Citazione di: donquixote il 24 Novembre 2016, 08:46:58 AMBravo, Donquixote, dico sul serio, senza la benchè minima ironia; se io avessi voluto ribattere qualcosa alle mie argomentazioni, non avrei potuto trovare di meglio!
Ammirevole questa tua dedizione a favore di una informazione dettagliata (anche se solo "leggermente" di parte) per quanto concerne il referendum prossimo venturo. L'altro giorno in un sondaggio su "la7" (per quanto ovviamente possa valere) si è scoperto che solamente l'otto per cento degli interpellati riteneva il referendum una priorità, poichè la grande maggioranza pensava ad altro. A fronte di questi numeri la totale colonizzazione dei talk show televisivi, dell'informazione cartacea e dei dibattiti sulla rete da parte di questo argomento appare alquanto sproporzionata. Per entrare solo incidentalmente nel merito del tuo messaggio ricordo che il voto è una delega fornita a qualcun altro che agisce per conto tuo, per cui se tu sei un avvocato e io il cliente tu sarai il tramite fra me e il giudice, e dovrai agire per mio conto solo perchè la legge non mi permette di andare direttamente innanzi al giudice a far valere le mie ragioni. Se tu a tua volta deleghi un tuo collega (ad esempio un domiciliatario) il discorso di fondo non cambia, perchè è come se quello lo avessi scelto io per tuo tramite.
Ma la questione più importante che vorrei sottolineare è che se ognuno si comportasse responsabilmente e facesse il suo dovere con onestà, impegno, dedizione e competenza non ci sarebbe bisogno di tutti questi arzigogoli normativi e nemmeno dei "pesi e contrappesi". Se invece uno vuole semplicemente approfittare del potere acquisito per farsi gli affari suoi alle spalle altrui allora qualunque norma tu possa approvare sarà insufficiente poichè, come si sa, "fatta la legge trovato l'inganno". Quindi sia nel primo che nel secondo caso il voto sarebbe inutile, e l'idea che il "cittadino comune" sia in grado di scegliere qualcuno migliore di lui da innalzare a classe dirigente è totalmente sbagliata; è come se gli studenti fossero in grado di valutare i loro professori e scegliere i migliori fra loro tramite elezioni: sceglierebbero certamente coloro che promettono i voti migliori indipendentemente dalla preparazione e dal merito, come accade anche in politica.
Per quanto mi riguarda sono oltre 20 anni che non voto e non farò certo eccezione in questo caso, anche perchè trovo orrenda questa costituzione e non certo "la migliore del mondo", e qualche cambiamento nell'organizzazione dei posti di potere non cambia la sostanza.
Chapeau!
La tua replica, tuttavia, pur essendo dialetticamente molto abile e sottile, è tuttavia infondata per due motivi, uno GIURIDICO e l'altro LOGICO:
MOTIVO GIURIDICO
1) In primo luogo, in via di principio, "delegatus delegare non potest".
Per cui, se io ho scelto un determinato avvocato per farmi difendere in Tribunale, tale avvocato non può affatto "subappaltare" la mia difesa ad un altro avvocato, al quale non ho direttamente conferito delega alcuna; ed infatti, si tratta di incarichi conferiti "intuitu personae", e, cioè, avendo riguardo alla persona delegata, in quanto si ritengono di particolare rilevanza le qualità personali dei soggetti a cui conferiamo la specifica delega.
Il fatto, poi, che l'avvocato delegato, ex art. 2232 Codice Civile possa farsi coadiuvare e/o sostituire in determinati frangenti, non cambia il fatto che il delegato resta esclusivamente lui; e non il coadiuvante e/o il sostituto.
2) In secondo luogo, a prescindere dal principio generale di cui sopra, il "voto politico", ai sensi dell'art. 48 della Costituzione (che, per fortuna, resta immodificato), salvo casi particolarissimi, è assolutamente "indelegabile", in quanto:
a) personale;
b) eguale;
c) libero;
d) segreto.
Per cui, essendo il voto "personale" (a) e "segreto" (d), se venisse delegato dai cittadini ai consiglieri regionali, perderebbe queste due caratteristiche costituzionali che, ai sensi dell'art. 48 della Costituzione restano invariate.
D'altronde, se davvero i consiglieri regionali dovessero regolarsi "in conformità alle scelte dei cittadini nelle elezioni regionali", il loro diritto al "voto elettorale" dei senatori (sancito dal nuovo art.57 comma 1 della riforma) non sarebbe "libero" (c); per cui, anche sotto tale aspetto, il prospettato marchingegno della riforma, NON PUO' FUNZIONARE, ma è solo uno specchietto per le allodole.
MOTIVO LOGICO
Come già o detto nel mio primo intervento, per "il principio del terzo escluso", i senatori:
- o li eleggono i cittadini (ma la riforma lo esclude):
- o li eleggono i consiglieri regionali (come la riforma prevede).
"TERTIUM NON DATUR"!!!
Di mamma ce n'è una sola...due donne diverse non possono partorire lo stesso figlio!

Ma gli (snaturati) padri costituenti della riforma, vogliono inventarsi un inesistente TERZO ESCLUSO, elucubrando che i consiglieri regionali, nell'eleggere i senatori, dovranno "conformarsi" alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi (peraltro secondo modalità stabilite da una legge che ancora non esiste).
Il che, per le argomentazioni già espresse nel mio primo intervento, è una palese "contradictio in adjecto", perchè, in sostanza, si riduce al seguente "nonsense": "I senatori vengono scelti dai consiglieri, in base alle scelte dei cittadini"!"

Per cui, ne consegue che (anche considerando che una legge ordinaria non potrà più modificare la legge costituzionale) se vincerà il SI' al referendum, non c'è dubbio alcuno che, ai sensi dell'art.57 comma 1 saranno comunque i Consigli regionali ad <<ELEGGERE>> i senatori tra i propri componenti, e non più i cittadini.
Punto!
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Poi tu passi ad un altro tema, dicendo che "...se ognuno si comportasse responsabilmente e facesse il suo dovere con onestà, impegno, dedizione e competenza non ci sarebbe bisogno di tutti questi arzigogoli normativi e nemmeno dei "pesi e contrappesi".
Sono d'accordo anche io: se tutti fossero onesti, la Polizia non servirebbe a niente!
I "pesi e i contrappesi" di uno Stato di Diritto, invero, non sono di certo sufficienti ad evitare che l'uomo sia ambizioso e/o corrotto; anzi, al contrario, proprio dando per scontata la cosa, cercano almeno di limitare i dannosi effetti dell'ambizione e della corruzione umana...bilanciando un potere con un altro.
Direi, anzi, che è una soluzione molto smaliziata e realistica!

Quanto a "....l'idea che il "cittadino comune" sia in grado di scegliere qualcuno migliore di lui da innalzare a classe dirigente è totalmente sbagliata", la tua affermazione potrebbe anche essere vera.
Anzi, per come la vedo io, spesso lo è!
Ma il punto NON E' se egli sia in grado di scegliere bene o male...quanto, piuttosto, E' CHE NON ESISTE UNA ALTERNATIVA REALISTICA!
Churchill diceva che la democrazia è la peggior forma di governo possibile... eccezion fatta per tutte le altre!!!
Dio ci scampi dalla Repubblica di Platone!
Ed infatti, con quale altro criterio dovrebbero essere scelti i Governanti?
In base all'investitura divina?
Oppure in base ad un concorso pubblico, come i professori?
Quanto a non votare questa riforma costituzionale, sei ovviamente libero di farlo, visto che, da quanto dici, non ti interessa affatto di perdere il diritto di voto votando NO.
Ammetto che il diritto di voto (specie quello di questo senaticchio da burletta) conta un po' pochino; ma è l'unica MINIMA forma di sovranità che ci resta...ed io non voglio buttarla via, per quanto misera essa sia.
Poco è meglio di niente, ed anche una brutta Costituzione può essere peggiorata da Costituzioni peggiori!!!
