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Messaggi - Socrate78

#61
Io credo che i sogni siano un mistero, nel senso che è difficile riconoscerne il significato che essi hanno, se sono desideri espressi dalla mente in forma simbolica, avvertimenti di qualcosa che ci sta per accadere o che riguarda la strada che stiamo percorrendo oppure semplici pensieri espressi in forma immaginativa e creativa. Tuttavia mi è spesso capitata una cosa strana: quasi ogni volta che ho sognato di mangiare dolci (pasticcini, biscotti, cioccolata, ecc.) il giorno dopo ho avuto delle contrarietà, magari piccole ma le ho avute, ho avuto ad esempio conflitti con gli altri, litigi, malintesi oppure impedimenti nelle cose che intendevo svolgere. Ciò mi sembra quasi supportare la credenza popolare secondo cui sognare di mangiare dolci indica che arriveranno amarezze nella tua vita, insomma, se c'è una credenza popolare evidentemente è perché anche ad altre persone sarà capitata la stessa cosa, o no? Ho quasi il sospetto che quando sogniamo è come se stessimo in contatto con un'energia che non comprendiamo, e che tuttavia cerca, con un linguaggio che non è per niente razionale, di avvertirci di qualcosa che sta per accadere oppure che la direzione che abbiamo preso nella nostra vita è corretta o meno. Voi quale rapporto avete con i vostri sogni? Vi è mai capitato di avere sogni premonitori, ricorrenti oppure che in qualche modo vi sembrava avessero un evidente significato simbolico? Parliamone.
#62
Secondo me (mia personale opinione) anche in caso di conclamata psicosi può esserci un minimo margine per il libero arbitrio. Ad esempio una persona che sente le voci nella sua testa che le ordinerebbero di fare azioni criminali o comunque insensate, potrebbe anche dentro di sé decidere che quelle voci non siano da ascoltare, magari pensando che vengano dal demonio oppure appunto che consiglino il male e che siano false. Non è impossibile forse? Oppure anche uno psicotico che elabora un delirio persecutorio e vede gli altri come nemici potrebbe mantenere nella follia comunque una certa lucidità e fingere una calma apparente per poi attaccare gli altri perché così sono più vulnerabili, in questo caso nella follia ci sarebbe anche malvagità e quindi un certo grado di malizia e di colpa, non trovate?
#63
Io continuerò a NON immedesimarmi troppo nelle storie di nessuno, perché comprendere il male è il primo passo per giustificarlo e immedesimarsi nelle storie di chi compie il male è già per me contaminare la mente con qualcosa da cui voglio tenermi lontano, quindi nella mia visione delle cose tutto in un'ultima analisi o è bianco oppure nero, non esiste il grigio. Mi sono imposto questo forte rigore, perché prima io per primo ero un giustificazionista molto estremo.
#64
Il fatto che non viene fatta una descrizione fisica di Gesù è secondo me un importante indizio della credibilità (e dell'origine non mitica) dei Vangeli, poiché nelle mitologie e nelle leggende viene sempre fatta una descrizione fisica dell'eroe divinizzato che è descritto spesso come alto, dalla figura slanciata, bello ed attraente.
#65
Non trovate che la psicologia e la psichiatria tendano a trovare praticamente ogni sorta di giustificazione per il male e la cattiveria che le persone compiono nella vita? Gli psicologi hanno "inventato" (secondo me si tratta di INVENZIONI) i disturbi di personalità per cui praticamente ogni atto malvagio che un paziente compie può essere ricondotto a quel disturbo e viene di fatto negato il libero arbitrio: se compi crimini è perché hai un disturbo antisociale di personalità (e che razza di disturbo sarebbe? Dove starebbe l'origine, è genetica o ambientale? Non è chiaro), se manipoli gli altri come pedine, li usi e li fai  volontariamente e sadicamente soffrire è perché hai un disturbo narcisistico, in pratica ogni nefandezza può essere ricondotta al disturbo e la responsabilità della persona è annullata, anche se ha agito il male in maniera volontaria. Ora mi domando seriamente:  Un disturbo di personalità è falsificabile? La mia risposta è NO, poiché gli psicologi non hanno mai indicato i geni precisi che determinano il disturbo e soprattutto i fattori ambientali in cui una persona è vissuta non annullano il libero arbitrio e la capacità di scegliere come comportarsi, ci sono persone che sono vissute in un ambiente di odio eppure non diventano affatto malvage a loro volta, ma anzi sono splendide persone.  Non trovate quindi che la psicologia sia molto pericolosa perché di fatto, introducendo la categoria secondo me molto fumosa e poco scientifica c
#66
@Eutidemo: Hai mai pensato di studiare criminologia per caso? Secondo me avresti avuto un grande successo!
#67
Tematiche Spirituali / Re: Nessuno tocchi Caino?
04 Maggio 2023, 13:16:57 PM
Non è che Dio che manda all'Inferno, di questo ne sono sicuro, ma purtroppo se un peccatore ha sulla coscienza dei peccati  gravi di cui non si è pentito e muore, l'anima si trova in una condizione di SEPARAZIONE dal Sommo Bene che è Dio e quindi quando si presenterà davanti a Lui non sarà idonea ad entrare in sintonia con la divinità, non riuscirà a sentire il Suo amore, ma anzi non sopporterà di essere alla sua presenza e avrà una reazione di rigetto, proprio perché è in uno stato di inimicizia, di opposizione a Dio. Credo che il giudizio avverrà nel senso che l'anima del peccatore ripercorrerà tutte le colpe commesse in vita (rivisitazione della vita), ma siccome non è pentita non sopporterà di essere alla presenza di Dio che svela la malizia profonda dei suoi atti, ma anzi odierà Dio per questo. Quindi si autocondannerà all'Inferno, perché la mancanza di sintonia con Dio porta l'anima ad una condizione di opposizione a Dio e siccome la decisione di separarsi avviene nell'eternità (non essendoci più il tempo), ecco che le conseguenze saranno eterne. Il "Via da me" potrà forse essere anche pronunciato da Dio, ma sarà solo un'amara constatazione, come a dire: "Hai purtroppo rifiutato per sempre il mio amore e ti sei allontanato da me, quindi Via da me".
#68
Tematiche Spirituali / Re: Nessuno tocchi Caino?
03 Maggio 2023, 19:02:39 PM
La spiegazione che ti dò è la seguente (poi puoi rifiutarla o accettarla): Dio può aver permesso il male che tu hai sperimentato perché altrimenti, se fossi stati sano, saresti stato magari un delinquente, avresti incontrato persone malvage ed avresti fatto un pessimo uso della libertà che Lui ti ha concesso, invece la malattia può aver impedito che tu prendesti una cattiva strada dal punto di vista morale . Noi non possiamo umanamente sapere quale via avrebbe percorso la vita di una persona se determinate disgrazie (dal punto di vista umano) non fossero accadute, e quindi Dio permetterebbe un male per evitarne uno maggiore. Dio vede nel futuro ogni cosa che accadrà e le azioni che compirà una persona ma può intervenire (in un senso o in un altro) per cambiare il corso degli eventi. Ecco, non trovi che questa possa essere una spiegazione alternativa? Oppure la tua anima potrebbe aver scelto con Dio, prima di nascere, di affrontare determinate prove, ad esempio per contribuire con la tua sofferenza alla redenzione di altre anime, quindi il male che affronti potresti anche averlo scelto prima di nascere senza che tu lo sappia e te ne ricordi.
#69
Tematiche Spirituali / Re: Nessuno tocchi Caino?
03 Maggio 2023, 15:38:24 PM
@Aspirante Filosofo: Ti ripeto, non esiste nessuna reincarnazione, è un errore gravissimo pensarlo, guardatene. La reincarnazione è una credenza pericolosissima e porta a pensare che chi è in una condizione di sofferenza è perché ha peccato in vite precedenti e quindi è in una condizione di giusta punizione, se lo merita, ma questa convinzione è contro la CARITA', perché se il sofferente deve soffrire per espiare i peccati di vite precedenti allora per logica è meglio lasciarlo nel suo male senza alleviarlo, così il suo karma viene purificato dal dolore, non ti pare? Dio non ha creato la sofferenza e non l'ha prevista nel suo piano per l'uomo, punto. E' dai peccati dell'umanità che deriva la sofferenza e la morte IN TUTTE LE FORME, per TUTTI.  Gesù di fronte alla sofferenza e alla morte non ha mai detto che derivassero in qualche modo da Dio, ma le ha sempre tolte all'uomo quando guariva i malati e resuscitava i defunti.    Dopo la morte o c'è il Paradiso con la comunione eterna con Dio oppure c'è l'Inferno che consiste nella separazione eterna da Lui (sul Purgatorio ho qualche riserva, perché per definizione nell'al di là non esiste il tempo classico).
Un saluto e buona vita.
#70
Tematiche Spirituali / Re: Nessuno tocchi Caino?
01 Maggio 2023, 13:37:22 PM
Caino uccide Abele, per quale motivo? Vi dirò la mia interpretazione, basata anche sulla rivelazione privata del sacerdote Don Guido Bortoluzzi. La Chiesa non lo dice con chiarezza, ma leggendo bene la Bibbia si nota che Caino uccise per INVIDIA. In Genesi 3 si legge che due erano le discendenze che si formano dopo il peccato originale, la prima era pura (discendenza della DONNA), la seconda era invece corrotta. Infatti Dio dice al "serpente": Io creerò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe. Ella ti schiaccerà la testa, mentre tu le insidierai il calcagno". Ora, se l'unica coppia esistente era solo quella di Adamo ed Eva, come troviamo due stirpi diverse? Bel mistero, vero? La Chiesa non ha MAI (e dico MAI) risolto l'enigma delle due stirpi, perché per logica se il peccato originale venne commesso da Adamo ed Eva avremmo avuto una sola ed unica stirpe contaminata dal male morale. Per avere due stirpi ci vogliamo almeno tre soggetti, ad esempio un uomo e due donne! La Bibbia però ci fa comprendere che il peccato originale si propagò all'inizio solo SU UN RAMO genealogico della discendenza di Adamo e il testo biblico ci dice anche che il  presunto serpente (che per me non era affatto il diavolo, perché l'ebraismo di quei tempi non concepiva l'idea di un Angelo decaduto) si era accoppiato, altrimenti non avrebbe potuto generare una propria stirpe!  In realtà a mio parere Caino fu il frutto dell'unione (non voluta da Dio) con un essere sub-umano con cui era possibile però un'ibridazione genetica, molto probabilmente quest'essere era la madre stessa di Adamo (lo si legge in "La Genesi svelata" di Don Guido): infatti per gli antichi israeliti per comprendere il significato era importante la lettera inziale con cui iniziava un nome, e nel caso di Caino la prima lettera del nome è la Q ebraica, che significa anche "SCIMMIA". Quindi nascostamente la Bibbia ci dice che Caino aveva probabilmente l'aspetto sub-umano di una scimmia ed era quindi il frutto di un'unione ibrida. Abele invece era il frutto dell'unione legittima tra Adamo e la prima donna (che a questo punto non è più Eva) e quindi era pienamente umano, di intelligenza superiore, forte e capace. Caino quindi, che pure era consapevole e intelligente, aveva sempre percepito che il padre Adamo preferiva Abele a lui, anche perché l'aspetto fisico era molto diverso, Abele era bello ed umano, lui invece era animalesco e la metafora per comprendere questo è nella Bibbia quando si dice che Dio non accettava i doni di Caino, ma solo quelli di Abele. Che cosa significa? Anche qui, il termine che la Bibbia in Genesi usa per Dio è "Yahwè Elohim", che vuol dire il "Divino Signore della Terra", ma per la mia interpretazione si tratta di Adamo, in quanto era a lui che Dio aveva assegnato il dominio su ogni essere vivente terrestre. Adamo quindi preferiva Abele ed accettava con amore ciò che egli li dava, ma si vergognava di Caino perché era il frutto mal riuscito di un'unione non voluta da Dio. Caino prova invidia e risentimento per questo ed allora uccide Abele.
#71
@Bobmax: Condividi però la mia idea iniziale secondo cui l'innamoramento è cosa differente dall'amore vero oppure ritieni che si ami veramente solo quando si è innamorati e che poi quindi non sia più amore ma qualcos'altro?
#72
L'innamoramento e l'amore sono la stessa cosa? Nel linguaggio comune sono intercambiabili, ma in realtà non mi sembra che sia così. Perché ci innamoriamo? Ci innamoriamo perché l'altra persona CI PIACE, ci dà sensazioni positive, non ci innamoreremmo mai di una persona che non ci piace, per cui proviamo repulsione, che ci sembra brutta esteticamente, oppure di cui non amiamo il modo di parlare, di camminare, ecc. Oppure ci innamoriamo di persone che hanno i nostri stessi ideali e condividono i nostri valori, il nostro modo di pensare, i nostri interessi e pensiamo che quindi il partner potrà darci felicità e benessere. Nell'innamoramento siamo come Narciso che si innamorò della sua immagine riflessa,  ma in realtà  non ci interessa l'altro, non ci interessa conoscerlo nella sua verità, ma ci interessa soltanto il nostro benessere e la nostra felicità: ci innamoriamo non della persona autentica , ma dell'IMMAGINE che ci siamo fatti di quella persona nella nostra testa ed è per questo che nell'amore si idealizza il partner, perché proiettiamo nell'altro il nostro stesso desiderio di perfezione. In questo contesto noi vogliamo che l'altra persona sia sempre per quanto possibile con noi, temiamo di perderla e diventiamo gelosi (a volte troppo), vogliamo che dedichi il suo tempo a noi e che ogni cosa venga condivisa perché così possiamo sentire sensazioni positive.  Ne consegue che nella fase dell'innamoramento la nostra ragione è offuscata (non si vedono i difetti altrui) e noi non agiamo perché vogliamo veramente il bene dell'altro, ma semplicemente senza accorgercene USIAMO L'ALTRO per ottenere sensazioni positive, anche quando sembra che siamo disposti a tutto per il partner. Quando finisce tutto questo? Finisce quando l'immagine che ci eravamo fatti del partner si scontra con la realtà oggettiva, e quindi vediamo l'altro nella sua verità: a questo punto ci sono due strade A) Rifiutare l'altro e troncare la relazione perché pensiamo che non ci dia benessere; B) Accettare l'altro per quello che è, con le sue fragilità e difetti e sforzarsi di volere il suo bene. 
Ma a me sembra che moltissime coppie scelgono sempre di più la strada del rifiuto dopo la fase dell'innamoramento e quindi ritengo che quasi tutti riescono a innamorarsi, ma pochi riescano ad AMARE, cioè a volere veramente il bene del partner indipendentemente dalle sensazioni positive che riceverebbero dal loro agire. Non trovate che sia così?
#73
Secondo me la possibile pedofilia di Stasi può essere benissimo un movente per non vedere infangata la sua reputazione, bisognerebbe però stabilire più precisamente QUANDO Stasi si sia accorto della violazione del suo computer, forse il mattino dopo? In questo modo si stabilirebbe un nesso tra la scoperta e l'omicidio. Inoltre, c'è stata premeditazione oppure l'ha uccisa al culmine di un litigio per questo motivo? Comunque il fatto che Stasi non si sia macchiato di sangue quando ha scoperto il cadavere della fidanzata fa pensare che sia colpevole, nel senso che molto difficilmente chi scopre un cadavere sta a pensare a non sporcarsi del sangue, non ti pare Eutidemo?
#74
La legge del taglione afferma che si viene puniti con lo stesso danno che si è arrecati agli altri, si dice "Occhio per occhio, dente per dente", ora per la legge del Karma se tu in una vita precedente ad esempio hai abbandonato i tuoi figli per egoismo, nella prossima vita verrai abbandonato tu stesso o vivrai con genitori anaffettivi che non ti daranno affetto alcuno, non è una legge del taglione questa? La legge della reincarnazione afferma che l'anima evolverebbe provando su di sé lo stesso male che ha arrecato agli altri, ma secondo me questo è FALSO, perché non è assolutamente detto che provare lo stesso dolore che hai inflitto ti renda migliore ed un Dio misericordioso non punisce in questo modo, questa è solo la trasposizione in termini religiosi dei sentimenti di vendetta umani. Almeno io la vedo così.
#75
@Aspirante Filosofo58: Stai attento, secondo me stai sbagliando completamente il tuo modo di pensare e stai commettendo un gravissimo errore ad abbandonare la fede cattolica e ad abbracciare la teoria della reincarnazione, che io sono orientato a ritenere FALSA. Ti dico questo: sono sempre più convinto che si viva una volta sola e non ci sia reincarnazione alcuna. Secondo me il fatto che tu abbia avuto una paralisi cerebrale ad un anno e ad altre vicissitudini è anzi un segno di particolare benevolenza da parte di Dio, perché con il Battesimo sai che cosa succede? Si diventa FIGLI ADOTTIVI DI DIO (lo dice San Paolo nelle sue Lettere) e Dio quindi riserva per noi la sofferenza che Lui stesso ha provato per la redenzione del mondo e il fatto che alcuni soffrano di più è un segno di grazia speciale per quelle anime, significa che Dio usa il loro dolore per scopi redentivi verso altre anime. Se in noi con il Battesimo sussiste l'immagine di Cristo e Gesù proprio quando ha sofferto ha redento i peccati degli uomini, ecco che la sofferenza per ognuno di noi diventa un valore e non un fatto negativo da cui fuggire ad ogni costo. Anzi, quasi quasi dovresti preoccuparti del contrario, cioè se le cose ti vanno troppo bene in questa vita, perché potrebbe anche significare che Dio ti ricompensa ora perché non potrà farlo nell'altra vita!
Quindi ti invito a non cercare ipotesi su vite passate, su Karma da scontare, queste ipotesi se ci pensi sono anche contrarie ad un Dio d'amore, perché lo rappresentano come un Padrone che ti punisce con una specie di legge del taglione, la reincarnazione se ti documenti funziona così (Ad esempio se in una vita passata hai maltrattato gli altri sarai maltrattato, se uccidi sarai ucciso, ecc,), ma io rifiuto tale visione anche a costo di non riuscirmi a spiegare molte cose, ma la rigetto.