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Messaggi - anthonyi

#5821
Citazione di: stefano il 20 Maggio 2018, 13:11:56 PM
Citazione di: anthonyi il 20 Maggio 2018, 07:41:31 AM
Citazione di: stefano il 19 Maggio 2018, 17:00:42 PMVedi Stefano, la democrazia è fatta di regole che ne definiscono il funzionamento, è scritto anche nell'art. 1 della nostra Costituzione, il fatto che possano esserci criteri per valutare l'idoneità dell'individuo a votare è accettato in tutte le democrazie. Considera la regola dei 18 anni per aver diritto al voto, nasce dalla convenzione per cui si ipotizza che l'individuo a una certa età abbia la maturità per votare. Se sostituiamo questa convenzione con una verifica per la quale anche a meno di 18 anni tu puoi essere dichiarato maturo (O potresti non esserlo anche se hai più di 18 anni) hai una realizzazione più efficace del principio base per il quale devono votare persone mature e coscienti. Sulla moralità della quale parlavo è chiaro che anche li è questione di regole, l'immoralità diventa illegalità a seconda delle regole. Se rubi fai qualcosa di immorale e di illegale, lo stesso se guidi una macchina ubriaco. Si tratta chiaramente di un problema di gravità per cui atti non così gravi da comportare il carcere, potrebbero comportare l'inibizione di alcuni diritti, tra cui anche quello di votare e/o di essere votati. E non è neanche questione di comportamenti personali, quando il Ministero degli Interni scioglie un comune, cioè dimette un Sindaco e un Consiglio "democraticamente" eletto per inquinamento mafioso e lo sostituisce con un Commissario è a favore o contro la Democrazia? Riguardo alla gestione della moneta io te lo facevo proprio come esempio di sistema di regole che mettono da parte la democrazia proprio perché la democrazia non produce buoni risultati, allo stesso modo avrei potuto parlare della giustizia, quanto potere hanno i giudici, eppure nessuno li ha mai votati! Un saluto.
Anthonyi tu non consideri il fatto che la democrazia non è un sistema perfetto ma
si limita a stabilire regole uguali per tutti,uguali diritti,uguali doveri.
Se uno è un fenomeno che a 10 anni ha gia capito tutto della politica,la democrazia
non sarà in grado di valutarlo perche nessuno è in grado di valutarlo.Nessuno sa con
precisione cosa significa minorenne o maggiorenne ma si stabilisce una regola di convivenza.
Se qualcuno invece pretende di valutarlo al di la delle regole imperfette dell'uguaglianza
democratica allora deve anche dire che è contro la democrazia
e dovrebbe definire il suo sistema con parole diverse da "democrazia".
Se uno commette reati deve risponderne al sistema giudiziario che imperfetto ma uguale per tutti.
Quando " il Ministero degli Interni scioglie un comune, cioè dimette un Sindaco e un Consiglio democraticamente
eletto per inquinamento mafioso e lo sostituisce con un Commissario" compie un azione legale stabilita da regole democratiche
imperfette ma uguali per tutti.Se qualcuno volesse creare un sistema giudiziario particolare,personalizzato,
credo che il il mafioso ne sarebbe contento.
Se poi vuoi mettere da parte la democrazia perche non può produrre  buoni risultati giuridici o altro,
e pensi di risolvere il problema con l'esame attitudinale al voto allora devi ammettere che sei antidemocratico
e,per coerenza dovresti essere tu ad astenerti al voto.

Stefano, mai pensato di risolvere tutti i problemi con un esame, anche se la reputo una proposta interessante.
Quello che cerco di farti capire è che la democrazia, nella quale credo, non è semplice. Che poi le regole debbano essere uguali per tutti direi che su questo siamo d'accordo, anche se questa è più un'affermazione di principio che altro. A regole uguali corrispondono differenti applicazioni perché gli uomini sono differenti, è per questo che in Italia, con le stesse leggi urbanistiche, abbiamo un Centro-Nord dove si è costruito più o meno in maniera ordinata, mentre nel Sud è tutto un disastro.
Il concetto di democrazia, in sé, può voler dire tutto o niente: Democrazia diretta o rappresentativa?
E se rappresentativa con quale sistema elettorale? E come sono definiti i diritti elettorali attivi e quelli passivi? E potrei continuare.
Un saluto.
#5822
Citazione di: baylham il 20 Maggio 2018, 10:28:37 AM


La mia previsione è che purtroppo il sistema politico democratico durerà poco. In Occidente ci sono chiari segnali che vanno in direzione contraria, la storia mi sembra simile a quella che ha dato origine al nazifascismo. Il prossimo governo Lega-5 Stelle in Italia costituisce un ulteriore bivio verso la dissoluzione del sistema democratico,

Ma come, dicono di essere il primo governo che tutela veramente i cittadini. Io poi non sarei cosi catastrofista, questi signori sono talmente incapaci che non saranno neanche capaci di fare grossi danni, certo l'Italia rimane bloccata, ma in fondo stare fermi è il modo migliore per non subire traumi.
Un saluto.
#5823
Citazione di: stefano il 19 Maggio 2018, 17:00:42 PM
Scusa Anthony,ma per corretteza democratica credo che la questione andrebbe posta in questi termini:
se uno ritiene di non sapere nulla di politica allora puo decidere di non votare; se a decidere che lui non sa niente di politica è qualcun'altro allora la democrazia è morta e non serve piu interessarsi di politica.
Lo stesso vale per la condotta morale che non puo essere sanzionata perche discutibile ma solose oltrepassa i limiti della legalità.Se qualcuno decide che la tua condotta morale è discutibile e ti boccia all'esame pre elettorale allora la democrazia è morta e allora non ci sarà piu bisogno di fare esami o esamini.
Per quanto riguarda poi il paragone con la gestione finanziaria non so bene di quale democraxia tu stia parlando
perche per quanto mi riguarda la democrazia dovrebbe essere l'antitesi del potere finanziario.

Vedi Stefano, la democrazia è fatta di regole che ne definiscono il funzionamento, è scritto anche nell'art. 1 della nostra Costituzione, il fatto che possano esserci criteri per valutare l'idoneità dell'individuo a votare è accettato in tutte le democrazie. Considera la regola dei 18 anni per aver diritto al voto, nasce dalla convenzione per cui si ipotizza che l'individuo a una certa età abbia la maturità per votare. Se sostituiamo questa convenzione con una verifica per la quale anche a meno di 18 anni tu puoi essere dichiarato maturo (O potresti non esserlo anche se hai più di 18 anni) hai una realizzazione più efficace del principio base per il quale devono votare persone mature e coscienti.
Sulla moralità della quale parlavo è chiaro che anche li è questione di regole, l'immoralità diventa illegalità a seconda delle regole. Se rubi fai qualcosa di immorale e di illegale, lo stesso se guidi una macchina ubriaco. Si tratta chiaramente di un problema di gravità per cui atti non così gravi da comportare il carcere, potrebbero comportare l'inibizione di alcuni diritti, tra cui anche quello di votare e/o di essere votati. E non è neanche questione di comportamenti personali, quando il Ministero degli Interni scioglie un comune, cioè dimette un Sindaco e un Consiglio "democraticamente" eletto per inquinamento mafioso e lo sostituisce con un Commissario è a favore o contro la Democrazia?
Riguardo alla gestione della moneta io te lo facevo proprio come esempio di sistema di regole che mettono da parte la democrazia proprio perché la democrazia non produce buoni risultati, allo stesso modo avrei potuto parlare della giustizia, quanto potere hanno i giudici, eppure nessuno li ha mai votati!
Un saluto.
#5824
Citazione di: stefano il 19 Maggio 2018, 14:37:53 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 18 Maggio 2018, 07:45:35 AMNon c'è bisogno di alcuno sforzo d'immaginazione per pensare che fine fa chi non vota: tutti sappiamo che in qualsiasi elezione ci sono anche gli astenuti. Che fine fanno? Nessuna fine; semplicemente hanno deciso che siano altri a decidere anche per loro. Inoltre ho l'impressione che ti sia sfuggito questo rigo che avevo scritto:
Citazione di: Angelo Cannata il 09 Maggio 2018, 14:37:06 PM... orientamenti, da considerare non fissi, altrimenti cadiamo di nuovo nella staticità che ho criticato qui sopra
Non si tratta quindi di stabilire una dottrina, come nelle religioni, a cui tutti si debbano adeguare; sarebbe piuttosto esattamente come la scuola, in cui si decide democraticamente cosa insegnare e che cosa i cittadini devono essere obbligati ad imparare.

Forse la mia conclusione era un po distopica ma quando si parla di "qualità democratica" ci puo essere
sempre il dittatore dietro l'angolo che aspetta.
In realtà la vocazione della democrazia è tuttaltro che qualitativa nel senso che è la quantità che decide perche è
un dato oggettivo,la qualità semmai arriva dopo ma è soggettiva e non si puo prestabilire.
La dittatura invece è decisamente qualitativa nel senso che prestabilisce le sue qualità come oggettive.
La democrazia qualitativa quindi è,secondo me,una contraddizione in termini.Il fatto che
la qualità (orientamenti) non sia statica ma venga prestabilita di volta in volta non
cambia molto,si tratta sempre un dato soggettivo che si vorrebbe far passare per oggettivo.
La democrazia quindi non puo escludere nessuno,se lo fa è carente,il dato oggettivo,numerico,
non si puo discutere.Secondo me poi l'uguaglianza democratica ha un valore profondo perche
deriva dal messaggio cristiano,ma questa è se vogliamo solo una mia convinzione personale,
soggettiva,non predeterminante,nessuno potrà mai escludere un non cristiano da una democrazia,
se è una vera democrazia.Questo per dire che i valori,i contenuti,in una democrazia ci
possono essere ma non possono pretendere di avere un riscontro pari alla loro giustezza o profondità,
che puo essere vera ma anche presunta,in ogni caso non oggettiva.
Valori come progresso sociale,giustizia sociale,perfino la libertà di pensiero,sono nati dentro la
democrazia ma non sono la democrazia.Qualcuno potrà sempre contestarli,criticarli,svalutarli
ma non per questo verrà escluso dalla vita democratica.In democrazia ognuno vale per il
semplice fatto di esistere,lo si puo giudicare se commette crimini,ma nessuno lo potrà mai
giudicare per la qualità della sua esistenza,nessuno potrà dirgli che non è adeguato alla vita
democratica,nessuno potrà mai credere di essere migliore o meglio "decidere" di essere migliore,
fosse anche scienziato,filosofo e maestro di spiritualità.La democrazia vive di contrasti e anche il
contrasto tra "sapiente" e "ignorante" è utile anzi una ricchezza,le cose cambiano
solo quando vengono messe a confronto,contrapposte.E non è detto che il "sapiente" abbia
dalla sua le doti migliori,infatti molte volte si isola nei suoi libri e nelle sue teorie,
che lo fanno sentire migliore e non sa niente di vita sociale e di semplicità,
magari semplifica le cose complicate e poi complica le cose semplici.
Ognuno ha da insegnare qualcosa,anche il sapiente deve imparare dall'ignorante.
Per esempio in questo topic tu Angelo avresti potuto  dire semplicemente che l'istruzione è
importante per il progresso culturale e sociale democratico,che è importante insegnare l'educazione
civica nelle scuole,ma poi ti sei messo a codificare valori che dovrebbero essere condivisi da tutti,
quindi oggettivi,con aggiunta di esami di ammissione e relative lezioni di formazione....
Non ti accorgi che stai complicando cio che in fondo è semplice,questa pretesa di superdemocrazia è
in realtà ben poco democratica:la democrazia è semplice e per sua definizione non esclude nessuno.
E oltretutto superi i limiti del semplice buon senso:la scuola dell'obbligo a vita è di fatto inapplicabile,
questo te lo potrebbe dire anche qualsiasi cittadino "ignorante"
E' vero tu sei un sapiente,lo si vede da come scrivi,ma sbagli a ritenerti migliore di un ignorante
e pensare che la trasmissione della conoscenza tra te e lui possa avvenire solo a senso unico da te a lui.
Per "conoscenza" infatti bisognerebbe intendere una ummensità di cose e noi tutti dovremmo avere l'umiltà
di pensare di essere solo una piccola parte di queste.Piuttosto è la libera circolazione di idee,
il confronto-scontro tra le diverse esistenzeche puo produrre qualcosa di buono senza bisogno
di esami o corsi di formazione.

Ciao Stefano,
a me pare che certi principi che negano l'universalità del voto già sono in vigore, chi è condannato perde il diritto di votare, anche se solo per un certo tempo, e poi direi che potremmo essere d'accordo sul fatto che un incapace di intendere e di volere non può avere diritto al voto.
Si tratta solo di allargare questi concetti rendendoli più rigorosi, chi dimostra condotte morali discutibili può essere considerato un individuo in grado di fare scelte funzionali al bene comune?
E chi non sa nulla di politica?
Il mio parere, poi, è che in una società nella quale la specializzazione è sempre maggiore, scegliere e fare scegliere a persone competenti è sempre più necessario. E' un principio che ad esempio si è affermato da tempo nella gestione monetaria e finanziaria, i cui responsabili sono sempre scelti con criteri che lasciano fuori la partecipazione popolare.
Un saluto
#5825
Citazione di: Donalduck il 13 Maggio 2018, 13:42:06 PM
antoniy:
Citazione1) quante vite ci sono state nel passato, siamo nell'ordine dei miliardi di miliardi. Tutte queste vite erano soggette a mutazioni genetiche, cioè miliardi di miliardi di mutazioni. Su un miliardo di queste, 999,999,999 erano inutili o dannose, solo una era utile, ma proprio per caso, e solo quella è sopravvissuta, ed essendo utile ha invaso tutta la popolazione (E' dimostrabile matematicamente).
Ciao antoniy, mi dispiace, ma non capisco davvero il senso di quanto scrivi. Neppure dal punto di vista della teoria evoluzionistica. Non mi pare che sia una descrizione di quanto tale teoria sostiene, e inoltre è espressa in termini piuttosto vaghi.
Quel che c'è da dimostrare è

  • innanzitutto che sia possibile, senza presupporre l'intervento di fattori del tutto sconosciuti alla scienza, che a partire da materia inorganica si possa formare qualcosa di internamente organizzato, funzionalmente autonomo (relativamente) e già in qualche modo finalizzato (alla sopravvivenza dell'individuo e della specie) Questo sarebbe il punto 2, ma in realtà senza questo presupposto, perde senso anche il voler dimostrare l'"automatismo" dell'evoluzione, ossia la non necessità di presupporre fattori sconosciuti
  • In secondo luogo che sia possibile (sempre solo con l'azione di forze cieche), a partire da organismi unicellulari che si formino organismi multicellulari con un grado di complessità e organizzazione di un ordine ancora superiore, ossia "comunità di cellule" che sono ben altro che semplici aggregazioni, ma appunto hanno meccanismi di interazione e coordinazione estremamente complessi e coordinati e finalità ancora più precise e dirette in maniera estremamanete precisa non solo alla sopravvivenza dell'individuo e della specie, ma a tutta una serie di obiettivi specifici legati in maniera più o meno indiretta a tali fini principali.
  • In terzo luogo che, anche ammettendo tali possibilità, variazioni genetiche casuali insieme alla "selezione naturale" possano giustificare il passaggio da una specie all'altra, con caratteristiche notevolmente diverse, come da rettile a uccello
   
La mia tesi è che è del tutto impossibile dimostrare tali possibilità, e che si tratta solo di una fantasia slegata da qualunque dato esperienziale o da qualunque elaborazione razionale di tali dati.
Quindi, non sto dicendo soltanto che non è dimostrato che tutto questo sia avvenuto, ma che sia possibile in linea di principio. Gli evoluzionisti lo danno per possibile senza la minima giustificazione razionale.
Io sostengo che non esiste ragione al mondo per fare anche solo una simile supposizione. In base a quello che vediamo e sappiamo, solo un'entità razionale finalizzata riesce a realizzare "congegni" ossia sistemi organizzati e auto-organizzanti. Non c'è il minimo indizio che questo sia ottenibile da forze cieche (quelle del modello standard della fisica). E se una cosa non è possibile, resta impossibile anche col trascorrere di miliardi di miliardi di anni.

Citazione3) Non so se sai che il progenitore degli uccelli è stato probabilmente trovato, si tratta di un piccolo dinosauro che camminava su due zampe e che usava gli arti superiori e la coda per equilibrarsi. E' dimostrato che in questo modo aveva un vantaggio in velocità, che permetteva quindi di sfuggire ai predatori, tale vantaggio chiaramente era sempre maggiore quando gli arti superiori facevano sempre più effetto alla e permettevano di fare balzi sempre più lunghi, fino a volare.
Trovo questo genere di ipotesi, oltre che fantasiose e prive di qualunque riscontro, di gran lunga insufficienti a spiegare la transizione da una specie a un'altra (anzi qui si parla addirittura di transizione di classe). Il ragionamento sulla "mezza ala" chiarisce bene i termini del problema. Quello che va ricostruito, perché la "teoria" possa anche solo essere presa in considerazione, è ogni singolo passaggio. Cioè devi intanto fare delle ipotesi su cosa comporti ogni singolo passaggio (ad esempio dall'arto anteriore all'ala) e in base a quale meccanismo (ad esempio la mutazione di un gene provoca la comparsa di una piccola membrana tra le "dita" delle zampe anteriori) e devi dimostrare che questo primo passaggio comporti un vantaggio evidente in termini di soprravvivenza. Già quì siamo nell'altamente improbabile, infatti o abbiamo una mutazione eclatante che ci presenta una variazione morfologica notevole (cosa che non osserviamo mai nelle mutazioni di una singola generazione) oppure la mutazione sarà solo una inutile anomalia o addirittura un handicap. Ma questo è il meno. A questo punto siamo alla seconda mutazione, che dovrebbe rendere questa membrana più grande e "utile", in modo da avvicinarsi alla funzione dell'ala. Come mai avviene una mutazione (che per i darwiniani è del tutto casuale) che determina lo stesso tipo di mutazone della precedente? E tutto questo deve avvenire in un numero consistente di individui, senza che ci sia un'immediata utilità evolutiva, se è vero che le mutazioni sono "graduali". E deve avvenire, sempre nella stessa direzione (verso l'ala del tutto formata) un gran numero di volte, generazione dopo generazione. Dobbiamo considerare che la teoria non prevede che le precedenti mutazioni possano in qualche modo condizionare le attuali e che non esiste alcuna finalità in tali mutazoni.
In sostanza sarebbe necessario:

  • ricostruire (nel modello teorico) ogni singolo passaggio dalla zampa all'ala
  • dimostrare, per ogni singolo passaggio la specifica utilità adattiva della mutazione (che non può essere insignificante, ma per incidere sulla sopravvivenza deve essere di una certa entità)
Ma, anche se si riuscisse in una simile operazione (lontana anni luce dalle possibilità dei biologi), resterebbe da dimostrare un altro fatto eclatante: comè che la mutazione di un gene provoca non solo delle mutazioni puramente morfologiche, ma tutta una serie di mutazioni funzionali dell'organismo, e soprattutto una sofisticatissima capacità di controllo, da parte del sistema nervoso, di tali caratteri morfologici mutati? Immagina il dinosauro che a un certo punto, secondo la fantasiosa tesi evoluzionistica, si ritrova con le "dita" allungate a dismisura e unite da una membrana, a dispetto di tutte le obiezioni che ho fatto in precedenza. Com'è che si ritrova anche con la capacità di usare e controllare queste ali in maniera estremamente precisa, tale da spiccare e controllare il volo?
Gli evoluzionisti, ciecamente, glissano su tutti questi "elefanti nel soggiorno".

DonaldDuck,
se tu avessi letto i miei interventi ti saresti accorto che anch'io ho le stesse tue perplessità sulla possibilità di sostenere una formazione casuale della vita dall'inorganico e soprattutto il passaggio da unicellulare a multicellulare quando comporta una necessaria e complessa evoluzione della cellula per permettere la differenziazione cellulare.
I due eventi non sono impossibili ma altamente improbabili (Cioè è altamente improbabile si possano essere verificati nell'Universo che conosciamo.
Se però noi partiamo da questo punto, cioè una cellula predisposta per la differenziazione cellulare e controllabile nella sua moltiplicazione all'interno dell'organismo, ci accorgeremmo che anche grandi mutamenti nelle strutture ossee, muscolari e quant'altro, in realtà non sono tanto improbabili da non potersi realizzare su questa terra. La stessa complessità dell'occhio diventa spiegabile.
A proposito di occhio, ultimamente ho scoperto che la melatonina, la molecola che regola il sonno, è prodotta proprio grazie a quest'organo ed anche i lombrichi, che hanno una specie di sonno regolato dalla stessa molecola, la fanno produrre a delle cellule fotosensibili situate nella parte anteriore del loro corpo.
Un saluto.
#5826
Citazione di: viator il 13 Maggio 2018, 18:54:28 PM
Salve. Per Antonyi: Ma come......ci sarebbe anche un'ipotesi teistica per la quale Dio non avrebbe creato il Mondo ??!!
Ma che senso avrebbe ? Da una parte il Mondo che è separato o addirittura conterrebbe Dio...e dall'altra? Ci sarebbe un Mondo autoesistente da sempre o creato da qualcuno / qualcos'altro ?.
Quindi Dio non avrebbe consistenza assoluta e nessuno degli altri suoi attributi più o meno tradizionali ma comunque inesorabilmente connessi all'assolutezza? Sarebbe solo un figurante, un ingrediente, un interprete di una sceneggiatura messa in piedi da altro / altri???

Ciao viator,
perché dobbiamo vincolarci all'ipotesi di un Dio creatore, d'altronde se è necessario l'intervento di un Dio che favorisca la formazione della vita dall'inorganico questo vuol dire che l'inorganico non è detto che sia dipeso dalla volontà dello stesso Dio che magari, se avesse potuto, avrebbe prodotto un inorganico più propenso alla formazione della vita evitandosi il disturbo di intervenire ulteriormente.
Un saluto.
#5827
Citazione di: viator il 11 Maggio 2018, 22:06:42 PM


Il fatto è che gli effetti della esistenza/presenza di un Dio possono venir ipotizzati in due modi diversi :

A) Dio ha creato il mondo  ....

Ciao viator, esistenza di Dio e creazione sono concetti differenti. C'è anche l'opzione per la quale Dio non ha creato il mondo ma esiste, e magari interviene a tratti nelle realtà che non ha creato lui.
Un saluto.
#5828
Citazione di: iano il 11 Maggio 2018, 07:05:37 AM
Ragazzi , perdonatemi , ma non c'è la caviamo dando la colpa a Charles o a Cristoforo.

Iano, guarda che io ironizzavo polemicamente, dal mio punto di vista è più facile che evolva il razzismo in una cultura creazionista. In tale cultura, affermare che i neri sono stati creati inferiori, e quindi che Dio ha voluto questa inferiorità, non è un concetto così insensato.
In una cultura evoluzionista, invece, i neri sono differenti in quanto specializzati per una differente realtà ambientale che magari richiede maggiore forza fisica, da ciò il loro maggiore atletismo rispetto all'uomo bianco.
Un saluto
#5829
Strana coincidenza, appena dopo aver dato la liberatoria per Salvini, il non più cavaliere ottiene dal tribunale di Milano la riabilitazione, ADESSO E' RIELEGGIBILE!
#5830
Citazione di: viator il 12 Maggio 2018, 01:11:34 AM
(...fondata sul lavoro, ad esempio, che vuol dire ? Che lavorare è un diritto? Che lavorare è un dovere? Che lavorare è una facoltà? Che ciascuno può arrangiarsi come può?).



Ciao viator, ma coma che significa, è un concetto retorico immesso per dare un contentino alla sinistra. E in esso vi è una perfetta coerenza con le affermazioni degli odierni populisti: "Prima gli Italiani", "fare un governo per gli Italiani". Sono tutte belle frasi che non vogliono dire niente. La retorica è l'anima del nostro paese, dai tempi di Cicerone.
Un saluto
#5831
Citazione di: Socrate78 il 10 Maggio 2018, 21:28:11 PM
L'evoluzionismo e il razzismo sono uniti, infatti il concetto stesso di selezione naturale come strumento del miglioramento della specie apre la porta all'eugenetica e al razzismo. In nome della selezione naturale si può favorire, come il nazismo faceva, l'eliminazione dei disabili, dei malati di mente o anche di chi ha una personalità problematica o antisociale, per creare una razza umana selezionata e "perfetta", intelligente e allo stesso tempo obbediente al sistema sociale. Inoltre l'idea che esistano mutazioni vantaggiose all'interno di una specie porta inevitabilmente a ritenere i presunti portatori di tali vantaggi come una specie di razza superiore, quindi la teoria è razzista sin dalle fondamenta.

Ciao Socrate78,

magari Darwin avrà anche le sue responsabilità, ma il vero grande responsabile del razzismo è Cristoforo Colombo. Con la scoperta dell'America, infatti, Colombo ha creato le premesse per il ritorno della schiavitù, necessaria a coltivare quelle terre estese. Per giustificare la schiavitù, poi, è stato necessario inventare l'ideologia razzista.

Un saluto
#5832
Ciao Angelo,
ci sono molte ragioni in quello che dici, conquistarsi il voto con un esame farebbe in modo non solo di garantire un voto più informato, ma anche più apprezzato. I nostri nonni, che magari il diritto al voto se lo sono conquistato combattendo contro le dittature, apprezzavano il diritto di voto molto più di noi.
Naturalmente non si tratterebbe solo di studiare Educazione civica, magari anche un po' di diritto ed economia, quel tanto che basta per non credere alle frottole di certi pifferai magici che vengono a raccontare che in politica si può avere, come diceva il buon Cettola Qualunque: "Chiu pilu pe tutti" (Cioè soldi regalati a tutti).
Un saluto
#5833
A quanto pare l'Italia va verso nuove elezioni. Una parte importante dei cittadini italiani si aspettava e voleva un governo del nuovo Lega-M5s, ma a quanto pare, al di là del calcolo algebrico che dava la maggioranza ai due in entrambe le camere, c'era un impedimento esterno.
Quale? Questa è la domanda che mi faccio, e che forse si fanno tanti altri cittadini.
Fedeltà alla coalizione? Io non ci credo soprattutto se il prezzo da pagare è l'ingovernabilità per il paese.
Si vocifera di patti segreti, del simbolo della Lega che sarebbe stato dato in pegno al non più cavaliere, o forse più semplicemente Salvini ha timore che quest'ultimo gli scateni contro le legioni mediatiche. 
#5834
Citazione di: Donalduck il 06 Maggio 2018, 21:52:03 PM

1) Quali sono le "prove" a sostegno della teoria della mutazione-selezione? Bisogna precisare che non stiamo parlando di prove dell'esistemza di un processo di evoluzione delle forme di vita, e neppure di prove che delle mutazioni casuali possano portare a una maggiore o minore capacità di sopravvivenza (è ovvio), ma che delle mutazioni casuali (ossia prive di una pianificazione intelligente, qualunque possa essere la sua origine e natura) insieme all'interazione con l'ambiente (che seleziona le forme più adatte alla sopravvivenza) possano costituire il "motore" (ossia possano essere i fattori principali ed essenziali) di questa evoluzione, che ha portato da forme relativamente semplici (monocellulari) alla incredibile complessità, ingegnosità e varietà di forme di vita che possiamo vedere attualmente. Invito chi ritenesse di avere queste prove (o anche solo forti indizi) ad esporle.

2) Non dimentichiamo (anche se non è questo il tema centrale) che la teoria dell'evoluzione racconta il film a partire dal secondo tempo. Infatti non spiega affatto l'origine della vita, ossia come si sia passati, sempre con processi di natura fisica e chimica non pianificati, ossia soggetti solo alle cieche forze descritte da queste discipline, dalla materia bruta a esseri viventi, ossia a sistemi biologici. I due discorsi sono molto legati tra loro. E a questo proposito va precisato che non si tratta di spiegare come si può arrivare da materia inorganica a materia organica, ma come si arriva all'organizzazione e all'azione coordinata e sinergica, finalizzata alla sopravvivenza e alla riproduzione a partire dalla materia organica, ma non ancora organizzata. E lasciamo stare l'ulteriore problema di spiegare la coscienza e l'intelligenza...

3) Prendiamo un'obiezione "classica", stradiscussa: quella della "mezza ala". Per chi non fosse al corrente, l'obiezione è questa: "Se è vero che le mutazioni sono graduali, e che per arrivare da un essere non alato a uno alato, ci vogliono molte generazioni, come mai non si trova traccia delle specie intermedie? E come mai queste sono sopravvissute alla selezione prima che le mutazioni potessero avere qualche utilità per la sopravvivenza?".

Ciao Donaldduck,

andando per ordine,
!) quante vite ci sono state nel passato, siamo nell'ordine dei miliardi di miliardi. Tutte queste vite erano soggette a mutazioni genetiche, cioè miliardi di miliardi di mutazioni. Su un miliardo di queste, 999,999,999 erano inutili o dannose, solo una era utile, ma proprio per caso, e solo quella è sopravvissuta, ed essendo utile ha invaso tutta la popolazione (E' dimostrabile matematicamente).

2) Sull'origine della vita sono d'accordo con te, sia il processo di formazione delle prime cellule, che l'evoluzione verso cellule più evolute, dotate di nucleo e di differenziazione tra DNA ed RNA (Che predispone alle differenziazione cellulare, e quindi alla formazione di esseri pluricellulari) è di una complessità e di una organicità finalistica che permette di dubitare di un'ipotesi puramente probabilistica.

3) Non so se sai che il progenitore degli uccelli è stato probabilmente trovato, si tratta di un piccolo dinosauro che camminava su due zampe e che usava gli arti superiori e la coda per equilibrarsi. E' dimostrato che in questo modo aveva un vantaggio in velocità, che permetteva quindi di sfuggire ai predatori, tale vantaggio chiaramente era sempre maggiore quando gli arti superiori facevano sempre più effetto alla e permettevano di fare balzi sempre più lunghi, fino a volare.

Un saluto.
#5835
Citazione di: Il_Dubbio il 06 Maggio 2018, 18:01:25 PM




Una cosa sorprendente è pensare che Darwin abbia partorito la sua teoria (poi comunque con parecchi cambiamenti fino ad oggi) solo per essersi andato a fare un viaggio in un luogo sperduto. Solo vedendo quel luogo (o magari un paio non di piu) ha capito tutto. E' come se un essere di un altro universo sbarcasse sulla Terra e solo vedendo la Terra mettesse su la teoria del Big bang con l'aggiunta pure dell'inflazione.
Ma considerando che potesse trattarsi di un'intuizione, possiamo anche farla passare per buona.
Ma per essere scientificamente attendibili non bastano le intuizioni.

Ciao il Dubbio,
a me sembra che derubricare la teoria Darwiniana a semplice intuizione sia esagerato. Prima di Darwin di intuizioni sul meccanismo evolutivo, che potevano anche anticipare la teoria dell'evoluzione, sono più di una decina.
Darwin però è il primo a costruire una sistematizzazione che chiama in causa tante osservazioni.
La narrativa per cui la teoria nasca a seguito di una passeggiata alle Galapagos ha solo un senso propagandistico, Darwin ci mette anni a maturare le sue idee, e altrettanti a riflettere sull'opportunità politica di renderle pubbliche.
Sul fatto poi che la teoria non presenti sintesi matematiche mi sembra normale vista la profonda differenza delle scienze chiamate in causa. In effetti i ragionamenti Darwiniani sono più adatti ad una sintesi filosofica.

Un saluto