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Messaggi - anthonyi

#5656
Sari, il tuo non credere riguarda il tuo essere conscio, a quanto pare, invece, il tuo essere inconscio crede tanto in Dio al punto da parlare con lui. Se poi ti è capitato di avere delle visioni in stato di coscienza, sarei curioso di conoscerne il contenuto, magari il tuo essere conscio e razionale ed ateo qualche domanda se la fa!
#5657
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
19 Novembre 2018, 12:44:33 PM
Citazione di: Ipazia il 18 Novembre 2018, 22:46:32 PM
I collassi finanziari degli stati sono così ben pilotati, e così ben finalizzati contro classi sociali così ben definite, che quasi quasi viene da sospettare che la mano invisibile abbia delle recondite intenzioni.

Ipazia, i collassi finanziari avvantaggiano speculatori e grandi operatori nella finanza, danneggiano i risparmiatori e i titolari di redditi fissi, ma non è che sono direzionabili. Se gli avvantaggiati potessero manovrare una crisi stai sicura che lo farebbero sempre, in realtà sfruttano le occasioni che la realtà gli offre. Se vuoi vedere le ragioni della crisi del 2011, basta che vai a vedere i continui sfondamenti del vincolo burocratico del 3 % di deficit del governo Berlusconi.
#5658
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
18 Novembre 2018, 18:09:38 PM
Citazione di: Ipazia il 18 Novembre 2018, 13:53:28 PM
La pietra tombale sulla sinistra e sull'Europa l'ha calata in Italia il golpe Monti-Napolitano. In quel frangente l'unico partito a votare contro fu la lega. Quando tocca alla destra tutelare gli elettori di sinistra, ovvero il popolo, la china diventa irreversibile. Piuttosto che riciclare questa Europa e questa sinistra mangio pane e cipolla per il resto della mia vita.

Ipazia, sinceramente non vedo come nel 2011, il collasso finanziario dello stato, inevitabile senza il Governo Monti, avrebbe tutelato gli elettori di sinistra. Comunque anche la destra ha una cultura sociale, in particolare quella tradizionale Italiana.  Forme di reddito minimo garantito erano nei programmi politici dell'MSI più di 40 anni fa. Il problema è che la destra è soprattutto propaganda, poi bisogna vedere nei fatti cosa concretizza.
#5659
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
16 Novembre 2018, 16:22:58 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Novembre 2018, 12:57:29 PM
Il populismo nasce dalla rivolta contro le elite dominanti.

Sicuramente appare così nelle intenzioni del popolo, poi però bisogna vedere cosa ne fanno i leader populisti di questo intento. In Italia abbiamo inventato il Gattopardismo che è un modo di essere populisti per far si che nulla cambi.
Poi c'è il problema che quando i leader populisti hanno rovesciato le elite si sostituiscono ad esse e bisogna vedere se le cose migliorano, purtroppo l'esperienza è che normalmente peggiorano, come stiamo vedendo in questi mesi in Italia.
#5660
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
15 Novembre 2018, 19:54:12 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 15 Novembre 2018, 17:24:44 PM


Chiunque non nasconda la testa come gli struzzi sa che questo "ordine mondiale" fondato sul mercato è la causa
di tutti i disastri che vediamo.

0xdeadbeef, libero di pensarla come ti pare, e di argomentare a tuo favore, ma certe assolutizzazioni sono anche un po' fastidiose. Il pericolo populista si nutre anche di tante di quelle semplificazioni del tipo: "Il mercato è causa di tutti i disastri che vediamo" che purtroppo ideologie antagoniste del libero mercato hanno diffuso da tempo. Se c'è un problema che vive l'Italia è quello di avere una scarsa cultura liberale e di mercato, è per questo che noi siamo la cenerentola d'Europa. L'ennesima prova l'abbiamo avuta nel referendum fatto a Roma sulla gestione del trasporto pubblico, i Romani hanno un servizio che fa acqua (In realtà spesso fa fuoco) da tutte le parti, però, di fronte alla possibilità di vedere questo servizio gestito con maggiore logica privatistica hanno detto che non gli interessa provare a vedere se questo potesse essere migliore, contenti loro!
#5661
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
15 Novembre 2018, 19:23:42 PM
Citazione di: Ipazia il 15 Novembre 2018, 15:36:02 PM
Magari il popolo fosse ancora quello che assalta la Bastiglia. Il mondo sarebbe certamente migliore. Purtroppo il popolo è sempre stato addomesticato per farne bestia da soma dalle oligarchie che si sono succedute nel corso della storia. Auguro pertanto lunga vita al primo governo "populista" d'Italia. Che lo possa essere davvero, superando gli enormi ostacoli e resistenze esterne e interne, di tipo privatistico-oligarchico, da cui neppure questo è immune.

Ipazia, io ragionavo in chiave filologica, parlando di modelli che sono "veri" solo in un mondo ideale. Chi conosce la storia sa che la Rivoluzione Francese non l'ha fatta la presa della Bastiglia, ma che questa immagine è stato un contentino da dare alla gente (Altro sinonimo del popolo) per illuderla di "aver fatto la storia". Il populismo questo fa, costruisce modelli ideali e accattivanti, una visione semplicistica nella quale i buoni populisti sono eroi che si scontrano con i cattivi (Capitalisti, Oligarchi, potenti di vario genere) e che serve, questa si, a rendere addomesticato il popolo ignorante (Perché chi sa è chiaro che non crede alle loro favole).
#5662
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
15 Novembre 2018, 15:30:03 PM
C'è una particolarità del concetto di popolo, che lo differenzia rispetto a concetti analoghi come popolazione, cittadini, ed è l'associazione con il concetto di folla, cioè di massa di persone fisicamente contigue. Direi che l'immagine archetipica è quella del popolo parigino che assalta (Cosa che oltretutto non è vera perché furono le guarnigioni interne ad aprire le porte) la Bastiglia.
Esso quindi definisce la popolazione quando si esprime in forme come quelle della manifestazione o della ribellione, in un atteggiamento che è tipicamente di contrapposizione a qualcosa, cioè di difesa rispetto a un nemico comune.
Gli altri due concetti (popolazione, cittadini) invece descrivono situazioni nelle quali gli stessi sono ciascuno nel proprio ambito, a fare i propri interessi, in una situazione che si presuppone più tranquilla.
#5663
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
14 Novembre 2018, 21:17:48 PM
Quello che ha detto Conte è perfettamente in linea con la cultura populista. I populisti agiscono in nome del "popolo", naturalmente un popolo che per definizione è d'accordo con loro, e chi non è d'accordo è un nemico del popolo. Per questo la cultura populista è la migliore premessa per la costruzione di una dittatura.
#5664
Citazione di: paul11 il 09 Novembre 2018, 00:23:21 AM
ciao Inverno,
conosco Mondragon, forse è meglio di un'impresa privata capitalistica, ma i lavoratori non hanno il controllo del potere esecutivo degli amministratori, soprattutto quando un'impresa diventa mastodontica.
Sostengo da sempre che una comunità può funzionare se esiste il controllo sociale e quindi quella comunità è a misura d'uomo.
Perchè sopra certe dimensioni estensive di superficie e quantitative di perone, sfuggono i processi decisionali e si formano èlite fuori controllo dalla base, si forma la piramide sociale.:che si chiami partito, Stato, corporation, movimento, comunità.


Il problema, paul11, è che quando la grande dimensione è tecnologicamente necessaria come si fa? Quello dell'uguaglianza è solo un mito ancestrale, perché quello che possiamo ottenere è solo l'egualitarismo, cioè qualcuno che impone l'eguaglianza a tutti gli altri, e quindi un dittatore.
Tu parli di comunità a misura d'uomo, evidentemente sulla base di un'idea dell'uomo che può essere differente da quella degli uomini di una data comunità. Se gli uomini fossero liberi di scegliere a quale comunità appartenere, per definizione queste comunità sarebbero a misura d'uomo, come nel caso dei Kibbutz, nei quali si entra se lo si chiede, diversamente dai Gulag, ai quali eri assegnato in maniera forzosa.
#5665
Citazione di: Socrate78 il 08 Novembre 2018, 13:50:34 PM
Tuttavia, non sempre l'instaurazione del collettivismo ha prodotto conflitti, ad esempio all'inizio della sua storia Israele ha visto la creazione di fattorie collettive (Kibbutz) in cui vigeva il comunismo, la proprietà della terra era comune e ognuno riceveva in cambio dal suo lavoro il frutto del lavoro altrui, allo stesso modo come avveniva in URSS in fattorie del tutto simili (Kolckoz). Ora, nei kibbutz non ci sono state mai rivolte e il socialismo si è affermato spontaneamente, e ancor oggi in Israele vi sono in tutto 66 kibbutz (isole di comunismo in un paese molto capitalista) in cui la proprietà privata non esiste, e chi li ha visitati o vi ha fatto del volontariato ha ammirato questo sistema per l'atmosfera di condivisione e di cooperazione altruistica che lo caratterizza. Ora, se il socialismo fosse stato davvero così innaturale e inapplicabile, allora nemmeno situazioni del genere sarebbero dovute affermarsi e sopravvivere, o no?

L'esperienza dei kibbutz ha origine nelle tradizioni ebraiche e nel fonte senso di solidarietà che caratterizza quel popolo. Gli ebrei pur essendosi ben adattati alle logiche capitalistiche e concorrenziali nei confronti degli altri, mantengono una forte solidarietà tra di loro, per questo le loro organizzazioni socialiste funzionano. Lo stesso forte senso di solidarietà, tra gli ebrei nordamericani, ha portato alla consuetudine che un ebreo non assumerebbe un altro ebreo come dipendente, perché non accetterebbe l'idea di sfruttarlo, ma sarebbe disposto a farlo entrare in società o ad instaurare un'altra collaborazione commerciale.
#5666
Citazione di: Socrate78 il 07 Novembre 2018, 17:22:33 PM
@Inverno: Sei sicuro che le cifre di milioni di morti scritti in Arcipelago Gulag corrispondono a realtà? Ovviamente non puoi esserlo, visto che non l'hai visto con i tuoi occhi, può benissimo essere propaganda. Tutto può essere, almeno in parte, frutto di propaganda, perché chi scrive non è un computer, ma una persona con una propria ideologia. Di conseguenza è sempre bene dubitare di tutto e chiedersi se chi scrive può avere l'interesse ideologico a mentire, a distorcere la realtà.

Socrate, non sapevo ci fosse anche un negazionismo comunista, ero fermo a quello nazista. Sulla propaganda anticomunista hai ragione, ma inventare milioni di morti? Anche perché su questo ci sono le ricerche storiche.
#5667
Attualità / Re:Interruzione della prescrizione.
06 Novembre 2018, 12:47:12 PM
Eutidemo, entrando nel merito della situazione politica attuale, la soluzione che vuole M5s è più che ragionevole, la prescrizione si blocca al processo di primo grado. Infatti non è che puoi dire che l'iter processuale è troppo lungo se sei stato già condannato e sei tu che hai deciso di allungare l'iter facendo ricorso. Nella gran parte dei paesi mi risulta che la prescrizione si blocca dopo il primo giudizio, e in più di uno il primo giudizio è considerato quello definitivo.
#5668
Attualità / Re:Interruzione della prescrizione.
05 Novembre 2018, 14:13:25 PM
Eutidemo, il 3D parla di prescrizione, cioè all'azzeccagarbugli basta perdere tempo e la prescrizione si avvicina con l'ulteriore vantaggio per lo stesso che più dura il processo, più l'azzeccagarbugli guadagna. Sul rispetto delle regole da parte degli stessi, poi, nella mia vita sono stato testimone diretto o indiretto di tante di quelle illegalità da parte di coloro che dovrebbero aver culto della legge che mi domando chi sia da ritenere più criminale tra il difensore e il difeso.
Santa Margherita da Cortona, in una visione, venne informata da Gesù di quelle che erano le categorie di dannati che erano nei posti più profondi dell'inferno, nella lista non c'erano assassini e stupratori, tutte le categorie avevano a che fare con l'abuso di situazioni legali, e tra queste gli avvocati che tradivano la rappresentazione della verità nel giudizio (Cioè facevano assolvere colpevoli o condannare innocenti).
#5669
Attualità / Re:Interruzione della prescrizione.
05 Novembre 2018, 08:04:30 AM
Eutidemo, perché ce l'hai tanto con i "poveri" azzeccagarbugli. E' dai tempi del Manzoni che quelli campano salvando i criminali dalla galera. Se dovessero rassegnarsi a salvare solo gli innocenti dalla galera sarebbero alla fame.
#5670
Citazione di: paul11 il 02 Novembre 2018, 08:42:45 AM

ciao Anthonyi,
l'errore del marginalismo è credere alla produttività infinita poichè ogni step di incremento(di margine) vede i costi fissi e variabili
portare comunque a incrementi di produttività, illudendosi che vi sia un punto di equilibrio nei principi di utilità, di profittabilità, di equilibri dei prezzi. In realtà non è mai esistita la competizione a parità di condizioni imprenditoriali, tant'è che si arriva alla concentrazione dell'offerta che portò ai regimi di oligopolio e monopolio nei vari settori economici.
Accade che i pescecani che si sono mangiati i piccoli pesci fanno"cartello", "ma perchè mai ammazzarci quando ci sono tanti "boccaloni"(tipo di pesce che identifico metaforicamente con il consumatore) mettiamoci d'accordo fra di noi sul prezzo di realizzo che garantisca la profittabilità per tutti noi pescecani..........."  Le authority sono figure mistiche della politica che al massimo comminano multe, ma non hanno alcun potere politico o economico di imporre un regime di competizione, di concorrenza.
E quì cadono tutte le teorie sull'equilibrio che hanno portato Bill Gates,tanto per fare un nome, ad avere una fortuna privata superiore al pil di parecchi Stati del terzo/quarto mondo.
Qualunque teoria economica è fallita perchè non arresta il processo di accumulazione(di concentrazione del capitale) di pochi rispetto a troppi che devono accontentarsi di poco

Ciao paul11, sulla gran parte delle cose che dici io sono d'accordo (A parte la frase in grassetto). Si tratta di situazioni che sono state rappresentate nei vari fallimenti del mercato che, grazie al metodo di analisi neoclassico, sono state evidenziate. E questo ci dice che quel metodo di analisi non è ideologicamente fondato per sostenere il mercato, o un certo mercato, ma è una struttura epistemologicamente forte al di là delle conclusioni ontologiche che, a volte sono a favore del mercato, a volte non lo sono. Questo a differenza del pensiero socialista che vuole costruire un'ontologia senza tener conto delle gravi carenze epistemologiche che lo caratterizzano.
Sulla frase in grassetto, poi, è una questione di interpretazione. Nell'ideologia socialista la tesi è che l'arricchimento dei pochi causa la povertà dei tanti, e questo accade quando vengono garantiti privilegi per scelta politica. Ma questo non ha nulla a che vedere con il libero mercato nel quale l'arricchimento è effetto di una maggiore capacità di generare valore con gli stessi fattori produttivi e non impoverisce nessuno, anzi, facendo pressione sulla domanda di quei fattori, ne aumenta il prezzo e quindi il reddito di coloro che li offrono.

Citazione di: paul11 il 02 Novembre 2018, 08:42:45 AM


I soviet come erano organizzati? Stai già facendo un errore ed Ipazia aveva già risposto.
La proprietà non è necessariamente la managerialità,sopratutto nelle medie e grandi imprese.
Tant'è che il capitale azionario (i proprietari) non corrisponde affatto alle persone manageriali.
Alla proprietà(azionari) interessa il profitto, ai manager il contratto che preveda laute compense anche  su obiettivi.
Chi paga se la strategia "imprenditoriale" è fallimentare? i lavoratori soprattutto.
Perchè la struttura giuridica e quindi le leggi sul fallimento che ne derivano, dividono la proprietà privata dalla proprietà societaria dell'impresa. Questa è un'invenzione di una figura giuridica che cominciò a nascere nel diritto romano che prese un concetto metafisico dal diritto canonico e che proprio ai tempi di Adam Smith,ai tempi delle compagnie delle indie il sovrano concesse un privilegio affinchè il rischio imprenditoriale fosse diviso dalle proprietà private, questa figura mistica sono le Società moderne di capitali. Quindi un creditore che chiedesse il suo diritto, può avvalersi solo dei beni inventariati e messi all'incanto(altra figura mistica),
dell'organizzazione imprenditoriale, mai delle ville private di quello stesso imprenditore, dei beni di famiglia.

Quindi la proprietà è un furto ancora per  me

Qui entriamo nelle problematiche di teoria dell'organizzazione, chi è il manager? Un lavoratore o un imprenditore? Il manager è una figura reale, mentre l'imprenditore è una figura ideale le cui caratteristiche tipico-ideali di Weberiana memoria, sono definite proprio dalla sua funzione economica, funzione economica che rimane necessaria anche quando è ripartita tra manager e proprietà, perché non è che la proprietà non fa nulla, la proprietà intanto ha creato l'impresa, dopodiché sceglie il manager al quale farla gestire.
Veniamo ora alla frase in grassetto, probabilmente tu sarai proprietario di una casa, di un'automobile, di un qualcosa con cui accedi a Logos etc. Sono convinto che tu non pensi che tutte queste tue proprietà sono furti e questo crea una contraddizione con questa frase che è troppo generica e forse avrebbe bisogno di essere specificata. Personalmente non sono contrario ad una ridiscussione del concetto di proprietà, quello che però ci insegna la teoria economica è che è comunque necessaria la certezza del diritto per avere un funzionamento dei mercati efficiente, e l'unica cosa che fa questa frase è creare incertezza in tutti gli operatori economici, ed è la causa principale dell'avversione che tutti i cultori del libero mercato hanno per l'ideologia socialista.
Un saluto