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Messaggi - everlost

#61
Varie / Re:Pranzo di Natale
22 Dicembre 2018, 00:14:37 AM
Peccato....devo proprio declinare l'invito.
Credo di essere impegnata per il Natale dei prossimi trent'anni (almeno) con il mio adorabile marito il quale condivide con me una smodata passione per il prosecchino. Naturalmente biologico.   ;D 
E naturalmente non mi dividerà mai con nessun altro.  ::)  :-*
In una prossima vita, però, chissà...potrei forse diventare buddista e magari cedere al fascino irresistibile di un provoleggiante Sari in kasaya (certo non troppo distaccato dai piaceri dal mondo, eh...), oppure vagherò nei boschi del  mio amato Trentino e sosterò vicino a una cascata indossando una tonaca bruna da meditazione, o imparerò finalmente a suonare un'arpa celtica per deliziare Apeiron. 
Sperando di non attirare orsi. 

Ringrazio molto chi mi ha invitato, e anche chi non l'ha fatto perché almeno adesso so a chi non devo mai rispondere... :D  ma fosse per me, ragazzi, non avrei escluso nessuno.
Che brutta cosa dover scegliere i convitati. Non si poteva avere almeno un buffet...un aperitivo in piedi? Be', pazienza.
Almeno gli auguri li posso fare a tutti.
Buon Natale e buon dotto cenacolo ai partecipanti.
#62
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
21 Dicembre 2018, 23:25:54 PM
@ Sgiombo
CitazioneQui proprio non capisco cosa tu intenda dire (anche perché non conosco i Roses e la loro guerra).
Comunque non vedo perché e come mettere in guardia dalla confusione dell'altruismo (per lo meno se felice, soddisfatto) con l' egoismo (che ne é l' esatto opposto!) possa configurarsi come un vedere la pagliuzza nell' occhio del prossimo essendo ciechi alla trave nel proprio (se é questo che intendi).
Non proprio. Non voleva essere un discorso moralistico, ma di semplice opportunità.
Non conosci i Roses perché non ho scelto un esempio abbastanza colto per te. Non posso competere a citazioni dotte con Ipazia, Lou ed altre. Come capirai, non sono una professoressa.
La guerra dei Roses è un film commerciale di Hollywood -famoso ma vecchiotto- con l'attore Michael Douglas (figlio del più noto Kim). Tratta di una coppia estremamente conflittuale in cui i coniugi, a forza di litigare come pazzi per stabilire il predominio l'uno sull'altro, finiscono per ammazzarsi insieme crollando appesi al lampadario di cristallo. 
'Guerra dei Roses' è diventato un modo di dire (fra la gente comune) per alludere a un matrimonio burrascoso basato su rapporti distruttivi.
Con questo intendevo semplicemente constatare che se in casa propria manca la pace, forse non si hanno le carte in regola per consigliare il vicino sulle sue disavventure coniugali.
Ovvero, occorre badare prima a se stessi e alla propria famiglia, solo dopo, se è il caso, ai guai degli altri.
Avrei potuto dire 'medice, cura te ipsum' e sarebbe stato molto più chiaro.
A volte ho l'impressione che alcuni altruisti si ostinino a far del bene al prossimo o al mondo trascurando quello che potrebbero fare a chi gli sta più vicino.
Citazione
CitazioneA parte il fatto che non vedo perché mai mi dovrei mi vergognare per il fatto di essere andato al catechismo da bambino prima di diventare ateo (ho grande stima dei miei genitori -soprattutto di mia madre- religiosissimi, che mi ci mandavano sinceramente preoccupati di fare il mio bene), voglio fare del bene al mio prossimo perché questo é un sentimento, una tendenza comportamentale che provo dentro di me, e non perché me l' abbia insegnato chichessia.

Quanto alla malposta ironia dei "fioretti" la rimando al mittente (e comunque mi sembrerebbe sempre infinitamente più rispettabile che cercare il proprio tornaconto a scapito degli altri).

Mai avuta l'intenzione di fare vergognare anima viva.
Di nuovo non mi sono fatta intendere, quel 'tu' era impersonale, all'inglese.
Anch'io ho ricevuto un'educazione cattolica, per fortuna non troppo severa e retriva, grazie a un ottimo sacerdote che ancora ricordo con stima (devo a lui il non essere potuta diventare atea al massimo grado ma solo agnostica) e il termine 'fioretti' l'ho messo tra virgolette senza alcuna ironia, non sapendo che tu lo conoscessi. Non ti immaginavo cresciuto in un ambiente religiosissimo (invece forse avrei dovuto, dal momento che molti atei lo sono).
In effetti gran parte del mio post era una replica a Viator, e mi rendo conto che non aver cambiato il destinatario  poteva rendere confuso il discorso. 

CitazioneNO, scusa ma quella di cui parli non é affatto scienza ma invece ideologia pseudoscientifica e antiscientifica reazionaria ! ! !
Mi riferivo alla psicologia. Non la ritieni scienza? Per quale motivo? Sempre se non ti comporta troppo tempo e non ti arreca noia rispondermi. So già che non mi ritieni alla tua altezza come interlocutrice, e che hai altri temi  molto più importanti da discutere, quindi se non replichi non mi offenderò di certo.
Buonasera.
#63
Sei molto convinto, Carlo, ma sai, a volte è utile confrontarsi anche con idee diverse.
L'immagine della Ophrys, ad esempio, fa pensare ma non va considerata isolatamente.
Ecco qui una galleria impressionante di orchidee che fra l'altro ricordano anche figure umane, teste di scimmie, di tigri, di uccelli, colombe e rane con la bocca aperta, animali che dovrebbero spaventare gli imenotteri, non attirarli...ammesso poi che i fuchi siano attirati dall'aspetto e non invece dal profumo del nettare e dalla coppa aperta molto accessibile dove possono addirittura trascorrere comodamente la notte (interpretazione che io ritengo più sensata di una trasformazione eterodiretta).

https://www.boredpanda.com/flowers-look-like-animals-people-monkeys-orchids-pareidolia/

Che scopo hanno queste forme bizzarre?
Ci dev'essere dietro un progettista burlone molto, molto creativo...oppure è soltanto pareidolia?
#64
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
20 Dicembre 2018, 23:16:07 PM
@ Sgiombo
Boh, alcuni che non si vogliono tanto bene in giro li vedo. Anche parecchi. Che siano felici e appagati non si direbbe, noto che all'apparenza non sembrano sprizzare gioia. Magari perché, appunto, farsi del male è innaturale e spiacevole, eccetto che per i masochisti.

Comunque, credo che Viator abbia ragione, non esiste altruismo se non si è neanche capaci di badare a se stessi. Sarebbe come pretendere di dare consigli sul matrimonio al vicino di casa, quando da te c'è la guerra dei Roses; una generosità sciocca, inopportuna e forse neppure sincera.
Mi sembra ovvio, lapalissiano che se ti vuoi bene e vuoi fare del bene al prossimo tuo come t'hanno insegnato al catechismo, oppure lo desideri fortemente per bontà naturale della tua indole, non vuoi far soffrire nessuno...tantomeno te stesso! Ma se occorre sarai disposto anche a fare un 'fioretto' e pure qualche sacrificio più grosso per renderti utile.
Non mi dire Sgiombo che non l'hai mai fatto, perché non ti credo, sarebbe impossibile. Cosa non si farebbe per i figli, per i propri cari, ma anche per la professione o per un'idea politica.
In questo caso, Viator si chiede se possiamo parlare di egoismo mascherato e da quanto leggo lui lo crede, mentre io non lo so e penso di no. 
L'altruista rischia sempre. Sa che non riuscirà per forza raggiungere l'effetto desiderato, anzi potrebbe ottenere in cambio ingratitudine e inimicizia.  
L'egoista invece non vuole rischiare, fa del (finto) bene solo quando pensa di ottenere un vantaggio sicuro e soffre se gli va male, quindi almeno in questo c'è una bella differenza fra i due.
Se poi avere fede in un bene ideale sia una forma di egoismo, non so, non mi sento di affermarlo.
So che la scienza vede l'egoismo in sottofondo dappertutto  per scopi conservativi.
D'altra parte può darsi che il vero egoismo o il vero altruismo non esistano, perlomeno non in forma pura e assoluta, come tutto ciò che riguarda i sentimenti e la mente umana.
Libero arbitrio compreso.
#65
Tematiche Filosofiche / Re:L'altruismo
20 Dicembre 2018, 20:28:54 PM
Caro Viator,
non intendo recitare il rosario, sta' tranquillo...anche perché non lo faccio più da tempo, :-\ ma partirei da una breve riflessione sul comandamento cristiano che chiede al fedele: "ama il prossimo tuo COME te stesso". 
Suona un po' scarso il traguardo del  'come', ci si aspetterebbe un 'più'. Eppure è una grande verità. Chi l'ha pensato, o era ispirato da Dio oppure conosceva profondamente la natura umana; infatti non si può pretendere di amare gli altri PIU' di se stessi, perché ciò sarebbe impossibile per gli umani come per qualsiasi essere vivente.
Anzi, è già arduo arrivare al 'come'. Chi ci arriva? Pochi santi, forse,  e pochi uomini di buona volontà...gli altri, per così dire, arrancano.
E allora, se la religione dell'amore universale si limita lì, non vedo come si potrebbe pretendere di più in senso laico. 
Per essere generosi e altruisti - indipendentemente dall'essere buoni cristiani - bisogna prima di tutto voler bene a se stessi. 
Questo significa essere egoisti? Non so, non credo. 
Ma sono sicura che se non proviamo neanche un po' d'affetto per noi stessi, difficilmente ci preoccuperemo di quello che serve agli altri per stare bene, o di quello che può essere vantaggioso per la società.
Mi sembra chiaro soprattutto se analizziamo il comportamento di un buon genitore , un caro amico, un medico scrupoloso che ha davvero a cuore i suoi pazienti  ???  , un eroe che rischia la vita :o . Se vai ad indagare nella loro esistenza, scoprirai che nessuno di loro nutre sentimenti negativi nei confronti di se stesso, anzi, si considera una brava persona, ha fiducia nelle proprie capacità, quindi anche nelle capacità del genere umano, e attribuisce grande valore alla vita.
La psicologia conferma che spesso le persone deprivate affettivamente durante l'infanzia e l'adolescenza diventano adulti asociali, diffidenti o insicuri, incapaci di educare bene i propri figli o di mantenere un rapporto di coppia sereno e duraturo.
Senza aderire alle spiegazioni positiviste di Comte o all'evoluzionismo radicale di Dawkins, che ha scritto addirittura:
Citazione«Noi siamo macchine da sopravvivenza ‐ robot semoventi programmati ciecamente per preservare quelle molecole egoiste note sotto il nome di geni»
(Richard Dawkins, Il gene egoista, Prefazione, 1976)
io penso, nel mio piccolo e senza certezze assolute, che ogni essere umano  restituisca agli altri ciò che ha ricevuto e riceve, piuttosto meno che più.
Penso che una persona amata e ben trattata tenda ad essere più generosa con il prossimo rispetto a chi si sente trascurato, criticato, incompreso, contestato ed escluso dai propri simili. Questa condizione di rifiuto ci incattivisce e inaridisce perché siamo esseri socievoli, come i lupi , i leoni, gli elefanti e i primati nostri lontani cugini.  Chi dice che l'uomo 'discende dall'orso' deve aver fatto qualche piccolo errore di calcolo... ;D 
Quindi l'inserimento sociale assume grande importanza per noi, fin da bambini.
Ma se fossimo completamente egoisti, saremmo meno sensibili alle pressioni del gruppo e dell'ambiente in genere. 
C'è una componente di egoismo e di altruismo in ogni uomo, entrambi sono relativi e parziali ma necessari.
L'altruismo puro e cieco, ammesso che esista, non sarebbe neppure auspicabile perché ci impedirebbe di sopravvivere, di mantenere un lavoro e accumulare dei beni materiali per noi stessi e per la famiglia.
Concordo in particolare con Baylham, quando scrive 

CitazioneLe migliori relazioni tra gli uomini sono basate sulla simmetria, sulla reciprocità, non sull'asimmetria altruismo-egoismo.
Non credo per logica che tutti gli uomini siano egoisti, altrimenti ci saremmo già estinti da un pezzo; beh, oddio, magari siamo ancora in tempo... :'( ma non avverrà per colpa di tutti gli umani, ammesso che ciò sia una consolazione.
#66
Allora vuol dire che abbiamo il raffreddore in due!  :D
Auguroni doppi e doppia salute anche a te!
#67
Carlo Pierini, hai scritto:


Citazione"........se applichiamo lo stesso concetto alla speciazione, cioè al passaggio da una specie *già esistente* ad una nuova specie*mai esistita prima*, il discorso si fa davvero interessante, perché alla "riorganizzazione genetica" (Gould & Eldredge) del vecchio DNA che precede questo passaggio improvviso al nuovo DNA si deve attribuire una sorta di conoscenza della meta, di pre-visione della nuova struttura (che non è, ovviamente, codificata nel vecchio DNA), proprio come succede nei processi creativi-inventivi-finalisti della nostra mente quando inventiamo qualcosa di nuovo e lo disegniamo come progetto PRIMA ANCORA di averlo realizzato. .........."
Un passaggio mica tanto improvviso! Mentre che sia irregolare ormai pare assodato.

Vedo un po' difficile, però, sostenere con prove scientifiche che ci sia un progetto o un progettista, esterno o interno all'essere vivente, che diriga la trasformazione verso forme più vantaggiose e addirittura che il futuro intervenga sincronicamente a determinare questo cambiamento. 
Anche perché le mutazioni non sono sempre migliorative né garantiscono la sopravvivenza dell'organismo adattato. Molte specie, in maniera sorprendente, si estinguono pur essendo più adatte di altre. 
Poco importa se lo scopo sia di largo respiro, riguardante il mondo in generale o molto più modesto e limitato a un solo organismo, perché si tratterebbe sempre di finalismo. 
Ma a me pare che le previsioni che l'essere vivente  ricaverebbe dalla sintropia, o dall'energia orgonica di Reich, o dall'Intelligent Designer siano un po' come quelle meteorologiche,  affidabili fino alla curva.
La teoria neodarwinista, da quanto ne so, non afferma che l'evoluzione tenda finalisticamente al miglioramento della specie o alla sopravvivenza individuale, ma che sopravvivano -almeno provvisoriamente - quelli più adatti ; per l'esattezza, gli individui che per pura fortuna abbinano un sufficiente numero di tratti genetici adattivi alle opportune contingenze favorevoli. 
Non sopravvivono i più adatti né i migliori in assoluto.
Darwin porta l'esempio della guerra in cui vengono sacrificati i giovani più forti e coraggiosi, mentre restano a casa gli anziani, i deboli e i malati, ossia i meno validi.
Forse risulta controintuitivo, ma una cosa non deve essere piacevole per essere vera.

Ripropongo il link all'articolo del prof. La Vergata
https://www.spiweb.it/cultura/antropologia/darwin-e-il-caso/
perché è davvero molto chiaro.
#68
Carlo Pierini, hai scritto:

Citazione"L'unico indizio forte a favore della casualità (e dico "indizio", non "prova") potrebbe essere l'osservazione di una trasformazione degli organismi continua e graduale nel tempo (su scala geologica) che conduca da una specie all'altra; mentre, al contrario, la paleontologia ci mostra casi sempre più numerosi di stasi evolutive lunghissime - fino a centinaia di milioni di anni - durante le quali non avviene alcuna trasformazione, intervallate da improvvise speciazioni, cioè dalla comparsa improvvisa di nuove specie, nella assenza più totale di forme intermedie di passaggio. ...E allora, quali altri indizi restano a favore della casualità? La risposta è: zero! "

Non è vero che c'è mancanza di forme intermedie, e poi lo spiega anche Darwin, il fatto che per milioni di anni non si trovino prove di trasformazioni graduali da una specie all'altra non significa che queste non siano avvenute...perché non sempre le forme di vita si fossilizzano, non sempre gli scavi si fanno nei luoghi giusti e alla profondità giusta. 
Poi gli animali non restano per milioni di anni nella stessa zona. Si spostano e muoiono anche a molti chilometri di distanza, ecco perché certi fossili sembrano spuntare dal nulla in uno strato senza essere preceduti da forme di transizione, e non è detto che se ne trovino altrove.
Ogni ritrovamento è da considerarsi un vero colpo di fortuna.
Chissà quanti fossili ancora giacciono negli strati profondi del terreno e non saranno mai trovati; al limite reperti preziosi potrebbero anche essere andati distrutti da scavatori incauti e ignari, prima o dopo l'avvento della paleontologia.

Ma ad esempio qui, proprio in casa nostra, siamo stati fortunatissimi:
http://www.viaggioefossiliappennino.org/wp-content/uploads/2017/05/HildocerasComparsaEvoluzione.jpg

Abbiamo 22 esemplari di ammoniti che si sono evoluti in due diversi generi e specie, Hidaites undicosta e Hildoceras bifrons. Lo stesso è visibile in Francia e in Inghilterra, sempre nella formazione geologica detta Rosso Ammonitico del Toarciano (Giurassico inferiore).
Un'ottima prova (non indizio) che dimostra l'evoluzione graduale e non per salti.
#69
Citazione di: Socrate78 il 16 Dicembre 2018, 22:55:43 PM
@Everlost: Secondo me non è impossibile pensare ad un Dio che abbia dato agli esseri che popolano questo pianeta la possibilità di difendersi, ben sapendo che questo mondo non è totalmente perfetto ed è soggetto al male in varie forme. Inoltre nella mia concezione se esiste un Dio non è affatto detto che sia anche misericordioso, potrebbe (in fondo è un'ipotesi...) anche essere freddo e indifferente, persino malvagio, qualcosa di simile alla Volontà di Schopenhauer, una forza che si diverte a mettere gli individui gli uni contro gli altri in una lotta spietata. Schopenahuer appunto credeva in una sorta di principio che andava oltre la natura stessa e che però si affermava senza tener conto delle esigenze del singolo individuo, che era destinato prima o poi a soccombere dopo aver lottato in fondo vanamente per l'esistenza. In questa prospettiva allora sì, anche il veleno dei ragni, quello dei funghi e le tossine dei virus, rientrerebbero nella stessa logica spietata. O no? Dire invece che il progettista è la "natura" non regge molto, poiché la natura non è qualcosa di dotato di coscienza, è semplicemente l'insieme degli esseri esistenti.
Non è detto che Dio non sia malvagio, in teoria, ma sarebbe un controsenso, almeno per le grandi religioni conosciute. Non vedo perché dovremmo pregare e adorare un Creatore che ci considera alla stregua di galletti da competizione.
Perché allora non credere che il mondo sia la sede del purgatorio e dell'inferno? Un luogo di espiazione per colpe commesse in vite precedenti e amministrato da demoni...mi sembra molto più plausibile.
Sulla natura che dirige il mondo, come ha ben capito Ipazia, era solo una metafora per riferirmi alle sue leggi.  Però, dato che mi ci fai pensare, essendo la natura l'insieme di tutti gli esseri viventi, non si può escludere l'esistenza di una coscienza collettiva.
Neanche scarterei l'ipotesi Gaia di Lovelock a questo punto.
Voglio dire, se decidiamo di imbarcarci per la metafisica, ogni tappa intermedia diventa considerabile.

@ Carlo Pierini
Cosa sarebbe il finalismo adattativo? Una specie di vitalismo?
Il finalismo non si concilia con le estinzioni di moltissime specie, fra cui potrà rientrare anche quella umana se continueremo a maltrattare l'ecosistema al ritmo attuale.
Gli esseri viventi lottano disperatamente per sopravvivere e procreare (tranne certi umani che nella riproduzione si limitano) ma sembra che questo all'Intelligent Designer non importi granché, visto che TUTTI devono morire senza alcuna pietà.
Quindi fammi capire: il Progettista avrebbe ideato un mondo in cui il fine dei viventi è campare bene e il più a lungo possibile, mentre invece lo scopo generale del mondo è una sostituzione rapida di tutte le forme di vita? Perché purtroppo l'osservazione della realtà unito a considerazioni finalistiche porta a una conclusione contraddittoria.
Non esiste un progresso lento e continuo verso il miglioramento genetico (questo termine non ha senso) e l'adattamento di ogni forma di vita è sempre provvisorio. Anche i meglio adattati possono estinguersi se cambiano le circostanze ambientali. E' dimostrato.

Oppure tu non contempli la possibilità che esista una creazione?
Lo stesso Darwin ha avuto moltissimi dubbi e tormenti perché la sua teoria si conciliava a fatica con il cristianesimo, soprattutto con gli insegnamenti della Bibbia presi alla lettera.
Oggi forse sarebbe stato più sereno.

Ho trovato molto interessante questo articolo di cui consiglio la lettura anche ai darwinofobi:

https://www.spiweb.it/cultura/antropologia/darwin-e-il-caso/
#70
Citazione di: Ipazia il 16 Dicembre 2018, 19:20:45 PM
Citazione di: everlost il 16 Dicembre 2018, 01:36:36 AM

Ma non oso allegare il file mp3, non vorrei violare il diritto d'autore.


Ma anche no !
Grazie cara. Anche se questa è una versione diversa dalla mia e pure il testo mi sembra diverso nella parte tradotta...ci vorrebbe un indiano, anzi un nepalese (così mi dice I'm Translator) per sapere qual è più vera!

Om Bhur Bhuva Swaha Tat Savitur Varenyam, Bhargo Devasya Dhimahi Dhiyo Yonah Prachodayat || ॐ भूर्भुवः स्वः तत्सवितुर्वरेण्यं भर्गो देवस्यः धीमहि धियो यो नः प्रचोदयात्॥ Let us adore the supremacy of that divine sun, the god-head who illuminates all, who recreates all, from whom all proceed, to whom all must return, whom we invoke to direct our understandings aright in our progress toward his holy seat.
Adoriamo la supremazia di quel sole divino, il dio-capo che illumina tutti, che ricrea tutti, da cui tutti procedono, a cui tutti devono tornare, che invochiamo per dirigere le nostre intese nel nostro progresso verso la sua santa sede.
(secondo il sacro traduttore di Google)
#71
Scusa Carlo,
leggo solo ora la tua risposta, ne terrò conto nel prossimo post.
#72
@Socrate78
Anch'io ho avuto gli stessi tuoi dubbi. Dato che al liceo avevo una professoressa di scienze cattolica praticante, fanatica e convinta antievoluzionista - e negli anni sessanta a scuola a malapena si studiava il DNA - a lungo ho ritenuto che il darwinismo fosse poco fondato.
Però sbagliavo, perché mi basavo solo sul pregiudizio. Leggendo direttamente ciò che ha scritto Darwin, invece delle sole critiche alla sua teoria, mi si è spalancato un mondo nuovo.

Nel darwinismo sembra che sia il puro capriccio del caso a produrre mutamenti nelle forme di vita.
Tuttavia il biologo e filosofo Jacques Monod (Nobel per la medicina nel 1965) osserva che il caso si trasforma in necessità, poiché le modifiche impresse nel DNA diventano ereditarie, quindi determinanti sulle future generazioni. Questa sintesi tra caso e necessità sembra essere una costante del mondo, che perciò non si può dire governato dalla pura casualità.

Inoltre il processo evolutivo è complicato e non si limita alle mutazioni spontanee, provocate da errori nella replicazione delle cellule o da irradiazione nociva che altera i cromosomi.
Ci sono mutazioni più lente, prodotte da cambiamenti dello stile di vita, indotte quindi spesso da scelte (più o meno libere  ;) ) dell'essere vivente che le compie.
Lamarck aveva intuito che se un animale è costretto a mangiare un certo cibo in quanto è l'unico disponibile nei dintorni (o il più abbondante, il più gustoso e comodo da raggiungere) col tempo svilupperà gli organi adatti a procurarselo e a digerirlo. Quindi avrà un becco più grande o più appuntito, arti più o meno lunghi e più o meno flessibili, polmoni adatti all'immersione prolungata, ecc.
Però si sbagliava sui tempi: ciò non può avvenire nell'arco di una o due generazioni, il processo è molto più lento.
Darwin al contrario l'ha capito. E tornando alla necessità, ha notato che gli esemplari dotati di quei particolari organi modificati si riproducono con più facilità, la loro prole è più numerosa e più forte; così dopo un certo tempo restano solo gli adatti mentre gli altri lentamente si estinguono. Non perché non potrebbero continuare a vivere, anzi ancora potrebbero, se fossero gli unici...ma la concorrenza nella stessa zona di altri esemplari più adatti li costringe all'estinzione.
Dura lex, sed lex, sebbene il legislatore sia la natura e non l'uomo.
Un po' quello che probabilmente sarà successo ai Neanderthaliani e ai Denisovani incrociandosi fra loro e con i Sapientes. Alla fine sono prevalsi i geni più adatti. Anche se molti di noi conservano una piccola percentuale di Neanderthal e Denisova nel DNA, possiamo ritenere che quelle due specie in purezza si siano estinte.

Tu Socrate in un certo senso hai ragione quando dici che certi comportamenti o funzioni sembrano proprio progettati: solo che il progettista è la natura, guidata e diretta da un mix di casualità e necessità.
Sarebbe difficile immaginare un Creatore puntiglioso che si occupi istante per istante delle singolarità terrestri e di quelle che avvengono su milioni di altri pianeti; e che quaggiù faccia crescere le corna al cervo apposta perché possa ferire a morte  i maschi rivali, e stabilisca che le femmine ragno divorino il partner subito dopo l'accoppiamento per deporre più uova...Senza contare il veleno fulminante di alcuni serpenti o la micidiale mascella a scatto automatico dello squalo...Non ti pare? Il mondo oltre ad essere meraviglioso e idilliaco, presenta molti aspetti sanguinari e crudeli.
Credi che un Dio trascendente vorrebbe determinare tutti questi singoli episodi? Io francamente no.
Se siamo religiosi e vogliamo trovare l'impronta soprannaturale di un Creatore dalla potenza straordinaria, ci possiamo ben accontentare del DNA e prima ancora del Big Bang stesso.
Darwin ed altri pensatori erano di questo parere (non sul Big Bang che non era ancora stato scoperto, ovviamente), perché secondo loro un Creatore onnipotente non sarebbe intervenuto di continuo, avrebbe progettato tutto l'insieme dei mondi una sola volta e 'in fieri', comprensivo di infiniti sviluppi futuri. Ma all'epoca si sapeva ancora poco sull'origine dell'universo. Con le conoscenze odierne, possiamo dargli ragione anche su questo.
#73
Ciao Sariputra,
ti mando un piccolo mantra per ringraziarti della bella poesia celtica che mi hai dedicato giorni fa.
E' la settimana dei mantra musicali per me, come preparazione al Natale... ;D
Ma non oso allegare il file mp3, non vorrei violare il diritto d'autore.


Gayatri mantra
Om bhur bhuvah svaha,
tat savitur varenyam,
bhargo devasya dhimahi.
Dhiyo yo nah prachodayat.



Meditiamo sulla gloria del Creatore dell'Universo,
che merita devozione, che incarna la conoscenza e la luce,
che rimuove ogni vizio ed ignoranza.
Possa illuminare il nostro intelletto e proteggere le nostre azioni.



Possa davvero, se esiste, anche per chi non crede.
#74
@Socrate78

Forse domani si scoprirà una teoria migliore, ma finora sembra che quella del (neo)darwinismo rimanga in prima posizione.
Non è vero che mancano forme di transizione. Valeva ai tempi di Darwin, ma dal ventesimo secolo fino ai giorni nostri sono stati scoperti fossili che dimostrano l'evoluzione da rettili a uccelli, oppure da anfibi a rettili, oltre a moltissimi ominini.
In Italia, nella zona definita Rosso Ammonitico umbro-marchigiano, è stata scoperta una stratificazione eccezionale, ricca di conchiglie fossili intermedie.
E come sia difficile trovarle Darwin lo spiega in modo chiaro, pur non avendone le prove (che oggi invece noi abbiamo):
"Le specie molto sparse variano più delle altre, e di sovente le varietà sono dapprima locali, - e queste due cause rendono meno facile la scoperta delle forme intermedie. Le varietà locali non si diffondono in altre regioni lontane, finchè non siano state modificate e perfezionate notevolmente; e quando passano in nuove contrade, e che vi siano poi scoperte in una formazione geologica, si crederà che vi fossero create improvvisamente e saranno classificate semplicemente quali specie nuove. Le formazioni furono in generale intermittenti nella loro accumulazione; ed io sarei per vedere che la loro durata fosse più breve della durata media delle forme specifiche. Le formazioni successive sono separate generalmente l'una dall'altra da periodi enormi in cui non avveniva alcuna deposizione; perchè le formazioni fossilifere abbastanza profonde da resistere alle future corrosioni possono generalmente accumularsi soltanto là dove si depone molto sedimento, sul letto del mare che si abbassa. Negli alterni periodi di elevazione e di livello stazionario, le memorie geologiche generalmente mancano. In questi ultimi periodi si avrà probabilmente maggiore variabilità nelle forme viventi; mentre in quelli di abbassamento sarà maggiore l'estinzione. "

Sulla datazione dei dinosauri, si usa il metodo della stratificazione, cioè si stima l'epoca misurando lo strato di terreno in cui si trovano i fossili. Ma oggi si può usare il metodo argo-argo (Ar-Ar) che è più preciso.
Chi parla del carbonio radioattivo è mal informato, perché non funziona sui reperti antichissimi, oltre i 50.000 anni.

Parli poi di mutazioni genetiche e del fatto che in genere sono rare, dannose e retrocessive. In parte è vero.
Ma non sono soltanto le mutazioni spontanee del DNA a determinare l'evoluzione dei viventi.
Vi contribuiscono anche molto gli incroci spontanei fra piante e animali selvatici, che producono ibridi più spesso sterili ma alcune volte fertili e in grado di apportare nuovi geni vantaggiosi o dannosi ad una delle specie d'origine con l' ibridazione introgressiva o filopatrica.
Sembra che questi incroci riguardino il 10 per cento degli animali.


Se vuoi sorridere - ma anche no - guarda questa galleria di incroci bizzarri favoriti dall'uomo:

https://www.ilpost.it/2015/06/23/zonkey-ligri-incroci/tiligre/
Il ligre Hercules è colossale, non smette di aumentare finché muore perché tra i suoi geni  (ereditati da papà leone e mamma tigre) manca quello che limita la crescita.
#75
@ Carlo Pierini

Il neodarwinismo non sostiene che l' evoluzione sia costante, progressiva e regolare nel tempo.
Veramente lo stesso Darwin lo comprende, dal momento che scrive:
".....Molte specie, una volta formate, non subiscono mai ulteriori cambiamenti, ma si estinguono senza lasciare dei discendenti modificati; e i tempi, durante i quali le specie soggiacquero a certe modificazioni, furono lunghi sì, se calcolati con un numero di anni , ma probabilmente corti al confronto di quelli, durante i quali le specie rimasero inalterate.
(Charles Darwin, "Sulla origine delle specie per elezione naturale, ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza" Cap. XV)

Sulla teoria degli equilibri punteggiati ti ha già risposto Sgiombo...por omm, l'è sciupàa  ;D  
Gould non smentisce la teoria di Darwin. Parlando di brevità, non intende che nuove forme di vita appaiano all'improvviso. Si tratta di una brevità relativa che può durare anche milioni di anni, e non esiste alcuna prova che la nascita di nuove specie avvenga a salti: è vero che alcune mutazioni possono apparire in modo repentino, ma non sono in grado di generare nuove specie in poco tempo.

Il caso da te citato della Podarcis sicula dimostra appunto questo: negli esseri viventi si manifestano frequenti mutazioni, a volte anche in maniera veloce (in qualche decennio), ma non è altrettanto rapida la differenziazione dalla specie di provenienza, per cui la simpatica lucertolina vegetariana resta ancora una lucertola e non è detto che in futuro dia origine a una specie distinta, potrebbe anche estinguersi o rimanere una sottospecie locale.

Evoluzionismo 'ingenuo' quello di Darwin? Beh, non aveva ancora in aiuto le scoperte genetiche di Mendel, il DNA di Watson & Crick, la filogenesi molecolare. Che poi gli hanno dato ragione.

Darwin poi non pretendeva di spiegare queste mutazioni attraverso il semplice caso, ma riteneva che ci fosse di mezzo l' intervento divino. 
Nella conclusione del cap. XV si legge:
"Così dalla guerra della natura, dalla carestia e dalla morte segue direttamente l'effetto più stupendo che possiamo concepire, cioè la produzione degli animali più elevati. Vi ha certamente del grandioso in queste considerazioni sulla vita e sulle varie facoltà di essa, che furono in origine impresse dal Creatore in poche forme od anche in una sola; e nel pensare che, mentre il nostro pianeta si aggirò nella sua orbita, obbedendo alla legge immutabile della gravità, si svilupparono da un principio tanto semplice, e si sviluppano ancora infinite forme, vieppiù belle e meravigliose."
Mi sembra un gran bel finale, comunque la si pensi.