Quello che non si evidenzia abbastanza e che forse sarà difficile quantificare nelle sue proporzioni reali è che la maggior parte dei morti "per" e "con" coronavirus in realtà sono vittime di una strage di Stato che ha usato il virus come pallottola, nascondendo la pistola da cui è partita (che neppure il padre medico di Eutidemo conosce). La pistola è appunto lo Stato e il teatro del crimine non è su spiagge e giardinetti, osterie e barbecù, presidiati con rigore inumano dai giannizzeri di Stato di cielo, mare e terra, androidi inclusi, e neppure nell'abbraccio del nipotino, ma in condizioni di lockdown dentro ambulatori medici, pronto soccorsi, ospedali e soprattutto RSA. Estendendo la strage a livello globale sono certa che la modalità della mattanza si riprodurrà ovunque con percentuali superiori al 50% e certo più vicine al 100 che al 50 dei casi, superando anche la questione "con" o "per" riferita al killer virale.
Dubito che l'assassino svolgerà una indagine epidemiologica "indipendente" sul suo stesso crimine e se lo farà si guarderà bene dal diffonderlo con la stessa pervasità dell'"untore" inseguito dall'elicottero su una spiaggia deserta, ma lo collocherà in qualche rivista scientifica dove i pifferai mediatici che servono l'assassino si guarderanno bene dall'andardo a stanare.
Però utilizzando l'app NEURONI e ravanando assai in rete qualche buonanima come Andrea Molino potrà forse recuperare qualcosa e magari qualche assassino pentito farà pure autodafè. Non molto perchè sicuramente il dato non rientrerà neppure nelle schede epidemiologiche degli esperti dell'assassino e una volta perso sarà impossibile recuperarlo, se non nella memoria atomizzata dei superstiti. Nel frattempo il cancro virale dell'ideologia ufficiale lockdown avrà fatto il suo effetto e la metastasi avrà raggiunto l'intero gregge immunizzandolo dalla verità. La quale, essendo abituata da sempre a questo trattamento, non potrà che dirci: li mortacci son vostri, e ve li meritate pure perchè continuate a sostenere i vostri assassini.
Dubito che l'assassino svolgerà una indagine epidemiologica "indipendente" sul suo stesso crimine e se lo farà si guarderà bene dal diffonderlo con la stessa pervasità dell'"untore" inseguito dall'elicottero su una spiaggia deserta, ma lo collocherà in qualche rivista scientifica dove i pifferai mediatici che servono l'assassino si guarderanno bene dall'andardo a stanare.
Però utilizzando l'app NEURONI e ravanando assai in rete qualche buonanima come Andrea Molino potrà forse recuperare qualcosa e magari qualche assassino pentito farà pure autodafè. Non molto perchè sicuramente il dato non rientrerà neppure nelle schede epidemiologiche degli esperti dell'assassino e una volta perso sarà impossibile recuperarlo, se non nella memoria atomizzata dei superstiti. Nel frattempo il cancro virale dell'ideologia ufficiale lockdown avrà fatto il suo effetto e la metastasi avrà raggiunto l'intero gregge immunizzandolo dalla verità. La quale, essendo abituata da sempre a questo trattamento, non potrà che dirci: li mortacci son vostri, e ve li meritate pure perchè continuate a sostenere i vostri assassini.
