CitazioneBobmax wrote: Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?Mi sono soffermato su questo pensiero per cercare di capire se c'è qualcosa che ho trascurato. Da un lato infatti credo che il plauso derivi dalla soddisfazione che esistano dei diritti riconosciuti per situazioni "difficili", così come l'IVG, o la transizione di genere. Vi è innegabilmente un processo, in Occidente, e soprattutto in Europa, di allargamento dei diritti.È un processo "a fisarmonica", con alti e bassi ma la linea verso sempre maggiori diritti è costante, con una forte accelerazione, dopo la rivoluzione francese. In questo riconoscimento vi è la considerazione della dignità dell'essere umano nelle sue molteplici espressioni. È pur sempre un riconoscimento formale e non sostanziale, perché quello sostanziale significherebbe la modifica profonda dell'assetto capitalistico-liberale attuale è non ne vedo alcun segnale, eppure non è neppure un semplice regalo per rabbonire le folle. Anzi, le folle per essere rabbonite spesso hanno bisogno di capri espiatori semplici, come la ragazza madre, il trans, il delinquente, il mussulmano o l'ebreo. Ed allora in questa lotta pro/contro i nuovi diritti cosa si gioca realmente? Inevitabilmente in entrambi i campi ci sono i lucratori di affari e di consenso. Ma le due posizioni sono sovrapponibili? A mio parere no, a patto che chi difende questi nuovi diritti, li difenda in modo coerente ed avendo sempre presente l'umanità, distinta dal denaro. Le due posizioni ci sembrano interscambiabili perché ogni posizione è inquinata dal denaro ed anche se non è così, lo è nella percezione generale. Il male del nostro tempo, più che originarlo nel nichilismo, lo originerei in questa colonizzazione sempre più capillare del denaro, colonizzazione che rende fasulla ogni processo di liberazione.
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.