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Messaggi - Jean

#571
Pena proporzionale al reato, scrive Phil... e che dire dei mezzi per "prevenirlo"? 
Mi par siano questioni collegate, la parte mancante di questa discussione (... dimmi come previeni e ti dirò come punisci e viceversa).

http://www.repubblica.it/esteri/2018/08/17/news/taser-204283525/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P2-S1.4-F4

Qual crudeltà, poi, assassinare i pacifici denti di leone... o davvero la squadra di ben 3 agenti temeva per la propria incolumità nell'incrociar la vecchietta armata di pericolosissimo coltello, magari da cucina?

Attenti a voi ch'andate per erbe, funghi e more... farlo rigorosamente a mani nude... (ma in Italia per i funghi vien prescritto il coltello, per pulirli prima di metterli nel cesto).
 

Un cordiale saluto
Jean
#572
Riflessioni sull'Arte / Le Sud
13 Agosto 2018, 10:02:29 AM


https://youtu.be/FgxwKEuy-pM















C'est un endroit qui ressemble à la Louisiane
À l'Italie
Il y a du linge étendu sur la terrasse
Et c'est joli


On dirait le Sud
Le temps dure longtemps
Et la vie sûrement
Plus d'un million d'années
Et toujours en été


Il y a plein d'enfants qui se roulent
sur la pelouse
Il y a plein de chiens
Il y a même un chat, une tortue,                                          

des poissons rouges
Il ne manque rien


On dirait le Sud
Le temps dure longtemps
Et la vie sûrement
Plus d'un million d'années
Et toujours en été


(Intermezzo)

Un jour ou l'autre il faudra qu'il y ait                                            
la guerre
On le sait bien
On n'aime pas ça, mais on ne sait pas                              

quoi faire
On dit c'est le destin


Tant pis pour le Sud
C'était pourtant bien
On aurait pu vivre
Plus d'un million d'années
Et toujours en été

















C'è un posto che assomiglia alla Lousiana
All'Italia
Ci sono panni stesi sulle terrazze
Ed è bello


Diresti che è il Sud
Il bel tempo dura a lungo
E la vita sicuramente (altrettanto)
(Da) più di un milione di anni
Ed è sempre estate


E' pieno di bambini che si rotolano  sull'erba
E' pieno di cani
E c'è anche un gatto, una tartaruga,                              

dei pesci rossi                                                                    
Non manca niente

Diresti che è il Sud
Il bel tempo dura a lungo
E la vita sicuramente (altrettanto)
(Da) più di un milione di anni
Ed è sempre estate

Un giorno o l'altro ci sarà                            
la guerra                                                                                                                      

Lo sanno bene (tutti)
Non ci piace, ma non sappiamo                                

che cosa fare
Dicono che è il destino


Tanto peggio per il Sud
Eppure era un bel posto
Dove abbiamo potuto vivere
Più di un milione di anni
Ed è sempre estate


Il 13 agosto del 1998, esattamente 40 anni fa, Agostino Arturo Maria Ferrari, in arte Nino Ferrer, si è tolto la vita in un'auto presso un campo di grano, sparandosi una fucilata nel petto.

È stato filosofo, antropologo, etnologo, attore, musicista e pittore (spaziando anche in altri ambiti collegati, es. montaggio sonoro e video) e chi lo ricorda solamente per il suo successo di cantante negli anni '70 ne perde una cospicua parte.
La sua musica e testi d'altronde originano da una cultura che non si improvvisa e che non esibiva, precursori di tendenze che si affermeranno in seguito.

Per maggiori informazioni:

https://it.wikipedia.org/wiki/Nino_Ferrer
http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/1998/08/14/LTA02.html
https://www.rockit.it/articolo/nino-ferrer-storia


Ci sarebbe molto da dire di una tale personalità... mi limito a questa canzone che come altre anticipava tempi e problematiche, nascondendole in una disarmante semplicità descrittiva come solo un grande artista può fare.  

Nel forum si parla sovente di nostalgia... per me questa canzone (un capolavoro) è un'infinita e solare nostalgia.


Grazie Nino

Jean
#573
L'aldilà si presta a varie interpretazioni e gradazioni, si dice di un atleta che consegua un miglior risultato che è andato al di là dei suoi limiti, così di un artista ecc.

Alcune persone poi giungono a vivere costantemente sulla sottile linea del proprio limite, realizzando con continuità opere e gesti di livello non convenzionale. 
Mozart, per far un solo esempio, ma ve ne sono in tutti gli ambiti, nell'arte come nelle scienze, nella filosofia come nella religione.

Per ancor meno individui la propria specificità può diventare l'ultimo limite e procedere oltre richiede d'abbandonare quanto più a loro corrisponde. Michelangelo, dopo aver prodotto quel che ha prodotto sin oltre gli ottant'anni, in fin di vita disse che sarebbe stato meglio si fosse dedicato a far zolfanelli... parole che danno il segno di una persona che (mentalmente) sia andato al di là della propria condizione (e identificazione) prima di approdare all'aldilà. 
Un passaggio cruciale, significativo e implicativo, a mio avviso.

Dalla notte dei tempi l'uomo ha ricercato il significato della propria esistenza, accumulando al riguardo una conoscenza enorme, col solo limite di doversi fermare giusto appena prima dell'irreversibilità.

Visto che alcuno è tornato indietro a riferire (i racconti a sfondo religioso van interpretati in quel contesto, salvo evidenze conclamate), si possono comprendere i percorsi di tutti i tipi volti a cercar di raffigurarsi e magari assaggiare, seppur fugacemente, qual potrebbe essere un "altro" stato della mente, nella convinzione o nella speranza che essa (la mente) abbia le prerogative per poter sfuggire alle leggi dello spazio-tempo riguardanti la materia. 

Così anche nelle differenti forme artistiche son confluiti innumerevoli contributi  in merito; ad esempio in ambito cinematografico l'aldilà è, a ragione, uno tra i temi più trattati di questa meravigliosa settima arte (Ricciotto Canudo).

Non solo l'aldilà propriamente inteso ma anche gli stati, mentali e/o fisici che s'avvicinano tanto o poco a quel confine indefinito nel quale gli eventi prendono una strada diversa.

Come è un percorso nell'aldilà il passaggio dello specchio di Alice e l'interrogarsi sulla natura del sogno ne è un altro il film Il mago di Oz, annoverato tra i  capolavori dell'arte.

Se ne potrebbe parlar a lungo se qualcuno fosse interessato, per il momento, fedele al mio interesse di cacciator di coincidenze, propongo questa riguardante il film:

Quando la MGM incominciò ad acquistare i costumi per l'adattamento cinematografico de Il meraviglioso mago di Oz del 1939, a Frank Morgan (che interpretava il mago) toccò un soprabito acquistato di seconda mano; osservandone la fodera, Morgan vi trovò un'etichetta con la scritta "Proprietà of L. Frank Baum" (lo scrittore del romanzo). In seguito, la moglie di Baum confermò che il soprabito era effettivamente appartenuto a suo marito. La MGM utilizzò questa singolare coincidenza nella pubblicità del film.
 

Un estivo saluto
Jean
 

P.S. - Nel film si scopre che infine è stato tutto solo un sogno mentre nel libro invece è tutto vero.
#574
Salve anche a te, Giovanni

Jean
#575
Ciao Lou,

 
 Volano gli uccelli volano
nello spazio tra le nuvole
con le regole assegnate
a questa parte di universo
al nostro sistema solare.


Aprono le ali
scendono in picchiata atterrano meglio di aeroplani
cambiano le prospettive al mondo
voli imprevedibili ed ascese velocissime
traiettorie impercettibili

 codici di geometria esistenziale.
 
Esiste probabilmente una curva,
una traiettoria stellare immensa e invisibile
di cui le nostre strade e mete tanto diverse
possono costituire piccoli tratti  
                                     
 Migrano gli uccelli emigrano
con il cambio di stagione
giochi di aperture alari
che nascondono segreti
di questo sistema solare.


 
https://www.youtube.com/watch?v=OXM9SuxmA-U

Johannes Burg:  A 1.37 c'è un uccello in alto a sinistra che vola freestyle, per altro proprio mentre Battiato dice "voli imprevedibili" :D
 
 
Un cordiale saluto
Jean 
#576
Citazione di: Sariputra il 24 Luglio 2018, 10:41:59 AM
Citazione di: sgiombo il 24 Luglio 2018, 09:47:11 AMGrazie, Sari! (E grazie anche a Ercole che ti ha dato lo spunto). Quando torno dalle imminenti ferie mi procuro qualcosa di Pasqualotto (sempre da te segnalato nel forum; a proposito, con quale libro mi consigli di cominciare?) e anche La visione del Dhamma di Seigmud Feniger. Penso che ogni età (anche tarda o forse meglio, nel mio caso, decrepita) sia buona per cominciare a cercare di colmare le proprie lacune culturali.

Di Giangiorgio Pasqualotto ti consiglio "East & West- identità e dialogo interculturale" - Marsilio editore, premio "Siracusa" per la filosofia 2003/04. Se poi lo trovi di tuo interesse puoi continuare con altri più "specialistici" dello stesso autore.

 
La figura del sapiente a cui buddhismo zen e Nietzsche sembrano riferirsi è ormai chiaramente delineata: egli è amorevole nei confronti di tutte le cose e di tutti gli esseri, ma non per dovere, bensì per virtus, per esuberanza di gioia e amore, ossia per potere; egli è saggio non per dottrina, ma per esperienza, per un'attenzione di uguale intensità per le grandi e anche per le piccole cose; in ogni luogo e in ogni circostanza è padrone di sé, fuori di ogni pregiudizio e da ogni fede...   
 
https://nowxhere.files.wordpress.com/2015/04/pasqualotto-nietzsche-e-il-buddismo-zen.pdf
 


"Esiste, probabilmente, una curva, una traiettoria stellare immensa e invisibile di cui le nostre strade e mete tanto diverse possono costituire piccoli tratti..."
 

Cordiali saluti
Jean
#577
Citazione di: InVerno il 17 Luglio 2018, 13:47:40 PM
Citazione di: Jean il 13 Luglio 2018, 22:33:42 PM
non ne faccio una questione grammaticale ma il mio "ovviamente" si riferiva all'opera dell'uomo, pensiamo ad esempio ai Sumeri, agli antichi Egizi... sino a Cina e India... uno straordinario, enorme dispiego di forze in grado di modificare il territorio adagiandovi, con particolari orientamenti astronomici, architetture che ancor oggi non han rivelato compiutamente i loro segreti costruttivi.
Questo per quel che si vede esternamente, perché "internamente" la faccenda si rivela esser ancor più complessa.

Dalla notte dei tempi non si fa nulla per nulla e quindi quale la ragione di tali sforzi se non, almeno in ipotesi, il raggiungimento di un obiettivo? Ad esempio una costruzione quale la piramide di Cheope, uno dei pochi manufatti creati dall'uomo che si vede dallo spazio, con la sua incredibile complessità interna (la struttura interna – Zed, secondo Pincherle - realizzata con enormi blocchi di granito ecc.) può verosimilmente aver avuto come unico scopo il fornir adeguata sepoltura ad un re per quanto grande sia stato in vita? Io son tipo anche pratico... adeguati mezzi per adeguati obiettivi.
Tutto questo puntare, indicare stelle e costellazioni solo per propiziarsi divinità e raccolti?
Certo, c'è stato anche quello ed aveva un valore enorme, vitale per le genti di quei tempi, ma la ritengo una spiegazione appunto "d'anticamera". Non per niente vi son porte e porticine nella piramide e fuor di essa...
Grazie per la lunga digressione, devo ammettere di aver calcato la mano su quell'ovviamente perchè gli avevo dato un significato pregiudizievole, non pensavo  le nostre vedute avessero il grado di affinità che con il tuo post seguente ho poi individuato. Non ho infatti niente da obbiettare a ciò che hai scritto, quanto magari ai puntini di sospensione intorno a questo ragionamento, alludi al fatto che che in fin dei conti se una "scintilla" c'è stata dev'essere per forza stata qualcosa di grandioso. E' una posizione che ritengo logica, e persino "probabile" o la "più probabile" e proprio per questo ne sono affascinato ma allo stesso tempo immensamente disilluso. L'idea che il motore della civiltà sia la religione è sfondare una porta aperta con me e il mio sentire, ma l'assunto successivo è molto complesso, perchè questo fatto da solo non ci dice nulla sull'oggetto della religione in se. Anche l'astrologia ha funzionato come "motore creativo", questo non prova che gli astri influenzino i nostri umori o azioni. Un altro punto che devo dire è un problema di tipo dialettico: io e te possiamo concordare che i demoni e altre figure siano reali dal punto di vista narrativo e dialettico, come "dispositivi culturali" direbbe Paul, ma generalmente chi parla di queste figure le intende su un altro piano, e rispondere di loro equivale ad equivocare i termini della discussione.

Grazie a te per aver avuto l'opportunità d'un pacato scambio d'opinioni e quel grado d'affinità (perlomeno in certi ambiti) riscontrato. 
In effetti devo dire che trovo interessante e talora gradevole il tuo argomentare che, se permetti il piccolo appunto di un lettore medio qual sono, è a volte sin troppo ricco, quasi la condensazione dei contenuti in procinto di divenir periodi sia stata costretta ad un limite quantitativo di parole. 
Un taglio giornalistico, appunto, che dimostri di ben conoscere. 
Assolutamente non è una critica, ognuno elabora il suo stile e lo mette alla prova e il tuo lo vedo migliorare nel tempo. 

Colgo l'occasione per complimentarmi per il tuo impegno di moderatore, per la disponibilità dimostrata in un momento di incertezza del forum, i fatti valgon sempre più d'ogni magnifica parola.  

L'interrogarsi sul motore creativo e l'oggetto della religione penso porterebbe molto lontano... uno scrittore, ad esempio, è in costante ascolto di quella vocina interiore che lo costringerà (ben volentieri) su una sedia davanti a una pagina da riempire... non è forse quella pagina un oggetto della religione? 
Sto volutamente minimizzando per indicare la necessità, a volte, di metter da parte il famoso conosciuto e riprendere il foglio, senza a priori alcuna tecnica o conoscenza di supporto. 
Per dire, io nutro un'ammirazione sviscerata per gli impressionisti e Van Gogh in particolare, ma quando vedo opere d'oggi che si rifanno a quelle... mi faccio una ragione del valore dell'antiquariato: ogni cosa ha il suo tempo, fuor di quello il motore, se c'è, è spento.

Una caratteristica saliente della figura del demone è che realizza, sotto una forma o l'altra, la divisione/separazione. 
Per i cristiani si potrebbe riandar alla separazione iniziale di Lucifero dalle schiere celesti e per altre cosmogonie si riprodurrebbe lo stesso schema. 
Ma come c'è il fattore che divide c'è quello che unisce, così si torna all'origine, a quella scintilla che per manifestarsi, necessariamente abbisognava dell'oscurità...
 

Un cordiale saluto
Jean


(PS - la tua icona raffigura un capricorno – pur senza la coda di pesce – o altro?)
#578
Citazione di: InVerno il 11 Luglio 2018, 10:49:09 AM
Citazione di: Jean il 10 Luglio 2018, 17:01:20 PMOvviamente se l'umanità s'è data tanto da fare un motivo ci dev'essere, al di là del tramandare la propria storia cercando al contempo di stabilizzare le società nelle quali vive.
Un motivo ben nascosto all'interno di strutture interpretative il cui accesso è riservato a chi disponga dei codici/chiavi corrispondenti.
Ciao Jean,
Su questo "ovviamente" io non sono d'accordo, non per scetticismo o materialismo, ma perchè non penso sia per niente "ovvio" che vi sia un motivo "oltre", nel senso di appartenente all'oltre-mondo. Non penso si possa partire dando per scontato questo esatto punto, che è un punto pivotale fatto passare per ovvietà e dettaglio. Se si assume questo come dato assunto si escludono una serie porte dalla propria anticamera, non è più anticamera completa ma un anticamera travestita da risposta, ci sono già tanti "io so", molti di più di quanti poi siano realmente espliciti nel resto della tua elegante prosa che parrebbe suggerire una forma di agnosticismo "prudenziale". Purtroppo se si crede che esiste una camera della risposta, per quanto la buona volontà e l'umiltà vera e profonda possano mitigare la tentazione di immaginarsici già, questa normalmente ha il sopravvento anche nei più forti di noi. E' quando si smette di cercare la risposta fino al punto estremo del pensare che non esista, il mistero fondo come la notte buia, che viviamo davvero nell'anticamera con la mente, anzi non è più "anti" di niente, è la camera vera e propria.

Un saluto e buone ferie anche a te.
Ciao Inverno,

non ne faccio una questione grammaticale ma il mio "ovviamente" si riferiva all'opera dell'uomo, pensiamo ad esempio ai Sumeri, agli antichi Egizi... sino a Cina e India... uno straordinario, enorme dispiego di forze in grado di modificare il territorio adagiandovi, con particolari orientamenti astronomici, architetture che ancor oggi non han rivelato compiutamente i loro segreti costruttivi. 
Questo per quel che si vede esternamente, perché "internamente" la faccenda si rivela esser ancor più complessa.

Dalla notte dei tempi non si fa nulla per nulla e quindi quale la ragione di tali sforzi se non, almeno in ipotesi, il raggiungimento di un obiettivo? Ad esempio una costruzione quale la piramide di Cheope, uno dei pochi manufatti creati dall'uomo che si vede dallo spazio, con la sua incredibile complessità interna (la struttura interna – Zed, secondo Pincherle - realizzata con enormi blocchi di granito ecc.) può verosimilmente aver avuto come unico scopo il fornir adeguata sepoltura ad un re per quanto grande sia stato in vita? Io son tipo anche pratico... adeguati mezzi per adeguati obiettivi. 
Tutto questo puntare, indicare stelle e costellazioni solo per propiziarsi divinità e raccolti? 
Certo, c'è stato anche quello ed aveva un valore enorme, vitale per le genti di quei tempi, ma la ritengo una spiegazione appunto "d'anticamera". Non per niente vi son porte e porticine nella piramide e fuor di essa...

Non è  mio scopo addentrarmi in questi argomenti, ai miei tempi ho letto tanto al riguardo e mi son fermato quando ho compreso (per me) che per quella via avrei continuato ad accumulare senza arrivare da nessuna parte, ad alcuna conclusione "certificata". 
Così ho cambiato prospettiva, cercandone una adeguata al mio breve lasso temporale di visita del pianeta (il nostro), meglio un uovo che una (non certa) gallina a venire...

Sono del tutto d'accordo con te che non sia per nulla "ovvio" e, se ci fosse, tantomeno evidente, un motivo "oltre", al di là del mondo qual lo conosciamo. 
Nell'immagine della mia anticamera tanta parte di quelle chiavi sul pavimento necessariamente corrispondono a porte che escludono "l'ovvio" ed ogni "oltre". 

La mia "ipotesi di lavoro" è che tutto sia una narrazione in atto, uno sfogliare pagina dopo pagina l'incommensurabile racconto della vita. 
Dove ogni cosa, demoni compresi qual che sia la loro natura, appare in funzione d'una trama.

Lo sperimentare qualsiasi cosa è come il legger una di quelle pagine che una volta letta rimarrà per sempre (nella coscienza del lettore e in una più ampia cui tutti i lettori contribuiscono) ed avrà valore di verità per quella specifica situazione. 
Così, per me, è vera la posizione dell'ateo e del credente, son tutte pagine  dell'unico libro che ci riguarda e ci ospita.

Addietro nel tempo ho cercato, come tanti della mia generazione, una possibile camera della risposta... le ho passate in rassegna quasi tutte (non ambivo alla collezione completa...), alcune a tal punto paurose che mi par un miracolo esserne uscito, con le conseguenze del caso. 
Più che la buia notte dell'anima ho sperimentato la vulnerabilità della mia/nostra struttura psicologica, che ritenevo ben salda... ma son le prove che forniscono la reale misura di quel che siamo. 
 
Sai, una mattina ti svegli ed hai un pensiero che non avevi la sera innanzi... beh, l'inconscio è la fucina d'ogni fantasia, niente di strano... poi ti accadono delle circostanze (coincidenze) davvero insolite e la cosa continua (beninteso, quanto deve andar storto nella vita ci andrà senza pietà...) tanto che quell'iniziale pensiero diviene il tuo fedele compagno di viaggio.

Se domandi a quel pensiero riguardo al mistero fondo come la notte buia non avrai risposte... ma quel pensiero non è buio, è una minuscola fiammella che appena ti rischiara le mani. Alla fine si sceglierà a cosa abbandonarsi.
 

Un cordiale saluto
Jean
#579
Citazione di: paul11 il 10 Luglio 2018, 00:50:51 AM
la tematica sul demone è vastissima e non riconducibile alla macchietta per mass media che la modernità ha prodotto.
Se ne parla nei RìgVeda come "asura",dove inizialmente il termine è simile a dio,come gli Ahura dello zeroastrismo; era
applicato ad Idra,Agni, Veruna.In seguito prenderà il significato opposto nelle parti più tarde del RigVeda.
(Questo passaggio è molto simile al cristianesimo,All'inizio il demone era un angelo).
Secondo il Taittiriya Brahamana, il respiro (asu) di Prajapati,creò Asura e sempre nella stessa opera ".........ha creato Asura
dal suo respiro inferiore".Secondo il Vishnu Purana sono stati prodotti dall'inguine di Brahma.

Nel rotolo di Qumran "1QM! c'è un testo " la guerra dei Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre", noto come "regola della Guerra" acquistato dall'Università ebraica nel 1947..

Per l'Islam abbiamo i Jiin.
Per la cultura religiosa ebraica la tematica è molto variegata, non esistendo i dogmi, ma solo procedimenti ermeneutici sulla Bereshit e la Tanack e molte correnti spirituali, per alcuni Satan non ha il significato di demone e non è un nome proprio di demone, bensì signiifca "accusatore" ,"oppositore".

Veniamo ad una figura  simile a quella cristiana "dibbuk". E' uno spirito maligno che si "insinua nel corpo di una persona e parla
attraverso di esso" in questo caso necessita l'esorcismo. Nella Kabbalah è descritta la procedura dell'esorcismo

Come per tutte l figure spirituali e le costruzioni religiose, sembrerebbe che inizialmente vi sia solo storia, poi i personaggi entrano simbolicamente nelle religioni e avviene nel momento in cui fra gli umani si costruiscono le codificazioni legislative, il che significa se c'è la legge c'è la pena e quindi il giusto e l'ingiusto, il bene e il male, ancora dopo appaiono forme di narrazioni spirituali, mistiche, sapienziali e ancora dopo si rielaborano i testi reinterpretandoli e attualizzandoli.
le religioni sono stratificazioni dove divine difficoltosa la fonte originaria che si perde nelle interpretazioni culturali che riammodernano il pensiero antico perdendo i significati originari..
Non è un lavoro psico-antropologico di chiacchiere che reinterpretano in chiave contemporanea scritture che hanno significati profondi e che al loro interno nascondono storie reali e vere tramandate.
i parallelismi fra india antica, Persia zoroastriana che è influita direttamente dagli Arii, gli ebrei che deportati in Babilonia apprendono le ritualità Caldee degli antichi sumeri, l'esoterismo egizio, nascondono all'interno la stessa storia ma stratificata nell'endemismo delle proprie lingue e storie: ogni tradizione fa sua l'identica storia che ovviamente è unica perchè è unica l'umanità.
Quindi non sfugge, persino nelle tradizioni nordiche dell'Europa,un identico modello del ben e del male e di una lotta avvenuta realmente, così come avvenne il diluvio,Quindi il demone, che sia incarnazione o solo spirito, che ci crediamo o no, è dentro i dispositivi culturali che furono propedeutici alle prime codificazioni legislative non solo religiose , ma del diritto dei re, poi degli imperi, fino alle democrazie moderne.

Dio regna, ma il demone governa.

Caro paul,

in qualche passata occasione ho manifestato il mio apprezzamento per la tua peculiarità/caratteristica di riandare alle fonti originarie per cercar di ritrovare il bandolo della matassa (quale che sia).

Tu, io e mi auguro molti altri, abbiamo maturato la convinzione che sia accaduto realmente qualcosa all'inizio dei tempi, all'inizio della storia dell'uomo cosciente di sé e dell'ambiente in cui vive. 
Da lì, giustamente dici inizia la storia, quella dapprima trasmessa oralmente e quindi in forma scritta che divene il background, il corpus di ogni religione (forse nello stesso momento).

Tutto si diparte da lì: codificazioni legislative, giusto/bene e ingiusto/male, delitto e castigo e quindi  forme di narrazioni spirituali, mistiche, sapienziali e ancora dopo si rielaborano i testi reinterpretandoli e attualizzandoli.

Ovviamente se l'umanità s'è data tanto da fare un motivo ci dev'essere, al di là del tramandare la propria storia cercando al contempo di stabilizzare le società nelle quali vive. 
Un motivo ben nascosto all'interno di strutture interpretative il cui accesso è riservato a chi disponga dei codici/chiavi corrispondenti.

Mettendola in immagini è come ritrovarsi in una anticamera immensa con tantissime porte (religioni/narrazioni ecc.) le cui chiavi son sparse sul pavimento, sia quelle corrispondenti alle serrature che quelle forgiate da chiunque per qualunque motivo. Quest'ultime innumerevolmente di più delle altre.

Si capisce bene che il tentar a casaccio, prendendone una, d'aprir un uscio abbia ben poche probabilità di riuscita. In più – il bello della faccenda... - aperta una porta si ripresenta un'analoga situazione, ad un livello superiore. 
Eh, quelli che han costruito i videogame (epici/storici ecc.) han pur preso l'idea da qualche parte...

Il tutto si traduce in chi sa non parla e chi parla... o qualcuno pensa che si può ottenere ciò che si desidera senza sforzo e merito?  

Quindi il problema non è la mancanza di fonti... ma di guide per interpretarle correttamente, sempre in funzione di quel motivo nascosto, che almeno inizialmente può aver la forma d'una domanda: bene/male, Dio, diavolo e quant'altro.

Chi, uno su un milione, riesca ad aprir una risposta (per sé) a tali domande, oltre ad esser esser fortunato e degno di stima per il percorso che ha dovuto compiere, può scegliere di fermarsi appunto nella sala della risposta.  

Il tema in oggetto (come ogni altro, a ben vedere) può esser discusso appunto nell'anticamera, dove ognuno dice giustamente la sua secondo le informazioni ricevute e le proprie esperienze di vita. 
Senza che, purtroppo, abbia la capacità di prender per mano l'altro e aprendo la porta, condurlo nella stanza successiva. 
Le cose stanno così, a che scopo prendersela?

Piuttosto attrezziamoci a star comodi nell'anticamera, interrogandoci se tal molteplicità (di opinioni) abbia un senso, se in qualche modo le cose debbano essere proprio come sono e quella che appar confusione non sia piuttosto quello che è stato scritto dev'essere, secondo un ordine narrativo perfetto.

Nell'anticamera ci si può guardare attorno per far propri i suggerimenti più interessanti, ad esempio questo tuo:  ... secondo il Taittiriya Brahamana, il respiro (asu) di Prajapati, creò Asura e sempre nella stessa opera "... ha creato Asura dal suo respiro inferiore". Secondo il Vishnu Purana sono stati prodotti dall'inguine di Brahma.

Dove io ci leggo che di partenza la narrazione prevedeva l'antagonismo tra i personaggi... isso, essa e 'o malamente... qual sceneggiata potrebbe mai regger senza?
 


Un caro saluto e augurio di buone vacanze a te e tutti del forum.

Jean
#580
Si nasconde l'onda più bella
all'immortalità.

Le piace mostrarsi improvvisa,

profumata di sale, di vita, di sole,
e s'infrange ridendo sui ciotoli a riva.

Se la cerchi non c'è,

se non la pensi esplode 
in un dolce dispetto.

Onde su onde si rincorrono 

sul litorale deserto,
e le loro voci a corale
si fondono nel petto del mare.

L'immortalità non è una cosa materiale,

non si stampa su un cartoncino,
è un'onda più bella dell'altra,
è l'onda che ama non esser speciale.


Ciao Patrick,

ci siamo già detti d'esser interessati alle coincidenze... riguardando questa sezione (arte) mi son accorto di questa poesia subito sotto alla mia discussione sull'al di là... artistico. 

Beh, mi verrebbe da chiedere a Sophia 75 se gradisca che la sua pregevole prosa venga associata al tuo quadro... così d'avere per esso ben due componimenti... oltre al titolo, che nel caso modificherei in: Il mare della Venere immortale.

Fantasie d'artisti (apprendisti). ;)


un caro saluto 

Jean
 
#581
Il mare di Venere
 
Attendere, in riva al mare,
che l'onda porti una conchiglia
sì che la prendi e nel scrutare
le sottil righe al par di ciglia
 
ti sovvien il volto, la figura
d'ella che fu Venere nel sogno
del ragazzo ch'ebbe fin paura
di troppa bellezza. Mi vergogno
 
a dir che non le cinsi i fianchi,
persi l'occasion che più non torna
e la sua man... ah, quanto manchi
al cuor beltà, per sempre eterna.
 

Ciao
Jean

(PS-usala come credi solo citando Paul11 & Jean)
#582
Che la divinità ultraterrena avesse qualcosa di inquietante l'aveva pensato sin da quando riuscì a procurarsi  e leggere "la formula" per evocarla... e non solo, ma ottenere da essa d'essere esaudito di un suo qualunque desiderio, per quanto grande o inverosimile potesse essere.
 
 Sì, perché c'era quella "geometria" – semplice in verità, un cerchio di buon diametro tracciato sul terreno – che gli rammentava qualcosa pur senza riuscir a "focalizzarlo", così che gli rimase quella sensazione d'inquietudine sin al momento decisivo: l'invocazione.
 
Si concentrò e stando attento a pronunciare tutte le parole, scandendo ben le sillabe, avviò il procedimento.
 
Era a tal punto motivato che non cedette alle emozioni neppur quando si produssero tuoni e lampi... ed odori, ed altre spiacevoli evenienze. Pensò, giustamente, che era la prova da superare, d'altronde nulla s'ottiene per nulla.
 
Ma infine l'entità si manifestò all'interno del cerchio e dopo il primo tentativo di sortirne - per quanto onnipotente non lo era del tutto colà confinata - non ne  fece altri.
 
"Subito!!! Cancella questo cerchio e sarò clemente con te!!"
 
Pur sudando freddo e caldo insieme – che la divinità lo sovrastava d'almeno due lunghezze e d'aspetto... l'ultima raffigurazione che vorreste incontrare – aveva avuto conferma della potenza della formula. Poteva sbraitare e minacciar qualunque cosa ma non poteva scioglier il sortilegio.
 
"non ci penso neppure, mi annienteresti in un attimo..."
 
"... attento, questo cerchio non resisterà a lungo..."
 
"abbastanza perché tu rispetti la regola.."
 
"che ne sa un pidocchio qual sei di regole..?"  - ruggì, emettendo una vampata di fuoco.
 
"non facciamola lunga, son anni che studio la faccenda... devi esaudire un mio desiderio per tornar libero..."
 
"... e subito dopo... ti divoro!!" – altra vampata, il doppio della precedente.
 
"affatto, non potrai torcermi un capello... è la regola..."
 
La divinità era sotto scacco, era già accaduto un paio di volte in passato ma poi la formula s'era persa... incredibile che un tal pidocchio l'avesse ritrovata e conducesse il gioco... e allora giochiamo...

"su, alla svelta... che cifra vuoi?"
 
"nessun tesoro..."
 
"ahhh... cento donne tutte assieme.. o dieci per notte?"
 
"non potrei sopravvivere a tanta abbondanza..."
 
"... e dunque... vorresti l'immortalità, giusto?"
 
"avessi almeno due desideri certamente... ma con uno solo son certo che cadrei dalla padella alla brace..."
 
"... mmh... sei forse un filosofo, un filosofo alchimista, come lo erano i primi?"
 
"solo quel tanto che basta per capire che c'è un limite a tutto, che la felicità è uno stato mentale..."
 
"...balle!! La felicità è avere!!"
 
"... essere..."
 
"... avere l'essere!!! Se non hai nulla sei nulla!!! Basta con le farneticazioni, tanto mi domanderai qualcosa, scommettiamo?"
 
" in questo hai ragione, ma ti domanderò l'essere..."
 
"ahhh... chi vorresti dunque essere?"
 
"non un altro, sempre me stesso... ma per sempre felice!!"
 
"tutto qui..? Codesta piccola cosa quando potresti conoscere i segreti dell'universo, della vita..?"
 
"non è la mia misura... vedi, ho una moglie che mi tiranneggia da una vita ed è anche più forte di me. Potrei ucciderla... ma questa storia del karma mi impressiona troppo... ecco cosa voglio: solamente, semplicemente essere felice..."
 
"questo hai chiesto e questo avrai!!" – e la divinità scomparve in una nuvola di fuoco.
 
 
Il mattino appresso colui che aveva imprigionato la divinità, costringendola ad  esaudire il suo desiderio, si risvegliò sul suo letto, con una squisita sensazione, fisica e mentale... l'entità era stata ai patti e già si figurava d'apprezzar ogni istante della sua nuova vita quando udì la vecchia megera (moglie) chiamarlo dalla cucina...

"... maledetto disgraziato... son già le otto e non mi hai portato la colazione... Feliceee!!! Felice!!!! Se non vieni subito ti spacco la testa col mattarello!!!"
#583
Citazione di: Jacopus il 26 Giugno 2018, 23:28:41 PM
Vedo le persone intorno a me. Vorrei fermarle, parlarci, confrontarmi con loro, sentirmi loro figlio e loro padre. Vorrei incontrare nuovamente una mia cara amica di gioventu' e condividere con lei la nostra reciproca vita. Una ragazza mi passa accanto. Sento la sua sfrontata vitalita'. Sarebbe meraviglioso abbracciarla e vedere dai suoi occhi che ha capito. Nessuna intenzione malevola ma solo dirsi con quel gesto: siamo passeggeri di un treno lungo milioni di anni. Che fantastica coincidenza esserci incontrati!
Grazie Jean per essere ritornato.

https://youtu.be/NpH0zQDbC8Y

... per chi rivela d'esserti vicino
 

Nous ne sommes que des touristes sur cette terre

Che pensano d'aver scelto i propri viaggi

E i luoghi da visitare, quando saranno raggiunti

Ma, alle nostre spalle, qualcosa c'incalza

Ci segue

Al voltarci per vederlo

Scorgiamo solo un'ombra

Credendo sia la nostra

Non ci badiamo più di tanto

Fin quando realizziamo

Che quella ombra

C'è sempre, anche senza luce

Quel qualcosa è dentro di noi, è parte di noi

Parte del nostro destino

Seduti ad un bar, sorseggiando un buon caffè caldo

Apriamo una pagina 

Del nostro libro

Ed eccoci in quel luogo

In quella situazione

In un forum, perché no?

Chi ci ha condotto là?

Forse la sensazione

D'aver qualcosa, qualcuno da incontrare

L'ombra di un'altra persona

O la sua luce

Si vedrà, con il tempo

Se eran solo fantasie

Per tentar di sfuggire

Almeno per un po'

Alla sensazione 

Del viaggio che s'approssima 

Al termine

Nous ne sommes que des touristes sur cette terre

 

Grazie a te, Jacopus
Jean
#584
Citazione di: paul11 il 26 Giugno 2018, 23:03:12 PM
Citazione di: Jean il 23 Giugno 2018, 23:22:25 PM

Prima di leggere guardate questo video: https://youtu.be/zb7mQeS9NPI


Una bella grafica (minimalista), un'ottima scelta e sincronizzazione musicale... se (come il sottoscritto) non avete di primo acchito colto il significato... beh, si riferisce al trascorrere del tempo, illustrando quella che pare esperienza comune: man mano che s'invecchia il tempo si contrae, le giornate durano sempre meno e le ore... accidenti, passano come i minuti!

Qual che sia la soggettiva percezione del flusso temporale è certo che la nostra clessidra vada inesorabilmente svuotandosi dell'energia vitale che ci anima e sostiene la nostra mongolfiera nel suo girovagare (o stazionare) nel cielo, così che arriverà il momento che il nostro "io immutabile" dovrà prender atto che per quanta zavorra vada scaricando non è in grado di contrastare l'incremento di velocità.  

Giunto ad un punto della vita in cui s'evidenzia sempre più il punto d'impatto della mia mongolfiera (naturalmente se non interviene il Divino Romanziere a concludere anzitempo la permanenza nelle pagine dell'esistenza) non mi do più pena di scaricar zavorra, non c'è né ci sarà alcuno che si risolleverà permanentemente nel cielo, conviene farsene una ragione il prima possibile... per osservar un po' meglio appunto quella zavorra che portiamo con noi.

Non quella materiale ma l'altra, qual memoria residente nei circuiti neuronali o in una mente che s'appoggia a quelli.
Beh, non c'è da esser sicuri di potersene affrancare, non essendo possibile un "reset" completo del nostro hard disk (semplificando, il cervello).
Accettata la situazione almeno resta la possibilità di scelta tra le varie zavorre... per dar corpo nei limiti del possibile alla nostra precipua peculiarità.
La mia, attualmente, può esprimersi  al meglio (secondo la mia limitata misura) solo in ambiti (diciamo) artistici e non codificati.

La filosofia è per me un interesse di passaggio, certamente anche a causa dell'inadeguatezza del mio "strumento intellettuale".
Al pari di un sentiero spirituale qual che sia... perché necessariamente esclude gli altri, palese contraddizione (per chi vuol vederla).
Oppure scientifico... per parlar di scienza occorre esser di scienza, per comprendere "i numeri" serve lo strumento matematico e la capacità di sentir "parlare" una formula, cogliendone l'intrinseca bellezza (come, per esempio, dicono delle equazioni di Navier-Stokes).

Così mi rimane percorribile solo quest'ambito, d'artista dilettante, risolvendomi di tornar qui ogni tanto a dir qualcosa al riguardo.
Quel che ho già detto (e come) ovviamente rimane, a volte come fondamenta del diverso approccio (artistico) alle questioni.  

Per questo il titolo della presente discussione è il medesimo di quello che ho aperto in filosofia, ma la prospettiva la rende tutt'altro.
Un al di là dell'aldilà "artistico", se così si può dire... dove divien reale (e prima ancora possibile) anche il camminar sopra un arcobaleno... ma questo sarà il tema di un prossimo post.

Un cordiale saluto a vecchi (eh sì, si dice così...) e nuovi utenti.

Jean

https://youtu.be/0cHeNscKZN0


caro Jean,
è sempre un piacere leggerti.
Superato il " nel mezzo del cammin di nostra vita........" da un pezzo, o si rischia continuamente di guardarsi indietro e di aspettare Godot, oppure si vive semplicemente giorno per giorno.Persino gli acciacchi danno il ritmo alle giunture, ma per fortuna, come scrisse il filosofo francese George Canguilhem, la normalità non può essere uno standard universale, ogni età ogni condizione di salute ha una sua soggettiva normalità.Quindi ogni giorno va vissuto e si sposta l'asticella un pò più in là.
L'arte ha la prerogativa di uscire dallo spazio tempo, di rompere ogni paradigma, di buttare già porte, per questo è un forever young.
Attendendo tuoi nuovi post,
un caro saluto

P.S.
nel sito lamacchinadiluce. com ci sono anche tue creazioni?

Caro paul,
è sempre un onore venir letto da te.

Superato come dici "il mezzo del cammin.." chissà che la sorte benignamente ci consenta di procedere, si spera ancora a lungo, in quel cammin di mezzo che ben hai raffigurato qual luogo ove si vive semplicemente giorno per giorno, dove contiamo di ritrovar chi per altre vie vi sia giunto o giungerà, il buon Sari ad esempio (e tutti gli amici del forum cui aggrada tal modo di vivere).

Che caratteristiche avrà mai codesto cammin di mezzo?
Son certo che ne coglierai il paradosso... dovrebbe esser un percorso che non conduce in alcun luogo, altrimenti  fatti alcuni passi muterebbe nel cammin di mezzo – n divenendo qualcosa di diverso, così che dovremo nuovamente cercar daccapo dove sia andato a finire...

Certo, il cammin dell'arte come dici, può romper ogni paradigma e condurre al di là dello spazio tempo, come può far senza alcun addestramento la fantasia, l'immaginazione.
O bella, ne abbiam tutti, chi più e chi meno... ma poi dove si rintana che il mondo par ne disponga di ben poca?
Solo in quell'altro mondo del sogno (e dell'inconscio)?


"gli acciacchi che danno  il ritmo alle giunture..."   mmh... l'anagramma di ritmo non promette bene... ;D  ;)

https://youtu.be/YSH_NP3lx0w



(PS- grazie del destro... in la macchina di luce sto raccogliendo principalmente del mio materiale ma sarei lusingato d'ospitarne d'altrui...)


Un caro saluto
Jean
#585
Salve a tutti. 
Ho 40 Trapani.... poesie riflettere indagare su vari temi.
 
Il mio smartphone ha qualche problema di vecchiaia  (colpa del traffico tentacolare e vorticoso... che ha dovuto sostenere negli anni) e questo è quanto ho potuto leggere della tua presentazione.
In quanto al riflettere non c'è forum più azzeccato di questo; sull'indagare... beh, ci son discussioni che non terminano mai (anche le mie...). Sulle poesie... amico mio, m'associo all'invito di Sari confidando di legger qualcosa di tuo.
Ma, perdonami, non capisco che c'azzecchi con questo forum la tua disponibilità di ben 40 Trapani!
Mah, forse un angolo per un mercatino ci potrebbe anche stare, per risparmiar qualcosa... giustappunto quello che ho, al pari dello smartphone, arranca e talora si blocca... Bosch, Blach & Deker, Metabo, Stadler... casomai, in privato, mi mandi qualche specifica e ovviamente il prezzo...
Tuttavia mi rimane il dubbio d'aver mal interpretato il tuo post, nel qual caso la mia risposta verificherà il tuo "sens of humor"...  ;D  ;)
 
Un cordiale benarrivato
Jean