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Messaggi - Socrate78

#571
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
20 Dicembre 2018, 20:04:36 PM
In realtà il fatto di non dare i centesimi può essere proprio spiegato con un motivo inconscio, l'amico avrà interiorizzato, pur non essendone del tutto consapevole, alcuni discorsi relativi al fatto che mendicare è qualcosa di moralmente sbagliato, che i soldi bisogna guadagnarseli con il lavoro, che oltretutto non sempre i mendicanti sono davvero in miseria come sembrano ed approfittano del prossimo. Evidentemente, quando il mendicante chiede, si attivano questi meccanismi inconsci per cui il soggetto ritiene che sia persino giusto non dare il denaro, anche se non è consapevole di tale meccanismo. Non può essere?
#572
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
20 Dicembre 2018, 16:01:24 PM
Kant con il suo imperativo categorico credeva che l'uomo fosse educabile all'altruismo più incondizionato, all'azione morale totalmente interessata e tesa solo al giusto obiettivo. Tuttavia credo che lo stesso egoismo, visto come tendenza naturale ad amare se stessi, sia non solo accettabile ma anche nobile. Se io riconosco il valore degli altri, non vedo perché non debba riconoscere anche un grande valore a me stesso e di conseguenza volere il mio bene. Inoltre non mi sembra giusto considerare un comportamento giusto solo in rapporto al fatto che sia "adattivo", cioè che serva al singolo o a gruppi di persone per vivere in maniera più utile e conveniente, poiché questa concezione è in realtà un inno all'egoismo: io posso, per la mia convenienza, adottare comportamenti ingiusti, essere disonesto e infido, solo per ottenere vantaggi, quindi per "adattarmi all'ambiente" in vista di una migliore sopravvivenza. Nel forum invece mi sembra che ci sia questa tendenza a valutare la bontà di un comportamento solo in rapporto al fatto che sia utile, ma non è affatto così, un eroe che dà la vita per gli altri si comporta in modo disfunzionale alla propria sopravvivenza, ma nessuno per questo afferma che la sua è un'azione cattiva o stupida.
#573
Tematiche Spirituali / Re:critica all'etica cristiana
20 Dicembre 2018, 13:54:28 PM
Secondo me uccidere è sempre sbagliato perché ogni vita ha il suo valore, anche quella di un dittatore come Hitler o Pol Pot, e uccidere anche questi soggetti significa sostanzialmente ergersi a dei che stabiliscono, in maniera assoluta, chi deve vivere o chi deve morire. Nessuno deve avere questo potere poiché la nostra ragione è limitata e non è in grado di comprendere se, anche dietro il male che tali persone commettono, possa esserci un fine stabilito da una volontà superiore, da una qualche divinità. Forse il mio modo di pensare è attualmente inammissibile, ma nessuno ha davvero degli elementi per stabilire, senza ombra di dubbio, che quella vita non ha più alcun valore ed è solo come un albero marcio, da gettare via senza possibilità di appello, è in fondo la stessa ragione per cui non ammetto la pena di morte.
#574
Tuttavia il big bang in fondo può essere benissimo visto come creazione e non come evoluzione, infatti prima del big bang la materia come la conosciamo semplicemente non esisteva, esisteva solo un grande ammasso di energia primordiale che poi ha dato origine alle prime particelle come i quark. Di conseguenza, non si è trattato di un'evoluzione da un tipo di materia ad un'altra, somiglia molto ad una creazione ex nihilo. Nulla vieta quindi di applicare il paradigma creazionista anche per il resto, poiché in fondo è un pregiudizio ideologico ad impedirlo, un pregiudizio ateista e materialista per la precisione, si parte già con l'idea che non ci sia stato alcun intervento divino e, da qui, si interpretano i dati cercando di trovare conferme ad un'ipotesi sostanzialmente atea e materialista ed eliminando tutto ciò che può invece erodere anche minimamente tale convinzione. Zichichi ad esempio spiega in un video come la presunta evoluzione sia proceduta per salti, momenti in cui la materia è passata in maniera rapida da uno stato evolutivo infimo ad uno più complesso fino all'uomo e all'apparire della corteccia cerebrale evoluta e lui vede in tutto questo una specie di creazione di capacità da parte di una forza divina.
#575
@Everlost: Secondo me non è impossibile pensare ad un Dio che abbia dato agli esseri che popolano questo pianeta la possibilità di difendersi, ben sapendo che questo mondo non è totalmente perfetto ed è soggetto al male in varie forme. Inoltre nella mia concezione se esiste un Dio non è affatto detto che sia anche misericordioso, potrebbe (in fondo è un'ipotesi...) anche essere freddo e indifferente, persino malvagio, qualcosa di simile alla Volontà di Schopenhauer, una forza che si diverte a mettere gli individui gli uni contro gli altri in una lotta spietata. Schopenahuer appunto credeva in una sorta di principio che andava oltre la natura stessa e che però si affermava senza tener conto delle esigenze del singolo individuo, che era destinato prima o poi a soccombere dopo aver lottato in fondo vanamente per l'esistenza. In questa prospettiva allora sì, anche il veleno dei ragni, quello dei funghi e le tossine dei virus, rientrerebbero nella stessa logica spietata. O no? Dire invece che il progettista è la "natura" non regge molto, poiché la natura non è qualcosa di dotato di coscienza, è semplicemente l'insieme degli esseri esistenti.
#576
Sì, ma ad esempio si è scoperto che gli sciami di api emettono sostanze chimiche particolari quando sono attaccate dai calabroni oppure per comunicare la presenza di cibo agli altri esemplari del branco, quindi ti chiedo: hanno imparato a farlo gradualmente per tentativi ed errori oppure sono state come progettate così per farlo? Io direi che è valida la seconda ipotesi. Ancora, si è scoperto che pure le piante emettono sostanze chimiche per avvertire altri esemplari di un pericolo, di qualcosa di negativo che sta per accadere e le altre piante rispondono a questi messaggi! Mi sembra insostenibile credere che questa capacità prima non ci fosse e poi si sia gradualmente sviluppata, perché altrimenti gli organismi sarebbero stati decimati dalle avversità. Anche tante altre capacità che abbiano non mi sembrano il frutto di evoluzione, perché altrimenti non avendo all'inizio quelle capacità semplicemente non saremmo qui in questo momento, come ad esempio le capacità di escrezione, il tutto mi sembra sinceramente il frutto di una mente intelligente superiore alla nostra comprensione, una specie di coscienza superiore che ha progettato il codice DNA con le sue informazioni per far nascere esseri con precise caratteristiche e con funzioni precise. Ad esempio il nostro cervello è un organo sofisticatissimo in cui ogni cellula ha determinate funzioni, è protetto dall'ambiente esterno dalla barriera encefalica, progettata in modo da non far interagire la struttura cerebrale con sostanze nocive e far passare solo ciò che è utile, lo stesso i nostri reni, sono progettati come un sofisticato filtro per far passare le sostanze nocive ed eliminarle dal sangue, secondo te questi sistemi si sono evoluti per caso attraverso tentativi ed errori? Insomma, la visione evolutiva secondo cui il caso sarebbe l'artefice di tutte le forme di vita non mi convince affatto, io credo che ci sia un disegno intelligente dietro.
#577
Tuttavia il DNA stesso non mi sembra che possa essere frutto del semplice caso, poiché si tratta di un codice: prendiamo uno degli organismi più semplice, un semplice batterio, sarà pure un organismo assai semplice, eppure il suo DNA ha già dentro di sé tutte le informazioni che permettono al batterio di vivere, viene codificato il modo con cui l'essere effettuerà gli scambi con l'esterno, il suo modo di riprodursi. Ora, di fronte ad un codice, non è più lecito pensare che ci sia un finalismo? Altrimenti sarebbe come dire che l'alfabeto sia frutto del caso e non della volontà di formare parole. Molti animali hanno inoltre comportamenti che sembrano innati, frutto dell'istinto che permettono loro di sopravvivere anche in condizioni estreme ed avverse: ora, mi sembra assai arduo sostenere che questi comportamenti siano il frutto casuale di un processo di tentativi ed errori, poiché altrimenti tali specie si sarebbero estinte visto che i loro errori avrebbero comportato il soccombere a circostanze esterne sfavorevoli, invece gli esemplari sono rimasti per decine di migliaia di anni senza subire decimazioni.
#578
Non c'è NIENTE di dimostrato sulla teoria evoluzionistica, anzi. Se la teoria evolutiva fosse vera, sarebbero dovuti nascere esemplari intermedi con caratteristiche ibride di transizione, mentre l'unica varietà che si nota in natura è quella all'interno di una stessa specie, ma non vi sono esseri ibridi che testimoniano il passaggio da una specie all'altra. Nessun fossile, sepolto negli strati della Terra, testimonia l'esistenza di esseri ibridi di transizione. Inoltre Darwin affermava che in ogni specie sopravvivono le mutazioni vantaggiose, mentre quelle sfavorevoli scompaiono, tuttavia quale vantaggio ci sarebbe se un uomo ad esempio iniziasse a sviluppare un abbozzo di ala per diventare qualcos'altro? Non ci sarebbe nessun vantaggio, sarebbe una mutazione inutile. Tutte le mutazioni genetiche del DNA  invece sono sfavorevoli e non portano ad alcuna evoluzione in positivo, generano solo handicap e svantaggio, quindi non ricadano affatto nelle variazioni favorevoli descritte da Darwin. Io non credo che la teoria evoluzionistica e il gradualismo descrivano davvero la realtà così com'è, anzi, sono smentite da un mondo in cui il codice genetico sembra programmato per produrre il simile e non per mutare gradualmente in qualcosa di qualitativamente diverso. Anzi, secondo me è errata anche la datazione dei dinosauri, poiché se i dinosauri fossero veramente vissuti milioni di anni fa nei loro fossili non ci sarebbe nessuna traccia di carbonio 14, poiché in milioni di anni sarebbe completamente scomparso.
#579
Tematiche Culturali e Sociali / Re:I terrapiattisti
09 Dicembre 2018, 15:12:24 PM
Sì, ma il credere che la Terra sia piatta o rotonda in termini pratici che cosa fa cambiare? Qui non è la stessa cosa del mettere in discussione l'evoluzione per credere in una qualche divinità, qui si tratta semplicemente della forma del pianeta, non è risibile come discussione? Anche se per assurdo dimostrassero che il pianeta è piatto, in realtà questo non fa loro dimostrare il creazionismo, le due cose non sono collegate.
#580
Attualità / Re:Vita umana modificata geneticamente
02 Dicembre 2018, 23:56:19 PM
Forse per l'introversione e la tendenza ad essere solitari si tratta di caratteristiche che sono in larga misura anche positive e socialmente accettabili, poiché conducono alla riflessione, allo sviluppo anche delle facoltà cognitive. Tuttavia mettiamo invece che esistano dei geni che diano la predisposizione ad essere violenti, antisociali e criminali, a delinquere insomma: sarebbe lecito intervenire prima della nascita dell'individuo su quei geni per il bene della società ma anche della persona stessa, che si troverebbe di fatto ad avere difficoltà a relazionarsi con i suoi simili e ad accettare le normali regole di convivenza civile? O per voi l'uomo non ha il diritto ad intervenire?
#581
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
02 Dicembre 2018, 15:24:51 PM
Il cervello della donna secondo me non è portato per la riflessione sistematica ed analitica, perché non sono in grado generalmente di concentrarsi in maniera profonda su UNA cosa e basta, ma mentre pensano ad una cosa ecco che il loro cervello inizia a pensare a qualcos'altro e poi a qualcos'altro, in maniera che quindi tutto viene trattato in modo più superficiale e incostante rispetto alla mente maschile analitica. Il pensiero filosofico invece richiede una concentrazione molto prolungata ed elevata su un determinato e specifico problema. Per entrare nella mente della donna è un po' come se, leggendo questo testo, la sua mente abbia già divagato su altri problemi della vita quotidiana, in maniera da non avere quella concentrazione che è necessaria al pensiero filosofico. Il cervello femminile è quindi "multitasking", ma proprio per questo più superficiale e di fatto meno concludente.
#582
Oltretutto chi ha risposto che il male è causato dall'egoismo secondo me non spiega per nulla la crudeltà e il sadismo, che certo non sono atti di egoismo, visto che si basano sul semplice piacere di far soffrire l'altro, senza che la persona ne ricavi un vantaggio obiettivo. Anzi, vi sono psicologi che sostengono che in realtà il sadico si identifica inconsciamente con l'altro e quindi facendolo soffrire vuole in realtà far del male a se stesso, e un indizio a favore di questa teoria sta nel fatto che a volte il sadismo è accompagnato anche da masochismo.
L'egoismo deriva dall'istinto di conservazione della vita stessa, ma la crudeltà è invece distruttiva verso la vita, quindi il male è semmai espressione di una sorta di pulsione di morte, opposta alla forza che conserva la vita stessa.
#583
Ebbene, io a volte mi chiedo: da che cosa deriva la nostra parte peggiore, quella che ci porta, in maniera minima o più grave, ad essere egoisti, violenti, dispettosi, insensibili, invidiosi degli altri, meschini o anche gratuitamente cattivi? Io ad esempio (voglio essere onesto....), pur essendo in genere orientato al bene, a volte mi capita di avere pensieri anche improvvisi di disprezzo verso il prossimo per svariati e anche futili motivi, sentimenti istintivi ma molto forti di antipatia immotivata, oppure sperimentare momenti in cui inspiegabilmente il mio naturale senso di empatia e di compassione verso il mondo scema molto ed è sostituito da pensieri di menefreghismo, di sfiducia, di indifferenza, di freddo distacco. Quindi riconosco che in me c'è una parte decisamente più cattiva di quella che invece prevale e che cerco di perseguire ogni giorno, tuttavia mi chiedo: come mai esiste in me come nella maggior parte delle persone questo "male" accanto alle tendenze positive? La parte peggiore (almeno peggiore secondo i comuni criteri....) va assolutamente repressa oppure anch'essa va compresa ed ascoltata perché ha qualcosa da dirci?
#584
In realtà non sto dicendo che la bellezza sia inutile, un'utilità la si trova sempre, ad esempio è utile a far provare piacere agli altri: quello che invece voglio intendere è che il valore della persona non credo che dipenda da quella che è un'apparenza. Del resto, se io faccio dipendere il mio valore dalla bellezza, quando invecchierò e sarò anche obiettivamente più brutto, che cosa dovrò dire? Che valgo meno? Ecco, se tra i miei valori al livello alto vi è qualcosa di così effimero, effettivamente la conclusione sarà quella e quindi ciò aprirà la porta a depressione e sconforto, senso di perdita. In realtà a mio avviso bisogna liberarci dai desideri di essere apprezzati e ammirati, perché questi desideri ci rendono assolutamente meno liberi, soggetti agli altri e alle loro mutevoli opinioni e il culto dell'estetica a tutti i costi rientra indubbiamente in quest'ordine di idee.
#585
Attualità / Re:Vita umana modificata geneticamente
26 Novembre 2018, 12:38:34 PM
Potrebbe essere un fatto positivo, se io modificando il DNA riesco a migliorare la resistenza dell'uomo a malattie e virus terribili come l'HIV, perché non farlo? Significa migliorare la salute dell'umanità, si potrà creare resistenza e immunità al cancro, ad altri virus, eliminare la possibilità di tare genetiche, non può affatto essere considerato un male. Mettiamo ad esempio che la medicina trovi, con la terapia genetica, la possibilità di evitare mali terribili come fibrosi cistica, anemia mediterranea, sindrome dell'X-fragile (ritardo mentale grave), chi avrebbe il coraggio di dire che no, queste sono modifiche inaccettabili? Significherebbe spingere ad operare per il male, visto che anche non fare il bene potendo è in fondo compiere il male.