenomeni fisici e chimici indotti ad arte i cui effetti sono misurabili strumentalmente.

Concordo con le considerazioni di iano e viator su coscienza e istinto. Retrocedendo eziologicamente dalla coscienza all'istinto si arriva alla trasmissione genetica delle informazioni utili alla sopravvivenza. Anche il DNA ha un carattere teleologico visto col senno umano di poi. La coscienza è un istinto di secondo grado, una laurea magistrale che rende l'animale più versatile e pronto nel gestire situazioni improvvise e accidentali. L'idea del supervisore di iano mi convince.

Avevo già introdotto l'idea che il grado di libertà che la materia inanimata conquista col passaggio biologico ha un prezzo nella necessità di provvedere alla propria sopravvivenza pena la morte. Lo sviluppo evolutivo di una sempre più complessa (almeno su questo tipo di complessità evolutiva penso non ci siano obiezioni) centrale nervosa di coordinamento dell'organismo vivente - sia per le azioni volontarie che involontarie di supporto - svolge appunto questo compito essenziale.

Aumentando la versatilità e complessità del sistema nervoso centrale si è arrivati ad un grado elevato di autocoscienza (anche gli animali ne hanno una più o meno versatile) tale da sviluppare il pensiero; funzione cruciale per tutto l'ambaradan psichico con - nello specifico umano - inusitate capacità di analisi sull'ambiente circostante e di sintesi di forme inedite di realtà. Funzione ulteriormente rafforzata dalla sintesi simbolica nell'uso comunicativo della fonazione e nell'ulteriore stadio di materializzazzione del linguaggio in simboli grafici comunicativi facilmente trasferibili e generalizzabili. Sintesi finale cui diamo il nome: cultura.

Che tutta questa grazia di Dio (ci sia o non ci sia) abbia letteralmente dato alla testa è facilmente comprensibile e dilatandosi dal dualismo psicosomatico evolutivo naturale siamo decollati, in ogni senso, qualche millennio fa, al concetto di anima, alla trascendenza che come improvvida levatrice ha tagliato il cordone ombelicale con la madre Terra. Al cui grembo i più saggi tra i profeti ci invitano a tornare.
...
#5542
Citazione di: Eutidemo il 11 Maggio 2020, 14:08:11 PM

In tal modo troverai i miei grafici di qualche giorno fa, aggiornati a ieri, sia con le "ascisse" che con le "ordinate", e, se vuoi, anche i "totali"; che, però, sono ovviamente meno significativi, per cui io non li ho riportati (ma, là, tu li puoi vedere cmq).

Anche la scala decimale è meno significativa di quella logaritmica ?!?  ;D
#5543
Visto che siamo alle citazioni dantesche suggerirei questa:

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa


E' finita in una situazione più grande di lei ed ha trascinato pure chi si è preso la briga di tirarla fuori dai guai. Ad entrambi si confà la terzina dantesca. A noi restano i conti da pagare (anche l'ammore ha un suo prezzo venale) e una tacca in più da segnare sul futuro politico dei personaggi coinvolti.
#5544
La Cina ? Vabbè che gli espertoni OMS, ISS e ciondoli vari hanno remato contro, ma qualcosa della Cina, almeno da un mese prima si sapeva, mi pare.
#5545
Se a togliere il prosciutto dagli occhi sono grafici senza ordinate stiamo freschi. La situazione senza prosciutto ad oggi è che l'Italia con arresti domiciliari ha il 150% dei morti, ponderati sulla popolazione, rispetto alla Svezia. Anche la Svezia si erodesse il 50% di vantaggio resterebbe il fatto che il pareggio sarebbe senza galera da un lato, con galera dall'altro. Come già dissi, i conti facciamoli alla fine. Ma scommetterei che la debacle italiana: morti+galera, sarà difficilmente superabile. E' pure una scommessa di cui, a differenza dell'aldilà, sarà possibile accertare il vincitore.
#5546
E la coscienza di un cieco donde nasce ?
#5547
Premesso che gli esiti della capocciata sono comprovabili al di là di ogni ragionevole dubbio (evidentemente per giopap i dubbi metafisici sono esonerati dall'obbligo della ragionevolezza) resta valida l'obiezione di davintro:

Citazione di: davintro il 11 Maggio 2020, 00:14:53 AM
mi pare, ma potrei benissimo aver equivocato il senso, che proprio in questo caso si dovrebbe parlare di pura immaginazione di una realtà oggettiva, un caso in cui l'Io non riconosce l'esistenza di un' ulteriorità che produrrebbe in lui quel vissuto, ma che al contrario, sarebbe soggetto volente e cosciente della sua produzione. In questo caso il vissuto andrebbe considerato a tutti gli effetti una fantasia, e non l'espressione di una reale causalità, che invece dovrebbe far riconoscere la sua indipendenza rispetto al soggetto, solo nella misura in cui intervenga sul soggetto, al di là di ciò che il soggetto desidererebbe percepire. Non si può razionalmente ammettere alcunché di "oltre" rispetto al soggetto senza la possibilità che tale "oltre" opponga una propria resistenza all'autonomia dell'Io umano, alla sua libera attività umana, portandolo a fargli percepire fenomeni che non siano espressioni della propria volontà razionale

... che evidenzia la natura tautologica, autoreferenziale della capocciata medesima, capace di asseverare l'esistenza della materia ma non la sua volontà, essendo tale facoltà non negli attributi del muro, in quanto Altro inanimato. Passando all'alterità animata, l'istinto e i suoi riflessi rendono evidente la volontà altra nella dialettica preda-predatore. Anche questa alterità è sperimentabile al di là di ogni ragionevole dubbio.

La questione si evolve ulteriormente nell'età evolutiva laddove l'Altro trascende dalla dimensione fisica istintuale del cibo e della protezione alla dimensione psichica del cucciolo che si vede imporre dall'adulto il suo ethos e norma. Se a questo punto la consapevolezza dell'Altro non giunge a maturazione non resta che rivolgersi ad un buono strizzacervelli.

Ma forse viator intende un passaggio ulteriore denominato empatia. O uno stadio ancora più estraniante come un'estasi catartica in cui l'Io si dissolve in uno stato nirvanico. In tal caso non si realizzerebbe una situazione duale, bensì il tanto brahmato Uno. Situazione metastabile che non oltrepassa l'ora dei pasti.
#5548
Staremo a vedere. La realtà ha la pessima abitudine di essere anche peggio di quello che si favoleggia. Il mio istinto femminile mi dice che questo è uno di quei casi. Già che si sia convertita alla religione dei terroristi sequestratori è un gran brutto indizio sulla sua personalità.
#5549
Citazione di: davintro il 10 Maggio 2020, 22:59:19 PM
... L'argomento è valido invece sulla base del carattere di passività che accompagna il vissuto del dolore: non essendo l'Io a decidere in coscienza e volontà di provare quel vissuto, va da sé la necessità di ammettere un non meglio specificato "oltre", un' ulteriorità che incide sui vissuti dell'Io, a dispetto dalla libera attività di questo, in controtendenza con ciò che l'Io produrrebbe come soggetto pienamente autonomo (ulteriorità, non necessariamente esteriorità, in quanto potrebbe darsi anche ulteriorità interiore, realtà psichica interna al soggetto delle percezioni ma distinta dall'Io ,verso cui si "divertirebbe" a infondere sensazioni fisiche in assenza di un'effettiva realtà fisica posta al di fuori del corpo: già parlare di "mondo esterno" sarebbe un riempimento non necessariamente valido dell'idea generica di una realtà oggettiva extracoscienziale, che però in questo senso generico sarebbe invece riconoscibile in modo certo)

Ma ancor è più valido con un carattere di attività che accompagna il vissuto del dolore, con un Io che decide in coscienza e volontà di provare quel vissuto al fine di ammettere finalmente uno specifico "oltre" al di là di ogni ragionevole e metafisico dubbio. Un experimentum crucis atto a scuotere lo scetticismo più radicale sulla via di Damasco verso la Verità dell'Altro.
#5550
Da vergognarsi di essere italiani e votare politici italiani. Dopo l'immigrazione clandestina con terminal obbligato e tutelato in Italia e la gestione pessima dell'epidemia mancava solo farsi prendere in giro da una pischella musulmana, felicemente gravida di musulmani che verosimilmente partorirà un musulmano italiano, riscattata dagli italiani a peso d'oro. Ormai diluvia sul bagnato. (Mettiamoci pure i terremoti e Vaia). Se penso che le piaghe d'Egitto furono 7 non so cosa attendermi per le rimanenti.