Se gli svizzeri non sono tragici, dovrebbero leggere di più Durenmatt, lui era svizzero e piuttosto tragico. Ci sono uomini e società meno tragiche di altre, è possibile. Ma la condizione tragica dell'uomo è una condizione universale. Possiamo anche fingere che non ci sia, vivere il momento, come insegnavano gli epicurei ma il "basso continuo" della nostra morte e ancora prima della difficoltà di conciliare la nostra soggettività con quella degli altri, il nostro egoismo con il nostro senso di giustizia, sono tutte situazioni invalicabili e non risolvibili. Freud scrisse che vi sono tre professioni impossibili, il politico, il medico e l'educatore. Ancor prima di lui, i grandi commediografi greci si sono interrogati su questi dilemmi, al punto da inventare un tipo specifico di arte teatrale: la tragedia. Non si vive la tragedia, forse, se si vive in modo non autoriflessivo, oppure se ci si affida alla religione o ai superpoteri attuali o futuri della scienza.