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Messaggi - anthonyi

#5761
Citazione di: paul11 il 20 Luglio 2018, 16:00:53 PM
Se fosse economico quando i sindacati richiedono gli aumenti nelle tornate contrattuali cosa succede?
Che l'INPS e la Ragioneria di Stato stimano ,tutti a casa, disoccupati 10 milioni?


??? E che c'entrano le richieste dei sindacati, che sono enti privati che contrattano con altri enti privati, le imprese.
Le relazioni tecniche sono obbligatoriamente associate ad ogni progetto di legge perché bisogna capirne gli effetti sulla contabilità dello stato, anche per verificare se le leggi sono costituzionali.
#5762
Citazione di: paul11 il 20 Luglio 2018, 09:44:09 AM
ciao  Anthonyi,
conosco benissimo la teoria marginalista ,ne ho anche studiato la produttività decrescente fino al punto di pareggio.
Non si riesce a farvi capire un ragionamento di dinamiche.
Se siete un imprenditore tre sono  i fattori produttivi: capitale ,lavoro, materie prime(semilavorati).
Ci sono costi costanti  e costi variabili.Le materie prime e semilavorati sono costi variabili, il costo del capitale per prestiti bancari e investimenti sono fissi, così pure il costo del lavoro. Ma il costo del lavoro in realtà è variabilizzato proprio grazie alla precarietà.
Ad un'azienda gli conviene tenere la parte di lavoratori a contratto  stabile per coprire la parte sicura della domanda di prodotti o servizi e richiede o lascia a casa il precario in funzione dei picchi dell'aumento  oabbassamento di quella domanda.
E' chiaro fino a quì? E' come il supplente di professori e maestri, o il numero delle casse aperte di un supermercato in funzione del numero dei clienti.

Nell'ipotesi che tu abbia ragione, la prossima tornata di aumenti contrattuali ne risentirà sulla busta paga.Alla fine paga comunque il lavoratore.

Ma in realtà è ancora  un errore. il mercato del lavoro non è una cosa in sè e per sè, esiste in funzione del mercato delle merci e servizi
e ribadisco non cambia niente perchè i soldi in tasca del consumatore non cambiano per aumenti o abbassamenti del costo del lavoro,
semmai può mutare lo scenario competitivo fra aziende ,come ho già scritto, in quanto c'è chi deciderà di spostare l'aumento del costo del lavoro sui prezzi, diventando meno competitivo e tenendo inalterato il margine di profitto, oppure mantiene il prezzo della merce, abbassa momentaneamente il suo margine di profitto, ma aumentala competitività rispetto a chi ha aumentato i lprezzo della merce.

Se avete capito, alla fine significa che aumento del costo del lavoro = aumento dei prezzi= aumento dell'inflazione.
La logica capitalista è scaricare sui prezzi  i costi in modo tale da riassorbirli

Ciao paul11,
tu ragioni in un'ottica keynesiana applicata ad un'economia chiusa, magari allargando i tuoi ragionamenti a visioni dell'economia più flessibili (Perché la teoria Keynesiana in realtà è rigida e in questo somiglia a quella Marxiana) e più aperte ti accorgeresti che l'aumento del costo del lavoro in parte si scarica sui prezzi (Ma con gli attuali mercati competitivi sempre meno) e soprattutto sulla domanda di lavoro, In fondo è la scelta più logica per le imprese, perché competere con i sindacati o con il mercato quando c'è la parte più debole cioè i lavoratori precari, che avranno la loro dignità .... stando a casa.
Un saluto
#5763
Citazione di: paul11 il 19 Luglio 2018, 16:41:37 PM
Citazione di: baylham il 19 Luglio 2018, 15:15:18 PM
Il cosiddetto decreto dignità voluto dal ministro agisce, in modo oltretutto incoerente, in un orizzonte economico capitalistico, non c'è alcun orizzonte rivoluzionario nella testa di Di Maio e dei grillini.

In questo orizzonte, che Boeri conosce tecnicamente molto più di Di Maio, gli effetti del decreto sono quelli facilmente prevedibili: un aumento relativo dei costi del lavoro diminuisce la quantità della domanda di lavoro. Si trova in qualunque manuale di economia.
Costo del lavoro che è basso in Italia rispetto ad altri paesi sviluppati ma sempre alto rispetto ai concorrenti polacchi, cinesi o indiani. L'orizzonte capitalistico non è nazionale ma internazionale.

Apprezzo molto Boeri per la giustamente rivendicata indipendenza della tecnica dalla politica.
visto che siete d'accordo, provate a dimostrare da un manuale di economia che l'innalzamento del costo contributivo dello 0,5%
e con i contratti diciamo di precariato che diminuiscono la prorogabilità complessiva di 1 anno,  comporterà una contrazione del numero di occupati  con la domanda e offerta dei prodotti costante e poi chiedete con quale algoritmo la ragioneria di Stato insieme al boiardo dell'INPS sostengono la tesi numerica di 8.000 disoccupati.

Attendo con ansia di essere erudito.............

Ciao paul11, la chiamano teoria marginalista e dice proprio questo, se aumenta il costo del lavoro se ne riduce la domanda, e questo vale anche per le modifiche sui contratti perché lo sanno anche i pinguini che se introduci la causale nel contratto aumenti la probabilità che questo contratto finisca in tribunale, in un tribunale italiano, del tutto logico pensare che gli imprenditori faranno di tutto per evitare questo rischio, certo qualcuno sceglierà di fare contratti a tempo indeterminato, ma la gran parte sceglieranno di non assumere. Naturalmente la tua condizione di domanda e offerta costante non è applicabile perché se cambia il costo del lavoro interno si modificano entrambe (Troppo complicato descriverne tutti i movimenti in un 3D, ancora più complicato sarebbe quantificarli).
Un saluto
#5764
Citazione di: bluemax il 13 Luglio 2018, 17:14:44 PM

1) Quanti clandestini puo' sopportare il tessuto economico-sociale-culturale italiano ?

Ciao bluemax, la domanda che fai è estremamente interessante perché sovrappone due aspetti, quello economico e quello sociale-culturale. Per quello economico direi che ancora ce la facciamo, il costo dei circa 650.000 arrivati negli ultimi anni è ufficialmente di quasi 5 miliardi annuali anche se nel costo non sono comprese alcune voci importanti come l'impiego di forze dell'ordine e i costi sanitari.
La questione fondamentale è il tessuto sociale-culturale per il quale il limite è stato già superato, lo dicono tutti i sondaggi che dicono con chiarezza che gli Italiani non ne possono più e sono diventati quello che non erano, xenofobi.
A me sorprende che di questo profondo mutamento culturale, e delle sue ragioni (Perché è evidente che la causa di questo è stata proprio la grande immissione di immigrati degli ultimi anni) non prenda coscienza nessuno degli esponenti della nostra intellighenzia culturale.
Quando Salvini ha bloccato i porti il 58 % degli Italiani era favorevole, il 23 % era contrario. Di fronte a questi numeri c'è poco da discutere, il limite massimo è stato già superato e il blocco degli arrivi è necessario per rispetto alla volontà democratica degli Italiani.
Un saluto.
#5765
Citazione di: Eutidemo il 13 Luglio 2018, 08:39:36 AM
Citazione di: anthonyi il 12 Luglio 2018, 16:34:01 PM
Per sfuggire ai "lager" libici c'è una soluzione ancora più semplice, basta rimanere nei propri paesi di provenienza, che nel 90 % e più dei casi non hanno guerre ne oppressioni umanitarie.

Non so donde tu abbia tratto l'informazione che, nel 90% e più dei casi, in Africa non ci siano nè guerre nè oppressioni umanitarie.
Guarda qua:


In ogni caso, guerre e oppressioni a parte, secondo me, è preferibile  rischiare di finire in un lager libico, piuttosto che restare a casa a morire di sete e di fame.
Guarda qua:

Non so quanto le cartine di cui sopra siano attendibili; però, io, di sicuro, non traverserei a piedi il deserto per poi rischiare di morire annegato (o di stenti in un lager), solo per venire in Italia...se non fossi VERAMENTE disperato (per una ragione o un'altra).
Diversamente, i giovani ingegneri Nigeriani di buona famiglia, che ambiscono solo ad un impiego meglio remunerato, in Italia ci vengono in AEREO; magari in classe economica.
Io non confonderei insieme i due tipi di migranti! ;)

I migranti dalla Libia non vengono solo dall'Africa, comunque i dati sono chiari, solo il 7% degli sbarcati sono dichiarati profughi.
Sulla traversata del deserto puoi star tranquillo che nessuno la fa a piedi, non sarebbe possibile sopravvivere. Ci sono appositi viaggi organizzati dalle multinazionali del traffico che a pagamento offrono il viaggio e che si fanno anche una regolare pubblicità con cartelloni che dicono: "Venite in Italia, è tutto gratis". Probabilmente nel costo del trasporto è compreso anche un corso nel quale vengono istruiti sugli argomenti più opportuni da utilizzare per approfittare nostri sistemi giuridici e per sfruttare la nostra generosità.
Un saluto.
#5766
Citazione di: Eutidemo il 13 Luglio 2018, 14:27:41 PM
Secondo me non esiste un solo genere di suicidio, ma ce ne sono di tanti tipi diversi, ciascuno dei quali va considerato e giudicato a parte, a seconda delle specifiche circostanze in cui esso viene attuato; sempre ammesso che sia lecito "giudicare" una scelta così personale.
Quanto alla domanda originaria di Dani66, cioè, se si tratti di un atto di "coraggio" o di "codardìa", infatti, in taluni casi esso rientra sicuramente nel primo caso, mentre in altri casi rientra (molto più dubbiosamente) nel secondo.
Per esempio:
- il commilitone di mio nonno, che, come raccontai in un altro post, si gettò su una granata austriaca, per fare scudo con il suo corpo ai compagni, sicuramente compì un atto di  "coraggio" (ma il cappellano si oppose ad una sepoltura cristiana, considerandolo "tecnicamente" un suicidio a tutti gli effetti);
- un altro suo commilitone, invece, il quale si suicidò sparandosi in testa, perchè non sopportava più lo "stress" del combattimento, come più volte aveva anticipato ai compagni, in un certo senso si "potrebbe" anche dire che compì un atto di  "codardìa" (però il cappellano gli concesse una sepoltura cristiana, considerandolo non un atto deliberato, ma di follia).
Per quanto, invece, riguarda Budicca, io lo giudicherei piuttosto un atto di "fierezza", sia pure coraggiosa, perchè preferì la morte alla schiavitù.
Un atto simile compì Catone l'Uticense, il quale, però, in un certo senso, si suicidò per un motivo ancora più nobile; ed infatti,  come lui stesso disse, si tolse la vita non tanto per essere libero lui, della cui libertà interiore nessuno avrebbe mai potuto privarlo... ma per evitare di vivere in mezzo ad uomini ormai non più liberi.
"Libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta"...come lo ricorda Dante Alighieri!
A parte tali casi emblematici, poi, più prosaicamente, occorre distinguere anche tra:
- suicidi dovuti a gravi sindromi depressive;
- suicidi decisi in piena coscienza, e su basi perfettamente razionali.
Sebbene non sia spesso facile, in concreto, discernere un caso dall'altro, secondo me si tratta di due cose completamente diverse; il che non esclude che, in determinate circostanze, il fattore psicologico e quello razionale possano concorrere tra di loro.
Sotto un profilo esclusivamente razionale, peraltro, salvo che non si abbiano particolari doveri che ci legano a questa vita (figli piccoli, genitori anziani ecc.), il suicidio sarebbe sempre e comunque la scelta più logica per la quale optare, in quanto:
1) Se le cose vanno davvero male, è sicuramente il modo migliore per risolverle definitivamente senza ulteriori crucci; come, diceva, infatti, il Metastasio: "Non è ver che sia la morte il peggior di tutti i mali! È un sollievo de' mortali che son stanchi di soffrir!"
2) Se, invece, le cose ci vanno bene, il suicidio sarebbe comunque la scelta più razionale da fare, per stornare il rischio che, prima o poi, le cose ci vadano male; il che necessariamente accadrà...se non altro perchè, affidando la nostra INEVITABILE morte al caso, è molto probabile che essa sarà MOLTO più orribile di quella programmata da noi (nel modo più indolore possibile).
Questo, in fondo, era il ragionamento del "secondo" commilitone di mio nonno, il quale diceva ai compagni di sventura: "Visto che qui, ogni notte, sentiamo gente mutilata ululare di dolore per ore, nella terra di nessuno, in attesa della morte...perchè non dovremmo anticipare noi stessi la cosa, in modo più rapido e meno doloroso?"
Mi si potrebbe obiettare che, fortunatamente, noi non siamo in trincea; ma, secondo me, in effetti ci siamo tutti e SEMPRE...anche se evitiamo di pensarci.
Ed infatti, da un po' di anni, non faccio altro che vedere i miei amici morire intorno a me, come se davvero fossimo in guerra; e, in genere, nonostante le moderne cure mediche e analgesiche, li ho visti quasi tutti  in modo abbastanza lento e SGRADEVOLE!
Vi risparmio i dettagli.
Riflettendoci, al di là delle apparenze ingannatrici, la morte è sempre la stessa BASTARDA, sia che ti colga in trincea, sia se ti colga in un letto di ospedale.
Attualmente, ad esempio, dal 20 gennaio 2017, il più caro amico rimastomi, giace in un letto d'ospedale afflitto da SLA; è completamente paralizzato, ma è perfettamente LUCIDO.
Be', essendo consapevoli di rischi del genere, a cui la vita tutti ci espone, cosa ci sarebbe poi di così irrazionale nel volersi trarre subito d'impaccio, optando per un suicidio rapido ed il più possibile indolore?
Non siamo immortali, e , quindi qualcosa  ci deve "per forza ammazzare" (di solito in brutto modo e a sorpresa); per cui, visto che la cosa è inevitabile, perchè non scegliere noi, i tempi ed i modi?
Mi si obietterà che, in tal modo, si perderebbero le tante cose belle che la vita potrebbe ancora donarci; ma, anche ammesso che sia così, cosa di cui dubito fortemente, tale assunto è FALSO, perchè nessuno può soffrire la perdita di qualcosa se non esiste più per poterla rimpiangere (salvo vita dopo la morte, e, quindi, senza problemi).
Diversamente, al contrario, suicidandosi, si evita il rischio di perdere le poche cose belle che la vita ci ha già donato, e che può sempre toglierci da un momento all'altro; per esempio, se mio nonno fosse morto qualche anno prima, si sarebbe risparmiato il dolore della perdita del figlio primogenito.
Ovviamente, sto parlando in linea puramente teorica, sebbene mi rendo conto che il mio ragionamento possa risultare alquanto deprimente! :-\
Però è SINCERO! :)

Ciao Eutidemo, se mi permetti il tuo discorso non è deprimente, è patologico, pensare al suicidio come scelta razionale, addirittura anche quando le cose vanno bene. Non so se lo sai ma l'istigazione al suicidio è un reato perché la vita è un valore.
Certo la scelta di chi si suicida va analizzata, spiegata, anche perché magari tramite questa analisi possiamo evitare futuri suicidi.
Tutti noi siamo programmati per vivere, con un istinto di sopravvivenza che ci spinge ad andare avanti.
Prova a riflettere sulla grandezza della sofferenza di tutti i tuoi progenitori, più vai indietro, più la sofferenza è grande, eppure ce l'hanno messa tutta per sopravvivere, per dare il loro piccolo contributo a quella che noi chiamiamo umanità.
Un saluto.










#5767
Citazione di: InVerno il 12 Luglio 2018, 19:29:28 PM
Ah queste sono le perle con logica inversa, sempre apprezzabili. In tal caso, alle donne per non essere stuprate consiglio di non mettere gonna corta, agli uomini per non morire ammazzati di non passare davanti alle canne dei fucili, e ai cani per non essere stirati di non attraversare la strada etc etc.


Ciao Inverno, non ho proprio capito perché parli di logica inversa, proteggersi dai pericoli fa parte del senso comune. Mi rendo conto che ammettere questo a te pone un problema, cioè quello di specificare la vera ragione per la quale un migrante si trova in un "lager" libico, e cioè il fatto di essere illegalmente entrato in Libia, e di voler illegalmente venire in Europa, per cui il tuo esempio mi sembra poco plausibile perché non c'è nulla di illegale nel modo in cui si veste una donna.
Un saluto.
#5768
Per sfuggire ai "lager" libici c'è una soluzione ancora più semplice, basta rimanere nei propri paesi di provenienza, che nel 90 % e più dei casi non hanno guerre ne oppressioni umanitarie.
#5769
Citazione di: salvom77 il 09 Luglio 2018, 15:53:55 PM
Citazione di: InVerno il 05 Luglio 2018, 10:12:17 AM
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2018, 06:35:26 AM
Citazione di: salvom77 il 04 Luglio 2018, 21:39:31 PM
Tutte le volte che sento di gente che si comporta in modo del tutto irrazionale, godendo del male che fa, io, sinceramente, penso che quella è la prova che il diavolo esiste.

Ciao salvom77, operare il male non è irrazionale, è un agire razionale finalizzato al male, ed è a mio parere la principale prova dell'esistenza del Diavolo. Se il male fosse un errore comportamentale umano, l'uomo potrebbe correggersi, se invece il male è un comportamento voluto, allora non vi sono ragioni per cambiarlo, e infatti vediamo che il male molto spesso diventa ripetizione ossessiva, lo vediamo nella dipendenza dalle droghe, nei comportamenti violenti che diventano compulsivi, nel vizio del gioco, nelle ossessioni sessuali.
Un saluto.
Pensavo che avessimo abbandonato questa concenzione dove l'espressione di un disagio è il "male". Se una persona ha comportamenti compulsivi-distruttivi, è molto probabile che essi siano generati da stati non voluti dovuti a contesti pregressi etc ed egli ripete semai la sintomatologia ma non la fonte di essa. Da quando il sintomo di un disagio è il "male" e non il disagio stesso? (dopo il medioevo si intende). In generale, il "Diavolo" può identificare molte cose che non si conoscono (similarmente a Dio), può essere la sifilide quando non si conoscono i batteri, può essere la depressione quando non si ha un nome per essa, può essere un terremoto se non si conosce la tettonica a placche, tante cose, ma non il demone sulla spalla di Ambra Angiolini, interpretazione teologica moderna che va per la maggiore tra chi ci crede.

Voglio precisare il concetto da me espresso in precedenza. Si è detto che il male è razionale. Invece io sostengo che non lo è. L'uomo è un essere razionale, perchè fa le cose per riceverne un tornaconto. L'amore, sentimento a mio avviso superiore all'uomo, è un sentimento irrazionale, perché spinge a fare cose senza un senso, o almeno umanamente non hanno senso. Ma per la logica umana, terrena, strettamente pratica l'amore è irrazionale. Il male è irrazionale come l'amore, gode di se stesso, non ha terze finalità.
Se io essere umano uccido per gelosia, quello che faccio non è la purezza del male, in questo caso il male si esprime macchiato dalla mia logica razionale, cioè uccido perché quella donna deve essere solo mia, c'è un po' di razionalità umana, ma anche un po' di irrazionalità diabolica (perché quella donna deve essere solo mia? Perché devo per forza uccidere? Non ci sarebbero cose più razionali da fare?). Il male in purezza si esprime nel diavolo. Egli è quell'essere che non ha alcuna razionalità umana, la sua logica perversa, sfugge al modo di pensare umano. Il suo agire non è espressione di un disagio. Non agisce per un motivo particolare, solo perché per lui il male è bello. Il male puro gode di se stesso. Non a caso il diavolo è raffigurato come quell'essere che ride sempre. La logica del diavolo all'uomo appare irrazionale. Non è che non abbia logica, ma a noi appare sempre irrazionale, questo perché nessun essere umano, normalmente, agisce solo perché il male gli piace, solo perché il male è bello, solo perché la sofferenza fa divertire e fa ridere. Un essere umano, non soggiogato completamente dal diavolo, non può minimamente sopportare tale modo di pensare, totalmente incomprensibile per noi. Un essere umano può essere ingannato dalla cosiddetta "tentazione", il modo di agire umano ha comunque, normalmente sempre una logica umana, anche se macchiata da un qualcosa di diabolico. Se è un essere umano si comporta in modo totalmente folle è perché, normalmente,  ha un disagio, un problema, un motivo che lo spinge verso un comportamento malato e sbagliato, non è il diavolo, ma un essere umano. Appunto gli esseri umani si spingono perché mossi da un disagio o perché hanno un tornaconto. Il diavolo no. Il modo di comportarsi del diavolo è per l'umanità totalmente irrazionale, perché per noi, esseri terreni è totalmente incomprensibile, nessuno essere umano , normalmente, fa qualcosa solo per il piacere del male, non spinto da nessun disagio o interesse particolare. Un uomo può comportarsi male perché è geloso, arrabbiato, desideroso di vendetta, spinto da interessi di guadagno, spinto da sete di potere, ma mai spinto da un puro desiderio di  male disinteressato. Ecco ciò che prova il diavolo è qualcosa di disinteressato, disinteressato com'è del resto il vero amore, ed ecco perché, per l'uomo, il diavolo  è qualcosa di totalmente incomprensibile e terribile. Eppure a volte si sente di gente che ride e si diverte solo perché qualcuno più debole, innocente, non colpevole di nulla,  soffre,  ecco questo tipo di atteggiamento non è affatto umano.,

Ciao Salvom77, essere razionale vuol dire agire ordinatamente rispetto a uno scopo. L'azione razionale è il principale segno dell'azione di una volontà, che sia umana, divina o demoniaca.
Poi tu puoi notare che i tuoi scopi sono differenti rispetto a quelli di queste entità spirituali, ma questo non comporta la loro irrazionalità anche se questa non viene compresa dall'uomo. Pensa a quello che accade ad Abramo, al quale viene chiesto di sacrificare l'unico figlio legittimo che il Signore gli aveva donato in tarda età, in quell'atto vi era una forte razionalità simbolica ma questo Abramo non lo poteva certo capire. Magari noi oggi ne capiamo qualcosa di più.
Un saluto
#5770
Citazione di: Eutidemo il 09 Luglio 2018, 06:26:17 AM
Ciao Anthony. :)
La circostanza che tutte le interpretazioni che hai letto tu, da parte di "...vari giornalisti e politici...", convergano sull'interpretazione data da Salvini, non dimostra assolutamente NIENTE!


Ciao Eutidemo, ma perché presupponi che io voglia contestare quello che dici tu, se c'è un'istituzione  seria in questo paese quella è la magistratura ed io do per scontato che la sentenza è corretta.
Volevo solo far notare il clima generalizzato di ignoranza nel quale sta precipitando questo paese.
Un saluto
#5771
Ciao Eutidemo,
e mi sa che non lo hanno letto male solo loro, tutte le interpretazioni che ho letto, da parte di vari giornalisti e politici, convergono sull'interpretazione data da Salvini.
Bene ha fatto il nostro PdR, sempre sia lodato, a precisare che non intendeva aggiungere ulteriore confusione partecipando a questo sterile dibattito.
Un saluto
#5772
Citazione di: baylham il 06 Luglio 2018, 18:18:19 PM
Citazione di: anthonyi il 06 Luglio 2018, 15:53:16 PM
Un saluto a tutti, Boeri confonde il concetto di immigrato con quello di immigrato lavoratore regolare e di solito le percentuali di immigrati con lavoro regolare sono molto basse anche quando questi vengono regolarizzati rispetto all'immigrazione.
Quello che poi Boeri non comprende è che il punto nodale sono i posti di lavoro, se ce ne fossero tanti sarebbe facile organizzare selezioni all'estero per venire qui, o magari richiamare quegli Italiani che se ne sono dovuti andare, per cui quando avremo eccesso di domanda di lavoro e tutti i nostri giovani e disoccupati lavoreranno organizzeremo una bella immigrazione programmata per la felicità di Boeri & C..

Boeri non è uno sciocco come Salvini, non fa alcuna confusione. Gli immigrati sono già una parte rilevante, indispensabile, in percentuale degli occupati in Italia e lo saranno sempre di più in futuro.

La demografia a meno di sconvolgimenti imprevedibili, per i prossimi 15, 20 anni è già sostanzialmente data in termini di natalità e mortalità. L'elemento su cui si può agire è la mobilità, in ingresso e in uscita. Per cui intanto l'Italia si tiene gli immigrati che ci sono e poi deve augurarsi di riuscire a programmare una bella immigrazione, altrimenti è spacciata economicamente.

Porre in concorrenza i disoccupati italiani, i giovani in particolare, con gli immigrati significa che si immagina l'economia italiana rivolta a settori con basso capitale materiale ed umano, il contrario di quello che va fatto.

Ciao Baylham, io non metto in discussione il ruolo dell'immigrazione nell'economia, solo che questo ruolo dipende dalla qualità della stessa. Se vai a vedere gli immigrati del passato che in Italia hanno acquisito un ruolo nella nostra Economia ti accorgerai che sono tutti arrivati qui in una forma semilegale, cioè con un permesso temporaneo di entrata. Assai differente da questi è "il popolo dei barconi", cioè il massimo dell'illegalità migratoria operata esercitando un ricatto morale: "Io metto in pericolo la mia vita, così tu mi devi salvare e portare in casa tua, e io non mi schiodo più". Sono parole ciniche, lo so, ma è la verità, quelli che arrivano coi barconi sono disperati, disposti a tutto, e proprio per questo più pericolosi perché arrivati sul nostro territorio hanno l'opportunità di fare troppe cose dannose per la nostra società.
Io non lo so se la nostra società avrà bisogno di lavoratori fra 10 o 20 anni, quello che so e che pensare di lasciare qui mezzo milione di irregolari nella previsione che fra 10 o 20 anni serviranno pone una domanda: "Cosa faranno questi irregolari nel nostro territorio nel frattempo?"
Un saluto.

P.S. Riguardo a Boeri non me ne frega niente se sia più o meno capace, mi da solo fastidio questo suo atteggiamento, avuto anche nel passato, di usare il suo ruolo tecnico per fare propaganda politica e darsi visibilità.
#5773
Un saluto a tutti, Boeri confonde il concetto di immigrato con quello di immigrato lavoratore regolare e di solito le percentuali di immigrati con lavoro regolare sono molto basse anche quando questi vengono regolarizzati rispetto all'immigrazione.
Quello che poi Boeri non comprende è che il punto nodale sono i posti di lavoro, se ce ne fossero tanti sarebbe facile organizzare selezioni all'estero per venire qui, o magari richiamare quegli Italiani che se ne sono dovuti andare, per cui quando avremo eccesso di domanda di lavoro e tutti i nostri giovani e disoccupati lavoreranno organizzeremo una bella immigrazione programmata per la felicità di Boeri & C..
#5774
Citazione di: InVerno il 05 Luglio 2018, 14:51:44 PM
Esatto, è un modo di chiamarla, ma le caratteristiche "psicosomatiche" del Diavolo di cui si parla sono andate ben oltre alla necessità di identificazione, sono una figura di super-persona con intenti, intrighi e volere che peraltro non hanno alcuna soluzione di continuità con la teologia cattolica. O il Diavolo agisce all'infuori del governo di Dio (e perciò Dio non è onnipotente) o agisce internamente al governo divino e perciò è solo un emanzione di Dio stesso, che a sua volta sarebbe quindi parzialmente malvagio. Io non ho alcun problema ad accettare (per ipotesi) una qualsiasi di queste due posizioni, ma penso che un cattolico che facesse questo dovrebbe perlomeno considerarsi biteista perchè eleva Satana sullo stesso piano (seppur in antitesi) della Trinità. Niente di male per me, ma non penso che tanti saprebbero accettare di abbandonare l'alveo monoteista.



Ciao Inverno, i limiti nella costruzione del pensiero teologico di molte religioni sono noti e io li condivido. Da questo punto di vista le visioni misteriche antiche sono probabilmente più avanti, il biteismo cui fai riferimento non è altro che il concetto dei Dioscuri.
Sul Diavolo però la Teologia Cattolica ti direbbe che è un essere di puro spirito per cui non ci sono caratteristiche somatiche pertinenti. Essendo puro spirito il Diavolo lo riconosci dalla sua azione, intesa come condizionamento dell'azione umana, per cui hai bisogno di descrivere il comportamento umano e di analizzare le sue alterazioni. Il punto fondamentale è capire se queste alterazioni sono intelligenti, ordinate, frutto di una volontà unidirezionata oppure semplicemente caotiche.
Comunque la questione non è il nome che dai a queste alterazioni, ma il fatto di supporre o meno che dietro di esse ci sia una specifica volontà. Tale supposizione rappresenterebbe una spiegazione laddove nel caso della gran parte delle patologie mentali una spiegazione del genere, in senso fisico, non esiste.
Un saluto. 
#5775
Citazione di: Socrate78 il 05 Luglio 2018, 20:01:07 PM
Il punto è questo: normalmente quando si parla di diavolo lo si caratterizza pensando sempre a questa o quella religione, eppure non potrebbe essere che invece le religioni siano false ma tuttavia esistere una sorta di diavolo/demoni in una realtà che sfugge comunque alla ragione? In effetti il diavolo, secondo me, potrebbe anche essere interessato nelle sue manifestazioni a dichiarare che una religione (ad esempio la cattolica) è vera, mentre quella musulmana è demoniaca, ma perché agirebbe così? Beh, lo farebbe per seminare l'ODIO, e potrebbe benissimo servirsi delle religioni stesse per usarle come mezzo di divisione!
@Kobayashi: Comunque  L'esempio da te citato, della possibilità di essere crudele contro gli animali improvvisamente contro la tua personalità, non sarebbe di per sé espressioni di possessione demoniaca, poiché ognuno di noi, oltre ad avere una parte psichica consapevole, possiede anche l'inconscio, e quindi tu potresti odiare a livello inconscio gli animali ed ecco che l'episodio da te immaginato avrebbe un senso senza scomodare per forza il demonio, sarebbe un emergere a livello cosciente di dinamiche inconsapevoli.
Ciao Socrate78, daccordissimo sulla prima parte, sulla questione inconscio-animali, non è possibile che l'inconscio non sia altro che l'espressione dell'azione del Diavolo nella nostra mente, azione che appunto è inconscia perché estranea a noi.