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Messaggi - Ipazia

#5971
Racconti Inediti / Re:Fortuna, sfortuna, chi lo sa?
29 Febbraio 2020, 22:25:18 PM
La libertà del proprio limitato tempo di vita ha un valore che nessun padrone puó pagare. Basta riuscire a sopravvivere; alla vita provvede la libertà.
#5972
Tematiche Filosofiche / Re:Sileno
29 Febbraio 2020, 22:01:46 PM
Citazione di: Phil il 29 Febbraio 2020, 11:14:41 AM
Forse anche l'oltre-uomo, colui che è "oltre" il coro, non potrebbe che esser anch'egli eroe tragico, che con la sua necessaria morte (e annesso amor fati) terrebbe in vita l'eterno ritorno, ovvero il percorso che porta al suo stesso coronamento "oltre" l'umanità deicida, ma non oltre la tragedia del vivere (l'esser-per-la-morte, come riformulerà qualcuno venuto dopo Nietzsche).

La tragedia del vivere mortale non è più tale se si supera la fase pietrificante della Medusa, cosa per cui già Epicuro aveva fornito la sua ricetta. L'oltreuomo prende pienamente possesso della sua condizione mortale senza restarne travolto fino alla necessità di surrogati sovrannaturali illusionali o sbornie nichilistiche. Prendere atto del destino mortale fino ad amarlo questa è la firma dell'oltreuomo; il progetto spirituale immanente, terreno (Erdgeist) su cui Nietzsche-Zarathustra spende la sua vita e lascia il suo contributo all'eterno ritorno delle generazioni umane in una fase cruciale della loro evoluzione.
#5973
Tematiche Filosofiche / Re:Sileno
29 Febbraio 2020, 10:40:21 AM
Citazione di: paul11 il 29 Febbraio 2020, 00:57:49 AM
ciao Ipazia,


Sileno indirizza la sua sentenza a tutta la stirpe umana.
Sono d'accordo che "la morte di dio" ha lasciato spazio ad una decadenza.
E qui penso che Nietzsche abbia fallito, più ancora di un "dio in vita".
E se tanto mi dà tanto......significherebbe che alcuni paradigmi nietzscheani
non sono filosoficamente  pertinenti e deformano il suo pensiero.
E' solo un invito a riflettere la mia, non una sentenza.

Anche Cristo ha fallito per circa tre secoli, ma poi ha regnato su una delle parti più evolute del pianeta per un millennio e mezzo senza rivali e anche oggi vive bene di rendita su quella storia.

I tempi dei rivolgimenti storici, per quanto accociati, durano ancora molte generazioni e nel loro succedersi si modificano anche le prospettive dei profeti, pur rimanendo essi punti di riferimento sempre fecondi nel divenire delle interpretazioni e attualizzazioni.

FN soffriva i pregiudizi del suo tempo, ma ne era consapevole e usava il suo martello, per come sapeva e poteva, per demolirli, con una abilità persuasiva certamente più potente delle sue intuizioni costruens, che non sono così misere come la riduzione del suo pensiero all'opera giovanile trattata, ancor peggio se si vuole ridurre ingenuamente il maestro della maschera all'arcaico e archetipico Sileno.
#5974
Se la destra è sempre stata strumento consapevole del potere della borghesia capitalistica, il capolavoro del Capitale è avere trasformato anche la sinistra politica in una sua marionetta da manovrare nel teatrino parlamentare della democrazia liberal-liberista. Oggi chi parla di destra e sinistra comunica la retorica ideologica del Capitale.
#5975
Tematiche Filosofiche / Re:Sileno
28 Febbraio 2020, 22:30:55 PM
Sileno è immortale e non può che rispondere così ad un mortale della specie più infima schiava del mito della ricchezza, a cui non puó che consigliare l'oblio, assistito dal dono che il suo pupillo Dioniso ha donato agli umani.

Sileno è uno spirito della terra, di quella terra che FN ha contrapposto sempre più all'illusione della salvezza celeste, ma dal cui spirito di gravità ha cercato per tutta la vita una via d'uscita. Pure nell'apollineo che ritorna nel frammento tardo postato da Lou, quasi una vendetta postuma del maestro ripudiato Schopenauer. Senza rinunciare al dionisiaco (Ecce homo: Dioniso contro il Crocefisso).

Ma sono gli ultimi fuochi di una battaglia filosofica che torna alle origini elleniche del suo pensiero, consapevole di non aver raggiunto le cime che aveva intravisto Zarathustra, la cui conquista rimanda all'oltreuomo che egli sa di poter solo annunciare dalla terra di mezzo in cui la morte di Dio ha lasciato immondo spazio alle nefandezze dell' "ultimo uomo" e ai suoi vitelli d'oro. Erede moderno della figura di Mida: Eintagsgeschlecht, genere che vale non più di un giorno. Metafisicamente: una botta e via. Nullità.
#5976
Tematiche Filosofiche / Re:Sileno
28 Febbraio 2020, 08:57:41 AM
O pessima lettura di filosofia e saggezza di un filosofo ?
#5977
Tematiche Filosofiche / Re:Sileno
28 Febbraio 2020, 07:09:36 AM
Qual'é la chiave di lettura  volta di Nietzsche ?
#5978
Citazione di: anthonyi il 27 Febbraio 2020, 07:10:18 AM
... in poco tempo siamo ritornati all'ordinaria e democratica contrapposizione tra sinistra e destra.

... gatto e volpe ?
#5979
Cinema, Serie TV e Teatro / Re:Il Sole Ingannatore
27 Febbraio 2020, 07:58:59 AM
Dei crimini del socialismo reale sappiamo tutto, grazie pure ad ottima letteratura, romanzesca pure nella fuga dalla cortina di ferro. Non altrettanto si può dire dei crimini del mondo libero, a riconferma ennesima del paradigma della "storia scritta dai vincitori".

Restando nel nostro piccolo, pochissimo sappiamo delle trame che hanno intessuto le stragi di Stato e di Nato fin dall'immediato dopoguerra di Portella della Ginestra. Conosciamo i picciotti, per lo più latitanti o prescritti, ma non i registi, in gran parte deceduti, con tutti gli onori dopo aver ricoperto le più alte cariche dello stato e della società, da dove hanno diretto, o quantomeno partecipato e saputo, di queste trame criminali.

Ma la storia, per quanto soggetto principe di falsificazione, qualche vendetta se la prende anche sul Mondo Libero, scoprendone gli altarini, come quando consegnó a imperitura memoria in mondovisione la faccia livida di un afroamericano che cercava di convincere il mondo della giustezza del genocidio di un milione di iracheni, in gran parte civili. E se n'è presa un'altra clamorosa quando ha consegnato ad un erede e rampollo del socialismo reale il compito di ripulire dalla feccia sponsorizzata dal Mondo Libero il prosieguo della carneficina occidentale del medio oriente. Dalla feccia più impresentabile, perché quella consolidata in stati che di libero non hanno nemmeno la presunzione, continua ad essere foraggiata in armi per le sue guerre locali.

Sorvolo per carità di Mondo Libero e brevità di post le vicende parallele note come piano Condor, il cui patriarca, osannato da cons e dem del Mondo Libero, morirà impunito e gratificato pure dal Nobel. Premio mancato dai nostri venerabili nazionali. Ma non si puó avere tutto dalla vita. E neppure dalla morte. Che peró una ingiustizia postuma ancora la consente: l'oblio, la memoria falsificata e prescritta. Buona per una fiction ingannatrice. E la retorica connessa.
.
#5980
Citazione di: Lou il 26 Febbraio 2020, 16:08:27 PM
Per rispettare la diversità occorre imparare a rispettare l'unicità: Ogni individuo è unico e insostituibile rispetto all'altro e viceversa. Tra gli uomini c'è variabilità, differenza, non identità. perciò trovo molto importante salvaguardare il principio di uguaglianza, il solo che può garantire il rispetto per le nostre unicità e differenze. Siamo sempre l'altro, l'uno per l'altro. In questo siamo tutti uguali.

Concordo. Il rispetto della diversità é possibile solo laddove vi è uguaglianza di riconoscimento sociale. La qual cosa é paradossale e forse con qualche contraddizione metafisica, ma all'atto pratico funziona così.
#5981
"Democrazia" é così complessa che bisogna metterci accanto un aggettivo per capire di cosa si parla, visto che il "popolo in sé" é una chimera assoluta che non ha mai governato nulla.

Ultimamente se ne sono accorti anche gli esperti che hanno coniato il termine "populismo" per chi si ostina a credere in questa chimera.
#5982
Citazione di: baylham il 26 Febbraio 2020, 10:52:27 AM
Sono convinto che i principi siano inutili: fino a che punto si può spingere il principio di precauzione?
Spinto all'estremo ottiene il risultato opposto.
Perciò entra in gioco la politica, di cui non apprezzo gli inviti all'unanimità.

Il principio di precauzione entra in campo tutte le volte che non si ha il pieno controllo di un evento naturale. Ad esempio: non si autorizza un albergo all'imbocco di un canalone dove possono precipitare valanghe; non si autorizza un farmaco senza un rigoroso iter di valutazione della tossicità; in zona sismica sono obbligatori certi criteri costruttivi; ...
#5983
All'importante osservazione di InVerno rispondono le scienze cenerentole - perchè meno facilmente convertibili in profitto ed anzi spesso controcorrente - della prevenzione. Solo indagini approfondite di tipo genetico, virologico e epidemiologico ci possono spiegare perchè e in che modo si sopravvive ad epidemie e condizioni igieniche pestilenziali (tipo molte situazioni terzomondo).

Anche in questa epidemia non sapremo mai la letalità "in sè" del virus perchè ci manca il denominatore, che potrebbe essere molto significativo, dei positivi asintomatici, ovvero di coloro che "motu proprio" hanno contrastato il virus col solo ausilio del loro sistema immunitario. A loro, e nostra, totale insaputa.

Un'indagine epidemiologica statistica mirata (ricerca anticorpi popolazione asintomatica) nei focus del contagio potrebbe rispondere a tale quesito a bocce ferme dopo la fine della fase epidemica. La tecnoscienza le risposte le dà: basta valorizzarla per quanto merita. Più risposte ci dà la tecnoscienza, meno ce ne deve dare la (più fallace) politica.

Riguardo al quesito principale penso che il principio di precauzione - melius abundare quam deficere - sia la migliore strategia quando ci vanno di mezzo la salute e la vita.
#5984
Le epidemie sono materia epidemiologica che é una scienza cenerentola perché si contrappone ad interessi economici ben consolidati al potere. La storia dell'eziologia tecnopatica del cancro é emblematica.

Nel caso specifico solo una accurata indagine epidemiologica può dirci la verità. La quale si sottrae per la forbice subdola tra casi aspecifici che portano all'autoguarigione con trattamenti influenzali classici e casi ostinati fino all'esito letale.

E' possibile che i pazienti 0, non lo sappiano neppure loro di esserlo perché portatori sani di un virus che nel loro organismo é stato combattuto efficacemente dal loro sistema immunitario senza sintomatologia alcuna.

E' pure possibile che nel suo ciclo evolutivo il virus abbia aumentato la sua capacità di sopravvivenza, letale per l'infettato, fino ai casi spedalizzati che gli hanno finalmente dato la sua carta d'identità, con gli infettivologi ancora una volta tra i più esposti come nel caso Urbani-sars e del giovane medico cinese deceduto a Wuhan.

Solo investire in virologia ed epidemiologia può darci le strategie e tattiche giuste per combattere le malattie dell'uomo e del pianeta.

Masters of war and peace, permettendo.
#5985
Citazione di: Phil il 22 Febbraio 2020, 20:45:13 PM
...
Detto altrimenti, secondo me la verità appartiene al lato del soggetto (narrazione, descrizione, etc.), mentre nel lato dell'oggetto c'è esistenza (esperienza, accadere, etc.); il linguaggio è ciò attreverso cui l'uomo "guarda" il reale, conviene che egli sappia cosa appartiene alla "lente" e cosa al "panorama": nel mondo "troviamo" la verità, oppure la verifica del nostro discorso (concettualizzazione, etc.)? E quando non la troviamo, ciò che viene falsificato è la realtà o il nostro discorso?

P.s.
Fermo restando che in generale si parla di «verità» con tanti significati (empirico, mistico, logico, etc.); questa è solo la spiegazione della mia preferenza personale (quantomeno off topic).

Ineccepibile dal punto di vista logico, ma di difficile applicazione in uno stadio prelogico in cui l'esistenza dice qualcosa ad un soggetto che non vi si relazione in modo logico bensì istintuale/intuitivo, interpretando comunque con cognizione di causa (prelogica) il fatto, l'accadimento, come da successiva verifica logica e sperimentale. Molte scoperte portano alla verità per via intuitiva, per strane, al limite dell'onirico, associazioni mentali non logicizzabili nella consueta liturgia deduttivo-causale.