Citazione di: Angelo Cannata il 23 Aprile 2017, 14:01:17 PMCitazione di: anthonyi il 23 Aprile 2017, 11:36:18 AMTrovo fuorviante considerare queste posizioni "anticristiana" e "procristiana". Se si cerca di capire come le cose sono andate storicamente, non c'è da essere pro o contro, c'è solo da cercare di essere corretti, leali, scientifici, portare elementi storici che confermino le tesi sostenute. Se il cristianesimo è una cosa seria, non ha che da guadagnare da ricerche storiche serie, quali che poi siano i risultati di tali ricerche.
Mi sono imbattuto in un dibattito sul rapporto tra le origini cristiane e strutture mitologico religiose precedenti (Culto di Attis, Osiride, Zoroastro, Riti Dionisiaci). La tesi anticristiana sosteneva, al riguardo, che la cristianità aveva copiato da detti miti, mentre la tesi procristiana sosteneva che le basi culturali del mondo Giudaico non rendevano possibile che il Cristianesimo potesse riferirsi a dette mitologie.
Il mio parere è che la tesi procristiana potrebbe essere espressa in maniera più forte. Sarebbe infatti possibile sostenere che tutte queste strutture mitologiche erano preparatorie dell'umanità alla venuta del Figlio di Dio. Vi è infatti una mitologia come quella del Krishna, troppo lontana dalla Palestina per poter aver voluto influire, che presenta, indipendentemente dalle altre mitologie, moltissimi elementi in comune e associazioni metaforiche con il racconto evangelico.
L'essere pro o contro nasce da una fede che teme di confrontarsi con la storia, che invece è proprio ciò che Dio scelse di fare incarnandosi in Gesù.
A dispetto di quanto detto nel post, in base a ciò che ho appena detto, considerare le strutture mitologiche extracristiane come preparazione alla venuta del Figlio di Dio non è di alcun vantaggio al cristianesimo, anzi, ne offre una cattiva immagine. Infatti, considerare le mitologie preparazione, tanto più che poi si parla di "Figlio di Dio" piuttosto che di "Gesù", significa mescolare fede e scienza storica. La scienza storica non può occuparsi di stabilire se un mito è preparatorio del cristianesimo, perché compito della scienza storica non è individuare nella storia progetti divini, la storia non può basarsi su scelte di fede religiose da parte dello storico.
È pur vero che anche lo scienziato è un uomo e può essere condizionato dalle sue scelte di fede o non fede; però la liberazione possibile da questi condizionamenti non può avvenire sul piano della fede o non fede, sul piano del vedere o meno nella storia progetti che preparano la venuta di Gesù. Lo sforzo di liberazione dai condizionamenti si fa cercando di portare gli elementi scientifici, storici, che avvalorano la propria tesi. Vedere nella storia un progetto divino di preparazione della venuta del Figlio di Dio non è un elemento scientifico, ma un'interpretazione della storia guidata dalla fede.
Il problema di spiegare l'esistenza e i miti religiosi è tipicamente assegnato all'antropologia culturale ma comunque il mio non è un ragionamento che deve essere considerato parte di qualche dottrina a priori. Io parto dai problemi (Cioè trovare il senso esplicativo di una serie di credenze religiose), e dagli argomenti storici nel senso che considero le credenze umane come situazioni storiche (se lo facciamo per le ideologie moderne, perché non farlo anche per quelle antiche?). Certo assegno una razionalità finalistica a questi eventi, assegnata presumibilmente ad un'entità metafisica, ma questo mi permette di spiegare questi eventi come non prodotti dal caso (Ipotesi problematica a mio parere vista la molteplicità delle coincidenze).
Comunque l'affermazione "figlio di Dio" non ha natura di fede, sono le mitologie stesse che parlano di un figlio divino o venuto dal cielo nato da una vergine (quasi sempre). Naturalmente le coincidenze sono molteplici, nella mitologia del Krishna ne ho notate decine. Solo parlando della morte il Krishna viene portato su un monte, come Gesù, con insulti, sputi e domande(cosa illogica nel contesto ma che è metafora del processo), legato a un legno e ucciso con tre frecce (metafora dei chiodi), ad assistere alla morte c'erano due donne di cui una era una prostituta convertita (come è stata ritenuta la Maddalena per secoli), alla morte un vento impetuoso mi sembra anche il terremoto, gli arcieri fuggono impauriti.
Certo non vi è la coindicenza ma i collegamenti fanno riflettere.
Tu poi sostieni che questi collegamenti non sono interesse della religione Cristiana, ma chi è che sostiene la convenienza delle interpretazioni storiche tu o io. Il mio è un approccio di ricerca della verità, forse un po' eclettica (Anche se in realtà queste tesi non sono neanche nuove, nascono alla fine dell'800 e sono ferocemente attaccate dalla Chiesa).
Il culto Mitraico ad esempio, che tanti elementi in comune ha con il Cristianesimo il quale infatti ne ha adottato alcuni simboli, ha un enorme sviluppo proprio poco prima della venuta di Gesù. E' assurdo affermare che tale sviluppo abbia preparato culturalmente la popolazione dell'Impero?
Quando sente parlare di Figlio di Dio Pilato, così mi sembra dicono i Vangeli, ha paura. Per lui quel concetto è tutt'altro che ignoto, anzi assume probabilmente un significato forte, così anche il centurione dopo la morte. Questo per dire che allora vi era un clima culturale in grado di comprendere il senso di quell'evento, e che quel clima non era, almeno a mio parere, un prodotto del caso.