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Messaggi - Mariano

#61
Tematiche Filosofiche / Ma che campo a fare?
11 Gennaio 2020, 18:57:23 PM
Avete mai provato a farvi questa domanda, magari in età e quindi circostanze diverse?

Se la facessimo ad un bambino (ovviamente in termini diversi) credo che la risposta ( a meno di situazioni particolarmente dolorose)  sarebbe del tipo: per divertirmi, per sapere, per sognare cosa farò domani...il pompiere, il dottore, il.....,il  tutto generalmente con gioia, con ottimismo e con fiducia nel domani .

Poi, nell'avventurarsi nel corso della vita, affrontando consapevolmente la realtà che ci circonda ci si ostina a perseguire la strada iniziata  lottando contro le avversità che si incontrano.
Arrivati ad un'età più che matura, come descritto da Mario de Andrade nel suo poema "la mia anima ha fretta", quando si scopre che si ha meno tempo per vivere di qui in poi rispetto a quello  vissuto fino ad ora, si cerca di assaporare con gusto il tempo che ci resta.

E qui diventa interessante chiedersi " ma che campo a fare" e darsi una risposta personale che giustifichi la nostra vita.
#62
Citazione di: viator il 09 Settembre 2019, 16:18:13 PM
Salve Mariano. Vedo con piacere che sei una persona ragionevole ed equilibrata. E che hai capito benissimo che la filosofia è la sistematica del dubitare mentre la religione è la sistematica del credere.
Perciò entrambi gli approcci - come tu hai notato - si equivalgono dal momento che la verità assoluta ci resterà sempre estranea, in qualsiasi cosa noi si creda o di qualsiasi cosa noi si dubiti.

Ma perchè alcuni preferiscono il dubitare al credere ?

Te lo spiego dal mio punto di vista : il credere è preferito da chi si attende un "al di là". Ovvia fiducia nel raggiungimento di un premio futuro.

Il dubitare, invece, è più utile nell' "al di qua" poichè è l'atteggiamento mentale che ti permette di non cadere nelle fregature onnipresenti che popolano il mondo dei vivi. Saluti.
Caro viator, ti ringrazio per il lusinghiero giudizio nei miei confronti, ma non condivido il tuo punto di vista relativo alla preferenza del dubitare rispetto al credere.
Tu ritieni che credere sia preferito da chi si attende nell' "al di là" un premio futuro; ma che idea opportunistica hai del credere!
Io preferisco pensare che non esistano premi nell'"al di là", ma che esista la soddisfazione nell'"al di qua" quando si è consapevoli di agire conformemente alla propria morale.
Per quanto riguarda l'"al di là" non ci è dato sapere cosa sarà; io ho l'immagine speranzosa che saremo tutti come gocce d'acqua in un oceano rappresentato dal Bene assoluto, purificati dalla nostra egoistica individualità.
#63
Citazione di: viator il 09 Settembre 2019, 12:47:21 PM
Salve Mariano. Citandoti : "Almeno lo credo fermamente, sennò l'unico scopo della vita sarebbe di attendere la morte".
Quindi tu credi nel libero arbitrio per fede, esprimendo però ciò all'interno della sezione "filosofia".
In pratica la tua convinzione non nasce da una valutazione logico-razionale, ma semplicemente dal fatto che una diversa convinzione sarebbe per te sgradevole fino all'inaccettabilità.

Ripeto quanto affermato nella mia precedente replica a te su questo argomento : Il tuo è un approccio psicologico-fideisico alla filosofia e non un approccio filosofico alle tematiche psichiche, spirituali e fideistiche. Saluti.
Caro viator, penso che tu abbia ragione: il fatto è che io ritengo che tra filosofia e religione non ci sia una sostanziale differenza.

Sia l'una che l'altra a mio parere sono  da intendere come ricerca di conoscere il significato del mondo che ci circonda in relazione alla nostra esistenza con lo scopo di individuare il senso della vita e sentirsi appagati della propria esistenza.
La filosofia si basa essenzialmente sulle scienze e su argomentazioni razionali che  a volte travalicano le scienze empiriche nel tentativo di realizzare lo scopo prefissato ed è costantemente alla ricerca di verità.
La religione si può considerare una filosofia che si arrende di fronte all'incapacità di comprendere e la supera immaginando delle verità non dimostrabili.
Sempre a mio parere (da laico credente) la religione è un nobile tentativo di ingabbiare la fede in un contesto razionale ricorrendo anche a mistificazioni storiche, ma così facendo tende a far identificare la fede con la credenza alle regole ed ai dogmi definiti dai teologi che non sono un fine, ma solo un punto di partenza per comprenderne il significato profondo non altrimenti descrivibile.
A questo punto non so se io mio pensiero possa essere considerato filosofico o religioso, ma spero non addirittura insensato.
 
#64
Mi ha molto stimolato la tua provocazione, ma non mi sono cimentato a leggere tutte le interessanti considerazioni dei partecipanti e chiedo scusa pertanto se inconsapevolmente ripeto qualcosa di già detto.
Cerco quindi di ragionare sulla tua questione della legge causa/effetto e del caso.

Mi sembra ovvio che ogni effetto derivi da una causa e che quindi lo sviluppo dei fatti sia assimilabile ad un continuo girotondo.
Ma le cause possono essere non note e cioè considerate dovute al caso (o meglio alla nostra ignoranza), oppure derivanti da un altro effetto noto ed a volte dalla scelta di qualcuno.

A mio avviso le nostre scelte, nella maggioranza dei casi, non sono razionalmente consapevoli in quanto condizionate da tantissimi fattori esterni, ma sono sempre l'espressione della nostra libera volontà.

Almeno lo credo fermamente, sennò l'unico scopo della vita sarebbe di attendere la morte.
#65
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
09 Settembre 2019, 09:37:12 AM
Citazione di: bobmax il 08 Settembre 2019, 16:51:14 PMRiguardo al relativismo del bene e del male... occorre prestare attenzione.
Perché il relativismo è un punto di partenza, mai di arrivo.
E' vero, ma il punto di arrivo a mio avviso è irraggiungibile.
Il giudizio che noi possiamo dare è soltanto relativo alla nostra morale.
Se avessimo la presunzione di conoscere il Bene assoluto significherebbe riuscire a comprendere quanto le religioni chiamano Dio.
#66
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
08 Settembre 2019, 15:38:35 PM
Citazione di: pincopallo il 08 Settembre 2019, 11:57:30 AM
Buongiorno a tutti,
mi permetto di dire la mia, o almeno mi permetto di dire qualche cosa sull'argomento anch'io, considerando sperando di non citare concetti già condivisi da altri e non esserne a conoscenza...
Il Bene Male per me sono concetti inscindibili tra loro. Non possono essere associati alla vita o alla morte, ne tanto meno giudicati da noi Uomini, troppe culture differenti e troppo religioni contrapposte. In Natura considerate Male il leone che uccide e sbrana la gazzella? La gazzella stessa lo penserebbe, ma il leone? Per entrambi è sopravvivenza, la gazzella vorrebbe morire di vecchiaia mangiando arbusti tutti i giorni ma d'altro canto il leone per vivere deve mangiare, voi considerate come il Male il leone? E la gazzella il Bene? Perché la gazzella non è il Male per la vegetazione, sta sempre a mangiare e nella Savana una pianta fatica a sopravvivere,,,,
Non c'è Male senza Bene, solo punti di vista personali.
Forse ho detto solo sciocchezze... ma è il mio punto di vista.
Ciao pincopallo, sarò giudicato male dai simpatici cultori della filosofia che hanno senz'altro più titolo per argomentare il tema trattato, ma io ritengo che la filosofia debba essere uno strumento per chiarire le idee non solo agli "illuminati"studiosi, ma più alla massa di gente che vive ciò che sente ed osserva giornalmente.
Mi permetto quindi di condividere quanto tu esprimi con semplicità e non riesco a comprendere quanto ti abbia nutrito la rilettura di Phil che per me è troppo complessa da comprendere.
Si tratta probabilmente di una mia incapacità , ma ritengo che darsi una ragione di vita possa essere più semplice.
#67
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
07 Settembre 2019, 23:11:35 PM
Ciao viator, nel tuo precedente intervento dici che le definizioni chiare seno le maggiori nemiche delle discussioni.
mi permetto di non essere d'accordo: mi sembra che tu identifichi come vere le definizioni chiare; a mio avviso non è così, è proprio dal confronto delle definizioni che ognuno da alle parole che nasce il dialogo, permettendo di avvicinarsi ad una verità irraggiungibile.
Tu inoltre ritieni che a livello relativo il bene è tutto ciò che favorisce la nostra esistenza.
la ritengo una definizione egoistica, non pensi che il bene di una persona possa essere il male di un'altra?
a mio avviso il bene è relativo alla circostanza ed alla morale di chi agisce
#68
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine del male e del bene
06 Settembre 2019, 22:37:29 PM
Rileggendo i vari interventi sull'argomento mi sorge una domanda:

"Prima di chiedersi l'origine di un qualcosa non è necessario darne una definizione?"

E il susseguirsi dei post mostra l'ammirevole tentativo di trovarne una.

Tentativo oggetto della ricerca dei più grandi filosofi e teologi che a mio avviso non ha mai portato (nè porterà) una soluzione "razionale".

Insisto nella mia opinione (mi sembra condivisa da altri ed in particolare da Baylam) e cioè che il bene ed il male sono concetti relativi alle circostanze ed alle coscienze di ciascuna persona.

Per discutere dell'esistwnza del Bene e del Male assoluto penso che si debba passare a tematiche spirituali, ad un Credo la cui verità (se esiste) non fa parte della nostra cosiddetta razionalità.
#69
Caro viator, ti ringrazio per la tua dotta disquisizione, ma facendo riferimento a quanto tu stesso dici, non sempre si può sottoporre a verifica razionale ciò che sentiamo.
E nel caso della fede mi sembra di concordare con te che consiste nel sentire, ma se qualcosa che tu senti rappresenta quello che la religione chiama Dio, ritengo che possa essere solo immaginato, non capito: si rischia la superbia.
Tornando alle tue domande insisto nel dire che possono trovare una risposta solo tramite la meditazione e non in una ricerca razionale.
Scusami se insisto ma anch'io, malgrado l'età , sono ancora alla ricerca di una risposta alle tue domande.
Auguriamoci di trovarla. Ti saluto.
#70
Citazione di: viator il 30 Agosto 2019, 21:47:34 PM
Citandoti : "A mio avviso il concetto di fede è più semplice e consiste nel sentirsi consapevole che esiste un qualcosa oltre le nostre conoscenze materiali "continua : "un qualcosa che ognuno può definirlo ed immaginarlo in modo proprio ed eventualmente condividerlo".
Citazione di: viator il 30 Agosto 2019, 21:47:34 PMQuello che tu hai citato quindi non sarebbe il concetto di fede ma quello della consapevolezza della nostra ignoranza ed incompletezza. 
Caro viator, non credo che si possa parlare di ignoranza, ma di autolimitazione del nostro essere negando la spiritualità che non penso possa essere definita secondo la nostra cosiddetta razionalità.
Per permettermi poi di comprendere meglio i tuoi interrogativi che ritengo estremamente importanti, ti pregherei di esprimere cos'è per te la fede.
#71
Nel concordare con baylham, a mio avviso il bene ed il male in termini assoluti non sono descrivibili e non condivido che il "bene è vita e il male è morte" come citato da Ipazia: dipende.
#72
Citazione di: viator il 28 Agosto 2019, 21:52:31 PM
Ora io vi chiedo : per raggiungere saldezza e certezza nella fede, ..........secondo voi il credente od il dubitante-agnostico fanno meglio a meditare e contemplare in solitudine o a leggere od ascoltare quanto altri scrivono o dicono ?. Saluti.
Una cosa è chiedersi " dove sta la verità della fede" ed un'altra è " qual'è la modalità per raggiungere saldezza e certezza nella fede".
Per cercare di dare una risposta a queste domande è necessario prima di tutto chiarirsi su cosa si intende per fede.
La fede religiosa è generalmente intesa come il credere nei dogmi, nelle cose esteriori che rappresentano le varie religioni e nelle loro regole: e qui nasce l'assurdo contrasto tra le varie religioni.
A mio avviso il concetto di fede è più semplice e consiste nel sentirsi consapevole che esiste un qualcosa oltre le nostre conoscenze materiali, un qualcosa che poi ognuno può definirlo ed immaginarlo in modo proprio ed eventualmente condividerlo.
Ritengo che la fede sia una conquista raggiungibile sia meditando in contemplazione della natura, sia meditando su quanto ci ha tramandato chi ci ha preceduto con il nostro stesso quesito esistenziale.
Ritengo quindi chi la risposta agli interrogativi che poni non possa essere univoca, ma relativa al modo di essere di ciascuna persona.
#73
Citazione di: viator il 28 Agosto 2019, 17:25:20 PM
Salve Mariano. Io devo proprio essere un essere (ripetizione voluta) infernale se mi infilo a dissacrare anche un argomento dato per poetico.
Mi (ci) parli di poesia, di poema..............e poi sottoponi un garbato testo altrui (per carità, non conosco e non giudico l'autore) perfettamente in prosa.

Vabbè che abbiamo conosciuto tempi in cui l'arte veniva pure inscatolata in forma organica, ma spacciar per poesia la lamentazione esistenziale di un letterato di evidente cattivo umore....... !

Ma c'è qualcuno che sappia spiegarmi come si distingue la poesia dalla prosa ??.

Ora perdona il mio sfogo, caro Mariano. In realtà oggi sono di cattivo umore. Saluti.



Aldilà del termine "lamentela" che condivido , mi sai dire cosa intendi tu per "poema" ? 
Grazie
#74
La rilettura del poema di Mario de Andrade (https://www.giornalesentire.it/it/mario-de-andrade-poeta-ho-contato-i-miei-anni) mi ha fatto scaturire questo pensiero che desidero esporre:

Molto bello lo sfogo del poeta che esorta a comprendere il senso della vita, ma come si può coniugare quanto  secondo il poeta scaturisce dalla maturità (e che non si può non condividere) e la concretezza della vita che ci impone:
·         - riunioni interminabili che spesso non concludono nulla (ma servono per maturare);
·        - interfacciare persone che non crescono e giudichiamo non positive.
La maturità si può raggiungere anche prima della vecchiaia, ma solo la vecchiaia unita ad una situazione di sufficiente benessere ci può permettere di essere praticamente maturi.
#75
Tematiche Filosofiche / Re:A pensarci "bene"
23 Maggio 2018, 16:51:03 PM
L'asserzione di sgiombo mi stimolato ad esaminare il significato linguistico di bene e male.
Nel ritenere che "il bene" ed il "male" siano aggettivi sostantivati, ho poi scoperto che "bene" è una parola ambigua: può essere un aggettivo qualificativo, un avverbio, un nome.
E mi sono reso conto che nell'esprimere la mia idea mi riferivo all'aggettivo qualificativo:cioè quello che intendiamo normalmente quando dobbiamo decidere se fare una cosa oppure un'altra.
Sull'esistenza del Bene e del Male assoluti non mi cimento perchè è al di fuori delle mie capacità razionali, o forse è come capisco che dice viator : esiste il bene assoluto ed il male è relativo.