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Messaggi - Ipazia

#5896
A corollario, questo video della Confindustria di Bergamo è un memento impagabile. Mi chiedo come mai non l'abbiano ancora rimosso.
#5897
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
20 Marzo 2020, 19:35:10 PM
Citazione di: Phil il 18 Marzo 2020, 18:12:32 PM
Citazione di: Ipazia il 18 Marzo 2020, 15:04:38 PM
La macchina e il capitale vengono reificati ideologicamente convertendosi in nomos e fondamento tanto quanto Dio e la cosa-in-sè.
La dinamica mi pare differente: la macchina e il capitale sono anzitutto una "res extensa" (aspetto fondante inalienabile) prima di venir ideologizzati, e il loro nomos nasce solo a contatto con la società (con la psicologia delle masse, etc.); Dio e la cosa-in-sé sono invece anzitutto idee (o ideologie) elette a nomos da (alcuni) filosofi e pensatori che ne predicano la trascendenza rispetto alla "res extensa". Quel «tanto quanto»(cit.) che incolla assieme oggetti ed idee, masse ed "elites", prassi economica e filosofia teoretica, induzione e deduzione, ontologia e sociologia, etc, mi pare dunque un "patchwork" piuttosto ardito (de gustibus...).

Passando attraverso la trafila ideologica del simbolico, "macchina", "capitale" e "Dio", funzionano all'incirca allo stesso modo. La "cosa-in-sè" è più tecnica, però coniugandola con Dio passa anche lei attraverso la trafila. In certi contesti sociopolitici "Dio", nominato nei nomi del luogo, è più res extensa di macchina e capitale. In altri, "macchina" e "capitale" assumono un carattere trascendente totalizzante.

Alcuni oggetti, materiali e immariali, acquistano un alto peso simbolico attorno cui aggregare valori e comportamenti che disperdono nella prassi quotidiana la loro anamnesi.

Citazione di: Phil il 18 Marzo 2020, 18:12:32 PM
Citazione di: Ipazia il 18 Marzo 2020, 15:04:38 PMUna volta reificati si procede altrettanto per via deduttiva. L'esempio stesso del treno, come giustamente osserva green, impone la deducibilità del reificato, dell'ipostatizzato, impedendo con tutte le sue forze che si scavi sotto questo fondamento fittizio. Cosa che  però è sempre possibile fare rifiutandosi di stare al gioco e decostruendo, falsificandole, le pretese fondamentalistiche.

Non la vedo come una questione così metafisica e poliziesca, piuttosto una proposta di utile simulazione per amor di riflessione filosofica (concordo con davintro). Le eventuali pretese in gioco non sono fondamentalistiche, ma semmai fondazionali: le domande poste sono lanciate schiettamente e drasticamente al cuore dell'etica. Vederci un'estorsione dell'approvazione sociale verso la proposta commerciale, confonde le ricerche di mercato con la ricerca e sviluppo dei prodotti (che è un'altra fase, solitamente meno "populista").

L'imposizione fondazionale (ricerca di mercato) è funzionale al fondamentalismo desiderato (sviluppo dei prodotti e commercializzazione).

Una volta entrati nell'ingranaggio (Tempi moderni) bisogna avere la tempra di Chaplin per venirne fuori senza essere laminati alla dimensione voluta. Solitamente 1 (una). Per cui astenersi è buona norma precauzionale.

Meglio ancora decostruire il gioco mostrandone le alternative ed evidenziandone le criticità. Fino al NO che dovrebbe chiudere il discorso. Come nel caso di una self driving car incapace di superare il livello etico minimo da richiedersi all'uso di una macchina. Svellendone il discorso e le pretese. Non in una accademia platonica, ma nel duro mondo eracliteo in cui polemos e dialettica la fanno da padrone. Come sottolineato da baylham.
#5898
Non e che non sia rispettato: é farlocco.
I cinesi hanno chiuso fabbriche, uffici e trasporti lasciando solo lo stretto essenziale per sopravvivere dopo 2 giorni dai 100 casi. Se facevamo altrettanto la Lombardia si salvava e avremmo già superato il picco.

Ma si salvava anche il resto d'Italia dal contagio importato fino al blocco. E anche oltre, per il "rientro dei residenti". Cosa che in Cina dovevano superare i fucili spianati dell'esercito.
#5899
Ottimo articolo, grazie. Deve essere dura per un cinesofobo ammettere che i cinesi ci hanno azzeccato. E con loro molti paesi orientali di tutt'altro orientamento politico. E noi boriosi occidentali ...?
#5900
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
18 Marzo 2020, 15:11:27 PM
Citazione di: bobmax il 18 Marzo 2020, 14:52:26 PM
Il considerare la vita un bene assoluto (e non solo una grande occasione per trascendere) è tipico del pensiero nichilista.

No, è - antinichilisticamente - prendere atto dell'unicità dell'esperienza esistenziale individuale. Che può sempre trascendere da sè, o non farlo, ma sempre nel rispetto dovuto alla sua unicità non replicabile.
#5901
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
18 Marzo 2020, 15:04:38 PM
Citazione di: Phil il 18 Marzo 2020, 12:58:30 PM
Non voglio innescare off topic già ampiamente battuti altrove, mi permetto solo di osservare en passant che non tutti i fondamenti possono essere confusi assieme: avere per fondamento il capitale o la macchina, significa avere un fondamento dall'esistenza verificata, che è persino modificabile (socialmente, storicamente, individualmente, etc.), per cui non c'è petitio principii (essendo un'induzione, "dal basso"); situazione ben differente da quella che contempla un fondamento solo postulato deduttivamente e, per sua stessa definizione, inarrivabile (Dio, la cosa-in-sé, etc.).

La macchina e il capitale vengono reificati ideologicamente convertendosi in nomos e fondamento tanto quanto Dio e la cosa-in-sè. Chaplin: Tempi moderni.

Una volta reificati si procede altrettanto per via deduttiva. L'esempio stesso del treno, come giustamente osserva green, impone la deducibilità del reificato, dell'ipostatizzato, impedendo con tutte le sue forze che si scavi sotto questo fondamento fittizio. Cosa che  però è sempre possibile fare rifiutandosi di stare al gioco e decostruendo, falsificandole, le pretese fondamentalistiche.

Non dissimilmente da quanto si può fare con le pretese fondamentalistiche delle astrazioni metafisiche. Che la materia sia diversa non cambia la procedura della decostruzione metafisica perchè la critica non agisce sulla materia ma sulla sua reificazione ideologica.
#5902
I due video spiegano come sia difficile fare assistenza a infetti da covid-19 e quali siano i dpi idonei per laboratori virologici. Mi pare che i cinesi per molte attività ausiliarie (pulizie) negli ospedali siano ricorsi a robot.

Già oltre 2000 ospedalieri sono positivi e se Zaia mantiene la promessa di tamponare tutto il personale ospedaliero veneto penso che questi numeri aumenteranno. Detto ciò, va considerato che il virus in atmosfere ferme è veicolato da particelle più grandi e che avendo l'accortezza di contenere l'espirato dell'infetto e usando maschere FFP2 o 3 il personale ha buone probabilità di salvarsi. Meglio la 3. Per chi fa la spesa invece ritengo che l'esposizione, mantenendo le distanze, sia modesta e bastino anche protezioni più blande. Personalmente, ma abito in una città poco toccata dall'epidemia salvo l'ospedale che però fa da collettore della provincia, evito i supermercati e mi servo nei negozi vicino casa, quindi relativamente sicuri, raggiungibili a piedi. Alla fine della licenza, come da tempo immemore, il miglior DPI è un buon sistema immunitario e questo va a favore di stili salutisti di vita.

Vista la penuria di FFP2 e 3 posto un link per la loro igienizzazione.
#5903
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
18 Marzo 2020, 09:16:57 AM
@paul

E' vero che la rivoluzione ha perso l'autobus, ma gli autobus ripassano e la coscienza (di classe) tiene i muscoli in allenamento per prendere il prossimo.

Coscienza tenuta sempre accesa dalla struttura (socioeconomica) sottostante che non manca mai di mostrare la nudità del re. E della regina. Nella thatcheriana terra dove si predica l'olocausto dei vecchi improduttivi e l'inutilità dei tamponi, tutto Buckingham Palace è stato tamponato e trovati due positivi la vegliarda si è rifugiata di corsa a Windsor dove presumo si tamponeranno anche i cani. Così la coscienza (di classe) resta vigile e medita sul concetto di "gregge" rivolgendo un pensiero affettuoso al suo più improbabile mentore: il marchese del Grillo.
#5904
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
18 Marzo 2020, 08:50:30 AM
Citazione di: baylham il 18 Marzo 2020, 00:53:24 AM
Quando è in gioco la propria e l'altrui vita c'è il massimo dell'espressione morale, sorge il problema, il dilemma, che si accompagna al rischio, all'incertezza della scelta.
Essere in gioco significa proprio che qualcuno o qualcosa deve essere sacrificato, c'è un sacrificio, altrimenti non ci sarebbe alcun problema, alcuna morale.

L'ecologismo insegna che l'automobile, la sua produzione e uso, costituisce già a monte un problema morale in termini di risorse e inquinamento, ancora prima del problema degli incidenti, i quali sono già accettati, scontati moralmente. Basta pensare alla relazione negativa tra gravità probabile dell'incidente, i morti e feriti, e la velocità del veicolo, i cui limiti di velocità individuali e collettivi, legali, sono oscillanti e contrattati moralmente e politicamente.

Quindi se non c'è il conflitto tra valori, tra beni, non nasce il problema, non c'è la morale.

E allora come la risolviamo ?

Che polemos abbia un grande ruolo in natura, ed in particolare in quella umana modificata, è stato filosofeggiato fin dai tempi di Eraclito, sviluppandosi poi in principio dialettico. Il difficile non è tanto constatarlo ma trovare una regola che, almeno a livello dell'unico universo in cui abbiamo possibilità d'intervento modificativo, quello antropologico, permetta di fondare la legge, il nomos, su criteri certi dal carattere epistemico.

Io penso che un principio epistemologico come "omnis determinatio est negatio" ci aiuti a trovarlo e la determinazione sta nell'asimmetria in cui si manifesta inequivocabilmente la negazione: l'assassino non gradisce essere assassinato, il ladro derubato, il truffatore truffato, lo sfruttatore sfruttato, il mentitore ingannato, il traditore tradito, ...

Tale asimmetria permette di stabilire una linea di confine certa tra etico e non-etico una volta si sia dato un sistema di valori che non ha carattere assoluto, ma nella sua determinazione storica costituisce un orizzonte di riferimento per normare, legificare, su un terreno che è tanto più solido quanto più è condiviso. Ed è tanto più condiviso quanto più le soluzioni etiche attuano una ottimizzazione del sacrificio nel do ut des della dialettica sociale.

Nell'esempio citato l'ottimizzazione consiste nel produrre veicoli e stili di vita più ecologici. In ogni ambito della vita sociale siamo in grado di inventare e poi realizzare soluzioni ottimali scontrandoci dialetticamente con quelle che non lo sono più (o non lo sono mai state). La conservazione invece preferisce ipostatizzare lo stutus quo nella sua fissità etica assoluta e da lì partire per aggiustare qualcosa. Un pluralismo da allevamento di polli destinati al mercato.

La cosa più buffa - una vera sfiga metafisica - di tale approccio apparentemente relativistico sta nella fissità dogmatica dei suoi presupposti ontologici che di relativistico non hanno nulla. E' la tautologica fallacia denominata petitio principi in cui si pone a fondamento ciò che si deve dimostrare: Dio per i teisti, la cosa-in-sè per la veterometafisica riesumata, il capitale per chi comanda il mondo attualmente, la macchina per lo scientismo, ...

Dal fondamento non scappa nessuna metafisica - e le più intrappolate sono quelle a loro insaputa - ma almeno che sia umano, sufficientemente umano.
#5905
Complimenti al bosco e alla gioia che può dare in questi tempi. Le maschere non si decompongono. Se la guarnizione è integra e fa tenuta le puoi usare. Consiglio di cominciare con quella meno usata.
#5906
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
17 Marzo 2020, 19:09:06 PM
Citazione di: baylham il 17 Marzo 2020, 10:48:11 AM
Citazione di: Ipazia il 17 Marzo 2020, 08:50:59 AM

Le situazioni in cui si deve decidere chi sacrificare non possono essere fatalisticamente accettate come leggi di natura, qualora non lo siano...

Ma l'etica è proprio questo, decidere chi e che cosa sacrificare.

Sulla base di leggi naturali, non di artifici umani, nei quali l'etica deve trovare soluzioni che non sacrifichino nessuno, a partire dal bene assoluto incontrovertibile che è la vita umana, poi le altre forme di vita, le aspettative umane, il benessere, etc.

Sui valori di rango inferiore alla vita possiamo anche accettare algoritmi, se questi ovviano a peggiori comportamenti umani di giudizio, ma programmare la morte proprio non ci sta. Ed è il motivo per cui si dismetteranno le centrali nucleari e per cui si mettono al bando le sostanze riconosciute cancerogene.

Anche nel caso della locomozione la soluzione etica è l'uso di intelligenza artificiale per rendere più sicuro il mezzo, anche a prova di tossico, ubriaco o suicida, ma non certo programmandolo per uccidere.  Il mezzo di locomozione a guida automatica è possibile solo in contesti in cui non conviva con utenti "deboli".

Ogni soluzione che preveda un danno agli umani è non-etica, essendo che nessun umano, neppure un assassino, è disposto a recitare la parte della vittima.

È proprio tale asimmetria a stabilire il confine tra etica e non-etica.
#5907
I DPI ad apporto d'aria richiedono un casco di tipo "spaziale" collegato con un tubo ad una pompa dotata di filtro assoluto che aspira l'aria dall'esterno e la insufla nel casco. La protezione è garantita dalla pressione positiva che fa uscire l'aria dal casco. Ma se uno è infetto a sua insaputa infetta tutti. E' roba da bonifica amianto o da biologi, sanitari e altri lavoratori che operano in ambienti pericolosi per polveri e germi, la cui atmosfera sia respirabile (non tossica). Ne escluderei l'uso per andare a fare la spesa  ???
#5908
Escluderei le FFP1 per le dimensioni del virus tal quale, anche se in realtà lo inaliamo veicolato da particelle più grandi per cui hanno efficacia perfino le maschere chirurgiche. Ma in situazioni di aerosol veicolati da correnti d'aria naturali o artificiali potrebbe anche presentarsi il virus tal quale e allora se il filtro non ha una idonea capacità filtrante e tenuta siamo spacciati.

Per il resto concordo con i consigli di Eutidemo da me stessa applicati (mascherina chirurgica, bandana sovrapposta, disinfettante, guanti e berretto) nelle scorribande motorie in campagna e collina in cui il rischio maggiore è imbattersi in giannizzeri che interpretano secondo il signorotto locale il DPCM che le consente. Finora mi è sempre andata bene e gli altri veicoli umani, giannizzeri compresi, li ho sempre tenuti a distanza. Buona accortezza è, al ritorno dalle uscite (soprattutto per la spesa dove i contatti ravvicinati sono inevitabili), lasciare 24 ore all'aria fuori di casa il tutto prima di riciclarlo, visto che anche le mascherine sono state sequestrate dalle inesorabili leggi del Mercato e bisogna riciclarle.

Oppure, avendolo a disposizione, un trattamento con aerosol disinfettante in un sacchetto chiuso per tot tempo prima di reindossarle.

Le FFP2 e FFP3 le terrei per situazioni di rischio conclamato (in certi focolai territoriali anche la spesa e il lavoro lo sono) pur avendole a disposizione - il che non è facile - perchè rendono faticosa la respirazione e non si prestano a lunghe camminate o jogging.
#5909
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
17 Marzo 2020, 08:50:59 AM
Citazione di: paul11 il 16 Marzo 2020, 19:38:55 PM
A mio parere ha ragione Phil,
per quanto possa storcerci il naso, queste situazioni sono ormai reali e ci toccano da vicino, in futuro ancora di più.

Mi stupisce che un ricercatore del nomos, archè, aretè,... si arrenda così incondizionatamente di fronte alla dittatura del mercato tecnoscientifico. Una relativista debole, ma eticista forte, come Ipazia crede vi siano ancora speranze alternative al getto della spugna.

Andando ad un esempio più contingente, la questione dei respiratori, io (pre)tendo ad una situazione in cui non sia il valore mercatistico del mezzo tecnoscientifico e dell'umano a determinare se salvare un vecchio o un giovane, ma la ippocratica valutazione virtuosa, secondo scienza e coscienza, se il vecchio sia giunto, per acciacchi e condizioni fisiche generali, al suo fine vita che trasformerebbe l'intubazione in un inutile e inumano accanimento terapeutico. Questione collegata alla buona morta vissuta congiuntamente dall'estinto e dai superstiti.

Le situazioni in cui si deve decidere chi sacrificare non possono essere fatalisticamente accettate come leggi di natura, qualora non lo siano, ma attivare una (pre)tensione verso situazioni in cui non si ripetano più. Situazioni che nella mia antica professione si definiscono come rischio zero. Il rischio zero è il santo graal virtuoso dell'universo antropologico qualora il valore vita umana diventi nomos, archè, aretè. Il che non è, ma si , secondo buona etologia relativista. Però vale la pena darlo, e la storia della civiltà umana si attorciglia intorno a questa funzione evolutiva ideale.

In tale funzione la self driving car diventa un orpello etico del tipo inviso a green (e pure a Ipazia), per cui la casserei di brutto e di fronte al primo morto ammazzato farei un gran casino. Lo stesso Asimov in io robot, ci ha messo in guardia dai rischi di delegare i comportamenti etici alle macchine. E ai loro programmatori. Rischi dovuti all'impossibilità logica di produrre un nomos-macchina senza coni d'ombra.
.
#5910
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
16 Marzo 2020, 19:18:49 PM
Citazione di: paul11 il 16 Marzo 2020, 15:10:42 PM
@ipazia
E' da qualche hanno che penso che il rapporto marxista e materialista fra struttura che determina la sovrastruttura, non funzioni affatto. Non funziona nemmeno in termini cultural filosofici, nonostante la selva di pensatori filo marxisti che sono più sociologi e antropologi nelle loro considerazioni, che filosofi.
La mia considerazione è che solo una morale può impedire lo sfruttamento umano dichiarandolo immorale e nelle pratiche giuridiche bollandolo come non legittimo. Quindi è il contrario di ciò che pensa Marx, è la sovrastruttura culturale teoretica e pratica politica giuridica che deve decidere: non si può aspettare che sia l'economia con il mercato o il materialismo ideologico a decidere quello che non verrà mai deciso.

Il materialismo storico spiega la patologia non la cura. La cura passa attraverso la coscienza (di classe) che modifica le condizioni materiali della produzione e dell'appropriazione rivoluzionando la struttura socioeconomica che quelle condizioni eterna. Il rapporto tra struttura e sovrastruttura è dialettico, retroattivo, non meccanicamente deterministico come la caricatura capitalistica del marxismo ideologicamente spaccia. Si agisce su entrambi i livelli della struttura socioeconomica e della coscienza della sua inumanità. Di cui abbiamo un esempio eclatante nella reazione del Mercato alla crisi epidemica (borsa, spread).

CitazioneE non è neppure la condizione materiale economica a creare le condizioni per ribaltamenti culturali.

E che altro ? Sospendiamo Spartaco e Rousseau nell'iperuranio ?

Pensiamo davvero che scrivere su papiri statici (in pochi) o su bit naviganti (in tanti) sia indifferente nei ribaltamenti culturali ?