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Messaggi - acquario69

#586
non conosco i precedenti di queste ricorrenti rottamazioni ma posso immaginare che queste iniziative vengano sempre fuori poco prima di qualche elezione...in questo caso il referendum.

allargo il discorso,dicendo che;

...in francia stanno sgombrando il campo di calais,ed anche li tra poco la gente andrà a votare.
...in america vengono fuori scandali sessuali da gossip vecchi di venti anni,ed anche li ci saranno le elezioni

se ne deduce che:

1) si trova sempre la maniera per dirottare l'opinione pubblica e in fondo basta molto poco.
(da noi,col fatto che si finisca per accontentare gli evasori susciterebbero a parer mio,anche altre considerazioni al quanto ambigue e controverse)

2) i padroni del mondo hanno identica matrice e si muovono all'unisono

3) che la democrazia e' una dittatura mascherata
#587
Attualità / Re:I vecchi han lasciato le briciole?
24 Ottobre 2016, 13:59:30 PM
Citazione di: cvc il 24 Ottobre 2016, 13:28:24 PM
Io spero solo che prima o poi riusciranno ad aprire gl'occhi

fin quando saranno ancora i genitori ad averli ancora aperti

http://comedonchisciotte.org/respiro-dei-nostri-padri/
#588
Percorsi ed Esperienze / Re:Percorsi ed Esperienze
24 Ottobre 2016, 06:05:09 AM
se non interpreto male, (e ad ogni modo a prescindere) quello che stai dicendo e l'invito che rivolgi e' prendere in considerazione del fatto che oltre ad avere un cervello che pensa,ce' anche qualcos'altro in noi,forse ancora più importante o comunque sempre presente,ma che stranamente viene messo da parte o peggio si finisce per dimenticare quasi del tutto...o almeno cosi si crede.

solo per comodità gli darei il nome di anima..
ma e' una parola che evidentemente non va di moda (oggi va tutto di moda) e credo che siano molti a ritenerla una mera fantasia o qualcosa del genere.

probabilmente perché crediamo solo a cio che vediamo o esclusivamente ai nostri sensi fisici,insomma tutto si deve ricondurre rigorosamente al corpo,alla materia,ai neuroni..

ma noi siamo solo corpo e cervello?!

ritengo oltretutto che stiamo assistendo sopratutto in questi ultimissimi anni e ne siamo più o meno tutti coinvolti, ad un processo di "over-mentalizzazione"..e' un termine mio,non so se esiste ma per rendere l'idea,ossia un super lavoro mentale che a parer mio anziché aprirci,ci sta chiudendo e ci sta rendendo piuttosto insensibili,sia dentro che fuori di noi.

..e se effettivamente vi e' una chiusura,allora vuol dire pure che non e' più possibile un percorso.
#589
Citazione di: karmelomale il 22 Ottobre 2016, 22:46:19 PM
È una percezione anche mia questa del tempo che scorre assai più rapidamente nell'età adulta rispetto al tempo dell'infanzia e dell'adolescenza. Credo che sia qualcosa che ha a che vedere con lo sviluppo delle funzioni cerebrali durante la crescita. Io ricordo che fin verso i 12-13 anni il mio orizzonte di un futuro immaginabile non andava oltre le due settimane, e il passato non era ancora così presente con il suo peso come lo è oggi. E più vita accumulo e più ho la sensazione di una accelerazione del tempo. Questo confesso che mi angoscia. Mi sono chiesto come mai. Forse uno dei motivi può essere che dopo una certa età, quando la vita si è instradata definitivamente in un percorso stabilito e non ci sono più grosse novità né grandi scoperte da fare, i giorni cominciano ad essere tutti più o meno simili e a scorrere con una rapidità formidabile.
Ricordo un giorno di tanti anni fa, una domenica pomeriggio, quando mio zio Ferruccio, tra una fetta di salame e un bicchiere di barbera, esclamò malinconicamente: "La vita è un lampo". Mi sembrò una di quelle frasi fatte a cui da giovani non si riesce a credere. Tutte le volte che rifletto su come passa in fretta il tempo mi viene in mente quella frase, rivedo mio zio, ripenso a com'ero allora, a come sono adesso e al fatto che son passati quasi trent'anni senza quasi che me ne accorgessi. La vita è davvero un lampo (ma solo a un certo punto ci si accorge di questa tremenda verità: questa almeno è la mia esperienza).

In un post precedente si è citato un racconto di Buzzati. Ebbene c'è un passaggio de Il deserto dei Tartari che illustra meravigliosamente questa sensazione di accelerazione del tempo a partire da un certo momento: http://apidimandeville.blogspot.it/search/label/Buzzati

si pero' trovo curioso e paradossale (almeno per me) che,se dopo una certa eta i giorni sarebbero tutti più o meno simili,allora questi dovrebbero scorrere molto più lentamente..e invece a quanto pare succede il contrario e mi sembra anche l'inverso 

le descrizioni di Buzzati...superlative! e arrivano a toccarti "l'anima"  :)
#590
Citazione di: cvc il 22 Ottobre 2016, 19:43:41 PM
Io non capisco. Secondo voi sono tramontati i valori morali tradizionali, le virtù cardinali, la fede nella ragione, e pensate che debbano essere archiviati e sostituiti con nuovi valori. Oppure che si debba filosofare nella consapevolezza di non poter mai arrivare ad alcun valore riconosciuto, eppure bisogna continuare a filosofare, filosofare, filosofare.... La critica a cui alludete è quella della decostruzione. Ma tale pensiero, che fa una grande impressione, non è altro che una antitesi che per reggersi ha bisogno della tesi cui si oppone.  Se eliminate le virtù, non ha più alcun senso nemmeno la critica dei valori tradizionali. Questa decostruzione non è un distruggere per ricostruire. Distrutti i valori che hanno guidato la civiltà per millenni, non ce ne sono altri con cui sostituirli. Perché quei valori non sono il frutto della pura arbitrarietà, ma sono ciò che è emerso dall'uomo data la sua struttura fisica e mentale. La dimostrazione è che per quanto la tecnologia abbia cambiato il mondo, i valori dell'uomo sono sempre quelli. La corruzione, l'odio, l'ingiustizia, la violenza, l'inganno, c'erano ai tempi più antichi e venivano percepiti allo stesso modo: anche 2000/3000/10.000 anni fa gli uomini si innamoravano, di risentivano, si disprezzavano, ma anche solidarizzavano e collaboravano come adesso. Cambiano gli apparati, ma non lo stato d'animo di fondo. Ed il paradosso è che Nietzsche è considerato l'emblema della filosofia moderna, ma quello che ha scritto lo ha tratto dalla filosofia antica. Senza quei valori che critica, che vorrebbe distruggere, di Nietzsche non rimane niente. La ragione è l'ancella del sentimento? Ma senza la ragione che gli da un senso ed un significato, che ne è del nostro sentire? I valori cadono perché le strutture le li incarnano, gli stati, le repubbliche che li sintetizzano nelle loro costituzioni e nelle loro leggi, più o meno imperfettamente, sono sempre più soppiantati da interessi che sfuggono alle loro sovranità. Le multinazionali contano più degli stati, coi loro ideali di giustizia. Gli ideali delle multinazionali sono la tecnologia e la crescita economica. Ideali che l'uomo, la filosofia non riesce a contrastare. E questo è il fallimento della filosofia moderna e contemporanea.

anch'io condivido le cose che dici;

direi di più'...non solo non sono il frutto della pura arbitrarietà ma si ricollegano e corrispondono nella loro essenzialità a cio che e' da sempre e per sempre.

la tecnologia ha cambiato il mondo ma i valori dell'uomo sono sempre quelli,pero il punto secondo me,non sono i valori a cambiare,(perché come provato a dire sopra,quelli appunto non cambiano e non possono cambiare,essendo perenni ed immutabili) ma l'uomo a non riconoscerli più'  :)  ::)   

 
#591
Citazione di: sgiombo il 19 Ottobre 2016, 17:05:29 PM
Citazione di: acquario69 il 19 Ottobre 2016, 14:07:40 PM
CitazioneE infatti non c' é niente di più penoso di quegli pseudocomici (oggi piuttosto numerosi, soprattutto in TV) che non sanno far ridere, mancando totalmente di "talento" (almeno un attore drammatico poco dotato fa un po' ridere, ma un comico incapace, non dico che fa piangere, ma comunque fa pena...).

E forse é anche per questo che grandissimi attori comici talora interpretano assai efficacemente parti tragiche (Aldo Fabrizi, Zero Mostel, Charly Chaplin), o comunque serie, mentre quasi mai grandissimi attori drammatici sanno cimentarsi abilmente in parti comiche.


io credo che debba esistere un legame inscindibile tra l'allegria e la tristezza,probabilmente la stessa interpretazione tra commedia e tragedia.

tra gli altri attori di sicuro talento che hanno conosciuto una depressione profonda,come non ricordare vittorio gassman ma anche ugo tognazzi,o paolo villaggio..

comunque per me la figura più triste e malinconica in assoluto e' il clown (chissa se la sua origine non derivi dall'antico giullare di corte)
e quando va in scena il suo unico scopo e' in effetti quello di far ridere,ma sembra come se incarni contemporaneamente i due estremi che si ricongiungono in un unico personaggio...e che secondo me per questo stesso motivo diventa anche un po inquietante.

forse un punto principale di questo discorso può essere il fatto che più si e' comici e più in realtà si e' tristi?..e se fosse così,non potrebbe esserci il paradosso che sia vero anche il contrario?!
#592
Citazione di: cvc il 19 Ottobre 2016, 13:22:53 PM
Citazione di: Sariputra il 19 Ottobre 2016, 11:56:37 AM
"Beato chi sa ridere di se stesso, perché non finirà mai di divertirsi". (Agostino d'Ippona)

La maggior parte delle persone ha la capacità di ridere degli altri, ma davvero pochi sanno ridere di se stessi. Chi sa ridere di se stesso dimostra di essere libero dai giudizi altrui, perché non mette al centro di tutto il proprio ego e perché ha la capacità di rovesciare una situazione drammatica, cogliendone il lato umoristico. Un altro motivo per cui molte persone non sanno ridere di se stesse è perché si sentono sempre in competizione con gli altri. Se avvertono la sensazione di essere attaccati reagiscono a loro volta con un attacco, arrabbiandosi, offendendosi o con un atteggiamento di difesa, diventando quindi troppo seri o chiudendosi in se stessi. In questi casi una buona dose di autoironia, magari accompagnata da una sincera risata, neutralizzano il nemico rendendolo nostro complice.

Quanto al ridere, è un atto spontaneo. Certo uno può sforzarsi per ridere un po' di più anche di se stesso, ma i comici sanno bene quanto in realtà sia difficile far ridere. Inoltre, se non è un luogo comune, si dice che spesso i comici sono intimamente tristi. 

questa considerazione mi e' venuta in mente anche a me

toto' era una persona tristissima e molto seria nella sua vita privata.
alighiero noschese (quelli della mia eta lo conosceranno senz'altro) era divertentissimo nelle sue imitazioni...si e' suicidato.
persino alberto sordi non era da meno per una sua personalità molto rigida ed isolata,fuori dal set.

anche nel mio piccolo ho conosciuto persone che all'esterno parevano tanto allegre,in realtà era una maschera che usavano per nascondere una profonda angoscia e solitudine.

infatti credo anch'io che in questi casi,puo far riflettere sul fatto che la risata o l'allegria non e' qualcosa che può venire a comando..e magari succede proprio che più la forzi e più questa ti respinge..e' un ipotesi 
#593
Attualità / Re:I vecchi han lasciato le briciole?
18 Ottobre 2016, 07:18:49 AM
Citazione di: cvc il 17 Ottobre 2016, 12:33:29 PM
Leggo oggi sul sito di informazione che si è verificata una cosa mai successa in precedenza: i giovani sono più poveri dei vecchi. Come si è arrivati a questo?
Prima ipotesi. È la teoria dei bamboccioni. Ossia che i giovani non hanno più voglia di fare niente, non si interessano alle cose (infatti è  dimostrato che i giovani non si iscrivono ai sindacati), hanno in mente solo social e tatuaggi, non hanno più valori, e così via.
Seconda ipotesi. I vecchi hanno subodorato la rilassatezza dei giovani, dovuta ad una vita più comoda, ed hanno accaparrato l'accaparrabile. Ci sarebbe stato, cioè, una sorta di evoluzionismo sociale dove la specie più forte non si è dimostrata, sorprendentemente, quella con più tempo a disposizione, con più ardore, con più freschezza, ma quella più furba delle volpi argentate.
Ai posteri, o eventualmente al forum, l'ardua sentenza.


be' penso sicuramente che i cosiddetti vecchi hanno delle forti responsabilità se le generazioni dei giovani rimane molto poco ma a parer mio sarebbe comunque riduttivo dare solo la colpa a loro,se così ci si può esprimere.

ad ogni modo come si e' arrivati a questo?

secondo me per una miriadi di motivi che anche se possono sembrare diversi tra loro,sono pero andati più o meno tutti,verso un unica direzione.
forse quello che vediamo verificarsi e' più semplicemente la fine di un ciclo,dove il paradigma dell'economia,della crescita e dello sviluppo si sta semplicemente esaurendo.
se proviamo ad immaginare tale corso con una parabola,credo si possa dire che questa era in salita fino agli anni 80 e da quel punto e' iniziata la discesa,quindi le generazioni del dopoguerra in poi ne avrebbero diciamo beneficiato...pero erano davvero pochi coloro che ammonivano (ai bei tempi) che un tale sistema conteneva già in se i germi che lo avrebbero infine consumato.
nel frattempo e' pure successo che nel corso di queste generazioni non solo siano cambiate e molto velocemente le condizioni ma anche e secondo me sopratutto la mentalità che mano a mano si adattava trasformandosi a sua volta.
per fare un esempio spiccio...i nostri nonni erano sicuramente propensi al risparmio,ci tenevano alle cose,le curavano,se necessario le riparavano prima di buttarle...poi e' intervenuto il consumismo e chi nasceva già la pensava in maniera molto diversa e di fatto perdeva l'atteggiamento precedente che era sicuramente molto più lungimirante e saggio rispetto a quello che gli sarebbe subentrato.

ecco allora che uno degli errori dei cosiddetti vecchi e' stato sicuramente quello di non aver più trasmesso tali valori..insomma l'ubriacatura del "benessere economico" e' risultata troppo forte per non cedergli a sua volta...grave errore secondo me.

be quelli erano solo gli inizi!..e se prima certe storture si notavano poco,(o non si voleva affatto notarle) ed anzi si credeva pure che si continuava a crescere all'infinito (in un pianeta finito) quello che succede ora,credo da almeno un decennio a questa parte,non ha più nemmeno misura  ::) ...anche perché nel frattempo abbiamo il trionfo della tecnologia.

e per me lo sintetizza bene quest'articolo che ho letto da poco...

http://www.ilcorrieredelleregioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9874:andiamo-verso-una-post-umanita-che-credendosi-libera-sara-schiava-delle-tenebre&catid=131:mistero-a-trascendenza&Itemid=162


la domanda successiva allora sarebbe:
cosa fare per invertire la rotta?...ed e' ancora possibile?!?
#594
Percorsi ed Esperienze / Re:Crisi esistenziale
17 Ottobre 2016, 03:41:14 AM
Citazione di: Apeiron il 12 Ottobre 2016, 19:16:46 PM
Come da titolo volevo condividere con voi la mia situazione esistenziale. Sono sempre stato una persona timida, introversa e completamente inetta nella vita quotidiana. Sono abbastanza inetto nel comprendere le relazioni interpersonali e le banalità della vita quotidiana a volte mi pesano un macigno. Questo è il background ed è forse la causa del fatto che mi sono spinto alla filosofia e alla scienza. Detto ciò questa è la mia situazione.

(1) Sono terrorizzato dalla intrinseca contingenza della vita. Sono consapevole che mi può capitare di tutto, che i miei sogni si possono infrangere, che posso morire da un momento all'altro ecc;
(2) Vorrei che la mia propensione filosofica fosse utile anche per le altre persone, però la mia totale incapacità nella vita quotidiana non aiuta. Non so come in sostanza fare in modo che il mio talento sia utile;
(3) Sono continuamente in dubbio se appunto la ricerca interiore sia in realtà utile o sia una semplice "perdita di tempo". Vedo persone molto più intelligenti e molto più funzionali nella società di me che trascurano completamente questa dimensione;
(4) Sono poi cosciente del rischio (economico, mentale...) che mi pone la scelta di vita "da filosofo" sia per me che per i miei cari. Quello che mi chiedo è "sono pazzo a pensare che ne valga la pena"? E inoltre ho una spinta a pensare che non riesco in ogni modo a fermare. Inoltre in prospettiva sarebbe l'unica vita che mi renderebbe felice. Il problema è che vedo "ostacoli" ovunque, oltre che un generale disinteresse per questi argomenti.
(5) Cerco di trovare una risposta alle domande etiche ed epistemologiche più profonde ma in caso queste non ci siano allora l'intera mia vita sarebbe per così dire "sprecata";
(6) Il mio essere imbranato nella vita quotidiana mi rende inutile "materialmente" per le altre persone;

se pensi già in partenza che sei un inetto questa e' di sicuro il migliore modo per non esprimere il tuo talento...inoltre il talento o comunque le nostre qualità,sono uniche e percio i paragoni a mio avviso non si dovrebbero nemmeno fare,quanto di più sbagliato e illusorio...perché devo cercare di fare o essere qualcosa che non sono,solo perché e' quello che mi viene proposto e continuamente richiesto dall'esterno?
nel 99% dei casi i modelli che abbiamo intorno sono tutti profondamente sbagliati,tutto esattamente il contrario ed anzi sono creati apposta perché tu ti debba conformare e uniformare (che sta agli antipodi dell'unicità) ossia non devi pensare con la tua testa ma far parte del gregge,in modo che sei manipolabile.
infatti prova a ragionare e a vedere invece le cose al contrario e ti accorgerai e vedrai con i tuoi stessi occhi che la stragrande maggioranza non e' affatto libera,perché si comporta e pensa cose che in realtà non vorrebbe affatto,eppure le fa lo stesso per non sentirsi emarginato...cosa preferisci diventare una marionetta oppure essere libero?!..o anche in altre parole un essere uniformato e identico a tutti oppure libero appunto nella tua unicità e di conseguenza nelle tue qualità?

concordo con te che viviamo in un epoca che e' poco dire che fa schifo ma innanzitutto i relativisti lasciali perdere...la massa (il gregge di cui sopra) fanno sicuramente parte di questa categoria ma anche i nichilisti (che non sono altro che la logica conseguenza dei primi,nella loro esasperazione/disperazione) e sopratutto loro!...certo tieni appunto conto che sono ormai una marea gigantesca,lasciali affogare nella loro nullità,percio mettiti al riparo da loro,non farti travolgere,sarebbe da cogl...ops da stupidi

ad ogni modo volevo anche aggiungere che alla tua eta e' al quanto normale ritrovarsi a fare certe considerazioni,anzi e' bene che tu le abbia,perché se fosse il contrario vorrebbe dire che saresti uno zombie o una pecora e non una persona.
come già sottolineato da cvc le crisi (l'etimo della parola e' scelta) servono perché la nostra esistenza e' un percorso interiore (e non esteriore come ci viene continuamente e falsamente proposto e come spiegato all'inizio) proprio perché utili a conoscere veramente chi siamo..
ripeto; a te interessa sapere chi sei oppure lasciare che siano gli altri a deciderlo al tuo posto?!..ed e' cosa ovvia che nel secondo caso non lo saprai mai e sarai solo una proiezione o appunto una marionetta di qualcun'altro.

inoltre ce' un tempo per ogni cosa...non avere fretta come oramai fanno tutti,(non farti appunto travolgere anche da questo ennesimo atteggiamento nichilista..infatti anche la fretta,che può in apparenza non sembrare ma e' anch'essa nichilista) non e' difficile da notare come tutti si affannano,si rincorrono,fai caso a come sono stressati e nient'affatto sereni...rimani "fermo" (il che non significa rimanere passivi) ma semplicemente calmo...ossia in altre parole calmo equivale a dominare (te stesso) anziché essere dominato.
#595
secondo me può benissimo capitare che vi sia condensata "più" filosofia all'interno di una brevissima battuta (umoristica,ironica,sagace e al limite e per come la vedo io,anche sarcastica...) che in un volume di mille pagine.

inoltre credo che la cosa importante sia comunque la saggezza (filo-sofia) e non vedo perché non ci si debba arrivare anche e per l'appunto attraverso una risata.

capire al volo una battuta ad esempio e' come un flash che all'improvviso ti illumina all'istante su qualcosa che non si avrebbero le parole per spiegarlo..e quante me ne sono capitate quando lavoravo a diretto contatto col pubblico,di tutti i tipi e di tutte le categorie e in una citta come Roma che per tremila anni ne ha proprie viste di tutti i colori.

un altra (personale) parentesi al tema filosofia e umorismo risale anche ai ricordi di una rivista di fumetti che usci negli anni 80-90 a mio avviso strepitosa dal nome totem comics,con il suggestivo sottotitolo "perché tanto odio?"

eh gia..perche tanto odio ?!?

totem comic 
#596
Citazione di: Apeiron il 11 Ottobre 2016, 19:27:36 PM
Concordo. Tuttavia l'intelletto analitico non può comprendere il "perchè" interagiscono le "parti". Per questo motivo ritengo la scienza è limitata. L'intelletto deve per forza farsi una "rappresentazione" della realtà in cui affida "essenze" a cose che ne sono "prive". Tuttavia è solo un'immagine (parziale), una prospettiva, un modo di vedere le cose. Perchè mai queste particelle dovrebbero interagire? Perchè mai l'universo non è una massa omogenea ma sembra composto di parti che sembrano avere "essenza propria" (perdonatemi se continuo a citare il Buddha, però secondo lui la "forma materiale è un ammasso di schiuma", immagine molto simile da come mi immagino io la realtà in cui le bolle di schiuma sono gli "enti convienzionali") ? Boh non saprei :)

Cercare la materia come origine della materia è un errore concettuale, perché la fisica non ha ancora compreso la necessità di Dio"...

"Ciò che la scienza non ha ancora compreso", ha sostenuto ancora Corbucci, "è che la ricerca dell'origine della materia entra nel campo della metafisica, dove le unità di misura della fisica non hanno più senso. Una scienza che non ha compreso la necessità di Dio è una scienza amorale che ci permette di esseri immorali. L'umanità sta andando catastroficamente verso un disfacimento morale perché la scienza scientista fa credere che l'universo sia come un aereo che viaggia alla deriva senza pilota".

queste qui sopra non sono parole mie ma di un fisico italiano,Massimo Corbucci,che condivido al 1000%

qui sotto l'articolo completo:
http://www.centrostudilaruna.it/il-bosone-di-higgs-la-crisi-irreversibile-della-fisica-moderna-e-le-ultime-tracce-di-una-scienza-sacra.html
#597
Citazione di: Freedom il 08 Ottobre 2016, 21:02:59 PMIl tuo post centra l'argomento ma, forse, non coglie in profondità l'aspetto decisivo. L'economia non è una legge di natura, esattissimo. Non siamo di fronte ad una eruzione vulcanica, un terremoto, un'inondazione. Ma ad una struttura concepita e costruita da uomini.

Stesso discorso per lo sviluppo tecnologico: chi crede che sia neutrale cade in errore. Quest'ultimo deve necessariamente essere funzionale alle classi dominanti. Come tutto il resto! Come non comprendere che chi comanda decide tutto!

Perché dunque le cose stanno andando in un certo modo? Perché chi comanda vuole che vadano così. Mi sembra del tutto evidente.

La soluzione è dunque semplice e complicata al tempo stesso. Semplice perché basta attaccare e sconfiggere le classi dominanti per provocare un cambiamento. E questi qua sono in pochi, forse pochissimi. Complicato perché hanno capito la lezione impartitagli dalla storia e si sono fatti di nebbia. Chi sono? Non lo sappiamo. Conosciamo solo i loro maggiordomi (premier, ministri, banchieri centrali e, soprattutto, responsabili delle maggiori organizzazioni internazionali) ma non sappiamo chi li sburattina. Le classi dominanti hanno compreso la grande verità che se sono ignote diventa difficile andare a prenderli. Sono trasparenti e, quand'anche qualcuno di loro viene individuato (p.es. il clan Agnelli) fanno vita talmente separata e protetta che diventano, di fatto, intoccabili.

Mi viene in mente un'intervista a Mario Moretti (ex leader delle Brigate Rosse, per chi si ricorda chi erano) nella quale affermava che avevano fatto "un'inchiesta" per sequestrare Gianni Agnelli ma l'operazione era risultata impossibile per le misure di sicurezza inattaccabili con le quali era protetto. Riuscirono a prendere persino Moro ma con Agnelli (uno dei veri capi) non riuscirono.......

chissa se mario moretti non era anche lui un infiltrato messo li dalla CIA...tra l'altro secondo me le stesse BR,o terrorismo di destra o sinistra che fu' era manovrato per gli stessi scopi,come ieri e' successo con bin laden ed oggi con l'ISIS....per me stessa procedura,cambiano gli scenari,cambiano gli attori ma la regia e' sempre la stessa.

ma per rientrare nell'argomento e sul dominio degli invisibili (che forse tanto invisibili cominciano a non esserlo più) io credo che il vero modo per stanarli non sta nel cercarli fuori di noi tanto quanto dentro di noi...detto così può sembrare un po strano il concetto,il punto e' che ci dovremmo noi per primi decondizionare,e' quindi innanzitutto una questione di mentalità,e del nostro stesso immaginario e della nostra stessa visione del mondo e non solo del mondo.
perché infatti e' diventato tutto così invisibile ma anche evanescente?! proprio e innanzitutto  perché i primi a non "vedere" siamo noi e questo e' chiaro (almeno per me) che fa appunto parte essenziale di tale condizionamento che ci ha appunto portati a questo.
i primi ad essere invisibili siamo proprio noi..arrivi a capire cosa sto cercando di dire e dove sarebbe la vera assurdità?!

se per ipotesi un numero sempre maggiore rifiutasse veramente questo sistema allora credo che le cose cambierebbero per davvero.
ma il nostro vero nemico sta proprio nella nostra testa che e' stata riempita (e non a caso) di spazzatura per troppo tempo,per cui i valori si sono rovesciati e andrebbero solo recuperati ma il punto (secondo me drammatico) e' che non vengono più compresi ed anzi sovvertiti per l'appunto..allora ecco che si da ancora credito a delle ideologie ma che queste rientrano tutte e senza eccezioni allo stesso paradigma e di nuovo si ritorna punto e capo.
non si tratta quindi di eliminare le ingiustizie (tanto per fare un esempio) o di darsi da fare per questo,che sarebbe del tutto insufficiente ma anche controproducente ma di una forma mentis che sta proprio agli antipodi di quella attuale,dominata appunto dal materialismo,dall'individualismo e così via passando per l'utilitarismo,l'economicismo,il produttivismo,il consumismo,del mito del lavoro, e altre inevitabili conseguenze di questa che e' la nostra attuale visione ristretta,da autentici miopi e che e' penetrata talmente in noi come se fosse diventata ormai la nostra stessa pseudo-natura (che e' ovviamente e completamente falso) e finche continueremo ad avere questa mentalità non faremo altro che essere l'alimento stesso di cui si nutre il mostro (invisibile) che ci sta a sua volta divorando..


tempo fa ho letto un proverbio che dice:
"quando si ha in testa un martello,tutti i problemi hanno forma di chiodo"
#598
Citazione di: cvc il 07 Ottobre 2016, 09:25:53 AMCertamente il mondo è sempre più condizionato dalla finanza, la quale non cerca di creare ricchezza ma stipula assicurazioni sul futuro, cerca di eliminare il rischio con operazioni di ingegneria finanziaria, basate su scommesse, talmente complicate che alla fine nessuno sembra capirci più niente.
Purtroppo lo sforzo delle persone per migliorare le proprie condizioni viene a cozzare con la mancanza di organizzazione. Ad esempio la curva di Beveridge mostra come domanda e offerta non riescano mai ad incontrarsi del tutto efficientemente. Anche in periodi di crisi ci sono posti vacanti in professioni per cui non c'è sufficiente formazione o in cui, comunque, I sistemi di allocazione del lavoro non riescono a far incontrare domanda e offerta.
Forse bisognerebbe studiare più questi fenomeni che sempre più elaborate elucubrazioni finanziarie.

secondo me invece stanno saltando tutte le teorie economiche perché queste sono solo dogmi,invenzioni umane e che non rientrano e non possono sostituirsi con la natura stessa della Realta.

in pratica l'economia non e' una legge di natura.
dunque l'uomo non e' economia ma natura e non viceversa.

quando torneremo a rendercene finalmente conto ?!?!?!
molto probabilmente sarà ancora una volta la natura stessa a farlo per noi e a rimettere le cose a posto e solo allora capiremo
#599
Attualità / Re:Migranti
07 Ottobre 2016, 05:20:38 AM
Citazione di: verdeidea il 03 Ottobre 2016, 19:52:44 PM
E' uno scandalo di cui nessun politicante si fa carico, tanto, grazie ai fessi buonisti tutto diventa sopportabile... almeno fin quando la corda non si spezza.
In pratica stiamo affondando lentamente ma nessuno si muove; troppi sfruttatori, anche nostrani, senza scrupoli. Maledetti! A questo punto come si fa ad avere paura di una dittatura? Non è quello che ci meriteremmo?

leggevo nell'articolo che ho postato qui sotto..
 
http://www.ilcorrieredelleregioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9780:dallinvasione-migratoria-alla-guerra-civile&catid=114:civiltaoccidentale&Itemid=145

che in soli tre giorni sono sbarcati più di 10000 immigrati!....
questi sono incontestabilmente numeri apocalittici!

esattamente dieci anni fa mi domandavo cosa sarebbe diventata l'Italia dieci-quindici anni più tardi,cioè oggi;

http://www.riflessioni.it/forum/cultura-e-societa/9042-come-immaginate-litalia-fra-10-15-anni.html

ho trovato curioso e interessante leggerle dopo tutto questo tempo ma dalle vecchie risposte nessuno avrebbe ipotizzato nulla di simile.
..pero mancano ancora altri cinque anni da quella mia domanda..per avanzare nel frattempo altre ipotesi  :o  
#600
Citazione di: cvc il 05 Ottobre 2016, 08:43:01 AM
Quando andavo a scuola io (trent'anni fa) ricordo che India e Cina erano considerati paesi del terzo mondo. Adesso che l'India ha acquistato Jaguar e Range Rover (India che nel secolo scorso era una colonia del Regno Unito), e che la Cina non solo rileva ad una ad una le eccellenze italiane (squadre di calcio comprese) ma, addirittura, si è messa in pancia il debito pubblico USA, la domanda titolo di questo topic mi pare inevitabile.
E non è solo una questione economica, ma pure di giustizia sociale. Perché i diritti acquisiti dai lavoratori occidentali con anni di dure battaglie, sono spazzati via da una concorrenza sleale basata sullo sfruttamento del lavoro e sul mancato rispetto di norme ambientali e d'igiene. Concorrenza sleale che per forza di cose è incomparabilmente più efficiente. L'occidente non ha saputo opporsi, forse perché impegnativo in stupide guerre preventive (Vietnam, Iraq, Libia), ed ora chi ha profittato slealmente (slealmente secondo le nostre regole basate su inezie come dichiarazione dei diritti, umanesimo, cristianesimo) ci può comprare a prezzi di saldo. Del resto che nell'ideologia del libero mercato ci sia un bel po' di confusione mi pare evidente se, al suo interno, lo stato più ricco è una dittatura mascherata. Si chiama repubblica popolare, ma può esistere una repubblica con un solo partito?

io penso che non siano tanto i paesi cosiddetti emergenti a comprare l'occidente quanto il sistema finanziario stesso (le nazioni ancora esistono?) che avanza senza pieta (ma può il materialismo,immantestita,ego-individualista averne alcuna?) e come un pescecane che spalanca le sue fauci magia tutto quello che si trova davanti...ed e' ovvio secondo me che quando non sarà rimasto più niente da ingurgitare finirà per mangiare se stesso,tale la sua insaziabile bulimia,endemica del sistema stesso...che per la verita e' nato proprio in occidente

CitazioneVale a dire: povero nasci e povero rimarrai

ho visto un film di recente,che ho trovato davvero ben fatto e dal titolo eloquente;
gli ultimi saranno gli ultimi..se ancora non l'hai visto te lo consiglio

http://www.mymovies.it/film/2015/gliultimisarannoultimi/