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Messaggi - Ipazia

#5881
Sí, perché la morte appartiene alla vita (le pietre non muoiono) e il virus portando la brutta morte insegna il valore della vita e della bella morte.
#5882
Citazione di: Sariputra il 24 Marzo 2020, 16:59:21 PM
@Ipazia
Non penso siano molti gli anziani malati che vengono intubati, perché , come ho sentito dire da un anestetista-rianimatore del San Bassiano, il rischio avverso è maggiore nell'intubare pazienti molto anziani e malati che non farlo. Si valuta...

Peggio ancora. In ogni caso le due cose non sono sovrapponibili: si muore come cani, senza una persona cara, senza funerale, con un lutto dilatato in incubo inelaborabile per i superstiti.

Per quanto male sia stato gestito, e forse proprio per questo, per un attimo il virus è riuscito a contrapporre il valore della vita al valore di mercato. Tocca ai filosofi valorizzare questa circostanza rara, questa pietra d'inciampo nella marcia trionfale delle magnifiche e progressive sorti della robotica umana.
#5883
Il distanziamento ipertrofizza la metafisica dell'epidemia laddove il sistema è così arretrato da non saper sfruttare la tecnoscienza che renderebbe il distanziamento razionale, non paranoico. Altra grande lezione orientale che qui è andata persa: "non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle ai porci" (Matteo, VII, 6)

Ma resterà comunque una utile esercitazione totalitaria per i detentori del potere su cui far lavorare i loro sociologi operanti nella parte metafisica nascosta del "mondo libero". Da incorporare anche questo nel corollario simbolico della metafisica del coronavirus.

Invece per quanto riguarda la qualità della vita degli anziani un conto è la dolce morte consapevolmente scelta e un conto è la brutta morte con un tubo in gola. Sovrapporre le due cose mi pare, metafisicamente ed eticamente, un tantino inumano.

La partita è sempre giocata sulla carne viva delle persone. Tocca a ciascuno farsi carico della sua quotaparte di oppressione con i mezzi di lotta che sa maneggiare, incluso il logos, la metafisica. Che talvolta mobilita energie più vigorose delle gesta degli shaid. Anche questa è una lezione, sottovalutata, di maggio.
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#5884
Citazione di: Lou il 24 Marzo 2020, 11:57:42 AM

Non sarebbe più opportuno un linguaggio fattuale e meno carico di metafore (non del tutto scevro poichè sarebbe una pia illusione: come ci insegna Nietzsche un linguaggio scevro di metafore in ogni ambito sia di fatto impossibile essendo esso stesso un esercito di metafore)? Sia per i malati, sia per i medici, sia per i cittadini e, in generale per le nostre società. Non sarebbe l'occasione per unirci e aprirci a parlare di unità e obiettivi condivisi in vista della costruzione di un racconto più consono ai giorni che stiamo vivendo? Un mondo della vita complesso come il nostro, caratterizzato da un processo evolutivo che si dipana tra materiale e immateriale, non riesce a trovare un altro modo per narrare la semplicità di un virus, la sua circolazione, gli effetti che produce e le risorse che possiamo impiegare e creare per immunizzarci?

Un linguaggio fattuale e rigoroso come questo ? O come quello di Manzoni narrando la peste di Milano del '600 ?

Certamente e ci si potrebbe pure provare alla Tucidide:

"La peste covid-19 arrivò in Europa dall'Asia avendo essa già molti elementi sulla base dell'esperienza asiatica per contrastarla, ma il protagonismo antagonistico degli esperti, l'inettitudine dei politici favorevoli al partito minimizzante, l'assenza di difese dei presidi sanitari e dei cittadini e lo strapotere degli interessi economici impedirono agli europei di assumere fin da subito quelle misure che permisero agli asiatici di mettere sotto controllo il contagio dopo i primi momenti di smarrimento e inettitudine dei politici che non si prolungò fino al punto di rendere l'estensione del contagio incontrollabile, costringendo a mettere in quarantena ampie parti del territorio che avrebbero potuto invece restare incontaminate e aiutare le aree di contagio, in cui tutte le attività e comunicazioni vennero bloccate.

Gli asiatici misero velocemente in sicurezza i possibili focolai, cominciando dagli ospedali, che ovviamente non si potevano chiudere, ma anzi vennero rafforzati con strutture ad hoc e migliaia di operatori sanitari giunti dalle parti sicure del paese, mentre nel frattempo l'esercito garantiva che dalle aree contagiate non entrasse e uscisse nulla di infetto.

Invece gli europei persero tempo brancolando alla cieca in un contagio che non avevano nè la scienza nè i mezzi per circoscrivere,   dovendosi alfine arrendere a porre tutta la popolazione agli arresti domiciliari, dopo una penosa campagna diversiva contro untori improbabili, mentre i focolai crescevano a dismisura dentro gli ospedali senza protezioni, nei mezzi pubblici e luoghi di lavoro stipati di potenziali infetti senza alcun monitoraggio delle reali condizioni di rischio, nè protezioni di chi era costretto a soggiornarvi.

Cosa questa che gli asiatici attuarono per tempo tamponando, tracciando e circoscrivendo ogni situazione di emergenza del morbo con tecnologie e prassi che pure gli occidentali possedevano, ma non furono capaci di attuarle nei tempi che l'epidemia esigeva, mostrandosi del tutto impreparati. Contrariamente agli ateniesi gli europei non poterono neppure gozzovigliare più di tanto, perchè neppure questo fu loro concesso, eccetto brutte e inutili comparsate alle finestre presto cessate nel fastidio e depressione generale, mentre le bare viaggiavano in cerca di forni crematori (... continua)"

In effetti la prima guerra da vincere è contro la stupidità e l'ingordigia umana che nell'occidente individualistico è assai più difficile da condurre che in una cultura arcaicamente "interattiva" come quella orientale. Questa sì è una guerra da combattere all'ultimo sangue, mentre quella col virus si vince con la competenza, quella vera che mal si coniuga col mondo degli affari e della sua delirante metafisica del PIL. Solo una competenza libera riduce il virus alla dimensione microfisica che la natura gli ha assegnato, adeguando anche la relativa metafisica a quella dimensione.
#5885
Penso che queste esternazioni dei nostri espertoni:

https://www.ilmessaggero.it/italia/coronavirus_dottoressa_laboratorio_influenza_pandemia_esami_ultime_notizie_news-5070067.html

http://www.reportdifesa.it/coronavirus-istituto-di-genetica-molecolare-del-cnr-ll-rischio-di-gravi-complicanze-aumenta-con-leta/

siano la risposta più appropriata al post di anthonyi. Se questi sono gli esperti, figurarsi i politici, e dopo quello che era successo in Cina e come i cinesi l'avevano gestito, c'è solo da rabbrividire per tanta cecità.

Citazione di: Jacopus il 24 Marzo 2020, 05:38:52 AM
Non sappiamo ancora se siamo ai bordi di un nuovo evo della storia. Se questa epidemia fisserà una cesura come la fine dell'impero romano o la scoperta dell'America. Ciò che vedremo lo dirà solo il tempo. Frattanto la natura si riprende il suo spazio. Un bellissimo vento gelido ha spazzato oggi la Liguria. Dalla finestra vedo il mare, indifferente alle nostre disgrazie, tornato alla sua antica maestà.

Non mi allargherei così tanto. Big Brother è in piena attività e appena tornerà la ricreazione ai bambini verrà data ogni caramella possibile per rimuovere l'accaduto. I pochi secondi video dei CP militari che entrano al cimitero di Ferrara con le bare sono subissati dalle carnevalate sui poggioli, inni nazionali e #cancelletti infantili. Un pateravegloria di Bergoglio completerà la storia che ancora una volta non cambierà. Ma penso che nel profondo della nostra coscienza, laddove l'attitudine alla vita rimane ibernata sempre e comunque, sarà difficile ricomporre la santa alleanza sociale col Leviatano che in questi giorni sta dando il peggio di sè tanto sul piano del sapere che su quello dell'amministrare.

La metafisica è scienza del profondo e, come disse un saggio, ogni sorgente profonda deve attendere a lungo prima di sapere che cosa è caduto nelle sue profondità. Ma quando lo saprà, imparerà ad agire e pensare diversamente. Nel frattempo la superficie sembrerà immutata e, come dice lo stesso saggio e pure il virus, sarà pratica igienica indossere la maschera, pronti a toglierla quando le forze dal profondo inizieranno ad agire. O, alla peggio, cambiarla (la verifica è incerta).

Qualcosa si è incrinato e, come in una frattura risaldata, quell'arto non sarà mai più com'era prima, pur continuando a funzionare e apparire come tale. I sapienti, politici e ruffiani sono andati per giorni e settimane a farfalle contro untori improbabili mentre la verità fisica del virus mostrava l'inettitudine della metafisica occidentale dominante e il cinismo del motore che la anima. Anche per Big Brother sarà dura stavolta rimettere tutto a posto a tarallucci e barbera. Perfino gli stadi, ultima thule della retorica vincente, sono stati devastati dal metafisico virale che ne ha preso possesso con sadico piacere sull'imbecillità del rivale.

Ed anche nel logos, dubito che qualche decerebrato da media userà più l'aggettivo virale col significato di prima. Penso che almeno qui, qualcuno converrà, che quando tocchi il logos, qualcosa di serio è accaduto.
#5886
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
23 Marzo 2020, 19:58:13 PM
I virus sono prodotti evolutivi collocati sul confine tra materia inanimata e animata in quanto sprovvisti della capacità di riprodursi e alimentarsi in assenza di una cellula biologica che infettano. Già questo parassitismo archetipico può indurre riflessioni metafisiche sul senso della vita e su come essa funzioni all'origine della sua evoluzione.

Ma più interessante è un'altra questione: la virulenza con cui il coronavirus ha impattato sulla nostra vita attualizza un dibattito ricorrente nel meta-evoluzionismo su chi, tra noi e i virus, sia il vero vincitore al vertice della catena alimentare e di dominio del pianeta. Stavolta dobbiamo riconoscere che il virus ha marcato parecchi punti a suo vantaggio, esibendo impietosamente la nostra vulnerabilità nei suoi confronti, malgrado i potenti mezzi biotecnologici che la rivoluzione scientifica ha prodotti dai tempi in cui eravamo in sua totale balia e l'unica difesa che potevamo opporre si collocava ai livelli metafisici più bassi dove diventa superstizione.

Tanto più grande è dunque lo scotto di fronte all'attuale arretramento, che fino a due mesi fa avremmo ritenuto fantascientifico, convinti di aver relegato quel medioevo in archivio per sempre, possedendo, anche per i casi letali ancora in essere, capacità di contrasto e confinamento a prova di pandemia. C'eravamo supponentemente illusi di potercela fare pure di fronte alle drastiche misure che la Cina ha dovuto attuare per contrastarlo ed anche alla fine di febbraio i nostri metafisici occidentali, forse non saggi, prestati alla virologia, ci assicuravano con nonchalance che si trattava di una influenza solo un po' più complicata che, come ogni anno, avrebbe dato il colpo di grazia a qualche vegliardo comunque giunto al suo fine vita. Sbufalati a velocità luminare dai camion militari che portano le bare da Bergamo a Ferrara. Anche sul piano metafisico, dopo il covid-19 a.d. 2020, nulla sarà come prima. La natura ha bussato pesantemente alla porta attraverso il nostro più titolato rivale che forse avevamo preso troppo sottogamba.

Altro elemento metafisico è il ritorno alla grande del memento mori che accompagna le pestilenze e il duro determinismo etologico a cui  questa ritirata costringe tanto nel corpo che nell'anima. La quale, nelle sue oggettivazioni sociali, rigurgita di essenze e miasmi che ignoravamo, ma che sottotraccia vagavano facendo noi finta di nulla, al pari dei nostri espertoni di fronte al virus. E' tutto un irrompere di carnevalate, fobie, pogrom untoriali, grida manzoniane, che nuociono gravemente all'autostima individuale e collettiva. Ma tornando a casa, mai silenziosa come ora, e cullandosi in questo regalato silenzio, è possibile forse trovare gli stimoli di una metafisica antica e mai sepolta, in un territorio laddove, come dice Marguerite Yourcenar, gli dei non esistevano più e Cristo doveva ancora arrivare, gustando il senso antico del vivere e del morire.

Animula vagula blandula
hospes comesque corporis
quae nunc abibis in loca
pallidula rigida nudula,
nec ut soles dabis iocos
...

"Piccola anima dolce e vagabonda,
ospite e compagna del corpo,
discenderai in piccoli luoghi
pallidi rigidi nudi
non scherzerai come prima...

Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più...

Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti..."
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#5887
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
23 Marzo 2020, 14:31:59 PM
Citazione di: Jacopus il 23 Marzo 2020, 11:57:31 AM
CitazioneLa dialettica tra merito ed equità si risolve più equamente in una società classista o una egualitaria ? Inoltre: il compenso sociale del merito non è riducibile al modello antropologico capitalistico. /

Condivisibile in via teorica. I miei fondati dubbi derivano dalla presenza di disuguaglianze e clientelismi anche in quei regimi del passato e del presente che fanno o facevano mostra di essere più egalitari o totalmente egalitari, facendo emergere un altra tematica collegata a questo binomio, l'autoritarismo. La scommessa è tutta nello sperare che il capitalismo tecnologico di oggi possa davvero invertire la rotta oppure se siamo destinati a sopravvivere in questa nicchia di benessere che viene progressivamente erosa, emergenze sanitarie a parte (anzi forse proprio le emergenze sanitarie possono farci capire la necessità di ridiscutere gli attuali modelli di sviluppo fondati sull'aumento asimmetrico e geometrico di potenza).

Io penso che dal modello antropologico capitalistico non ci siamo mai schiodati neppure nelle esperienze più bolsceviche. La dittatura del capitale (e dei suoi aggregati ideologici Economics) la stiamo vivendo al calor bianco grazie a quel finissimo metafisico che è il corona virus denominato covid-19, per cui l'autoritarismo lo relegherei alla sfera dell'ideologico prima che del politico.

Ancor più, visto che l'autoritarismo strisciante e occulto del capitale sta facendo più morti dell'autoritarismo palese dell'ultimo paese nominalmente comunista che ha pensato prima al virus e poi al PIL. Con un ritardo di una decina di giorni rispetto al nostro ritardo che vale ormai più di un mese e ancora non si schioda del tutto. Lasciando deflagrare l'epidemia e riducendosi a sparare a palle incatenate contro untori lievi, mettendoli tutti agli arresti domiciliari. Inclusi i milioni di non infettati dei territori che poteva salvare per tempo. Facendo quindi carne di porco di tutte le sue bufale liberal-liberiste. Perfino un campione di esse, quale BoJo, dopo aver evocato l'ectoplasma di Darwin, di fronte alla tragedia padana, non ha trovato di meglio che mettere agli arresti domiciliari i vecchietti britannici per tre mesi...ovviamente non tutti in condizione (meritata ?) Windsor...

...quando la nemesi naturale unisce la tragedia alla farsa.

Il merito è sempre stato legato ad un binomio tra produzione e asservimento al potere. Forse bisognerebbe ripensarlo in termini neoumanistici, andando a ravanare in culture autenticamente socialiste prima che il capitale omologasse tutto.
#5888
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
23 Marzo 2020, 13:48:35 PM
Citazione di: viator il 23 Marzo 2020, 13:15:40 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "La dialettica tra merito ed equità si risolve più equamente in una società classista o una egualitaria ?".
A parte il fatto che io potrei chiedere se la dialettica tra merito ed equità si risolve più meritoriamente in una società classista o una egualitaria?

Definire cos'è equo è già difficile, ma definire cos'è merito lo è assai di più ed implica che si decida prima cos'è equo. A meno che non si voglia ideologicamente bruciare le tappe affermando che ...

Citazionela risposta ad entrambi i quesiti dipende dagli ambiti che si vogliano considerare, che sono sempre due :

Si risolve più equamente in una società egualitaria, cioè se restiamo nell'ambIto UMANO (sottoambito della natura).
Si risolve più meritoriamente in una società classista, cioè se restiamo nell'ambito NATURALE.

La questione consiste nel dover scegliere tra l'etica dell'equità e l'efficienza della diseguaglianza. Saluti.

... la natura è responsabile delle iniquità umane, ovvero che la vecchia regina d'Inghilterra merita la sopravvivenza più dei nostri vecchietti padani. Secondo natura ...  8)
.
#5889
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
23 Marzo 2020, 11:39:20 AM
La dialettica tra merito ed equità si risolve più equamente in una società classista o una egualitaria ?

Inoltre: il compenso sociale del merito non è riducibile al modello antropologico capitalistico.
#5890
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
23 Marzo 2020, 09:58:45 AM
@viator

Capita che talvolta ti rispondi da solo:

Citazione di: viator il 21 Marzo 2020, 17:25:15 PM
Certo i veicoli a motore hanno anche una utilità (anche i vizi citati sopra hanno una qualche benemerenza creando e mantenendo posti di lavoro) ma non si capisce perchè mai non si possa mantenere appunto la loro utilità strumentale imponendo per legge che non possano progettualmente superare i vigenti limiti di velocità (con motori da 25kW e veicoli da max. 130 km/h si può utilmente andare dappertutto). Tale è la mia visione di questi aspetti. Saluti.

Citazione di: viator il 21 Marzo 2020, 21:48:47 PM
In qual modo potrebbe fondarsi una società strutturata secondo la separazione dei ruoli ? Se tutti san fare tutto, nessuno vorrà occuparsi degli aspetti meno appaganti della vita !.Quindi nessuna tecnologia comune, modo di vita condiviso, cultura collettiva potrebbero mai affermarsi tra le infinite possibile, con tanti saluti alle società egualisticamente strutturate. Infatti il termine "società" contiene il concetto di "diversificazione" ed esclude quello di "egualitarismo".

Quella accennata sopra è la condizione che tutti gli idealisti egualitaristi sognano  o reclamano senza aver mai abbastanza riflettuto, ma che per loro disgrazia e per la fortuna del mondo nel suo insieme (sto parlando del MONDO, non dell'umanità) risulterà eternamente irrealizzabile. Saluti.

Ma per venirti incontro nei bisticci tra te e te si potrebbe considerare il fatto che siamo effettivamente tutti diversi, ma ognuno ha le sue inclinazioni e nel variegato mondo della creatività umana c'è spazio per tutti.

Qui si vede l'infinita superiorità della concezione materialistica della storia e della sua dialettica di fronte ai sillogismi della koinè borghese-classista. Tale superiorità si avvale, quale strumento, della vituperata tecnoscienza che permette di superare la concezione del mondo agrippiana trasferendo gli organi motori della società, e le funzioni più umili e pericolose necessarie alla sopravvivenza, dall'uomo alla macchina. Rimanendo, alla mente egualitaria, il compito di progettare e alla pancia solidale quello di godere dei frutti dell'intelligenza. Il pranzo comunista egualitario è servito. Buon appetito.
#5891
Citazione di: InVerno il 23 Marzo 2020, 07:46:25 AM
Citazione di: anthonyi il 21 Marzo 2020, 16:11:05 PM

In realtà, Inverno, anche i morti sono problematici, perché sono tanti quelli che muoiono con il coronavirus ma già debilitati da altre patologie e quindi di problematica attribuzione, senza contare quei morti che non sono stati assegnati al coronavirus semplicemente perché non gli è stato fatto il tampone.
Hai ragione, ma già sapevamo che la mortalità era legata a patologie pregresse e anzianità, mi pare che con un virus del genere l'unica conta possibile sia quella del "morto con" non "morto per", anche se sono certi che molti altri stati la ragionano diversamente per tenere bassi i numeri, l'Italia sicuramente ha contato nel primo modo.

Il walzer dei criteri di conteggio della mortalità è globale. Ma uno dei pochi espertoni, mi pare Galli, degni di questo nome, ha detto che anche se avevano patologie pregresse senza coronavirus sarebbero ancora vivi, esclusa una minima quotaparte di ultraottantenni giunti al loro esito finale indipendentemente da esso. Quindi mi pare più giusto il conteggio "per". Anche le influenze potevano evolvere in esiti letali su questi soggetti, ma tra vaccinazioni e severità modesta dei virus influenzali la gran parte se la cavava con la tachipirina. Questo virus distrugge i polmoni, quindi tutta la querelle "con" mi pare un pretesto demagogico per tenere bassi i numeri delle vittime. I camion con le bare e i giovani in terapia intensiva dovrebbero aprire i neuroni su queste evidences.

CitazioneDue altre cose si possono evincere da un analisi statistica, la prima in realtà è a colpo d'occhio, se sovrapponiamo una cartina di un radaronline che misura la densità del traffico aereo e la cartina del contagio del virus, abbiamo una rispondenza quasi perfetta. Il virus evidentemente siè diffuso per mezzo e in proporzione degli scambi aerei, e non capisco perchè tanti che si sono lanciati in analisi sullo smog\vettore o altri parametri decisamente inferiori se ne siano dimenticati sistematicamente.

Gli aerei producono smog, ma soprattutto trasportano infetti: il corona è un virus business class, come dimostra il paziente 0 lombardo, manager Unilever. Assai mobile di suo come solitamente i manager sono. Lui particolarmente. Il motivo di tale sistematica dimenticanza fa il paio con le grida manzoniane contro ciclisti e runners, dimenticando sistematicamente gli incubatoi virali dei mezzi pubblici padani stipati per alimentare gli incubatoi produttivi too important to stop. Per i quali la Lombardia e l'Italia intera sono serviti.

CitazioneLa seconda è che servono due mesi, per un qualsiasi focolaio, per contagiare l'intero globo, se non c'è una risposta organizzata di quarantena. Perciò ho paura che passeremo il prossimo anno\annoemezzo a chiudere\riaprire parti di mondo in attesa di un vaccino. Sempre che il virus non muti, ma probabilmente il fatto che non abbiamo medicine per contrastarlo aiuterà a tenerlo stabile (?).

Non vorrai tracciare i mafiosi che governano il mondo  ??? Siamo mica una dittatura comunista. Nella quale ti tracciano fin dall'arrivo all'aeroporto e ti mettono 15 giorni in quarantena in alberghi predisposti portandoti il cibo (c'è anche il menu) per la modica spesa di 58 € al giorno. All'interno ci pensano loro a tenere la bestia a cuccia: oggi ho sentito che per salire nei mezzi pubblici cinesi devi usare un codice a barre che permette, se diventi positivo, di individuare tutti quelli che erano con te e testarli. Comunisti su Marte.
#5892
Una riflessione a latere: il teatrino della politica totalmente spiazzato. Ormai conta solo l'abilità gestionale e di asini ne sono caduti un bel po'. Che sia l'occasione per rendere gli italiani meno plagiabili ? Chissà !
#5893
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
21 Marzo 2020, 15:56:40 PM
Citazione di: Jacopus il 20 Marzo 2020, 23:08:08 PM
... In tutto questo gli "uomini grassi" rischiano di essere percepiti come "armi di distrazione d'elite".

Mentre in realtà sono "armi di dirottamento di massa" prodotte da una elite esperta di psicologia sociale utilizzabile pro-paganda. Ottimo motivo per passarci sopra con una ruspa a propulsione mentale umana. Evitando infine di offrire ulteriori alibi alla deresponsabilizzazione umana: è colpa della macchina... La tecnologia chimica offre soluzioni per impedire ad alcolisti e drogati di guidare. C'è mica solo il micro sulle cinture. Poi vi sono i sensori di velocità e tante altre belle cose per togliere l'ebrezza di una guida spercolata, restando sempre responsabili dell'uso della nostra arma impropria.
#5894
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
21 Marzo 2020, 13:04:43 PM
Citazione di: baylham il 21 Marzo 2020, 11:07:09 AM
Sono d'accordo con Phil. Ritengo che la programmazione contrattata umanamente degli automatismi di un'auto a guida automatica abbia una valenza morale assai superiore e migliore rispetto all'azione spontanea di un pilota umano.

Marginalmente noto che la norma fondamentale di programmazione dei robot "non uccidere l'uomo" è inapplicabile.

Opinabile sul piano tecnico e inaccettabile su quello bioetico proprio per l'inapplicabilità del "marginalmente". Essendo la macchina non giuridicamente imputabile non può diventare un soggetto di decisioni etiche neppure sulla base di una programmazione. Il conflitto etico sta altrove: permetterla o no. Da decidersi tra umani e diversamente tali.
#5895
Della serie: armiamoci e partite. Passeggiando abusivamente in perfetta solitudine mi è venuto questo: fratelli d'Italia, l'Italia xe morta.