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Messaggi - Ipazia

#61
Cinema, Serie TV e Teatro / Re: Teatro e dintorni
05 Settembre 2024, 07:37:58 AM
La qualità della narrazione è tutto a teatro. Così come nella vita. In fondo sempre di logos si tratta. Di archè ...
#62
Citazione di: Koba II il 26 Agosto 2024, 13:27:34 PMCacciari, che conosco solo per la lettura e rilettura di "Metafisica concreta" (un grande libro di filosofia, veramente notevole), evidentemente crede nell'elemento politico della filosofia, e non si risparmia.

Libro ostico fino a pg 200 dove insiste sull'ente e la sua irreperibile ousia. Più facile nel momento topico di passaggio dall'ente al ni-ente, probabilmente perché il ni-ente è più infiltrato nella nostra attuale visione del mondo, dopo millenni di disperati tentativi, usando la grammatica cacciariana, di entificazione ed esistentificazione del reale.

Qui il già ottuagenario "maestro del pensiero" vuole dare la sua zampata finale, concreta,  Wirkende, alla storia e destino della filosofia. Che è in fondo la stessa storia e destino dell'episteme tutta.

Una lettura decisamente importante - rimemorante qua e là il Cacciari perennis degli anni ruggenti nella forma e nei contenuti - per gli aspiranti filosofi, con dizionari di greco, latino e tedesco al seguito. Ma alla fine si capisce (quasi) tutto.
#63
Indubbiamente esiste anche una ideologia Antiscienza, demonizzante tutto ciò che la tecnoscienza produce. Banchettante trionfalmente di fronte all'imbufalimento della $cienza, di cui la covidemia è stata l'equivalente di Hiroshima 1945.

(Il diavolo non fa i coperchi, ma in quel caso pure la pentola gli è riuscita male)

La soluzione filosofica è evitare di rendere ideologico ciò che non lo è: la scienza-epistéme. Epistemologia aiuta.

Riguardo alla $cienza, la risposta non può che essere politica, rafforzata da tutto ciò che è umanesimo, filosofia umanistica. Senza sconto tattico o mitologico alcuno.
#64
Tematiche Filosofiche / Re: Credete nel libero arbitrio?
04 Settembre 2024, 11:48:20 AM
In realtà è il concetto "Nulla" ad essere un prodotto della materia divenuta cogitante. Siamo alle solite con la (vetero)metafisica: realtà capovolta, nella visione delle cause e degli effetti. Con distorsione ontologica al seguito. Una volta capovolta la realtà, tutto è possibile per l'immaginario cogitante.

Perfino la fisica moderna comincia a dubitare che esista uno spazio vuoto, equivalente fisico del Nulla metafisico. La teoria quantististica ha quantizzato la dimensione spaziale, rendendola un ordito granulare in cui i fenomeni tessono le loro trame.

Tempi grami per il Nulla, che permane solo nella domanda di senso antropologico. Peraltro facilmente riempibile, come afferma l'esistenzialismo meno tanatofilo.
#65
Racconti Inediti / Re: QUEL MONDO DI NEBBIE
04 Settembre 2024, 07:16:12 AM
Gli asperger sono solitamente più sintetici nelle loro acute riflessioni, ma un asperger maturo può anche esprimersi così,  quando decide di farlo. Il loro essere parziamente immunizzati dal baccanale antropologico li spinge a profondità insondabili per noi baccanti e quando ce ne fanno dono è di valore inestimabile. Il modo con cui possiamo sdebitarci è il contatto fisico, più incisivo di qualsiasi ragionamento. Come accenna pure il racconto, cogliendo all'unisono, con l'asperger che è in noi, il loro attimo.
#66
Il con-testo era diverso: grandi spazi aperti tra cielo e mare e l'eco soltanto delle cicale.

Ti dò un altro breve assist più antropico. Di un corteggiatore pressante scrissi:

Se le tue dita non fossero
Lame affilate in cerca
Di una preda in più
#67
Citazione di: niko il 03 Settembre 2024, 13:44:01 PMIpazia, uno potrebbe anche non essere d'accordo nel merito, ma se presenti abilmente la discussione come una dismbiguazione delle tue stesse e frequentemente usate parole e' chiaro, che siamo tutti d'accordo  :D

L'argomento resta la scienza e il suo oggetto ontologico. Il mio "glossario" è a latere e serve a esplicitare la mia posizione a riguardo, che non pretende alcun accordo a prescindere.

@knox

Se l'episteme moderna si limitasse a rendere innegabili le sue proposizioni, sarebbe comunque sempre vincente. Bisogna però vedere con che mezzi lo fa e si ricade nella mia fenomenologia. Non credo però che questo potere sia così inscalfibile. Aletheia prende le scale e prima o poi arriva.

Gli antichi forse credevano ad una verità assoluta, perseguibile con vari dosaggi di misticismo religioso, esoterismo e tarocchi logici. Ma la barriera socratica dimostra come anche allora i più sapienti non si facessero troppe illusioni sulle facoltà cognitive umane. Per cui una episteme contestuale è il massimo che ci si potesse attendere fin dalla notte dei tempi filosofici. E oggi sappiamo che è così.

Poi si può giocare con l'apparire contrapposto all'essere, ma alla fine tutti si attendono che quando premi il pulsante della luce, la luce si accenda. E quando ciò accade siamo nell'ambito epistemico.
#68
Mi venivano improvvise le quartine, come la seguente, durante una splendida traversata a piedi delle Cinque Terre liguri, in un tratto petroso e selvaggio, il cui unico segno antropico erano basse viti dall'apparenza antica.

Su pietre consumate
come d'antichi imperi
scivola il mio corpo
di giovane animale
#69
"Verità" a km zero in tempo zero. Con l'immancabile esperto che non sa di non sapere. Tanto l'importante è imbonire.
#70
Citazione di: Alberto Knox il 03 Settembre 2024, 03:36:31 AMse è così la scienza non dice verità , ne conoscenza certa , quindi nulla a che fare con  l'attributo dell episteme, ma solo un interprestazione al momento funzionante ed esatta. ovvero in accordo con le osservazioni fatte fin ora.
L'episteme "sa di non sapere" fin dai tempi di Socrate. Può solo disvelare, rimuovere il buio lethe da tratti prossimi del reale per poter avanzare. Anche metafisicamente l'episteme aveva meno illusioni dello scientismo attuale e quindi una scienza-episteme è un salutare ritorno a casa della verità possibile. Accumulando indizi e prove a favore di una migliore rappresentazione della realtà, come fece Galileo.

Con ricadute importanti sull'intera scienza astronomica che vanno aldilà dell'apparire e speculare antropologico. E pure sulla metafisica che impara a districarsi, relativizzandoli, dai dogmi.
#71
"poiesis vuol dire creare
ed ogni parto è dolente"

scrissi quando avevo velleità poetiche. "dolente" rimava con "indifferente". Però chiunque abbia sperimentato la scintilla poetica, magari un solo verso, sa quanto gioioso possa essere questo parto.
#72
Citazione di: bobmax il 02 Settembre 2024, 16:31:59 PMLa scienza è una espressione di fede. E questa fede è l'unica autentica possibile fede, essendo ogni altro credo nient'altro che superstizione.

È la fede nella Verità.

Verità che appare come nulla, che cioè non esiste, ma è proprio in questa Verità=Nulla che ogni autentico scienziato ha necessariamente fede.

Infatti la scienza è rinuncia al possesso della Verità, in nome... della Verità!

Questo è l'elemento co-scienziale, a-letheico, del fare scienza, l'elemento in permanente salvifica rotta di collisione col feticismo scientista e le sue induzioni utilitaristiche. Sempre a rischio cicuta. Anche, e soprattutto, oggi.
#73
@knox

La scienza-episteme non ha nulla di sacrale, di "rivelato". È solo la migliore interpretazione di cui disponiamo in un dato momento storico di un fatto naturale o antropologico. Essa può essersi imposta, secondo scienza (e co-scienza direbbe Cacciari), in falsificazione totale del paradigma precedente, come nel caso dell'eliocentrismo sul geocentrismo, oppure aver relegato il paradigma precedente in un ambito più ristretto, come nel caso di relatività e quantistica rispetto alla meccanica newtoniana, oppure ancora coesistere secondo prospettive epistemiche diverse, in cerca di unificazione, come relatività e quantistica.

Il "glossario" è molto personale e non pretende di essere esaustivo. Serve a giocare la partita "scienza" a carte scoperte.
#74
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
02 Settembre 2024, 14:30:15 PM
Con il massimo rispetto per i funghi, la riproduzione umana segue altre vie e le acrobazie tecnologiche e ideologiche per aggirarla sono più in rotta di collisione con la razionalità che con Peppone o don Camillo. Sulla parte ludica della sessualità non contesto, ma anche qui mi pare che la soluzione canonica di mamma natura sia la meno problematica. Sull'episteme riproduttiva non vedo scappatoie.
#75
I dintorni sono l'ontologia, oggetto di competenza della "scienza", la cui fenomenologia non è riducibile ad una unica essenza metafisicamente prestabilita ma, come tutte le cose umane, deve rendere conto del contesto fattuale in cui si manifesta.

Dal mio punto di osservazione scorgo tre fenomenologie principali della scienza, esprimibili con lo stesso fonema ma non omogenee tra loro per cui, come Peter Sloterdijk col cinismo, userò una ortografia diversa per distinguerle.

scienza:

E' la fattispecie ideale, cui solo spetta l'attributo di episteme, l'idea originaria di accesso alla verità (a-letheia) disvelata attraverso il sapere (sophia) che anima il suo amante filosofo. Ha un carattere più iperuranico che terreno, interessato solo all'oggetto del suo amore, ma deve fare i conti con la realtà antropologica, più attratta dal falso che dal vero, a causa di altri interessi da soddisfare, dissimulandone gli scopi. Attrazione che dà origine alla

Scienza:

la parte ideologica della scienza (fisicalismo, scientismo), il cui mantra ripetibile ad libitum è "io credo nella Scienza". Ossimoro assoluto, visto che la fede è in rotta di collisione frontale col dubbio metodologico che anima l'amante di sophia, al contrario del soggetto fidelizzato, prodotto ad hoc della

$cienza:

la forma fenomenologica dominante, incarnata nell'attuale "comunità scientifica", sempre più dipendente dal fattore $ per svolgere il suo "mestiere". Fattore $ che poco ha da spartire con l'idea originaria di scienza-episteme e molto con l'uso utilitaristico, mercantile, (crematistico direbbe Fusaro) dell'attività di ricerca. Della quale controlla, attraverso lo strumento finanziario, tanto le scelte che le finalità e le esclusioni.

La supremazia della $cienza sulla scienza, attraverso la Scienza, ha avuto un'accelerazione impressionante man mano che la ricerca scientifica diventava primo instrumentum regni della gestione del potere. Evoluzione conclamata della formula: $cienza del Capitale. Dal cui cervello finanziario rinasce eternamente in questa specifica forma, più squalo che nottola. Cattedre universitarie, organizzazioni scientifiche, istituti di ricerca: tutto è nella disponibilità della $cienza, il cui intreccio: affari-politica-comunità scientifica si è rivelato nella sua ontologica indissolubilità in covidemia, dal laboratorio di Wuhan, alla criminale sperimentazione affaristica covaccinale di massa, fino al Nobel.

Ingenuo, o pretestuoso, isolare i singoli momenti di tale aggregato politico-$cientifico-affaristico in elementi dotati di autonomia operativa ed etica.

Questo è il mio vocabolario quando parlo di "scienza" nel bene (scienza-episteme) e nel male (Scienza, $cienza). Non sarà un vocabolario comune ma almeno l'interlocutore può associare ogni mia uscita al suo preciso contesto semantico, grazie alla grafia.

Gradite come sempre altre prospettive, anche le più discordi.

(La nottola epistemica sopravvive sempre più notturna, senza alcuna protezione e deve stare molto accorta perché la caccia è libera e abbondantemente finanziata).