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Messaggi - Federico Mey2

#61
Citazione di: Freedom il 11 Gennaio 2019, 23:06:09 PMCosa è per te l'anima?
La definizione che sto usando in questo momento è assolutamente personale, serve a far capire ciò che intendo, non è molto utile discutere sulla definizione come fosse un obiettivo in sè. Potrei sostituirla con la parola Fede o Maturità: è l'insieme di finalità, valori e principi dell'individuo.
Citazione di: Freedom il 11 Gennaio 2019, 23:06:09 PMCosa intendi per nulla? 
Ma poi cos'è la perfezione? La completezza? Oppure, in una frase, l'assenza di errori grammaticali? E se ci sono errori di sintassi?
La problematica che hai in mente tu è completamente diversa dalla mia. Come ho detto nell'introduzione, la Psicofilosofia non si occupa di ciò che è, ma di fare, decidere. E' il software del pensiero. Bisogna interessarsi del funzionamento della propria mente, nel senso di come agisce, io mi dico spesso: chiedersi quali sono gli schemi mentali dell'individuo.
Il nulla dovrebbe essere quindi assenza totale di software: in realtà non è proprio così, diciamo che c'è il sistema operativo...la predisposizione cioè ad assumerli.
La perfezione è un concetto che collego con la semplicità, l'ottimalità di questo software, e potrai contestare l'imprecisione di questa idea, ma sono convinto di poterla spiegare meglio in un momento successivo (non è che perfezione significa sapere spiegare tutto, anzi...), ma sono anche convinto che non è necessario, se ci si rende conto di cosa stiamo parlando in effetti, cioè di psiche, della vita.
Un esempio di imperfezione è una regolamentazione (in questo consiste il software) che dica all'individuo: ci sono 100 alberi di frutta, puoi mangiarli tutti, ma il 44° no!
Questo è evidentemente una complicazione inutile alla semplicità della vita, posso capire tutti si o tutti no, il primo no e gli altri sì, o l'ultimo sì e gli altri no...Ma il 44° (che magari era l'unico che aveva la mela in una posizione buona...)no, perchè?
Mi chiedevi se sono gli errori di grammatica: no, la frase non è il problema, è la grammatica che può essere "sbagliata", perchè inutilmente complessa, ad esempio!
La completezza, riferendosi al computer, è la capacità di essere, per esso, qualcosa di più di ciò che è, cioè un umano, che è completo nel senso che non ha bisogno del programmatore, il suo sistema operativo è potenzialmente in grado di creare tutti i programmi per sè. Possono intervenire anche dei programmatori, ma non è necessario, e se succede viene in realtà a mancare proprio questa completezza...
#62
Citazione di: Freedom il 11 Gennaio 2019, 18:38:42 PMMa tu Federico Mey2, esattamente, cosa stai cercando? Dove vuoi rivolgere lo sguardo?
Mi sembra di avere già indicato il mio concetto di Anima, data dalle mie finalità più i miei principi, valori. Ma è una definizione arbitraria, potrei chiamarla anche Fede, Maturità...
Sto cercando quello, l'ultimo piano del palazzo, quello dove si decide, dove i materialisti non vanno perchè impegnatissimi ai piani inferiori a giocare la loro partita con degli schemi che a loro non interessa mettere in discussione, guardando in alto.

Citazione di: Lou il 11 Gennaio 2019, 19:42:22 PMCiao Federico, l'idea e il sogno ^^ di "partire da zero" rinnovando quello sguardo bambino di cui ti fai promotore trovo, correggimi se sbaglio, un tentativo che attraversa parte della PFO, la sospensione del giudizio che parte dagli scettici e giunge sino ad Husserl con l'epoké, con nel mezzo una costellazione di altri filosofi, mi risulta essere parte integrante del "pensiero filosofico occidentale".
Non ti correggo, non so se sbagli, dico soltanto che ho recentemente tentato di dare uno sguardo a tutto il PFO ma questo atteggiamento, che emergerebbe evidente anche da un linguaggio molto più semplice non l'ho percepito. Lo percepisco in qualche filosofia esortativa, nelle religioni, nel libro che ho letto di Zen...Complessivamente nel PFO no, è una caratteristica tipica di esso l'esprimersi in un modo molto più complesso che lo "sguardo bambino".
Citazione di: Lou il 11 Gennaio 2019, 19:42:22 PMesiste una complessità e una pluralità nelle filosofie, ma - forse - in ciò sta una certa ricchezza, una pluralità di sguardi.
Ho una certa contrarietà al pluralismo, se uno sta cercando la propria direzione, questa deve essere una, altrimenti, come si dice comunemente "non crede in nulla". Ed è questo il problema di oggi.
Citazione di: Lou il 11 Gennaio 2019, 19:42:22 PME sebbene la filosofia nasca e si distingua dagli altri saperi nella capacità di razionalizzazione dei fenomeni, mantiene, in ogni caso, sin dalle origini, una spiccata origine in un thauma, in una passione non del tutto razionalizzabili e nei miti.
Il concetto di razionalizzazione che ho usato è un po' ingannevole, e per capire quello che ho scritto bisogna seguire il mio ragionamento. 
Io mi riferisco alla mente umana, che è data da sue finalità, elemento spirituale, e sua operatività, elemento materiale. Razionalizzare per me significa far si che il "gioco" (che comprende il linguaggio) che devi giocare/stai giocando ti limiti a giocarlo, e non lo metti in discussione...
Questo gioco funziona magari perfettamente, è razionale, ma è l'accettare le regole che non è razionale, perchè sei chiamato a pensare anche a quelle!
Io non propongo affatto l'irrazionalità, ad un livello superiore, anzi. Dico che a un livello inferiore, apparente, SEMBRA che i tuoi ragionamenti (la tua partita) sia logica e perfetta e razionale ma nel complesso mancano di qualcosa.
Questo per introdurre alla negazione dell'atteggiamento tipico che giudica come irrazionale tutto ciò che non segue logiche razionali apparenti. Bisogna tener presente che esiste la sfera direzionale, nella mente umana, ed essa non è necessariamente irrazionale, anche se appare tale, perchè per essa non ha proprio senso il concetto di razionalità, perchè è scelta arbitraria, al limite.
Comunque sono d'accordo con ciò che hai scritto, ho voluto soltanto sradicare un po' l'idea che ci sia nella mente una parte razionale e una non razionale, al di là del caos psicoanalitico che molto frequentemente si ha.
#63
Salve. Ho presentato nella sezione Filosofia il mio concetto di Psicofilosofia; ora mi sono trasferito in questa sezione, ma se volete, andate a contribuire anche a quel dibattito.

In breve la Psicofilosofia vuole essere una nuovo spazio di argomentazione comprendente tra l'altro Religioni, Morale e Psicologia, che si occupa del tentativo dell'uomo di raggiungere il livello più elevato del proprio pensiero, l'Anima.
Il tentativo deve essere valutato come razionale, ma il modo di esprimerla non deve essere il linguaggio usato da ciò che oggi si definisce Filosofia, che ha l'atteggiamento di trattare la spiritualità analogamente e con lo stesso linguaggio che usa con la materialità.

Dato che si occupa di finalità e principi, di capire la direzione da prendere, le teorie psicofilosofiche sono normative, esortative, non descrittive. 
Dicono cioè quello che DEVE essere, non quello che E'. Sono delle ideologie, insomma.
Io ho maturato una mia teoria e la vorrei esprimere: l'ho chiamata Teoria dell'Errore.

Il principio fondamentale è la ricerca della Perfezione. L'idea è che la Perfezione esista, è possibile, in antagonismo con altre teorie psicofilosofiche (ad esempio il Cristianesimo), per le quali è irraggiungibile, non esiste.
Per raggiungerla, la strada è semplice: si parte dal nulla. Nel nulla non c'è notoriamente nulla, quindi non c'è l'errore, quindi è perfetto (così ho anche dimostrato anche che la perfezione esiste!).
Poi che si fa? Si procede, stando attenti a non sbagliare, che per la mente significa non far sorgere in noi schemi di pensiero complessi o paure immotivate. Lo strumento al nostro fianco è la semplicità, essa è il nostro principio-guida.

Seguendo questa strada, ci imbatteremo con molti nemici: tra i più importanti, l'accoppiata Bene-Male, ai lati della strada. In quell'occasione, mangiate pure la mela un po' ammaccata lì per terra un po' sofferente e proseguite senza farvi distrarre, anche se si impegnano infinitamente.
E così fate se vedete altre coppie dualistiche ingannatrici: la strada è giusta, lo era all'inizio, semplicemente continua ad esserlo. Questo è il Monismo, perchè la strada giusta è una.

La TdE propone la Spiritualità, consistente nell'elevazione della propria coscienza fino al livello massimo, dell'Anima. Per raggiungerla serve la socialità (1 non va bene), ma bisogna rifuggire dalla dispersione, dal pluralismo (n non va bene). La conseguenza è che il numero perfetto è 2, consistente nella coppia eterosessuale (l'altro dev'essere dell'altro sesso per questioni di completezza). 
Quanto dico è facilmente spiegabile con semplici ragionamenti psicofilosofici basati sulla valutazione della natura umana, che rappresenta un dato di fatto, e l'atteggiamento perfetto è limitarsi ad ammetterlo.
Un posto importante è quindi dato dalla Famiglia, a cui corrisponde la simbologia 0123: si parte come sempre dal nulla (0), poi si matura (1), poi si cerca un compagno/a, ci si sposa (2) e eventualmente si estende la famiglia (3+). 
Non ci sono eccezioni.

A differenza di molte altre psicofilosofie, la TdE non condanna o reprime la passionalità, non vedendola in antagonismo con la ragione. La seconda è ovvio elemento di perfezione, ma anche la prima lo è: perchè è parte della natura umana, dà significato e motiva l'umano, lo completa. E la completezza è anch'essa perfezione.
Riguardo la condizione della donna, la TdE propone l'elemento di dominazione (limitata) del maschio sulla femmina, a seguito della natura fisiologica della specie umana, ma al tempo stesso la eleva al massimo livello di importanza nel suo ruolo di cocostruttrice dell'Anima e della Fede nell'ambito dell'unione della coppia, matrimoniale.

Posizione rispetto ad alcune altre psicofilosofie che conosco (limitatamente):
Cristianesimo - E' imperfetta in ogni suo elemento, ha l'imperfezione come fondamento. Fa eccezione per l'eresia di un Uomo-Dio, condanna la completezza dell'umano e la sua passionalità, esalta un dualismo (il Bene (l'amore) e il Male (la sofferenza)), fa eccezioni evidenti sul percorso di vita familiare che per me è unico per tutti.
Islam - La lodo in quanto, con una sua visione ampia, tralasciando i dettagli, la vedo finalizzata (basandomi sull'evidenza storica di quando si è formata) a contrastare il Cristianesimo, soprattutto la sua eresia di un Uomo-Dio e vedo il suo rivolgersi all'unico Dio come elemento di Assoluto, perfezione. La critico un po' per l'eccessiva politicizzazione, e qualche elemento nazionalistico e razzistico, tutte cose poco spirituali.
Buddismo Zen - La lodo in quanto ripercorre molto la strada che ho descritto prima. La critico un po' perchè mi sembra troppo focalizzata sull'evitare il problema del disequilibrio psichico, e per questo tende a rifiutare lo sforzo di comprensione filosofica e spirituale, mentre per me il caos psichico si può superare affrontandolo.

Spero vi affascini!
#64
Citazione
Citazione di: sileno il 11 Gennaio 2019, 13:59:39 PMscopo di un pensiero alternativo, libero dalle etiche dei poteri, dai saperi tecnologizzati e dalle terapie. Il linguaggio deve essere lieve e preciso per una visione non univoca della realtà
La mia idea è di un pensiero alternativo, ma prima che libero da quelle cose di oggi che hai citato, dovrebbe esserlo al di là dell'oggi, cioè anche per l'ieri io vedo l'esigenza di un pensiero alternativo in occidente.
Con un linguaggio come dici tu diverso e io direi semplice, usando questa caratteristica come strumento per raggiungere la perfezione (in questo la penso forse diverso da te, sono Monista). 
Si deve partire dal nulla, che è semplice e perfetto, e costruire su di esso con accortezza evitando gli errori. E la complessità ne è portatrice...
Citazione di: sileno il 11 Gennaio 2019, 13:59:39 PMUna rinnovata filosofia doverbbe puntare sull'essenza, riconoscere il legame della filosofia con la vita di ogni giorno.le significatività, recuperare il senso delle domande sensate utili per la vita.
La mia proposta è diretta verso questa direzione, io metto al centro della comprensione l'Anima umana, data dallo spazio dei propri valori e finalità: su essi si basano le nostre azioni e la nostra capacità di rispondere ai nostri sensi e alla vita.
Citazione di: sileno il 11 Gennaio 2019, 13:59:39 PMPuò curare la filosofia? Non nel senso della psicoanalisi e psicoterapie
Sono d'accordo che la filosofia che propongo io sta ad un altro livello della psicologia. 
Anche se etimologicamente corrispondono (psiche=anima), a me piace definire 2 concetti proprio con questi due nomi, corrispondenti a 2 livelli che si hanno dentro. 
Il livello psicologico, popolato da emozioni, bisogni, paure, istinti, caos o chiarezza. 
E il livello dell'Anima, destinato ad essere compreso soprattutto da chi, maturando, riesce a superare almeno in parte quello inferiore, in cui risiede la spiritualità, la coscienza, che dev'essere più propria possibile. E che non si cura, ma si matura.
Nella tua lettera ci sono poi molti altri spunti ma in un flusso di idee di cui non riesco a isolare le principali.
#65
La risposta di Sariputra è focalizzata su questa idea
Citazione di: Sariputra il 11 Gennaio 2019, 10:36:05 AMCredo che si domandi se ha più possibilità di intuire qualcosa di 'vero' una mente non imprigionata e condizionata dentro una selva di conoscenze (filosofiche-scientifiche-religiose e altro..) che la rendono colta ma scarsamente duttile e intuitiva e naturalmente formata pesantemente a pensare secondo criteri precostituiti da altri
Su cui sono d'accordo. Ma il nocciolo della mia proposta non riguarda il "filosofare".
Riguarda definire cosa stiamo cercando. La direzione dello sguardo è importante, e non si deve trattare qualsiasi direzione allo stesso modo, non si può usare lo stesso linguaggio.
Lo spazio su cui voglio accentrare l'attenzione io, e al quale voglio dare dignità massima, è il Pensiero, è il Sè, e questo conta se si vuole trovare il metodo da usare.
Rispondendo alla parabola del pescatore:
Citazione di: Sariputra il 11 Gennaio 2019, 10:36:05 AMse voglio fare il pescatore andrò ad imparare da un altro pescatore o mi ci metterò di buona lena da solo? Nel primo caso imparerò a pescare ma sarà soltanto la ripetizione di qualcosa imparato da un altro. Nel secondo pescherò forse meno ma sarà tutta farina del mio sacco...
Direi che vedo che tutti stanno pescando vongole, e io vorrei pescare cozze, usando ovviamente tutt'altri mezzi, perchè le cozze non si possono pescare con i metodi delle vongole (in realtà forse sì, ma mi ritroverei delle vongole attaccate alle mie cozze, e in quel caso non mi piaceranno più).
Ma l'idea del non farsi condizionare è ottima, e vale anche per i gusti in tavola, perchè la pasta con le vongole la mangiano soltanto i pescatori e pochi altri, mentre si potrebbe diffondere il gusto per gli spaghetti con le cozze a tutto il villaggio!
#66
Tematiche Filosofiche / Psicofilosofia
10 Gennaio 2019, 03:36:26 AM
Grazie viator
Premetto che quello che scrivo deve essere valutato in senso sperimentale. A volte può essere che non sappia rispondere sempre in modo sufficientemente chiaro e completo: ci sto soltanto provando.
La mia idea è , in senso socratico (questo è uno dei pochissimi filosofi occidentali che mi dice qualcosa) di "non sapere" in partenza, ogni volta che si inizia a ragionare partire da zero e tentare di raggiungere la vetta così.
Quindi ideale è la condizione dell'adolescente che, raggiunta la capacità di base di ragionare, inizia a farlo sulla base del nulla (ma così è chiamato a fare anche l'adulto a qualsiasi età, a rimettersi in gioco continuamente, sempre seguendo Socrate).
La semplicità è una condizione necessaria per me e credo in linea con quello che ho appena detto. 
Proseguendo nella lettura della risposta inizio già infatti a confrontarmi col problema: il tuo ragionamento è complesso, non parte da zero. Lo può capire un adolescente che non ha mai studiato niente? Non mi sembra...Tra l'altro, Socrate aveva la mia stessa idea riguardo allo studio, visto che decise di non scrivere...
Il linguaggio che usa il Pensiero filosofico occidentale è complicato e ciò da un lato, se si vuole capire sè stessi, è inutile, ma questa inutilità è anche errore, perchè distoglie dal fine.
Non so quindi ribattere puntualmente alle tue frasi successive, perchè non sono comprensibili a chi "parte da zero" (e non soltanto in questa prima fase di mio interesse per la materia, sarà sempre così).
Dico però questo: la comprensione del mondo è un altro spazio rispetto a quello che voglio mettere in primo piano io. Non so se serva una Filosofia per questo spazio: la Scienza se ne può occupare da sola, mi sembra lo stia già facendo ottimamente. Comunque è un altra cosa.
Quello che vorrei mettere in primo piano è la comprensione di sè stessi, uno spazio chiamabile Psicofilosofia, sforzo razionale di capire tutto di sè, che comprende Filosofie religiose, Religioni, Filosofia Morale...
Ho usato il termine Anima, essa per me rappresenta (è un mio concetto) il centro direzionale del Pensiero individuale, dove alloggiano l'attività decisionale sulle proprie finalità e la determinazione dei propri principi e valori. Nessun rapporto con le cose materiali, soltanto una struttura di pensiero.
Salve
#67
Sono insoddisfatto di come l'area definibile "Pensiero filosofico occidentale" (PFO) è costituita.
E' da pochi anni che provo interesse per questo argomento, e dopo tante ricerche sto concludendo che non colga assolutamente il fine, che si prefigge, di essere il livello più elevato del Pensiero umano.
D'altra parte mi sembra evidente che l'interesse e l'utilità pratica (nel senso di applicazione alla realtà, alla vita) degli scritti di quest'area sia minimale, non hanno nessun peso nel direzionare individuo e società, vengono considerati soltanto un esercizio mentale interessante (forse) e impegnativo ma fine a se stesso.
Io, come forse altri (ma non molti, col mio stesso livello di convinzione), cerco qualcos'altro e vorrei definirmi in qualche modo, devo quindi cercare qualche parola.
La mia propensione è tornare a riferirmi al termine Filosofia, anche se dal punto di vista etimologico la scelta può essere dubbia. Ma non so quale altro termine scegliere. Ma soprattutto, il mio obiettivo è di rivoluzionare tutto il Pensiero occidentale, quindi mettere questo nome può essere utile per imporsi a chi è inglobato in questo Pensiero ed infastidirlo o fargli capire l'errore di direzione del suo sguardo.
Quindi, uso il termine Filosofia, in continuità con l'idea, credo attualmente accettata sia nel linguaggio comune che in quello degli addetti, che essa sia ciò che si occupa del livello più elevato del pensiero, come ho già detto.
Sulla base di ciò, bisogna guardarsi dentro, perchè a me risulta che il Pensiero sia dentro. E dentro di noi, cosa c'è di più elevato (o profondo, i due concetti come è noto sono interscambiabili)?
E' idea comunemente accettata che sia l'Anima (sto facendo i primi passaggi dando attenzione a ciò che è comunemente accettato, ma in seguito non mi importerà molto).
Anima in greco è Psiche, quindi Psicofilosofia (PF) è il nome che vorrei dare ad un nuovo spazio di Pensiero (dopo la mia possibile rivoluzione) che dovrebbe rappresentare il vertice di tutto. Altri spazi che continuerebbero ad esistere (quello che si occupa del mondo, ad esempio) sarebbero ad esso in una posizione di inferiorità spirituale, cioè PHD cambierebbe in PFD. Beh, questo non è 
necessario...
Il cambiamento però non sta nei titoli e nei nomi. E' il modo di ragionare del PFO che è sbagliato, in senso PF. Il PFO è caratterizzato da complessità, razionalizzazione, pluralismo...
La razionalizzazione del PFO contiene un errore, è sbagliata, irrazionale. Non è una contraddizione: se c'è un Tutto confuso, razionalizzare per il PFO significa creare un sottosistema chiaro e definito, razionale, ma facendo delle premesse, e in questo errando, sulla strada della comprensione del Tutto. La differenza tra Tutto e sottosistema razionale è lo spazio dell'Anima. La razionalizzazione è irrazionale.
La PF critica la complessità quale fonte di errore sulla strada della comprensione della propria anima. 
Il pluralismo che consegue alla complessità rende inutile la filosofia all'individuo e alla società, oggi lo vediamo bene.
Cosa ne pensate?
Salve