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Messaggi - Jacopus

#556
Tematiche Filosofiche / Re: Il tragico
26 Aprile 2024, 12:34:43 PM
Se gli svizzeri non sono tragici, dovrebbero leggere di più Durenmatt, lui era svizzero e piuttosto tragico. Ci sono uomini e società meno tragiche di altre, è possibile. Ma la condizione tragica dell'uomo è una condizione universale. Possiamo anche fingere che non ci sia, vivere il momento, come insegnavano gli epicurei ma il "basso continuo" della nostra morte e ancora prima della difficoltà di conciliare la nostra soggettività con quella degli altri, il nostro egoismo con il nostro senso di giustizia, sono tutte situazioni invalicabili e non risolvibili. Freud scrisse che vi sono tre professioni impossibili, il politico, il medico e l'educatore. Ancor prima di lui, i grandi commediografi greci si sono interrogati su questi dilemmi, al punto da inventare un tipo specifico di arte teatrale: la tragedia. Non si vive la tragedia, forse, se si vive in modo non autoriflessivo, oppure se ci si affida alla religione o ai superpoteri attuali o futuri della scienza.
#557
Tematiche Filosofiche / Re: Il tragico
26 Aprile 2024, 12:22:01 PM
È vero. Potremmo aggiungere anche l'arte. Ma l'arte non è cieca, come la religione o piena di hybris, come la scienza. L'arte consola in un modo diverso. Ci dice che il tragico è superabile solo (e parzialmente) creando bellezza. L'arte in qualche modo fa parte della tragicità dell'uomo e ne condivide l'esperienza ma non lo accetta e questa sua non accettazione è però umana e tragica anch'essa. Come se fosse uno spiraglio che si vede nel cielo temporalesco e che mantiene accesa la speranza. L'arte peró procede con il passo e lo spirito di un bambino, religione e scienza no, procedono sicuri e si ammantano di vestiti preziosi, almeno fintanto che  quello stesso bambino non grida "il re è nudo".
#558
Tematiche Filosofiche / Il tragico
26 Aprile 2024, 10:56:26 AM
Pensiero del tardo mattino.
L'uomo è un soggetto tragico, che si oppone alla sua tragicità. Due sono i modelli che l'hanno aiutato in questa opposizione, la religione e la scienza, in questo caso unite nello sforzo di superare la condizione tragica dell'uomo.
#559
Tematiche Filosofiche / Re: Il linguaggio
25 Aprile 2024, 22:16:32 PM
La penso come te, Dubbio. Il linguaggio umano non è comparabile con quello animale per le ragioni che hai detto ed anche per altre, ma non è possibile neppure comparare la caduta della mela con l'agire comunicativo di un animale. Quello che volevo sottolineare è la differenza, che spiega il nostro successo straordinario come specie, ma il "substrato" è identico. Non a caso siamo mammiferi esattamente come il cane e il gatto e quindi ci attraversano gli stessi neurotrasmettitori, le stesse cellule, le stesse risposte affettive/emotive, anche causate dal particolare tipo di gestazione (un corpo che cresce dentro un altro corpo). Il fatto che noi abbiamo un linguaggio sofisticato ecc., non deve far  credere di essere qualcosa di assolutamente diverso dal resto del mondo animale. L'evoluzione ha fatto di noi un esperimento con gli stessi mezzi con cui crea un batterio, caso e necessità. La nostra singolarità sta nel fatto che ora siamo in grado noi stessi di creare batteri. Siamo fuori misura, "esseri ancora non del tutto ben funzionanti", diceva Nietzsche, proprio a causa di questa fuoriuscita dell'uomo dal ciclo della Natura. Eppure dobbiamo essere consapevoli anche di farne parte, di non essere l'apice della creazione, e dobbiamo essere responsabili della natura stessa, magari anche attraverso quegli strumenti tecnici che siamo bravi a gestire. Tenere insieme le differenze (ovvero in questo caso, difformità dal mondo animale/uniformità del mondo animale-uomo compreso). È questo il difficile, che mediamente non osservo praticare fra i miei simili. Altrimenti da un lato vi è il rischio di credere nell'ubermensch o in visioni religiose consolatorie e dall'altro quello di ritenere homo sapiens come un "primate" di successo, il che non è.
#560
Tematiche Filosofiche / Re: Il linguaggio
25 Aprile 2024, 14:36:51 PM
Fissare una terminologia esatta in campo linguistico è una scommessa persa, dovuta alla polisemanticità del linguaggio. Ogni autore definirà in modo diverso interazione, comunicazione, linguaggio, e così via. All'inizio di questa discussione mi premeva sottolineare come il linguaggio "umano" sia alla base dello sviluppo tecnico e culturale dell'umanità. Inoltre come esso sia connesso con il corpo e il cervello umano. Senza l'uso libero delle mani, la visione prospettica e un SNC ipersviluppato, il nostro linguaggio sarebbe diverso e probabilmente più semplice. Lo sviluppo della cultura, dalle prime schegge di selce in poi, ha contribuito a strutturare il linguaggio, prima in termini funzionali e poi in termini descrittivi ed infine in termini prescrittivi o " desideranti". Il mondo sotto i colpi della tecnica e del "pensiero parlante", poteva essere progettato diversamente. Penso che proprio di questo processo si parli, in modo metaforico, attraverso molti miti religiosi, come quello dell'albero della conoscenza del bene e del male.
Ma va anche detto che il nostro statuto di esseri umani, anche se ci distingue dagli altri esseri viventi, personalmente lo intendo come un continuum. I mammiferi superiori comunicano, per molti aspetti, con le nostre stesse modalità. Ad esempio, alcuni primati se scoprono un bel casco di banane e non vogliono condividerlo con il resto del branco, emettono il verso di pericolo, così i suoi colleghi scappano e lui si mangia tutte le banane. Già in questo comportamento ci sono le basi della comunicazione umana, così come nei cetacei, portatori addirittura di specifici dialetti che vengono parlati dalle diverse comunità. Per non parlare degli atteggiamenti affettivi, aggressivi, competitivi, ludici, sessualizzati che i mammiferi superiori manifestano. Noi semplicemente abbiamo avuto delle fortune (casuali) contemporanee che si sono affinate nel corso di almeno centomila anni (non dimentichiamolo): SNC, Forma della laringe, posizione eretta, visuale prospettiva e non bilaterale, forte senso della socialità. Tutto questo ci ha reso, nel corso dei millenni, quello che siamo, molto diversi da ogni altro essere vivente, eppure  affini, con gli stessi stati affettivi e neurologici di tutti gli altri mammiferi.
In altri termini, la nostra differenza nasce dal potenziamento autogenerante e reciprocamente condizionante della tecnica materiale e simbolica, entrambe sostenute da un hardware (cervello umano) che non è paragonabile per potenza a nessun altro cervello conosciuto in natura.
#561
Tematiche Filosofiche / Re: Il linguaggio
25 Aprile 2024, 10:55:59 AM
Ciao "Il dubbio". La differenza fra linguaggio e comunicazione la sottolinei nel tuo stesso post. Prendendo in prestito Damasio, il linguaggio umano è "incarnato" . Queste sono, a mio parere le fondamenta, altrimenti si fa scientismo o riduzionismo (o qualche altro "ismo"). Intendo dire che il linguaggio umano va letto insieme al corpo umano e alla cultura umana. Un computer potrà comunicare con un altro computer e calcolare perfettamente la rotta di un missile o scrivere una tesi di laurea, ma lo farà sempre sulla base di ciò che è e non sulla base di ciò che "potrebbe essere". Il linguaggio, con la sua capacità di costruire mappe, anche rispetto a ciò che non c'è ancora o che non ci sarà mai è uno strumento etico prima ancora che descrittivo o funzionale. In questo sta il suo ruolo fondamentale in ciò che noi umani siamo. Che poi anche altrove si usino linguaggi, comunicazioni, interazioni, ben venga ma occorrre anche distinguere laddove queste distinzioni servono per chiarire le nostre interpretazioni del mondo e qui, il linguaggio serve per chiarire chi siamo noi e che relazioni abbiamo con il mondo. Se usassimo un linguaggio informatico avremmo comunque una relazione con il mondo ma sarebbe estremamente diversa, un po' come quella che hanno gli autistici e se comunicassimo come i primati, sapremmo trasmettere affetto ma non avremmo mai pensato il mondo "altrimenti" ed ora staremmo mangiando banane. Con questo non voglio vantare alcun primato antropologico, poiché questa nostra capacità può rovesciarsi contro di noi così come è evidente. Basta dare un'occhiata alla storia.
#562
Tematiche Filosofiche / Re: Il linguaggio
25 Aprile 2024, 07:13:03 AM
Scava scava, possiamo trovare analogie e similitudini ovunque ma con il rischio di perdere la peculiarità dei fenomeni. Il linguaggio "umano" è un fatto culturale che non può essere ridotto a fatto fisico. Probabilmente è forte il desiderio in questo periodo di relativismo, di trovare dei punti fermi, un linguaggio universale, privo di fraintendimenti, di significati ambigui. Io penso invece che la forza del linguaggio stia proprio nella sua imprecisione, oltre che nella sua capacità di aprirci al "possibile", mentre un linguaggio "naturale" non farebbe altro che registrare ciò che è. Il mondo umano, lo abbiamo dimostrato negli ultimi diecimila anni, non è ciò che è, ma ciò che che progettiamo che sia e in questo processo il linguaggio è fondamentale.
#563
CitazioneNel mondo animale da quel che so, a parte le eccezioni, si nasce già dotati di capacità di adattamento alla realtà circostante.
Per i mammiferi superiori è vero solo in parte. Carenza di cure materne possono portare a gravi disfunzioni e perfino alla morte per molte specie animali. I primati usano strumenti come canne, rami, bastoni o pietre ed hanno un linguaggio, come molti cetacei. Non credo sia una differenza qualitativa fra noi e i mammiferi superiori ma solo quantitativa. Quando è poi subentrata la cultura, il passaggio verso strutture che richiedono più "istruzioni per l'uso" è diventato inevitabile.

CitazionePer quanto riguarda la tua citazione della malattia mentale come rovescio della medaglia del libero arbitrio, a me sembra piuttosto una costruzione per giustificare determinati comportamenti che, come spiegavo sopra, possono essere indotti. Se c'è induzione e manipolazione mentale, per non parlare del lavaggio del cervello che riguarda i processi coercitivi, ne deriva che certi modi di pensare, sentire ed agire non possono esser frutto di una malattia.
Putroppo la malattia mentale proviene spesso da manipolazione, coercizione, messaggi contraddittori, violenze e abusi innominabili, ma anche semplicemente dalla povertà o dall'indifferenza o dal non aver trovato un posto nel mondo. La malattia mentale è una dimensione molto complessa. Volevo semplicemente sottolineare come una propensione molto e quasi solo umana (L.A.) possa essere collegata ad un'altra propensione quasi solo umana (malattia mentale). È solo una ipotesi, ad ogni modo, difficile da dimostrare.

Infine, a proposito del dualismo. È molto più elegante un mondo con unità di tempo, luogo ed azione, come insegnavano i tuoi devoti Sofocle o Eschilo e quindi il dualismo, qualsiasi dualismo, ci fa alzare le antenne. Ma anche il monismo non scherza in quanto a pericoli.Il dualismo o se preferisci, il politeismo di cui sei degna rappresentante, è meno elegante ma preserva la diversità delle opinioni e delle credenze. Al di là di ciò non vedo davvero come conciliare le azioni umane con il determinismo. Vorrebbe dire che viviamo nel migliore dei mondi possibile e che siamo quello che siamo e che non possiamo essere diversamente. C'è chi la pensa effettivamente così (ad esempio Churchland) ma anche chi pensa che l'uomo sia programmato per attuare strategie libere e di ricerca, come tra l'altro ci ha insegnato il tuo eroe prediletto: Ulisse.
#564
Ben arrivata Athena. Con un nome del genere mi incuti un po' di timore😄. Ad ogni modo, il libero arbitrio è una attitudine tipica dell'uomo, dovuta al superamento dei modelli comportamentali ripetitivi delle altre specie animali. È in qualche modo anche una modalità evolutiva che si è sviluppata sinergicamente con lo sviluppo della cultura e grazie a un SNC rispettabile. Grazie a questi fattori esercitiamo su di noi un grado di libertà molto superiore a quello degli altri mammiferi ed estremamente superiore a quello dei non-mammiferi. Con tutto ciò, non sono solo rose e fiori, poiché nel momento in cui ci pensiamo liberi, sopraggiunge il motivo "etico" ovvero "che fare?", visto che possiamo fare le cose più disparate. E c'è anche chi afferma che il rovescio della medaglia del libero arbitrio è la malattia mentale, condizione molto rara sia fra gli animali che fra le popolazioni primitive. Il libero arbitrio è semplicemente l'ampliamento di un repertorio, già presente in altre specie animali, che devono però accontentarsi di qualche motivetto pop, mentre noi possiamo suonare delle sinfonie.
Detto questo, il libero arbitrio non è libertà assoluta, poiché vi sono limiti biologici e limiti culturali ed anche situazioni "limite" (come quelle a cui ti riferisci) che comprimono "internamente" la libertà, che quindi risulta compromessa o, per tornare alla metafora precedente, limitata a qualche motivetto.
La società stessa, nelle sue strutture culturali, scuola, formazione, mass-media, influencer, istituzioni religiose e quant'altro, ha una funzione maieutica rispetto al maggiore o minore grado di libero arbitrio. Siamo estremamente neuroplastici e se veniamo persuasi che il libero arbitrio non esiste, le nostre azioni saranno eseguite a conferma di quella credenza. Al contrario una società che promuove la credenza che siamo dotati di libero arbitrio, plasmerà dei cittadini che si conformeranno a quella credenza e saranno davvero maggiormente liberi (oppure vorranno essere talmente liberi da voler dimostrare che esiste solo il determinismo). Ciò, lo ripeto a scanso di equivoci, nel mondo sociale ed etico e non in quello fisico, dove vige un rigoroso determinismo. Il grande successo dei modelli scientifici continua a far credere che tale determinismo possa essere applicato anche alla vita in società, alle Geistwissenschaften, ma personalmente ritengo più valido un sano dualismo, senza per questo cadere nel mito del primato dell'uomo con sfondo religioso. Siamo diversi dagli altri esseri viventi del pianeta terra, a mio parere sempre a causa dei due motori dell'evoluzionismo: caso e necessità, senza dover scomodare soggetti misteriosi ed esoterici.
#565
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
24 Aprile 2024, 12:16:00 PM
Russia e Ucraina procederanno in una situazione di stallo per anni e i veri vincitori di questo stallo saranno gli USA e la Cina, soprattutto la Cina, che non deve rispondere ad una opinione pubblica interna ondivaga come quella americana. La Russia non ha alcun interesse ad annettersi tutta l'Ucraina, poiché diventerebbe um nuovo Afghanistan, a meno che non faccia come Israele e scacci via dal territorio la popolazione. Una Striscia di Gaza moltiplicata per 40. Il problema è che la politica di Russia e Ucraina non accetta compromessi e c'è ormai tutta una filiera economica su questa guerra, oltre agli interessi geopolitici accennati, a favore di altre superpotenze. Basti pensare all'aumento del costo dell'energia a favore dei paesi esportatori di petrolio. Per loro la guerra è un big business.
#566
Percorsi ed Esperienze / Re: C’era una volta
22 Aprile 2024, 23:33:55 PM
Il signor Beccalossi cominciò, pertanto, quella giornata all'insegna di un motto: "riprendiamoci la nostra vita!". Aveva voglia quasi di gridarlo di fronte ad un passante, che effettivamente, per un secondo, lo guardò sorpreso, anche se lui non aveva neppure fiatato. 
Infatti quel sogno, ammesso che fosse stato un sogno, lo aveva posto di fronte ad un dubbio, alla possibilità che lui fosse una marionetta manovrata da un tipo o addirittura da una congrega di tipi eterogenei, i quali senza minimamente coordinarsi, lo tiravano ora da una parte, ora dall'altra. Dolore al cuore, Il medico sussiegoso,  mister X, La Citroen rossa, La carta rossa, I tredici eventi del caso: ognuno di questi titoli racchiudeva altri titoli ed altre storie, che probabilmente altre congreghe eterogenee stavano architettando. Si sentiva confuso, "frammentato", lo avrebbe ironicamente definito il suo amico psichiatra, Oreste Altobelli.
In fondo al suo cuore, rimestando fra i suoi pensieri, il signor Beccalossi, con una modalità spiccatamente surreale, sperava che in una di quelle storie parallele si potesse rinvenire una nobile signora Beccalossi e che prima o poi si sarebbero addirittura incontrati. Per fare questo peró, doveva in qualche modo persuadere qualcuno dei suoi "burattinai", uno di quelli che secondo il signor X, stavano scrivendo la sua vita. "Da Burattino a Burattinaio", ecco il secondo slogan della giornata. Gli occhi del signor Beccalossi ebbero un guizzo vitale.
#567
Applicare il concetto di democrazia al di fuori della cultura europea mi sembra un rischio. La parola stessa "demos" "kratos" deriva dal greco antico, "popolo", "potere". Non conosco la cultura maya così bene da potermi arrischiare ad una definizione del genere, visto che non conosco così bene neppure la cultura greca antica, nonostante i libri letti sull'argomento.
La democrazia è una evoluzione del pensiero politico, che tende verso il superamento della tradizione e per questo fu aspramente combattuto nella Grecia antica sia da Platone (che amava di più i tiranni, possibilmente da educare) che da Aristotele (tutore ed insegnante del giovane Alessandro Magno). La democrazia è l'antesignana di ogni pensiero critico verso il potere e la applicazione pratica della condivisione più ampia possibile dello stesso. Una sua applicazione coerente determina l'isonomia fra i partecipanti del potere pubblico con tutto quello che ciò comporta in negativo ed in positivo.
#568
Percorsi ed Esperienze / Re: C’era una volta
20 Aprile 2024, 22:29:08 PM
Era cianotico, aveva il fiato corto, ma non capiva se a causa dell'ansia o perchè c'era qualcosa di più grave, qualcosa che riguardava il suo cuore: quell'organo che pompava indefesso sangue, da quando era nato, senza mai protestare, senza mai perdere un colpo. Una specie di giapponese o un operaio da premiare con la medaglia "Stakanov". Arrivò sulla piazzola del pronto soccorso. Un infermiere un pò sudato lo condusse verso l'operatore del triage. Nonostante il dolore al cuore non fosse diminuito, quelle procedure lo ricondussero verso uno stato più tollerabile. Ora c'erano delle persone, competenti, preparate che si sarebbero occupate del suo cuore. Gli presero la pressione, alta ma non disastrosa. Anche l'ECG non dava segnali di grande preoccupazione. Arrivò il momento di parlare con il cardiologo. Era un uomo di mezz'età, nè magro, nè grasso, calvo ma senza quella ossessione tipica di radersi completamente. Lo guardò da dietro gli occhiali con uno sguardo attento e comprensivo.
"Signor Beccalossi, il suo cuore è un pò malandato, ma può ancora funzionare, magari con qualche aiutino". "Che tipo di vita conduce? Esagera con il cibo? o con il fumo? o con l'alcol?".
Non tirò in ballo le donne, si fermò a Bacco e Tabacco. Il dolore al petto ora era diminuito. Era come una eco lontana del dolore precedente. "La mia vita in effetti è molto simile a quella di un monaco cluniacense, fatto salvo per le preghiere, che non recito a causa di antichi dissidi con quello che si ritiene "il primo Motore del Mondo". Il medico sorrise impercettibilmente. "Ho l'orto da curare, qualche amico di vecchia data da frequentare e il massimo della lussuria che mi concedo è la pizzera al sabato."
"Be' sa, con l'età qualche scherzetto il nostro corpo ogni tanto ce lo tira. Non è più così generoso nel perdonarci qualche eccesso, quelli di gioventù, per l'appunto". Aveva un modo di parlare manieristico, ricercato, con termini in disuso, ma nonostante questo non sembrava farlo per saccenteria, era il suo normale conversare. Probabilmente usava quello stesso tipo di vocabolario anche dal meccanico.
"Ad ogni modo la mando a casa, con qualche medicina, che potrà trovare facilmente in farmacia".
Il signor Beccalossi lo guardava incerto, timoroso, guardingo. Doveva fidarsi? Quante volte aveva letto di pazienti rimandati a casa e trovati stecchiti il giorno dopo.
#569
Percorsi ed Esperienze / C’era una volta
19 Aprile 2024, 23:01:20 PM
Propongo un gioco. Quello di costruire una storia collettiva. Ad ogni giocatore, il giocatore successivo dovrà replicare in modo coerente a quello che è stato scritto, in modo tale da costruire una storia leggibile. Si può iniziare con c'era una volta, ma anche con "il signor Smith entrò nella stanza", oppure con "La casa sembrava disabitata". Anche la lunghezza degli interventi è libera. Il prossimo giocatore inizierà il racconto vero e proprio. Questo è solo per spiegare le regole del gioco. L'ultimo giocatore sceglierà il titolo del racconto. Have a nice game.
#570
Estratti di Poesie d'Autore / Ubriacatevi
18 Aprile 2024, 19:56:55 PM
«Bisogna essere sempre ubriachi.
Tutto sta in questo: è l'unico problema.
Per non sentire l'orribile fardello del tempo.
Del tempo che rompe le vostre spalle
e vi inclina verso la terra,
bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù,
a piacer vostro. Ma ubriacatevi.
E se qualche volta sui gradini di un palazzo,
sull'erba verde di un fossato,
nella mesta solitudine della vostra camera,
vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa,
domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio,
a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme,
a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta,
a tutto ciò che parla, domandate che ora è;
ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio vi risponderanno
"È l'ora di ubriacarsi!
Per non essere gli schiavi martirizzati del tempo, ubriacatevi;
Ubriacatevi senza smettere!
Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.»

(Charles Baudelaire -Ubriacatevi)