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Messaggi - anthonyi

#5986
Citazione di: giona2068 il 18 Maggio 2017, 12:31:09 PM
Citazione di: anthonyi il 18 Maggio 2017, 11:27:38 AM
Citazione di: giona2068 il 17 Maggio 2017, 21:57:41 PM
  Quindi nell'uomo che ha un io debole c'è più speranza che in uomo dall'io forte che si combina sempre con superbia ed orgoglio i quali sono il peggio del peggio.

Sei proprio sicuro che sia così, spesso l'orgoglio si combina alle sicurezze interiori. L'uomo debole è colui che esprime un'aggressività preventiva perché teme altrimenti di essere messo sotto. L'uomo forte, sicuro di se, non ha bisogno di esprimere disprezzo nei confronti degli altri.
La verità è che l'uomo debole è percepito positivamente da chi ha una visione impositiva, perché vede l'opportunità di poterlo controllare.




Sarebbe vero quello che dici e  lo si riscontra nel giornaliero. ma  solo se  l'uomo forte e sicuro  lo fosse veramente. In verità più forte e sicuro  di se è, a meno che la sua sicurezza non sia fondata sul credere,  più è fuori strada e più la sua caduta, prima o poi, sarà devastante.  In pratica  le persone falsamente sicure vengono scambiate per persone dalla forte personalità quando in verità sono solo dei testardi incapaci di mettersi in discussione.
E' vero che l'uomo forte non esprime disprezzo verso gli altri, ma nel cuor suo pensa che nessuno sia come lui. Questo non è disprezzo espresso ma  latente  che quando viene toccato si esprime abbondantemente.
Dopo tutto,  visto  che l'uomo  falsamente sicuro, cioè sicuro senza credere nel Signore Dio,  vive nell'inganno,  cosa ci si può aspettare da chi vive nell'inganno?
L'uomo veramente sicuro di se  è amante, paciere, umile, mite ,  dolce e buono di cuore e oltretutto sorridente con un sorriso divino e con un volto pieno di luce.
L'uomo per amare deve  trovare nell'altro un valore uguale a quello che attribuisce a se stesso, se si sente sicuro perché il suo io è alimentato dalla sua condizione di superiorità, quantunque non espressa, non può amare né se stesso negli altri e,  anziché sorridere, ride o ghigna.
Per questo nel mio primo post di questo topic  ho scritto che l'io è l'anticristo nell'uomo. Più è forte l'io più l'anticristo è incarnato nella persona.
E' anche vero che l'uomo dall'io debole viene percepito  positivamente, nel senso di terreno di conquista, da chi ha una visione impositiva, ma è anche vero che non tutti abbiamo  questa visione. Ringraziando il Signore Dio ci sono persone che vogliono aiutare e si rivolgono ai deboli perché c'è più speranza che  questi ultimi accolgano l'aiuto.

Nella Bibbia, e nella cultura ebraica c'è un concetto, quello di uomo giusto, tale concetto è indipendente dalla religione infatti è spesso applicato a soggetti di altre religioni, questo per me è il concetto di uomo forte, un uomo forte nella giustizia, al di là delle attribuzioni a simboli religiosi che a volte possono anche essere feticci.
#5987
Citazione di: giona2068 il 17 Maggio 2017, 21:57:41 PM
  Quindi nell'uomo che ha un io debole c'è più speranza che in uomo dall'io forte che si combina sempre con superbia ed orgoglio i quali sono il peggio del peggio.

Sei proprio sicuro che sia così, spesso l'orgoglio si combina alle sicurezze interiori. L'uomo debole è colui che esprime un'aggressività preventiva perché teme altrimenti di essere messo sotto. L'uomo forte, sicuro di se, non ha bisogno di esprimere disprezzo nei confronti degli altri.
La verità è che l'uomo debole è percepito positivamente da chi ha una visione impositiva, perché vede l'opportunità di poterlo controllare.
#5988
Citazione di: giona2068 il 16 Maggio 2017, 19:05:42 PM
Citazione di: davintro il 16 Maggio 2017, 12:52:57 PM
condivido con convinzione l'identificazione della spiritualità con la vita interiore. La spiritualità è proprio questa componente di libertà della persona che porta il soggetto ad agire, pensare, sentire alla luce di sé stesso, in autonomia. Ma perché l'identità spiritualità-libertà-vita interiore conservi il suo senso e valore è necessario svincolare il concetto di "interiorità" dalle accezioni con cui spesso viene inteso nel senso comune, nel senso nel quale "interiorità viene identificata unicamente con il complesso degli stati d'animo soggettivi, passioni, impulsi più o meno irrazionali che movimentano la vita dell'anima. Ma nella misura in cui l'Io si lascia passivamente travolgere da tali impulsi e stati d'animo, aderendo ad essi ciecamente, non si può parlare davvero di libertà, dunque neanche di spiritualità. Vita interiore è sinonimo di spiritualità quando diviene razionalità, dominio di sé, autocoscienza. In questo caso l'Io non si lascia più trascinare passivamente dagli impulsi, bensì li oggettiva, li valuta alla luce di modelli, criteri regolativi di ordine teoretico, estetico o morale cui attribuisce un valore di universalità, in relazione a cui dare significato alla molteplicità delle situazioni contingenti della nostra vita, e ricondurre gli aspetti della nostra personalità ad un "nucleo" stabile, che l'Io elegge come il proprio autentico sé. Spiritualità è questo interrogarsi  attivo dell'Io riguardo le proprie tendenze che porta a chiedersi " quanto seguire questo impulso è coerente con i miei valori, con la mia autentica identità? Quanto questa percezione delle cose si armonizza con il modello di visione di verità oggettiva a cui aderisco? Cioè spiritualità vuol dire capacità di oggettivazione, e per questo è necessario che la vita interiore sia intenzionalmente rivolta al trascendimento del proprio particolarismo soggettivo, e sempre in correlazione con l'oggettività. L'interiorità non è mero soggettivismo, ma direbbe Sciacca, "interiorità oggettiva", luogo di partenza da cui l'Io si apre all'ulteriorità del reale


Mi dispiace contraddirti ma non posso non farlo.
Il tuo sarebbe un bel discorso se anziché essere fondato sull'io fosse fondato sulla negazione di esso.
L'Io, escludendo l'io fondato sulla fierezza di essere figli del Signore Dio che guida i nostri passi, è l'anticristo nell'uomo, per cui dove c'è l'io, tanto caro a molti, non c'è posto per il Signore Dio. Esso diventa  il "dio" dell'uomo stesso e genera superbia, orgoglio, egoismo, violenza e desideri he lo nutrono.
Infatti quando il Signore incontra il giovane ricco che voleva seguirlo gli dice: Rinnega te stesso(rinuncia al tuo IO) vendi tutto e seguimi...
Anche nel Pater nostro diciamo: ...sia fatto la Tua volontà.
Se l'io è forte è impossibile fare la Sua volontà.

Credo che il centro della diatriba sia insito nel concetto di io. L'io è una costruzione mentale, il risultato di un equilibrio tra spinte alternative, istinti, emozioni e ragione. Gesù certamente diceva: "Rinnega te stesso" ma proprio perché era pronto ad offrire un'alternativa, un modello di riferimento pronto a gestire nella maniera migliore tutte queste spinte. E la proposta di Gesù era rivolta ad un io, il quale avrebbe dovuto scegliere di rinnegarsi, ed in questo avrebbe compiuto un forte atto di autoaffermazione.
D'altronde noi sappiamo che molti degli errori umani dipendono da una debolezza interiore, molti drogati diventano tali perché sono deboli e potrei continuare...
#5989
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 01:55:29 AM
Citazione di: anthonyi il 12 Maggio 2017, 17:55:22 PM
Con Keynesiano io intendo un'interpretazione che viene proprio dalla Teoria generale, al di là delle revisioni successive.
Comunque mi rendo conto che l'Europa in cui vivevamo prima dell'Euro era un paradiso privo di ogni forma di ingiustizia sociale, io immagino tu l'abbia conosciuta per parlarne con tanta foga.

c'erano comunque le ingiustizie sia chiaro, ma paragonate a quelle di oggi...è incredibile come tutto sia cambiato in peggio (e siamo solo all'inizio).

non intendo come tenore di vita, internet è stato un salto qualitativo che manco ci sognavamo.

intendo di protezione sociale.
oggi se dici protezione sociale ti saltano addosso parlando di carrozzoni statali, di dove prendiamo i soldi etc....

la gente era sicura di trovare lavoro (almeno a Milano).

oggi è un incubo dovrei accettare lavori da schiavo....

la cosa pià assurda è che parlando con amici ventenni, mi parlano che il problema siamo noi, che non scendiamo a patti con gli schiavisti, e che loro, per colpa nostra devono lavorare il doppio.....(ognuno per se fa i propri tornaconti) immaginate le tensioni nelle aziende!

è la guerra dei poveri...è sempre stata la guerra dei poveri.
c'est la vie!




Tra gli anni 70 e i tempi d'oggi c'è stata la Reaganomics, la Tatcher, gli accordi sul commercio mondiale del 1985. L'effetto è stato che circa 4 miliardi di individui sono entrati in un circuito di sviluppo economico, oggi in Cina, India, Pakistan, Bangladesh (So di un bengalese che dall'Italia se n'è ritornato al suo paese perché non gli conveniva più stare qui), Brasile, ... si sta molto meglio di allora.
Si tratta di un'evoluzione che l'Europa ha sostanzialmente subito e gli effetti sono stati una valorizzazione delle posizioni di rendita e una svalutazione del lavoro. Si tratta di un danno locale, oltretutto sanabile con efficaci politiche locali, ma che non è minimamente comparabile con i vantaggi cumulati a livello mondiale.
#5990
Citazione di: Angelo Cannata il 13 Maggio 2017, 18:18:21 PM
Citazione di: anthonyi il 13 Maggio 2017, 17:09:33 PM
mi sembra che il Vangelo non presenti dubbi, il messaggio di Gesù è un messaggio indirizzato all'interiorità.
Quest'osservazione rinvierebbe alla dialettica tra fede e opere, intendendo con opere non solo gli atti di amore verso il prossimo, ma anche i riti. È classica nel Cristianesimo la contrapposizione tra visione della lettera di Giacomo, che sottolinea l'importanza delle opere, e quella di san Paolo che pone l'accento sulla fede.

Nel Cristianesimo, però, esiste anche un'intuizione che va oltre questa sterile contrapposizione e che ritengo fondamentale per una fruttuosa comprensione della spiritualità. Si tratta dell'intuizione che la spiritualità, intesa come vita interiore, è in realtà già una vera e propria pratica; essa è radice di tutte le pratiche, ma è già pratica essa stessa.

Che sia radice di tutte le pratiche è facile da mostrare: basti pensare che ogni nostra azione ha sempre origine, già a livello meccanico, in impulsi nervosi interni; ancor più le azioni che riteniamo più significative nella nostra esistenza, le quali hanno origine nella vita interiore che abbiamo scelto di coltivare.

Da qui consegue che coltivare una buona vita interiore è il primo passo per ottenere buoni comportamenti: se voglio amare il prossimo non basta buttarsi a compiere buone azioni: mi sembra condiviso che la coscienza non ci chiede di diventare macchine, automi produttori di beneficenza. Il nostro essere umani ci chiede una partecipazione attiva al senso della beneficenza, attraverso una cura della nostra spiritualità. D'altra parte, la presenza o meno di azioni concrete è senz'altro un importante luogo di verifica per valutare criticamente la propria vita interiore; salvo il fatto che ognuno ha vie diverse per dare frutti nella propria vita, secondo la propria specifica personalità.

Potremmo aggiungere un'osservazione di critica sociale: fare rivoluzioni e creare benessere viene a risultare abbastanza limitato se tali rivoluzioni non sono accompagnate da un progresso delle coscienze; non sto dicendo che creare benessere esteriore sia vano, ma solo che il puro benessere esteriore non risponde certo alla nostra esigenza umana di progredire in tutto il nostro essere e non solo nella sensazione di stare bene.

Questo punto della spiritualità come concretezza credo che consenta di individuare una differenza di fondo tra la via presa dalla filosofia, per lo meno a mio parere, e quella presa dal Cristianesimo. A me sembra che oggi la filosofia, ormai alquanto stanca e annoiata del puro teorizzare e rimacinare idee astratte, trite e ritrite, si butti sempre più nell'interesse verso i problemi sociali e politici e in questo modo cerchi di essere concreta, pratica, vicina al vissuto umano. Questa concretezza, però, dopo quanto ho detto, rischia di risultare vuota di vita interiore, rischia di essere solo un cercare di aiutare la gente a risolvere i problemi esteriori di benessere economico e sociale. Per il Cristianesimo, invece, la via della spiritualità è una via di autentica concretezza, sempre per il fatto che una vera spiritualità si avvale anche del confronto con la presenza di impegni esteriori. Ciò che a mio avviso manca invece al Cristianesimo è la pratica di un senso critico intenso e spregiudicato, di cui invece la filosofia si avvale senza problemi. Nel Cristianesimo un senso critico troppo radicale è visto con timore, perché pone in crisi i suoi dogmi e la sua teologia, cioè le radici stesse della fede.

Da qualche parte nel nuovo testamento è scritto: "Mostrami le tue opere, affinchè io possa vedere la tua fede". Ora questo ragionamento, chiaramente funzionale alla catechesi, non mette a mio parere in discussione il riferimento interiore della fede.
Potremmo dire, esiste un tempo per riflettere, ed un tempo per agire. L'azione si muove in funzione della riflessione e della fede e su questo siamo d'accordo.
Quello che per me è problematico è il primo tempo, nel quale si vive un rapporto con la realtà esteriore, gli altri. Questo rapporto evidenzia un modo diverso di approcciare queste cose, di stampo coercitivo che potrebbe essere riassunto dalla frase: "Fai le opere che ti dico, per dimostrarmi che la tua fede è uguale alla mia, altrimenti ..."
Questo ultimo modo di fare mette direttamente in secondo piano l'interiorità e la rinchiude in un'esteriorità ipocrita.
Poi vi è la questione dei riti religiosi, che sono fatto sociale e fatto interiore con proporzionalità diversa. Io ad esempio, dopo una esperienza religiosa travagliata, preferisco seguire la messa in televisione. Naturalmente non manca chi mi fa notare che "non vale", con una visione molto contabilistica ed esteriore di Nostro Signore.

#5991
Citazione di: giona2068 il 12 Maggio 2017, 19:01:58 PM
La spiritualità è una vita interiore? Sì, lo è.
L'uomo per vivere ha bisogno di confidare.
Oltre ad avere fiducia in se stesso, autostima/fierezza, ha bisogno di alleanza per poter vivere da vivo.
E' cioè necessario che, come una penna la quale potrà scrivere solo se una mano la guida e nello stesso tempo crede che in mano ad uno scrittore può fare grandi cose, l'uomo creda di poter essere vivo/gioioso se ha fiducia in se stesso  e che potrà fare grandi cose con l'aiuto del Signore Dio della Vita.
Questa fiducia nel Signore Dio è la spiritualità come vita interiore che si manifesta all'esterno ed in particolare nel suo volto in cui traspare l'immagine del Signore Dio in persona.
Diventa con la sua fede esattamente come una lampada che si accende perché collegata alla rete elettrica.
Questa fiducia genera vita e oltretutto amore verso il Signore Dio nel quale confida e verso il prossimo che riconosce figlio dello stesso suo padre.
E' impossibile infatti non amare quando c'è fiducia.
Questo è un processo spontaneo nell'uomo puro, cioè nell'uomo che non confida nelle cose del mondo che gli tolgono la spiritualità trasformandolo da lampada collegata al generatore in lampada collegata ad una piccola batteria(idoli).
Purtroppo il più delle volte capita che una persona la quale si sente giovane e forte venga convinto dal maligno, che non vede, di poter fare tutto da solo.
La fiducia in se stesso e il bisogno di confidare si fondono in lui privandolo della sua spiritualità e vita interiore lasciando posto alla superbia ed all'orgoglio che, oltre ad essere un inganno, man mano che perde il suo "capitale" lo abbandonano.
Qui cominciano le malattie mentali e psichiatriche che i psichiatri una volta curavano con la camicia di forza mentre oggi le curano, senza risultato permanente, con i psicofarmaci.
Possiamo quindi dire che la spiritualità oltre ad essere vita interiore è vita secondo verità.
Parlare di spiritualità confidando in se stessi o nelle cose del mondo è come parlare del miele senza averlo mai assaggiato.

In gran parte condivido il discorso, anche se devo evidenziare la presenza di una sovrapposizione tra l'idea di interiorità e l'idea di messaggio cristiano. Il messaggio cristiano, ha la sua struttura di messaggio religioso che  proviene all'individuo dall'esterno, anche se ad esso  si affianca l'impercettibile voce dello Spirito Santo questa si interiore.
Per me il problema principale si evidenzia appunto nel confronto tra la "spiritualità interiore" e una religiosità esterna, spesso intessuta di convenzioni sociali. Al riguardo mi sembra che il Vangelo non presenti dubbi, il messaggio di Gesù è un messaggio indirizzato all'interiorità.
#5992
Citazione di: green demetr il 12 Maggio 2017, 17:47:43 PM
Citazione di: anthonyi il 12 Maggio 2017, 17:39:32 PM
Citazione di: baylham il 12 Maggio 2017, 14:34:41 PM
A anthonyi

Non intendevo fare una critica agli strumenti di politica monetaria, che ritengo necessari, un dato di fatto, ma sostengo che la politica monetaria abbia un'efficacia di breve periodo, non possa incidere sulle dinamiche economiche di fondo, che dipendono strutturalmente da altri fattori, soprattutto tecnologici.
Tanto meno era una critica rivolta alla politica monetaria espansiva condotta dalla Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi, uno dei pochi protagonisti della politica e delle istituzioni europee che salvo.

Il deprezzamento del cambio della moneta inevitabilmente diminuisce il valore delle attività finanziarie in essa denominate.

Concordo con te su Supermario, per il resto la tua posizione si può definire monetarista mentre la mia è keynesiana tradizionale (nulla a che vedere con in Keynesismo moderno).

ma come keynesiano??? e allora come giustifiche le sacche di povertà e disoccupazione che si sono create con l'euro??

va beh devo andare ciao!!!

Con Keynesiano io intendo un'interpretazione che viene proprio dalla Teoria generale, al di là delle revisioni successive.
Comunque mi rendo conto che l'Europa in cui vivevamo prima dell'Euro era un paradiso privo di ogni forma di ingiustizia sociale, io immagino tu l'abbia conosciuta per parlarne con tanta foga.
#5993
Citazione di: baylham il 12 Maggio 2017, 14:34:41 PM
A anthonyi

Non intendevo fare una critica agli strumenti di politica monetaria, che ritengo necessari, un dato di fatto, ma sostengo che la politica monetaria abbia un'efficacia di breve periodo, non possa incidere sulle dinamiche economiche di fondo, che dipendono strutturalmente da altri fattori, soprattutto tecnologici.
Tanto meno era una critica rivolta alla politica monetaria espansiva condotta dalla Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi, uno dei pochi protagonisti della politica e delle istituzioni europee che salvo.

Il deprezzamento del cambio della moneta inevitabilmente diminuisce il valore delle attività finanziarie in essa denominate.

Concordo con te su Supermario, per il resto la tua posizione si può definire monetarista mentre la mia è keynesiana tradizionale (nulla a che vedere con in Keynesismo moderno).
#5994
Citazione di: baylham il 12 Maggio 2017, 10:41:58 AM
Avrei numerose obiezioni e contestazioni da fare, ma sono stanco, non vedo un progetto politico, un partito, valido in Italia da sostenere, per cui lottare con forza. La situazione politica è disperante, senza soluzione per me.

Mi limito ad osservare che parlare di sovranità dello Stato nazionale in campo internazionale è una contraddizione in termini: al massimo uno Stato esercita la sovranità sui suoi cittadini. Mi sembra che ancora non sia chiaro che l'economia è ormai integrata a livello mondiale e che i singoli stati hanno quindi un limitato potere di influire sui processi economici, la cui dinamica risponde a logiche proprie, diffuse ormai internazionalmente e fuori dal controllo statale. Per esempio, quando il Regno Unito avrà stipulato i nuovi accordi con l'Unione Europea, di cui entrambi non possono fare a meno, si sarà vincolato, la sua libertà sarà nuovamente limitata.

Se si crede che la soluzione ai problemi italiani, a partire dal debito pubblico, le cui cause risalgono molto indietro nel tempo e sono dovute agli italiani, non agli europei, si continui a propagandare il ritorno alla sovranità italiana e alla moneta nazionale. Il risveglio da questa illusione sarà molto duro e drammatico. Sono del tutto convinto che prima ancora che si ponga seriamente a livello politico l'uscita dall'unione monetaria lo Stato Italiano fallirà, sarà insolvente. Che dopo il fallimento dello Stato si possa rivendicare a livello internazionale la propria sovranità, indipendenza nella gestione della politica economica, mi sembra grottesco.

Per quanto mi riguarda la direzione si trova nel continuare ad approfondire l'integrazione europea, per la costruzione di uno stato federale europeo, e nel continuo e faticoso tentativo di negoziazione, collaborazione e cooperazione a livello internazionale tra gli stati per darsi degli obiettivi comuni.

Un inciso: la gestione espansiva della politica monetaria come panacea per lo sviluppo, la crescita e la riduzione delle disuguaglianze di un paese è pura illusione, di breve respiro, le dinamiche reali di fondo rimangono. Le politiche monetarie aggressive, come strumento di concorrenza nel commercio internazionale, facilmente imitabili, devono tener conto delle probabili reazioni di chi le subisce.

Concordo con l'approvazione dell'integrazione economica e monetaria a livello europeo. Non condivido però le critiche alla politica monetaria. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte espansione monetaria che ha comportato comunque un miglioramento rispetto a un trend che, altrimenti, sarebbe stato peggiore. L'efficacia della politica monetaria, d'altronde, dipende dalla forza della moneta con la quale la fai, ed è un ulteriore argomento a favore dell'Euro. I benefici di questa espansione noi non avremmo potuto ottenerli se avessimo avuto la lira, perché questa si sarebbe subito svalutata riducendo il valore reale dello stock monetario.
#5995
Citazione di: paul11 il 12 Maggio 2017, 00:06:04 AM
Citazione di: baylham il 11 Maggio 2017, 10:44:21 AM
Citazione di: paul11 il 11 Maggio 2017, 01:48:24 AM
Teniamo presente che è il mediocre omuncolo nitzschiano il piccolo borghese,con la sua morale ipocrita e l mano sempre sul portafogli..........
Questa è la gente delle finte proteste, ma pensa solo ai soldi e agli affari suoi, al massimo la sua morale  è dare una mancia alle varie associazioni per un suo prurito di coscienza, ma nel cuore in realtà hanno il conto corrente.

Se invece il mondo fosse popolato di superuomini,  pieni di esuberante volontà di potenza, che cosa accadrebbe? Forse dei problemi economici, degli stati, i superuomini non si interesserebbero affatto dato il loro disprezzo per il calcolo utilitaristico e per le masse dei servi? Credo che in campo economico le categorie nietzschiane abbiano ben poco da dire.
A differenza di quelle di Marx, purché non siano strumentalizzate da analfabeti economici come Fusaro.

Ai cosiddetti sovranisti chiedo perché la sovranità degli attuali stati va bene, ha effetti così taumaturgici sull'economia, mentre la sovranità europea, di uno stato federale, non va bene. Per coerenza i sovranisti dovrebbero essere favorevoli allo smembramento degli stati attuali: ad esempio nel Regno Unito i fautori dell'uscita dall'Europa dovrebbero sostenere con vigore la separazione di Inghilterra, Irlanda, ecc, oppure in Italia il ritorno alla sovranità dei Comuni.
Le dimensioni ottimali, ideali di uno Stato da che cosa dipendono?
Non so se uomini onesti al giorno d'oggi sono superuomini, forse sì.
Questo mondo è popolato da super ricchi "da far schifo" e altri che ancora sono affamati e asetati.
Non esiste una democrazia politica senza una democrazia economica.
Cosa vuol dire sovranista? Un popolo o è sovrano o è asservito.
Una moneta sovrana è gestita da un popolo sovrano, oppure i conti i n casa nostra  li fa il vicino?
Non esiste una dimensione ottimale, esiste una comunità come un principato oppure una federazione di Stati come gli USA.
ma prova a inserire una moneta per ogni 52 >Stati USA e avrai l'effetto inverso di un europa con una moneta unica e più di 20 Stati diversi.
Il motivo è uguale, chi conia la moneta o la stampa, oppure come ai giorni nostri la banca centrale ,una Federal Reserve USA o la Banca europea che decidono il tasso di sconto decidono per l'intera area in cui quella moneta è sovrana.Quindi non ha senso una unità finto economica con una divisione politica, oppure una unità politica con molte monete.

Come mai il dollaro non è la moneta mondiale, visto che i prezzi internazionali delle materie prime è soprattutto in dollari? Perchè gli USA e l aFederal Reserve avrebbero ancora più potere sul mondo.
Perchè come ho scritto e riscritto nei precedenti post, le dinamiche economiche delle particolarità, quindi dei singoli stati non possono essere omogenizzati da una unica moneta.
Prima dell'euro, se ci ricordiao c'era l'ecu, una moneta virtuale costituita dalle monete nazionali dove a ciascuna era stata data un grado di oscillazione dal suo valore concordato in ambito europeo. L'errore è stato politico. Con la caduta del muro di Berlino e l'implosione dell'URSS, l'Europa ha visto nel Paesi satelliti dell'ex URSS, l'occasione di allargare dai & Stati fondatori agli attuali più di 20 l'area economica.La dimostrazione sono le avances verso l'Ucraina ,da parte dell'Europa,che hanno fatto inalberare Putin.
Fatto l'errore hanno deciso d riparare costruendo degli standard europei lavorando sulle omogenità istituzionali.
Hanno deciso prima di costruire una rete bancaria controllata dalla Banca centrale facendo loro deiitest sul rischio di dloro fallimenti. hanno deciso di arrivare ad una unità fiscale, hanno cercato attraverso il picciotto renzi di far passare u nreferendum istituzionale che incentrasse sul potere esecutivo,quindi sul governo, indebolendo il potere legislativo del Parlamento, affinchè il maggior potere del Governo fosse a sua volta delegato al potere politico centrale europeo. O capaimo dove ci stanno portando con molte contraddiizione o rischiamo di non capire le tensioni politiche che stanno nascendo. Quindi l'errore è stato un allargamento dell' Europa con Paesi non omogenei fra loro, quindi hanno imposto il rapporto debito pubblico/pil ai singoli Stati, intanto hanno formalizzato quell'nità bancaria e di potere di controlllo della banca centrale europea, stanno portando verso l'nuità fiscale e tentano di mutare le regole parlamentari. Questo lungo e controverso cammino non è detto che porti all'nuità politica di una  Europa e il brexit è la contraddizione che scaturisce come evento , come manifestazione di difesa della poltiica dei singoli Stati. Voi delegate il vostro potere di decider a casa vostra a chi? All'amministratore del condominio? Ma dove salta fuori questo diritto?
Lui decide sulle parti comuni ,ma non  dentro "la sovranità privata". E' chiara la metafora?
Vogliamo o no capire che c'è un problema tecnico economico, un problema politico su chi decide a casa propria, e una forte discriminazione che si evidenzia con una distribuzione della ricchezza iniqua? Sono tre componenti che sono alal base delle proteste in tutta Europa.
Sono o non sono problemi? Poi se un problema il singolo cittadino non lo sente perchè campa come o forse meglio di prima in questa situazione vuol dire comunque avere il paraocchi sociale di non vedere cosa sta accadendo un pò ovunque.
Non è un caso che aumentino rapine di non professionisti che si avventurano persino nelle case dei privati.Sono tutti effetti dell'attuale situazione.
Infine, il debito pubblico sappiamo che è finanziato da banche e privati che coprono titoli, vale a dire un diritto di riscossione che oltre al capitale porta interessi. In una moneta unica significa che ssendo unico il valore della moneta quello che cambia è il tasso di rendimento dei titoli dello stato. Sinifica chetanto uno Stato è debitore perchè ha problemi interni economici e tanto più dovrà alzare i tassi di interesse, lo ricordiamo lo spread, cioè l differenza del tasso italiano rispetto ad esempio la germania? Questo comporta che il disavanzo dello stato in capitale che viene prlevato grazie ai titoli dovrà essere risarcito con un alto interesse che reintrerà come ulteriore debito dello stato. avete capito la dinamica?
Significa che gli Stati più "poveri" in area euro sono sempre più costretti ad indebitarsi ed è direttamente proprozionae al loro disavanzo economico creando una spirale da cui sarà difficile uscire.

Si dovrbbe aprire un'altra discussione per spiefaìgare la grande cretinata tecnico economica per cui uno stato debitore dà al potere finanziario un enorme potere sul suo debito e quindi sulla stessa sovranità, perchè politica è gestione e se se le mani sono legate gestise poco o niente.
Così si crea l'assurdo che i tiotli degli Stati possono essere più appetibile di azioni di aziende private o di obbligazioni che fra l'altro i fondi di investimento gestiscono.Questo mondo è fondato sull'assurdità: del debito continuamente rifinanziato.Un esempio,, ,ho fatto un investimento sbagliato allora apro due finanziamenti dove i l secondo copre il primo e finito il primo apro un terzo finanziamento che copre  il secondo, ma chi me lo fa vede il rischio e alza il tasso d'interesse......e così senza fine, ma con interessi che addirittura alla fine sono più alti del capitale iniziale richiesto. questa è l'usura della post-modernità. Gli Stati europei hanno delegato potere sovrano a Bruxelles, hanno perso in agibilità economica e sono costretti a contiui rifinanziamenti di debito e a continue manovre economiche sulle entrate(tasse) e sulle spese (in conto capitale e nelle partite correnti).Il risultato è che il peso fiscale non diminuisce, i servizi dello Stato cominciano a mostrare disservizi e non può fare grandi investimenti pubblici.

Io credo che la confusione di problematiche non porti buone soluzioni. La questione sociale, sulla distribuzione della ricchezza, è un punto sul quale potremmo trovare convergenze. La questione della "sovranità", l'idea che con una moneta nazionale saremmo tutti più belli e felici, non mi convince per niente. E' una tesi liberista, presentata da Salvini insieme alla flat tax, ottima per trasformare il nostro paese nel paradiso per i capitalisti stranieri e nostrani, ma solo per loro.
#5996
Citazione di: Angelo Cannata il 10 Maggio 2017, 00:45:44 AM
Citazione di: anthonyi il 09 Maggio 2017, 14:35:58 PM
Mi trovo concorde con il titolo. Ciascun essere umano vive due categorie di esperienza, quella esteriore, tendenzialmente oggettiva, e quella interiore, soggettiva. La soggettività fa si che molte delle esperienze interiori che viviamo siano non codificate e razionalizzate perché non sono parte del sistema comunicativo e noi tendiamo ad interpretarle come extrafisiche.
E' in un secondo momento che queste esperienze si oggettivizzano, perché evidentemente queste esperienze, pur essendo soggettive, hanno contenuti comuni che favoriscono la nascita di un linguaggio appunto spirituale, teologico.
L'esempio più rappresentativo di questo processo sono i concetti di bene e male, che oggettivizzano le sensazioni interiori di felicità e sofferenza.
Proprio ultimamente mi sono trovato a riflettere sul nostro oggettivizzare nel momento in cui ci facciamo un'idea delle cose e la esprimiamo. Oggettivizzare ci consente di padroneggiare i contenuti, poterli esprimere. Chi invece soggettivizza è l'artista, il quale dipinge un paesaggio non com'è, ma come sembra a lui; il problema è che se devo scendere delle scale, non ho tanta libertà di immaginarle come sembra a me, perché corro il rischio di cadere a terra e farmi male: devo sforzarmi di mettere da parte la mia soggettività e fare spazio all'imporsi a me dell'oggettività. Questo col tempo uccide la nostra spiritualità ed è per questo che non è facile essere artisti, cioè saper ascoltare la nostra soggettività. Eppure far spazio alla soggettività, alla spiritualità, penso che ci possa aiutare molto ad affrontare i mali della vita, che s'impongono a noi con la forza invincibile dell'oggettività.

Mi sembra che hai colto un punto importante, cioè il rapporto tra spiritualità ed espressione artistica. Potremmo dire che la spiritualità è l'esercizio del leggere la nostra realtà interiore, e l'arte è l'esercizio del trasmettere la stessa agli altri.
#5997
Mi trovo concorde con il titolo. Ciascun essere umano vive due categorie di esperienza, quella esteriore, tendenzialmente oggettiva, e quella interiore, soggettiva. La soggettività fa si che molte delle esperienze interiori che viviamo siano non codificate e razionalizzate perché non sono parte del sistema comunicativo e noi tendiamo ad interpretarle come extrafisiche.
E' in un secondo momento che queste esperienze si oggettivizzano, perché evidentemente queste esperienze, pur essendo soggettive, hanno contenuti comuni che favoriscono la nascita di un linguaggio appunto spirituale, teologico.
L'esempio più rappresentativo di questo processo sono i concetti di bene e male, che oggettivizzano le sensazioni interiori di felicità e sofferenza.
#5998
Tematiche Filosofiche / Re:Il bene e il male
08 Maggio 2017, 19:07:18 PM
Citazione di: Mouhss99 il 07 Maggio 2017, 13:14:54 PM
Certo, ciò che hai scritto vale per la verità umanizzata. La vera verità è che non esiste ciò che dici perchè il bene e il male esiste per la imperfezione e lo status di arretratezza dell'uomo.

Ciao :)

E io che pensavo che l'imperfezione e l'arretratezza umana si spiegassero con i concetti di bene e male. Mi sa che è un po' la questione dell'uovo e della gallina, chi è nato prima?
#5999
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
08 Maggio 2017, 16:05:01 PM
Citazione di: green demetr il 07 Maggio 2017, 02:16:07 AM
cit paul
L'irrazionalità è legata più alla parte psico-emotiva, la razionalità alla ragione all'intellegibilità, al confronto a vivere consapevolmente la contraddizione di una ricerca di una verità, fattibile o utopistica che sia.

Sono d'accordo con quanto scrivi Paul.
Anche se la provocazione di Antony mi è piaciuta.(c'è del vero in quel che dice)

L'unica cosa che correggerei è forse che l'irrazionalità è legata alla parte psicoemotiva che non ha feed-back. Ossia a quell'incapacità di relazione (e quindi di confronto razionale) con un altro essere umano.
Fin tanto che ne facciamo una questione di soli mezzi, e non di sentimenti, non andremo mai oltre la soglia delle semplice promesse.
E quindi la provocazione di Antony sarebbe assai attuale.
La nostra è un epoca che in nome della pace e dell'amore, fa guerra continua e serrata.
(tutto rigorosamente dimostrato).
Poi certo che il papa Francesco mi piace quando comincia a essere scorretto (la critica alla bomba madre americana). 8)

La mia non è una provocazione ma è l'evidenziazione di una semplificazione del ragionamento che porta a rappresentazioni errate. Io la rappresenterei con un'equivalenza:

Razionalità:Irrazionalità=Bene:Male

che ci portiamo indietro dalle origini del pensiero umano, dalla relazione:

Ordine:Caos

Per evidenziare i limiti di questa semplificazione basta notare che la razionalità è uno strumento, il bene è un fine.
#6000
Citazione di: green demetr il 06 Maggio 2017, 23:10:59 PM
Citazione di: anthonyi il 06 Maggio 2017, 05:16:21 AM
Citazione di: myfriend il 03 Maggio 2017, 19:38:55 PM
Il debito pubblico del Giappone è al 250% del PIL.
E non mi sembra che il Giappone stia andando a gambe all'aria o sia sottomesso alle potenze straniere.

Cedere la sovranità monetaria è stato un grosso errore.
Perchè avendo in mano il potere monetario si ha in mano il potere politico di una nazione.
E noi, perdendo la sovranità monetaria, abbiamo perso anche la sovranità politica.

Il popolo giapponese ha un avanzo finanziario che noi ci sogniamo, quando il Giappone emette titoli ha giapponesi che li comprano a tassi vicino allo 0 dagli anni ottanta, quando noi, per il nostro debito, arrivavamo a pagare anche oltre il 20 %.
Per tutti gli anni 70 e 80 l'Italia è vissuta nel timore degli squilibri finanziari internazionali, e questo la rendeva politicamente succube molto di più di oggi.

Eravamo la quinta potenza mondiale....succubi di chi scusa?

Quella è stata una parentesi, fino a poco prima in Italia comandavano gli sceicchi.

Citazione di: green demetr il 06 Maggio 2017, 23:16:59 PM
Citazione di: anthonyi il 06 Maggio 2017, 05:07:17 AM
Citazione di: green demetr il 28 Aprile 2017, 12:20:14 PM
[quote author=InVerno date=1493372833
- Uscita dall'Euro dell'Italia (o della Francia, o della Germania) significa fine dell'Unione Europea, se non ti rendi conto del perchè e del per come magari pensando a quegli stati "in Europa senza Euro" (con moneta ancorata e pil irrilevante) è perchè non ti rendi conto delle conseguenze politiche, in particolare riguardo alla credibilità dell'intera baracca (moneta inclusa) che una mossa del genere causerebbe.

Fatto un piano (quello di Draghi) se uscissimo dall'eurozona, si tratterebbe "semplicemente" di farne un altro.
Non capisco perchè tutto questo pessimismo, veramente crediamo che per esempio al brexit abbia seriamente messo in discussione i trattati economici britannici: nessuno riceverà un embargo per questo.
A me sembra che è la paura a far dire molte cose.
E ripeto nessun ha poi la sfera di cristallo, per poter dire che certe cose accadano necessariamente.



E certo perché tu fai degli accordi, dopodiché dici "ho cambiato idea" e non rispetti i patti sottoscritti, non paghi i debiti e gli altri ti rispondono: "Amici come prima".

Prima del piano Draghi c'erano altri patti, siamo forse diventati nemici????

Ma non diciamone su!!! su!!! Si tratta di fare accordi, accordi tra amici.

Che poi nelle amicizie vi siano repciproci interessi, quello è normale.

Ma poi quali sarebbero questi accordi visto che il patto europeo è secretato???

in cosa ci siamo impegnati, non lo sappiamo quindi non possiamo nemmeno dire, questo possiamo farlo, questo no.

Semplicemente non lo sappiamo, e invece tutti dicono che non possiamo farlo....ma sulla basa di che????





[/quote]

Non so se ci sia qualcosa di segreto nei patti alla base dell'Euro. Quello che è esplicito però mi basta a farmi un'opinione e la mia opinione è che a noi Italiani conviene restare nell'Euro. Naturalmente sono anche convinto che la realizzabilità concreta di un'uscita, in un sistema democraticamente gestito (il quale ha quindi necessità di molteplici passaggi di verifica che durano tempo) sarebbe come un maremoto sul sistema finanziario Italiano.
Dal punto di vista tecnico c'è poi il problema dell'indebitamento associato al QE, a tutt'oggi circa 400 miliardi di Euro che, semplicemente, lo stato non ha e non potrebbe dare alla Banca centrale in caso di uscita, per cui in caso di uscita il Default sarebbe automatico.