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Messaggi - green demetr

#586
Tematiche Spirituali / Re: La morte del corpo fisico
03 Maggio 2024, 22:00:12 PM
Citazione di: Phil il 03 Maggio 2024, 20:12:43 PM@bobmax

Che io sappia, non esiste un "chiedersi perché" che possa essere contraddittorio; semmai un'affermazione può esserlo, ma non una domanda. Chiedere il perché dell'"esistenza in assoluto" (dell'Essere, in matafisichese) non è l'ingenuo chiedersi il perché di una forma di esistenza, sia umana o meno (v. differenza ontologica). Ciò premesso, per un religioso che crede nel creazionismo (premessa fondamentale, perché se parlassi da ateo direi altro), la domanda prioritaria, quella che regge tutte le altre, non può che essere quella sulla creazione, o meglio, sul perché della creazione (il sapere il come sarebbe già solo curiosità). Poiché ogni discorso religioso sul bene dell'agire umano non ha fondamento finché la divinità non scopre le carte del suo movente, del perché ha creato (e se non le scopre, ecco la necessità del dogmatismo, come velo protettivo del sancta sanctorum). Se non ci fosse stato il gesto creativo, non ci sarebbero né l'uomo, né il bene etico, etc. che su quel gesto fondano la ragione del loro senso; non su altro (su cos'altro? Sempre religiosamente parlando e facendo attenzione a non capovolgere il fondamento con il fondato). Senza la conoscenza di quel fondamento, c'è senso senza ragione; dogmatismo, appunto. Se prima di essere agenti etici, siamo creature (come qualcuno crede), il perché siamo creature non può che essere prioritario: se siamo stati creati per capriccio o per essere messi alla prova o per essere sudditi o per noia/solitudine divina, non è affatto indifferente, ma è anzi l'unico fondamento autentico (e ragionevole, non dogmatico) di ogni discorso etico possibile. Peccato che tale perché non si stato dichiarato nero su bianco e in modo univoco. Esempio banale: se creo un arnese, non posso dire che esso funzioni bene o funzioni male, se non ho chiaro perché l'ho creato; e se non lo rivelo all'arnese, egli potrà congetturare quanto vuole sul proprio funzionare bene o male, ma non saprà mai se ha colto davvero nel segno.
La confusione sotto il cielo dell'etica (per chi la vede) è dovuta proprio al fatto che non c'è chiarezza sul principio, inteso come perché religioso della presenza umana; se questa non fosse una presenza religiosa, creata da una divinità, allora sarebbe solo manierismo biasimare qualunque legge di natura (forte vs debole) ed ogni compromesso sociale sarebbe fondato sul quieto vivere, senza plus-valori meta-fisici. Se invece la presenza umana è dovuta a volere divino  o a un "piano divino" (dunque non al caso o a un mero meccanicismo naturale), non conoscerne il perché comporta non (poter) conoscere il fondamento di un'etica non autoreferente, ma appunto fondata sul gesto iniziale e, soprattutto il suo senso (che quel perché interroga). Non potendo conoscerlo con certezza, allora c'è fede senza ragione profonda, con buona pace di tutte le fallacie medievali (il che non è un peccato capitale, ma non deve per forza capovolgere la priorità onto-logica e "semantica" della creazione sulle teorizzazioni etiche della creatura).
Si ma cosa sarebbero queste etiche auto-affermate?
Se non un delirio di onnipotenza.
Inoltre la morale viene ampiamente spiegata sia nella bibbia che nel vangelo.
anzi mi pare che entrambi i testi siano due massimi esempi di teoria morale.
Per il fedele dovrebbero essere qualcosa di più di una teoria, ma di una verità ispirata o dettata direttamente (la tavola delle leggi) da Dio.
Sia il vecchio patto (giudaismo) che il nuovo patto (cristianesimo) è fatto con Dio stesso.
Diverso il caso dell'islamismo, che invece è una religione della guerra e quindi assolutamente immorale rispetto alle prime due.
Il fatto che venga tollerato nelle nostre democrazie oggi deve fare i conti con la capacità di influenza dei social, capacità che sorpassa qualsiasi ideologia del passato.
La dettatura sotto ipnosi fatti dai cellulari è un arma non per cristiani ed ebrei, che infatti perdono fedeli, giorno dopo giorno, ma per l'islam che invece vede adepti alla guerra santa giorno dopo giorno.
Oggi l'islam può vantare di estendersi ininterrottamente fino al sud africa.
E dunque quale è la morale? Quale è il piano divino?
Quello giudeo cristiano della pace.
O quello islamico della guerra?
Oggi attizza di più la guerra o la pace?

Ecco che forse la morale non è una etero-morale aggiustata in base al momento, ma qualcosa di più profondo.
E che abbiamo a quanto pare completamente dimenticato.
Non rimane che rileggere la Bibbia.
#587
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
03 Maggio 2024, 21:41:58 PM
Citazione di: Jacopus il 24 Aprile 2024, 12:16:00 PMRussia e Ucraina procederanno in una situazione di stallo per anni e i veri vincitori di questo stallo saranno gli USA e la Cina, soprattutto la Cina, che non deve rispondere ad una opinione pubblica interna ondivaga come quella americana. La Russia non ha alcun interesse ad annettersi tutta l'Ucraina, poiché diventerebbe um nuovo Afghanistan, a meno che non faccia come Israele e scacci via dal territorio la popolazione. Una Striscia di Gaza moltiplicata per 40. Il problema è che la politica di Russia e Ucraina non accetta compromessi e c'è ormai tutta una filiera economica su questa guerra, oltre agli interessi geopolitici accennati, a favore di altre superpotenze. Basti pensare all'aumento del costo dell'energia a favore dei paesi esportatori di petrolio. Per loro la guerra è un big business.

L'aumento dei costi dell'energia è dovuta al neo-keynesianesmo, con la sua idea di distruggere e ricostruire.
Oggi la Schlein, con il solito slittamento di mesi, rispetto a quanto dicono quei ca**o di massoni fuori di testa del wef, parla di economia circolare.
Ca**o come devono godere rispetto alla feccia chiamatasi popolo (senza saper cosa è popolo ovvio), ovviamente anti-sionista ( ma bravo anche tu Jacopus con le cazzate: il 10 per cento di Israele è fatto da arabi...e il 100% di quella regione dimenticata da Dio e dai loro beneamati profeti che ha nome palestina è abitata da arabi, ma continuiamo a dire cazzate, così quando c'è da criticare l'ucraina, oh come siamo credibili...ma lasciamo stare!).

Perchè l'america sta usando la colonia europea come zerbino per pulirsi la merda che quotidianamente espelle a palate sul mondo?
Perchè adesso hanno voglia di andare a cagare anche i cinesi, con il loro immenso buco nell'ozono nel cervello, e gli islamici, con la loro guerra santa parte ennesima volta, dai che stavolta i cristiani si sono tolti di mezzo).
Ma a parte questa tempesta di merda globale (e collettivista).
Lo sappiamo vero cosa sta facendo zelensky il tiranno del secolo, stile nerone, bruciate tutto, dio salverà i suoi?
Oltre a rubare a manetta per sè e i suoi oligarchi, per poi rivendere ad hamas nevvero?
Sta imprigionando e uccidendo i membri della chiesa ortodossa ucraina, che si è sempre distinta per non stare con il tiranno, che esso sia quello russo, o che esso sia quello ucraino.
La grandezza di questa chiesa coraggiosa e anche un pò pazza (evidentemente pensavano che ora che sono in europa certe cose non accadono più, e invece siccome i nazisti ucraini vanno protetti, perchè a noi fa comodo che s'ammazzino coi russi, e invece guarda un pò non è cambiato niente: a nessuno frega un ca**o! a me viene il vomito, cristo ma non c'è mai fine al male?

all'america non bastava giocare la guerra proxy nel medio-oriente, ora ce la sta portando in casa con tutti i suoi orrori.

e il perchè come dice Ipazia è sempre PRIMA DI TUTTO quello.
i ca**o di soldi.
Maledetti signori della guerra.

guerre proxy ogni dove, non solo nelle trincee, pronte a farsi saltare in aria via droni, ma anche nelle istituzioni....gente iraniana, cinese, russa nei luoghi del potere americano, e americani e inglesi in quelli del potere russo.

Ma non sentite puzza di merda? Ma non sono gli stessi maneggioni che della feccia del popolo non gliene frega na virgola?

O mi sbaglio? Un enorme lavatrice sociale, con i popoli a fare da carrarmati nel gioko annoiato del risiko per finta.

Come dice lo spencer, poi negli stessi palazzi si spengono le luci, e si da inizio alle orge.

Tutto sto casino per un pò di figa?
Ca**o quanto siamo messi male!

E mi fa ridere che nelle Upanishad Indiane il problema morale sta tutto già lì, fai attenzione alle donne, perchè dove sono loro, lì c'è il potere.

E rimane il fatto che l'intellettuale deve mettere un pò d'ordine nella storia, e illustrare dove sta la moralità nella storia e dove non c'è prorpio sentore.

Nel caso dell'Ucraina aveva senso fin quando si parlava delle repubbliche indipendenti.
Ora mi pare che Putin si stia schierando sempre più con l'Iran, con la Cina che sta tirando le fila, per la sua ca**o di via della seta.
Ormai la Russia ha scelto il male, c'è poco da dire, avevano ragione gli atlantisti ad essere preoccupati. Ne sono addolorato, perchè un conte è il rispetto, un conto prendere per il culo la propria stessa religione. (gli islamici sono il nemico non solo del giudaismo ma anche del cristianesimo...come fa a non saperlo la russia? come?
anche dopo l'attacco terroristico, quando putin dice che non volterà le spalle all'asia centrale. Ma santo cielo sono musulmani! sono il cavolo di male...ma lo volete leggere sto corano o no?cari russi...la geopolitica ci sta facendo del male a livello dell'anima. Orrore! Non c'è rimasto un solo luogo nella terra.
Eravate i soli ad aver affrontato la pandemenza, col giusto distacco.
E ora chi rimane, cosa rimane all'invasione degli ultracorpi? ;D :D


E a proposito di cristiani.
Governo di destra sta cippa. Non sta facendo niente la Meloni...sempre più succube dell'Europa di sinistra!

Questi di economia non sanno un ca**o.
Mi viene la desolazione nel cuore.

Se la via della seta entra in Europa, mi devono spiegare questi geni dell'economia come fanno a fare l'economia circolare?
Che si basa su un tasso dell'inflazione in costante salita...se arriva una botta di soldi dalla cina, e comunque forse questi si sono dimenticati cosa sia il comunismo....(oltre che di economia. piu soldi uguale caduta dell'inflazione).
glielo ricordo io: l'internazionalismo è l'obiettivo dei comunisti, quindi i cinesi non vengono qui a fara shopping come gli americani, questi vengono qui a comprare l'intera fetta di torta.
E i loro nemici, quelli che mangiano oggi, saranno allo spiedo domani.
La cina non usa la guerra proxy, semplicemente si prende il potere con la corruzione e gli assasini (la russia docet).
E i corrotti per un pò di figa di oggi, domani che faranno, si acconteranno di qualche villa come i nostri giornalisti o che altro?La vedo male per loro.
Sono talmente stupidi che non sentono nemmeno il pericolo concreto di queste cose.

Frattanto in Italia c'è un disegno di legge, che vuole l'obbligatorietà dei vaccini, il cappio al collo promesso dall'onu è sempre più vicino.
Vediamo se almeno quello sto governo di fantocci riesce a impedirlo.
E Dio non voglia che le sinistre vadano MAI PIU' al potere.
Sperando in Vannacci e Salvini: che Dio ce la mandi buona.

Volete fare ca**o qualcosa per il popolo? volete impoverirci e venderci al mercato cinese, va bene, ma non il nostro corpo (come ricompensa agli americani?)!!!!
Non quello!
NO VAX obbligatorio:
E chiudo il naso sulle vostre innumerevoli come le stelle del cielo mancanze!
O:-)

Santo cielo quanta fronti...ma ecco perchè esistono i think tank...comincio a capire  :D :D :D :D
#588
Attualità / Re: Il nuovo kippur
03 Maggio 2024, 20:39:04 PM
Citazione di: niko il 03 Maggio 2024, 20:14:35 PMCioe' fammi capire, ma fammi capire bene perche' qui il discorso si fa interessante, il sionismo e' la risposta ebraica all'olocausto, e tra di noi quello che deve andare a ripassarsi un po' di storia sono io???

:)) :)) :)) :D :D :D

Dai campione della storia, vatti a cercare sionismo su wikipedia, va...

Ma no, dimenticavo, wikipedia l'ha scritta Hamas

:D :D :D



La wikipedia è finanziata dagli stessi che finanziano Hamas.
Infatti il sionismo non è una ideologia, a meno che intendiamo per ideologia il diritto all'autodeterminazione di un popolo. e la  Palestina non era sotto mandato inglese perchè non è mai esistito alcuno stato di Palestina, era piuttosto una regione sotto l'impero ottomano, di cui l'Inghilterra aveva mandato politico.
Poi sbolognato all'ONU, perchè "richiedeva troppo impegno aiutare quei popoli" sic, rispetto agli affari interni del dopoguerra.
Ma sulla cancel culture della wikipedia ci sono altre cose assai più gravi.
Io le so grazie al mio maestro.

Ma al di là della fantastoria, o della storia raccontata ad arte per farla sembrare sospetta, anche la wikipedia riporta (per ora)

" Il sostegno al sionismo crebbe in particolare nel secondo dopoguerra, successivamente all'Olocausto, e portò allo scadere del mandato britannico della Palestina, alla Dichiarazione d'indipendenza israeliana e alla nascita dello Stato di Israele nel 1948. "

Quindi non so proprio a cosa tu alluda.
Fantastoria, e fantaletteratura...

#589
Attualità / Re: Il nuovo kippur
03 Maggio 2024, 19:13:03 PM
Citazione di: InVerno il 01 Maggio 2024, 20:59:29 PMGià, e ora gli viene offerta una cattedra proprio perchè ripete "uccidere, uccidere, uccidere".. Stia però attento, le università moderne sono dotate di software antiplagio, non sia mai che qualcuno si accorga dell'originalità delle sue produzioni.

Nessuno commenta il fatto che Netanyau si sta instradando verso il mandato di arresto? Strano, quando era arrivato per Putin era stato scandalone, la Corte era politicizzata, colpiva solo i nemici etcetcetc. E niente, un altro capitolo dello strabismo antioccidentale.
Netanyau è un nemico dell'ONU, è ovvio, l'ONU ha stanziato soldi per fare di Cipro la rete di snodo del terrorismo internazionale.
L'ONU ovvero l'America ha necessità di far rimanere la guerra fra gli arabi, è la solita tattica che nutre l'odio fra sciti e sunniti.
Netanyau si è messo in testa di fare fuori questi utili terroristi.
Non va bene, ovvio, la grande democrazia americana, via democratici ovvio, sempre pronta a fare massacri.
Stavolta hanno trovato gli ebrei (questi ingrati nevvero?) compatti nel raggiungere l'obiettivo.
Naturalmente gli ashkenaziti non vedono l'ora di far fuori Bibi.
Ma neppure loro si aspettavano che Biden tradisse.
Ora bisogna vedere.
L'aiuto è arrivato...ma gli ashkenaziti potrebbero ancora virare a destra.
Bibi è in bilico. Questo non c'è dubbio. E ma lui è di destra.
Che marciume a sinistra!




#590
Attualità / Re: Il nuovo kippur
03 Maggio 2024, 19:03:19 PM
Citazione di: niko il 01 Maggio 2024, 19:22:34 PMNazista sei tu, che infesti il sito con queste idiozie nazi-sioniste.

L' antisionismo non e' nazismo, i manifestanti antisionisti non sono nazisti.

Israele e' uno stato terrorista, che non rispetta il diritto internazionale, che affama, che deporta, che detiene illegalmente, e che utilizza gli stessi metodi e le stesse logiche, e la stessa politica espansionistica in danno dei vicini, del nazismo. Manifestare contro di esso e' un diritto.

La storia esiste, la verita' esiste.




Facevo ironia sui giovani nazisti storici, quelli che tutti ignoravano e sottostimavano sarebbero mai arrivati al potere, come l'avvocato Dershowitz ha fatto notare in america per quanto riguarda le università americane.
Certo che la storia esiste, e la devi andare a studiare.
Continuare a dire quello che la propaganda di hamas ti fa dire, non è onorevole.
Israle non ha mai avuto una politica espansionista, e i territori occupati, lo sono solo rispetto alle guerre che i vicini e non loro hanno portato contro.
Poi se vuoi inventarti una fantastoria solo per dire che l'occidente ha seri problemi di credibilità su tutti i punti di vista, fai pure, ma giusto per dire non è che esistano cose migliori nelle altre parti del mondo...anzi è molto molto molto molto peggio, la credibilità si ha solo in uno stato democratico.
Abbiamo quelli che abbiamo, e teniamoceli stretti.
Abboccare ai numeri di hamas è tutto un dire, inoltre chi appoggia i terroristi, con azioni sia chiaro non con le idee, è parimenti colpevoli.
Ci sarebbe da rivalutare l'intera cosa a livello giuridico, figuriamoci a livello di "diritto internazionale" che è una cosa bella in tempi di pace, mai applicato in tempi di guerra.
Se gli autoproclamatesi palestinesi aiutano hamas, bè ciccio, sono colpevoli.
E naturalmente sarebbe tanto bello indagare le cause della violenza etc...
ma la politica oggi è sopratutto geo-politica.
Il collettivismo sta minando alla base la democrazia liberale che i nostri padri avevano in mente.
Come dicono dei comunisti che seguo: una volta detto cosa è il comunismo rispetto al fascismo, ora però ci dobbiamo soffermare e a lungo sul liberalismo, perchè fino ad oggi quel comunismo ha fatto danni più grandi del fascismo.
12milioni il nazismo tedesco, 30 milioni il comunismo russo, e 50 milioni quello cinese. Senza dimenticare con le dosi che allungavano il periodo di latenza del virus, che i morti in più, rispetto alla vita media di un virus e dunque al suo danno alla popolazione, si attesta sul miliardo e 50 milioni di vite umane.....
Ecco dal collettivismo isterico comunista a quello pazzoide dell'onu è un amen.

attenzione a come questo colletivismo viene sfruttato dall'islam politico.
attenzione davvero.

Poi pensa un pò quello che ti pare, ma non mi avevi bloccato  :D

Il sionismo è la risposta ebraica all'olocausto: ma ci vuole così tanto da capire?
Voluto in primis da quegli stati che si sono sentiti responsabili per le sorti di nemmeno 7 milioni di giudaici (e sono molti di meno, visto che il 60 per cento di israele è agnostico...) contro il miliardo e mezzo di musulami.
Francamente gli USA hanno politiche estere espansioniste che potrebbero venire migliorate, ma non è solo merda.
Se non riusciamo più a vedere il bene nelle nostre società siamo rovinati!
#591
Nel paragrago 122 (o d'intorni) Hegel fa irrompere a sorpresa le figure del padrone e del servo, come mediazioni  rispettivamente dell'essere in sè, e dell'essere per sè.
Se l'autocoscienza che sdoppiandosi si riconosce come in sè, e cioè come puro desiderio, e come nullità, nel suo per sè, ora la riflessione a latere del concetto di verità, che come abbiamo già detto è errata, in quanto l'universo non è finito, bensì infinito.
Ecco dunque le prime intuizioni:
La figura del padrone richiama il godimento del trovare l'oggetto, ossia del trovare conforto all'angoscia del desiderio che si affaccia sul nulla.
Ma Hegel si concentra prima sulla figura del servo, infatti egli è costretto non a che fare con il godimento puro, ma con la lavorazione dell'oggetto.
Ma è proprio questa lavorazione che spinge il soggetto ad essere la figura mediatrice di quel per sè (per gli altri) che egli infine si trova a maneggiare come l'effettivo padrone.
Potremmo però aggiungere che quello di cui si trova padrone è in effetti il feticcio.
Da cui poi parte la parte filosofica, che mi interessa, di Marx.
Ma spingendosi in campo pscianalitico, che come già detto altrove, è per me il luogo del maggior interesse, il feticcio si rivela come quello che davvero è, ossia pura merda.
Il bambino ricordiamo offre alla mamma la sua merda (il feticcio), in cambio del seno-fallo (cfr. Le uova d'oro e il caso di Leonardo di Facchinelli e Freud rispettivamente).
Il valore di scambio è un valore che si basa sul feticcio (cfr. Mauss).
Ossia di ciò che è espunto dal soggetto, e che è il fulcro dello scambio, è il suo epifenomeno negativo. Il fatto che questo epifenomeno, frutto dell'orrore della castrazione, sia di matrice negativa è frutto di Hegel.
Infatti con mia sorpesa coglie all'improvviso dopo 120 pagine di niente, il punto focale su cui ogni intellettuale dovrebbe per lo meno soffermarsi, ossia il concetto di goduria.
La goduria infatti altro non è che il feticcio, laddove il feticcio è una pura fantasia, ossia pura socialità.
A questo punto però arrivano altre intuizioni mie a cascata, perchè come abbiamo scoperto recentemente, il cuore della filosofia, non è tanto nel suo oggetto culturale (che è poi lo specchio del godimento del padrone, per dir così, una fantasia della volontà di potenza, insisterebbe il buon Nice), quanto nel suo riflettere sulla morale.
O meglio sull'etica (il comportamento animale) dei vari egotici, narcisisti, consumati dai vermi nel cervello.
Ossia sulla netta opposizione fra morale (individuale) ed etica (di merda comune).
In primis pensavo a come lo sguardo di una fanciulla possa essere stato consumato dal desiderio che si fa godimento, nel per sè, ovvero per gli altri, di cui il mondo social è ormai tarato.
E dalla celebrazione in termini di branding e riconoscimento del valore del sè (di scambio): mera merda.
Siamo in una immensa cloaca umana, celebrata dalla volontà (di tirare lo sciacquone) dei potenti ovvero ( se aveste capito qualcosa di quello che abbiamo scritto sopra) in verità dei servi (che finalmente anche a livello teorico sono stati dimostrati come pura feccia).

Ecco bisogna ringraziare Hegel, anche se alla fine il suo continuo ruminare (a vuoto tanto per rimarcarre) sui concetti del per sè e dell'in sè, ha prodotto un delirio che riscontriamo nel paragrafo precedente a quello del padrone-servo (che invece volentieri salviamo e anzi ripartiamo da quello, dimentichiamoci le prime 100 pagine...scherzo senza quelle non si capisce niente della dialettica fra padrone e servo, che è molto molto molto lontana da quella spacciatami fino ad ora da ore e ore di ascolto paziente di conferenze...che pietà gli intellettuali odierni).
Ossia nella duplicazione dell'autocoscienza (che fino a 100 pagine fa, era sempre stata autocoscienza del per sè) in due (??) autocoscienze (mi viene il dubbio che il Garelli abbia tradotto male in verità, d'altronde i prof all'università dicono chiaramente che Hegel non si capisce, semplicemente perchè LORO non lo capiscono...ma va bè) quella vera è quella dell'in sè, detta anche io (mi chiedo che bisogno c'era di fare tutti questi giri senza senso...ma va bè, d'altronde anche nella prefazione avevo già lamentato questo limite di Hegel).

In questo delirio di oggetto esterno e non-oggetto interno, abbiamo fissato però a livello filosofico, quello che già sapevo, e che spero, o speravo, fosse già a livello cosciente di tutti.
Ossia che il desiderio è infinità (e dunque solo in questo senso Divinità), e che la goduria della ricchezza è proprio ciò che DIO NON vuole per noi (ecco che anche la storiella della bibbia tradotta dai cattolici del vitello d'oro assume ben altre caratteristiche).
E non vuole neppure che ci RISPECCHIAMO nel valore degli ALTRI.

Ora aggiungo qualcosa di importante, perchè Hegel NON parla di morale (e così dietro Marx purtroppo) egli è interessato alla verità, sono micropassaggi che di solito salto a piè pari, e mi dispiace di non potervi restituire Hegel per quello che è, ossia un grande incompiuto.
Infatti di nuovo parla di verità e di cosalità generale.

Provo ad anticipare Hegel, perchè mi pare, che i concetti chiave ormai sono sul tavolo.

1) La vita è un niente: in questo caso Hegel dice le stesse cose di Bluemax, se leggiamo a fondo, però sarebbe più giusto rimanere nella definizione di particolarità dileguante.

Ora come sappiamo l'universo non è finito, ma da lettori onesti, dobbiamo riportare la visione di Hegel, per poterne capire il suo orizzonte ultimo.

2) Ciò che resta della particolarità dileguante è la sua opposizione, questa opposizione noi la chiamiamo totalità.
Ma noi conosciamo questa totalità come niente (da qui la frase preferita di Bluemax, ossia che tutto è niente).
Ma queste sono le posizioni del sapere, ossia l'autocoscienza, essi sono MOMENTI, per l'esatezza è lo stesso momento che si costituisce dal MOVIMENTO (molto facile leggerci il concetto di forza newtoniana) di questi opposti.
Quindi per sè, universalmente (linguisticamente parlando, vedi sul 3d di Koba, sarebbe il realismo che vince sul nominalismo, o il contrario, perdonatemi la mia confusione, d'altronde è un argomento che non mi interessa tanto) questo movimento cela qualcosa, che appunto Hegel ora chiama la cosalità generale (evidente che si riferisce al noumeno di Kant...e quindi si, hanno ragione coloro che dicono che la filosofia di Hegel è una lotta con Kant...per dire la stessa cosa mi pare...solo che Kant è più chiaro).
Ecco che per Hegel (e qui io lo perdo, o non mi interessa questo aspetto della sua ricerca) il concetto di verità coincide con quello di totalità (o infinito o assoluto).
Ossia il fatto che la forza produca un io che si conosce come pura negatività, necessariamente deve introdurre un concetto di verità.
Sarebbe, qui azzardo, la verità della forza: la verità della forza è che ciò che conosco particolarmente come universale, singolarmente dileguante, non è l'oggetto ultimo della conoscenza stessa, infatti l'autocoscienza sdoppiata vive la verità del per sè, come niente, ma la verità dell'in sè, come totalità.
Ed è quest'ultima cosa che interessa ad Hegel, come già lamentato da Koba, rispetto alla mia di ricerca, ossia all'isolazione del soggetto, rispetto all'io, non conoscente come in Hegel, ma proprio in quanto io come partecipante dell'indefinito, che si presenta come desiderio, come eros.
Come mancanza pura della vita.

Per Hegel, come per Marx, e a questo punto comincio a sentire puzza di thanatos anche nella psicanalisi, la vita non è mera merda.

Per per la vita sarebbe dovuta essere condivisione di sguardi su ciò che è meramente indefinito.
Ossia dell'oltre della vita oggettiva, degli oggetti, stessa.
L'oltre vita.
Come finalmente nelle intuizione formidabili di Niezche e Leopardi, non una religione, ma una super filosofia.
Come dirà Leopardi più precisamente: una ultrafilosofia.

Queste sono le mie vecchie ricerche, ora spinto dalla follia della pandemenza, ho aggiunto però due cose nuove.
La prima è la metanoia cristiana: il cui esito però è il ritorno al me adolescente, ossia leggere la grande letteratura, e la grande poesia. (cosa che mi sta procurando noie infinite).

E la seconda è la morale, come insegnatami dal mio maestro: Platone, Boezio (Dante è un suo paradigma) e Agostino.

E' proprio sul lato morale che d'altronde la vita si affronta sempre più col cervello buggato e mangiato dai vermi. Siamo diventati dei ca**o di Zombie.

Non va bene affatto. Riprendiamoci il pensiero.

Intuizioni.
Problema morale: le donne e la loro volontà di riconoscimento sociale.
Ci rendiamo conto a quale livello di orrore siamo arrivati?
Le donne vogliono essere riconosciute per come NON SONO.
Non è il valore spirituale che esse cercano ma il mero assenso della feccia socialista e comunista e fascista.
Liberale dovrebbe voler dire qualcosa rilevante per l'umanità, ossia per il valore spirituale di essere uomini.
Non liberista, che invece esige produzione di merda, per tenere tutti nella cloaca a cielo aperto.
Movimenti pro Hamas, pro N word (adesso la nigritudine è diventata impronuncibile), pro Donne, ma in nome di cosa sono tutte queste follie? Se non che in base alla castrazione.
Noi non commerciamo più in sguardi di madonne al bambin gesù, ma in cortocircuiti voyeuristici a chi vince è quello che castra di più.

In caduta libera persino la razionalità più semplice. Una confusione infernale.
La verità in tutto questo maelstrom che posto ha?
A chi la ricerca, ma non è che invece cercate motivi di castrazione degli altri?

Non è che la goduria dell'oggetto immediato, ossia immediatamente lavorato dai servi, sta alla base di questa verità? o forse non sarebbe meglio cominciare a vedere la ca**o di volontà di potenza alla base di ogni delirio egotico?
A questo sentirsi morti, di una vita morta, votata agli altri. In una dileguazione non solo dei propri averi, ma della nostra immagine stessa erosa dal tempo, e alla fine proprio di ciò che ci rendeva belli, armonici, giusti?
Siamo diventati brutti, disarmonci, malvagi.

Il buon Hegel ci ha fornito una tavolozza di colori su cui ridisegnare la moralità, e magari proprio a suo dispetto.

Ciò che rimane non è la totalità, ma come abbiamo determinato la nostra anima.
Inferno o Paradiso, in poche parole. Proprio quelle dell'odiato cristianesimo.

Vediamo se Hegel ci da altre perle, rare, in mezzo a tanti, ma tanti giri di parole....
#592
Attualità / Re: Il nuovo kippur
01 Maggio 2024, 17:26:03 PM
Allora Barbero ha riperso tutti i punti guadagnati dando una intervista ad una televisione islamica, facendo il buffone e dicendo che l'europa è già stata conquistata dall'islam una volta.  ???

Ho sottovalutato la capacità di dire una cosa e di farne un altra dell'america che ha varato un pacchetto di 20 miliardi in aiuti militari a israele.
Non sono i 90 dati all'ucraina, ma israele è rimasta contenta.

Frattanto l'IDF si prepara alla guerra finale contro Hamas a Rafah, dove vengono tenuti i prigionieri.
Mentre nel nord della regione riaprono i primi panifici e si tenta di tornare alla normalità.

L'IDF in questo momento è dunque attenta a che Hamas non torni a riprendere potere nel nord, e sta tentando di provare a salvare la maggior parte della gente a sud.
La meta stabilita dall'IDF è spostare la maggior parte della popolazione nelle terre del west bank.
Putroppo la popolazione locale sta proteggendo Hamas, e questo sta rendendo la missione ad alto rischio.
Sia Giordania che Egitto stanno tentando di far ragionare Hamas.
Ma Hamas continua nel delirante uso della popolazione come scudo umano.
Purtroppo stando le cose, questa volta nemmeno le operazioni chirurgiche dell'IDF sembra possano evitare un massacro.
 Massacro voluto con ostinazione dal popolo residente.
Speriamo che il messaggio di passare nel west bank passi.
Cosa che tra l'altro potrebbe costare caro a Israele, visto che devono passare per forza di cose proprio dal loro stato.
Queste sono ore frenetiche, cina e russia stanno appollaiate come avvoltoi a vedere quello che succederà.
In questa situazione di palude necessaria, anche mantenere alto il morale delle truppe è molto difficile.
Nessuno vorrebbe fare stragi, ma se non cambiano le cose, Hamas avrà di nuovo vinto a livello di immagine e comunicazione.
Pazzi kamikaze!

Rimane sempre stucchevole la mancata risposta ai giovani nazisti che infestano le nostre strade.
Alla Università Columbia (america), finalmente si inizia a parlare di possibili arresti.

Ricordiamo i numeri in america l'islam è all'1 per cento della popolazione in germania è il 30 e in francia è il 20...
La storia dovrebbe insegnarci ad agire subito.
Boh, speriamo nei servizi segreti di quei paesi oltre che del nostro.
#593
Citazione di: F.Redi il 25 Aprile 2024, 11:06:05 AMBuonasera, approfitto anche per presentarmi oltre che per porre una domanda. Mi occupo da anni di astrologia in modo preminente ma anche di esoterismo occidentale. Chiunque si approcci a questa tematica si ritrova ad effettuare una ricerca storica innanzitutto per cercare di capire la linea di trasmissione che il sapere iniziatico ha seguito fino ad arrivare ai nostri giorni. Generalmente si leggono i classici dell' esoterismo ma ad un certo punto è probabile che si senta l'esigenza di rivolgersi ad un ordine iniziatico ma la scelta stessa dell' Ordine è una questione complessa perché molti sono scomparsi, alcuni sono piuttosto riservati ed inoltre resta la questione più importante di tutte: come fare per rivolgersi ad un sistema iniziatico che non sia stato inventato di sana pianta ai nostri giorni ma che conservi e trasmetta un insegnamento che provenga dal passato? Mi chiedevo se qualcuno ha fatto parte o ha informazioni chiare su uno degli ordini martinisti o su uno degli ordini ermetici della Golden Dawn in quanto, tra tutti gli ordini tuttora esistenti, ritengo ci sia quantomeno una probabilità più alta che possano essere ancora depositari di insegnamenti interessanti. Naturalmente qualsiasi informazione anche su altri sistemi iniziatici sarebbe per me preziosa! Grazie!
La scuola storica è quella dei Rosacroce, le altre sono più recenti.


#594
Citazione di: bobmax il 01 Maggio 2024, 15:54:52 PMSecondo me, è inevitabile trovare difficoltà nel comprendere un autore che si presume dica qualcosa che ancora non conosciamo.
Tuttavia, per evitare di sprecare inutilmente energie, occorre a mio avviso cercare subito di discernere la ragione della difficoltà nell'approcciare l'autore.

Cioè, è difficile perché vi è qualcosa di sostanziale che ancora mi sfugge? Oppure è difficile soprattutto perché complicato?

La difficoltà deriva dalla semplicità del nuovo concetto che viene proposto?
Oppure la difficoltà deriva principalmente dalla complessità espositiva?

Perché nel secondo caso, con buona probabilità l'autore ha idee ancora non molto chiare. Se non addirittura sta ciurlando nel manico...
Se avesse veramente maturato delle idee, queste dovrebbero necessariamente essere semplici, chiare. E dovrebbe perciò pretendere da se stesso la medesima chiarezza nella loro esposizione.

Idee comunque difficili da comprendere, perché necessariamente semplici.
Il semplice è sempre difficile.

E la verità o è semplice o non è.

Bè ma è risaputo che Hegel è un pessimo scrittore.
Il suo modo di approcciare è volutamente "oscuro" perchè pretende di dare una verità successiva.
Anche io non sopporto gli autori poco chiari, d'altronde per leggere i cosiddetti critical studies, che spopolano negli USA, bisogna averlo presente.
Infatti il suo concetto di desiderio è molto lontano dal concetto di desiderio in Freud o Lacan (per quel che può valere).
Il criticismo si abbevera alla fonte di Hegel, probabilmente in questa confusione stilistica ognuno pesca a caso quello che vuole per proporre la sua piccola tesi accademica (in ordine al punteggio etc...etc..)
Koba lo usa come apriscatole per il concetto di verità e spiritualità, io come fonte di pensiero che riguarda il desiderio etc.
Per me è importante perchè è il primo a distinguere tra soggetto "sociale" e io "morale".
Ed oggi la lotta fra lo stato e l'individuo è ormai ad uno fase di putrefazione avanzata.
La lotta essendo politica tra le istanze di preteso universalismo dello stato e quelle di dignità del singolo.
Ecco un filosofo che non parla di morale come Hegel, mi risulta sospetto.
Ma d'altronde ha di nuovo ragione il mio maestro quando fa notare che dopo Kant nessuno parla più di morale (con le nobili eccezioni di uno Schweitzer, che non ho in progetto di lettura però, o di un Adorno, o di altri totalmente sconosciuti ai più, ecco per i cattolici un Ellul per esempio, non lo conosce nessuno).
Questo silenzio sulla morale è un chiaro esempio di cosa sia l'industria culturale.
Si parla di non argomenti, e si tace su quanto si vede nel mondo, se si inizia a non vedere quello che succede nel mondo, poi mi risulta difficile che lo si colleghi ad un Dio o ad un Gesù, e financo ad un Budda, su cui però il mio maestro è meno duro di me, perchè ammette che esista una morale buddista.
Francamente non so di cosa sta parlando.
ciauz!
#595
Come suggeritomi dal forum apro continuazione del primo 3d. Infatti è già passato un anno e mezzo  :D  vecchio 3d
Ok scusatemi.

1 maggio 2024
Abbiamo saltato il terzo capitolo della FdS per via del fatto che In Hegel vige ancora la vecchia idea che l'universo sia statico.
Noi rigettiamo questa idea in quanto l'universo è infinito, come già dimostrato dalla fisica contemporanea teorica, benchè non ancora digerita da molti fisici pratici.
Nel Quarto capitolo Hegel sta di nuovo spiegando la questione dell'io.
Se nei primi tre capitoli si basava sulle modalità della verità a condizione dell'universalità, in questo quarto inizia a occuparsi dell'io.
Come a partire dal terzo capitolo ho cominciato a capire, lo Hegel si perde in frasi avvilupate che sostazialmente ripetono la stessa identica cosa.
Avanzo l'ipotesi, unico come la solito, che questo avviluppo è strettamente collegato all'idea che esista una totalità immobile.
Infatti nella traduzione del Garelli, si parla di quiete dell'essenza.
L'io è la sua antitesi, Hegel dice la vita come unità.
L'unità è composta dai due momenti il primo che abbiamo già visto tratta del toglimento dell'essenza stessa, ossia dell'universalità del movimento dei vari toglimenti, in nome dell'altro da sè, a cui diamo nome concetto. Ricordiamo brevemente per evitare la prosa impossibile di Hegel, che i momenti del singolo toglimento dileguano, non solo dell'universale, ma di ogni singolo universale, di modo tale che il concetto è proprio questa unità dilatata, degli infiniti qui e ora, sistematicamente dimenticati.
Il secondo è proprio ciò che emerge da questa dimenticanza, ossia appunto l'io, momento del negativo degli infiniti qui e ora, e dei loro correlati universali.
L'io in quanto momento negativo dunque sia dell'oggetto, che del concetto.
Un momento brillante della discussione è la definizione di desiderio, concetto, o meglio se abbiamo capito, non concetto, che appare all'io che si fa forma dall'assoluto niente ad appunto qualcosa che Hegel chiama brillantemente desiderio.
Riassumendo il desiderio è ciò che è alla base della formazione dell'io.
In questa geniale prospettiva i soggetti che noi siamo, ossia entità perennemente per sè, ossia vogliamo ricordare che vuol dire per gli altri, noi formiamo un desiderio uguale e contrario a queste forme.
L'io è dunque un anti-sogetto.
In queste prime righe che stiamo leggendo a onor del vero Hegel non parla mai di soggetto, ma di io per sè, e di io in sè (come momento negativo del per sè, ovvero per gli altri).
La narrazione mi pare chiaramente falsata dal meccanicismo in cui la teoria è pensata, e di cui ci ha dato traccia Koba nel 3d sull'attualità di Hegel oggi.
Infatti si perde in strane fantasie di un asse su cui la totalità dei movimenti si trova o si pone a seconda che stia definendo o alterando la definizione per il fine di determinare cosa sia l'io.
***
Metto qui considerazioni a latere mie: anzitutto facendo il paragone fra il primo capitolo (in realtà il secondo secondo Garelli) che si chiudeva con l'impossibilità di vivere il qui e ora.
E questa seconda definizione, molto più prosaica e poco incisiva, in cui la vita è vista come unione del concetto di universale, e il loro dissolversi nei vari momenti negativi degli altri io.
Se nel primo momento possiamo dire che la vita del bios si manifesta nella sua drammatica impossibilità ad essere pura zoè, nel secondo se Hegel fosse stato più attento, proprio alla nozione di desiderio che egli stesso ha qui brillantemente riportato, avrebbe riportato quello stesso bios nell'io.
Ecco che allora la vita si sarebbe dipanata in maniera assai diversa.
Mettendo invece la vita come secondo membro di una operazione sostanzialmente mnemomica egli travisa le sue due più brillanti intuizioni dalla FdS.
Se da una parte sono soddisfatto della definizione di desiderio, sono invece deluso dal quella di vita.
Ma lo sappiamo, siamo ancora dentro il momento positivo della definizione dei termini dell'operazione, aspettiamo di vedere come  questo si coniuga nel momento del negativo.
Anche se leggendo fra le righe, la vita è già un processo infinito di aumento della coscienza dell'io.
In fin dei conti però così Hegel sta andando nella direzione che speravo verso cui non andasse.
Ossia che la coscienza è la coscienza imperfetta di un tutto, che si dà in sè stesso come universale e che l'io conosce come tale, ossia come imperfezione desiderante la totalità.
E' sempre la castrazione politica fornita da Aristotele a Platone, e che finisce nel nazismo di Heidegger, poichè se esiste un ente totale, allora i suoi momenti non potranno che essere giusti PER SEì, ossia secondo una escatologia salvifica, che invece cela malamente la volontà di potenza di pensare che questa entità esista.
L'aristotelismo con il suo delirio di potenza e atto è la museruola con cui il tiranno, e i suoi lacchè intellettuali stanno distruggendo la cultura della vita, ossia la morale che si forma contro il tiranno.
Notevole che oggi venga visto come il contrario.
Secondo queste mie intuizioni, anche aiutato dal mio maestro, perchè il pericolo che l'ente diventi l'oggetto di interesse della volontà di potenza non riuscivo proprio a vederlo.
(per via del fatto che aristotele mi sta sommamente sulla palle, sorry).
:P :P :P
#596
Citazione di: bobmax il 28 Aprile 2024, 15:12:46 PMRiguardo a "infelicità della coscienza" non vi è nulla da argomentare.
Si tratta di un errore semantico.

Coscienza è sempre e soltanto "coscienza di".
Non può esservi alcuna filosofia, se si attribuiscono significati impropri

Così come "la coscienza decide, sceglie"
La coscienza non sceglie alcunché.

Non è una osservazione di lana caprina.
Perché una coscienza infelice implica, dà per scontato, che la coscienza sia parte attiva/passiva nella vita.

Mentre non solo nulla lo comprova, ma addirittura esulerebbe dal significato stesso di "coscienza".


Ti manca il testo: la coscienza non è unica, nel caso della infelice anche se non ci sono ancora arrivato mi par ovvio che Hegel si sta riferendo all'istanza negativa rispetto al soggetto cosciente.
Egli li chiama io in sè e io per sè.
Dove la coscienza di qualcosa è una coscienza di un per sè. Come già detto mille volte di una universalità riconosciuta dalle altre auto-coscienze.
Per trovare qualcosa relativo al nulla che ti è tanto chiaro, Hegel parla di una istanza negativa non ancora cosciente che è puro niente, pura inconsapevolezza.
Ma al contrario di te, che nel tuo discorso tanatologico, Hegel riconosce nella vita, la somma delle istanze negative, che costituiscono l'in sè del per sè dell'autocoscienza (degli altri).
Ossia in termini comprensibili la somma degli universali del linguaggio deve avere come termine di paragone l'esistenza di un soggetto che si oppone ad essi.
Infatti non esiste universale senza singolare.
Ma questo singolare non sa nulla di se stesso, se non nei termini che si conosce come movimento negativo del collettivismo universale.
L'unione dei momenti negativi si chiama "movimento", che sommato a ciò che ad esso si oppone, ossia ogni singolo individuo, in sè e per sè, forma ciò che viene definito vita.
La vita è dunque la somma dei movimenti universali di coscienza o autocoscienza, e quelli dei momenti singoli che dissolvono in essa universalità.
La vita dissolve perchè in sè l'io è nulla. E' niente.
Ma per dire di essere niente deve conoscere necessariamente il sui opposto, ovvero qualcosa.
Dunque niente non esiste veramente se non come qualcosa di opposto a tutto.
Rimando al mio 3d su Hegel: peccato che questo tutto NON esista.
E dunque anche il niente non esiste.
Infatti in alternativa Hegel ricava l'io come puro desiderio, pura mancanza di qualcosa (perchè mi risulti interessante dobbiamo far finta che lui NON pensi alla stupida dualità tutto-niente).
In effetti un artista ha citato Hegel in cui afferma che Dio è pura INDETERMINAZIONE.
Ma indeterminazione non vuol dire niente.
Vedremo più avanti come Hegel raggiunga quella frase, a cui mi aggrappo.
Perchè ho tanta voglia di cestinare il Nostro. Mi sono rotto di seguire filosofi fake.
#597
Citazione di: Koba II il 28 Aprile 2024, 18:26:02 PMMi sembra che il razionalismo del Seicento fosse ben più convinto della forza della ragione, rispetto al pensiero dell'Ottocento.
In Cartesio la ragione è autonoma, pura, diciamo così, in Hegel invece la ragione deve fare i conti con le vicissitudini della storia e dell'interazione sociale. La ragione è la riflessione che il soggetto fa su tutto il suo mondo, su se stesso e sul suo ambiente, per venire a capo delle lacerazioni che sente di avere.
Certo, se i romantici magari pensavano all'amore o alla poesia come l'elemento capace di portare a questa riconciliazione, per Hegel è la filosofia, la quale, dopo la "confutazione" di Kant, conduce alla verità definitiva.

Notare come nella Fenomenologia il passaggio da un gradino all'altro è alimentato sempre da un duplice bisogno: conoscitivo ed etico. Fare i conti con posizioni gnoseologiche ed epistemologiche sentite come inadeguate e nello stesso tempo fare i conti con la propria infelicità, e l'infelicità del proprio tempo.

Per questo non riesco a vedere un'esaltazione della ragione, un delirio autosufficiente, come invece si può cogliere in alcuni passaggi delle Meditazioni metafisiche di Cartesio, per esempio.
Ciao Koba.
Penso che tanto per cambiare abbia ragione il mio maestro.
Dico il mio maestro perchè ha cominciato a subire attacchi dai troll del Tubo, e non vuole essere citato.
E lo rispetto.
E' difficile per me parlare limitatamente a qualcosa di questo personaggio che più passa il tempo più lo trovo straordinario, il primo libro suo che sto leggendo è un libro di poesie...come fanno tanti talenti a stare in una sola persona?
La cosa che più ci tiene a dire è che bisogna tornare a leggere Platone.
Io gli ho risposto che non è così semplice.
Leggere la Bibbia, leggere Platone letteralmente è un errore allucinante.
Bisogna fare uno sforzo di erudizione.
Non facile caro amico.
Anche perchè ci vuole qualcuno che aiuti a far conoscere i testi.
Infatti i testi importanti sono tutti puntualmente non ripubblicati.

Ci stavo ragionando, perchè infatti ogni nostro discorso è improntanto da quegli autori che l'industria culturale ci vuole far conoscere.

Partiamo da Sini: anche recentemente sono andato a vedere sul canale di dante (dantechannel) i suoi ultimi interventi.
Egli fa un elogio dello stoicismo e dell'epicureismo come via alternativa a Platone.

Caro Koba non ci siamo, in un vecchio video il maestro faceva a pezzi Sini, dimostrando come la sua lettura di Platone fosse totalmente montata ad arte per distorcerne senso e giudizio,  concludendo, che sebbene fosse una persona amabile, sempre un esponente dell'industria culturale sia.

Su Galimberti vorrei nemmeno parlarne, nei suoi testi, il collettivismo e il transumanesimo sono evidenti.

Su Cacciari (e su Agamben) non si esprime, ma è evidente che anche questi autori sono dentro il sistema di degenerazione intelletuale, il fatto stesso che lo accettino e che non dicano niente su di esso lascia poco da sperare.
Di Cacciari è evidente l'operazione, nel suo ultimo libro parla di metafisica come se fosse fisica.
Per non parlare della sua tesi che la libertà non esista.
Idem per Severino.
Questi autori dicono una cosa talmente idiota che non vale nemmeno la pena soffermarsi sulle loro idee.
Inoltre la negazione della libertà, è un favore al tiranno.

Ma questi sono sole caramelline, infatti quello che più ho apprezzato è stata la sua critica ad Aristotele e ai suoi seguaci con in testa Heidegger e Nietzche.
Non esattamente una operazione facilissima.
E che ho faticato ad accettare, ma i testi parlano chiaro.

Stessa cosa ora per Hegel.
Facevo i conti senza la sua pretesa di totalità.
Ho iniziato il quarto capitolo, e le cose ormai mi paiono chiare.
Infatti come mi auguravo parla di desiderio.
Ma allo stesso tempo parla di un essere quieto che sta dietro a tutto ciò.
Sul cui asse si consuma la vita umana, in un accrescimento cosciente dell'io.
Non sono ancora arrivato alla definizione di coscienza infelice, ma l'impianto su cui sta costruendo la sua teoria è ampiamente determinato e quindi deragliato dal concetto di totalità, ovvero di universo chiuso.
Infatti non esiste alcun asse su cuin la vita si chiude circolarmente.
Purtroppo è di nuovo Aristotele.
Con le sue idee di potenza e atto.
E ora capisco anche come mai Hegel nella prefazione facesse così tanto casino.
Egli sta cercando di tenere unito il concetto di universo chiuso con quello di unità particolare.
In Hegel vi sono dunque le istanze soggettive che sono quelle che dovrebbero interessarci e quelle purtroppo collettive su cui la nostra società si sta appiattendo per via della Cina e del mondo musulmano, oltre che un anti-occidentalismo pronunciato.
la coscienza infelice si è ormai da tempo dissolta nel capitalismo e le sue istanze liberistiche.
Libero mercato e servitù volontaria.
Non articolate ma prese insieme in un dose letale.

Ecco il criticismo ha distrutto il razionalismo, ed ha perso nel contempo il buon senso, e in particolare il suo liberalismo: l'individuo libero, e la sacralità del suo corpo, oggi sono sotto scacco permanente.

Per il mio maestro si tratta di ritornare al razionalismo (fa spesso il nome di kant) per arrivare al moralismo di uno Schweitzer (il suo autore preferito), e alla lezione somma di Platone.

L'erotismo non è semplice carnalità, per me non lo è mai stato, ma è proprio desiderio: incarnazione del Dio, o degli Dei nello sguardo di una fanciulla.

Cose strasapute prima che arrivasse Demetra la puttana. Etc..etc..etc...

Purtroppo oggi va di moda tic toc e l'ego smisurato delle donne.

la domanda di Wiesel: che fine ha fatto Dio di fronte all'esecuzione di un bambino.
Ieri come oggi...antisemtismo ogni dove.
l'inferno è in terra! e di nuovo la bibbia etc..etc..etc..

#598
Quando parlo di sessuofobia non parlo necessariamente di omosessualità, che è sempre esistita.
Parlo di qualcosa di strutturale alle civiltà.

Sulla paura della donna: la paura è dovuta alla loro capacità di mestruo.
Su questo il femminismo sta facendo bene.

La religione è una struttura patriarcale di senso.
Come dice Lacan il senso è sempre il Fallo, che uno sia maschio, che uno sia femmina.
Queste le femmine lo capiranno tra migliaia d'anni frattanto non vedo l'ora di vederle sotto il regime musulmano, che loro tanto amano.
Ah brutto occidente patriarcale viva gli arabi viva la pace. :D
#599
Citazione di: Pio il 19 Aprile 2024, 14:15:36 PML'infelicità della coscienza, che si cerca di non ascoltare tramite il conforto dato da cose e persone, se va bene, è una specie di brusio interiore continuo. Sembra quasi un acufene interno; un sibilo sottile di infelicità. Come con una pentola a pressione cerchiamo di controllarlo abbassando la fiamma del desiderio. Però rimane lì, solo più sordo. È la caratteristica umana.
Si però non facciamola diventare una scusa al non pensiero questa caratteristica.
Perchè a volte mi sembra di leggere questo in queste affermazioni paradossalmente vere. Ovvero che se da una parte si riconosce l'infelicità, sembra che sia una felicità riconsocere questa infelicità, e poi sotto con lo stato, la patria e la famiglia.
l'essere umano è abietto da se stesso prima che esserlo secondo gli "altri": motivo per cui arriva l'idea di collettivismo.
comunismo+islam= globalismo (di sinistra)

dove è il concetto di libertà cristiano? non ne è rimasto nemmeno l'odore.
tutti transumanisti oggi AIO'.

Come dice Zizek l'amore umano è la sua follia piu grande ma senza di esso siamo destinati alla dannazione.
(ovviamente zizek è un transumanista comunista....ricordiamoci del buon ADORNO che ci spiega COME MAI questa gente si riempie di parole giuste SOLO per fare POI IL CONTRARIO NEI FATTI).

i FATTI signori.
la STORIA.
su su tutti a studiare il medio-oriente...non me lasciate solo. ;)

ps
proprio per questa visione dell'amore che zizek commuta da hegel, zizek viene riconosciuto come uno dei massimi hegeliani.
fino ad ora non l'ho trovata questa visione, e non riesco a dedurla dagli aiuti che ci ha dato koba.
#600
Citazione di: Koba II il 19 Aprile 2024, 12:00:14 PMSì, la domanda implicita che determina tutto l'itinerario della coscienza è: come fa la coscienza a conoscersi come spirito (tu dici anima, Hegel dice spirito). La fenomenologia è la descrizione di questo itinerario del soggetto verso la sua verità, che è appunto riconoscersi come spirito assoluto, spirito oggettivo, nell'ambito di una concezione filosofica idealista in cui pensiero ed essere sono lo stesso.
Prendiamo per esempio la prima parte della sezione Ragione. Hegel, nella sezione precedente ha mostrato i limiti dell'autocoscienza, con le famose figure della dialettica servo-signore e della coscienza infelice.
In questa prima parte la riflessione del soggetto, dopo le esperienze di separazione, di lontananza dall'Essere, da un Dio pensato come il tutto di fronte al sentimento di nullità di se stessi, capisce finalmente che nell'osservazione del mondo non fa che ritrovare se stesso. E in effetti studiare la natura significa ritrovare un logos, un'evoluzione organica: "cose", in fondo, umane, cose attinenti la razionalità umana.
Tuttavia la ragione che osserva e studia la natura è come se si dimenticasse nell'oggetto osservato fino al paradosso di convincersi di avere ritrovato l'essenza dell'uomo in un osso (la conclusione comica della frenologia: "lo spirito è un osso"; ma ai nostri tempi si potrebbe dire qualcosa di analogo con le neuroscienze...).
Da questa delusione, dalla consapevolezza che lo studio scientifico non potrà mai dirci chi siamo, si passa all'azione. Faust che nauseato dalla sua scienza decide di agire nel mondo sociale. Per godere, amare, etc.
L'individualismo moderno e i suoi limiti.
Poi altre tappe, probabilmente per noi irricevibili: l'etica della propria comunità, del proprio popolo, la religione etc.

Considerazione da sviluppare: la figura della coscienza infelice è posta a metà del cammino: che sia invece per noi il centro? Il tema più intimo? Dove scovare realmente la verità del nostro spirito?

Oltre a Hyppolite c'è un altro autore che promette una lettura comprensibile del testo di Hegel, non una sua libera interpretazione, ma, almeno nelle intenzioni, una "traduzione" da un Hegel criptico ad un Hegel comprensibile, ed è Terry Pinkard ("La Fenomenologia di Hegel. La socialità della ragione", Mimesis).
Ma devo ancora leggerlo. Il lavoro, questa assurda calamità, si prende quasi tutto, mi rimane veramente poco tempo e pochissima energia... già questo, tornando a Hegel, è una confutazione della sua dialettica servo-signore: con il servizio, con la dedizione del lavoro non ottieni alcuna libertà, solo un riconoscimento provvisorio, che ogni giorno può essere ritrattato, perché il lavoratore, essendo pensato come una macchina da chi controlla e gestisce i processi, non ha mai una storia individuale, le macchine non hanno una storia, così un calo di performance è un'anomalia che va giustificata, anche se preceduta da dieci anni di ottime performance...
Ma alla fine ho il denaro per fare vacanze che non voglio fare, o per acquistare oggetti che non mi servono...
Un mondo di individui infelici, i più fortunati con una vita privata che dà conforto, ma che non basta. Tutto un sistema costruito per la ricchezza assurda e insensata di una minoranza. Il concetto di aristocrazia non morirà mai...
Ma certo siamo individui sfiniti.
La socialità ha fatto di noi automi.
E' famosa la frase di Adorno che vede, per chi se lo può permettere, una vita appartata di puro studio della letteratura (non della filosofia notare).
Quando Eco lo intervista un ventennio dopo i Minima Moralia, cercando di ottenere da Adorno quello che per Eco deve essere stato il suo sogno erotico proibito: ridurre la gente a degli automi, Adorno risponde: giovanotto, si lavora sempre.
Il lavoro intellettuale non può mai spegnersi.
Noi lo facciamo tra un travaglio ed un altro.
E credo che sebbene sfiniti, siamo ancora umani, e questo mi basta.
Sulla coscienza infelice: sono d'accordo è proprio questo il punto che immaginavo Hegel trattasse. Che come il soggetto non può mai riconosceri come tale, per cui è costretto a pensarsi parte dello spirito.
Così speravo che intendesse dire che non si riconosce nemmeno in Dio.
Per cui si può riconoscere come pura anima, puro desiderio.
Puro desiderio erotico, puro desiderio trascendente.
Non sono cose opposte.
Ciò che è opposto è ciò che si rivela come IL MALE.
Noi sentiamo questo puro desiderio, come puro BENE.
Ma noi CONOSCIAMO solo il MALE.
Ovvero noi non conosciamo MAI il BENE.
Mi ero orientato a pensare così Hegel.
La sua ossessione per il concetto, per la conoscenza delle idee che si fanno concetto.
Ma se lo spirito è invece conoscibile, ecco allora che arrivano le cagate DIO PATRIA FAMIGLIA.
OSSIA puro DISTRUZIONE DEL DESIDERIO, e chi GODE nel distruggere il DESIDERIO altrui, ovvero i potenti, DISTRUGGE PARIMENTI il suo desiderio di trascendenza DIVENTANDO ANIMALI, braccati dalla paura della MORTE, della morte del potente come animale.
A cui solo la distruzione del suddito può mettere una breve pausa di goduria.
Sono le forze di thanatos, che nel signore sono indagabili filosoficamente, e che anzi sono la sua missione.
l'altra parte della missione ossia la riaccensione del desiderio erotico, a mio parere passa solo per assurdità forse, proprio dal riaccendere il desiderio trascendente.

OSSIA LEGGERE LIBRI DI LETTERATURA, cosa che già facevamo.
Bè io ho smesso troppo presto.

ora che comincio a capire che effettivamente la letteratura è sempre stata la risposta.
che già lo sapevo, e che mi dispiace solo non aver capito che la gente è sfinita come noi.
l'unica differenza è che non lo sanno, o non sanno dargli nome, o non sanno perchè.

E d'altronde l'apocalittica schmitt-heidegger completamente ereditata da nietzche è l'etica degli DEI.
tornare a pensare l'impossibile. tornare a far diventare CRISTO CARNE.
trascendenza che si fa carne. appunto hegel (ma appunto prima di leggere del concetto di forza, come forza di un tutto, meramente immaginario, che poi diventa nazismo...NON A CASO).
però non mi arrendo e voglio continuare;  magari hyppolite si è sbagliato. :P
e d'altronde il lettore piu visionario di hegel, tal kojeve.
non disse forse: l'unica persona interessante con cui parlare oggi è schmitt.
Schmitt superiore a Heidegger, alla pari con Kojeve.
l'avevo iniziato kojeve, la dialettica come pensiero della morte.
credo sia corretto. all'epoca mi sembrava delirio...pensavo ancora a l'hegel dei manuali.
quello che manca in tutti questi filosofi santoni PERO' sono i fatti.
come è che non parlano MAI di fatti?
forse perchè sono tutti servi del MALE? comincio a pensarlo davvero.
tutti antisemiti...fa impressione  ???

come dire non c'è apocalittica senza storia.
sto studiando...ma mi annoio.
intanto dopo il dente, è arrivata la tendinite.... :D
in attesa dell'atomica mi porto avanti  :D scherzoooo!  ;)