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Messaggi - niko

#61
Attualità / Re: La flottilla
03 Ottobre 2025, 10:00:51 AM
Citazione di: anthonyi il 03 Ottobre 2025, 04:06:14 AME' Hamas che ha deciso che il popolo fosse partecipe della guerra per renderla più difficile ad Israele.
Quanto alla guerra mondiale non si vede l'altro fronte, a parte delle formazioni terroristico c'é solo uno stato, la Russia, che combatte, è che oggi ha tanti di quei problemi interni che non si sa se arriva all'anno prossimo.
Povero niko, tu cerchi il tuo bel muro di Berlino e la tua Eurasia è tra poco potresti trovarti addirittura senza la Russia!
😞


Il mondo ha smesso di credere, che "e' tutta colpa di Hamas"... ci rimani solo tu...


#62
Attualità / Re: La flottilla
03 Ottobre 2025, 03:42:24 AM
Citazione di: anthonyi il 03 Ottobre 2025, 03:08:33 AME' un'immagine moderna, Israele é il solo paese al mondo nel quale le donne fanno il militare esattamente come gli uomini.
Comunque Hamas potrebbe rispondere "propagandistica mente" facendo vedere tutti i bambini che schiera nella guerra, armati di bombe e kalashnikov.


Guerra e', rigorosamente a partire dal neolitico, tra due (o piu') Stati; quella asimmetrica tra uno stato e un popolo, invece, e' uno sterminio... l'alleato sionista, e l'alleato ucraino, ci stanno portando dritti dritti verso la terza guerra mondiale, giusto appunto per far capire e apprezzare a tutti, anche ai piu' zucconi, la intercorrente differenza...

La quale guerra, mondiale, comunque, se qui in occidente fossero o si rivelassero tutti o quasi come te, e se per miracolo non si usassero le armi atomiche (due condizioni che vedo, entrambi, molto improbabili...) la potremmo pure vincere...


#63
Attualità / Re: La flottilla
03 Ottobre 2025, 01:19:44 AM
Citazione di: anthonyi il 02 Ottobre 2025, 17:19:46 PME' complicità con un'organizzazione terroristica, in Israele é un reato grave, e sarà il probabile capo di imputazione per tutti gli arrestati che non faranno una forma di ammenda.


Comunque si puo' fare un bell'inventario di tutte le tue cavolate:

Prima, hai i detto che i morti del genocidio erano molti meno di settantamila, che i numeri erano "propaganda fi Hamas".

> fonti finanche israeliane, e finanche dell' idf,  hanno confermato il numero altissimo dei civili palestinesi gravemente feriti o morti.

Poi, hai detto che almeno qualcuno dei membri della flottiglia era armato e avrebbe risposto all'abbordaggio con la violenza.

> falsa previsione, naturalmente, non si e' verificata

Adesso, ci delizi dicendo che Israele inquisira' i membri della flottoglia con accuse come quella di fiancheggiare Hamas

> FALSO, Israele (l'entita' coloniale sionista), di fare questo non se lo puo' permettere perche' tutto il mondo in questi giorni gli sta isorgendo contro, con citta', porti, scuole e stazioni bloccate e ne pretende l'isolamento internazionale; rimandera' quindi gli attivisti a casa, tutti, in pochi giorni, senza incarcerare o anche solo multare nessuno, perche' non puo' permettersi di alzare ulteriormente la tensione. Tu confondi quello che succederebbe in un mondo ipotetico, se tutti fossero come te, con quello che succede, realmente, nel mondo, dato che non tutti sono come te. Errore che molto probabilmente farai di nuovo, molto presto.

Nessuno sara' costretto a "fare ammenda" di niente, neanche tutti i vari politicanti ipocriti e accatta voti di mezza Europa che hanno aspettatato un anno e mezzo prima di cominciare a parlare di genocidio, se e' per quello.


#64
Attualità / Re: La flottilla
02 Ottobre 2025, 21:53:50 PM
Citazione di: anthonyi il 02 Ottobre 2025, 20:55:14 PMQuesta tizia ha detto quello che gli hanno insegnato a pensare gli altri pacifinti. Gli stupri perpetrati il 7 ottobre sono stati certificati, insieme agli altri orrori, ed é squallido e patetico il vostro tentativo negazionista di far dimenticare quello che é successo, magari inventando i qualche altra pagliacciata come quella della flottiglia nei dintorni del 7 ottobre.


Insomma: tremila anni di filosofia, poi duemila di cristianesimo, poi quattrocento di scienza, poi duecento di socialismo, per infine approdare qui a leggere voialtri, che ancora vi credete di poter rispondere a un attentato terroristico con un genocidio solo perche' nati fighetti da genitori fighetti...

Eurasia dove sei? Muretto dove sei?


#65
Attualità / Re: La flottilla
02 Ottobre 2025, 21:01:34 PM
Citazione di: anthonyi il 02 Ottobre 2025, 17:12:40 PMCiao Sapa, la notazione su quest'ultimo aneddoto avrei voluto farla io.
Certo questa Barbie Gaza ha preso proprio una grezza.
C'é comunque un'osservazione aggiuntiva da fare, questa affermazione estremamente maschilista sfigura tanto nella bocca di una donna da far pensare che non sia sua, cioé che lei l'abbia riportata dopo averla ascoltata più volte in ambienti che frequenta, e questi ambienti sembrano proprio ricalcare lo sciovinismo proprio dei partecipanti al terrorismo di Hamas.


Ecco, il terrorismo di Stato nazional-sionista invece, ama molto propagandare se stesso con le foto delle pilotesse donne a bordo degli aerei da guerra. 

Niente machete, niente urla, niente sudore, niente puzza, niente scambio di sguardi, niente di niente.

Spingi un bottone, maciulli dieci vecchi e bambini.

Ma se lo spingi con mani femminili, va bene.

All'andata e al ritorno ti mangi cibi precotti e ti senti la musica, proprio come i tuoi colleghi maschi.

Un'immagine che secondo chi l'ha concepita e chi la diffonde, dovrebbe essere "materna".

Anzi nemmeno. Romantica.



#66
Attualità / Re: La flottilla
02 Ottobre 2025, 20:29:07 PM
Citazione di: sapa il 02 Ottobre 2025, 16:16:05 PMBè, che lo Stato di Israele faccia parte della lista degli Stati canaglia non c'era bisogno di verificarlo con la flottiglia e Greta Thumberg. Cos'è uno Stato canaglia? E' quello Stato che se ne impippa altamente di tutte le norme internazionali e, per il suo interesse nazionale, è disposto a tutto. Israele lo ha quasi sempre fatto. Ce ne sono altri, uno è in piena azione  in Ucraina. Ma riguardo la flottiglia, visto che questo è  il tema, mi sono gustato qualche giorno fa lo sproloquio social di Ana Alcalde, la 45enne (che dimostra 20 anni di meno, bellissima, soprannominata Barbie Gaza..) spagnola portavoce della flottiglia, che in pratica ha negato la narrazione israeliana degli stupri commessi da Hamas il 7 ottobre. Eh, certo, lei, infatti, ha parlato con una sopravissuta che le ha detto che quelli di Hamas non le hanno fatto proprio alcun male. E poi, Barbie Gaza si è prodotta nella chicca finale, la ciliegina sulla torta che sembra al cioccolato, per il colore,  ma al cioccolato non è, quando ha detto di aver saputo anche di una donna ebrea, rapita da Hamas il 7 ottobre dal suo kibbutz, che si è anche un po' risentita perchè quelli di Hamas non l'avevano neanche toccata. Oh, questa è di sinistra, femminista e convertita all' Islam. Scusate la posapianeria, eh..


Non e' Ana Alcade "portavoce" della flottiglia, ma sei tu, che con queste (solite...) mistificazioni, ti rendi portavoce dei posapiano... non sia mai che qualcuno abbia delle opinioni  non "ortodosse" sul sette ottobre  :D

Insomma wow, notizia rilevantissima, le opinioni e le informazioni di questa tizia (ripeto, non portavoce ufficiale di nulla) astratte e "concentrate" in un video di qualche decina di secondi, (perche' solo in questa forma esse circolano e si trovano, sottotitolate ad uso della Melonia universale) soprattutto dato il contesto...

L'arte del chiagni e fotti, continua... continua da settanta anni...



#67
Attualità / Re: La flottilla
02 Ottobre 2025, 20:07:02 PM
Citazione di: anthonyi il 02 Ottobre 2025, 19:51:48 PML' ONU non é fonte di diritto internazionale, il diritto internazionale lo fanno sempre gli stati con accordi e convenzioni.
Nello specifico dell'area di pertinenza di Gaza c'é certamente una discussione sui diritti, ma comunque c'é una convenzione, mi sembra fatta a Portman, che ha comunque legittimato il blocco navale Israelo egiziano che inizia appena dopo che Hamas ha vinto le elezioni per evidenti ragioni di sicurezza.


La sicurezza e' che i pirati restano pirati, pure se si spacciano per i "corsari" che non sono...



#68
Attualità / Re: La flottilla
02 Ottobre 2025, 18:48:55 PM
Citazione di: anthonyi il 02 Ottobre 2025, 16:58:59 PMGli Israeliani hanno compiuto solo un'operazione di sicurezza per il loro territorio. Tutta l'azione é stata operata nella cosiddetta "area di interdizione" nella quale é possibile intervenire qualora si abbiano fondati argomenti per affermare che chi vi é entrato stia compiendo reati penali.
Israele ha comunicato di avere le prove che l'organizzazione della flottilla sia stata operata con le risorse e la collaborazione di Hamas, e quindi fiancheggi la sua attività terroristica.


Le acque intorno a Gaza non sono d'Israele... la principale fonte del diritto internazionale e' l'ONU e non l'impostura euro-atlantico-sionista... i pirati, rimangono tali anche se tu li ascrivi all'impero del Bene... e anche i palazzinari, e anche i trafficanti d'armi...
#69
Attualità / Re: La flottilla
02 Ottobre 2025, 14:38:55 PM
Da adesso, l'entita' coloniale sionista, e' ufficialmente anche pirata.

La domanda che ricorre, limitatamente qui all'Italia/Melonia pero', io direi, e' sempre la stessa (identica) di un anno fa:

Chissa' se e' leggittimo, o quantomeno "accettabile" secondo la morale borghese e posapiano, manifestare contro il genocidio di Gaza nel fine settimana a ridosso del sette ottobre?

Sara' che una risposta ben precisa a questa domanda (e a tante altre domande come questa) non c'e', ed e' la forza, che fa la ragione?

Fatto sta che tutti quelli che spuntavano fuori come funghi un anno fa, adesso, non spuntano fuori piu'...

#70
Citazione di: Kob il 02 Ottobre 2025, 07:04:41 AMSe leggi i brani di Nietzsche a cui mi sono riferito finora, vedrai che il termine "verità" viene usata in due modi:
1. la verità come smascheramento di idee antiche, che una volta confutate appaiono come errori;
2. poi, nella prosecuzione di questo processo di indagine, la verità come oggetto stesso della critica; qui, mostrando di avere un'origine simile a quella dei pregiudizi antichi, cioè di venire dalle stesse forze utili alla conservazione della vita, finisce per perdere il suo status speciale.
Conclusione del cammino della conoscenza: errori e verità non si distinguono dal punto di vista epistemologico. Sono entrambi funzionali alla vita. Le verità di oggi saranno presto smascherate. Fino a quel momento l'uomo della strada le considererà appunto verità nel senso del realismo, cioè nel senso di rappresentazioni adeguate a esprimere la realtà.
Ma il filosofo no, la conoscenza filosofica è appunto questa: tenere ferma questa conclusione e accettare il paradosso. Che è l'effetto dell'estensione del processo di critica alla critica stessa. Infatti se la ragione è uno strumento utile alla vita, se non è quindi uno strumento puro, incontaminato, universale, allora tutti i suoi prodotti, compresa l'analisi filosofica dello stesso Nietzsche, non sono altro che prospettive utili alla vita. Anche là dove si presentano come disinteressate e neutre, la loro origine resta spuria.
D'altra parte il filosofo non è mai solo tale, cioè è anche uomo della strada. Per cui la sua interpretazione della vita sarà un miscuglio di errori e verità ma con la consapevolezza (quando si ricorda di essere filosofo) che tali verità sono sullo stesso piano degli errori. Questa è la condizione nuova della filosofia contemporanea, per quanto la tendenza alla regressione nel realismo sia sempre in agguato.
L'esperimento è questo: quanto smascheramento siamo capaci di sopportare? E in più, andando un po' più a fondo: quanto riusciremo ad essere creatori di nuovi valori, di nuove prospettive, essendo consapevoli dell'origine spuria di questa stessa attività? Quanto riusciremo ad abbandonarci in questa avventura sapendo che è sempre lo stesso gioco?


Questa interpretazione, naturalmente, e' "realistica" e antivitale, perche', pure se errore e verita' hanno la stessa genesi e causa (sono entrambi l'utile per la vita: in questo senso, se A e B sono verita' ed errore > A e' uguale a B; non c'e' differenza), considerarli, pero', equivalenti (dire che la verita' non esiste) vuol dire infischiarsene (non considerare minimamente) di quale tra due affermazioni, magari opposte, sia l'utile alla vita adesso, nell'attimo presente, e presente, intendo, alla soggettivita' di colui che pensa e parla: se sono convinto che il cavallo, che vedo qui e ira, sia bianco

> l'affermazione che afferma: "il cavallo e' bianco", e' l'utile alla vita, per me, adesso, in questo attimo;

viceversa, l'affermazione: "il cavallo e' nero", non puo' esserlo; semmai, dato che abbiamo accettato la premessa che sia l'errore che la verita' siano l'utile alla vita (stessa genesi), ne deriva, che l'affermazione: "il cavallo e' nero", e' stato l'utile alla (mia) vita nel passato, o lo sara' nel futuro, oppure, al di la' mia persona e soggettivita', lo sara' (adesso ieri o domani) per qualcun altro.

Cosi' volli che fosse.

Il tempo, o lo spazio, dirimono la contraddizione: due cose opposte, non possono essere entrambe vere nello stesso luogo o nello stesso momento, ma possono esserlo, in luoghi, o momenti diversi, e quindi, derivatamente, anche, per corpi o per persone, diverse. La sopportabilita', della contraddizione, tramite la differenza,  soprattutto etnica e culturale tra uomini, e tramite la storia.

Perfino la volonta' panica, o volonta' di potenza, la quale (in maniera simile a come e' in Schopenahuer) vuole tutto, comunque, non vuole tutto contemporaneamente. Non vuole, almeno non direttamente, la contraddizione. Per questo, essa flirta o amoreggia con il tempo, (cioe' nel suo volere, per davvero e assolutamenre, tutto, inevitabilmente, vuole anche se stessa, e vuole anche il tempo), dando luogo all'Eterno ritorno.

Il tempo e' quella specifica cosa, o meglio quello specifico fatto, per cui tutte le altre le cose, o meglio fatti, non accadono, contemporaneamente. Tutti, sanno definirlo in negativo; nessuno, in positivo. Se pensiamo che alla base di tutto, ci sia la volonta', allora il tempo e' quella specifica cosa, per cui tutte le altre cose (pur essendo, in generale tutte volute, dalla stessa identica volonta') NON sono, pero', tutte volute contemporaneamente.

Il grande serpente, si morde la coda in un punto, ben specifico, di se stesso (la verita' e' l'utile alla vita adesso, non in generale), insomma si vuole auto divorare in un punto specifico di se stesso, proprio alla base della coda, come se li' avesse un prurito, o un dolore, o un fremito; ma, nel farlo, nel mordersi la coda, diventa, con tutto se stesso, con tutto il suo corpo, il simbolo umano stesso dell'anello, concettuale, del tempo (verita' ed errore, sono entrambi l'utile alla vita ma non lo sono contemporaneamente).

Un serpente, che si morde la coda.

Cioe' una volonta' che si autovuole. Ma il modo, o la strategia, che questo serpente, ha a disposizione per autovolersi completamente, e' autovolersi in un punto, cioe' modersi la coda in un punto. Accettare e volere l'attimo presente, volerlo come origine e come fine. La verita' e' l'utile alla vita ADESSO. Cioe', cosa sia o non sia l'utile alla vita, col tempo diviene e cambia.




#71
Citazione di: Kob il 01 Ottobre 2025, 14:04:53 PMCredo che la post modernità stia piuttosto nell'affermazione che la verità, così come l'abbiamo intesa fino alla filosofia di inizio Ottocento, non esiste.
Parlare di una verità che non si lascerebbe del tutto conoscere significa invece presumere che tale verità esista.

Esempio dell'inconscio: esiste una mia verità? Se mi inventassi un metodo per far fronte ai processi di rimozione riuscirei finalmente ad attingere la mia verità? O comunque ad avvicinarmi ad essa?
Nietzsche non credo avrebbe sottoscritto questa idea che ha alla base tutto sommato un apparato positivista. Per lui non esiste alcuna verità ma il soggetto, così com'è in questo momento, è piuttosto una prospettiva che esce fuori da quella battaglia di forze diverse ecc.

Comunque se vogliamo dire che c'è sintonia tra quello che hai scritto sulla cultura del Novecento e la filosofia di Nietzsche, ok, certo, è così.
Ma se vogliamo andare ai brani della Gaia scienza o anche di Umano troppo umano, il modo con cui è trattato il tema della conoscenza ha un taglio diverso. Ho cercato di spiegarlo nel post precedente.

Considera che io sto leggendo i brani di Nietzsche con questa domanda sullo sfondo (che è una domanda tutta mia, magari gli altri la considerano un'idiozia, non so):
un uomo interessato alla conoscenza, che è passato attraverso la filosofia contemporanea, quindi attraverso la grande ondata di scetticismo del '900, può rivolgersi alla scienza moderna con la realistica speranza di fare della gaia scienza?
Che sia magari necessario modificare atteggiamento? Cioè essere più liberi (per quanto si può essere liberi dovendo maneggiare la matematica), meno ossessionati dalla ripetizione oggettiva del sapere dentro di sé, più orientati all'aspetto ipotetico, problematico, sperimentale?
Oppure al contrario, la scienza moderna, essendo che alla sua base assume senza riflessione un punto di vista realista, lo assume d'istinto, non può che rimandare ad un sapere duro, serio, pesante e quindi addio gaia scienza?

No, in Nietzsche la verita' e' l'utile alla vita, quindi, la verita' esiste. L'oggetto di volonta', esiste, tanto piu' se questo oggetto, e' la verita'. Esiste, nel senso che produce effetti. Altro senso, al termine "esistere" in Nietzsche, non c'e'.

Perfino Dio e gli angioletti, nella misura in cui gli uomini li hanno voluti, e hanno creduto in essi, sono esistiti. Sono esistiti, nel senso che hanno prodotto effetti.

Come dice Galimberti, se Dio e' morto, significa che Dio, prima, era vivo. E pure il passato. E pure la verita'.
La situazione esistenziale del "lutto" per Dio, o meglio ancora: della colpa per l'assassinio di Dio non puo' essere ricondotta, banalmente, all'inesistenza di Dio. Vale pure per la verita'. Gia' il cristianesimo, grande bersaglio polemico nietzscheano, pur affermando la situazione esistenziale della colpa, per l'assassinio, di Cristo, certo non afferma, con cio'... l'inesistenza...di Cristo :D

Semmai, l'irrisolvibilita', del delitto del Figlio, si risolve, edipicamente, vedendo in esso la giusta vendetta della creatura (il condannato era colpevole) e dunque il delitto del Padre... eterno ritorno che, gia' in superficie, e' riconquista, per l'uomo, della dimensione dell'increato, e contraltare necessario all'approccio genealogico (e non logico), di Nietzsche, alla verita'.

Insomma in maniera simile a quello che ho detto anche a Iano, guardati, anche tu, dal considerare la "gaiezza" della scienza, una sorta di (tua) volonta' di potenza, scettica. Non e' l'essere scettica, che porta la scienza, ad essere "gaia". Ma ben altro.

Lo stato in cui la verita' cessa di essere vera, e cioe' cessa di essere utile alla vita, e' da considerarsi una continua tensione (magari verso la follia...) non gia' uno stato "definitivo" o raggiunto. Appunto, la domanda:

Quanta verita' puoi (tu) sopportare?

--------------------------------------------------------------

Che senso avrebbe, se la verita', non esistesse?





#72
Citazione di: iano il 01 Ottobre 2025, 19:25:08 PMIl punto di vista antropico è l'ipotesi di spazio e tempo assoluti su cui si fonda la teoria di Newton, che però non perciò viene invalidata.
Queste ipotesi hanno cioè la stessa dignità dello spazio tempo assoluto di Einstein, che di antropico non ha nulla.
Certo, è stato dimostrato che lo spazio e tempo assoluti non esistono, e lo stesso Newton credeva che si trattasse solo di utili ipotesi.
In questo spazio e tempo assoluti però noi ancora viviamo, e con ciò non intendo dire che siano perciò veri, ma che il nostro mondo è un costrutto teorico, e che questi costrutti teorici sono un modo, l'unico possibile, di vivere la realtà.
Tutto quello che noi sappiamo è come, in um modo o nell'altro, agire nella realtà.
Che per farlo bisogna conoscerla si è rivelata un ipotesi di troppo.
Possediamo solo istruzioni per l'uso che impropriamente chiamiamo conoscenza.




No, dal momento che ogni fenomeno classico puo' essere spiegato in termini relativistici, e nessun fenomeno relativistico puo' essere spiegato in termini classici.
La teoria che accoglie e contiene l'altra, e' piu' veritativa dell'altra e non viceversa, e non sono tutte uguali, e nemmeno, mi dispiace, tutte equivalenti. 
Tu sei scettico, sei una persona scettica, e vorresti che fosse scettica anche la scienza (volonta' di potenza; in questo caso: la tua) ma se cosi' fosse, ad oggi, staremmo ancora a Galileo col cannocchiale, e al cardinale Bellarmino che lo contesta, e no, non me la sento, di dirti che sarebbe un bene.
#73
Citazione di: Kob il 01 Ottobre 2025, 09:21:44 AM@Phil
Sarò sincero: la tua lettura, per quanto ingegnosa, mi sembra fine a se stessa. Una specie di performance di virtuosismo interpretativo che non ha come obiettivo chiarire il brano o il pensiero di Nietzsche, tanto meno rispondere alla domanda del topic sulla gaia scienza.
È molto lontana dallo spirito del brano che dovrebbe interpretare, e in generale dall'atteggiamento che Nietzsche mostra nel suo complesso quando tratta della conoscenza, da Umano troppo umano a La gaia scienza.
Infatti proporre la possibilità che N. immagini una verità che non si fa del tutto esaurire dalla conoscenza, rendendo così possibile ancora e per sempre l'avventura della scienza, significa rimanere nei pressi di una concezione realista del sapere – anche se con la domanda finale dell'aforisma si rimanda ad un misterioso limite –. Se fosse così N. sarebbe caduto in una clamorosa regressione filosofica. A me sembra impossibile. Rileggo allora quel brano e ne faccio una sintesi più accurata.




Beh, se Nietzsche e' un precursore, in senso anche profetico, del 900, secolo in cui:

La verita' non si lascia (o meglio non si e' lasciata) esaurire dalla conoscenza

Nel duplice senso, quantomeno:

> che viene scoperto, o comunque riabilitato l'inconscio (quindi la verita' non si lascia piu' esaurire dalla conoscenza, a partire dal novecento in poi, in un senso prettamente psicoanalitico: si afferma che nell'uomo esiste e sempre esitera' l'inconscio, e cioe' un quanto, di verita', ulteriore alla sua coscienza, e quindi, conoscenza)


> che con la relativita' e la quantistica la scienza "forte" assume definitivamente il suo statuto di impresa conoscitiva infinita, inesauribile, e per di piu' disantropica e controintuitiva quindi, si "indebolisce" e si fa autoreferenziale: la realta' (e finanche l'attimo presente) dipende realmente, e cioe' inestricabilmente anche dal punto di vista di un osservatore che la osservi e dal "puro" caso; oltreche', naturalmente, da leggi deterministiche enunciabili e condizioni iniziali.

La verita', anche in questo senso, non si lascia esaurire dalla conoscenza, ma implica sempre, anche, la coscienza/esperienza nella sua necessitata ripetizione.

E inoltre, le cose eccessivamente  piu' grandi o piu' piccole dell'uomo, come gli atomi, o i buchi neri, non funzionano, manco per niente, come l'uomo, in maniera simile a come funziona l'uomo, neanche a livello di leggi e condizioni fisiche che le descrivono. Quindi, si puo' affermare che, sulla grande scala universale che va' dal minuscolo all'immenso, dal mondo degli atomi a quello dei buchi neri, l'uomo, l'animale umano, e' portatore, e neanche tanto "sano", di un punto di vista  fortissimamente condizionato dalla sua medieta', su questa scala, dall'essere in essa gradino intermedio ne' troppo alto ne' troppo basso, e direi anche, per la gioia di Nietzsche, mediocrita'. Punto di vista che poi e' l'utile errore, della fisica newtoniana classica. Descrivente un ambiente tutto sommato ancora "antropico" ed intuitivo, presso cui l'impresa conoscitiva, e scientifica, rimanda a chi in essa si impegni almeno l'illusione e l'impressione, di essere in qualche modo esauribile.

Insomma la post modernita', e' tutta nell'affermazione che la verita', non si lascia esaurire dalla conoscenza. Per non parlare di manipolazione, pubbicita', iperealismo, propaganda, psicologia delle folle.

Non vedo perche' Nietzsce non dovrebbe tutto sommato sottoscrivere, in quanto filosofo del prospettivismo, dell'interpretazione, dell'approccio genealogico alla verita', del vitalismo e di una "latenza" degli istinti, soprattutto di rivalsa e di vendetta, e di un uso "strategico" da parte dei viventi dell'oblio, molto simile al concetto freudiano di inconscio.

#74
Citazione di: iano il 30 Settembre 2025, 12:48:43 PMNon lo capirò mai, ne mi consola non esser il solo.
Io concepisco solo l'eterno divenire di cui l'eterno ritorno è solo un caso ammesso.
Concepisco la costanza del divenire che rende possibile la conoscenza.
Non concepisco la volontà e il desiderio dell'uomo come centrali, perchè non approvo la centralità dell'uomo, se non come caso particolare di osservatore che evolve, spostandosi da una centralità all'altra.
Noi siamo l'osservatore, colui che stando oltre la fisica, l'osserva.
Noi siamo metafisica, e possiamo osservare solo ciò che siamo stati, potendo dichiarare la sola metafisica che non è più.
Dichiarare la metafisica è celebrarne il funerale.
La metafisica è morta, viva la metafisica.


Possiamo osservare solo cio' che siamo stati, e, amandolo lo riproduciamo. L'errore, insomma, e' sempre pensare che possa esistere una "osservazione" disinteressata.

La vita, o almeno, quella cosciente, e' tutta una proiezione verso il futuro della " verita' " intrinseca di una coscienza, e cioe' di un presente e di un passato. Un automantenimento complesso, che passa per una riproduzione "formale".  L'uomo si ama, e fa, un mondo a misura d'uomo. Lentamente, ma lo fa'.

Quello che mette al "centro" il desiderio/volonta', e' appunto il suo nesso con la realta'/necessita'.

Per la parte deterministica, basta che le combinazioni possibili del divenire siano limitate, e lo spazio o il tempo, illimitato. Il resto segue. Isole ritornati in un piu' grande sistema molto probabilmente non mai ritornate. 147, che di tanto in tanto, ritorna in P greco. Il P greco nella sua interezza, e cioe' il "mare", presso cui galleggiano le "isole", ritornanti, non ha come testimone nessuno. Se non, forse, Dio; che pero', appunto e' stato ucciso.


#75
Attualità / Re: La flottilla
01 Ottobre 2025, 02:52:52 AM
Citazione di: fabriba il 30 Settembre 2025, 19:11:31 PMTi ho già risposto e di quella mi piacerebbe ancora avere la tua controrisposta se hai voglia.

Però mi rendo conto solo ora che non ti ho davvero risposto alla domanda implicita che (pur con modi un po' burberi) mi hai posto.

Penso che la tua provocazione sulla "indifferenza" e sul "non-schierarsi" sia solo quello: una provocazione.
Penso che se ti fermi un secondo a pensarci, ti sarà ovvio che se io (o chiunque altro) partecipo a questa discussione contribuendo fatti per i quali mi sono documentato, non posso essere indifferente, ed è quasi ovvio che se non sono indifferente devo avere un mio giudizio su quello che sia giusto e sbagliato, torto e ragione.

Il fatto è che ci sono discussioni -come questa- per cui mi sono chiare alcune cose:
  • se esistesse Una Verità, l'avrebbe trovata qualcuno prima di me,
  • prendere una posizione dice più cose su di me di quante ne dica sulla verità
  • non interessa a nessuno -in questo contesto- parlare di me

Il mio modesto contributo cerca di essere su cose che mi sembrano universalmente condivisibili (o dimostrabili) quando le trovo concilianti;
il motivo è che vedere persone che riconoscono dignità solo alla propria versione dei fatti, alla propria visione di mondo, mi risulta difficile da digerire in un tempo in cui, per rubare le tue parole, sembra sempre di più che si approssimi la guerra mondiale.

Del resto, mi si può criticare che anche questo dice più cose su di me che sulla situazione, e non saprei come ribattere.

Stavolta, ti tocca una risposta breve: mi riferivo a Phil e Sapa, con le loro metafore calcistiche sul "tifo", non a te... tranquillo.