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Messaggi - Alexander

#556
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
10 Dicembre 2020, 13:47:14 PM

Buongiorno Ipazia

"Essere esattamente come non esistesse" è diverso da "non esistere". E' l'antinomia della hybris antropocentrica idealistica contro i fondamenti ontologici realistici, che vanno dalle tracce dei fossili alla legge di gravità. Pure universale.


Non c'è identità tra "come se non esistesse" e "non esiste". In mancanza del soggetto quell'esistere diventa come se non esistesse.Punto.
I fondamenti ontologici realistici li pone il soggetto. Chi altri?
#557
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
10 Dicembre 2020, 13:41:26 PM

Buongiorno viator


(.....sarebbe esattamente come SE PER IL SOGGETTO STESSO non esistesse., quindi non esisterebbe soggettivamente)SENZA un soggetto percipiente significa senza la presenza di alcun soggetto , non del singolo.
le cause oggettive esistenti al di fuori di un soggetto potrebbero continuare a produrre effetti oggettivi anche in mancanza di soggetti.


Certo, ma in mancanza di soggetti percipienti sarebbe esattamente COME SE non le producessero.


Anzi, uno degli effetti oggettivi delle cause oggettive potrebbe essere (essere stato) la produzione dei soggetti umani)


Questa però è un'ipotesi che fa il soggetto. In mancanza del soggetto non nascono ipotesi.


(L'"io" è termine denotante l'esistenza di individui, non di soggetti. Tieni presente, tanto per aumentare la confusione, che la definizione di "soggetto" sarebbe "chi o ciò che agisce".....ma anche "ciò o chi E' SOGGETTO A ....", cioè subisce. Tale seconda definizione mi sembra del tutto confinante con quella di "oggetto".....in fondo la differenza - ampiamente mistificabile - consiste in una semplice "S-")


Qui per "io" s'intende la facoltà di percepirsi come ALTRO dall'oggetto percepito.
#558
Sono d'accordo che c'è stata un'evoluzione , sotto alcuni aspetti, dell'umanità (forse a macchia di leopardo, però), ma anche un'unvoluzione sotto altri.Per esempio c'è attualmente una forte difficoltà, soprattutto tra i giovani, di mantenere l'attenzione per un tempo sufficiente ad approfondire gli argomenti e non solo per averne una semplice infarinatura. C'è una fortissima iperspecializzazione, imposta dal mercato del lavoro, che rende l'immagine di un'umanità parcellare e poco critica, assai disposta a bersi tutto e il contrario .Trovo poi che ci sia un sempre più forte e subdolo tentativo di controllo delle masse (proprio ieri la notizia di come Huawei stia sviluppando un software per riconoscere dai tratti fisiognomici le persone di minoranza musulmana uiguri).La pandemia ha accelerato questa trasformazione in quella che si potrebbe forse chiamare "umanità della sicurezza". La gente infatti, per la sicurezza, sembra disposta a rinunciare a tutto, anche a libertà fondamentale e alla propria privacy. Importante è vivere il più a lungo possibile, godendo di beni materiali, accettando limitazioni e controlli per questo nobile fine.
#559
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
10 Dicembre 2020, 11:16:08 AM
Senza un soggetto percipiente l'universo, anche se esistesse in maniera indipendente dal soggetto stesso, sarebbe esattamente come se non esistesse. Il concetto stesso di esistenza ha necessità di un soggetto che percepisce qual-cosa. Ogni cosa è tale perché è posta di fronte ad un soggetto che la definisce come "cosa". Allo stesso tempo il soggetto si definisce in rapporto all'oggetto: "io non sono questo; sono Altro da ciò".
#560

Buonasera Ipazia


Mi sembra una posizione strettamente materialista riduzionista, che ha il fastidioso effetto di chiudere la discussione in merito. L'anima, nel senso tradizionale del termine, è distinta dalla psiche.
#561
Buona domenica Ipazia




Il paragone non regge perchè auto e guidatore sono entità distinte, contrariamente all'[/size]unità psico-somatica[/size] che costituisce un indivisibile individuo umano.[/size]


Questo ragionamento mi appare inficiato dal fatto che lei considera aprioristicamente l'anima come parte integrante del corpo, mentre l'anima tecnicamente viene definita come agente immateriale che informa il corpo, definito come materiale. Un insieme è composto da più elementi, ma non significa che gli elementi sono necessariamente dipendenti uno all'altro.Se prendiamo un sacchetto e lo riempiamo di frutta, avremo la forma del sacchetto. Al venire meno del sacchetto non sparisce anche la frutta, ma solo la forma dell'insieme.

#562
Buona domenica bobmax


D'altronde la razionalità ha il nichilismo quale compagno inseparabile. Ne è l'altra faccia della medaglia.[/size]Di modo che più si assolutizza la razionalità e più il nichilismo si sviluppa.E il mondo, nel progresso scientifico e tecnologico, sembra trovare la conferma della bontà di questa assolutizzazione della razionalità. Senza accorgersi di sviluppare così in se stesso la propria futura devastazione.


Mi chiedo se il nichilismo sia davvero un necessario effetto dell'eccesso di razionalità,della sua assolutizzazione, oppure sia al contrario un difetto di approfondimento.Io lo definirei come un effetto della mancata visione olistica della persona.Ossia l'approdo di quella particolare tendenza della modernità a vedere e considerare in modo "parcellare" l'esistenza, frutto dell'iperspecializzazione tecnoscientifica che ha la sua importante funzione nel processo di miglioramento materiale, ma indubbiamente diventa un ostacolo quando ci troviamo a considerare un "insieme" com'è la persona, ma più in generale l'esistenza.
#563

Buongiorno viator


Non ho scritto che l'io, o il sé, come si vuol chiamare quel senso di esistere, non esista. Ho invece messo l'accento sul fatto che questo senso interiore è una manifestazione della "persona", che è termine più ampio che non "io" e che ha il suo fondamento in relazione all'altro. Davanti allo specchio mi vedo come "io" , ma divento "persona" quando mi metto in relazione con l'altro. Quando cioè divento consapevole della mia alterità. Quando sono altro e non il generale.
Ritengo che Il "badare a se stessi" è possibile sia all'egoista che all'altruista. L'egoista bada a se stesso incurante degli altri, l'altruista invece bada a se stesso cercando anche il bene degli altri.
#564
E l'io, cioè l'anima individuale, non è mai esistito.Si tratta solo di un'illusione. E' solo l'illusione che esiste.


Buon pomeriggio bobmax

Posto una riflessione


Penso che si dovrebbe superare la disputa falsamente centrale sull'esistenza/inesistenza dell'io, caratteristica per esempio di molta speculazione orientale, e orientarci piuttosto verso il concetto di "persona". L'io è una manifestazione della persona, ma non la esaurisce. L'io è un concetto che ha assunto troppa valenza ontologica nell'occidente, e la radice di tutti i nefasti problemi dell'individualismo e del soggettivismo. Se torniamo all'esempio dell'auto e del guidatore, l'occidentale è portato subito a pensare che sia l'io il guidatore e la mente/corpo il veicolo. In realtà questa distinzione funzionale ci preclude la visione della relazione che intercorre e che forma l'insieme "persona".Sappiamo che per i greci la persona era la maschera che si portava, o per meglio dire quel tratto del volto tra gli occhi e il mento (prosopeion).Per gli antichi quindi la persona non era ancora espressa in forma compiuta, in senso ontologico.La definizione che ne darà Severino Boethius è la prima che si conosce e che fonda il carattere della persona, così come viene concepito in Occidente: "persona est naturae rationabilis individual substantia".  Questa definizione così fondamentale per la filosofia occidentale ha creato il grande problema della nostra cultura, cioè quello di porre la razionalità come la più alta qualità dell'essere umano, con tutti i problemi che ne derivano verso gli esseri umani ( e non) che ne sembrano privi (per esempio i neonati, le persone mentalmente ritardate, i dementi),se cioè questi dovessero essere considerati persone nel pieno senso del termine.La visione cristiana, iniziata dai padri della chiesa, non indica invece una comprensione del termine persona come un individuo esclusivamente razionale, ma un concetto interamente differente che ha le seguenti caratteristiche:


a) Una persona non può essere mai concepita in se stessa (io) ma solo in relazione ad un'altra persona.
a bis) Una persona non è solamente relazionale ma allo stesso tempo altro.
b) Una persona è unica, irripetibile e insostituibile.
c) Questo paradosso di comunione e essere altro rivela il significato di vero amore.
d) Questo dà luce al mistero della libertà.


L'amore non è una categoria psicologica, un sentimento dell'individuo. L'amore è una categoria ontologica che consiste nel dare spazio all'altra persona di esistere come altro e acquisire l'esistenza nel e attraverso l'altro. E' quello che viene definito come un atteggiamento kenotico, un dare se stesso. Uno cioè non è "persona" solo perché possiede un io, sensazione di autosufficienza, ma lo è solo nell'amore. E uno ama solo quando permette all'amato di essere altro da se stesso, cioè di esistere come "altro".Da questa riflessione ne segue che la libertà della persona non è semplicemente quella di fare scelte o prendere decisioni, ma diventa la libertà di essere altro, cioè non essere come assorbito dal comune e dal generale.Questo può avvenire solo in un rapporto appunto kenotico.Un rapporto in cui ogni persona permette all'altra persona di essere se stessa, di avere perciò una propria "identità".



#565
Storia / Re:Breve storia del Presepio (e non solo).
05 Dicembre 2020, 15:29:55 PM
Buon pomeriggio Eutidemo




Grazie per gli auguri che ricambio, ma penso che sarà un mesto Natale, chiusi in casa o al massimo con una passeggiata nei dintorni di casa. Dopo un pranzo rigorosamente in famiglia, per chi ce l'ha. Altrimenti in completa solitudine. Fatta la legge (il dpcm in questo caso) però "trovato l'inganno", come sempre avviene in questi casi. Ho appena sentito degli amici che mi hanno informato che il pranzo di Natale lo faranno tranquillamente anche quest'anno, la Vigilia però. Così quel che si voleva evitare il 25, avverrà il 24!


A riguardo del culto mitraico mi sembra di ricordare che si sviluppò intorno al secondo secolo d.C. all'interno dell'Impero Romano.  Non potrebbe darsi che alcuni passi e credenze cristiane vennero adottate dai seguaci di Mitra quando già molto diffuse tra la popolazione?
#566
Un altro esempio che si potrebbe fare è quello del guidatore e dell'auto.Con l'auto in panne il guidatore non può viaggiare, ma questo non significa che è rotto anche il guidatore. Con il cervello "rotto" (per qualche malattia) la coscienza non può più protrarsi all'esterno, ma questo non significa che la coscienza sia "rotta".
#567
Attualità / Re:Il valore della libertà
03 Dicembre 2020, 21:14:06 PM
Penso che lo stato, nel caso dei fumatori, non ci stia dentro nemmeno alla lontana. Avete idea di cosa costano le cure per un malato oncologico di tumore ai polmoni o alla trachea, magari protratte per anni? I costi per il SSN possono arrivare a 40.000 euro all'anno. Hai voglia a comprare pacchetti...
#568
Tematiche Filosofiche / Re:L'amore quale inclusione
03 Dicembre 2020, 14:10:47 PM
Buongiorno viator




Uno scontro tra asteroidi, la trasmissione ed assorbimento di radiazioni energetiche, la fecondazione di un uovo da parte di uno spermatozoo..........tutti gli altri infiniti fenomeni dell'esistente..........a voi come viene da chiamarli con unico termine che ne definisca non semplicemente l'esistere, bensì la funzione dinamica e vitale??.


Io li chiamerei semplicemente VITA, anche se strettamente per vita si intende l'esistenza di organismi. Da "vita" poi ne segue :vitale, vitalità. Se penso alla "vita" contengo anche lo scontro di asteroidi, come mia immaginazione, o la trasmissione di radiazioni, come mia teoria, ecc. Per me tutto ciò che esiste è nella mente e quindi anche l'amore.La mente è inclusiva infatti.
#569
Attualità / Re:Il valore della libertà
03 Dicembre 2020, 13:19:45 PM
Un saluto a Tutti




Non sono molto d'accordo che chi non vuole vaccinarsi (come nel mio caso) debba eventualmente pagarsi le spese mediche.Parto dal presupposto che il covid-19 sia una malattia virale come tutte le altre, al netto del tam tam mediatico che se ne fa. Qualunque virus respiratorio, in un mondo sempre più globalizzato come il nostro, avrebbe avuto la stessa rapida diffusione,E ci è andata di lusso che il sars-cov2 sia relativamente poco letale (0,2% la percentuale totale stimata). La letalità calerà con il tempo, come per tutti gli altri coronavirus in circolazione. Se diciamo che, chi non vuole vaccinarsi deve pagarsi le spese sanitarie, dovremmo allora chiederci perché non lo fanno i fumatori di sigarette, per esempio, i quali vengono curati dal SSN , per le innumerevoli patologie provocate dal fumo (alcune certamente più letali del covid), a spese della collettività e quindi anche di chi, come il sottoscritto, non è un fumatore. O i motociclisti che corrono spericolatamente sulle strade e poi finiscono spessissimo in PS con le ossa rotte per le cadute. E così via ...
Non capisco poi la ratio di dover vaccinare tutti, quando è ormai appurato e claro che il covid-19 è pericoloso per particolari fasce d'età o di fragilità fisica. Se queste categorie vengono vaccinate, quale sarebbe il problema se gli altri sviluppano anticorpi naturali al virus, dopo esserne eventualmente venuti a contatto?