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Messaggi - anthonyi

#5746
Tematiche Filosofiche / Re:Il pensiero debole
08 Aprile 2017, 16:32:13 PM
La struttura ossimorica del concetto mi era stata già accennata, ma secondo me è un problema di linguaggio, nel senso che se consideri il tuo discorso applicabile ad un insieme di verità che non comprende la verità della tua affermazione il problema è risolto. Si ritorna sempre al problema insiemistico di Russell degli insiemi che contengono insiemi che contengono o meno se stessi.
#5747
Tematiche Filosofiche / Re:Il pensiero debole
07 Aprile 2017, 19:34:29 PM
Citazione di: salvatore il 05 Aprile 2017, 21:19:14 PM
Il pensiero debole nega la possibilità di conseguire una verità intersoggettivamente valida. Bisogna riflettere sulle nozioni di relativismo e scetticismo. In una visione estrema, può dirsi che il relativismo afferma qualsiasi affermazione (è vero tutto e il contrario di tutto), e lo scetticismo nega qualsiasi affermazione di verità. lo scetticismo porta alla negazione delle conoscenze, con la conseguenza di un pensiero che non può pervenire alla intelligenza di un fondamento sufficientemente attendibile. se si considerano in questi termini scetticismo e relativismo si arriva  alla conseguenza che "Il relativista afferma ogni cosa senza pretendere di negarne nessuna, e il contrario fa lo scettico".Ciò implica una palese autocontraddittorietà delle manifestazioni più appariscenti del pensiero debole, che nega si possa giungere a un fondamento univoco. Possono evitarsi siffatte estremizzazioni e sostenere che lo scetticismo sia uno schema di pensiero che si limiti a porre il dubbio, senza prendere posizione. La sospensione del giudizio implica assenza di affermazione o negazione e quindi ulteriore infondatezza nel senso della configurabilità del pensiero debole di matrice scettica. Spunti interessanti possono rinvenirsi in questa discussione https://www.facebook.com/photo.php?fbid=366814843437586&set=o.337198036391409&type=3&theater

Per quanto sia cosciente del rischio che il pensiero debole possa degradare sia verso lo scetticismo, sia verso il relativismo(Anche se in tal caso non è detto sia una degradazione), la mia riflessione vede il postmoderno in una chiave di analisi del processo cognitivo(sono uno sfegatato empirista), cercando di evidenziare i momenti di tale processo nei quali la critica Postmoderna si pone.
#5748
Citazione di: paul11 il 07 Aprile 2017, 09:33:29 AM
Citazione di: anthonyi il 06 Aprile 2017, 13:54:18 PM
Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2017, 14:06:59 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.


Mi trovo sostanzialmente d'accordo con quello che dici, ma non vedo argomenti a sostegno di un'uscita dall'Euro. Pensioni e salari di oggi tu le puoi reputare basse, ma in un'Italia con la valuta svalutata lo sarebbero di più, solo che pensionati e salariati ci metterebbero un pò di tempo per accorgersene.
Continui a non capire la dinamica nel ciclo economico fra salute economica di uno Stato e valore della sua moneta.

Facciamo l'ipotesi di oggi in italia. le condizioni sarebbero di una valuta debole (mentre l'euro invece è forte), il potere di acquisto di salari ,stipendi e pensioni è basso, perchè il mercato dle lavoro è striminzito e il debito pubblico è relativamente alto rispetto alla ricchezza prodotta (pil).
Questa condizione dovrebbe in una economia "normale" far svalutare la moneta italiana, se avesse ancora una sua moneta, immediatamente , rispetto alle valute straniere più forti, l' economia produttiva (industria, agricoltura, commercio) diverrebbe più competitiva in quanto i prezzi(essendo valutati nella moneta nazionale italiana che varrebbe meno di alte) sarebbero ancora più bassi, quindi i costi si abbassano e richiamano investimenti stranieri o rinvestimenti di capitalisti italiani o il rientro  di delocalizzazioni.
Questo sarebbe il primo passo.
Il secondo step è che si alzano le rivendicazioni salariali, stipendi e pensioni, perchè l'economia "tira" e le merci prodotti quindi in Italia con una moneta sarebbero competitive sui mercati internazionali. Se i salari aumentano aumentano i prezzi finali.
Intanto lo Stato incassa più denaro tramite IVA Irpef, accise ecc.,perchè cresce il giro di denaro e la gente spende di più.
Quindi ,terzo step, la moneta riprende potere valutario rispetto ai mercati internazionali, perchè sia i conti privati che pubblici tornano in riequilibrio. Nella fase di rivendicazioni salariali e aumenti di reddito e spinta di prezzi, riprende l'inflazione.

Ci siamo? Questa è ed è stata la dinamica italiana ,ma non solo italiana, di una comune economia.
Oggi siamo nella fase statica, priva del dinamismo del  ciclo economico normale, proprio perchè è assurdo avere una moneta forte in una economia debole.

In sé i passaggi logici che presenti sono ragionevoli, ma poi quando si mettono i numeri e si guardano i risultati empirici (Perché non è che le svalutazioni strategiche sono una novità dell'economia) ci si accorge che l'unico risultato evidente è quello che gli speculatori si sono arricchiti, i ricchi sono stati tutelati, e tutti gli altri lo hanno preso in quel posto.
#5749
Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 21:18:07 PM
Citazione di: anthonyi il 06 Aprile 2017, 13:47:58 PM
Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 10:52:28 AM
Per quanto riguarda il ritorno alla lira o al sesterzio romano è ovvio che il problema non è tecnico. E' come dire che i problemi saranno risolti riducendo il debito pubblico o abbassando le tasse.

E' da sprovveduti ritenere che i problemi che attanagliano l'umanità siano di mero carattere monetario, finanziario o economico. E' del tutto evidente, diciamo pure ovvio, che c'è un problema politico alla base dell'attuale stato delle cose. Un tempo si diceva una mera questione di estrazione di plusvalore. E non è un'analisi peregrina.

Diciamo che è intuitivo comprendere che le cose vanno così perchè qualcuno vuole che vadano così. Qualcuno che possiede gli strumenti per imporre la propria visione del mondo. Di una semplicità ed evidenza disarmante.

Se poi qualcuno vuole ammazzare il tempo pensando che una manovra economica di un certo tipo piuttosto che di un altro possa risolvere i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.......libero di farlo. Anche questo esercizio è gradito al potere........

Queste visioni dietrologiche sono affascinanti ma valgono per i film di 007. Nessuno può imporre la propria visione ad altri miliardi di individui, se c'è qualcuno che ha tanto potere è perché vi è stato delegato, tra questi una persona come Draghi che sta regalando all'Italia una tranquillità finanziaria che non ha mai avuto dagli anni 60. E a conti fatti non si può dire che questo favorisca nessuna lobby finanziaria, anzi ... :-\  :-\
Prima neghi l'evidenza che quattro gatti, diciamo l'uno per cento del pianeta possa governarlo imponendo la propria visione poi ne riconosci la possibilità. Anzi la realtà perchè tiri fuori Draghi che, in effetti è tra quel 1%. Anche se, il banchiere centrale europeo, è un semplice cameriere. Chi mena il gesso, astutamente, ha scoperto che non farsi scoprire è molto giusto e molto saggio (dal suo punto di vista). Vabbè saltiamo la contraddizione del tuo incipit e passiamo al resto.

Draghi delegato? Delegato da chi? Dal board BCE? E il board BCE da chi è stato delegato? Il sistema di deleghe è una catena di Santantonio nei cui meandri si perde letteralmente il senno.
Guarda qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_centrale_europea

Vediamo infine la tranquillità finanziaria italiana che affermi di rilevare. Draghi sta operando nell'esclusivo interesse europeo poichè, come certamente sai, il fallimento o la sola uscita dell'Italia dall'area € rappresenterebbe un sicuro fallimento di tutta l'Europa. Anche ma non solo perchè il 40/50% del debito pubblico italiano
2017Gennaio2.250.352
è in mani estere (specialmente tedesche e francesi) ma perchè sarebbe l'inizio di una catena rovinosa che distruggerebbe certamente l'Europa, forse il mondo. Non a caso, negli ambienti finanziari, il fallimento italiano viene escluso non perchè ne manchino i presupposti (più numerosi di quanto si possa pensare) ma per il classico "Too big too fail". Ma la situazione è critica. Non lo dico io ma tutti gli operatori internazionali. A cominciare dalle agenzie internazionali di rating che classificano il debito italiano bbb-. Cioè ad un passo dal fallimento. Sotto ci sono i junk bond per intenderci.
Comunque, per rimanere attinenti a Draghi è stato intempestivo con il QE che con tutto il resto. Sarà anche stata colpa della resistenza tedesca ma è arrivato, come si suol dire, dopo la puzza.
Non voglio andare avanti perchè sono poi felice che tu ti possa rilassare pensando che stiamo al sicuro. Fa bene al morale. E magari guardarsi anche un bel film di James Bond. Niente di meglio per una serena serata. Che, va da sè, ti auguro.

Non è colpa mia se tu non conosci la differenza tra potere reale e potere delegato. E' chiaro che nel mondo ci sono alcuni individui che hanno potere che gli deriva dalle istituzioni nelle quali operano. Nel caso poi delle istituzioni finanziarie effettivamente il grande potere che le caratterizza non è sottoposto a controllo democratico ma questo è il risultato dell'esperienza che ha dimostrato che un controllo politico dei sistemi finanziari è pericoloso per tutto il sistema economico.
,
#5750
Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2017, 14:06:59 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.


Mi trovo sostanzialmente d'accordo con quello che dici, ma non vedo argomenti a sostegno di un'uscita dall'Euro. Pensioni e salari di oggi tu le puoi reputare basse, ma in un'Italia con la valuta svalutata lo sarebbero di più, solo che pensionati e salariati ci metterebbero un pò di tempo per accorgersene.
#5751
Citazione di: Freedom il 06 Aprile 2017, 10:52:28 AM
Per quanto riguarda il ritorno alla lira o al sesterzio romano è ovvio che il problema non è tecnico. E' come dire che i problemi saranno risolti riducendo il debito pubblico o abbassando le tasse.

E' da sprovveduti ritenere che i problemi che attanagliano l'umanità siano di mero carattere monetario, finanziario o economico. E' del tutto evidente, diciamo pure ovvio, che c'è un problema politico alla base dell'attuale stato delle cose. Un tempo si diceva una mera questione di estrazione di plusvalore. E non è un'analisi peregrina.

Diciamo che è intuitivo comprendere che le cose vanno così perchè qualcuno vuole che vadano così. Qualcuno che possiede gli strumenti per imporre la propria visione del mondo. Di una semplicità ed evidenza disarmante.

Se poi qualcuno vuole ammazzare il tempo pensando che una manovra economica di un certo tipo piuttosto che di un altro possa risolvere i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.......libero di farlo. Anche questo esercizio è gradito al potere........

Queste visioni dietrologiche sono affascinanti ma valgono per i film di 007. Nessuno può imporre la propria visione ad altri miliardi di individui, se c'è qualcuno che ha tanto potere è perché vi è stato delegato, tra questi una persona come Draghi che sta regalando all'Italia una tranquillità finanziaria che non ha mai avuto dagli anni 60. E a conti fatti non si può dire che questo favorisca nessuna lobby finanziaria, anzi ... :-\  :-\
#5752
@paul11

Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.
#5753
Io non riesco a spiegarmi le fonti di questa deriva liberista che invade l'Italia.
L'unico vantaggio di una moneta "sovrana" è quello di poter svalutare, ma svalutare vuol dire far pagare ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e ai piccoli risparmiatori il prezzo degli squilibri finanziari del paese, salvaguardando, anzi premiando in certi casi i ricchi.
Ma chi vi ha detto che con una moneta che non vale niente l'economia reale è più forte.
Oltretutto è in discussione il dante causa, di solito si svaluta per necessità generata dagli squilibri della bilancia commerciale e finanziaria, mentre oggi, nell'Italia dell'Euro, l'Italia ha fatto nel 2016, il più alto avanzo commerciale della storia di queste rilevazioni. Sapete dirmi voi che senso ha, in una situazione del genere svalutare?
#5754
Citazione di: Apeiron il 02 Aprile 2017, 11:34:36 AM
Citazione di: anthonyi il 02 Aprile 2017, 10:33:51 AMLa mia esperienza di confronto con la chiesa cattolica mi ha sempre portato ad un contrasto tra la "sensazione di potere" che questa esercita e un bisogno interiore di conoscenza e verità. Il contrasto per me sussiste perché l'istinto di conoscenza è un qualcosa di libero, mentre l'approccio religioso ti vincola ad un'istituzione con le sue regole. Questo per me però non porta necessariamente alla negazione della metafisica, quanto piuttosto a un rafforzamento della domanda sulla metafisica. Solitamente i sacerdoti usano architetture estetiche per chiudere quelle che sono le problematiche logiche che la riflessione sulla spiritualità solleva, al limite utilizzando la classica definizione di "mistero", dimenticandosi che nella tradizione classica i "misteri" non sono sconosciuti ma verità destinate ad essere rivelate solo agli iniziati. Poi volevo riflettere sul tuo passaggio dal Cristianesimo critico all'antimetafisica, non è che questo passaggio risponde alla stessa esigenza di chiusura delle problematiche logiche, mentre il sacerdote metafisico cattolico chiude ogni domanda con la dottrina, tu la chiudi con una negazione. C'è poi il passaggio per il pensiero debole, personalmente condivido molte delle sue argomentazioni tra le quali l'idea che la dottrina cattolica sia stata fortemente rappresentata dal pensiero forte. Ma posto che quella dottrina ha solo logiche di potere, cosa c'entra questo con le domande sui contenuti spirituali: Esiste un aldilà, cioè una dimensione per la coscienza oltre la vita? Questa domanda, se ci rifletti, supera anche le critiche sull'indefinitezza dell'essere, perché la coscienza è l'unica certezza che abbiamo visto che non dipende dai sensi.

Idem. C'è pieno di gente nella Chiesa che è curiosa e cerca geniunamente la verità. Tuttavia la Chiesa ricerca anche il potere e ha bisogno di controllo perchè ha Paura di Dio. Ben pochi si arrischiano a causa di questa Paura, fare il proprio Esodo (ossia andare nell'assenza di certezze... cioè nel deserto... cioè dove alcuni ritengono che si trova Dio e si ha con Lui un rapporto genuino...). E infatti questa Paura li trattiene e fa in modo che arrivino sempre dopo alle cose. Per esempio l'attuale metodo intepretativo della Bibbia (il metodo "storico-critico") nei circoli dei "liberi pensatori" era iniziato fin dal seicento (Spinoza...) se non prima. Tuttavia la Chiesa prima condanna, poi ad un certo punto è costretta dall'evidenza a cambiare registro.

Ritengo che nessuna persona davvero razionale può rimanere tutta la vita nella Chiesa. E se ci torna ritengo improbabile che metta la dottrina al primo posto.

Io però più che di paura parlerei di pigrizia, insomma ci sono persone che, con quel sistema, ci si trovano bene.
#5755
Per paul11
La stagflazione che abbiamo vissuto è stata l'effetto anche di una significativa svalutazione della nostra moneta, i due concetti sono affiancati anche se non coincidenti.
Gli stati falliscono, se poi ti studi il fallimento dell'Argentina vedrai come quel paese tanto arzillo è arrivato, in un certo momento critico del suo fallimento, ad avere morti per fame, con cadute del PIl che mi sembra siano arrivate fino al 50% cumulato.
Monti poi, prima di diventare Presidente era commissario Europeo, l'unica persona in quel momento a dare un po' di autorevolezza al nostro disastrato paese.

Andando ai discorsi finali anch'io condivido la tesi della strumentalità di molti degli eventi del 2011. L'Italia ha subito un forte attacco speculativo, ma lo ha subito perché era debole, ed attaccando lei si voleva attaccare l'Euro che, potrebbe mettere in difficoltà il Dollaro come moneta egemone, con tutti gli effetti in termini di acquisizione da parte nostra di quel potere di signoraggio mondiale che dal dopoguerra è stato sempre detenuto dagli USA.
#5756
La mia esperienza di confronto con la chiesa cattolica mi ha sempre portato ad un contrasto tra la "sensazione di potere" che questa esercita e un bisogno interiore di conoscenza e verità. Il contrasto per me sussiste perché l'istinto di conoscenza è un qualcosa di libero, mentre l'approccio religioso ti vincola ad un'istituzione con le sue regole. Questo per me però non porta necessariamente alla negazione della metafisica, quanto piuttosto a un rafforzamento della domanda sulla metafisica. Solitamente i sacerdoti usano architetture estetiche per chiudere quelle che sono le problematiche logiche che la riflessione sulla spiritualità solleva, al limite utilizzando la classica definizione di "mistero", dimenticandosi che nella tradizione classica i "misteri" non sono sconosciuti ma verità destinate ad essere rivelate solo agli iniziati.
Poi volevo riflettere sul tuo passaggio dal Cristianesimo critico all'antimetafisica, non è che questo passaggio risponde alla stessa esigenza di chiusura delle problematiche logiche, mentre il sacerdote metafisico cattolico chiude ogni domanda con la dottrina, tu la chiudi con una negazione.
C'è poi il passaggio per il pensiero debole, personalmente condivido molte delle sue argomentazioni tra le quali l'idea che la dottrina cattolica sia stata fortemente rappresentata dal pensiero forte. Ma posto che quella dottrina ha solo logiche di potere, cosa c'entra questo con le domande sui contenuti spirituali: Esiste un aldilà, cioè una dimensione per la coscienza oltre la vita? Questa domanda, se ci rifletti, supera anche le critiche sull'indefinitezza dell'essere, perché la coscienza è l'unica certezza che abbiamo visto che non dipende dai sensi.

#5757
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
02 Aprile 2017, 10:31:39 AM
Nel Post 117 Myfriend scrive: "Ma significa dire che le particelle sub-atomiche non hanno un "corpo" e una "massa", ma sono onde elettromagnetiche. Cioè sono "luce".
Quindi noi siamo fatti di "luce"."
Mi sembra ci siano delle imprecisioni, intanto la questione corpuscoli-onda è ancora irrisolta, le particelle si comportano come onde o corpuscoli a seconda dei contesti. Tutte le particelle hanno una massa, anzi la massa è il vero quantum universale, infatti il bosone di Higgs ha massa, e nessuna energia, al contrario anche il fotone che ha tanta energia, comunque ha un minimo di massa. Poi andiamo all'equivalenza massa-luce, la massa è si esprimibile in termini di energia e viceversa, ma non è energia, e il passaggio dall'una all'altra è qualcosa di improbabile, noi assistiamo solo alla trasformazione di piccole parti di massa in energia, non sappiamo se tutta la massa possa essere trasformabile in energia, ne riusciamo a concepire (almeno cosi mi sembra da quanto ne so) il processo inverso.
#5758
Citazione di: paul11 il 30 Marzo 2017, 13:16:17 PM
jacopus,
quando la gente capirà che l'economia non è altro che una delle tante teorie  filosofiche e  politiche, forse si sveglierà dalla pubblicistica massmediologica che ha indotto a credere che questa situazione" è cosa buona e giusta".

la realtà storica racconta teorie e prassi diverse.
Spiegati come mai a fine anni Settanta e inizi anni Ottanta il debito pubblico italiano era un abisso , ma tutti acquistavano, c'era meno disoccupazione e il tessuto industriale non era certo decaduto come l'attuale?
Spiegati come mai si pagavano i mutui tranquillamente  nonostante l'inflazione corresse  fra il 10-20%.
Spiegati come mai si andava in pensione con 35 anni di servizio.

Adesso spiegati in questa Europa, come mai Fiat è andata altrove.
Chiediti come mai i settori siderurgico-mettallurgico, il settore, tessile, e persino molta agricoltura si inabissata.
Studiati i l piano Davignon del siderurgico ,studiati perchè si è scelto che gli zuccherifici in italia ,compresa le piantagioni di barbaitiole da zucchero fossero soppiantate.
Sono stati firmati Trattati, da sempre nell'agricoltura, ma così in qusi tutti i settori, che hanno letteralmente decostruito il settore produttivo italiano favorendo altri paesi europei ed extra-europei.

Guarda che sono pochissimi gli Stati al mondo che hanno un debito pubblico basso e una economia produttiva fiorente. Fra questi c'è la germani, ma non perchè sono bravi politici o bravi a gestire, ma perchè hanno miniere, siderurgia e metallurgia che hanno fatto prosperare ad esempio l'industria dell'auto da sempre. Noi non possiamo competere con loro a parità di condizioni economiche, saranno sempre vincenti e noi sempre sudditi alla loro potenza.

Allora chiediti chi vuole ,  a chi gli conviene è più propri oa dirsi,  che l'euro sia stabile.


Nella globalizzazione attuale il grande gioco si svolge su aree dove sono caratterizzate da una moneta: dollaro-euro-yuan-yen-rublo, ecc. la stabilità della moneta mantiene la stabilità dei mercati valutari per chi fa affari in tute queste aree, presentando meno rischi di investimento. Gli artefici sono le più potenti multinazionali e poteri finanziari globali, che muovono le filiere delle materie prime, dei capitali, con un tasto del computer o dello smartphone.


Se vuoi dimostro attraverso il ciclo economico che un alto debito pubblico rende competitiva immediatamente i settori produttivi, abbassando i costi di produzione. Se i fatturati crescono, crescono anche i salari e stipendi, cresce il consumo, il denaro gira di più ed entra di più anche nelle casse dello Stato che quindi paga il debito a scadenza e quindi la moneta si riallinea sui mercati valutari.

Ogni variabile economica si comporta dinamicamente nel ciclo economico chiamando in causa altre variabili , l'inflazione chiama la svalutazione che chiama la competitività, che chiama la produttività. ecc

Oggi l'elettroencefalogramma è piatto in questa economia, perchè la stagflazione è il coma economico e dopo il coma.......

Chi sostiene  la teoria che è bello giusto e buono stare in Europa mi deve dimostrare economicamente come possa oggi rifiorire in queste condizioni imposte sul debito pubblico e sulla valutazione dell'euro, che arrivino investimenti dall'estero ( e infatti i politici vanno a mendicare per il mondo che siamo più belli e più bravi.... e non ottengono nulla) e che rifioriscano i settori produttivi. Senza produzione  lo Statoi....caput.: ma è questo che non viene capito dalla gente comune bombardata dalle fesserie mediatiche.

Quindi non c'entra nulla il debito pubblico, ma è fondamentale che i settori produttivi di quello Stato siano funzionanti e competitivi.
E questo lo hanno capito gli "americanos" e infatti Trump difenderà a spada tratta la  SUA  economia.

Oggi il vero dramma italiano è COME RICOSTRUIRE IL TESSUTO PRODUTTIVO che richiede tempi e denaro alzando anche il debito pubblico.

i nostri politicanti da un soldo di cacio, dovrebbero invece darci  IL PIANO INDUSTRIALE DEL PAESE e se questo richiede la fuoriuscita per incompatibilità di economie politiche con l'Europa...si  esce e si chiede a Putin di darci l'energia:sarà felicissimo.......ne sono sicuro.
Perchè salterebbe una pedina importante nello scacchiere internazionale. Tanto Trump è chiaro che si scontrerà con l' Europa.

Sull'esigenza di un piano industriale per questo paese siamo d'accordo, ma non vedo argomenti a favore della fuoriuscita coerentemente confrontabili con quelli contro presentati da Jacopus e da me.
A proposito, hai mai sentito parlare di stagflazione? E' quando la moneta svaluta però l'economia non si risolleva lo stesso, l'Italia l'ha vissuta negli anni 70, ma comunque i confronti storici non hanno senso, uscire dall'Euro oggi non vuol dire tornare agli anni 80, vuol dire solo entrare in un vicolo cieco.
#5759
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
31 Marzo 2017, 19:14:37 PM
Ho letto con interesse il dibattito tra chi "se non vedo non credo", e chi "eppure c'è qualcosa". Certamente io mi pongo tra questi ultimi e, sulla base di questo assunto, mi faccio una domanda:
"Ma questo aldilà e caratterizzato da leggi meccaniche, oppure sottoposto alla discrezionalità divina?"
Nel Post 99 Ducinaltum afferma della sensazione che lui non doveva morire quel giorno, per cui qualcuno avrebbe deciso il giorno della sua morte, ma questo qualcuno non avrebbe il pieno controllo degli eventi per cui per un incidente lui è arrivato prima sulle soglie della morte. La sua esperienza non sembra così completa come quella che altri dicono di aver sperimentato in esperienze NDE. In tutti questi casi comunque possiamo domandarci se anhe in questi casi si sia trattato di uno sbaglio, al seguito del quale, meccanicamente, si vivono le esperienze di passaggio, oppure se le stesse esperienze siano guidate da una volontà che voglia usare l'esperienza NDE a fini educativi.
Se poi l'esperienza spirituale dovesse seguire leggi meccaniche potremmo domandarci quanto e come queste sono dipendenti dalle situazioni fisiche.
C'è una situazione interessante che si verifica durante le esercitazioni fatte dagli astronauti. Posti in una centrifuga che, facendoli roteare provoca il temporaneo svuotamento del sangue nel cervello, una parte di loro afferma di aver mantenuto la coscienza e di aver osservato dal di fuori il loro corpo. Questo evento che si verifica in condizioni nelle quali non sussiste un rischio di morte fa pensare ad un effetto meccanico, legato al contatto tra il sangue e il cervello. D'altronde anche nella Bibbia sta scritto che lo spirito è nel sangue.

#5760
Condivido in pieno le argomentazioni, aggiungo che in caso di uscita dal sistema Euro il default sarebbe praticamente automatico. Con il quantitative easing la BCE ha comprato oltre 500 miliardi di euro di titoli italiani. In caso di uscita l'Italia dovrebbe saldare questa pendenza con euro che non ha, e non avrebbe modo di procurarsi. Come diceva Draghi, "Euro is irreversible" e sapeva quello che diceva perché è proprio grazie a lui che si sono creati vincoli tali nei sistemi finanziari per i quali l'ipotesi di uscita non è neanche presentabile.
Nel testo non è stato sottolineato lo sconquasso che un'eventuale uscita potrebbe produrre in tutto il sistema finanziario. 8)  :P