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Messaggi - Jean

#556
 "Ormai non più dietro le quinte ma apertamente, o almeno per una gran parte, si discutono e si vanno apprestando innovazioni di tal portata che in un futuro (se ci sarà...) sempre più prossimo impatteranno sul modo di vivere e persino sulla struttura organica stessa dell'essere umano sì che l'attuale diverrà un ricordo... un mito o una fiaba..."

https://www.riflessioni.it/logos/scienza-e-tecnologia/bob-e-alice-che-stanno-dicendo/msg26158/#msg26158


Questo sopra è un estratto del mio ultimo post nella sezione Scienza e Tecnologia e rileggendolo, nell'attesa di qualche contributo, mi sono accorto di quanto esso (e tutta la discussione) sia in tema con la descrizione e le linee guida della sezione (appunto: Come il progresso tecnico scientifico viene a mutare il significato del nostro esistere).

Ma il significato del nostro esistere è altresì uno dei fondamentali filosofici, e accortomi di ciò l'ho riportato in questa sezione, in ossequio all'interdisciplinarità a cui mi pare (potrei sbagliarmi) ci richiami Ipazia, che colgo l'occasione per salutare.

Piaccia o meno, lo stato delle cose procede nella direzione riportata nei post in Scienza e Tecnologia e a parer mio siamo già ben avanti. 
Un domani (se ci sarà) le cose saran bell'è fatte e chi doveva comprenderle, affrontarle, combatterle o cercar di modificarle si ritroverà a dover rincorrere la tartaruga di Esopo...
 

"Probabilmente hai sentito che siamo nel bel mezzo di una rivoluzione dell'IA. Ci è stato detto che l'intelligenza delle macchine sta progredendo a un ritmo sbalorditivo, alimentato da algoritmi di "deep learning" che utilizzano enormi quantità di dati per addestrare programmi complicati noti come "reti neurali"."

https://www.nytimes.com/2018/11/05/opinion/artificial-intelligence-machine-learning.html
 

Questo sopra è l'inizio di un articolo di Melanie Mitchell 

(professore di informatica presso la Portland State University e professore esterno presso il Santa Fe Institute. Il suo libro, "Artificial Intelligence: A Guide for Thinking Humans", sarà pubblicato nel 2019 da Farrar, Straus e Giroux)

nell'edizione del 5 novembre 2018 del New York Times, direi alquanto attuale, dove evidenzia come le istruzioni (gli algoritmi) che fan "vivere" l'A.I.  "... non comprendono ancora le cose come fanno gli esseri umani - con conseguenze a volte disastrose"

Vi invito a leggerlo per esteso e se non conoscete l'inglese a tradurlo con Google (come ho fatto anch'io per risparmiar un po' di fatica... i neuroni declinano, ahimè...), nel qual caso vi accorgerete di quanto sia "buona" la traduzione, evidentemente in questo caso gli algoritmi  fan bene il loro lavoro...

Non per confutare l'opinione dell'esperta, ma la barriera del significato come tutte le barriere non sarà invincibile per una forza applicata via via crescente... o per uno stratagemma... ricordate la linea Maginot in Francia?
 

L'invasione tedesca durante la seconda guerra mondiale

Il piano di invasione tedesco del 1940 (nome ufficiale Fall Gelb, ma spesso indicato anche come Sichelschnitt - "colpo di falce") venne pianificato tenendo in grande considerazione la Linea Maginot.
Una forza civetta si appostò davanti alla Linea, mentre la vera forza d'attacco tagliò attraverso il Belgio e i Paesi Bassi, attraverso la Foresta delle Ardenne a nord delle difese principali dei francesi. In questo modo la forza d'attacco fu in grado di aggirare la Linea Maginot.
Il 10 maggio le truppe tedesche varcarono i confini della Francia nel giro di soli cinque giorni e continuarono la loro avanzata fino al 24 maggio, quando si fermarono vicino a Dunkerque.
Ai primi di giugno i tedeschi avevano tagliato la Linea dal resto della Francia. A quel punto il governo francese iniziò a trattare l'armistizio.
Quando le forze alleate a loro volta invasero la Francia, nel giugno 1944, la Linea costruita venne ancora una volta ampiamente aggirata, con i combattimenti che toccarono solo una parte delle fortificazioni vicino a Metz e nel nord dell'Alsazia, verso la fine del 1944.
https://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Maginot#L'invasione_tedesca_durante_la_seconda_guerra_mondiale
 

Se non avete colto quale potrebbe essere lo "stratagemma" per abbattere la barriera del significato, collegate questo:

"... non comprendono ancora le cose come fanno gli esseri umani..." (prof.Mitchell)

con questo:

"È probabile che il 6G andrà oltre i display montati sulla testa per introdurre l'interfaccia neurale diretta "(Matt Grob, Chief Technology Officer di Qualcomm).
 

Qui ci son degli esperti quali Oxdeadbeef (avevo ricercato il significato del nick... solo carne morta non mi convinceva... complimenti, nick alquanto stimolante), Apeiron e altri/e che se lo riterranno diranno la loro.
 

Un cordiale saluto
Jean
#557
Citazione di: Lou il 05 Novembre 2018, 19:06:46 PM
Amen.
Quindi?
Al vuoto che incombe, che fare?

Continuare a fare le cose che si fanno, credendoci o meno.

Per l'uomo (e tutto l'universo, siamo in affollata compagnia...) il vuoto che incombe non è una novità, c'è stato e ci sarà sempre... quale allora il tempo migliore, l'età dell'oro?

Il 12 marzo 2018 il forum ebbe 241 utenti online, tra i quali il sottoscritto. 

Ricordo che quel giorno c'era qualcosa di nuovo nell'aria (o nell'etere) o forse d'antico...

Quello fu l'apice e sin dal giorno seguente iniziò il declino come ben evidenzia la cronologia.

C'è un perché? O ce ne sono più d'uno? O alcuno?

Poiché qui si parla di statistiche e di numeri... fantasticando supponiamo che la risposta (o più d'una) si trovi in quel che accadde quel giorno...

Eh, oggi è facile, per saperlo c'è Google... inseriamo la data e abbiamo circa 577.000.000 risultati... accidenti, come procedere? 
Ragione o sensazione?
Entrambe, limitiamoci alla prima pagina e poiché ben tre dei risultati riguardano la figura di Gesù e l'incipit di Lou inizia con Amen... a caso ne scelgo uno, questo:
 

La liturgia della settimana (che comprende il 12 marzo 2018) propone questa lettura del Vangelo secondo Giovanni:

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».

Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa "Inviato". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.


Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: "Va' a Sìloe e làvati!". Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov'è costui?». Rispose: «Non lo so».


Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c'era dissenso tra loro. 


Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l'età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età: chiedetelo a lui!».

Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l'ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 


Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.

Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane».

 

Un cordiale saluto
Jean
#558
Segnalo questa:

Bob e Alice che stanno dicendo?

In scienza e tecnologia, aperta dall'amica Lou.

Interessante per i contenuti attuali, purtroppo ancor poco frequentata... chissà che la tua segnalazione (se riterrai di farla) non stimoli nuovi contributi.
 

Grazie
Jean
#559
In questo campo (AI e assimilati) i progressi, nel senso di nuove idee e realizzazioni, son quasi esponenziali piuttosto che lineari. Tra non molto si attiverà il 5G e già si parla del successivo 6G...

Ormai non più dietro le quinte ma apertamente, o almeno per una gran parte, si discutono e si vanno apprestando innovazioni di tal portata che in un futuro (se ci sarà...) sempre più prossimo impatteranno sul modo di vivere e persino sulla struttura organica stessa dell'essere umano sì che l'attuale diverrà un ricordo... un mito, una fiaba...


Riporto un estratto di un articolo odierno (che invito a leggere nella sua interezza):
 
DARPA 

Ovviamente non poteva mancare l'esercito. L'anno scorso la DARPA, l'agenzia dei progetti di ricerca avanzata per la difesa militare degli Stati Uniti, ha lanciato un programma da 60 milioni di dollari per sviluppare un'interfaccia neurale impiantabile in collaborazione con un consorzio di aziende private. 

Il progetto, parte dell'iniziativa BRAIN dell'ex presidente Barack Obama, è un programma molto ambizioso e per il quale l'ex presidente aveva stanziato 250 milioni di dollari. DARPA vuole creare un dispositivo in grado di registrare l'attività di almeno 1 milione di neuroni contemporaneamente e di stimolare almeno 100.000 neuroni nel cervello. DARPA vuole anche che il dispositivo sia wireless, della dimensione di una monetina e che sia pronto in quattro anni, una scadenza questa che secondo il periodico MIT Technology Review sarebbe estremamente aggressiva. 
 
Ma se la MIT Technology Review fa il police verso al progetto di DARPA, Matt Grob, Chief Technology Officer di Qualcomm, lo ritiene tra quelli più fatitbili. E infatti predice che arrivarà sul mercato con l'arrivo del 6G, ovvero le cosiddette tecnologie wireless di sesta generazione. "Quando guardi l'evoluzione della comunicazione wireless ti rendi conto che è inevitabile", ha dichiarato Grob. "Prima la voce per voce, per le tue orecchie. Dal 3G al 5G sono i tuoi occhi ad essere bersagliati. 

È probabile che il 6G andrà oltre i display montati sulla testa per introdurre l'interfaccia neurale diretta ", ha spiegato Grob alla conferenza "The Next Billion of Quartz" tenutasi a San Francisco il 13 ottobre dell'anno scorso. 
 
https://www.repubblica.it/tecnologia/2018/10/29/news/la_nuova_scommessa_della_silicon_valley_la_telepatia-210302849/?ref=RHPPBT-VT-I0-C4-P24-S1.4-T1
 


Come dice Lou

... Alice e Bob non sono che un pretesto carico di sviluppi ulteriori, vita, coscienza, linguaggio, saperi, tecnologia, confini, forse... limiti e tutte le possibili correlazioni del caso  etc.
 
... così che un giorno potrebbe avvenire quanto si domanda

Cit. Apeiron – post 22 - E se l'I.A. confermasse per assurdo l'animismo?  
                       post 30 - Curiosità: tu non credi nella possibilità mind uploading? 
 

Un cordiale saluto
Jean
#560
Tematiche Filosofiche / Re:Hiroshima fu il meno peggio
04 Novembre 2018, 22:21:54 PM
Cit. - La questione è : se gli USA (i suoi vertici con alla testa il Presidente) avessero deciso di rinunciare a sganciare le due bombe atomiche sul Giappone.........ne sarebbe scaturito un male maggiore o minore di quello che le bombe atomiche generarono ?
 

La questione posta è decisamente delicata e nel rispondere gli interlocutori non possono affrancarsi del tutto dal proprio percorso formativo (se si può dir così).

Se l'argomento fosse stato circoscritto al solo ambito militare, strategico  o politico, ne sarebbero sortite differenti interpretazioni, certo anch'esse influenzate da quel che si ritiene di conoscere oggi riguardo gli ambiti (militare, strategico e politico) dell'epoca.

Ma chiedere una risposta in funzione di una quantità di "male" è viatico per introdurre e comprendere nella stessa valori, etiche e morali. 

Difficilmente si potrebbero discutere in maniera "neutra" argomenti di tal portata che immediatamente conducono alla Weltanschauung dell'interlocutore.

Tuttavia ritengo che in una discussione filosofica si possano e si debbano assaggiare (e se possibile digerire) anche cibi, per vari motivi, potenzialmente indigesti. 
Quindi ben venga, se mai lo è stata, quella che definisci una (discreta) provocazione.

Prima di (doverosamente) dare la mia risposta, poiché parli di previsioni ( cit. ...l'argomento attuale l'ho scelto proprio per far emergere quello che sto leggendo qui e che appunto prevedevo...) e queste non son che un altro modo di parlar di probabilità (salto alcuni passaggi), un argomento che mi interessa, ti invito a prenderti un attimo per prevederla...

 
A mio parere "il male" sarebbe stato esattamente lo stesso, pur se allocato in forme, circostanze e tempi differenti, come pure la quantità totale di dolore, morte e distruzione, corrispondente alla quantità del momentum liberato con l'innesco del secondo conflitto mondiale.

In fisica, la quantità di moto (momentum) è la massa di un oggetto in movimento moltiplicata per la sua velocità in una particolare direzione.
Se un processo o movimento prende slancio, continua a svilupparsi o ad accadere più rapidamente e continua a diventare meno probabile che si fermi.
 

Un cordiale saluto
Jean
#561
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
03 Novembre 2018, 22:39:40 PM
Nella discussione "Immortalità a la Borges" si parla di possibilità e combinazioni...

 
Kobayashi: Nel tempo infinito tutte le possibilità si devono per forza realizzare?
Prendiamo per esempio il modellino di un aereo composto da 500 pezzi. Mettiamo i pezzi sciolti in una scatola da 1 metro cubo di volume. Scuotiamola per 10 secondi e apriamo. Ripetiamo l'operazione all'infinito. Siamo sicuri che necessariamente si arriverà prima o poi alla ripetizione che darà forma al modellino bello che montato? Non sono necessarie condizioni (energetiche o meccaniche o altro) particolari che lo scuotimento casuale non può garantire?


Lou: In un tempo infinito tutte le permutazioni possibili di un numero finito di 500 pezzi sono anch'esse finite e si raggiungono, quindi anche il modellino bello montato.
 

...  che è un (diverso) modo di parlar di "coincidenze": se il modellino si ripresenterà come all'inizio, necessariamente "coinciderà" in ogni suo particolare con quello.

Per estensione son "coincidenze" tutte le innumerevoli operazioni (addizioni, sottrazioni, equazioni ecc.) che producono il risultato atteso: due numeri che coincidono
Naturalmente qui, in questa parte di universo (come direbbe Battiato) e con le regole assegnate (della matematica). 
Chi potrebbe mai porre in discussione l'evidenza?

Però in qualche altra parte le cose potrebbero essere diverse... ma non potendo verificare qualsivoglia congettura, si può arrivar a dire che quello che non si conosce non interessa o meglio, non dovrebbe  (il condizionale è mio) influire sul risultato di un sistema chiuso (dove siano specificati tutti i componenti e le regole cui son soggetti).

È altrettanto evidente che all'aumentare della complessità di un sistema (basta poco, ad esempio per il modello quantomeccanico dell'atomo d'idrogeno, numero atomico 1... gli elementi arrivano  a numero atomico 117...) le risposte si allontanano sempre più dalle nostre capacità di produrle e quando ci si arrischi a farlo saranno sempre meno certe, sempre più probabilistiche... caratteristica che sembra - a detta di molti studiosi - insita nella "struttura" dell'universo sin qui esplorato e ancora poco conosciuto.

Questa "probabilità" sovente appare come la classica coperta, quasi mai di superficie adeguata per coprir l'intero letto... chi la tira da una parte e chi dall'altra, coprendosi al prezzo del lasciarne scoperta una porzione più o meno estesa (dell'argomento). Gli integralisti - in ogni campo – la requisiscono del tutto e magari dopo averla dipinta a lor gradimento "invitano..." a prender posto sotto quell'unica possibilità...

Qui in questa discussione son state inserite alcune piccole e grandi "coincidenze", intendendo con "piccole" quelle che mi riguardano (e che ho potuto verificare) e grandi quelle di cui son venuto a conoscenza. 
Ognuno può interpretarle spostando come meglio gli aggrada la famosa coperta.

Così, prima di procedere, ve ne presento un'altra piccola recente:

arrivato alla cassa col mio carrello di prodotti scelti in un supermercato, mi son accorto, ahimè, di non aver nel portafoglio la tessera punti. I prodotti che avevo acquistato beneficiavano di uno sconto significativo che avrei perso... ma tant'è, la sbadataggine ha un prezzo anch'essa...

metto tutto sul nastro e mi preparo dall'altra parte (al di là del prima, nel dopo...) pronto a riporre in un paio di borse la merce e nell'attesa estraggo la mia carta di credito. 

Arrivano man mano gli articoli e verifico di ricordar il PIN (talora lo confondo), sì, stavolta rammento correttamente le cinque cifre.
Intanto la cassiera conclude e il terminale, sul quale mi appresto ad inserire il codice, presenta il risultato: 127,02 euro... il Pin della mia carta è 12702...

Naturalmente rimango sbalordito, nonostante sia avvezzo alle coincidenze non si sa mai quando accadano e cosa coinvolgano.

Per la cronaca ho "perso" uno sconto di quasi 9 euro... ma una coincidenza del genere, per un collezionista qual sono, val molto di più...

J4Y
#562
Ciao Lou,

avevo fatto a tempo a vedere il video sulla canzone che hai postato 

(https://www.youtube.com/watch?v=IlRrb5LOnM4

prima che venisse rimosso, forse perché mancante di un commento... beh, un po' mi dispiace, sei stata l'unica persona che ha risposto all'insostenibile leggerezza del ritornar bambini... che si può dir sia la suprema arte... spogliarsi e metter da parte tutte le preziose e complesse architetture del nostro io per ritrovar l'innocenza perduta.

Guardate quante persone (nei commenti su youtube) son state rapite dal magico dragone... sin a piangere per il genitore, il figlio, il compagno... o per se stessi, rispondendo nell'unico modo immediatamente disponibile alla sollecitazione che (condotta dall'arte) è penetrata così in profondità nel loro essere.

Convengo che ci son cose più serie e discorsi più importanti... dar bada a canzoncine per bambini (tutti noi, un tempo...) è solo una perdita del nostro prezioso tempo?
 
Un cordiale saluto
Jean
#563
https://www.youtube.com/watch?v=Vg2RcXC8KSk
 
Puff the Magic Dragon è stata scritta da Peter Yarrow nel 1958 e cantata dal trio nel 1961, durante il loro primo concerto. Il testo della canzone è basata su una poesia dell'amico Leonard Lipton, il quale, a sua volta, sembra essersi ispirato a The Tale Of Custard The Dragon di Frederic Ogden Nash (1902 – 1971). 

Lipton scrisse la poesia a soli 19 anni, quando lui e Yarrow erano ancora compagni di corso alla Cornell University di Ithaca, New York. 
Nella poesia di Lipton, Puff riusciva a trovare un altro bambino con cui giocare, ma nè l'autore nè Yarrow si ricordano esattamente i versi, e il foglio originale della poesia, lasciato distrattamente da Lipton nella macchina da scrivere di Yarrow, è andato perduto.

Quando la canzone divenne famosa, Yarrow accettò di dividere i credits (e quindi i guadagni) della canzone con Lipton (alcuni sostengono che abbia fatto questo spontaneamente, altri che Lipton abbia contattato il vecchio compagno di corso a seguito del primo concerto).

La canzone è molto conosciuta anche a causa delle numerose censure subite, visto che, secondo alcuni critici, conteneva "chiari riferimenti all'uso di stupefacenti" ("Jackie Paper" starebbe per "rolling paper", preparare la canna, "autumn mist" per "allucinogeno" e "Land of Hanah Lee" indicherebbe una cittadina hawaiana nota per le sue coltivazioni di marijuana).

Gli autori hanno sempre smentito questa ipotesi, e, per sottolineare la manifesta stupidità dei censori, cominciarono a suonare, durante i loro concerti, The Star-Spangled Banner, l'inno nazionale americano, soffermandosi alla fine di ogni strofa per spiegare come questa si riferisse in realtà all'uso di droghe.

https://www.fabiosroom.eu/it/canzoni/puff-the-magic-dragon/


... se avete visionato il video di  Peter, Paul and Mary  non vi sarà sfuggito il feeling che riescono a stabilire con il pubblico; usando la perfetta macchina del tempo (dell'arte musicale e umana...) gli spettatori vengono riportati indietro, alla loro infanzia, sì che non son diversi da quel bambino (min. 4.11) che magicamente si ritrova a cantarne le parole, mentre Mary e Paul chiamano il pubblico ad unirsi al coro, muovendo dolcemente le mani quasi ad invitarli a lasciarsi ricatturare dal tempo passato...

 
Tuttavia la canzone a causa di quel foglio dimenticato sulla macchina da scrivere aveva un finale triste, il bambino divenne grande e abbandonò Puff, il compagno d'avventure...
 

... ma si può riparar il destino, avere un'altra chances? O almeno veder le cose da un'altra prospettiva?

Ascoltate qui come finì la storia...

https://www.youtube.com/watch?v=HdmGSB1hjuE

 
un commento pubblico:  What a beautiful ending to a wonderful song. I am an old man now but this song still makes me cry thinking of lost childhood. Now it seems different. Childhoods are simply passed on to the next . Thank you for posting this video .

Che bel finale per una canzone meravigliosa. Sono un vecchio adesso ma questa canzone mi fa ancora piangere pensando all'infanzia perduta. Ora sembra diverso. L'infanzia viene semplicemente passata alla (generazione) successiva. Grazie per aver pubblicato questo video .

https://www.youtube.com/watch?v=z4KYsaDYrUg



Peter, Paul and Mary (per me) il miglior trio canoro.
https://www.youtube.com/watch?v=ZgXNVA9ngx8
https://www.youtube.com/watch?v=ADN1lLEp3H0


un cordiale saluto

Jean
#564
Riflessioni sull'Arte / Re:Borges
16 Ottobre 2018, 22:50:51 PM
Citazione di: Lou il 16 Ottobre 2018, 22:40:28 PM
Ringraziare desidero il divino
labirinto delle cause e degli effetti
per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare,
per la ragione, che non cesserà di sognare
un qualche disegno del labirinto,
per il viso di Elena e la perseveranza di Ulisse,
per l'amore, che ci fa vedere gli altri
come li vede la divinità,
per il saldo diamante e l'acqua sciolta
per l'algebra, palazzo di precisi cristalli,
per le mistiche monete di Angelus Silesius,
per Schopenhauer,
che forse decifrò l'universo,
per lo splendore del fuoco
che nessun essere umano può guardare
senza uno stupore antico
per il mogano, il sandalo e il cedro,
per il pane e il sale,
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede,
per certe vigilie e giorni del 1955,
per i duri mandriani che nella pianura
aizzano le bestie e l'alba,
per il mattino a Montevideo,
per l'arte dell'amicizia,
per l'ultima giornata di Socrate,
per le parole che in un crepuscolo furono dette
da una croce all'altra,
per quel sogno dell'Islam che abbracciò
mille notti e una notte,
per quell'altro sogno dell'inferno,
della torre del fuoco che purifica,
e delle sfere gloriose,
per Swedenborg,
che conversava con gli angeli per le strade di Londra,
per i fiumi segreti e immemorabili
che convergono in me,
per la lingua che secoli fa parlai nella Northumbria,
per la spada e l'arpa dei sassoni,
per il mare, che è un deserto risplendente
e una cifra di cose che non sappiamo,
per la musica verbale d'Inghilterra,
per la musica verbale della Germania,
per l'oro che sfolgora nei versi,
per l'epico inverno
per il nome di un libro che non ho letto,
per Verlaine, innocente come gli uccelli,
per il prisma di cristallo e il peso d'ottone,
per le strisce della tigre,
per le alte torri di San Francisco e di Manhattan,
per il mattino nel Texas,
per quel sivigliano che stese l'Epistola Morale,
e il cui nome, come preferiva, ignoriamo,
per Seneca e Lucano, di Cordova,
che prima dello spagnolo
scrissero tutta la letteratura spagnola,
per il geometrico e bizzarro gioco degli scacchi,
per la tartaruga di Zenone e la mappa di Royce,
per l'odore medicinale degli eucalipti,
per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per l'oblio, che annulla o modifica i passati,
per la consuetudine,
che ci ripete e ci conferma come uno specchio,
per il mattino, che ci procura l'illusione di un principio,
per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,
per il coraggio e la felicità degli altri,
per la patria, sentita nei gelsomini
o in una vecchia spada,
per Whitman e Francesco d'Assisi che scrissero già
questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e si confonde con la somma delle creature
e non arriverà mai all'ultimo verso
e cambia secondo gli uomini,
per Frances Haslam, che chiese perdono ai suoi figli
perché moriva così lentamente,
per i minuti che precedono il sonno,
per il sonno e la morte,
quei due tesori occulti,
per gli intimi doni che non elenco,
per questa musica, misteriosa forma del tempo.

https://www.youtube.com/watch?v=eg7MMxBES0g

(bella scelta, Lou... una delle mie preferite)
#565
Riflessioni sull'Arte / Re:Arte moderna?
15 Ottobre 2018, 16:06:02 PM
Citazione di: Sariputra il 15 Ottobre 2018, 09:29:24 AM
cit.Sgiombo:
Beh, l' avevo ben capito quali erano i fini "meno nobili": vecchio satiro!

Ma se sono innocuo come un cucciolo di barboncino!!.. ;D ;D

Con "meno nobili" intendevo la mia inconfessata intenzione di approfittare del viaggio a Venezia per fare un'abbuffata dei famosi 'bussolai', i deliziosi biscotti ripieni tipici della città lagunare... ;)

... l'arte pasticcera è quindi in questa accezione un'arte che si studia, si apprende e si tramanda, un sapere professionale legato a un settore artigianale. Una competenza che parte quindi dalla tecnica della pasticceria ma che si esprime, proprio in quanto parliamo di dolci, nella realizzazione di un prodotto che ha anche una componente artistica di forma e immagine.

Scrivendo mi rendo conto che non siamo molto lontani dalla descrizione della bottega artistica artigianale, senza scomodare Giotto, dove si apprende e si perfeziona un mestiere che ha il suo massimo risultato nella realizzazione di un'opera che tende alla perfezione.

https://www.italiangourmet.it/professionisti-che-cosa-e-oggi-larte-pasticcera/
 

C'è arte e arte, antica o moderna... ma quella "pasticcera" è senz'altro la più dolce di tutte... ma anche in questo settore, al par degli altri, son all'ordine del giorno dispute per affermar la supremazia di questa o l'esatto riferimento alla tradizione di quell'altra.

Quale la vera origine del Tiramisù? O dei sugoli d'uva fragola?
L'elenco, infinito, potrebbe risalir il tempo sin agli albori della civiltà... gli egizi infatti apprezzavano il miele e qui da noi Cicerone afferma d'aver mangiato in Sicilia un tubus farinarius, dulcissimo, edulio ex lacte factus probabile antenato del cannolo (il sacro graal d'ogni goloso) e Lucullo ova sfongia ex lacte... omelette, appunto.

Qui mi permetto di corregger l'amico Sariputra riguardo la composizione del bussolà... sia nella versione veneziana che buranella... assolutamente trattasi di dolce (biscotti) senza riempimento alcuno, originariamente (secondo alcuni) prodotti per non sprecar i tuorli e quasi "insolubili" nel latte o nel the... apprezzatissimi se inzuppati nel vin santo in quanto mantengono una buona croccantezza...

Saluti
Jean
#566
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
13 Ottobre 2018, 09:42:53 AM
Citazione di: InVerno il 13 Ottobre 2018, 09:06:14 AM
Anthony, il mio barista - che è un tipo sarcastico - mi ha detto che anche stamattina il mio capuccino e caffè sono arrivati sul bancone grazie ai complessi meccanismi della finanza. Mi ha raccontato che a fare colazione c'erano un sacco di banchieri, sai come sono loro, tipi indipendenti non avrebbero mai bisogno di un barista, e quando il barista si mette di mezzo cominciano a perdere soldi. "Niente regole!" hanno detto "la domanda e l'offerta si bilanceranno da sole, abbiamo trovato la formula del moto perpertuo e non abbiamo più bisogno di te".Hanno cominciato a trafficare liberamente con la macchina del caffè e con il forno delle brioche chiedendo al barista di stare da parte. Quando se ne sono andati il barista si è trovato un debito di 700 (settecento) miliardi di dollari, e gli hanno detto "paga tu, se noi falliamo tu domani non hai ne caffè ne brioche, ciao". E il barista ha pagato 700 miliardi di dollari, senza conteggiare l'amico "Lehman" perchè quello addirittura ha fatto un buco così grande che era irreparabile, forse altri 700 per il totale equivalente del PIL di un continente. Sai cosa preoccupa il barista? E gli altri baristi, anche quelli europei. Che nel frattempo nulla è cambiato, e un giorno i banchieri torneranno al bar, a insegnare al barista come si fa il caffè. Saluti e buona colazione :)

Complimenti Inverno, per come hai (narrativamente) costruito il post  :) 
Ma il barista è lo Stato... o siamo tutti noi?

Un saluto
#567
Varie / Re:Varie
29 Settembre 2018, 07:23:21 AM
 
 Per l'amico Onibrag... eterni ritorni...

 
https://www.youtube.com/watch?v=DS76YKxiOKU

Franca Zedda un anno e 2 settimane fa:
Una melodia che fa venire i brividi... le parole poi, sono poesie...
 


https://www.youtube.com/watch?v=H0Srb7Qv4Qc

Giusy Valle un anno e 5 mesi fa:
una delle più belle ed espressive voci italiane. Bravo anche nei passaggi difficili, intonazione perfetta, e in questo show si cantava "senza rete" ossia esclusivamente dal vivo.
 


https://www.youtube.com/watch?v=CWGBNW9rnUA


cecilia ojedaun anno e 1 mese fa: A mio fratello amato, Hernan, Augusto ha pensato a te quando scriveva, ne sono certa. Ora siete compagni lassù, in quel cielo azzurro.
 
 
E oggi...

https://www.youtube.com/watch?v=vGCA-320cbM


carlo nondirlo due anni fa: Adesso sono le ore 21:12di martedì 29 settembre 2015, ma questo pezzo in realtà è al di là del tempo.

 
#568
Giusto ieri mattina ho afferrato con la mano un parapetto di legno per discendere un dislivello di alcuni metri. 
Il palo cui era solidale, all'apparenza integro, nella parte interrata era stato corroso dall'umidità ed ha ceduto proprio in quel momento (non era la prima volta che me ne servivo).

Sono rotolato a corpo morto per un paio di metri, fermandomi prima di un'ulteriore dislivello, ben più consistente e con un bordo in cemento.

Durante il breve tragitto e le due giravolte su me stesso (accompagnate da una poco sommessa imprecazione) per pochi centimetri ho sfiorato dei sassi e strusciato su della vegetazione appuntita ma, fortunatamente, non mi son rotto nulla né bucato un occhio... solo un modesto ematoma e una contusione alla schiena, ah... una svirgolata alla pellicola del cellulare, roba da un paio d'euro.

Possiamo prestare tutte le attenzioni possibili ed immaginabili... ma inevitabilmente qualcosa sfuggirà alla nostra capacità di padroneggiare tempo, spazio e gli eventi che vi accadono. 

Da quella zona non illuminata dalla nostra  (presunta) consapevolezza entra il Destino che ci riguarda... ieri mi è andata di lusso e, naturalmente, per il futuro confido nel mio angelo custode, sin che può...

Può essere, Jess, che come dici tu conosca tutte le possibilità ma sono solo quelle che ti fornisce la tua (presunta) consapevolezza, non l'interezza della vita.

Siamo pedine in un gioco molto più grande della nostra capacità di concepirlo (è la mia opinione) e per tutti noi, giocatori volenterosi o controvoglia, accadono le stesse cose, prima o poi saremo messi di fronte alla lotteria dell'esistenza, vedremo portar via la pedina che ci precede se non addirittura quella da poco entrata nel terreno di gara.

Protesteremo, reagiremo in qualche modo o affatto... ma senza che tutto ciò interrompa o rallenti minimamente il flusso del tempo - il braccio armato del destino - che ci trascina con sé, tutti, sino alla casella conclusiva.

C'è un al di là, oltre quel confine?

E c'è un aldilà dal gioco stesso?

C'è una domanda più importante di questa?

Non possiamo decidere neppure le nostre domande... e  qualsiasi risposta di chiunque vorrà esprimere la sua testimonianza sui temi di cui parlo... al di là della mia son sempre la medesima risposta...

 
Un cordiale saluto
Jean
#569
Varie / Re:Varie
28 Agosto 2018, 21:39:05 PM
ciao Onibrag...
(angolo bar a Bologna...)
 
Jean
#570
sorry, avevo postato un autore straniero...

tra gli italiani Emanuel Carnevali... perché è stato il più straniero di loro...