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Messaggi - giopap

#61
Citazione di: anthonyi il 10 Giugno 2020, 20:24:49 PM
Citazione di: giopap il 10 Giugno 2020, 19:53:33 PM





Non vedo perché mai le contestazioni sociali non sarebbero giudicabili e criticabili.
E così pure chi eventualmente le sobilla o le enfatizza, a prescindere dalle loro cause, per altri scopi più o meno commendevoli di quelli spontaneamente presenti fra i contestatori.


Le contestazioni sociali fanno parte del processo democratico, con esse i popoli danno segni della loro volontà politica, e il popolo, per chi crede nella democrazia, è sovrano. Affermare, come fai tu, che manifestare per la morte di un nero va bene, ma fino a un certo punto, senza esagerare, mi fa pensare a quelle finte democrazie nelle quali l'opposizione è manipolata dal potere, qualcosa di simile a quello che voleva fare Gelli in Italia.
Ora anche ammettendo che dietro la contestazione ci sia Obama ? Biden ? cosa ci sarebbe di illegittimo in questo, contestare il governo è il ruolo dell'opposizione.


***Mai***
affermato che manifestare per la morte di un nero va bene, ma fino a un certo punto, senza esagerare. ***Mai***

E ci mancherebbe altro!

Nelle mene dei Clinton-Obama e compari non c' é niente di illegittimo, ma solo (a mio modesto parere, ovviamente; ma bisogna essere davvero molto ingenui per non vederlo) la vergognosa ipocrisia di che cerca di approfittare di un' indignazione legittima per un infame delitto razzista per altri ben scopi (anche perché probabilmente tanto conseguentemente antitazzista non é...).


Se gli Obama e le Clinton fossero sinceramente antirazzisti, non si vede perché mai non avrebbero potuto adeguatamente epurare la polizia e imporre strette condizioni (o "regole d' ingaggio") per l' esercizio delle sue prerogative, nonché inasprire le pene per delitti razzisti, in particolare commessi dalle forze "dell' ordine" quando erano al governo e potevano benissimo farlo.
#62
Citazione di: anthonyi il 10 Giugno 2020, 17:55:49 PM
Citazione di: giopap il 10 Giugno 2020, 14:32:03 PM

Io trovo sproporzionata ai fatti (se considerati non isolatamente ma in un contesto più ampio) la reazione in atto, negli USA ma non solo(!), a questo comunque gravissimo, criminale, inescusabile omicidio.
A prescindere dal fatto che i poteri forti degli USA, con la loro tipica spudoratezza, strumentalizzano indubbiamente alla grande il crimine in questione per fini poco o punto commendevoli (far fuori il da loro -anche da me, fatto di un' irrilevanza assoluta- non gradito Trump per sostituirgli un esecutore di ordini più diligente: negri, "ispanici", "asiatici", bianchi poveri, ecc. brutalmente assassinati dai poliziotti amerikani non sono certo una novità, e vorrei vedere qualora il presidente in carica fosse stato Obama o la Clinton se si sarebbero avute reazioni minimamente paragonabili a quelle in corso), mi sembra di rilevare un evidente "razzismo dell' antirazzismo (preteso tale)" per il quale certi razzismi sarebbero "più razzisti" e più infami di certi altri.


Ciao giopap, le contestazioni sociali non sono giudicabili, le folle si muovono sull'onda di una reazione emotiva che esprime la forza della loro convinzione. E' chiaro che se al governo ci fosse stato un Obama la reazione sarebbe stata differente, ma al governo c'è Trump, uno che non dissimula i buoni rapporti con personaggi in odore di KKK e che ha solleticato anche le aspettative dei gruppetti nazisti amerikani. D'altronde sarebbe anche corretto domandarsi se al governo ci fosse stato Obama se quell'agente avrebbe egualmente avuto la spudoratezza di compiere un omicidio premeditato (8 minuti sono abbastanza per capire che stai uccidendo una persona e continuare a farlo) sotto gli occhi probabili di una telecamera.
Naturalmente non condivido in assoluto la frase che ti ho posto in grassetto, e ti dirò, avevo anche pensato di cancellarla perché l'antirazzismo è un valore costituzionale, mentre il razzismo è condannato dalla costituzione e quindi le due cose non possono essere  concettualmente confuse o messe sullo stesso piano.
Il razzismo è una sola cosa, il pensare che ci siano esseri umani che, per il colore della loro pelle, hanno meno dignità di altri.
L'antirazzismo è il rifiuto di questo modo di pensare.
Poi tu puoi anche pensare che dietro l'organizzazione di quelle contestazioni c'è la mano di qualcuno che vuole ristabilire l'establishment in Amerika, ma a me pare tanto evidente che Trump ha fatto tutto da solo con la sua arroganza. Ha costretto i generali amerikani ad ammutinarsi contro di lui che gli chiedeva di schierare l'esercito contro le folle.


Non vedo perché mai le contestazioni sociali non sarebbero giudicabili e criticabili.
E così pure chi eventualmente le sobilla o le enfatizza, a prescindere dalle loro cause, per altri scopi più o meno commendevoli di quelli spontaneamente presenti fra i contestatori.


Anche ai tempi di Obama episodi simili si sono verificati più volte.

Sono le manifestazioni conseguenti ad essere state molto meno imponenti (in USA; e comprensibilmente pressocché inesistenti altrove); e qui si vede chiaramente lo zampino del potere reale, cui del razzismo o meno interessa poco o più probabilmente nulla.


Naturalmente non confondo affatto razzismo ed antirazzismo, ma invece rilevo il reale razzismo che si cela sotto certo preteso "antirazzismo" che ritiene "certi razzismi peggiori di altri"; id est: certe etnie che ne sono vittima superiori ad altre.


Proprio precisamente per il fatto che


Il razzismo è una sola cosa, il pensare che ci siano esseri umani che, per il colore della loro pelle [ma anche la forma degli occhi ed altre caratteristiche, N.d.R], hanno meno dignità di altri.

L'antirazzismo è il rifiuto di questo modo di pensare.


Bisogna essere davvero molto, ma molto ingenui per pensare che "Trump abbia fatto tutto da solo" e l' establishment non abbia approfittato della tragedia per i suoi scopi poco o punto commendevoli; come sostituire a Trump qualcuno di non eletto contrariamente a lui (anche se per le penose panzane goebbelsiane dell' establishment sarebbero stati gli hacker russi a farlo truffaldinamente eleggere) che meglio di lui svolga il compito di presidente.
#63
Citazione di: viator il 10 Giugno 2020, 17:18:47 PM
Salve giopap. A parte l'orribile confusione tra i concetti di razza (per molti inesistente) e quello di etnia, confusione delle quale ti faccio più vittima che responsabile, diciamo che l'antisemitismo secondo me (ma soprattuto secondo gli ebrei stessi) è veramente un affronto intollerabile, assai più dell'antigiafetismo o dell'anticamitismo (confusione per confusione, cerco anch'io di fare la mia parte, come vedi).


Proprio perché il concetto di "razza" é scientificamente destituito di ogni fondamento, lo uso nel senso di "etnia" quando serve ad evitare ripetizioni o quando riferito al termine (invece dotato di significato reale) di "razzismo".


Non esistendo razze nella specie umana, vittime del razzismo possono solo essere popolazioni, etnie, comunità umane di varia natura realmente esistenti.
Come al solito, nessuna confusione, men che meno "orribile", da parte mia, ma casomai da parte tua!

E' ovvio che per ogni etnia il razzismo contro se stessa tende spontaneamente ad essere più sentito che quelli verso qualunque altra etnia: nessun "privilegio" o "carattere speciale" per la popolazione ebraica, né per qualunque altra!.
Ma chi sia profondamente e conseguentemente democratico e antirazzista (a qualunque etnia appartenga), questa tendenza per così dire "egocentrica" (spero non ti attaccherai all' uso meramente metaforico fraintndendolo per letterale del termine per attribuirmi inesistenti "confusioni") la supera  facilmente per arrivare ad una considerazione ugualmente odiosa di ogni e qualsiasi razzismo (rivolto verso ogni e qualsiasi popolazione; la propria esattamente come qualsiasi altra, né più né meno). 
-----
Citazione di: viator il 10 Giugno 2020, 17:18:47 PM
Ma come, vorremmo negare o nullificare il fatto fondamentale rappresentato dalla dichiarata preferenza di Dio per gli Ebrei quali proprio Popolo Eletto ? .

Lo nego e nullifico come teoria sensata, dotata del ben che minimo fondamento.

E lo bollo come pretesa superiorità etnica (razzismo) da parte di quegli Ebrei (certamente non affatto tutti!) che ne sono convinti.

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Citazione di: viator il 10 Giugno 2020, 17:18:47 PM
Certo un simile privilegio produce dei contraccolpi nei popoli non Eletti............ma questo è prezzo minimo che gli Eletti devono essere disposti a pagare. Saluti.

Il prezzo che tutti i razzisti devono pagare, che ne siano disposti o meno, é il giusto e sacrosanto disprezzo di ogni democratico e antirazzista.
#64
...Altrimenti sarebbe cinismo anche il non essere indignati (e sacrosantamente adirati, alla faccia del cattivissimo -in realtà- "buonismo" politicamente corretto) contro Hitler esattamente come contro qualsiasi altro assassino, anche di una sola persona, né più ne meno; ma invece molto di più.
#65
Francamente non saprei se questo mio intervento sia in tema (in caso contrario inviterei i moderatori a spostarlo in un' apposita discussione, come intervento di apertura, magari da intitolare "Certi razzismi sono 'più razzisti' di altri"? Non senza porgere le mie scuse).


Io trovo sproporzionata ai fatti (se considerati non isolatamente ma in un contesto più ampio) la reazione in atto, negli USA ma non solo(!), a questo comunque gravissimo, criminale, inescusabile omicidio.
A prescindere dal fatto che i poteri forti degli USA, con la loro tipica spudoratezza, strumentalizzano indubbiamente alla grande il crimine in questione per fini poco o punto commendevoli (far fuori il da loro -anche da me, fatto di un' irrilevanza assoluta- non gradito Trump per sostituirgli un esecutore di ordini più diligente: negri, "ispanici", "asiatici", bianchi poveri, ecc. brutalmente assassinati dai poliziotti amerikani non sono certo una novità, e vorrei vedere qualora il presidente in carica fosse stato Obama o la Clinton se si sarebbero avute reazioni minimamente paragonabili a quelle in corso), mi sembra di rilevare un evidente "razzismo dell' antirazzismo (preteso tale)" per il quale certi razzismi sarebbero "più razzisti" e più infami di certi altri.
Lo stesso che si manifesta quando al concetto di "razzismo" si ritiene di dover aggiungere quello di "antisemitismo" (spesso peraltro intenzionalmente confuso con l' antisionismo, che invece é, tutto all' opposto, antirazzismo): come se il razzismo contro gli Ebrei non fosse un razzismo esattamente uguale a quello contro qualsiasi altra etnia, ma più grave degli altri o comunque "speciale"; il che sottintende che quella degli Ebrei sarebbe una comunità umana "più uguale delle altre" (un po' come i maiali di Orwell), o comunque "speciale".
Chi si sente in dovere di aggiungere la condanna dell' antisemitismo a quella generica del razzismo fa un grave torto razzista a tutte le vittime di tutti gli altri razzismi non antiebraici! Che se ne renda conto o meno (c' é certamente anche chi lo fa in buona fede).


Il governo amerikano e quelli suoi alleati sono quotidianamente responsabili dell' omicidio di tantissime persone di tutte le età e i sessi in tutto il mondo (di fatto -mera constatazione empirica assolutamente avalutatva eticamente- soprattutto Arabi, ma appartenenti un po' a tutte le etnie: persino un "WASP" come Assange é ben avviato su di un calvario che in colpevole assenza di lotte per impedirlo tende a portarlo inesorabilmente alla morte, similmente a quanto accaduto a Milosevic), ma contro questi ben più numerosi crimini non si sono avute in USA e nel resto del mondo reazioni di portata nemmeno lontanamente paragonabile.


Non sarà per caso per il fatto che l' assassinato in questione era (oltre un negro, soprattutto) un cittadino americano?
Anche il razzismo contro gli Americani é forse "più razzista" dei razzismi contro le altre etnie (ebrea esclusa, ovviamente)?


Per quanto mi riguarda ho forti sospetti che alla vittima in questione non ne fregasse niente delle moltitudini di Arabi e altri uomini nel mondo continuamente assassinati (oltre a lui) dal suo governo; ma non voglio fare processi alle intenzioni, tantomeno di chi é stato così barbaramente assassinato; comunque certamente non gliene frega niente a molti di coloro che manifestano contro il suo barbaro assassinio.
Dico solo che, quando avrò finito di piangere per tutte le vittime non americane del razzismo amerikano (se non é razzismo quello dei piloti che si divertivano a sterminare bambini Afghani inermi e scommettevano su chi ne uccideva di più, fatto documentato dal suddetto Assange, allora nemmeno i Nazisti erano razzisti!) e più in generale dall' imperialsimo, allora, se mai mi saranno rimaste delle lacrime da versare, piangerò convintamente anche sui "colorati" americani assassinarti dai polizziotti razzisti amerikani.
Non é cinismo, é solo sobrio senso delle proporzioni...
#66
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
08 Giugno 2020, 20:16:22 PM
X Freedom

Credo di comprendere bene, per averne vissuti io stessa di analoghi, il momento penoso che stai vivendo.

Potrebbe benissimo darsi, e anzi per la mia esperienza tendo a ritenerlo piuttosto probabile, che si tratti di un fase transitoria "quasi fisiologica" che tuo figlio sta attraversando nel suo sviluppo personale.
Ciò che abbiamo insegnato ai nostri figli col nostro comportamento non si cancella e prima o poi emerge come qualità positive che hanno acquisito e magari in certe fasi del loro sviluppo stentavano a manifestarsi.
In caso contrario ho sempre pensato come "extrema ratio"(quando mi trovavo in situazioni frustranti e amareggianti simili a questa tua) che comunque ognuno di noi é responsabile di ciò che é lui e non di ciò che sono i suoi figli (quando ritenevo il mio un miserabile egoista gretto e meschino mi dicevo che lui era lui, e io ero io: contrariamente a lui una persona generosa e altruista; e questo avrebbe dovuto bastarmi).

Comunque é vero, questo ultimo episodio che ti é capitato dimostra che di solito l' ira é "cattiva consigliera", e anche quando é giusta é preferibile cercare di tenerla sotto controllo razionale, "modularla", "tenerla a freno" almeno in qualche auspicabile misura proporzionale all' entità degli eventi ce la suscitano.

Abbi fiducia e rincuora anche tua moglie, che il bene che facciamo di solito prima o poi dà i suoi buoni frutti.
Ne sono convinta per esperienza personale.
#67
Tematiche Filosofiche / Re:Distintivo spaziale.
06 Giugno 2020, 21:17:44 PM
Citazione di: iano il 06 Giugno 2020, 11:40:45 AM
Citazione di: giopap il 06 Giugno 2020, 10:23:17 AM
Lo spazio non strutturato dalla presenza di pieni discontinui e di vuoto continuo é una pura astrazione geometrica.
Lo spazio fisico reale invece é strutturato dalla presenza di pieni e vuoto.
Hai qualcosa contro le pure astrazioni?


Mi piacerebbe sapere da dove mai di quanto ho scritto possa essere sorto un simile dubbio.


Citazione di: iano il 06 Giugno 2020, 11:40:45 AM[/size]A partire da questa astrazione possiamo introdurre asimmetrie , come fai tu , possibilmente assumendotene la paternità, senza aggiungere argomentazioni populistiche a sostegno.

Anche di questa gratuita e malevola insinuazione mi piacerebbe proprio tanto sapere pretesa la fonte.


Citazione di: iano il 06 Giugno 2020, 11:40:45 AM
Queste asimmetrie che introduci ,e che danno una precisa struttura allo spazio astratto di partenza dovrebbero se possibile non cambiare da un tuo post all'altro.

E quando mai sarebbero cambiate?

Citazione di: iano il 06 Giugno 2020, 11:40:45 AM
A posteriori potremo confrontare queste strutture con le nostre reali esperienze di spazio.
Valuteremo se intuitive o contro intuitive , se ci aiutano a spiegare cose che prima non ci erano chiare.
Si tratta di assumere nuovi punti di vista per riconsiderare i vecchi punti di vista al fine di ridiscuterla , per riconfermarli o rigettarli.
Prediamo ad esempio l'ultima asimmetria che hai introdotto .
I pieni ,plurale.
Il vuoto , singolare .
Intendi  con ciò che nel nostro insieme astratto di partenza vi sia un solo elemento vuoto , mentre tutti gli altri sono pieni?
Infatti un solo elemento non può che essere continuo , mentre più elementi sono discreti.
E adesso di questa struttura di spazio che c'è ne facciamo?

Ci spieghiamo come possa darsi divenire riducibile a traslocazione spaziale dei pieni nel vuoto (mentre dei vuoti nel pieno non potrebbe darsi).
(Questo servì fra l' altro egregiamente agli antichi atomisti a superare brillantemente le obiezioni degli Eleati contro il divenire, riducendolo a meri spostamenti spaziali).

Citazione di: iano il 06 Giugno 2020, 11:40:45 AM
In una precedente asimmetria , forse più interessante , ma non equivalente ,hai parlato di spostamenti , dicendo che i pieni si spostano nei vuoti ( in questo caso hai usato il plurale) , ma non viceversa.


Chiedo umilmente venia per l' inammissibile, gravissimo, mostruoso, osceno, imperdonabile, increscioso, ecc., ecc., ecc. errore ortografico!

Citazione di: iano il 06 Giugno 2020, 11:40:45 AMDobbiamo assumere di sapere populisticamente cosa siano questi spostamenti , o vogliamo dire qualcosa di più.
Questi spostamenti comunque , presumo , aggiungono al nostro discorso una dimensione  temporale che il discorso non richiedeva .


E allora?

Dove sarebbe mai il problema?
Per parlare di qualcosa devo forse chiederti previamente il permesso, l' "imprimatur"?

(Ma il populismo c' entra ovviamente come i cavoli a merenda)

Citazione di: iano il 06 Giugno 2020, 11:40:45 AM
Sarebbe un ottimo prosieguo del discorso , ma prima dovremmo affrontarlo .
Non sto dicendo che introducendo questa discussione avessi chiaro dove volessi andare a parare , tanto che ho ammesso errori di impostazione rilevati da Bobmax.
Il mio intento quindi , come dinamicamente è venuto a configurarsi , sarebbe quindi di far recuperare al vuoto maggior dignità rispetto al pieno.
In fondo questo è ciò che storicamente sta venendo a configurarsi facendo partire la storia dai geniali atomisti , geniali senza alcuna ironia , anche da parte mia, sopratutto perché tali restano e resistono anche col senno di poi.
Ma proprio questo senno di poi noi vogliamo meglio sviluppare senza fermarci sugli allori.


Invece il mio intento non é quello di propugnane aprioristicamente (non scrivo "populisticamente" perché sarebbe sbagliato, anche se confesso che mi era venuta la tentazione) la "dignità" di questo o quel concetto, ma di cercare la verità quale che sia, che aumenti o diminuisca la "dignità" di qualsiasi concetto.

Non credo proprio che l' atomismo antico sia in alcun modo sviluppabile nell' ambito della scienza moderna.

Resta un pregevole "alloro" nella cultura umanistica anche attuale, e una sempre possibile fonte di riflessioni filosofiche.
#68
Tematiche Filosofiche / Re:Distintivo spaziale.
06 Giugno 2020, 20:56:18 PM
Citazione di: bobmax il 06 Giugno 2020, 10:52:22 AM
Giopap, vedo che insisti per partito preso.

Davvero la relatività per te è una sconosciuta.
Occorre studiare.
Magari iniziando dalle trasformazioni di Lorentz.

E riguardo ai frammenti, o li si affronta cercando di capire, oppure si rifà il verso dei tanti soloni che ne hanno discettato a vanvera.

Va beh, anche qui sembra inutile continuare...


Sulla relatività ho letto non poco (di divulgativo), e credo di conoscerla discretamente.

Essa non implica l' assenza del divenire e del tempo ma invece la relatività del tempo ai diversi sistemi di riferimento inerziali nell' ambito del divenire complessivo.

Sulla filosofia antica non ho altro da aggiungere.
Tanto chi ne abbia una conoscenza anche solo "liceale" ha già ampiamente di che comprendere benissimo chi su Parmenide ed Eraclito scrive castronerie e chi si attiene a quanto storicamente e filologicamente accertato.
#69
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
06 Giugno 2020, 19:53:01 PM
Citazione di: viator il 06 Giugno 2020, 17:14:40 PM

Per parte mia sarò laconico come spesso mi accade. A me ingenuamente pare che la GIUSTIZIA in sè (non tanto la sua applicazione) sia concetto astratto, impersonale, razionale o razionalizzabile, appartenente alla logica.

-----

Altrettanto sempliciottamente, trovo che invece l'IRA sia un comportamento  a base individuale, di origine umorale, irrazionale e di effetto (spesso) concreto, appartenente alla gamma dei sentimenti.

-----

Stando così le cose (anche se certamente mi starò sbagliando) a me pare che GIUSTIZIA ed IRA possanno solo fare a pugni, non certo armonizzarsi ! Ma forse è meglio andare avanti onde poter approfondire la interessante questione. Saluti.


Ma perché ragione e sentimenti non dovrebbero poter "andare d' accordo" anziché "fare a pugni"?
Non dico che sia facile, ma nemmeno credo sia impossibile raggiungere un soddisfacente equilibrio fra il sentimento dell' ira (se "sacrosanta", meritatamente suscitata da un comportamento fortemente colpevole) e una giustizia legale che provveda il più equamente possibile a comminare una pena adeguata al misfatto.
#70
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
06 Giugno 2020, 19:46:27 PM
Citazione di: Jacopus il 06 Giugno 2020, 11:06:56 AM
Non so dove io abbia scritto perdonismo o buonismo. La legge moderna nasce proprio come antidoto alla violenza senza fine della vendetta. La figura simbolica della giustizia ha in una mano la bilancia e in un'altra la spada. La bilancia serve per pesare la ragione e il torto. La spada per punire. È anche bendata, e su quella benda enigmatica sono state sollevate molte discussioni. È bendata perché appunto "accecata dall'ira", oppure perché non deve guardare in faccia a nessuno, perché tutti siamo uguali di fronte alla legge e non possiamo così commuoverla con le nostre storie individuali? Oppure è bendata per non dimenticarci che la legge colpisce sempre un po' a casaccio?
In ogni caso la vendetta è un fatto personale, famigliare, di clan. La giustizia nasce con il nascere delle istituzioni legali sovrapersonali. Non mi stupisce che in un paese come l'Italia, dove le istituzioni non sono astratte e funzionali al servizio della collettività, ma concepite come espressione di un signore e dei suoi "famuli", si continui a considerare la giustizia come vendetta.


Per parte mia dissento dal "complesso di inferiorità in quanto Italiani" e dalle considerazioni che ne trai; che peraltro mi sembra giustamente non siano per nulla allusive a me e agli altri intervenuti in questa discussione a sostegno della necessità che la pena non sia solo rieducazione ma anche espiazione (lungi da me l' attribuirti una simile intenzione), ma svolte del tutto "in generale".


Le mafie, il loro arcaismi, le loro prepotenze non sono una nostra esclusiva nazionale (ed essendo legate "geneticamente" (fra l' altro, anche potentemente) alla miseria e al sottosviluppo "é normale" (come direbbe un calciatore intervistato) che in un paese come il nostro, subalterno alle maggiori potenze occidentali, a sovranità limitatissima, trovino terreno fertile per svilupparsi (ma questo accade, oltre che in tantissimi altri analoghi luoghi, per esempio nei recessi più miseri e degradati della società e della nazione USA).
Credo che nemmeno questo intendessi affermare, ma mi preme sottolinearlo a scanso di equivoci, data la notevole diffusione fra i nostri connazionali di un autorazzistico complesso di inferiorità.


Ma, per venire al nocciolo della questione, non é detto che necessariamente tutto ciò che data da prima dello sviluppo della civiltà, dell' origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato, per parafrasare un autore a me molto caro, sia per forza interamente superato.


L' espiazione delle colpe a mio parere, in quanto sia al passo coi tempi (per esempio che non cada nella barbara pretesa di far pagare ai figli le colpe dei padri, diffusissima in tutte le società arcaiche, vedi ad esempio il mito ebraico e poi anche cristiano e musulmano del peccato originale; o che ammetta e promuova il perdono dei colpevoli che abbiano dimostrato il loro pentimento, ecc.) a mio parere può benissimo integrarsi in una società e in uno stato civilissimi.
#71
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
06 Giugno 2020, 10:45:12 AM
Citazione di: bobmax il 06 Giugno 2020, 10:34:27 AM
Anch'io mi domando se questo buonismo è davvero espressione di un sentimento d'amore o non vi si celi invece dell'ipocrisia...

Perché non essere buoni è disdicevole.
E, soprattutto in ambienti di cosiddetta sinistra, bisogna far vedere di essere buoni.
Salvo poi, come spesso accade, avere il cuore a sinistra, sì, ma il portafoglio a destra...

Sarà che sono solito all'ira. Ma questo buonismo a prescindere mi lascia perplesso.

Perché la compassione non è qualcosa che si possa scegliere, come fosse una moda da sfoggiare.
La compassione quando ti prende ti distrugge!

E così mi tengo la mia ira. Che non vorrei proprio avere, per tutto l'oro del mondo.
Ma non mentendo a me stesso!



Dissento solo sull' uso della categorie di "destra " e "sinistra".

Per me quella che si fa paladina del pessimo, cattivissimo "buonismo politicamente corretto" non é "sinistra" ma destra (e delle peggiori).
Il fatto che la sinistra sia oggi "ridotta al lumicino" (almeno qui in Italia) non deve farci confondere la destra "piddinosardinescofratoiannesca" con l' altra destra "berlusconmelonosalvinesca".
#72
Tematiche Filosofiche / Re:Distintivo spaziale.
06 Giugno 2020, 10:38:42 AM
Citazione di: bobmax il 05 Giugno 2020, 22:12:33 PM
Giopap, il tempo non viene eliminato, diventa relativo!
È il divenire che non c'è più.

Con divenire si intende il mutamento dell'essere!

Ma visto che l'essere è lo spazio-tempo, non vi è divenire.

Questo per la relatività.


Non che la relatività debba essere considerata Verità...[/size]Però se se ne parla bisogna prima informarsi.



No!


Per il fatto che il tempo é relativo (=/= "insistente", irreale, "che non c' é realmente"), il tempo stesso e il divenire (ovvero il mutamento di ciò che é in ciò che -per Severino: asincronicamente- non é; e di ciò che non é in ciò -per Severino: asincronicamente- é) non scompaiono affatto.
Devono solo essere intesi diversamente che se il tempo fosse assoluto.

Dal momento che la realtà fisica é lo spaziotempo (e non lo spazio senza la dimensione "tempo"), vi é divenire.


Citazione di: bobmax il 05 Giugno 2020, 22:12:33 PM[/size]
Con "L'essere è, il non essere non è" Parmenide intendeva semplicemente:
"Stai attento! Perché ciò che tu consideri essere, è in realtà un non essere. Perché diveniente. E il divenire è un'illusione! Mentre l'autentico essere è e basta!"

Viceversa Eraclito con il suo "Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume" diceva:
"Tutto quello che pensi sia essere, in realtà diviene senza sosta, al punto che quell'essere è un'illusione!"

Sembra che siano contrapposti, ad una osservazione superficiale, ma dicono la stessa cosa!
Uno dice che il divenire è un'illusione, l'altro che lo è l'essere
Ma perché lo sono entrambi!

E infatti, sempre Eraclito:
"Immortali mortali, mortali immortali, viventi la loro morte e morienti la loro vita"
La vedi l'illusione di ciò che per noi è essere e divenire?

Comunque Giopap, la grinta va bene, ma occorre pure riflettere.
Perché non si può trattare un grande come Zenone come fosse un incapace di ragionare!
Sì, lo tratti come un imbecille, senza afferrare minimamente la profondità del suo pensiero.



Confutarne argomenti errati non é affatto trattare un minore come Zenone (quello di Elea; l' omonimo di Cizio, sì che é un grande! E il discorso vale pari pari per Severino) come se fosse un incapace di ragionare, ma invece come uno che ha atto -anche fra l'altro- ragionamenti errati (più o meno numerosi ne fanno tutti, grandi e piccoli, dato ce la perfezione none esiste).


La tua interpretazione di Parmenide ed Eraclito é del tutto platealmente incongruente con i frammenti e le notizie storiche che ne sono rimasti.
#73
Tematiche Filosofiche / Re:Distintivo spaziale.
06 Giugno 2020, 10:23:17 AM
Citazione di: iano il 05 Giugno 2020, 19:30:46 PM
Citazione di: giopap il 05 Giugno 2020, 14:46:00 PM
Concordo anch' io (oltre a iano) che :

"lo spazio si manifesta come vuoto e come oggetti materiali (pieno).
Dove il vuoto e il pieno si legittimano l'un l'altro in un gioco senza fine.
Lo spazio è questo stesso gioco" (bobmax).
Ovvero lo spazio é "l'insieme di pieni e di vuoti" (iano).



In altre parole: dei corpi "pieni" reciprocamente discreti (più o meno numerosi), intrinsecamente immutabili possono spostarsi (cambiare di luogo) in un vuoto pieno continuo, mentre dei tratti di vuoto reciprocamente discreti (più o meno numerosi) all' interno di un corpo pieno continuo intrinsecamente immutabile non possono spostarsi (cambiare di luogo).

Temo tu stia facendo il mio stesso errore , notificatomi da Bobmax, confondendo spazio con vuoto.
Come ho già detto però non si tratta di un errore casuale, ma significativo.
I "pieni" si spostano nello spazio.
Ma supponiamo di non conoscere il significato di questa frase.
Possiamo dire però che se lo spazio è un insieme di pieni e vuoti che si definiscono reciprocamente , se si ammette la suddetta frase , bisognerà ammettere la sua "reciproca" e dare pari possibilità logica ai "vuoti" di spostarsi nello spazio.

Naturalmente possono porsi dei paletti , dando una precisa struttura allo spazio , struttura che lo spazio , inteso come semplice contenitore di vuoti e di pieni non ha , perché non importa la forma del contenitore se deve limitarsi a contenere .
Il nostro comune errore dico essere significativo perché suggerito appunto da una precisa struttura dello spazio che io e tu evidentemente condividiamo.

Francamete non credo proprio di cadere nell' errore cui accenni.

Il significato di "pieno" di "vuoto" come alternative condizioni dello spazio é noto.
E implica che dei pieni discreti, discontinui si possano spostare nel vuoto continuo ma non che dei vuoti discreti, discontinui si possano spostare nel pieno continuo.

Per questo, pur essendo vero che lo spazio è un insieme di pieni e vuoti che si definiscono reciprocamente, fra pieno e vuoto non c' é "reciprocità", ma c' é un' asimmetria.

Lo spazio non strutturato dalla presenza di pieni discontinui e di vuoto continuo é una pura astrazione geometrica.

Lo spazio fisico reale invece é strutturato dalla presenza di pieni e vuoto.
#74
Tematiche Filosofiche / Re:Morale e libero arbitrio
06 Giugno 2020, 10:14:59 AM
Citazione di: bobmax il 06 Giugno 2020, 08:37:01 AM
L'Etica prescinde dalla libertà.
Perché consiste unicamente nel riconoscimento del male e nel suo rifiuto.

Il male è ciò che non dovrebbe esserci!
Senza se e senza ma.
Quindi senza che vi sia alcun responsabile.

E poiché lo sguardo etico è sguardo d'amore, di fronte al male questo stesso sguardo non può che esprimere compassione.

Perché l'amore vede lontano, e sa che non vi è nessuna colpa.
La compassione toglie i peccati del mondo.


Secondo me l' etica necessità di libertà di scelta da costrizioni estrinseche (ben tra che il libero arbitrio come indeterminismo intrinseco!): un' azione forzata da costrizioni estrinseche non é di per sé (e per l' apparente "autore") etica; la é casomai per il costrittore".

Come ho appena accennato nell' altra discussione sull' ira, per me l' etica non é solo amore e compassione ma anche giustizia; e in quanto tale esige (anche) espiazione delle colpe morali.
(Credo che uno scambio di idee su giustizia, espiazione, compassione e perdono sarebbe più appropriatamente collocabile nella suddetta discussione sull' ira).
#75
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
06 Giugno 2020, 10:01:55 AM
Personalmente, da politicamente scorrettissima quale mi vanto di essere, dissento dalla concezione della giustizia come semplice rieducazione; per me implica anche doverosamente punizione fine a se stessa dei colpevoli o "espiazione"; che i sinceri pentiti (e non i furbetti alla ricerca di sconti di pena) richiedono in prima persona.
Un sincero pentito si riconosce perché, esattamente al contrario dei furbetti, richiede inasprimenti e non attenuazioni delle pene da scontare.
Solo ad uno che mi avesse fatto un grave torto e che chiedesse un inasprimento delle pene comminategli sarei felicissima di concedere il mio perdono (e magari dopo qualche tempo potrei anche, motu meo proprio, chiederne una scarcerazione anticipata).
Il perdono, quando meritato per un pentimento sincero, é una delle esperienze più meravigliose e gratificanti che si possano vivere (forse in assoluto la più meravigliosa), sia attivamente (il concederlo) sia passivamente (l' ottenerlo).
Ma solo quando meritato per un pentimento sincero (dimostrabile essere tale mediante richiesta di inasprimenti di pena).

L' ideale per l' uomo é secondo me vivere controllando e limitando le proprie passioni nella misura del possibile e del giusto: di fronte a un' ingiustizia enorme é più che legittima un' ira proporzionata.
Purtroppo la vita non  é solo "rose e fiori", contrariamente alle pretese falsità ideologiche del pessimo e in realtà cattivissimo "buonismo" politicamente corretto (alla maniera del per me ipocritissimo e spregevole Gramellini).