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Messaggi - Eutidemo

#5581
Attualità / Re:LOGICA E POLITICA
29 Marzo 2018, 16:05:15 PM
Ciao Anthony,
anche io, infatti, parlavo di un eventuale premio di maggioranza "moderato", perchè, oltre un certo livello, i "premi" sono stati considerati (giustamente) anticostituzionali; ma, nella giusta misura, non credo che la Corte Costituzionale avrebbe niente da obiettare. ;)
Però hai ragione sul fatto che il meccanismo dei premi di maggioranza, a livello nazionale, viene un po' inceppato dalla circostanza che l'elezione dei senatori è su base regionale; tuttavia, tale "inceppamento" può essere sia "aggravato" (come fece la DESTRA col PORCELLUM, per avvelenare i pozzi alla prevista vittoria della SINISTRA), sia "attenuato" (come era in precedenza). ;)
Peraltro è anche vero che gli Italiani hanno ribadito, con il referendum del 4 dicembre 2016, che preferiscono un sistema proporzionale; e, cioè che i partiti si mettano d'accordo in qualche modo per costituire una maggioranza, o prima o dopo le elezioni.
Nella qual cosa, secondo me, non c'è assolutamente NIENTE di male (anzi)! :)
Però, secondo me:
- tale meccanismo funziona "abbastanza" bene nel caso di due alleanze bipolari(cioè, DESTRA><SINISTRA, come accadeva una volta), perchè quella che vince può governare con un minimo di coerenza interna;
- tale meccanismo, però, funziona male nel caso di tre poli , cioè, DESTRA SINISTRA 5STELLE,perchè, come è appunto accaduto alle ultime elezioni, è molto probabile che il terzo polo perdente, abbia tuttavia i numeri per impedire agli altri due poli di formare ognuno un governo coerente per conto suo...e, praticamente, così, quasi li forza a governare insieme.
So bene che i sondaggi dicono che una percentuale importante di cittadini vuole e si aspetta un governo Lega-M5s, e cioè vuole vederli insieme al governo, vedere quello che sanno fare dopo tante promesse; e tu sei tra questi...mentre io, invece, assolutamente no! 
Ma non per un pregiudizio contro l'uno e/o l'altro, bensì per il semplice fatto che non credo agli accoppiamenti tra animali che appartengono a "specie" diverse; di solito, infatti, ;D
Al limite, potrei capire ad un rapporto tra un cavallo e un somaro (tipo 5STELLE e PD), seppure non sarebbe certo il massimo della compatibilità! ;D
Scherzi a parte, a prescindere (MOLTO semplicisticamente) dalla diversità tra le due parti, che è:
- antropologica (coscienze rigide contro coscienze elastiche); 
- sociologica (spiantati contro bottegai);
 - territoriale (sud contro nord).
non starò a ripetere per la terza volta le ragioni per le quali un governo "politico" di tal fatta, non potrebbe tecnicamente funzionare.
Ed infatti, se potesse governare UNO SOLO dei due schieramenti, "forse" il modo di sostenere finanziariamente IN MODO SINGOLO uno solo dei due provvedimenti di base (REDDITO DI CITTADINANZA e FLAT TAX) si potrebbe anche trovare, benchè io ne dubiti molto; ma, GOVERNANDO ASSIEME, è assolutamente impensabile che Lega e 5STELLe possano sostenere finanziariamente tutti e due i provvedimenti in contemporanea.
Non riesco a capire come qualcuno dotato di un minimo di buon senso possa illudersi al riguardo, perchè la cosa è "fattualmente" impossibile,  a meno che, ovviamente, i PROMESSI PROVVEDIMENTI non vengano entrambi "depotenziati" in misura tale, da diventare "finanziariamente sostenibili" in contemporanea; ma, allora, diventerebbero "insostenibili elettoralmente", perchè gli elettori dei due schieramenti si accorgerebbero di essere stati presi per i fondelli, ed alle prossime elezioni la Lega e i 5Stelle verrebbero trombati!
Secondo me "tertium non datur".
Comunque, Di Maio e Salvini mi ricordano tanto i due contendenti del CHICKEN GAME, del famoso film "GIOVENTU' BRUCIATA": guardate....
https://www.youtube.com/watch?v=u7hZ9jKrwvo
Un saluto! :)
#5582
Attualità / Re:LOGICA E POLITICA
28 Marzo 2018, 14:30:23 PM
Ciao Anthony.
Ammetto di non essere molto esperto in materia elettorale; ma mi sembra che un "premio di maggioranza" MODERATO non dovrebbe necessariamente risultare incostituzionale. ;)
Però è vero che, stante l'attuale Costituzione, non esiste una legge elettorale che possa davvero "garantire" la maggioranza ad un vincitore, in base ad un semplice "PREMIO DI MAGGIORANZA": il che, in effetti, è giusto, perchè, nel caso di quattro schieramenti ciascuno dei quali prendesse circa il 25% dei voti, per esempio 23%, 24%, 25% e 26%, sarebbe davvero assurdo e poco democratico assegnare il 51% dei voti a chi ha un consenso effettivo nel Paese del solo 26%.
Per superare tale ostacolo, bisognerebbe prevedere un "BALLOTTAGGIO" tra il primo ed il secondo classificato, su cui convergerebbero il terzo ed il quarto; ma, in tal modo, si potrebbe finire per assegnare il 51% dei voti a chi aveva un consenso effettivo "originario" nel Paese addirittura del solo 25% (se il terzo ed il quarto convergessero su lui, per fare dispetto al primo), il che, forse, sarebbe ancora peggio.
Per cui, la soluzione più plausibile, forse, sarebbe soltanto un "premio di maggioranza" MODERATO, che non conferisse al primo classificato la maggioranza assoluta del 51%; il quale sistema, però, favorirebbe soltanto la governabilità...ma senza garantirla!
D'altronde, un sistema prevalentemente proporzionale come l'attuale, non sarebbe poi tanto male:
- se fosse concepito un po' meglio;
- se fossimo in un sistema fondamentalmente bipolare, in cui le aggregazioni pre e post elettorali potrebbero essere più facili.
Mah! ::)
Un saluto :)
#5583
Attualità / Re:LOGICA E POLITICA
28 Marzo 2018, 14:05:24 PM
Ciao Green demer.
La Lega e i 5Stelle hanno sicuramente molti punti in comune (sia sul protezionismo sia sulla resistenza ai diktat europei), ma non hanno assolutamente lo stesso programma; e, questo, soprattutto per quanto concerne i loro due principali "cavalli di battaglia", cioè la FLAT TAX e il REDDITO DI CITTADINANZA, che sono tra di loro "ideologicamente" molto poco compatibili, e, "finanziariamente", non sostenibili entrambi in modo contemporaneo.
Quanto al fatto che la "flat tax", "che ci sia o meno non conti niente", è una affermazione assolutamente infondata e MOLTO pericolosa; ed infatti, è ovvio che dovrebbero esserci altre tasse che dovrebbero andarla a pareggiare...e, ciò, con il conseguente malcontento  che verrebbe scatenato in milioni di contribuenti trasversali a tutti gli schieramenti!
Circa il "reddito di cittadinanza", ma chi cavolo l'ha mai detto che, parametrato all'ISEE, l'esborso sarebbe minimo? Anche questa è un'illusione MOLTO pericolosa.
Semmai è vero che, se potesse governare UNO SOLO dei due schieramenti, "forse" il modo di sostenere finanziariamente IN MODO SINGOLO uno solo dei due provvedimenti si potrebbe anche trovare (benchè io ne dubiti un po'); ma, GOVERNANDO ASSIEME, è assolutamente impensabile che Lega e 5STELLe possano sostenere finanziariamente tutti e due i provvedimenti in contemporanea.
A meno che, essi non vengano entrambi "depotenziati" in misura tale, da diventare "finanziariamente sostenibili" in contemporanea; ma, allora, diventerebbero "insostenibili elettoralmente", perchè gli elettori dei due schieramenti si accorgerebbero di essere stati presi per i fondelli, ed alle prossime elezioni la Lega e i 5Stelle verrebbero trombati!
Sono invece d'accordo con te sul fatto che l'Italia è l'unico paese a reggersi ancora bene sulle famiglie; ma non capisco cosa c'entri col nostro tema!
Ed è anche verissimo che, sia Salvini che Di Maio, percepiti come vincenti, avrebbero tutto l'interesse ad andare d'accordo; il problema è che, per i motivi di cui sopra, non possono fare un vero e proprio "governo politico", ma, al massimo, un "governo non politico" che fa politica (elettorale) al fine di eliminare i "cespugli" pidessini e forzisti che ostacolano la loro ascesa.
Però i capi dei "cespugli" (PD, FI FdiI) non sono fessi, per cui faranno di tutto per evitarlo; e non è escluso che, a tale scopo, puntino davvero ad un "ennesimo governo tecnico", il che sarebbe davvero una grande sventura; ma non credo che ci riusciranno, o, almeno, lo spero!
#5584
Attualità / Logica e Politica
28 Marzo 2018, 07:17:44 AM
A mio pare un governo "politico" Di Maio/Destra non può funzionare in alcun modo, in quanto, pur avendo alcuni obiettivi in comune, i due più importanti (reddito di cittadinanza e flat tax) sono:
- tra di loro incompatibili, perchè uno è prevalentemente pro-sud povero, mentre l'altro è prevalentemente pro-nord ricco;
- a volerli realizzare congiuntamente, c'è da considerare che, se già sono poco sostenibili disgiuntamente, sono però finanziariamente insostenibili insieme.
Per cui, volendo forzare le cose:
- o i due schieramenti deluderebbero in maggiore o minore misura i loro elettorati, a tutto vantaggio del PD alle prossime elezioni;
- oppure i due schieramenti, per non deludere i loro elettorati, dovrebbero devastare le nostre capacita finanziarie, e/o scontentare innumerevoli altre aree elettorali trasversali, drenando da loro le risorse necessarie per soddisfare i loro esorbitanti obiettivi (sarebbe sufficiente abolire il solo "credito d'imposta" per i trasportatori, per bloccare l'Italia in una settimana).
Non si scappa! ;)

A parte questo, oltre alla "incompatibilità" e la congiunta "insostenibilità" anche di altri obiettivi secondari, c'è un problema di fondo, che non consiste tanto nella incompatibilità personale tra Di Maio e Salvini, quanto, piuttosto, nelle generale e radicale differenza "antropologica" tra i cinque stelle e i destrorsi; ed infatti, mentre questi ultimi, in genere, sono molto più cinici e "pratici", i primi, invece, sono in genere molto più rigidamente giustizialisti e idealisti (per cui, per esempio, di Berlusconi non vogliono sentire neanche l'odore).
Quanto sopra, come detto, vale per un AUTENTICO governo "politico" Di Maio/Salvini, che, secondo me, non potrebbe davvero realisticamente funzionare in alcun modo; però "potrebbe non valere per  un FINTO governo "pseudo-politico" Di Maio/Salvini, il quale, invece, a parte quale mossa politica di facciata, mirasse invece a modificare la legge elettorale, per cannibalizzare quanto prima a sinistra il PD e a destra FI, per poi giocarsi una netta predominanza postelettorale solo dell'uno o solo dell'altro.
La cosa è talmente logica, che mi stupirebbe se Di Maio e Salvini non ragionassero così.
Questo sì che sarebbe un governo "non politico" con un senso "politico"! ;)
Però, tecnicamente, sarebbe lo stesso alquanto difficile (sebbene non impossibile) da realizzare, in quanto:
a) Il PD non potrebbe fare (quasi) niente per impedirlo, ma Berlusconi sì;
b) Poichè i 5STELLE sono un singolo partito, mentre la DESTRA è una coalizione, dovrebbero mettersi d'accordo se fare una nuova legge con un "premio di maggioranza per il partito", ovvero con un "premio di maggioranza per la coalizione".
Mentre i 5STELLE  sarebbero ovviamente per la prima soluzione, la destra, invece, al riguardo sarebbe divisa, perchè:
- alla LEGA un "premio di maggioranza per il partito" potrebbe anche andare bene, perchè la aiuterebbe a "cannibalizzare" FI e Fratelli d'Italia;
- FI e Fratelli d'Italia, invece, ovviamente preferirebbero di sicuro un "premio di maggioranza per la coalizione".
Questo, secondo me, dice la logica; ma poi non è sempre questa a prevalere, in politica!
Voi cosa ne pensate? :)
#5585
Ciao Epicurus,
tu scrivi: "Sono ben consapevole della differenza tra intelligenza e conoscenza. Per esempio, un essere infinitamente intelligente, ma che non avesse i sensi per conoscere il mondo, saprebbe ben poco. Ma, la situazione contraria è ben diversa." Questo perchè, secondo te, un essere "onnisciente", sa tutto, quindi anche le soluzioni di tutti gli enigmi possibili.
E devo ammettere che, partendo dalla tua definizione di "onniscienza", il tuo ragionamento, in fondo, fila perfettamente, in quanto,  l'essere onnisciente (secondo la tua definizione) non "risolve" gli enigmi, cioè non scopre la soluzione attraverso un ragionamento, ma conosce già a priori la soluzione; però, si tratta un po' di una petizione di principio, perchè, in sostanza, cerchi di dimostrare la premessa partendo dalla conclusione. 
Mi spiego meglio.
Basandoci sui concetti "finiti" di "intelligenza" e di "conoscenza", rispetto ai quali, quelli "infiniti", non sono che gli stessi identici concetti a "potenza infinita", tu stesso ammetti che esiste una netta differenza tra "intelligenza" e "conoscenza"; ed infatti, un essere molto intelligente, può ignorare molte cose, mentre un essere che conosce molte cose (soluzione di indovinelli compresa), può però essere abbastanza stupido.
Per cui, mi concederai che, così come capire molto non significa automaticamente conoscere molto, allo stesso modo conoscere molto non significa automaticamente capire molto.
E, se così è, mi sembra che ne consegua che come capire tutto non significa automaticamente conoscere tutto, allo stesso modo conoscere tutto non significa automaticamente capire tutto...perchè i concetti sono gli stessi, sebbene a livelli diversi. ;)
Ovviamente, però, questo è vero se ci riferiamo alla conoscenza delle "cose che esistono", non di "quelle che non esistono"; per cui un essere "onnisciente", che conosce le soluzioni di tutti gli enigmi finora inventati nell'universo (sia dai terrestri che dagli alieni), non può conoscere la soluzione di un enigma che ancora "non esiste", perchè ancora a nessuno è venuto in mente di porlo...e quando a qualcuno verrà in mente di porlo, la soluzione la deve indovinare con la sua intelligenza, ma non può già conoscerne in anticipo la soluzione. ;)
Se già conoscesse la soluzione di enigmi ancora inesistenti, la sua "onniscienza" dovrebbe implicare anche la sua "onnipotenza", e, cioè, il "potere" di antivedere il futuro, e, cioè, enigmi ancora non esistenti nell'universo; che è una cosa un po' diversa.
Ovviamente, come già più volte ti ho detto, questo per me non sarebbe un grosso problema, perchè, a mio parere, un essere con capacità infinite, ce l'ha tutte...non una sì e una no; ma mi pare che tu non la vedi esattamente così.
Quanto all'"onnipazzia" (per come la definisci tu, almeno), è semplicemente una totale mancanza di "capacità" intellettive, conoscitive, chiarroveggenti ecc.; per cui ce l'anno pure i sassi!
Non è una qualità o capacità negativa, ma solo una assenza di qualità o capacità. ;)
#5586
Ciao Epicurus,
certo che ti scuso, ci mancherebbe! :)
Come già ti ho scritto, le proposizioni false non sono infinite, perchè tutte le possibili combinazioni sintattiche (sia vere, sia false) pur costituendo un numero davvero "astronomico", specie se lunghe e complesse in modo arbitrario, tuttavia NON costituiscono di sicuro  un numero "infinito", perchè le "parole" esistenti sono limitate, e così pure, quindi, le loro possibili "combinazioni" sintattiche! 
Hai ragione, invece, nel dire che i "numeri" sono infiniti, per cui anche le verità matematiche sono infinite; questo sicuramente è vero, sebbene si tratti solo di tautologie analitiche che non dicono niente di nuovo, essendo tutte implicite nelle premesse. 
Però, secondo me, tu cadi in un equivoco di fondo, quando scrivi che l'onnisciente crede (e conosce) tutte queste verità mentre l'onnipazzo crede a tutte quelle verità, ma negate! 
Ed invero: CONOSCERE  ≠ CAPIRE
Come avevo già scritto:
- un conto è "essere a conoscenza" di molte o poche informazioni (scienza o ignoranza);
- un altro conto, invece, è "capire" o "non capire", cioè, credere alle proposizioni vere, ovvero, al contrario, farsi abbindolare da proposizioni false (intelligenza o stupidità). 
Un essere '"onnisciente", ammettendone per ipotesi l'esistenza, è quello  che "conosce" tutte le informazioni e gli eventi, passati, presenti e futuri; cioè, come si chiamava effettivamente la madre di Romolo e Remo, se c'è vita su Marte, e come si chiameranno i tuoi discendenti...ma non è affatto detto che sarebbe in grado di risolvere il più stupido degli enigmi, o il più difficile di essi.
Per riuscire a fare questo, ci vorrebbe un essere "infinitamente intelligente"; il quale, però, potrebbe essere ignorante come una capra!
Allo stesso modo, a livello "finito" ed "umano", ci sono persone coltissime, che sanno un sacco di cose...ma con un QI alquanto limitato; e, viceversa, un "contadino dal cervello fino".
Per cui, in effetti, quello che tu chiami "onnipazzo", non è il contrario di un essere "onnisciente", bensì è il contrario di un essere "infinitamente intelligente", perchè non riesce a risolvere il più stupido degli indovinelli propositivi; ma non è detto che debba essere pure "ignorante".
Il contrario di un ente "onnisciente", cioè dotato di conoscenza infinita, invece, dovrebbe essere un ente "onnignorante", il quale ignora persino di esistere; ma non potrebbe essere un ente pensante, perchè allora dovrebbe almeno sapere di esistere...e, quindi, almeno una cosa la saprebbe!
Ti faccio un esempio:
*************************************
Un soggetto molto impiccione, e, cioè, che "sa e conosce" (scienza) i fatti privati di tutti i suoi amici, sa pure che Luciano, Luigi, Massimo e Patrizio stanno valutando se partire per una vacanza. 
Sa pure che: 
- se parte Massimo, parte anche Patrizio; 
- se non parte Luciano non parte nemmeno Patrizio; 
- se parte Luciano parte anche Luigi.
E' proprio molto ben informato!
Poniamo, però, che uno gli chieda quale delle seguenti affermazioni possa essere "dedotta" da quanto lui "sa" così bene, data la sua natura "multisciente":
a) Non parte nessuno
b) Se non parte Luigi non parte nemmeno Massimo
c) Partono Luciano e Luigi
d) Partono tutti
e) Se parte Luciano, parte anche Massimo
Se l'impiccione "superinformato", non è, però, molto "intelligente", può darsi che si trovi in difficoltà a trovare una risposta.
Allora l'impiccione chiede aiuto a te, che sei molto intelligente e conosci la tabella delle verità, e che gli spieghi simbolicamente: ;)
"Massimo parte" = p,  "Patrizio parte" = q,  "Luciano parte" = r,  "Luigi parte" = s;
                                                  p  →  q
                                               ~ r  → ~ q     
                                                 r  →   s
applicando alla seconda affermazione "la regola di contrapposizione" si ha:
                                                 p  →  q
                                                 q  →  r
                                                 r  →  s 
applicando "la regola di concatenazione" si ottiene
                                                 p  →  q
                                                 q  →  r
                                                  r →  s
                                             ----------------- 
                                                  p  →  s
applicando "la regola di contrapposizione" a  (p → s) si deduce  (~ s → ~ p) ossia se non parte Luigi non parte nemmeno Massimo: per cui sono sicuro che tu suggeriresti all'impiccione che la risposta giusta è la B). ;)
**************************************
Ce n'est pas?
Sapere e capire, sono due cose diverse! ;)
#5587
Ciao Epicurus,
è vero, stiamo girando un po'  a vuoto; meglio lasciar perdere!
Tranquillo, non mi dispiace affatto...mi ero stufato pure io!  ;)
Quanto all' "onnipazzia", vorrei rilevare due cose:
1) 
Il termine "onnipazzia", in italiano, non esiste, per cui, pur volendo recepire il tuo neologismo (che non mi dispiace affatto), sarebbe previamente opportuno capire bene di cosa stiamo parlando; diversamente, l'uso dei connettivi logici, pur risultando formalmente corretto, se applicato a concetti ambigui o privi di significato preciso, ci condurrebbe inevitabilmente a conclusioni sbagliate o prive di senso.
Per esempio, se io affermassi: "Se e solo se noi dragassimo l' onnimoneta, solo allora il PIL crescerebbe", sotto il profilo "formale" il senso sarebbe chiarissimo, ma, "sostanzialmente" l'enunciato non significherebbe NULLA!
La logica deve essere "sostanziale" oltre che meramente "formale"! ;)
2)
Premesso questo, cosa diamine sarebbe l'"onnipazzia"?
Stando, separatamente, al significato del suffisso "onni" e alla desinenza "pazzia", il termine di '"onnipazzia" dovrebbe indicare un soggetto affetto da tutte le patologie psichiatriche esistenti; le quali, evidentemente, sono moltissimee, ma non sono certo infinite.
Ed infatti, "onni" sta per "ogni", non per "infinite"; tanto è vero che l'uomo è un animale "onnivoro", non perchè mangi un numero "infinito" di cibi commestibili, bensì perchè, appunto, può mangiare "ogni" cibo, cioè "tutti" i cibili commestibili in natura (che non sono certo infiniti). 
Credo che su questo possiamo essere d'accordo.
Ora, invece, tu dici che sarebbe "onnipazzo" un essere che crede a tutte e solo alle proposizioni false; le quali pure, però, non sono certo infinite, perchè tutte le possibili combinazioni sintattiche (sia vere, sia false) costituiscono un numero davvero "astronomico", ma non certo "infinito", perchè le parole esistenti sono limitate, e così pure, quindi, le loro possibili combinazioni sintattiche!  ;)
Ma lasciamo stare, per ora.
A questo punto, dopo averla idoneamente integrata la volta scorsa (sebbene in modo per me oscuro), adesso ritorni alla tua "anacolutica" frase originaria, e, cioè: "per ogni proposizione p vale che p è falsa se e solo se l'ente E crede che p..."
Crede che p..." che cosa? :o
La tua frase, in italiano, credo che potrebbe tradursi così: ""Per ogni proposizione che afferma l'esistenza di Dio, vale che tale affermazione è falsa se e solo se Tizio crede che la proposizione che afferma l'esistenza di un Dio..."
E poi?
E' un anacoluto; in quanto la proposizione "se l'ente E crede che p..." non ci ci dice che cosa E crede riguardo a p.
Quanto al fatto, poi, che "se e solo se" possiamo riscriverlo con l'uguale =, tenendo presente che è un'uguaglianza logica, siamo perfettamente d'accordo: fin qui ci arrivo! 
Poi tu scrivi: "p è falsa = E crede che p, con "p" che è una proposizione qualsiasi"; va bene, ma fammi un esempio!
In effetti, leggendoti più avanti, tu, forse, l'esempio lo fai quando, più o meno, scrivi: "Tutte le volte che p è una proposizione falsa, allora E crede a tutte e solo alle proposizioni false".
Ma non riesco lo stesso a capire, mi dispiace!
Potrei capire se tu dicessi: ""Tutte le volte che A dice una proposizione falsa, allora E crede che tutte le proposizioni siano false".
Ma non mi pare che tu volessi dire questo!
O sì? ::)
Quanto alla proprietà "onnipazzia", da te  definita come: "un essere è onnipazzo" signfica "un essere crede a tutte e solo le proposizioni false", in questo caso il senso è chiaro, sebbene il significato un po' meno.
Ed infatti, come detto sopra, le proposizioni false non sono infinite, perchè tutte le possibili combinazioni sintattiche (sia vere, sia false) costituiscono un numero davvero "astronomico", ma non certo "infinito", perchè le parole esistenti sono limitate, e così pure, quindi, le loro possibili combinazioni sintattiche! 
Per cui il termine "onnipazzia" (nel tuo senso di "onniminchioneria") non è affatto "simile" all'onniscienza; anzi, direi che non ha niente a che vedere con essa!
Ed infatti, a parte il fatto che la prima non può concepirsi in modo "infinito", mentre la seconda (almeno teoricamente) sì, anche a mero livello "finito" ed "umano":
- un conto è essere a conoscenza di molte o poche informazioni (scienza o ignoranza);
- un altro conto, invece, è credere alle proposizioni vere, ovvero, al contrario, farsi abbindolare da proposizioni false (paraculaggine o minchioneria). ;)
#5588
Ciao Epicurus! :)
1)
Vedo che hai meglio completato la frase, grazie; vediamo se ora riesco io a seguire meglio il tuo ragionamento.
Dunque.
Tu parti dall'ipotesi di un ENTE "E", che possiede due proprietà infinite mutualmente esclusive A e B; non sono sicuro che tale definizione possa attagliarsi alla mia ipotesi di un essere che gode della proprietà di essere "vivo", per cui, nel contempo, non può godere anche della proprietà di essere "morto" (cosa che esclude l'essere vivo).
Forse, in un certo senso, ci si potrebbe anche attagliare, in quanto:
- un essere "vivo" lo è senza limite alcuno al fatto di essere vivo, in quanto non si può essere "un po'" o "molto" vivo (come si può essere poco o molto affamato); per cui, se non c'è limite alcuno al requisito "vita" (finchè essa permane), in un certo senso è una "proprietà" infinita;
- allo stesso modo, - un essere "morto" lo è senza limite alcuno al fatto di essere morto, in quanto non si può essere "un po'" o "molto" morto (come si può essere poco o molto assonnato); per cui, se non c'è limite alcuno al requisito "morte", in un certo senso è una "proprietà" infinita.
Ma lasciamo stare questo aspetto (sul quale, in effetti, ci sarebbe da riflettere meglio), e, come dici tu, procediamo con ordine. 
Ora tu precisi "per ogni proposizione p vale che p è falsa se e solo se l'ente E crede che p" è una proposizione formalizzata". 
Adesso è molto più chiaro, perchè non è più un "anacoluto" come prima; ma ancora non sono ben sicuro di avere compreso bene.
Mi pare di capire che la tua frase significhi questo:
APODOSI: Se e solo se l'ente E crede che p" sia una proposizione formalizzata...
PROTASI: .... solo allora per ogni proposizione p, vale che p è falsa.
Ho capito bene?  ::)
Se ho ben capito, però, il problema è che il termine "proposizione formalizzata" è un termine di "logica aletica" (cioè, di individuazione della verità, dal greco "ἀλήθεια"), di cui sono completamente DIGIUNO;  ho guardato il tuo link, ma stento e fatico molto a seguire la logica delle tabelle.
Comunque, ho visto che se l'apodosi "se e solo se" significa che ciò che sta a sinistra del "se e solo se" ha gli stessi valori di verità di ciò che sta a destra; ma, per mia carenza, non sono sicuro di avere ben afferrato il concetto.
Ed infatti, credo di capire che il "se" è diverso dal "se e solo se", in quanto dire: "se mi paghi ti do il gelato", può significare che potrei dartelo pure se non mi paghi, mentre  dire: "se e solo se mi paghi ti do il gelato", significa che, se non mi paghi, il gelato te lo scordi. ;D
Però, dire: "solo se mi paghi ti do il gelato", a me sembra che sia la stessa cosa che dire "se e solo se mi paghi ti do il gelato"...a parte il "rafforzativo" nella seconda frase, non intravedo una differenza logica! :)
Ma, ripeto, probabilmente è solo mia ignoranza della logica "aletica"! ::)
In ogni caso, non vedo alcun "sequitur", col fatto che tale espressione significa più o meno "E crede a tutte e solo le proposizioni false"; che significa che è una sorta di onniscienza duale, che io ho chiamato onnipazzia, ma che puoi pure chiamare XYZ.  
E' una logica che mi sfugge nel modo più assoluto...quantomeno rapportata al tema di cui stiamo discutendo!
Ma per mia colpa, non tua! :-[
2)
Non solo "proprietà" e "personalità" non sono sinonimi, ma, secondo me, non è affatto corretto dire che "avere una personalità" è una proprietà;   "essere una persona", infatti, è un modo di essere, che può avere delle specifiche "proprietà", ma non è una "proprietà" essa stessa. ;)
3) 
E' sicuramente vero, come dici tu, che "spazio" e "tempo" non sono proprietà, ma "avere estensione spaziale" e "avere estensione temporale" sì. 
Però, quanto all'UNIVERSO, almeno stando all'attuale prevalente orientamento della scienza, esso è limitato sia nel tempo che nello spazio; ed invero, per la seconda legge della termodinamica, un universo con spazio limitato non potrebbe mai avere un tempo infinito in avanti, perchè l'entropia lo impedirebbe. Ed infatti, man mano che l'energia utilizzabile all'interno di un sistema chiuso o isolato diminuisce, aumenta l'energia inutilizzabile, quindi anche l'entropia (la legge della MORTE), e questa progressione non può mai essere invertita. :(
4)
Infatti avevo scritto "... ammesso che la cosa sia possibile..."; e, per me, se non impossibile, è comunque altamente improbabile (come il fatto che il test del DNA, teoricamente", possa sbagliare). ;)
5) 
Io assumo che l'ente E non può essere infinitamente "amorevole" perché l'amore è una proprietà umana, allo stesso modo in cui assumo che l'ente E non può nemmeno essere infinitamente "irascibile"; ed infatti, si tratta pur sempre di risposte psicologiche dovute alla stimolazione di ben determinati mediatore chimici indispensabili al nostro metabolismo cerebrale, in mancanza dei quali la conseguente reazione non è ipotizzabile (soprattutto in misura infinita)! :)
6) 
Non ho mai detto che "avere infinite proprietà" sia una "proprietà"!
Dove lo hai letto? 
7)
Riguardo al mio enigma logico, ti riporto il seguito così come l'ho scritto in un mio libro (spero) di prossima pubblicazione.
********************************
Cheremone comincia subito ad elucubrare:  «Dunque, i termini noti del problema sono i seguenti: il primo risponde alla domanda di Rubro, ma non sappiamo se "blob", nella sua lingua, significhi "sì" o "no". Né, essendo stato trucidato, potremo saperlo mai più. Se ciò è vero, non potremo quindi neanche mai sapere se la traduzione del secondo fosse o meno esatta; perciò, secondo me, la risposta al tuo rebus è logicamente impossibile.»
«Ti sbagli», replica Telesino che, come dicevo, è un abile controversista. «Il secondo individuo conosce il Latino, il che dimostra, visto che lo parla, che è veramente un nostro amico Alfa; l'altro invece lo ignorava completamente, visto che ha risposto con un incomprensibile "blob" nella sua lingua sconosciuta, e, quindi era indubbiamente un Beta nostro nemico.»
«Il tuo è solo un ragionamento probabilistico», ribatte Cheremone. «Come spesso sono solito ripetere ai miei alunni, "Ab esse ad posse valet, sed a posse ad esse non valet consequentia"( "Se una cosa si è verificata, doveva per forza essere possibile, ma che una cosa sia teoricamente possibile non significa che debba per forza verificarsi). La circostanza, cioè, che quel negro parlasse il Latino, può tutt'al più essere un indizio della sua "alphità", ma non ne costituisce sicuramente una prova!»
Così, vanno avanti a discutere per un bel po', fino a che Cornuto, dimostrando per l'ennesima volta che nomina sunt consequentia rerum, spiega l'arcano. 
«Vi ingannate entrambi, amici miei. 
Non è vero, infatti, che non sapremo mai quale risposta abbia dato il primo negro, come sostiene Cheremone; lo sappiamo benissimo, invece, e con assoluta certezza, anche se ignoriamo la sua lingua. 
Blob non può che significare altro che "SI'".»
«E perché mai?», domandano in coro gli altri due.
«Perché Rubro aveva chiesto: "Sei un Alfa, e, cioè, un nostro amico di quelli che dice sempre e soltanto la verità?". 
Ad una domanda del genere, un Alfa, che dice sempre il vero, avrebbe senz'altro risposto di SI'. Ma anche un Beta, che dice sempre il falso, avrebbe egualmente risposto di SI'; ed infatti è nella sua natura dire il contrario della verità. Perciò, chiunque fosse il primo tizio, sicuramente il blob da lui pronunciato voleva dire sì, perchè, Alfa o Beta che fosse, non poteva rispondere altro!»
«Come tu stesso ammetti, però, ciò non ci rivela se il primo negro fosse un Alfa o un Beta.»
«E' vero. 
Ma quando il secondo individuo traduce "Quel maledetto ti aveva risposto di SI'", evidentemente sta traducendo correttamente, e quindi sta dicendo la verità. 
Non vi pare?
 Ed infatti abbiamo appena visto che blob può significare soltanto sì. 
E se il secondo tizio  ha detto la verità su questo, deve necessariamente averla detta anche sul resto, data la premessa, e  cioè che lui è un Alfa e che il primo era un Beta mentitore.»
Nerone, Lucano e gli altri poeti applaudono divertiti, mentre Cheremone e Telesino storcono la bocca. 
********************************
Io, però, ricordo che, quando gli  Spagnoli sbarcarono in Centro America e chiesero agli Indios che terra fosse quella, essi risposero "Yucatan", che, nella loro lingua, significava soltanto "Scusate, ma purtroppo non capiamo un accidente di quello che state dicendo", e non intendevano affatto dire che quello era il nome del loro territorio.
Per cui, se io fossi potuto intervenire nel dibattito, avrei obiettato come segue.
«Scusami tanto Cornuto, ma non sono affatto d'accordo con la tua soluzione.»
«E perché mai? Cos'è che non ti convince?», si inalbera il filosofo.
«Quando Rubro ha chiesto in Latino al primo tizio "Sei un Alfa, e, cioè, un nostro amico di quelli che dice sempre e soltanto la verità?", se quello davvero ignorava la nostra lingua, di sicuro non avrebbe risposto né sì né no nella sua lingua, perché non avrebbe capito la domanda.
 Probabilmente, quindi, nella sua lingua, blob voleva dire semplicemente "cosa?" "non ti capisco" o cose del genere. 
Perciò, quando il secondo traduce che la risposta del primo era "sì", evidentemente sta mentendo, perchè il primo, di sicuro, nella sua lingua non avrebbe mai  potuto rispondere né sì né no, non avendo potuto capire la domanda; se, invece, l'avesse capita, magari anche al fine di ingannare il nostro esploratore, avrebbe ovviamente risposto in latino e non nella sua lingua.
Per cui il secondo è un Beta-mentitore; ed infatti, secondo me,  dire il FALSO significa dire "una cosa diversa dalla verità", ma non necessariamente "una cosa opposta e contraria alla verità stessa".» ;)
#5589
Ciao Epicurus.
1)
Scusami, avevo effettivamente confuso una cosa scritta da Sgiombo con una cosa scritta da te. :-[
Tu, invece, avevi scritto:
"In realtà questa volta intendevo proprio plausibile come "qualcosa su cui scommetteresti", tipo ragionevole. In gnoseologia si parla di "credenza giustificata" o "credenza razionale". Io solitamente uso in questo modo "plausibile" o "ragionevole" o "razionale", e pure Eutidemo da quanto ho capito."
Infatti! ;)
2)
Tu hai scritto: "per ogni proposizione p vale che p è falsa se e solo se l'ente E conosce che p"...e POI?
"Solo se l'ente E conosce che p...", che p che cosa?
A rileggerla meglio, adesso la frase mi suona "anacolutica", perchè mancano sia il verbo sia il predicato; cioè, hai scritto l'"apodosi" della frase ipotetica, ma non la "protasi" della stessa!
Per cui non capisco cosa vuoi dire! ???
3)
Ok...siamo "quasi" d'accordo!
Però io penso che, trattandosi di una qualità che può essere soltanto "umana", la bontà non solo non può essere "infinita", ma neanche "perfetta". ;)
4) 
So bene che per molte concezioni di "Dio", tale ente è personale: e, a "fini devozionali", essendo noi "persone umane", secondo me la cosa non è affatto da condannare (concezione apofatica a parte)!
Quanto, poi, al fatto che il Dio cristiano sia "formato" addirittura da tre persone...a quanto mi risulta, esse, però, sono anche UNA PERSONA SOLA; cioè, DIO non è "formato" da tre persone, bensì "sono" tre persone, che, però, nel contempo "è" una persona sola!
Ma non mi chiedere di spiegarti un MISTERO del genere!
In ogni caso, un conto è avere infinite "personalità", ed un altro conto è avere un'unica (o trina) personalità, dotata di "proprietà" infinite; il termine "personalità", infatti, non coincide con il termine "proprietà". ;)
5)
Quanto al fatto che l'assunto: "un ente che ha una proprietà infinita implica plausibilmente che abbia tutte le proprietà infinite",  debba portare a conseguenze contraddittorie, secondo me, è vero l'esatto contrario, per i molti motivi che ho già esposto; sarebbe come dire che l'assunto: "un ente che ha una proprietà finita implica plausibilmente che abbia tutte le proprietà finite",  debba portare a conseguenze contraddittorie, mentre invece l'esperienza ce ne dà quotidiana conferma!
6)
La distinzione tra "proprietà infinita umana e proprietà infinita inumana", non è "problematica" affatto; semplicemente non ha senso!
Ed infatti:
- una "proprietà infinita umana" sicuramente non esiste, perchè è constatabile che tutte le proprietà umane sono "finite" (problema della "falsificabilità" a parte);
- una "proprietà infinita inumana", invece, teoricamente potrebbe anche esistere, ma non la possiamo verificare sperimentalmente. ;)
7)
Posso senz'altro dire che un ente che ha una singola "proprietà" infinita, ha tutte le altre  "proprietà" infinite; il mio esempio lo conferma, perchè il "tempo" e lo "spazio" non sono "proprietà", bensì "dimensioni" (ovvero, kantianamente, "categorie"), per cui non si può parlare del "tempo" e dello "spazio" come se fossero delle "proprietà" di un ente. 
8)
Oltretutto, nel nostro discorso, abbiamo omologato un po' troppo il concetto di "proprietà" con quello di "qualità", mentre invece (almeno aristotelicamente), per "qualità" s'intende la descrizione di "una" o "PIU'" proprietà, le quali possono essere:
- "contingenti" (cioè, possibili ma non necessarie); 
- "permanenti" (necessarie, sostanziali al modo d'essere di un'entità). 
Sotto tale profilo, il "modo d'essere" di un'entità di natura "infinita" (ammesso che esista), non può che comportare "proprietà"  in un certo senso, "infinite"...altrimenti che razza di  entità "infinita" sarebbe?
Se avesse quale proprietà finita e qualche altra infinita, ammesso che la cosa sia possibile, sarebbe un'"entità MISTA" ("infinita" e "finita"), e non un'"entità INFINITA", come per "ipotetica" definizione! 
In un ambito molto lontano da quello filosofico, peraltro, le "proprietà" di un soggetto si suddividono in:
proprietà discrete cardinali (enumerabili);
proprietà che consistono nel possesso di o nella relazione con un certo numero di oggetti discreti. 
E, paradossalmente, in tale ambito possiamo trovare "proprietà finite con stati infiniti"; per esempio, la nostra età, che è frazionabile in stati teoricamente "infiniti" (suddividendo il tempo "more Zenonis").
Tra l'altro, ed anche questo è fonte di confusione:
a) un conto è dire che un ente ha un numero limitato di proprietà, ciascuna delle quali è però infinita;
b) un altro conto è dire che un ente ha un numero infinito di proprietà:
- tutte infinite
- alcune infinite altre finite.
9)
Riguardo alla differenza tra VERO o FALSO, su cui spesso batti con la TABELLA DELLE VERITA', ti ricostruisco qui di seguito un interessante dibattito tra i filosofi Cheremone, Telesino e Cornuto, nonchè l'esteta Petronio (alla corte di Nerone): 
*********************************
Cornuto pose il seguente indovinello: «Fate conto che uno degli esploratori che il nostro Imperatore ha inviato l'anno scorso per scoprire le fonti del Nilo, di nome Mario Rubro, si trovi a dover attraversare un paese abitato da due razze sudanesi i indigeni, di cui una ostile a noi Romani, i Beta, e l'altra amica, gli Alfa; i primi possono dire solo e unicamente bugie, mentre i secondi possono dire solo e unicamente la verità. Per il resto, gli appartenenti alle due tribù di negri sono del tutto identici nel vestiario e fisicamente indistinguibili gli uni dagli altri.»
«E allora?», chiede con aria ironica Petronio, mentre si lima le unghie con un coltellino.
«Be'...», prosegue Cornuto tutto infervorato, «...ecco che da dietro un albero sbuca fuori un africano, e  Rubro, snudando allarmato la spada, subito gli  domanda: "Sei un Alfa, e cioè un nostro amico di quelli che dice sempre e soltanto la verità?". 
"Blob!", risponde quello nella sua lingua, che Rubro non conosce. 
Il nostro amico non sa che pesci prendere, non comprendo cosa abbia detto... quando ecco sbuca da un cespuglio un altro africano, che trafigge il primo con una lancia prima che questo abbia il tempo di reagire. 
Poi si rivolge a Rubro e gli dice: "Quell'infame -nella nostra lingua- ti aveva risposto di "sì" (blob), e, cioè, che era un Alfa tuo alleato ed amico; però mentiva, perché invece era un Beta mentitore tuo nemico. Io, invece, sono un vero Alfa, e in quanto tale tuo amico. Seguimi al mio villaggio, ove sarai protetto e rifocillato".»
Cornuto si sfrega soddisfatto le mani le mani. «Ora, secondo voi, Rubro doveva fidarsi del secondo negro?
 In altre parole, chi tra i due era un Alfa-sempre-veritiero e chi un Beta-sempre-menzognero?»
**********************************
Tu cosa risponderesti, in base alle TABELLE DELLA VERITA'? :)
#5590
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
17 Marzo 2018, 07:12:40 AM
Ciao Paul11,
tutto viene da lontano, perchè il presente ha sempre radici vive nel passato: sia recente che remoto!
Quanto al fatto che la strutturazione del debito pubblico sia in buona parte fondato su  privilegi, sono perfettamente d'accordo con te; però non sono affatto d'accordo sul fatto che i diritti a fruire della previdenza (anziani) e dell'assistenza (malati) pubblica, possano considerarsi privilegi.
Altrimenti, i vecchi e i malati, tanto varrebbe farli fuori con una nuova operazione "Aktion T4", come a suo tempo fece Hitler, ispirato dalla "Repubblica" di Platone!
Quanto alla soccida (art.2170 cc), alla mezzadria (art.2143) e all'enfiteusi (art.957 e ssgg cc), sono istuti ancora pienamente vigenti nel nostro attuale Codice Civile; non sono mai stati abrogati.
Ad ogni modo, non è affatto vero che ogni legge che appare, non abroga mai completamente la legge preesistente; ed infatti, ad esempio, l'art.3 della nostra costituzione ha cancellato completamente le leggi razziali, a cominciare dal R.D.L. 17 novembre 1938, n. 1728.
Ma potrei elencarti molti altri casi, in quanto, di solito, l'abrogazione è la regola.
Che, poi, una legge debba necessariamente fare riferimento ad altre leggi, è naturale, allo stesso modo in cui ogni voce del vocabolario fa riferimento ad altre voci del vocabolario stesso; però è vero che, a volte, si esagera nel "rinvii"!
In ogni caso, la costruzione del nuovo diritto stratificato su antiche normative, costituisce appunto lo "spirito" delle leggi, che non spuntano come funghi senza un loro "background" storico e culturale; ed invero, dovremmo essere fieri che la nostra attuale legislazione tragga alimento dalle radici del Diritto Romano, il cui principio informatore era il seguente: "Haec iuris praecepta sunt: honeste vivere, alterum non laedere, suum cuique tribuere."(D. 1.1.10pr).
Ovviamente, questo non significa AFFATTO che il diritto debba essere statico; ed infatti, se esso non è in continua evoluzione, adattandosi di volta in volta alle mutate esigenze della società, davvero esso diventa un "mostro"...ed anche se si "evolve male".
Per quel che concerne la legislazione italiana, non è affatto vero che nessuno ci abbia mai messo mano; se è per questo, anzi, statisticamente, il diritto italiano risulta essere quello più "rimaneggiato" al mondo!
Però hai perfettamente ragione nel dire che, i "rimaneggiatori", in genere, non solo si sono astenuti dall'intaccare equilibri di voti di scambio, privilegi...ma, spesso, ne hanno aggiunti di nuovi; e ciò facendo, hanno reso la nostra legislazione confusa e sovrabbondante, in dispregio al monito di Tacito "Pessima republica plurimae leges!".
Quanto a rimetterci mano "strutturalmente", si tratta di un'operazione MOLTO delicata, che io non mi fiderei minimamente di mettere in mano ad apprendisti stregoni presuntuosi, arroganti e ignoranti;  come, ad esempio, nel caso dell'abortita riforma costituzionale del 2016 (e non solo in quel caso).
In effetti, il vero problema della "semplificazione" legislativa, è che la società moderna è ESTREMAMENTE COMPLESSA(lei, "prima" ancora della legge); per cui, tentativi di "semplificazione" affidati a dei giuristi da strapazzo, "complicherebbero" ancora di più le cose, rendendo il sistema zoppo e lacunoso, con drastico incremento del già elefantiaco contenzioso!
Coloro che si illudono di "sfoltire" la legislazione con l'accetta, sono dei pericolosissimi ingenui!
Cambiando argomento, quando Renzi  è andato a ricontrattare in Europa la tolleranza del 3% del pil/debito pubblico, solo un credulone ha potuto pensare che chiedesse una maggiore possiblità delle leve economiche affinchè si creasse il circuito positivo fra generazione di ricchezza-fiscalità-investimenti pubblici- finanza pubblica e privata; in realtà, voleva soltanto una maggiore disponibilità finanziaria per elargire "bonus"  a cascata, per ingraziarsi la benevolenza dell'elettorato.
Ad esempio, il famoso "bonus" degli 80 euro, non è stato assegnato a chi aveva un "reddito complessivo" esiguo, bensì a tutti quelli che avevano esiguo il solo "singolo reddito" di lavoro o di pensione; per cui, ad esempio, una persona che godeva da 30 anni di una baby pensione di circa 1000 euro, ma, oltre a quella, anche di  ulteriori redditi, immobiliari, professionali ecc.,  per un "reddito complessivo" di 100.000 euro, gli 80 euro se li è cuccati lo stesso . ;D
Per non parlare, poi, di coloro che, pur avendo un personale "reddito complessivo" esiguo, avevano il coniuge convivente ricco sfondato; pure loro si sono cuccati lo stesso gli 80 euro. :D 
Intendendomi un po' di diritto tributario, io, questo, lo avevo intuito subito; ma, poi, i dati me ne hanno dato conferma:

Ed è per questo tipo di "spese produttive" che vorremmo sforare il 3%?
https://www.youtube.com/watch?v=Q_OFmoJ1z0M
#5591
Citazione di: sgiombo il 16 Marzo 2018, 14:46:50 PM
Citazione di: Eutidemo il 16 Marzo 2018, 08:10:17 AM

Ad ogni modo, così come quella di avere un numero limitato e finito di proprietà, è tipico della finita "NATURA" umana, allo stesso modo, ipoteticamente, quella di avere un numero infinito di proprietà, sarebbe tipico di una "NATURA" infinita! ;)

CitazioneCome il Deus sive Natura di Spinoza, sostanza dagli infiniti attributi (due dei quali, materia e pensiero, ovvero res extensa e res cogitans, manifesti fenomenicamente a noi uomini).




Esatto ;)
#5592
Ciao Epicurus.
1)
Veramente tu avevi scritto: 
"Plausibile" mi sembra significhi "compatibile con le premesse", "possibile insieme alle premesse" o "non contraddittorio rispetto ad esse."
Ed invece, non è affatto così, perchè il termine "plausibile" non significa soltanto "compatibile con le premesse" ovvero "non contraddittorio rispetto ad esse" (il che andrebbe bene, semmai, per il termine "possibile"), bensì significa <<MOLTO DI PIU'>>: ed infatti, il termine "plausibile" indica la conseguenza più PROBABILE derivante da determinate premesse, e non meramente COMPATIBILE con esse.
In effetti, invece, tu avevi omologato  il concetto di "plausibile" con il concetto di "possibile", il che non è assolutamente corretto; e, comunque, è ben lontano dalla mia definizione e da quella della Treccani
In questo caso, invero, la questione semantica non è affatto complicata e delicata, bensì di una estrema semplicità; non capisco perchè dobbiamo tornarci sopra! ;)
2)
Ho capito che per ogni proposizione p vale che p è falsa se e solo se E conosce che p; ma questo che c'entra con la mia definizione di "conoscenza" e di "ignoranza"?
Non mi sembra che ci sia contrasto tra quello che diciamo. :)
3)
A differenza della definizione di "conoscenza" e di "ignoranza", e della loro distinzione, occuparsi della definizione di "bene" e di "male", e della loro distinzione è cosa nolto più ardua, trattandosi di concetti molto elusivi, e, comunque, connessi alla proprie convinzioni religiose o metafisiche.
A mio modesto avviso, astenendomi qui da "voli pindarici", molto semplicemente:
- fare il bene significa aiutare il prossimo come meglio possiamo, e, possibilmente, nel modo che intende lui, non nel modo che intendiamo noi;
- fare il male non significa soltanto non aiutare il prossimo, bensì anche danneggiarlo dolosamente (e, in un certo senso, anche colposamente).
Per cui, sotto tale profilo, il "male" non è affatto (o meglio, non è solo) "assenza di bene". ;)
A livello "infinito", però, la cosa mi sfugge, in quanto non riesco ad attribuirgli molto senso. :)
4)
Come ti ho già detto, secondo me, una "persona" non può avere alcun "carattere" infinito, in quanto è (pressochè) impossibile che esista una "persona" che sia qualcosa di diverso da un "essere umano"!
In ogni caso, volendo ragionare ipoteticamente, io parlerei di "natura" più che di singole "proprietà"; le quali, come dice il nome, non possono esistere considerate a sè stanti, ma devono essere necessariamente "proprie" di qualcuno o di qualcosa.
Per cui se un presunto ipotetico "essere" avesse "natura infinita", tutte le sue proprietà sarebbero infinite, allo stesso modo in cui un qualunque "essere" di "natura finita", manifesta solo proprietà di carattere finito; o, almeno, per la mia esperienza personale io non ho mai incontrato nessuno con una gamba lunga un metro, ed un'altra lunga all'infinito. ;D
Ma, per carità, non torniamo su questa diatriba! ::)
5)
Gli altri punti che rielenchi adesso, corrispondono solo in parte a quelli che avevi elencato la volta scorsa.
Comunque, in estrema sintesi:
a) Quanto al fatto che E abbia una proprietà infinita A e pure la sua proprietà infinita inversa B, in modo tale da essere contraddittorio, non vedo che necessità ci sia di ricorrere a quantità infinite: è ovvio, infatti, che se E ha la proprietà di essere vivo, non può avere  nel contempo anche la proprietà di essere morto, in quanto si tratterebbe di un enunciato contraddittorio.
b) Secondo me non si può inferire che E sia infinitamente amorevole, perchè (almeno secondo me), l'amore è un sentimento esclusivamente umano, e, in quanto tale, sempre necessariamente limitato.
c) Mi sembra improprio ed insensato chiedersi se un oggetto  infinitamente esteso nel tempo, debba pure  plausibilmente essere anche infinitamente esteso nello spazio; sarebbe come chiedersi se un individuo estramente grasso, debba pure  essere, plausibilmente,  anche molto longevo. ;D
Si tratta di dimensioni diverse!  ;)
d) Circa la "struttura matematica", non so cosa dirti, perchè non ho idea di cosa sia. :-[
e) Circa il fatto della proprietà infinita di avere infinite proprietà, mi ricordo molto l'aporia degli insiemi e/o quella del bibliotecario di B.Russel.
Ad ogni modo, così come quella di avere un numero limitato e finito di proprietà, è tipico della finita "NATURA" umana, allo stesso modo, ipoteticamente, quella di avere un numero infinito di proprietà, sarebbe tipico di una "NATURA" infinita! ;)


 
#5593
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
16 Marzo 2018, 07:03:22 AM
Citazione di: InVerno il 15 Marzo 2018, 08:59:01 AM
Citazione di: green demetr il 14 Marzo 2018, 16:53:57 PMVisto quello che stanno facendo all'Inghilterra e quello che hanno fatto alla Grecia.
Io vedo quello che sta facendo l'Inghilterra (anzi, UK), compreso che Corbyn ha detto di voler rispettare il risultato del referendum..
Quello che stanno facendo è cercare di riportare in auge il Commonwealth (con chi ci sta) e di ricalibrare i trattati commerciali con i vecchi paesi dell'impero. Andrà a loro favore? non so.. ma in linea di principio è semplicemente creare una collaborazione internazionale dove loro fanno la parte dei galli nel pollaio, visto che in EU non ci sono riusciti. A me sembra un bambino che stufo di prendere calci mentre gioca a pallone, prende il pallone e va a giocare con quelli piu piccoli di lui, dove riesce a comandare. Non riesco a vederla come una vittoria, da nessuna angolazione che mi viene in mente.. di sicuro l'idea che l'Italia cominci a telefonare in Etiopia per trovare partner commerciali, mi farebbe sorridere non poco.

Riguardo al tema principale
http://temi.repubblica.it/micromega-online/un-partito-digitale-speranza-o-minaccia-per-la-democrazia-il-caso-del-movimento-5-stelle/

E' vero: peccato che noi  il Commonwealth  non l'abbiamo mai avuto :(
#5594
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
16 Marzo 2018, 07:01:35 AM
Ciao Green Demetr,
1) 
Mi fa piacere che su questo punto siamo d'accordo.
2) 
Ho letto quello che ha scritto Bagnai, ma sono d'accordo solo in parte con quello che scrive; d'altronde altri economisti di pari ed anche  maggior livello (che pure ho letto),  cifre alla mano, hanno contestato le sue cifre e le sue conclusioni.
E sono la maggioranza...anche se questo significa poco!
Io leggo gli uni e gli altri: MAI sentire una sola campana, soltanto perchè è quella che ha il suono più dolce per le nostre orecchie, e ci conferma in quello che già volevamo credere per conto nostro. ;)
Poi mi faccio una mia idea, ragionando per conto mio; e, magari, sbagliando pure...ma con la mia testa.
3) 
Però sono perfettamente d'accordo con lui quando scrive che la salita dei movimenti anti-europeisti, non porterà affatto ad un attacco finanziario, perchè l'Italia non è la Grecia; per cui, come scrivevo anche io la volta scorsa, il fatto che il 51% degli Italiani abbia votato per partiti "euroscettici", ci fa sicuramente gioco, perchè adesso sia  la Germania come la BCE staranno molto più attente a come ci trattano. ;)
4)
Certo che si può "giocare" (seriamente) con la moneta, anzi, a volte si deve fare: ma un conto è se sono l'Europa, gli USA, la Cina a giocarci....mentre un altro conto sarebbe se ci giocasse, da sola, una Italietta isolata guidata da governicchi incompetenti e insipienti, che stamperebbero più moneta, solo per sprecarla meglio.
Dio ce ne guardi!  ::)
5)
Quanto al PIL, malgrado l'1,3% di crescita rispetto all'anno precedente, restiamo ultimi alla pari con la Finlandia:

Per cui che l'Italia, in quanto a PIL,  sia un motore dell'Intera Europa, è una colossale BUFALA!
6)
Invece è verissimo che, in quanto all'export rivaleggiamo con la Germania...anzi, la battiamo pure; questo, grazie soprattutto al  nostro boom nel mercato cinese!
Lo scorso settembre 2017, infatti le nostre esportazioni sono aumentate del 7,3 per cento raggiungendo i 330,7 miliardi di euro, mentre i tedeschi crescono del 6,4 per cento e la Francia del 4,1 per cento; ad andare meglio del nostro paese è la Spagna, che cresce dell'8,2 per cento. ;)
7)
Che un "elevato" debito pubblico sia normale per un paese democratico, è cosa pacifica e nota "lippis et tonsoribus"; ma un conto  è un un elevato debito pubblico, ed un altro conto è un debito pubblico SPAVENTOSAMENTE GIGANTESCO, ed assolutamente fuori controllo, come quello italiano!!!
Siamo quelli messi peggio, insieme alla Grecia (che ci batte di misura)!

8)
Quanto al "monetarismo", era una teoria che andava in gran voga fino agli anni '90; ma dal 1990 in poi, andò in crisi a causa di eventi inspiegabili in termini monetaristici, come, ad esempio, lo scardinamento della crescita dell'offerta di moneta dall'inflazione negli anni '90 all'incapacità della pura politica monetaria nello stimolare l'economia nel periodo 2001-2003. Il che, poi, condusse alla GRANDE CRISI del 2008/2011.
Ciò, peraltro, non significa che il monterismo (moderno) sia una "teoria sbagliata"; significa solo che non può essere applicata, senza le adeguate cautele e gli adeguati correttivi, in tutte le circostanze ed in tutti i Paesi.
Ed il nostro, a mio avviso, almeno visto chi ci ha "sgovernato" finora, mi sembra il meno indicato; sarebbe come affidare una carta di credito a un bambino di 5 anni. :o
9)
Magari si trattasse solo di "sprechi delle amministrazioni pubbliche"!
Il guaio è che, invece, si tratta principalmente di un COLOSSALE SPRECO A LIVELLO POLITICO, ormai istituzionalizzato, in quanto si cerca di supplire alla mancanza di "reale" capacità governativa,  "accattando" il consenso con mirabolanti promesse pre e post elettorali, le quali, poi:
- o non vengono mantenute;
- oppure vengono mantenute in parte, ma MALE, sprecando in modo improduttivo colossali risorse finanziarie.
E' stato calcolato che, sommando tutte insieme le recenti promesse elettorali, esse ci costerebbero circa MILLE MILIARDI! :o
10)
L'errore storico che l'Italia ha pagato con la sua uscita dalla top 10 dei paesi più industrializzati, è imputabile proprio al fatto che, invece di investire nell'educazione, nella ricerca e nell'innovazione (tutte cose poco attraenti ai fini elettorali), i soldi sono stati buttati in "bonus" propagandistici assolutamente privi di senso; come, ad esempio, gli "80 euro", che in buona parte sono finiti nelle tasche dei ceti più ricchi (perchè si è fatto riferimento al "singolo" reddito, invece che a quello complessivo del contribuente -e a quello della famiglia) ;D
#5595
Ciao Epicurus.
1)
Il significato di "plausibile" non è affatto quello che dici tu, bensì significa : "Degno di plauso (dal latino "plausibilis"), di approvazione, meritevole d'essere apprezzato; cioè, che è accettabile dal punto di vista logico, e che appare ragionevole e convincente" (TRECCANI).
Tu non riesci proprio ad accettare il fatto che, tra il concetto di "logicamente possibile" e quello di "logicamente necessario", esiste, ed è il più comunemente utilizzato, proprio quello di "logicamente plausibile", ovvero di "logicamente presumibile", o " logicamente probabile"!
Eppure è una cosa così ovvia (almeno nei Tribunali); ed infatti, nemmeno il TEST del DNA è sicuro al 100%, in quanto la probabilità che due profili di DNA coincidano per puro caso, in teoria, va da 1 su 100 miliardi a 1 su 10mila miliardi, a seconda del test.
2)
In italiano il termine "onnignoranza" non esiste, ma esiste solo il termine "ignoranza", che significa mancanza di conoscenza rispetto ad una o più cose; ovvero, dicesi ignorante chi  non conosce una determinata materia, o che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso di nozioni o di nozioni singole.
Nel caso di "ignoranza totale", anche di esistere, (in genere) siamo di fronte a vegetali o ad oggetti inanimati.
Tutto qui!
Il resto di quello che scrivi, invece, è corretto; perchè il concetto di "conoscere", cioè avere notizia di una cosa (cioè sapere che essa esiste e/o quale essa sia nei suoi connotati),  sottintende che si tratti di "conoscenza" vera e non di "credenza" falsa 
3)
Quello che scrivi è esatto, in quanto il Manicheismo cristiano (sia pure in forma attenuata), ispirandosi al Mazdeismo e allo Zoroastrismo, postulava una divinità cattiva accanto a quella buona; tale assunto, però, dalla maggior parte degli autori antichi e moderni è stato ritenuto insostenibile anche per motivi di logica (a cominciare dalle confutazioni di Agostino, a cui ti rinvio).
4)
Sono perfettamente d'accordo con te: i termini di "infinito"e di "personalità" potrebbero essere intesi in vari modi non tutti reciprocamente coerenti; secondo me, invero una "persona" non può avere alcun "carattere" infinito, in quanto è (pressochè) impossibile che esista una "persona" che sia qualcosa di diverso da un "essere umano"!
Premesso questo, secondo me, ne consegue che una "persona" può avere un numero di "caratteristiche" ben determinate e "(de)finite"; può avere più "personalità" solo nel caso di disturbi mentali, ovvero nel caso di "rescissione del corpo calloso".
5)
Quanto alle "proprietà" infinite, secondo me possono afferire solo ad un "ipotetico" essere "non umano"; in tal caso, secondo me, però, può anche essere una entità "sovrumana", ma, se è una "creatura" e non il "Creatore," non può che disporre di una "natura limitata e finita" in tutti i suoi aspetti e caratteri, ma mai "infinita".
6)
Il resto dei tuoi ragionamenti (almeno se non li ho equivocati) mi sembrano corretti! ;)