Citazione di: baylham il 09 Marzo 2017, 16:11:44 PMCaro Baylham,
Il concetto di sovrappopolazione è relativo. L'eccesso va riferito alla scarsità di qualcosa, che indico nelle risorse naturali ed ambientali, in particolare il consumo di fonti di energia e la produzione di rifiuti, leggasi inquinamento, degradazione dell'ambiente in senso generale.
La crescita della produttività, anche attraverso l'automatizzazione del processo produttivo, è necessaria se si vuole contemporaneamente una crescita della popolazione, una riduzione dell'uso delle risorse naturali, una riduzione dei rifiuti e un aumento dei redditi e dei consumi. Ma l'ottenimento di tutti questi obiettivi non è affatto garantito dal cambiamento tecnologico, è più probabile il risultato contrario. L'aumento della popolazione assieme all'aumento della produzione si ottiene generalmente con un aumento del consumo di fonti di energia e di produzione dei rifiuti. Questo è l'aspetto problematico, drammatico, di qualunque sistema economico, anche il più statico e conservativo.
La concezione sovranista della politica economica è una reazione anacronistica verso un processo ormai inarrestabile quale è la globalizzazione, l'internazionalizzazione delle relazioni economiche.
Lo Stato non aveva e non avrà il pieno controllo del sistema economico interno attraverso la sua politica, a maggior ragione in un sistema ormai fortemente integrato internazionalmente. Le ricette pseudo keynesiane per la piena occupazione (attribuirne la paternità a Keynes è scorretto) si sono rivelate praticamente inefficaci, col risultato che all'instabilità degli investimenti e del sistema finanziario si è aggiunta l'instabilità finanziaria dello Stato. La manovra sui cambi, deprezzamento o svalutazione, come politica espansiva di uno Stato può essere efficace per l'occupazione ma è contrastabile da una analoga manovra degli altri Stati.
Sono convinto che l'affermarsi del nazionalismo e protezionismo e la dissoluzione dell'Unione come risposta alla crisi in Europa, per l'Italia avrà il risultato di portare al rapido default dello Stato. Le conseguenze non sono prevedibili, ma immagino saranno tragiche.
il concetto di SOVRAPOPOLAZIONE è relativo in un determinato contesto di crescita relativa...ma diventa assoluto in un contesto di crescita assoluta.
Ed infatti:
-------------------------
IN SENSO RELATIVO
Non c'è alcun dubbio che l'eccesso vada riferito alla scarsità (o all'errato sfruttamento) di qualcosa, che consiste "anche" nelle risorse naturali ed ambientali; cioè, in particolare il consumo di fonti di energia e la produzione di rifiuti, leggasi inquinamento, degradazione dell'ambiente in senso generale.
A questo io aggiungerei anche alcuni perversi "dirottamenti" delle risorse esistenti: ad esempio, la destinazione di gran parte della produzione cerealicola all'allevamento di animali, per saziare di carne la parte ricca del pianeta, mentre quella povera muore di fame.
E di esempi se ne potrebbero fare molti altri.
------------------------------------
IN SENSO ASSOLUTO
Il mio discorso, però, era alquanto diverso, perchè io affrontavo il problema in termini assoluti.
Ed infatti:
- E' ovvio che, se su una nave in viaggio nell'oceano, le risorse a bordo vengono sfruttate e distribuite male, ed ad ogni porto sale a bordo altra gente, la situazione si fa sempre più grave; ma, affrontando meglio tali problematiche, e risolvendo il problema dell'inquinamento e dei rifiuti, si riesce ad andare ancora avanti (sempre peggio, però).
- Ma è parimenti OVVIO, anche se nessuno ci sente da questo orecchio, che se ad ogni successivo porto il "bilancio" tra passeggeri sbarcati e passeggeri imbarcati continua a restare SEMPRE positivo (sia pure a tasso variabile), alla fine, prima o poi, le risorse non basteranno più comunque, in qualsiasi ottimale modo le si voglia sfruttare, gestire e distribuire.
Ci sono del LIMITI FISICI, non solo allo sfruttamento delle risorse disponibili...ma anche allo spazio disponibile.
Speriamo solo che il problema non si debba risolvere da solo, con sistemi di "autoregolazione", come le guerre, le pestilenze, la morte per inedia di intere popolazioni.
-------------------------------------
Le soluzioni al PROBLEMA RELATIVO che tu prospetti, secondo me, sono perfettamente condivisibili; ma non risolvono il PROBLEMA ASSOLUTO, la cui inesorabilità è di carattere matematico (aumento numero dei terrestri)/ geometrico (area in mq disponibile).
La seconda variabile non si può cambiare (salvo migrazione nello spazio), mentre la prima sì; se non si interviene su di essa, la fine è procrastinabile, ma è comunque inevitabile!
--------------------------------------
Quanto al fatto che la concezione sovranista della politica economica sia una reazione anacronistica verso un processo ormai inarrestabile quale è la globalizzazione, l'internazionalizzazione delle relazioni economiche, con me sfondi una porta aperta; quel che mi sorprende è che la cosa è talmente EVIDENTE, che mi pare davvero strano che ci siano molti che ancora non riescono a capirla.
Per restare al mio esempio della nave, infatti, i "sovranisti" sono un po' come quei passeggeri i quali, quando la nave comincia ad affondare, pensano di salvarsi sigillando le fessure dell'oblò della propria cabina con l'adesivo per chiudere i pacchi.



Peraltro anche io, come te, sono convinto che l'affermarsi del nazionalismo e protezionismo e la dissoluzione dell'Unione come risposta alla crisi in Europa, per l'Italia avrà il risultato di portare al rapido default dello Stato.