Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Sariputra

#556
Leggevo un'intervista a Roberto Vecchioni, che ha appena presentato il suo ultimo lavoro musicale, in cui diceva che secondo lui i giovani di oggi conoscono e usano per comunicare tra loro non più di 600 vocaboli, mentre erano circa 5.000 non più tardi di un decennio fa...
Ovviamente comunicano tantissimo attraverso Wapp e social vari che però, imponendo un limite di caratteri e un vasto  negozio di 'emoticon' da poter utilizzare, fanno sì che, per agio e per pigrizia, i nostri ragazzi preferiscano una bella faccetta sorridente o arrabbiata piuttosto che il cercare di comunicare le proprie emozioni attraverso la parola scritta...
Questa estrema sintesi, e una comunicazione che sta passando dal piano verbale e scritto a quello delle immagini, è sicuramente un aspetto del mondo che sta maturando e che vedremo sempre più massicciamente nel futuro. L'IA produrrà sempre nuovi mezzi e utilizzi della tecnologia in cui la 'difficoltà' umana verrà ridotta sempre più e in cui dominerà, come sta già avvenendo, la 'cultura dell'immagine'.
Nel forum si discute e spesso si polemizza un pò con gli utenti che si 'dilungano' troppo. Anche qui sembra che la 'necessità' della rapidità, della sintesi, della battuta sia sempre più preponderante. Però l'intelligenza (umana) si sviluppa anche nella complessità del dialogo, nella comprensione di vocaboli che 'proiettano' un mondo, per così dire.
Pochi vocaboli a disposizione rendono sempre più 'ristretto' il mondo, sempre più prevedibile, con angoli, visuali e sfaccettature sempre più limitati e omologati dall'IA che in cambio offrirà immagini standardizzate tra cui scegliere...Saranno immagini meravigliose, paesaggi e volti ritoccati ad arte, frasi lapidarie di auguri, ecc...già stiamo vedendo tutto il campionario in sviluppo...
Concordo con Paul11 e Cvc...l'umanità nel suo complesso preferisce l'agio e i conforti alla difficoltà di pensare, di leggere e di scrivere. Perché leggere e scrivere è onestamente faticoso, ma che dà pure molte soddisfazioni. Ti costringe a cercare il significato di molte parole, di confrontarlo con altri sognificati, di cercare un' "armonia" del testo, ecc. Tutto cibo sano e buono per sviluppare l'intelligenza.
L'IA penso cambierà profondamente tutto questo, però mi sembra onestamente difficile dire se la 'standardizzazione' dell'essere umano e della sua intelligenza sia un bene o un male e fare previsioni sul futuro. Io ho ovviamente la mia opinione in proposito, ma credo che esuli dal tema...Probabilmente l'omologazione dei comportamenti e dei desideri potrebbe portare ad una diminuzione del conflitto e dell'attrito tra gli esseri umani...L'IA ci somministrerà del soma molto buono, caldo e apparentemente vario presumo...potremo sfogare virualmente tutta la nostra rabbia, già abbiamo iniziato a farlo; così non avremo giustamente bisogno di sfogarla su coloro che controlleranno l'IA. Sarà un mondo così bello che ci conquisterà un pò tutti, anche i più riottosi all'omologazione.
#557
Tematiche Filosofiche / Re:Hiroshima fu il meno peggio
06 Novembre 2018, 17:16:00 PM
cit.Jacopus:
Sariputra@ che alcuni generali fossero contrari allo sgancio dell'atomica potrebbe non essere motivato da ragioni spirituali bensì dalla considerazione che un giocattolo diverso (la bomba) avrebbe sottratto il loro gioco (la guerra convenzionale), con conseguente riduzione di onori e prebende.

Certo, bisogna considerare ogni cosa quando si tenta di formare un'opinione su dei fatti storici. Tuttavia gli elementi che sono attualmente in possesso degli storici e di pubblico dominio mi fanno decisamente orientare verso un'atto frutto di una deliberata strategia politica e non militare. Tutta la vicenda è gravata da una serie infinita di menzogne con cui l'amministrazione statunitense cercò di dare una cornice accettabile a questo fatto così tremendo, a partire dall'annuncio dato da Truman:

«Il mondo sappia che la prima bomba atomica è stata sganciata su Hiroshima, una base militare  :o . Abbiamo vinto la gara per la scoperta dell'atomica contro i tedeschi. L'abbiamo usata per abbreviare l'agonia della guerra, per risparmiare la vita di migliaia e migliaia di giovani americani, e continueremo a usarla sino alla completa distruzione del potenziale bellico giapponese»

Una base militare Hiroshima? Era una città come tante altre del Giappone, senza alcuna rilevanza militare. Ovviamente sarebbe stato difficile dichiarare di aver sganciato una bomba atomica su una città inerme...
Si dichiarò poi che l'esplosione non aveva contaminato radioattivamente la zona ma che l'effetto distruttivo si era esaurito con l'esplosione. Nulla di più falso ...le autorità alleate d'invasione proibirono ogni accenno alle conseguenze delle radiazioni e insistettero sul fatto che la gente era stata uccisa o ferita solo dall'esplosione dell'ordigno. "Non c'è radioattività tra le rovine di Hiroshima", titolava in prima pagina il New York Times: un caso classico di disinformazione e di rinuncia al mestiere di giornalista, che il reporter australiano Wilfred Burchett mise in luce con il suo scoop del secolo. "Lo considero un avvertimento al mondo" raccontò sul Daily Express, primo corrispondente che riuscì a raggiungere Hiroshima dopo un viaggio pericoloso. Il giornalista descrisse le corsie dell'ospedale, stracolme di gente senza ferite apparenti che moriva per quelle che definì "piaghe atomiche". Per aver osato dire la verità, il giornalista venne privato dell'accreditazione, messo alla berlina e calunniato...
Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki fu un atto canagliesco, a mio parere, di portata smisurata: un eccidio di massa premeditato effettuato con un ordigno intrinsecamente criminale. E criminale perché l'arma atomica non si può strettamente considerare un'arma militare, proprio per le conseguenza terribili che si protraggono nel tempo...
Gli archivi nazionali di Washington conservano documenti ufficiali statunitensi che dimostrano i tentativi di pace giapponese già nel 1943, ai quali naturalmente non fu dato alcun seguito. Un cablogramma inviato il 5 maggio 1945 dall'ambasciatore tedesco a Tokyo, e intercettato dagli USA, toglie ogni dubbio sul fatto che i giapponesi stessero cercando disperatamente la pace, anche a costo di "una resa senza condizioni e con clausole vessatorie". Henry Stimson, Segretario alla Difesa, dichiarò invece al presidente Truman di "temere" che l'aeronautica statunitense stesse talmente "bombardando a tappeto" il Giappone ( con largo uso di bombe incendiarie...come ho già scritto) da rendere impossibile "dimostrare tutta la potenza" del nuovo ordigno. Più tardi ammetterà che "non fu fatto nessuno sforzo e non fu mai presa in seria considerazione la possibilità di ottenere la resa del nemico in modo da non dover usare la bomba". I suoi colleghi alla politica estera erano "impazienti d'intimidire i russi ostentando la nuova arma in nostro possesso". Il generale Leslie Groves, direttore del progetto Manhattan che mise a punto la bomba atomica, testimoniò: "Non ho mai messo in dubbio che il vero nemico fosse la Russia, e che il progetto fosse stato messo a punto in questa ottica". Il giorno dopo l'annientamento di Hiroshima, il presidente Truman espresse la propria soddisfazione "per il completo successo dell'esperimento".
#558
Tematiche Filosofiche / Re:Hiroshima fu il meno peggio
06 Novembre 2018, 15:21:05 PM
Resto in tema (Hiroshima fu il meno peggio)... :)
In un suo libro di memorie il grande generale americano D.Eisenhower scrisse:
«Nel 1945 il segretario alla guerra Stimson, visitando il mio quartier generale in Germania, mi informò che il nostro governo stava preparandosi a sganciare una bomba atomica sul Giappone. Io fui uno di quelli che sentirono che c'erano diverse ragioni cogenti per mettere in discussione la saggezza di un tale atto. Durante la sua esposizione dei fatti rilevanti fui conscio di un sentimento di depressione e così gli espressi i miei tristi dubbi, prima sulla base della mia convinzione che il Giappone era già sconfitto e che sganciare la bomba era completamente non necessario; e in secondo luogo perché pensavo che il nostro Paese dovesse evitare di sconvolgere l'opinione pubblica mondiale con l'uso di un'arma il cui impiego era, pensavo, non più obbligatorio come misura per salvare vite americane.» 
Questa era dunque una valutazione, sul momento storico, di un militare statunitense ( e che livello di militare...). La stessa venne espressa in seguito dal comandante in capo delle forze in azione nel Pacifico, D.McArthur che non venne nemmeno consultato da Truman (forse perché sapevano già la risposta contraria...).
C'era tutta l'evidenza che il Giappone si stava per arrendere: c'erano le intercettazioni dei servizi segreti, c'era la richiesta fatta pervenire a Truman attraverso la mediazione di Stalin, c'era l'effettivo logoramento dell'Armata nipponica, ormai priva di munizioni pesanti, senza più forze aeree e navali di qualsiasi rilevanza, con le fabbriche e le zone industriali del paese ormai sepolte sotto i detriti dovuti ai bombardamenti massicci e terrificanti.
 Un'indagine degli stessi Stati Uniti ( la libertà dei media americani del tempo è evidente e una qualità 'storica' del giornalismo Usa...) sul bombardamento strategico, dopo aver intervistato centinaia di civili e militari giapponesi dopo la resa del Giappone, riportò:
«Basata su investigazioni dettagliate di tutti i fatti, e supportata dalla testimonianza dei leader giapponesi sopravvissuti coinvolti, è opinione dell'indagine che certamente prima del 31 dicembre 1945, e con tutta probabilità prima del 1º novembre 1945, il Giappone si sarebbe arreso anche se le bombe atomiche non fossero state sganciate, anche se la Russia non fosse entrata in guerra e anche se nessuna invasione fosse stata pianificata o contemplata.» 

Resto quindi della mia opinione che si trattò di un atto di terrorismo di stato, gravissimo e senza precedenti, di fronte al quale tutti gli altri atti terroristici impallidiscono, con scopi esclusivamente politici: monito e avvertimento alla potenza sovietica e, di fatto, inizio della Guerra Fredda...
#559
cit.Isfrael:
"per te la conversione equivale anche ad essere conscienti di sè e delle proprie azioni?"

Se pensiamo che 'conversione' indica un mutamento profondo, un cambio di rotta esistenziale dobbiamo essere prima consapevoli che le nostre azioni e il nostro modo di pensare ci hanno portato lungo una strada senza uscita. 'Conversione' in gergo automobilistico indica proprio un girare ad U l'auto e cambiare completamente direzione.
Qundi non equivale ad essere coscienti di sé e delle proprie azioni, ma equivale alla decisione di cambiare questa idea di sé e alla consapevolezza che le nostre azioni passate non sono più coerenti con questo mutamento interiore che avvertiamo come necessario.
Ciao
#560
cit. Isfrael:
"...però per  ciò che concerne il miracolo: chi "opera"?

Opera Dio e non operano né i santi né la Madonna, anche se a livello popolare questa cosa non è molto conosciuta.I santi e Miriam 'intercedono' solamente presso Dio . Per il cattolicesimo i miracoli sono segni della presenza di Dio e servono per orientare alla fede e non per premiare qualcuno o per risolvere problemi materiali.  Ovviamente il miracolo non genera automaticamente la fede in Dio,  al massimo questa può essere aiutata  dall'evento miracoloso; pertanto i miracoli non sono considerati come la strada ordinaria dell'annuncio della fede, che resta la Croce e la Resurrezione di  Yeoshwa/Cristo.
Lo stesso Cristo ringrazia il Padre, prima della resurrezione di Lazzaro:"Padre ti ringrazio perché tu mi hai ascoltato, io so che tu mi ascolti sempre"(Gv 11,41-42).
i racconti miracolosi occupano uno spazio molto rilevante nei testi evangelici. Tanto nei vangeli sinottici, quanto in quello di Giovanni. Formano  un corpo compatto insieme con la predicazione di Gesù, e intendono manifestare l'irruzione nella realtà del mondo del Regno di Dio.I nemici stessi di Yeoshwa non contestano la sua attività taumaturgica (è interessante a questo riguardo la pericope, molto antica, su Beelzebul: Mc 12,26-27),  ma piuttosto da dove scaturisce questa attività, come pure l'autorità che gliene deriva. C'è un testo del Talmud babilonese che afferma che Yeoshwa fu messo a morte per aver praticato la magia e condotto Israele all'apostasia (Sanhedrin 43a).
Ci sono ovviamente racconti miracolosi in quasi tutte le tradizioni religiose:  la scomparsa del corpo fisico di Mīrābāī e Andal mentre entrano nel santuario di un tempio hindu; Krshna che resuscita dai morti Parikshit,  Siddhartha che placa l'elefante furioso,ecc.
La Chiesa cattolica non impone nessun miracolo come obbligatorio da credersi, a parte i miracoli compiuti da Cristo e contenuti nei vangeli canonici.
Personalmente, a differenza di altri, se improvvisamente i miei occhi vedessero perfettamente, dopo una vita intera che non lo fanno... io , essendo uno spirito 'aperto' e curioso, un paio di domande me le farei   ???  :o ...sarebbe però sufficiente per una 'conversione'? Perché in realtà il vero miracolo è proprio la conversione, contro tutto e contro tutti...Definizione di 'conversione':  "La conversione è una presa di coscienza "esistenziale" che può avvenire in seguito all'azione persuasiva di una terza persona oppure alla considerata riflessione personale. Si decide, così, di cambiare il corso della propria vita, riorientando i propri atteggiamenti e comportamenti secondo criteri diversi da quelli seguiti fino a quel momento. "
#561
Tematiche Filosofiche / Re:Hiroshima fu il meno peggio
05 Novembre 2018, 11:40:08 AM
E' impossibile fare una previsione sulle possibili vittime o sull'andamento della guerra, nel caso non si fosse ricorso all'arma nucleare, ma proceduti secondo i piani originali che prevedevano un'invasione del Giappone a partire dal 1° novembre (operiazione Olympic..).
Anche l'opinione riportata nei libri di storia che questa decisione maturò per la previsione di un eccessivo numero di perdite non credo sia possibile darla per scontata senza sottoporla ad una semplice valutazione. Valutazione che ci viene data dallo svolgimento , rapidissimo, della guerra russo-giapponese dell'agosto 45; operazione che si svolse proprio a cavllo dello sgancio della prima bomba. Questo brevissimo conflitto portò a circa 40.000 morti tra i soldati dei due schieramenti, ma ben 640.000 soldati giapponesi della grande armata del Kwantung si arresero senza combattere e furono fatti prigionieri senza colpo ferire...
Il morale era molto, molto basso tra le truppe già a partire dal gennaio 45, se si fa eccezione di reparti minori che venivano stanziati su isole e isolette strategiche...
Viene sostenuta la tesi che la battaglia di Okinawa dimostrava la volontà cieca di combattere fino all'ultimo da parte dei giapponesi. Okinawa era infatti un'isola del Giappone e la resistenza si fece più accanita rispetto alle altre battaglie sulle isole del Pacifico. Okinawa è però un'isola relativamente piccola rispetto alle isole di  Hokkaidō, Honshū, Shikoku e Kyūshū, che formano il vero 'corpo' della nazione nipponica. E, soprattutto, Okinawa era stata trasformata in una roccaforte dalla 32ª Armata giapponese del tenente generale Mitsuru Ushijima, che nel corso del 1944 aveva organizzato un intricato complesso difensivo in grotte fortificate il cui 'cuore' era rappresentato dal castello di Shuri.
Queste fortificazione erano praticamente impossibili da realizzare sulle isole maggiori ed è quindi prevedibile che l'esercito giapponese stanziato su queste, privo di qualunque copertura aerea, sarebbe stato letteralmente travolto dopo lo sbarco dei reparti americani e inglesi. Probabilmente si sarebbe pure trovato a dover fronteggiare una doppia invasione: quella sovietica da Nord (dopo la conquista fatta dai russi delle isole Curili...) e quella Alleata da Sud. La battaglia di Okinawa aveva mostrato una cosa: la popolazione civile giapponese era letteralmente terrorizzata dai soldati americani, che venivano visti come dei 'barbari', dei demoni violenti. Infatti moltissimi dei 150.000 civili morti ad Okinawa...si tolsero la vita pur di non cadere in mano americana, soprattutto tantissime donne...la propaganda li dipingeva infatti come degli assassini e stupratori (per intenderci...non è che tutti questi fossero stati dei santi e qualcosa ne sappiamo anche in Italia. Cose poi 'rimosse' dai libri di storia che si studiano nelle scuole...). Penso che si sarebbe scatenato un panico terribile tra la popolazione giapponese al momento dell'invasione...
La cosa più importante però è la figura dell'imperatore HiroHito. Non ci trovavamo di fronte ad una specie di 'stato islamico del Daesh' ma ad un governo imperiale che aveva la necessità di salvaguardare l'unità nazionale e l'istituzione imperiale stessa. HiroHito non era un fanatico come Hitler. Già nel gennaio del 45, d'accordo con il fratello, principe Yasuhito Chichibu, aveva segretamente incaricato l'ambasciatore a Mosca di prendere contato con Stalin, ancora neutrale in quel momento, per sondare gli Alleati sulla possibilità di una resa ed eventuali condizioni poste  per ottenere una pace a qualsiasi costo. Stalin informò Churchill e questi Truman per ben due volte , ma il presidente americano non volle tenere in considerazione questa richiesta di pace fatta da Hirohito, perché aveva già deciso di utilizzare le bombe atomiche,  nonostante  fosse già al corrente dell'intenzione del Giappone di porre termine alla guerra grazie alle intercettazioni del servizio segreto militare statunitense...
E' mia personale opinione che, nel caso fosse scattata l'operazione Olympic, con l'invasione delle isole giapponesi, sarebbe stato proprio l'imperatore a porre fine al massacro con la resa. 
Perché Truman non ne volle sapere di queste richieste di pace e optò per l'utilizzo terribile dell'arma atomica? Forse perché a Giuseppe Stalin, nella conferenza di Potsdam (17 Luglio- 2 Agosto) era sfuggito che intendeva scendere in campo contro il Giappone prima del termine della guerra allo scopo, non dichiarato, di assicurare all'Unione Sovietica una posizione di preminenza nello scacchiere dell'Estremo Oriente? Infatti Stalin temeva che una pace con gli USA da parte del Giappone, prima di un'intervento sovietico nella guerra, avrebbe portato il Giappone, in tempi brevi, a diventare un alleato americano nel Pacifico (Italia docet...). Questo timore era emerso proprio durante la conferenza di Potsdam, dove il baffone espresse chiaramente l'intenzione, contrastata dagli Stati Uniti, di partecipare all'occupazione del Giappone. Per evitare questo scenario (invasione anche da parte sovietica del Giappone) Truman decise di agire in fretta e per agire in fretta cosa c'era, a disposizione dell'arsenale americano, se non l'arma atomica?...
A parer mio , un fatto militare abbastanza 'banale', come l'occupazione sovietica delle Curili, isolette dell'arcipelago nipponico, confermò le paure di Truman e dei politici americani...e fu causa della fatale decisione...
#562
Tematiche Filosofiche / Re:Hiroshima fu il meno peggio
04 Novembre 2018, 12:22:35 PM
La discussione sulla necessità o meno di scaricare due ordigni nucleari su città inermi per determinare la fine del conflitto è una di quelle che hanno diviso da sempre gli storici. Personalmente ritengo che non fosse necessario usare l'arma atomica e per diversi motivi:

1-Già dal gennaio 45 si andava formando all'interno del governo civile nipponico la consapevolezza della sconfitta ineluttabile e passi diplomatici furono compiuti per cercare di ottenere una resa che permettesse la sopravvivenza del governo giapponese e della'autorità dell'imperatore. Tali passi vennero respinti dagli USA che pretendevano la resa assoluta e incondizionata, l'occupazione delle isole nipponiche da parte di truppe alleate e lo smantellamento totale di tutti gli apparati militari del paese. Di fronte a queste condizioni l'esercito imperiale s'irrigidì nella sua posizione di lottare a oltranza per difendere il suolo patrio, mortificando i tentativi di trovare una resa per via diplomatica.

2-L'esercito sovietico, tradendo il patto di non-aggressione siglato con il Giappone e che doveva durare altri otto mesi, attaccò l'armata giapponese che occupava la Manciuria e la Corea (armata del Kwantung..), in ottemperanza agli accordi presi con gli Alleati che prevedevano un aiuto contro il Giappone dopo aver liquidato la Germania hitleriana, proprio nei giorni in cui gli americani sganciavano le bombe atomiche. 
Non era il caso che gli americani aspettassero almeno alcuni giorni per verificare se la disfatta della grande armata del Kwantung avrebbe reso l'autorità giapponese più disponibile alla resa?..In pochissimi giorni l'esercito sovietico aveva infatti annientato il grosso dell'armata , liberato la Manciuria e parte della Korea e preso alcuni isole dell'arcipelago giapponese. Alcuni storici non americani sono addirittura della convinzione che fu proprio questa disfatta l'occasione per l'autorità civile nipponica per scavalcare l'opposizione interna militare e, finalmente spalleggiata in toto da Hiro Hito, accettare la resa incondizionata. Questo per evitare l'invasione delle isole nipponiche da parte dei sovietici ( si preferì cioè un'occupazione americana che avrebbe mantenuto l'assetto sociale/ economico del giappone e la figura dell'imperatore ad un'occupazione sovietica con l'imposizione del comunismo...). Non si aveva ancora l'idea esatta dei danni causati dalle due esplosioni atomiche e  poi alcuni scienziati nipponici ritenevano che gli alleati non disponessero di altri ordigni nucleari da usare a breve...

3- Si decise di usare le due bombe non per annientare la capacità di lottare ad oltranza dei giapponesi ( tutti i militari impegnati nel Pacifico, dal generale Dwight Eisenhower  all'ufficiale più alto in grado nel teatro del Pacifico, il generale Douglas MacArthur, che non venne nemmenoconsultato in anticipo, e che disse in seguito che sentiva che non ci fosse giustificazione militare per i bombardamenti. La stessa opinione venne espressa dall'ammiraglio di flotta William Leahy (capo di Stato maggiore del presidente), dal generale Carl Spaatz (comandante delle forze aeree strategiche statunitensi nel Pacifico), dal brigadiere generale Carter Clarke (ufficiale dei servizi segreti militari che preparò i telegrammi giapponesi intercettati per gli ufficiali statunitensi); dall'ammiraglio Ernest King (capo delle operazioni navali statunitensi) e dall'ammiraglio di flotta Chester Nimitz (comandante in capo della flotta del Pacifico) ma per motivi esclusivamente politici: dimostrare al momdo, e in particolare all'Unione Sovietica, che gli Usa 'prendevano' il comando del mondo post-bellico e che avrebbero dettato le condizioni di spartizione delle zone d'influenza ( o di dominio politico-economico se preferiamo...) proprio sulla base della dimostrata potenza di fuoco nucleare e del fatto di non avere alcuna remora ad usarla..
.
4-Si sarebbe potuto far esplodere la prima atomica in una zona spopolata o su obiettivi militari simbolici come monito e poi attendere la reazione all'interno del governo  imperiale, gravato dalla minaccia che la seconda sarebbe stata su una città. Ma non si voleva "sprecare" una costosissima bomba atomica... :(  senza avere la certezza di aver provocato uno schock sufficiente nell'opinione pubblica nipponica.

5- Già da una anno gli americani avevano inaugurato una tattica di bombardamento terrificante ( e che poi  avrebbero usato anche in Vietnam..): sganciare bombe incendiarie sulle citta giapponesi  nelle quali gli edifici in legno costituivano il 70-80% delle abitazioni. Il problema era però quello che soprattutto la povera gente abitava in queste case di legno e questo provocava delle autentiche carneficine di civili inermi...La scusa adotta dagli americani per questi atti di terrorismo bellico era che l'industria militare giapponese, per evitare i bambardamenti, era stata delocalizzata in questi edifici cittadini. Non fu mai dimostrato e molti esperti di storia militare ritengono impossibile costruire carri armati e cacciabombardieri in misere casupole di legno.. . :(  al massimo assemblare qualche fucile o pistola. Questo tipo di 'giustificazioni' ,per atti di uso esagerato della forza, indifferente alle vittime "collaterali",hanno percorso la storia militare americana fino ai nostri giorni, purtroppo...

6-A.Einstein e L. Szilard, che avevano spronato assieme la ricerca sulla fabbricazione della prima bomba, avevano poi fatto marcia indietro e cambiato idea dopo aver capito l'effettivo potere distruttivo della stessa. Addirittura Szilard scrisse:
"Se i tedeschi avessero gettato bombe atomiche sulle città al posto nostro, avremmo definito lo sgancio di bombe atomiche sulle città come un crimine di guerra e avremmo condannato a morte i tedeschi colpevoli di questo crimine a Norimberga e li avremmo impiccati.» 

In base a queste considerazioni (e ad altre...) mi sono fatto l'idea che l'uso terrificante dei due ordigni nucleari su Hiroshima e Nagasaki fu un atto principalmente politico, ingiustificabile sul piano della necessità militare.
#563
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e libertà
03 Novembre 2018, 10:56:15 AM
cit. Lou:
Vengo in villa, rigorosamente a piedi, e ne parliamo. Chi si nasconde? Cosa si nasconde? Quale computo? Mi pare davvero discutibile tacciare di totalitarismo tutta la ricerca scientifica che si batte per un mondo migliore e non solo al e per soldo militare, - davvero ingrata come valutazione!!! studiando e trovando risultati che sono volti al ben-essere dell'umano, e non piuttosto ideologie, governi e politiche inette a orientarle verso un bene comune. 

Vieni pure in Villa a trovarmi e a discutere amabilmente davanti ad un buon bicchiere di prosecco, accompagnato da "maroni" nostrani ben caldi... ;D
Però, per favore, non mettermi in bocca parole che non ho detto. Io non ce l'ho affatto con la ricerca scientifica (sarei un bell'ingrato visto che, proprio i progressi della medicina mi hanno salvato la vita... che poi, filosoficamente ed esistenzialmente parlando, è tutto da vedere se sia stata una fortuna...ma questi sono altri discorsi :() ma con quella parte di ricercatori che mettono il loro lavoro al soldo del potere, per desiderio di fama e di guadagno, senza preoccuparsi dell'uso che i loro 'padroni' ne faranno...
#564
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e libertà
03 Novembre 2018, 01:02:42 AM
Citazione di: Lou il 03 Novembre 2018, 00:56:00 AMGiusto non è un problema politico l'orientamento della ricerca, tutta responsabilità degli scienziati al soldo della guerra. Mah. Te che fai poi con i protocolli internet, li usi? Creati ab originim a scoprire militare, poi evoluti a social forum.che facciamo non li usiamo?

Li usiamo con la consapevolezza dei limiti e con lo spirito critico di chi conosce perchè sono nati. Però non bisogna sottovalutare la responsabilità personale. Se ti offrono cento per studiare una nuova arma di distruzione e solo dieci per una medicina per curare una malattia rara, che colpisce relativamente poche persone e perciò non ci si può fare un bel business, e tu scegli i cento...non è la tua responsabilità personale?  :(
I social forum non si dovrebbero usare. Solo forum di filosofia ... ;D  

C'è molto di positivo nelle scoperte scientifiche, ma non dobbiamo nasconderci che c'è un utilizzo anche molto negativo, in tanti casi...della serie: ne ha salvati o ammazzati di più?...Naturalmente non sono le scoperte scientifiche in sé il problema, è l'uso che se ne fa di queste scoperte...
#565
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e libertà
03 Novembre 2018, 00:48:42 AM
Citazione di: Lou il 03 Novembre 2018, 00:24:19 AMNo non tutti, sono allineati, ipazia. Leggere la storia farebbe bene. Amo la critica, ma una critica che guardi ambo i lati. Con la stessa veemenza si puó prefigurare un mondo che oscura la scienza e i suoi progressi, senza libertà di ricerca. Certo un bel rito esorcista contro una malattia mortale, ottimo. Che mondo è e sarebbe quel mondo che oscura e discredita quei processi di conoscenza che vi permettono, adesso!, cure e, assai più banalmente, gli stessi mezzi per poter esprimere le vostre degne opinioni? La scoperta della ruota è male in sè perchè con essa sí sono costruiti carri da guerra? La tachipirina? Oh ny god!E via di seguito. Non vi pare un problema etico e politico, prima che scientifico? Poi certo in un paese dove chi fa ricerca è considerato zero, meglio apocalyps now corredate da scii kimoche. Che va bene e va bene. Ricordo a Socrate78, che fu la stessa scienziata madre del raglia e cuci dna a lanciare un appello etico, alla politica.

E' un problema dell'eticità degli scienziati, che sembra piuttosto scarsa, visto che sembra che moltissimi tra i migliori di loro lavorino per la ricerca in campo militare dove si guadagna molto bene...
#566
Nella mia teoria del mondo delle tre scacchiere s'impone, a questo punto, il bisogno di dare una risposta alla domanda: "Donde sorgono i tre mondi/scacchiera A-B-C ?"
La risposta  che mi viene spontanea è quella di affermare che vengono in essere, sono mantenuti (vigilati...dagli Elohim)e continuamente distrutti/costruiti dal Rta. Il Rta è un concetto anichissimo di "ordine cosmico" dal quale discendono le divinità/(gunas) stesse. Se non fosse, a questo punto, che starei solamente per copiare la filosofia vedica e quindi...me lo reinterpreto, questo concetto,  ad uso e consumo della mia triplice scacchiera.
ll termine Ṛta deriva da Ṛ (radice sanscrita di "muoversi") e *ar (radice indoeuropea di "modo appropriato"), quindi "muoversi, comportarsi, in modo corretto" ( è una similitudine ottima quindi per indicare, come vedete, il movimento appropriato dei vari pezzi sulle scacchiere). Così Ṛta acquista il significato di "ordine cosmico", ossia della realtà che procede priva di contrapposizioni od ostacoli (esattamente come il passare, liberamente ma con regole/ordine tra i piani A-B-C dei vari pezzi/persone/aggregati karmici). Questo termine è legato, sempre per mezzo della radice indoeuropea di *ar, al termine greco harmos, da cui l'italiano "armonia", e al latino ars da cui "arte".
Ordine  - Armonia - Arte  (una triplice rappresentazione che il pezzo/agg.karmico , fermo provvisoriamente in B, si fa dell'insieme del gioco al quale è costretto a partecipare...).
Naturalmente alcuni pezzi del gioco pensano che non vi sia alcun Rta a determinare le regole a cui sono vincolati e pensano, al contrario, che sia invece il Druh, ossia il "disordine cosmico" a dominare l'incessante e logorante salire e scendere tra i tre piani.
Il fatto poi che vedano continuamente pezzi/agg.karmici/persone 'mangiati' da Druh fa sì che, molti di questi, si immaginino questo Druh come l'opera di pezzi o di devas malvagi...
Perché un ordine appare alla mente dei pezzi, fermi provvisoriamente in B, come un disordine? Forse perché, queste diverse forme che in apparenza appaiono ai pezzi come caotiche  e insensate, sono come rami che hanno una radice medesima ?...Naturalmente ci rifletterò sopra, come faccio quando qualcosa mi lascia indeciso, inquieto, a volte persino un pò turbato...in questo momento sono provvisoriamente anch'io sul piano B della triplice scacchiera


cit.Apeiron:
E questo in un certo senso rattrista perché, poniamo, se un pezzo X diventa amico di un altro pezzo, Y, per passione se avviene che si "sposta" nel piano A finisce, di fatto, per perdere l'amicizia di Y (o almeno, di indebolire di molto il legame). Ovviamente ciò vale per tutte le permutazioni. E succede di continuo.

Direi di sì, inevitabilmente il legame si attenua, s'indebolisce. A meno che il pezzo Y sia così radicato in C ( nel 'cuore' del piano spirituale...) da saper 'aspettare' il pezzo amico X e nel frattempo rimanere come una possibilità concreta di risalita per X, con il suo semplice essere testimonianza della possibilità di stare anche in C...
#567
cit.Apeiron:
Una cosa interessante però, secondo me, si può capire come i tre piani per questi "pezzi" non sono separati ed è molto difficile (se non impossibile) riuscire a rimanere in uno dei piani...

Proprio così!Scrivevo infatti che la loro esistenza non è altro che il loro stesso agire tra i tre piani. La loro 'natura' è il mutare incessante di posizione. Finchè sono aggregati karmici non possono far altro che seguira la dinamica karmica stessa, che li costringe a variare continuamente di piano (vuoi per necessità [le regole del gioco degli scacchi], vuoi per desiderio o vuoi per avversione...) , pur rimanendo, in un certo senso, sempre sostanzialmente in movimento sul piano B, dove lottano continuamente non solo con gli altri pezzi/aggregati kammici/persone ma anche con se stessi...
Lottano con se stessi perché non consapevoli di essere solamente pezzi del gioco, che presto saranno 'mangiati' e tolti dalla scacchiera, per ricomparire alla prossima partita...magari come semplici pedoni...oppure?

"E che dire dei tre rifugi buddhisti, del Trikaya del buddhismo Mahayana... oppure il modello "tesi-antitesi-sintesi" dell'idealismo tedesco..."

E corpo-mente-cuore? Anche questo è un triplice mondo interessante:
Corpo ( l'istinto, la necessità) mondo A
Mente (il desiderio, l'attaccamento, l'avversione, la volizione, l'ideazione) mondo B
Cuore (la compassione, la libertà dall'attaccamento, la benevolenza, lo spazio interiore sgombro, il 'divino', l'incontro) mondo C

 le frequentazioni si riescono a coltivare meglio quando c'è comunanza di interessi, abitudini...

Eh già!...Il 10-20% di 'real chess' cercano l'amicizia dei propri simili. Quasi ne percepiscono la presenza sul piano della scacchiera sia che si trovino per necessità in A, sia che si trovino per passione in B o che, per comunanza di cuore, s'incontrino interiormente in C..si avrà così un "pezzo amico", indipendentemente se bianco o nero... :)
#568
Citazione di: Ipazia il 31 Ottobre 2018, 17:24:32 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 31 Ottobre 2018, 16:53:18 PMTi sfugge che il valore aggiunto si dà in una situazione di "relazione". Nel nostro esempio, (nella mia zona) il tabacco è più redditizio dei cavoli, cioè ha un valore aggiunto superiore ai cavoli. saluti
Quindi non c'entrano nulla gli ananas coltivati in Svezia. Ripeto la domanda: perchè se nella tua zona è più redditizio piantare tabacco che cavoli c'è qualche coltivatore che si ostina a piantare cavoli, guadagnando meno ?

Perché magari non dispone di terreni adatti alla coltivazione del tabacco; terreni che sono invece più produttivi nella coltivazione dei cavoli...  o magari perché il padre è morto di cancro ai polmoni o alla gola perchè tabagista...o perché la moglie ha una predilezione per i cavoli che sa cucinare in mille ricette diverse e che somministra all'agricoltore alla mattina, al pomeriggio e pure alla sera... o perché l'agricoltore vende direttamente i proprio cavoli (i cavoli suoi...) al banchetto dei prodotti a Km zero e bionaturalveganompeopaticitispenno e realizza un guadagno superiore che non il dover vendere il tabacco all'avido grossista, sfruttatore delle altrui fatiche... ;)
#569
@Paul11  
Elohim/Neteru come Vigilanti della triplice scacchiera ?  "...Fu in questo modo infatti che ammaliarono i Vigilanti, prima del diluvio. Perché quelli le guardarono a lungo e così ne ebbero il desiderio e concepirono l'azione nella mente. Presero forma umana e apparvero loro, mentre erano unite ai loro mariti." (Testamento di Ruben-V capitolo -dal TEstamento dei 12 Patriarchi).
Un ottimo metodo, secondo me, per cercare di capire cosa questi scritti raccontano è lo studio della mitologia comparata. Quando culture lontane nel tempo e nello spazio raccontano episodi simili, con gli stessi riferimenti, forse qualcosa da investigare sotto sotto esiste.
Però non approfondisco la questione perché, oltre che per le enormi difficoltà interpretative, rischio l'OT...al momento non saprei dire, con le mie poche conoscenze in materia, se si tratta di una sorta di "fantasy antelitteram" o invece è storicamente successo davvero qualcosa di 'strano' , agli albori dell'umanità, che ci è arrivato tramite racconti o leggende e reinterpretazioni fatte da occhi umani , non certo  dotati di vista "scientifica" sui fatti accaduti...so che sei un esperto di queste tematiche, potresti lanciare un nuovo topic  al riguardo...
Immaginare  Vigilanti che hanno gettato le basi , costruito le scacchiere e determinato le regole...beh! Ci può stare in questa fantasmagoria che ho chiamato "Teoria dei Tre Mondi"...
#570
cit.Everlost
Ma ti ringrazio per l'amore (platonico) del tutto ricambiato.
A proposito, per caso avete fatto qualche discussione o accenno a questo tipo di sentimento?


Nella sezione SPIRITUALITA' trovi a pag.8 la discussione , aperta dal sottoscritto, dal titolo: Parliamo d'amore? (Tra il serio e il faceto). E' un pò al maschile, ma forse ti può interessare. E' una di quelle in cui ho dato il meglio (sigh!) di me... :-[