PARADOSSO TEMPORALE DEL "NONNO" SIMILE A QUELLO DEL "MENTITORE".
Per tornare al "paradosso temporale del nonno", in un precedente POST, avevo scritto che, ammesso che il viaggio nel tempo sia possibile, le conseguenze che esso produrrebbe dal passato verso il futuro sarebbero proprio quelle che avrebbero reso possibile quel viaggio dal futuro verso il passato; in altri termini è possibile andare indietro nel tempo, ma è impossibile modificare la storia tramite un viaggio indietro nel tempo, poiché esso è già avvenuto nel passato e doveva avvenire nel presente.
Mi sono reso conto adesso, che, in sostanza, quello del NONNO è un "paradosso di coerenza", molto simile a quello classisco del MENTITORE, dato dalla seguente (o analoga) frase: "Questa frase è falsa"!
Come noto, tale formulazione, se presa per vera predica la falsità di sé stessa, mentre presa per falsa predica la veridicità di sé stessa: questo, a pensarci bene, porta a un circolo vizioso autoreferenziale analogo al paradosso del nonno.
Pensateci bene, i due paradossi derivano entrambi dall'autoriferimento, in quanto:
- la frase si riferisce a se stessa negandosi;
- così come il viaggiatore uccidendo suo nonno è come se si riferisse alla propria nascita (di conseguenza alla propria esistenza) negandola, in quanto la rende impossibile.
Peranto, in tutti e due i casi, l'autonegazione porta alla falsità o impossibilità di esistere (la frase si dichiara falsa così come il viaggiatore si rende inesistente) e quindi all'effetto contrario, che rende di nuovo possibile al viaggiatore di esistere (o alla frase di essere vera) e dunque di autonegarsi.
Il mio discorso forse risulta un po' contorto, per cui ho pensato di renderlo visivamente più chiaro con il seguente disegno:
Per tornare al "paradosso temporale del nonno", in un precedente POST, avevo scritto che, ammesso che il viaggio nel tempo sia possibile, le conseguenze che esso produrrebbe dal passato verso il futuro sarebbero proprio quelle che avrebbero reso possibile quel viaggio dal futuro verso il passato; in altri termini è possibile andare indietro nel tempo, ma è impossibile modificare la storia tramite un viaggio indietro nel tempo, poiché esso è già avvenuto nel passato e doveva avvenire nel presente.
Mi sono reso conto adesso, che, in sostanza, quello del NONNO è un "paradosso di coerenza", molto simile a quello classisco del MENTITORE, dato dalla seguente (o analoga) frase: "Questa frase è falsa"!
Come noto, tale formulazione, se presa per vera predica la falsità di sé stessa, mentre presa per falsa predica la veridicità di sé stessa: questo, a pensarci bene, porta a un circolo vizioso autoreferenziale analogo al paradosso del nonno.
Pensateci bene, i due paradossi derivano entrambi dall'autoriferimento, in quanto:
- la frase si riferisce a se stessa negandosi;
- così come il viaggiatore uccidendo suo nonno è come se si riferisse alla propria nascita (di conseguenza alla propria esistenza) negandola, in quanto la rende impossibile.
Peranto, in tutti e due i casi, l'autonegazione porta alla falsità o impossibilità di esistere (la frase si dichiara falsa così come il viaggiatore si rende inesistente) e quindi all'effetto contrario, che rende di nuovo possibile al viaggiatore di esistere (o alla frase di essere vera) e dunque di autonegarsi.
Il mio discorso forse risulta un po' contorto, per cui ho pensato di renderlo visivamente più chiaro con il seguente disegno:




