Citazione di: David Giuliodori il 02 Aprile 2020, 22:42:37 PM
Ipazia, dovrai pur concedere che un Agnostico un Dio lo cerca.
Che un Agnostico potrebbe riconoscere Gesù o Buddha come grandi illuminati e molto vicini a Dio.
Ad un ateo tutto questo non serve. Lui ha scelto la strada di vivere senza tutti questi pensieri sulla religione e chi l'ha seguita.
Io partirei da qui per studiare a fondo le due distinte figure.
La distinzione è decisamente sfumata da quando l'antagonismo tra teismo e ateismo ha perso, almeno a livello filosofico, la sua contrapposizione forte dell'epoca dei lumi. Alla fine è proprio l'agnosticismo (perche maiuscolo ?) ad avere vinto, attraversando trasversalmente i fronti opposti e ponendosi nel punto inter-medio tra i due estremi dogmatici. La contemporaneità è il trionfo della "ἀ- (a-), "senza", e γνῶσις (gnōsis)", del socratico "sapere di non sapere", del dubbio metodologico, che rimanda sì ad una ricerca, ma che sta a monte della ricerca di Dio, ed è la "ricerca fondamentale" dell'universo antropologico: la ricerca di senso. La cui ars magna è la filosofia.
In tale ricerca, posto che l'a-gnosis la fa da padrona, le sfumature possibili sono molteplici e la scelta finale consiste nello scommettere pascalianamente sul proprio cavallo vincente lasciando, a-dogmaticamente, ogni certezza al suo destino.
Come in ogni scommessa entrano in campo i valori che uno, possedendoli, è disposto a giocarsi. Valori sussumibili nel vissuto di ciascuno che è un precipitato di condizioni storiche, collettive ed individuali. E' una scommessa di cui probabilmente non si saprà mai il vincitore, ma anche questo mistero sta nel senso del mondo, racchiuso, come il dio del catechismo cristiano, "in cielo, in terra e in ogni luogo".
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