Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Socrate78

#586
Io resto fondamentalmente dell'idea che si tratti di un guscio esteriore che non determina il valore intrinseco dell'ente considerato. Nulla è più ingannevole delle sensazioni nel determinare il valore di qualcosa. La bellezza è relativa, nel senso che ogni civiltà ha i suoi canoni, ad esempio ora va di moda la donna magrissima con il fisico da modella, nel Rinascimento invece andava di moda la donna prosperosa, con forme rotondeggianti. Non solo, alcuni aspetti che contribuiscono alla bellezza, come il trucco, sono artificiali, poiché non fanno parte dell'essere della persona, sono qualcosa di artefatto, quindi non si tratta nemmeno di una bellezza intrinseca. La bellezza femminile è spesso più artefatta di quella maschile, che in fondo si basa su minori artifici e può derivare dall'impegno, come nel caso di un fisico atletico: ovviamente provo attrazione fisica per le donne, ma a pensarci bene ciò da cui scaturisce la mia attrazione è la SENSUALITA', che è cosa diversa dalla bellezza in sé. Posso inoltre benissimo essere attratto da una donna che non stimo ed amo per nulla, quindi contesto l'idea che la bellezza o la sensualità conduca per forza all'amore. Questa almeno è la mia esperienza, per un altro può forse essere diverso.
#587
Secondo voi sussiste il pericolo, nello scenario politico globale attuale, del ritorno progressivo ad una gestione autoritaria della cosa pubblica, insomma di un rigurgito fascista magari in forma più subdola rispetto al passato? A partire dalla crisi economica del 2008 hanno iniziato a salire le quotazioni dei movimenti di estrema destra in Europa, come in Francia nel caso del Fronte Nazionale di Le Pen, Alba Dorata in Grecia: in Scandinavia inoltre sta prendendo sempre più piede la destra radicale con movimenti xenofobi, mentre i partiti laburisti sostenitori del Welfare sono in netto calo. Osservando complessivamente il quadro politico europeo e di riflesso italiano, si può notare come la sinistra sia in crisi ovunque e risulti molto snaturata, mentre la destra populista, demagogica, è in netta ripresa e ha come suo cavallo di battaglia la contestazione dell'Unione Europea. La Lega di Salvini è secondo me una forza politica xenofoba espressione di una destra populista. Sembra inoltre che, a differenza che nel passato, i malumori del popolo siano catalizzati non da forze politiche di sinistra, ma al contrario da partiti nell'essenza profondamente reazionari, ma tuttavia capaci di blandire, persuadere le masse, agitare capri espiatori (come il pregiudizio degli immigrati che tolgono lavoro....) per conservare di fatto lo status quo.
Considerato tutto questo, è possibile che in futuro la democrazia entri in crisi e il fascismo riprenda piede?
#588
E se le sostanze stupefacenti ci dessero, indipendentemente dai loro effetti nocivi soprattutto a lungo termine, una percezione più vera della realtà in cui viviamo? Non esiste nessun criterio obiettivo per dire che la percezione della realtà del "drogato" sia per forza completamente falsa e da rigettare, forse le droghe hanno la capacità di metterci in contatto con il mondo spirituale, non a caso gli sciamani ne fanno uso. Se cambia la composizione chimica del cervello cambia la percezione della realtà, ma ciò non significa che cambi per forza in peggio.
#589
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
24 Novembre 2018, 18:25:20 PM
Tuttavia una cosa difficile da concepire è pensare come Lucifero possa essersi ribellato a Dio (ammettendo che sia così...) nonostante godesse della visione beatifica di Dio stesso: ora, se tu partecipi dell'onniscienza e della bontà di Dio, non mi sembra possibile la ribellione, poiché hai una superiore consapevolezza che ti porta a vedere la necessaria giustizia di ogni decisione divina! Se effettivamente dovesse esistere il demonio, mi sembra più facile e logico immaginarlo sin dall'inizio malvagio e staccato da Dio, una specie di divinità del male opposta al bene, non come un qualcosa che prima era angelico ed è diventato demoniaco.
#590
Infatti, più gli interessi sono alti e più le cose vanno male, lo Stato alza gli interessi per invogliare le persone a investire in titoli e a comprarli, ma l'interesse alto porta poi ad un circolo vizioso in cui il debito pubblico aumenta, in Grecia è successo così, i titoli avevano rendimento molto alto ma illusorio, poiché lo Stato non fu in grado di pagare tali interessi. In economia non esistono purtroppo guadagni senza rischi, anzi, più il guadagno possibile è alto più c'è il risvolto negativo della medaglia.
#591
Si può notare come la nostra civiltà, anche se a volte non lo dichiara troppo apertamente, dia un'importanza spropositata ed esagerata all'estetica e alla bellezza esteriore: il corpo considerato "bello" (femminile ma anche maschile) secondo canoni in fondo relativi viene proposto ovunque, nella pubblicità, nei mass-media, e l'industria della bellezza ha di conseguenza un fatturato altissimo. Tuttavia, almeno secondo me, la bellezza esteriore è un involucro effimero e per molti aspetti anche illusorio ed artificiale, che non determina affatto il valore della persona: si può avere un fisico scolpito e perfetto ed essere ignoranti, incompetenti, abietti persino, molto stupidi o manipolatori e corrotti, quindi dall'involucro non si può intuire il "contenuto" della persona. In fondo l'inconsistenza della bellezza esteriore si può comprendere vedendo un oggetto che può essere bellissimo esteriormente, ma non servire a nulla: la sua bellezza è un inganno, che nasconde l'inutilità.  Da che cosa deriva l'importanza così forte data all'estetica? Io credo che sia perché, siccome ormai non esistono più valori etici riconoscibili da tutti, allora si vuole ripiegare verso qualcosa che, pur effimero, viene imposto come universale e in cui tutti si devono riconoscere, la bellezza appunto. E' corretta la mia riflessione?
#592
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
24 Novembre 2018, 10:09:24 AM
La sofferenza potrebbe anche esistere in un luogo metafisico invece: se immaginiamo che tutto ciò che esiste è energia e in fondo è MATERIA, anche l'anima, e le sensazioni non sono altro che impulsi energetici, ecco che anche in un contesto metafisico l'"anima" riceverebbe degli imput dal luogo in cui si trova che poi interpreterebbe godendo o soffrendo: di conseguenza potrebbe effettivamente avvertire qualcosa di simile alla nostra sensazione di bruciore e di calore estremo (le famose "fiamme" infernali), perché si tratterebbe di fatto di materia ad uno stato sublimato ed anzi le stesse sensazioni potrebbero essere più intense ed estreme. Non si avrebbe nemmeno la garanzia che l'al di là possa essere un luogo in cui si trova la verità, forse anche inferno e paradiso potrebbero essere costruzioni illusorie della nostra stessa anima, che in base allo stato in cui si trova crea il proprio ambiente. O no?
#593
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
23 Novembre 2018, 06:25:11 AM
In realtà però Sariputra nel cristianesimo ci sono anche i monaci eremiti che in effetti potrebbero essersi salvati da soli e anche loro appartengono alla religione cristiana, considerati quasi come dei santi. Dio se è onnipotente potrebbe salvarmi soltanto per la mia fede, indipendentemente dal legame che instauro con la comunità.
#594
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
22 Novembre 2018, 21:07:33 PM
In che senso l'hai capita poco? Quello che voglio farti capire è che noi abbiamo, allo stato attuale, una conoscenza imperfetta del bene e del male, mentre Dio ha una conoscenza perfetta: di conseguenza è possibile che una certa colpa (mettiamo l'ateismo, anche se ovviamente non c'è niente che dimostra che per Dio conduca all'inferno) ci appaia nella nostra imperfezione quasi come veniale o non tale da dannare l'anima, mentre invece in un'altra vita comprenderemmo che è molto più grave visto che in Paradiso parteciperemmo della sapienza divina.  Di conseguenza vedendo la condizione di colpa di quell'anima non ne saremmo più solidali e concluderemmo che la "pena" non è altro che la naturale conseguenza del male stesso.
#595
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
22 Novembre 2018, 20:12:32 PM
@Inverno: Se l'Inferno esistesse (e ne dubito fortemente.....) si può comunque smontare il tuo discorso in questo modo: la superiore consapevolezza rispetto alla Terra che si avrà partecipando dell'intelligenza divina ci porterà a vedere nella sua realtà e verità il MALE delle persone lì condannate, e quindi anche l'affetto all'istante svanirà, poiché la mente vedrà il male molto più che sulla Terra e ne avrà orrore, si discosterà anche dalle persone che sulla terra ha amato, perché vedrà la verità della loro anima. O non ti sembra una spiegazione che abbia un senso, sia pure molto ipotetico?

P. S. Comunque se vuoi proprio sapere come la penso, io credo che Dio dopo questa vita ci accolga tutti nel suo amore, per Lui non contano i criteri umani di bontà e cattiveria, anche le azioni che vengono considerate terribili dall'uomo fanno parte di un progetto divino e quindi quella persona ha solo recitato il ruolo assegnatoli dal divino per questo breve spazio terreno. Può sembrare un modo di pensare deresponsabilizzante, ma se ci rifletti ti porta a non giudicare, a non odiare, e secondo me pensare Dio in questo modo ci avvicina alla verità delle cose e ci migliora.
Questo mio pensiero è anche in parte confermato da alcune NDE (rivelazioni pre-morte) in cui alcune persone hanno dichiarato dopo il loro ritorno alla vita di non essersi sentite affatto giudicate dal presunto Dio (visto come pura luce), ma anzi di aver avuto la rivelazione che a tutto c'era un senso, un significato, anche alle azioni cattive di gente che conoscevano e con cui avevano condiviso parte della loro vita sino a quel momento.
#596
L'uomo, e la religione e gran parte della filosofia lo dimostrano, ha sempre sentito l'esigenza di "dare un senso" all'esistenza, cioè di decidere un motivo per cui siamo al mondo e in questo modo decidere come comportarsi e quali atteggiamenti invece evitare. Dare un senso è quindi rassicurante, serve ad avere certezze, prova ne è il fatto che la sensazione di "non senso" è all'origine di angosce più o meno grandi e persino di depressioni quando la caduta di senso è accompagnata anche da altri problemi. Io invece, può sembrare assai strano ma in fondo è così, sarei decisamente più felice se avessi la certezza che di fatto NON esiste alcun senso prestabilito. Infatti stabilire che si vive per uno scopo ben preciso e non per un altro ritenuto irrilevante o persino errato secondo me ci vincola moltissimo e ci rende schiavi di quel senso che la società, la cultura di appartenenza, ha già deciso per noi: se la tua personalità è in sintonia con quel significato astratto allora va tutto a gonfie vele, ma se invece non è così ecco che emergono conflitti, sensi di colpa, nevrosi, insomma le certezze prestabilite schiavizzano l'uomo. Io ritengo sia opportuno che la filosofia smascheri tutti i "sensi" stabiliti a priori rivelandone la fondamentale inconsistenza e lasci quindi libero l'individuo di decidere lui come vivere, senza condizionamenti. Quelli che si aggrappano al "senso" prestabilito alla fine sono dei deboli, per chi è veramente forte il senso è soltanto una palla al piede. Siete d'accordo?
#597
L'inconscio? Ormai è un concetto logoro, da buttare, gli stessi psicologi in maniera sempre più massiva iniziano a dire che esso in pratica non esiste. Parlare di inconscio è assolutamente da evitare per un discorso di limiti della ragione, infatti se l'inconscio è per definizione quella parte di noi di cui non abbiamo consapevolezza, allora non possiamo nemmeno descriverlo e dire che cosa vi è contenuto, proprio perché non lo sappiamo. Diceva Wittgenstein che di ciò di cui non si può sapere occorre solo tacere.
#598
@Colin: Invece io credo che Dio esista veramente e ci ami di un amore incondizionato. Ma non è un Dio giudicante come quello della religione che ti hanno inculcato da bambino, per Lui tu non sei buono o cattivo, sei solo una persona che sta maturando, sta crescendo, e anche il male che hai fatto nella vita fa parte di un disegno divino. Dio non è come le persone che in fondo non ci amano ma semplicemente ci "usano" per la loro convenienza!
#599
Hume, filosofo del Settecento, sosteneva che i rapporti di causa e di effetto sono una costruzione della nostra mente, che vedendo come, in un rapporto temporale, all'evento X segue spesso la conseguenza Y, allora deduce che Y è causa di X. L'origine della causalità sarebbe quindi il fatto che la nostra mente si abitua a vedere sempre un determinato effetto dopo la presunta causa, e quindi generalizza postulando l'esistenza delle leggi fisiche della natura, che per il filosofo non avrebbero nessun fondamento obiettivo. Lo scetticismo di Hume, però, ha un forte punto debole. Infatti il problema sta nel fatto che si può notare come nella causa ci sia già in embrione l'effetto che essa poi produce: ad esempio un corpo, esposto al calore di una fiamma, finisce per incendiarsi (produce calore appunto) e questo non può affatto essere una conseguenza puramente casuale, ma è semplicemente lo sviluppo logico della causa. Lo stesso si può dire per quanto riguarda altri aspetti, ad esempio i virus come causa di malattie: la cosa non può essere una mera coincidenza che si ripete, poiché il virus ha caratteristiche tali da causare il danno, caratteristiche sperimentabili in laboratorio. Quindi a questo punto si può dire chiaramente che Hume si sbagliava e che non teneva conto del legame molto forte tra la causa e il suo effetto? Oppure secondo voi la tesi di Hume può in parte essere ancora valida?
#600
Le religioni si pongono come rimedio all'angoscia esistenziale? Mi sembra riduttivo, e poi non puoi escludere che in parte quello che le religioni affermano possa essere vero, ad esempio l'esistenza di un'altra vita dopo questa, l'esistenza di Dio come suprema intelligenza che governa il mondo. Le prove dell'esistenza di Dio di San Tommaso d'Acquino non mi sembrano pensate come palliativo per lenire l'angoscia nichilista, ma si basano su un forte rigore logico, ad esempio San Tommaso dice che se tutto nel mondo ha una causa (come tu stesso affermi....) ci deve pur essere un Ente che non ha in una causa esterna la fonte del suo esistere, altrimenti si arriverebbe all'assurdo secondo cui NIENTE ha davvero una causa reale. O no?