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Messaggi - Ipazia

#5686
Teoricamente è possibile lavorare in sicurezza. Nella pratica, i morti sul lavoro dimostrano che è una teoria assai labile e perforabile. Il covid19 aggiunge un fattore di rischio assai insidioso e molto più difficile da trattare bipartizan. Prova ne siano gli operatori delle RSA che prima venivano diffidati a non usare le mascherine e ora sono sospesi per aver denunciato le politiche criminali dei loro padroni. La magistratura ? Altro punto di domanda grande come l'Everest. L'Italia è il paese dell'im(m)(p)unità dei potenti, per cui, ammesso e non concesso che paghino per i loro crimini, i tempi biblici delle procedure giuridiche italiane sono tali da non lasciare addito ad alcuna Speranza. E nel frattempo i potenti criminali continuano a comandare, sospendere, licenziare e delinquere.  Altra conferma raccapricciante è che a fermare le fabbriche lombarde della morte non siano stati i governati locali o nazionali, ma gli operai e i sindacati con le pezze al culo che contano quel che si sa. Solo quando i P.S. ospedalieri sono stati sommersi fino a scoppiare sono intervenuti i "decisori". Ma a quel punti decine di migliaia di buoi erano usciti dalla stalla impestando tutto il paese.

Possiamo pensare che questi dirigenti economici e politici, con l'ausilio dei disjecta membra neuronali degli esperti, ci possano garantire una convivenza tranquillizzante col virus ? Solo il diavolo prossimo venturo lo sa.

Quello che noi sappiamo è il distanziamento fisico, che ognuno attuerà a suo rischio e pericolo. Se se lo può permettere. Per gli altri che Dio (che non c'è ed è comunque un dio minore) glieli mandi buona.
#5687
Attualità / Re:Il valore della libertà
20 Aprile 2020, 22:21:06 PM
Non è necessario arrivare all'immunità di gregge. E' sufficiente avere:

1) una sanità che funzioni, adeguata a gestire un'epidemia, senza impestare a sua volta;
2) una protezione civile in grado di isolare tempestivamente i focolai;
3) comportamenti di distanziamento sociale ponderati sull'entità del rischio monitorato;

e, ma qui casca l'asino italico:

4) Una classe dirigente politica, economica e scientifica in grado di governare il tutto nell'interesse e rispetto generale della popolazione e dei principi democratici costituzionali.
#5688
Attualità / Re:Il valore della libertà
20 Aprile 2020, 21:05:49 PM
Citazione di: sapa il 20 Aprile 2020, 18:24:38 PM
... E la cosa preoccupante, secondo me, è che se ne sono accorti anche i governanti e i politici in generale.

Che la società italiana dal golpe Monti-Napolitano in poi avessero mostrato la sua natura di gregge mansueto e manovrabile era noto, ma mai come oggi si è toccato il fondo. Ammesso e non concesso che al fondo vi sia un limite. Oggi anche politicanti di infimo spessore umano e politico sanno che possono usare metodi di dominio fascista come, quando e quanto vogliono. Con l'ausilio della scienza di palazzo. In perfetto stile Lysenko.
#5689
Attualità / Re:Il valore della libertà
20 Aprile 2020, 19:25:24 PM
Se può alleviare lo spleen alcuni giuristi hanno scritto a chi di dovere richiamando i principi di libertà della Costituzione:

Richiesta intervento urgente istituzioni superiori dello Stato
#5690
Attualità / Re:Il valore della libertà
20 Aprile 2020, 18:05:48 PM
Forse non arriveremo all'immunità di gregge, ma il gregge italico ha avuto una conferma di esistere al di là di ogni ragionevole dubbio. Un gregge che riscopre la camicia nera della porta accanto, l'anima da regime dell'italiano appecorato sotto il balcone di palazzo Venezia nella sua aggiornata versione multimediatica.

Mentre tutte le evidenze scientifiche portavano alla sorveglianza e blocco delle aree di contagio confinate: fabbriche, mezzi pubblici, RSA, ospedali, ambulatori e farmacie, domicili privati, ci si accaniva contro le attività all'aperto, ovvero in luoghi dove il contagio è altamente improbabile, fino a livelli di psicosi collettiva dove lo squadrista dentro si sentiva tutt'uno con le sperimentazioni di un regime che al contempo, indicando l'untore altrove, nascondeva sotto il tappeto i suoi crimini che sarebbero emersi con la cupa pesantezza dei camion militari in giro per l'Italia in cerca di forni crematori perchè quelli di #Lombardiaisrunning non riuscivano più a smaltire i cadaveri.

Negli ultimi giorni si è visto di tutto: droni, fuoristrada, elicotteri a caccia di inermi cittadini perseguiti in spiagge, boschi, campagne, il cui distanziamento sociale è stato violato solo dai legionari di una Salò impazzita. Figli bloccati come pericolosi terroristi perchè andavano a raccogliere l'ultimo respiro di genitori non infetti morenti. Medesima sorte ad un padre che accompagnava la figlia ad una visita oncologica post intervento. Coppiette stanate con ogni mezzo possibile. Gli italiani hanno scoperto quanto pericolosa possa essere una cena o una partita a carte tra amici in aree che il virus non l'avevano mai visto. Neppure Kgb e Mossad hanno mai dimostrato tanta intrusiva crudeltà.

Al contempo mi deliziavo la vista, e rovinavo il fegato, navigando nelle webcam europee dove il gregge continuava a godere di ragionevoli spazi di libertà anche nelle salutari attività fisiche all'aperto. Soprattutto in Germania dove hanno fermato le industrie della morte bavaresi prima di fermare i cittadini e hanno confinato i focolai prima che, come quello lombardo, impestassero tutto il nord Italia, spingendosi poi al sud.

La svalutazione della libertà pare un destino nazionale, dove non si è liberi neppure di fronte alla morte. Alla morte dei propri cari.

Invereconda come uno zombie ghignante, di fronte alle vittime, la bufala magna di regime: #andràtuttobene !

Invece è andato tutto male: tra stato e cittadino la ferita è inguaribile e la sutura retorica agisce su un tessuto sociale in cancrena. Ben venga la maschera: ma per nascondere la vergogna e non farla vedere agli altri.
...
#5691
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
19 Aprile 2020, 18:05:34 PM
Citazione di: viator il 19 Aprile 2020, 17:10:20 PM
Salve jacopus : Citandoti : "Il problema centrale della filosofia etica è proprio la domanda: come si conciliano la libertà,  il merito e l'equità  senza sprofondare verso uno di questi principi minimizzando o (peggio) cancellando gli altri?".Il problema centrale della speculazione umana è proprio la domanda: "come si conciliano i concetti umani da noi stessi concepiti per soddisfare le nostre speranze (libertà, merito ed equità non esistono in natura) con i meccanismi perfettamente impersonali della natura ?".Io credo di conoscere la risposta ma la taccio per rispetto delle speranze di molti. Saluti.

Si conciliano attraverso l'"evoluzione umana" denominata progresso, che apre il vaso di pandora dell'etica sulla quale physis non ha nulla da dire che non vada oltre i limiti calcolabili dello sviluppo. Quel vaso di pandora è cosa nostra e tocca a noi trovare la quadra senza "sperare" che la natura ci venga incontro. Semmai il problema etico consiste nel nostro andare incontro a lei, appunto calcolando bene i limiti dello sviluppo di una crescita a misura d'uomo (individuale e sociale) e di natura.
...
#5692
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
19 Aprile 2020, 11:44:18 AM
Citazione di: baylham il 19 Aprile 2020, 10:52:28 AM
...In secondo luogo perché l'uomo al massimo è corresponsabile con la natura del processo evolutivo, processo in cui la responsabilità individuale dell'uomo e della natura non è distinguibile, separabile.

E' il solito argomento aporetico booleano: sì-no. Invece la realtà antropologica è: ni.

Lo dimostra, fresca fresca, empiricamente, la diversa gestione di un evento naturale, come l'epidemia, tra i diversi paesi con esiti e strategie assai diversi tra loro.
#5693
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
19 Aprile 2020, 09:57:29 AM
La filosofia della prassi non può essere chiusa perchè...panta rei, e bisogna corrergli dietro. O anticiparlo se si è davvero sapienti. Le filosofie della prassi utopiche hanno fallito per errore di calcolo e/o autocristallizzazione. Tali fallimenti sono preziosi per ritarare le procedure e conoscere meglio l'animale a cui si applicano e il suo ambiente. La sua etologia. Da cui nasce l'etica razionale. Running pure essa.

P.S. individuale e collettivo diventano un falso problema se contrapposti maneisticamente, booleanamente.
#5694
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
19 Aprile 2020, 09:25:55 AM
Non capisco questo horror casus epistemologico.

E' evidente che tanto una mutazione genetica che le variazioni ambientali hanno una filogenesi determinabile, ma l'incontro dei due eventi può essere, considerato a livello del processo evolutivo cui dà origine, del tutto casuale. L'idea di una quadra del Tutto è ponibile solo metafisicamente, ma a livello scientifico ed epistemologico è un "falso prezzo" della ricerca. Una sterilità inutile.
#5695
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
19 Aprile 2020, 08:49:54 AM
Hadot mi era sconosciuto, ma ora posso dire di concordare con due aspetti cruciali del suo pensiero: la filosofia come prassi e il superamento (dialettico) del conflitto apparente tra spirito del cielo e spirito della terra, tra idealismo e materialismo. Posizione implicita in una filosofia della prassi.

Pure contenuta nel grande orizzonte filosofico di Platone, e non poteva essere che così visto che quello che chiamiamo Socrate è in realtà Platone, traduzione riportata dall'allievo del pensiero del maestro. Platone cercò con forza una filosofia della prassi (Repubblica) e arrivò pure a sperimentarla, ma quando si rese conto che i suoi sforzi per realizzare repubbliche di filosofi finivano inesorabilmente in repubbliche di tiranni, cercò salvezza filosofica nell'iperuranico mondo perfetto delle idee; da cui lo stereotipo storiografico non lo schioderà più. Cosa peraltro improbabile visto che il suo più importante allievo, Aristotele, ci mise niente a riportare la filosofia in terra dai cieli platonici ed ebbe almeno la soddisfazione di educare un grande tiranno, Alessandro, che avrebbe esportato la koinè greca in tutto il mondo antico da cui l'avrebbe tratta un'altra grande tirannide, la civis romana, immergendosi in essa abbondantemente e consegnandola alfine al cristianesimo con quella premessa, potentemente greca e filosofica, alla favola ebraica che recita: En archè en o lògos, in principio era la Parola, il Verbo. Archè non dell'universo fisico, ma certamente dell'universo antropologico. Che è quello del discorso filosofico.

@giopap

Ignoravo l'episodio degli scritti di Democrito. Quel gesto è profondamente cristiano ante litteram, ma conferma che a modo suo Platone era un filosofo della prassi, convinto che le idee possano cambiare il mondo. Il mondo materiale, mica quello delle idee, già perfetto di suo. Peraltro anche nei totalitarismi del secolo scorso questa persecuzione degli intellettuali di parte avversa si è manifestata epidemicamente.

Qualche intellettuale eretico di quel mondo totalitario, mi pare Solženicyn, venuto finalmente a contatto col "mondo libero", finì col rimpiangere quei tiranni perchè si rese conto che laddove l'intellettuale è perseguitato la cultura, e l'intellettuale medesimo, vale, nel senso che significa, ancora qualcosa.
#5696
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
19 Aprile 2020, 07:56:01 AM
In entrambi i casi (e pure nel pregevole manualetto di Floridi) i supercomputer ci fanno capire l'importanza di fare domande corrette, che possono anche dipendere dalla differenza di linguaggio, ma più radicalmente a livello filosofico derivano  dall'inadeguatezza della domanda, dalla carenza di elementi che la rendano una buona domanda filosofica. Anche nel costruire una buona domanda filosofica bisogna sapere molto, pur conservando l'impostazione mentale socratica dei sapere di non sapere. Il cui alter ego implica anche il sapere sapiente di ciò che si sa. Sapere sapiente che consiste nella chiarezza del piano onto- ed epistemo- logico della domanda.
#5697
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
18 Aprile 2020, 18:02:12 PM
Lotta di titani nella mitologia metatecnologica dell'avvenire tra il supercomputer scientista ("ora sì") e quello nichilistico-situazionista ("42")
#5698
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
18 Aprile 2020, 17:44:23 PM
Impagabile (da WP) :D :

"Ancora prima, nel 1954 lo scrittore di fantascienza Fredric Brown, nel brevissimo racconto La risposta, anticipava il concetto di singolarità tecnologica immaginando la costruzione di un "supercomputer galattico" al quale viene chiesto come prima domanda, dopo l'accensione, se esiste Dio; il supercomputer rispondeva "Ora sì".
#5699
Citazione di: Gyta il 18 Aprile 2020, 13:58:40 PM
La mia riluttanza è rivolta alla facile seppure comprensibile fusione di due campi di indagine differenti: la filosofia morale e quella analitica.

Non è certo la mia posizione. Ho sempre tenuta distinta l'etica dalla logica anche in sede filosofica: il senso della vita dai dispositivi semantici della sua comprensione e ....

CitazioneHo cercato di spiegare come trovo estremamente delicato il compito di presiedere ad un'indagine intorno l'esperienza umana quando il senso comune e l'identità si intrecciano così strettamente a formare una sorta di imbuto attraverso cui le esperienze vengono filtrate impedendo in tal modo l'emersione di una visione sottostante che rischia se non sperimentata sino in fondo di dare voce ad una erronea interpretazione dell'esperienza medesima, laddove si voglia far entrare a forza -e sempre e spesso accade così- il metro della nostra visione morale del bene e del male. E' ovvio -a meno che non vi sia a monte una volontà incrollabile mirata alla ricerca interiore- che si cerchino di dare risposte volte a saziare ed a sanare, perlomeno apparentemente, la nostra sete di pace e conoscenza e ci si ritrovi nostro malgrado a trarre conclusioni usando la medesima capacità deduttiva usata in precedenza quando il distinguo ammetteva e rispondeva alla consueta visione morale esercitata dalla politica identitaria finendo obbligatoriamente in una interpretazione nichilista dell'esperienza umana o peggio ancora in un atteggiamento fondamentalista stoico.. perché non penso sia così facile accettare che la negazione all'apparenza deve includere anche quella medesima visione che l'ha generata, morali comprese.. E' di sicuro un lavorio non da poco per un'anima che si trova ad avere sensi disponibili a sondare più piani di realtà differenti ed una mente addestrata a tirare le fila tutte assieme.. mai come in questo caso sbrogliare i fili di ogni piano è necessario affinché non vadano a sovrapporsi significati che rispondono a leggi differenti, prima che per davvero vi si abbia trovato quel metalinguaggio tanto bramato che possa rispondere per davvero agli interrogativi umani senza travisarne i linguaggi. Se abbracciando la visione chimica possiamo con non troppe perplessità abbracciarne anche la visione fisica sottostante, nell'analisi dei significati esperienziali trovo che tale parallelismo, una lettura coerente in grado di coniugare l'esperienza più profonda  all'identità sia ancora da venire, perlomeno a giudicare dalle molte carenze di quei pochi che si sono spinti con coraggio a condividere la propria visione, facendo della ricerca interiore il proprio fine di vita..

... ci tengo profondamente a tale distinzione che trovo radicata anche in territori esistenziali differenti e spesso confliggenti nel tentativo ciascuno di sopraffare l'altro sul terreno che è legittimamente dell'altro. Una epidemia come questa chiama in causa un territorio dello spirito assai profondo, laddove la vita interroga la morte, e da lì irrompe con  la violenza di un'eruzione vulcanica fino alla sovrastruttura più banale, invadendo la lava rappresa del consumismo, del trantran quotidiano, del conflitto tra affari e tutto il resto. L'epidemia rivolta, temo solo per un attimo nell'orologio della storia, tutte le nostre consolidate certezze snidandole dall'equilibrio soporifero della quotidianità, distorta dalle meccaniche biologiche e sociali dell'epidemia. Una lava bollente con le sue ricadute metafisiche, sempre presenti quando i fondamenti del vivere, ovvero dell'esistere, vengono duramente sconvolti.

In questo caso è soprattutto la certezza psicologica, il senso di libertà e onnipotenza, ad essere duramente sovvertito. Ancor più dei caduti sul campo (se erano bambini l'impatto sarebbe stato, giustamente, assai più devastante) che diventano dramma privato dei loro cari in un numero che è ancora compatibile con tragedie ormai passate in giudicato come quelle della strada e del lavoro. Qui è proprio la supponente superiorità della società elitaria del primo mondo a venire messa alla corda. Evento unico che ci allontana dalle pesti mediovali e fa pensare piuttosto alla peste totalitaria del nazismo che ha colpito al cuore la supponenza della civiltà europea con un inaudito livello di barbarie che essa pensava relegata ai secoli bui.
#5700
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
18 Aprile 2020, 11:25:28 AM
Mi pare, saccheggiando l'ultima lettura di Floridi, che il confronto tra giopap e iano sia viziato all'origine dalla differenza del livello di astrazione (LdA) a cui ciascuno porta il proprio ragionamento. Tale sfasatura si rivela particolarmente intorno al concetto di "verità", la quale non può essere la stessa cosa nel LdA dell'ontologia scientifica e dell'epistemologia psicologica. Lo iato è colmabile, ma richiede un passaggio ulteriore che costringe a prendere atto del dualismo, realmente entangled, avviluppato come un concertato rossiniano, tra una natura (oggettiva) che produce un soggetto capace di interrogarsi (soggettivamente) sulla natura, cercando di farlo nel modo più oggettivo (scienza) possibile coi mezzi (intersoggettivi) che gli sono, dalla natura medesima, dati.

Spezzando una lancia in favore dell'oggettivismo scientifico (verità scientifica) porrei almeno tre pilastri a sostegno di esso:

1) la percezione di una verità intersoggettivamente evidente: giorno-notte, luce-buio,...

2) lo sviluppo di una metodologia complessa atta a districarsi in mezzo alla fallacia dei sensi (moto apparente del sole,...), potenziandone le funzionalità attraverso protesi artificiali e potenziando le capacità di indagine attraverso il crescere delle conoscenze - "buscar el levante por el ponente"(cit) -, asseverate dai riscontri pratici non falsificati.

3) l'elaborazione di una metodologia logico-matematica adeguata alla sensorialità e psicologia umana per indagare in maniera riproducibile e "oggettiva" la realtà (naturale): dal cogito (cartesiano) alle assi cartesiane. Più tutto il resto.

Da tutto ciò la "verità" et(olog)ica,  ponendosi su un LdA diverso, resta esclusa e le sue connessioni col LdA dell'ontologia scientifica vanno oculatamente centellinate e definite.

Il "fallimento epistemico" del confronto si rivela anche nel concetto di "evoluzione", che nel caso di Darwin non va assolutamente confuso col concetto et(olog)ico di "progresso", ma è semplicemente un processo oggettivo inserito in un divenire naturale empiricamente ed ermeneuticamente indagabile. In tale senso si intende anche il concetto psicopedagogico di "età evolutiva" riferito ai cuccioli umani.