Ciao Inverno.
La polizia ha rilevato che si trattava di "ricerche specifiche", effettuate digitando appositamente quelle frasi sulla griglia di ricerca di GOOGLE; frasi che, sinceramente, è molto arduo attribuire alla moglie dell'imputato, sebbene, per alleggerire la situazione del marito, se ne sia in parte dichiarata autrice (per chi ci vuole credere).
Ad ogni modo io le ho ricavate non dai "media" (di cui mi fido ben poco), bensì dalla attenta lettura della SENTENZA DELLA CORTE DI ASSISE n.1/16 emessa l'1/7/2016, di cui ho riportato "tel quel" quanto segue dalla pagina 120 e 126:
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Quindi non si trattava affatto di "dettagli morbosi del processo mediatico", bensì di "indizi gravi, precisi e concordanti risultanti dal processo giudiziario"; i quali erano volti ad accertare la personalità distorta dell'imputato, e che sono risultati perfettamente compatibili psicologicamente con la personalità dell'assassino di Yara e con il "movente" dell'omicidio.
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Ed infatti, in un processo indiziario, è necessario indagare su tre elementi:
- il "movente";
- i "mezzi"
- l' "occasione".
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Un cordiale saluto!
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