L'autorevolezza può darsi solo in una società di uguali, fin dai blocchi di partenza. In assenza di tali condizioni la disuguaglianza può reggersi solo sull'autoritarismo.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: paul11 il 28 Aprile 2020, 11:20:23 AM
Il problema posto dalla discussione è che le strutture di potere di re, nobiltà, popolo, come di tirannia, democrazia, aristocrazia non sono svanite storicamente, sono semmai mutate nei contesti storici. Così come lo schiavo diventa plebeo, servitore della gleba, proletario è talmente evidente la diseguaglianza di censo e la possibilità di accedere ai poteri è direttamente proporzionale al diritto di eredità di nascita, ovvero per chi è ricco economicamente è più facile; ma è anche un problema di cultura l'attitudine al comando
Citazione di: Jacopus il 28 Aprile 2020, 10:05:49 AM
Eppure, pur alla presenza di questi validi argomenti, la Resistenza è irresistibile per noi italiani anche per un altro motivo, proprio perchè non ci unisce. Replica un plot che conosciamo a memoria, fin dai tempi dei guelfi e dei ghibellini, mentre il Risorgimento ci metterebbe di fronte ad una narrazione dove, finalmente, bene o male, siamo tutti dalla stessa parte, e addirittura senza la presenza ingombrante della Chiesa Cattolica (fu allora che si eresse la statua a Giordano Bruno in campo de' Fiori, chissà se oggi sarebbe possibile).
Credo che bisognerebbe riflettere su questi aspetti, e non per questo mi ritengo fascista. Tutt'altro. Ho perfino una esplicita adorazione nei confronti della Resistenza, ma questo non esclude la possibilità di interpretare la storia in tutta la sua complessità, anche per capire meglio il nostro carattere e le nostre attitudini e cercare di resettarle, proprio nell'interesse dell'Italia.
Citazione di: Lou il 27 Aprile 2020, 14:52:50 PM
105. I fisici credono a loro modo in un «mondo vero»: un sistema atomico fisso, uguale per tutti gli esseri, con movimenti necessari – sicché per essi il «mondo apparente» si riduce al lato, accessibile ad ogni essere a modo suo, dell'essere universale e universalmente necessario [...]. Ma in ciò si ingannano: l'atomo che essi postulano è ricavato dalla logica del prospettivismo della coscienza ed è pertanto esso stesso una finzione soggettiva. [...] [I fisici] hanno tralasciato qualcosa nella costellazione senza saperlo: appunto il necessario prospettivismo, in virtù del quale ogni centro di forza – e non solo l'uomo – costruisce tutto il resto del mondo a partire da se stesso, cioè lo misura, lo modella, lo forma secondo la sua forza... Hanno dimenticato di calcolare nell' «essere vero» questa forza che pone prospettive... [...]
Passo tratto da i Frammenti Postumi. (italic mio)
Dunque certamente, come in introdotto da Paul, in Nietzsche si trova una aspre critica al pensiero calcolante proprio della scienza e del positivismo, ma già dalle prime opere e nel maturare via via del suo pensiero, trovo corretto il suggerimento di Ipazia: direi che è complessa la posizione nietzschiana in quanto il prospettivismo fa confluire in sè anche il pensiero calcolante, tuttavia lo fa con una consapevolezza e profondità inedita, rilevando come le scienze compiano un errore nel computo, pur avvalendosi del pensiero calcolante. Eppure in questo prospettivismo dal sapore leibniziano, come espresso nel frammento riportato, trovo che se ne riveli la problematicità e, soprattutto, che il pensiero filosofico non si risolve in esso, ma colga argurtamente la necessità di una pluralità di prospettive interpretanti, la valutazione dei loro rapporti e relazioni, la sola che si inserisce in quel "sentire cosmico" senza tradirlo e, lo dico, ne renda conto. In ciò è "oltre", come accennato da Paul. Il pensiero danzante di Nietzsche è anche calcolante, non è una forma di irrazionalismo, una danza vitale che per essere tale necessita il ritmo dei movimenti. In questo senso, l'arte stessa in Nietzsche è una forza che si oppone strenuamente alla decadenza dell'immobilità, in ultima istanza una potenza che afferma la vitalità del cosmo.
Citazione di: FN frammenti postumi AUTUNNO 1885 - PRIMAVERA 18861 [32] - Il postulare atomi è solo una conseguenza del concetto di soggetto e di sostanza: in qualche posto ci dev'essere «una cosa ›› da cui l'attività comincia. L'atomo è l'ultimo rampollo del concetto di anima.
Citazione di: Jacopus il 27 Aprile 2020, 14:34:20 PM
Lo dico da profano, per animare il discorso e per chiedere a chi ne sa più di me su Nietzsche. Credo che N. debba molto alla modernità. In questi giorni di "tempo libero obbligatorio" sono andato anche a ripassare Machiavelli e mi sembra che possa anche essere azzardato un legame fra i due, nel senso di liberazione da ogni vincolo morale ed etico, in nome della sopravvivenza e del mantenimento del potere. E questo è un messaggio fortemente moderno, che si contrappone ai messaggi etici, fondati su imperativi spirituali e religiosi, del medioevo e della tradizione.
Citazione106.
Presso la cascata. — Guardando una cascata, nel vario incurvarsi, serpeggiare e rifrangersi delle onde noi crediamo di vedere libertà del volere e libera scelta; ma tutto è necessario, e ogni movimento matematicamente calcolabile. Così è anche per le azioni umane; si dovrebbe poter calcolare in anticipo ogni singola azione, se si fosse onniscienti, come pure ogni progresso della conoscenza, ogni errore, ogni malvagità. Anche colui che compie l'azione vive nell'illusione del libero arbitrio; se all'improvviso la ruota del mondo si arrestasse e un'intelligenza onnisciente e calcolatrice fosse là per utilizzare questa pausa, essa potrebbe raccontare il futuro di ogni essere sin nei tempi più lontani e indicare ogni traccia su cui quella ruota dovrà ancora passare. L'illusione che colui che agisce nutre su di sé, l'ipotesi della libera volontà, appartiene anch'essa a questo calcolabile meccanismo.
296.
Calcolare e misurare. — Veder molte cose, confrontarle, calcolarle l'una rispetto all'altra e trame una rapida conclusione, una somma abbastanza sicura — è questo che fa il grande politico, il grande condottiero, il grande uomo d'affari: — ossia la rapidità in una specie di calcolo mentale. Vedere una cosa e trovare in essa l'unico motivo per agire, l'arbitro di ogni altro agire, è ciò che fa l'eroe e anche il fanatico — ossia un'abilità nel misurare con un solo criterio.
Citazione di: InVerno il 27 Aprile 2020, 07:00:35 AM
Onestamente non saprei perchè il mito del risorgimento sia finito nell'indifferenziata, non era tutta una questione monarchica, Garibaldi è stato messo da parte perchè strumentalizzato dai comunisti.
: camicia grigioverde e nera, rosse di sangue ! Se ne accorse perfino un'anima candida e poco ideologizzata come il "sergente nella neve". E milioni di anime candide, di tutte le parrocchie ideologiche simili a lui, a cui dobbiamo la rinascenza che si festeggia il 25 aprile. Citazione di: paul11 il 27 Aprile 2020, 09:36:48 AM
....spacciando per analisi scientifica per giunta materialista ciò che il nuovo paradosso moderno si cristallizza in aristocrazia del partito comunista propinatore di privilegi e depositario della verità:
la dittatura democratica del proletariato. Favoloso dilemma post moderno.
Marx non ha risolto un bel niente.
Citazione di: Phil il 27 Aprile 2020, 00:20:13 AM
Confermo che per lo zen in generale (e per me nello specifico) non vi sia uno «spirito trascendente unificante»; sull'illusione dell'io nello zen, probabilmente ci rifacciamo a due "scuole" differenti; la "mia" (seppur personalizzata, da buon postmoderno), a suon di anatta e koan, suggerisce una certa illusorietà dell'io pensante (illusorietà di cui è appunto meglio tacere).