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Messaggi - leibnicht1

#61
Tematiche Filosofiche / Re:Was ist Aufklärung
12 Agosto 2019, 03:49:31 AM
Denket nach, bis ihr wollt, aber gehorcht
#62
Tematiche Filosofiche / Re:Was ist Aufklärung
12 Agosto 2019, 03:37:37 AM
Adorno, non dimenticarlo.
#63
l discorso è talmente ampio che, per la sua estrema estensione, rinuncio del tutto alla precisione della fattualità, pur disponendo degli elementi storici, espliciti o suggestivi.
Ricorro, dunque, a pochi riferimenti fondamentali.
1) L'Unità d'Italia passò molto sopra le teste dei Savoia, i quali, a parte Carlo Alberto e il principe Eugenio, avevano sempre avuto una visione miope e stolida del mondo.
2) La sconfitta di Napoleone, sfuggito totalmente al controllo delle Massonerie che lo avevano insediato al potere, pose la questione del Concilio di Vienna (1815).
3) L'Europa intera fu, in generale, restaurata, cioè condotta alle condizioni di "prima delle campagne napoleoniche".
4) Non del tutto, però. Una volta "scappato di casa" il possibile tiranno andava controllato. La Francia risultava pericolosa e incerta nella prima metà dell'800.
5) Si ritenne, quindi, di arginare a sud e nord le possibili mire espansionistiche della Francia, creando due stati sufficientemente "grossi" da potersi frapporre come ostacoli.
6) Questo generò i due "risorgimenti": uno finto e farlocco in una penisola mai unità e sempre divisa su tutto, un altro facile da fomentare nella sua spontaneità. La Germania.
7) Tuttavia, un timore profondo volle limitare il Risorgimento Tedesco, in quanto pericolosa l'idea di un pangermanesimo che avrebbe raccolto tutto il centro-europa.
Sono stanco e mi fermo qui.
Chi vuole usi questi elementi come puri spunti di riflessione.
#64
Tematiche Filosofiche / Re:Sari il barbiere
12 Agosto 2019, 02:56:02 AM
Questa è una definizione bellissima. Tuttavia non esaurisce la dicotomia dialettica tra "immagine di sé/se stesso". Come stilegma fisico essi non coincidono, a meno che l'Immagine e l'Il Barbiere non coincidano perfettamente. Barbiere può radere perfettamente l'Immagine di sé, confortato dallo specchio. La luce ha una velocità estrema, tuttavia non infinita. Quindi il barbiere che rade e il barbiere che è rasato non possono mai coincidere.
#65
Si incontrano.
#66
Cuba.
#67
Tematiche Filosofiche / Re:Sari il barbiere
10 Agosto 2019, 02:31:01 AM
Cosa è l'Immagine? Per cosa vale?
#68
Tematiche Filosofiche / Re:ANTIGONE
09 Agosto 2019, 04:04:36 AM
Trovo bellissima e tanto stimolante questa conversazione. L'aspetto noumenologico sottostante alla preferenza per Parmenide nella struttura storiografica non mi è chiaro. Cosa diresti di aprire un nuovo topic relativo a questo tema?  Io penso che il "parricidio" di Parmenide immaginato da Platone, sia un tema immensamente ricco.
Non certo di temi nuovi e di impreviste possibili interpretazioni... Ma di quello scoprire, per poi scoprire, e ancora, ogni volta di più, ritrovare ciò che mille volte fu perso e ritrovato.
Alla fine, tutto è novità piena di forme e colori strani e tutto è monotonia, allo stesso modo. 
Chiedo compassione per il lirismo.
#69
Tematiche Filosofiche / Re:Sari il barbiere
09 Agosto 2019, 03:19:20 AM
Di primo acchito direi che Sari potrebbe radere la barba del riflesso speculare di se stesso, dunque di uno che non si rade da solo. Egli, radendo la barba della propria immagine riflessa nello specchio, agisce soggettivamente su di un oggetto che "appare" e risulta, per ogni verso, l'equivalente di sé. Ma non è "sé".
Infatti, benché distinte da frazioni di nanosecondi, l'immagine attraverso cui Sari opera, risulta temporalmente separata dal corpo sul quale egli agisce, sebbene sia il suo stesso corpo.
#70
Tematiche Filosofiche / Re:ANTIGONE
08 Agosto 2019, 02:22:54 AM
Grazie della cortese e intelligente (molto) risposta. Innanzitutto mi conforta che tu abbia compreso il senso del mio nickname: questo implica una conoscenza della lingua tedesca, che mi è molto cara. Soggiungo soltanto che, in quel nick del 2001, vi è anche un doppio senso celato: ossia il riferimento a Leibnitz, il filosofo che più amo e con il quale avverto affinità particolari.
Detto questo, ammetto di concordare in massima parte con quanto tu osservi riguardo alla dialettica Socrate-Antigone e ti confermo che, anche a mio giudizio, tale dialettica in quanto "contrapposizione" assomiglia ad una petizione di principio.
L'identità dissociata di due idealismi che, nella forma e nell'intensità coincidono, si ribatte e si proietta nel territorio finito della Legge Umana.
Tuttavia rimarco il fatto che quello di Socrate si cala nella Storia, quello di Antigone nella tragedia.
La Tragedia è prima di tutto Rappresentazione. Come tale essa ha una sorta di fissità mitica, la quale non può che riprodursi nella "ripetizione" di un uguale. Un uguale assoluto no, mai, è chiaro... Benjamin è remoto ancora.
Un "uguale" più aenlich, prossimo alla rassomiglianza che vuole però essere fedele all'originale.
Soprattutto nella forma.
La Storia nella quale viene calato Socrate, invece, è il corso di Eraclito: il divenire, quello in cui "non ci si può bagnare due volte nella stessa acqua dello stesso fiume".
Io non entro ancora, penso tu l'abbia ben compreso, nel discorso dialettico, ben più concreto, relativo al rapporto tra giusnaturalismo e positivismo giuridico: mi sembra che, però, la tua osservazione rivolta al docente fosse di quelle che toccano un nervo...
Un nervo scoperto, in entrambi i sensi...!
Penso che la dialettica Rappresentazione/Fattualità storica debba essere chiarita prima di qualsiasi analisi di quella che si pone tra Socrate e Antigone.
#71
Tematiche Filosofiche / Re:ANTIGONE
07 Agosto 2019, 03:41:47 AM
Ritorno dopo anni e vedo tanto migliorato questo sito, con immenso conforto e con una sincera commozione. Era molto interessante, ma alquanto scivoloso nel "naif" 15-20 anni fa, ora no. Ho letto tanto e, con grandissimo interesse, ho trascorso la serata con questi vostri, ancora "nostri", dialoghi. Leggere di tanti giovani intelligenti che si confrontano, razionalmente e con spirito critico, con dovizia di cultura e fornendo stimoli davvero interessanti, credetemi, ragazzi, mi riempie il cuore. E che sia fatto in questa nostra lingua italiana, così immensamente ricca da poter ospitare quasi ogni espressione dell'animo dentro pensieri che si possono articolare nel nostro linguaggio... Ineffabile.
Detto questo vengo al tema. Non c'è dubbio che la figura di Antigone si contrapponga a quella di Socrate, per le perfette ragioni che avete tutti citato. 
Il vaglio della "critica consapevole" unito al vaglio del "tempo" storico, tuttavia, ci consegna Antigone come "persona" da rappresentarsi all'interno di un "descritto" umano che si svolge in una "esemplarità": essa è la forma della Tragedia.
Socrate, invece, si inscrive nella Storia, ossia quella che, prescritta nel Fato, può non scriversi affatto, in quanto il sacrificio estremo la disabilita. Socrate, detto in altri modi, "sconvolge" il Fato obbedendo alla Legge e questo fa di lui il possibile "musico col flauto" che Nietzsche suggeriva negli ultimi passi della "Nascita della Tragedia", mi pare intorno al 1870, forse un po' prima.
Antigone, invece, sta dentro il percorso immutabile dell'oblio, il quale, per rinnovarsi, non può che "ripetersi". E' il corso dell'Acheronte, quello infernale che consegna l'oblio alle anime perdute... Antigone sta lì. 
La "scrittura". Socrate, infatti, non risulta "scrivere" nulla.  Non dovete sorprendervi, questo è coerente.
Socrate rifiuta il ruolo di "persona", ossia di "individuo connotabile" e, quindi, descrivibile e rappresentabile in un qualsiasi scenario.
#72
Io credo che il "modo di essere " tenda all'Identità. Ossia alle modalità prestabilite nel DSM5, per definire come  si deciderà di catalogare il male nel mondo. Purtroppo nessuna analisi, per quanto intelligente può prevedere la follia. Ed essa incombe su noi, e non è follia diagnosticatile. E' un fatto davvero essenziale capire che la massima parte delle follie umane non dipende dalle malattie mentali.