Caro Baylham,
tu scrivi: "E' vietato discriminare sulla base di motivi biologici, etnici, religiosi, sessuali": non cogli l'autoreferenzialità e quindi la contraddittorietà del divieto?"
Risposta ASSOLUTAMENTE NO!
Dove sarebbe la contraddizione?
Non la vedo proprio!
Quanto alle leggi francesi sui simboli religiosi nelle istituzioni pubbliche, si tratta di una normativa che non ha NIENTE a che vedere con quella relativa alle discriminazioni; si tratta di una materia completamente diversa, sulla quale, eventualmente, andrebbe aperto un topic a parte.
Poi scrivi: "...se la mia religione obbliga a portare il velo o la barba è discriminata rispetto a religioni che non richiedono alcun simbolo."
Non mi pare proprio che esistano discriminazioni concernenti le barbe (che sono obbligatorie anche per i sacerdoti ortodossi) o i veli (che anche le donne cattoliche portano in chiesa); e quanto alla circoncisione, tutti gli ebrei della mia città sono circoncisi, ed a nessuno è mai venuto in mente di impedirglielo.
Quanto al fatto che il sussidio a favore di inabili biologici discriminerebbe proprio per il motivo dell'inabilità biologica, questa mi sembra una vera e propria corbelleria; sarebbe come dire che il sussidio a favore poveri discriminerebbe proprio per il motivo della loro povertà.
Non bisogna confondere, infatti, due cose completamente diverse:
- il "trattamento agevolatorio" nei confronti di chi si trova in situazione di disagio economico, sanitario ecc. (ed infatti, trattare in modo eguale situazioni diverse, viola il principio di eguaglianza come trattare in modo diverso situazioni simili);
- il "trattamento discriminatorio"nei confronti delle minoranze, che hanno credenze religiose, orientamenti sessuali ecc., diversi da quelli della maggioranza, solo perchè urta la sua "pruderie".
Se si confondono cose così diverse, si butta tutto in una sofistica "caciara", senza alcun costrutto "logico" o "dialogico"!
Quanto, invece, al fatto che l'8 per mille alle associazioni religiose discrimina rispetto a tutte le associazioni che non lo sono o che sono escluse dal riconoscimento, si tratta di un altro discorso ancora; ed infatti, in tale fattispecie, il riconoscimento dipende dal "riconoscimento giuridico" o meno dell'ente percipiente...perchè se io e te fondiamo una associazione e pretendiamo l'8 per mille, ovviamente non abbiamo diritto a nulla se prima non veniamo "riconosciuti giuridicamente" (altrimenti le truffe si sprecherebbero più di adesso).
Quanto alla cautela nel "trattare l'odio" (il quale, secondo me, è un sentimento più essenziale per la morte, più che per la vita), primario o secondario che sia, secondo me chi propugna tale sentimento, politico, religioso o razziale che sia, deve essere messo in condizioni di non nuocere.
Proprio per "cautela", appunto!
Quanto al fatto che alcune tendenze "antiomofobiche", se portate all'eccesso, possano essere altrettanto pericolose delle tendenze "omofobiche", sono perfettamente d'accordo: e proprio per gli stessi motivi.
Ma, almeno nel testo di legge che ho avuto modo di leggere, non c'è nessun eccesso "antiomofobico"; in base ad essa, infatti, non sussiste il benchè minimo rischio che la Bibbia o il Corano o l'associazione cattolica o islamica o induista vengano considerate fuori legge e bandite.
A meno che, ovviamente, dei musulmani esaltati non pretendano di decapitare un omosessuale a Campo dei Fiori, perchè ha violato la Sharia!
Perseguire i persecutori, non costituisce persecuzione, bensì elementare civiltà giuridica!
tu scrivi: "E' vietato discriminare sulla base di motivi biologici, etnici, religiosi, sessuali": non cogli l'autoreferenzialità e quindi la contraddittorietà del divieto?"
Risposta ASSOLUTAMENTE NO!

Dove sarebbe la contraddizione?
Non la vedo proprio!
Quanto alle leggi francesi sui simboli religiosi nelle istituzioni pubbliche, si tratta di una normativa che non ha NIENTE a che vedere con quella relativa alle discriminazioni; si tratta di una materia completamente diversa, sulla quale, eventualmente, andrebbe aperto un topic a parte.
Poi scrivi: "...se la mia religione obbliga a portare il velo o la barba è discriminata rispetto a religioni che non richiedono alcun simbolo."
Non mi pare proprio che esistano discriminazioni concernenti le barbe (che sono obbligatorie anche per i sacerdoti ortodossi) o i veli (che anche le donne cattoliche portano in chiesa); e quanto alla circoncisione, tutti gli ebrei della mia città sono circoncisi, ed a nessuno è mai venuto in mente di impedirglielo.
Quanto al fatto che il sussidio a favore di inabili biologici discriminerebbe proprio per il motivo dell'inabilità biologica, questa mi sembra una vera e propria corbelleria; sarebbe come dire che il sussidio a favore poveri discriminerebbe proprio per il motivo della loro povertà.
Non bisogna confondere, infatti, due cose completamente diverse:
- il "trattamento agevolatorio" nei confronti di chi si trova in situazione di disagio economico, sanitario ecc. (ed infatti, trattare in modo eguale situazioni diverse, viola il principio di eguaglianza come trattare in modo diverso situazioni simili);
- il "trattamento discriminatorio"nei confronti delle minoranze, che hanno credenze religiose, orientamenti sessuali ecc., diversi da quelli della maggioranza, solo perchè urta la sua "pruderie".
Se si confondono cose così diverse, si butta tutto in una sofistica "caciara", senza alcun costrutto "logico" o "dialogico"!
Quanto, invece, al fatto che l'8 per mille alle associazioni religiose discrimina rispetto a tutte le associazioni che non lo sono o che sono escluse dal riconoscimento, si tratta di un altro discorso ancora; ed infatti, in tale fattispecie, il riconoscimento dipende dal "riconoscimento giuridico" o meno dell'ente percipiente...perchè se io e te fondiamo una associazione e pretendiamo l'8 per mille, ovviamente non abbiamo diritto a nulla se prima non veniamo "riconosciuti giuridicamente" (altrimenti le truffe si sprecherebbero più di adesso).
Quanto alla cautela nel "trattare l'odio" (il quale, secondo me, è un sentimento più essenziale per la morte, più che per la vita), primario o secondario che sia, secondo me chi propugna tale sentimento, politico, religioso o razziale che sia, deve essere messo in condizioni di non nuocere.
Proprio per "cautela", appunto!

Quanto al fatto che alcune tendenze "antiomofobiche", se portate all'eccesso, possano essere altrettanto pericolose delle tendenze "omofobiche", sono perfettamente d'accordo: e proprio per gli stessi motivi.
Ma, almeno nel testo di legge che ho avuto modo di leggere, non c'è nessun eccesso "antiomofobico"; in base ad essa, infatti, non sussiste il benchè minimo rischio che la Bibbia o il Corano o l'associazione cattolica o islamica o induista vengano considerate fuori legge e bandite.
A meno che, ovviamente, dei musulmani esaltati non pretendano di decapitare un omosessuale a Campo dei Fiori, perchè ha violato la Sharia!
Perseguire i persecutori, non costituisce persecuzione, bensì elementare civiltà giuridica!
