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Messaggi - iano

#601
Caro Jacopus, solo quelli che fanno come te, che dedicano la loro vita all'ALTRO, come fai tu, al di la di ciò che professano a parole, se c'è un paradiso ''unificato'' per esseri viventi generici, senza un genere preciso, lo meritano.
Ma siccome temo non ci sia, ti basti il nostro riconoscimento, il riconoscimento di noi che pur siamo altro da te.
#602
Citazione di: Jacopus il 17 Febbraio 2025, 19:47:57 PMPhyrosphera scrisse:Le differenze genetiche tra bianchi, neri o altre differenze fisiche sono irrilevanti in homo sapiens ed eventualmente le differenze comportamentali sono riferibili alla loro storia culturale. Ovvio che chi ha in casa una biblioteca, sarà mediamente più curioso intellettualmente di chi vive in un ghetto di zingari. Ma non esiste una predisposizione razziale, semplicemente perché non esistono razze umane. Homo sapiens è stato sempre così mobile nella sua storia da aver sempre mescolato i suoi geni. Hanno fatto studi dai quali risultavano geneticamente più simili soggetti lontani come giapponesi e brasiliani rispetto a due vicini di casa italiani (digitare Barbujani su YouTube). Se insisterai con queste scemenze chiudo la discussione, visto che stai anche violando la legge.
So di fare un discorso scomodo, e inoltre chiedo perdono se mi ripeto.
Ma  categorizzare gli esseri viventi, che si usi come criterio il patrimonio genetico, o qualunque altro criterio, che li suddividano in razze o qualunque altro nome si voglia dare alle conseguenti categorie di esseri viventi, dovrebbe avere solo un puro valore descrittivo, non potendosi descrivere gli esseri viventi nominandoli uno ad uno, come si dovrebbe, se solo si potesse, essendo ognuno unico e irripetibile.
Se in base all'uso di questi criteri UNO crede che esistano gli uomini, allora ALTRO parimenti potrà credere che esistano le razze umane, ed ALTRO ancorra  le sottorazze umane, e anche perfino le sottosottorazze, e così via.
Se non volgiamo sentir parlare più di razze umane è sufficiente smettere di parlare di specie umana.
Se esistono solo gli individui viventi, allora è vero che ognuno di essi ha carattere irriducibile a quello degli altri, senza che ciò possa giustificare che ogni individuo vivente diventi un ghetto, smascherando così la logica tendenziosa di Mauro Pastore.
Per tacere del fatto che un qualunque raggruppamento di questi esseri, non ha una carattere, perchè non è persona, perchè non esiste come essere vivente.
Finché non si esce da questo equivoco ci saranno sempre dei Mauro Pastore che ne faranno le spese, dedicando la loro vita al nulla.
Mauro Pastore è il prodotto parossistico che nasce da un equivoco  in cui però tutti siamo coinvolti bene o male.
E' un esempio in negativo da non censurare, ma da tenere sempre presente, come colui che ognuno di noi, cioè ogni ALTRO da lui, avrebbe potuto essere.
Se una qualunque cultura produce Pastore, Vannacci e Trump, Stalin e Putin, è da rivedere, non in sua parte, quella destra o sinistra, ma in toto.
Siamo tutti Mauro Pastore.




 
#603
Citazione di: Adalberto il 16 Febbraio 2025, 11:42:58 AMTornando in Cina,  in simbolo taoista mi sembra che esprima l'inconoscibile tao, ovvero la sua epifania nel mondo che si esprime nel  continuo mutamento di forze (apparentemente) opposte. Per questo si suggerisce di non fare (wu wei) e di attendere l'occasione propizia. Ma che cavolo  ti sto scrivendo ?  Aveva ragione Max Stirner a fondare la sua filosofia sul nulla.
 Anche se dopo mezzo secolo ogni tanto mi capita ancora  di rileggere Lao Tze... ed  è sempre come la prima volta: non lo capisco proprio. Ma lo trovo proprio simpatico. (PS è questo un pensiero reversibile?).
Ad ogni azione corrisponde un azione uguale e contraria.
Ecco l'esempio di una coincidenza difficile da digerire come un fatto...per quanto provato.
Se questo è il percorso razionale, quello che divide, il suo inverso è quello per cui ogni corpo percorre la sua strada obbligata senza forze che lo spingono, ed è il percorso inverso fatto da Einstein.
Questo non vuol dire che Newton ha torto ed Einstein ha ragione, ma significa che i possibili percorsi razionali non sono univoci, a fronte dell'unica realtà, e che sono reversibili quando coscientemente prodotti.
Sono d'accordo con te che le filosofie orientali sono affascinanti, ma anche banali, e con ciò intendo fargli un complimento.
Il percorso reversibile, terminologia che mi sono testè inventato, è appunto quello che porta alla banalità.
Credo che quella che chiamiamo realtà, cioè la realtà come ci appare, è tutta un utile ''montatura'', smontabile quando cosciente, o di cui prendere coscienza smontandola.
Più che essere un fatto la realtà si fa e si disfa, ma a differenza  della tela di Penelope non la si fa mai uguale, in corrispondenza del fatto che non siamo mai uguali.
Ciò che ci appare non è la ''vera'' realtà, siccome la condividiamo, ma è invece la condivisione a farla apparire.
E' la condivisione non a provare la verità, ma a rendere concreto ciò che è virtuale.
Il mondo di Newton è non meno virtuale di quello di Einstein, ma solo il primo ci appare concreto per l'abitudine di viverci insieme.
E' questa relazione fra noi a ricucire i vari io e a creare la realtà per come ci appare.
Viviamo in mondi virtuali, ma non gratuiti, se concretamente utili interfacce con l'inconoscibile  realtà .
Forse è arrivato il momento di definire la realtà come ciò che essendo inconoscibile produce conoscenza con una ricchezza tale che non dovrebbe farci dolere della sua banale essenza.
Si possono sempre smontare le nostre meravigliose conoscenze tornando alla banalità di partenza.






#604
Bella domanda a cui non sò rispondere, ma da erede del pensiero occidentale penso che sia difficile accettare la coincidenza che ogni cosa abbia il suo opposto come un dato di fatto, per cui  gli opposti nascono per separazione, e non essendovi nulla che non possieda un opposto, nulla ha un origine diversa da questa.
Se il pensiero occidentale divide l'indivisibile e quello orientale compone l'incomponibile , allora anch'io ho una domanda da fare ai paleofilosofi:
esiste  una cultura capace di abbracciare i due ''opposti'' punti di vista , in possesso cioè di un  ''pensiero reversibile'', capace di ricomporre ciò che divide?
Di certo l'uomo non può ricomporre ciò che Dio ha diviso, mentre ciò che è diviso di fatto può solo farsi convivere.
#605
Citazione di: niko il 15 Febbraio 2025, 14:46:20 PMio ho scelto, da che parte stare...
E se provassimo a stare finalmente dalla nostra parte?
#606
Volendo fare una riflessione di carattere generale, inizio a pensare che internet abbia fatto saltare tanto la diplomazia degli stati, quanto la ''timidezza' a mostrarsi dei potenti di turno e le reticenze dei popoli.
Quello che salta è quel sistema per cui ognuno più o meno sa, ma ritiene sia conveniente tacere e far finta di non sapere.
insomma, è sempre più difficile mettere in atto quel meccanismo ben oliato in cui tutti siamo stati più o meno coinvolti, di  tacere le cose per un quieto vivere più o meno malinteso.
Ammettiamolo, il vero scandalo non è ciò che tizio o caio faccia, ma che lo faccia ormai alla luce del sole, non riuscendo più a nasconderlo.
E' sempre stato, ma oggi è evidente, che  per Putin, Trump e compagnia contino solo i loro affari, e quindi noi non possiamo più far finta per convenienza che gli americani, o i russi, a scelta, siano quelli buoni.
Forse Babbo Natale non esiste, ma se esiste è un europeo che non beve  coca cola o vodka, ma  sidro e grappa. :))
#607
Varie / Re: *"Vipera"* (minigiallo)
13 Febbraio 2025, 08:26:03 AM
Come si fa ad inondare un bagno con porta non a tenuta stagna?
Come si fa ad aprire la porta con un calcio vincendo la pressione dell'acqua?
#608
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 16:58:10 PM
Citazione di: Phil il 12 Febbraio 2025, 14:17:46 PMDi certo la fisica e la scienza, se intese sperimentalmente, hanno bisogno di poter ri-creare un fenomeno per studiarlo e capirlo in modo approfondito; la fisica e la scienza che non possono "ri-creare per comprendere" restano sempre un po' in affanno, nonostante la dignità teoretica delle teorie che vengono create basandosi sull'osservazione "a presa diretta" (al netto di tutte le deformazioni e i limiti strumentali).
Uscendo fuori dal gioco verbale che ha caratterizzato il tuo post di apprezzabile valore letterario,  nel caso della fisica dovremo parlare di riprodurre e non ricreare, con l'esclusione da questa riproduzione, almeno finora, del processo di comprensione.
La scienza non ci aiuta a comprendere, perchè la comprensione noi non sappiano dire cosa sia, e credo che ciò sia ciò che la caratterizzi, in alternativa alla scienza che riguarda invece  ciò che si può dire, seppur nei limiti in cui ci riusciamo.
Fra questi due mondi incomunicanti Feynman mi  pare metta un trait d'union,  perchè possiamo porre fra ciò che non si può dire e ciò che si può dire, ciò che non ha un solo modo di poter esser detto.
Ciò che è notevole  è che questa riscrittura seppur equivalente non è indifferente ai progressi della fisica, cioè non è un puro esercizio di stile, per quanto possa essere nato come nel caso di Feynman da una volontà di capire.

Capire di non capire è il contributo della fisica alla filosofia, apparentemente in negativo, fatti salvi sviluppi ulteriori.
La comprensione, quando la possediamo, sappiamo solo di possederla, ma non come ne siamo venuti in possesso.
Feynman io credo ci dia un indizio  su come risolvere questo enigma.
#609
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 16:43:56 PM
Citazione di: Phil il 12 Febbraio 2025, 14:17:46 PMIl che sarebbe confermato dal fatto che ci stiamo da sempre arrovellando, non con poche difficoltà, per capire la Creazione, o più laicamente, la realtà sempre più in dettaglio; mentre se fosse qualcosa che avessimo creato noi, dovremmo averne una comprensione quantomeno un po' più facilitata
Una comprensione possibile, per quanto difficoltosa, prova appunto che si tratta di una nostra creazione.
Comprendiamo nel senso letterale ciò che è nostro in quanto nostra creazione.
#610
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 16:34:54 PM
Citazione di: Phil il 12 Febbraio 2025, 14:17:46 PMNell'aforisma di Feynman, direi che la creazione non è un elemento da ignorare. In un'ottica in cui «nulla si crea e tutto si trasforma», affermare che la capacità di capire è connessa a quella di creare, suona come un modo ironico per insinuare che non possiamo capire davvero nulla.
Ovviamente si parla di creazioni possibili, perché teoriche, nonchè diversamente riscrivibili, quindi trasformabili in un loro equivalente.
Ma perchè la stessa sostanza descritta possa assumere diverse forme fra loro equivalenti occorre che non ne abbia una sua, e nel dargli forma consiste appunto la nostra creazione.
Per quanto la realtà ci appaia immediata, presentandosi con una forma, essa dunque è un mix di soggettività ed oggettività, un corpo che non apparirà mai nella sua nudità, ma solo nella misura in cui lo vestiremo con nostre creazioni.
Credo che la realtà non sia oggettiva, perchè non è fatta di oggetti, ma è soggettivamente rivestibile secondo la moda, e di oggettivo ci sono solo i suoi vestiti, che sono creazioni teoriche coscienti quando riguardano la scienza, e quindi dichiaratamente astratte, ma non quando riguardano la percezione, percezione verso la quale noi siamo soggetti passivi, non potendo riscrivere ciò di cui non abbiamo coscienza, se questa coscienza almeno in parte non acquisiamo.
#611
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 05:17:01 AM
Il ''sapere di non sapere'', col senno di poi, si potrebbe leggere come ciò che ci caratterizza, e ci distingue dalle macchine che non sanno di sapere.
Se io so di non sapere allora posso riscrivere diversamente ciò che so, e questo è ciò che una macchina non può fare.
La macchina non può capire perchè non è in grado di riscrivere diversamente ciò che già sa.
Essa non può dirci diversamente la stessa cosa con parole sue per dimostrarci di aver capito.
Questa riscrittura però, seppure valesse una nostra comprensione, non aggiungerebbe  nulla di nuovo al nostro sapere , a meno che la forma non sia sostanza, e mi pare che questa sia stata la lezione di Feynman.


#612
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
12 Febbraio 2025, 04:29:03 AM
Citazione di: Alberto Knox il 11 Febbraio 2025, 23:58:18 PMGli abitanti di un lontano pianeta potrebbero capire cose che noi, propio per la natura del nostro cervello, non riusciamo a capire. Così dobbiamo essere consapevoli della possibilità che esistano cose la cui spiegazione non potremo mai comprendere, e magari altre...che non hanno spiegazione alcuna.
Potrebbero capire più cose o meno cose di noi, ma se quando dicono ''capire'' non capiscono cosa stanno dicendo, al pari di noi, allora significa che non siamo da soli nell'universo a non capirlo.
Credo che la comprensione sia un sapere resosi a noi ''intimo'', un sapere a cui diamo del tu, senza che ciò però sia strettamente necessario.

Se si riferisse solo ad una ignoranza colmabile, il 'so di non sapere'' socratico scadrebbe in una affermazione banale.
Cosa voleva dunque dire veramente Socrete?
Voleva dire credo che quello che pensi di sapere in effetti non lo sai, o meglio che ciò che consideri ovvio a ben guardare potrebbe non essere tale.
Voleva forse dire che ogni sapere, o meglio il modo a cui si è giunto ad esso, si può smontare criticamente, facendo all'incontrario il percorso che porta alla comprensione.

#613
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
10 Febbraio 2025, 20:00:24 PM
Ciò che non sappiamo esistere non può essere per noi ''animali'' un problema.
Se invece crediamo che esista la causa di un problema, consideriamo che riuscirne a dimostrarne l'inesistenza, è una delle sue possibili soluzioni.
Per alcuni questo è nichilismo, per me è un progresso nella consapevolezza con cui affrontiamo la realtà.
Consapevolezza che il sesso non esiste, ma che si possono ragionevolmente discriminare sessualmente gli esseri viventi fra loro.
#614
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
10 Febbraio 2025, 19:15:43 PM
Citazione di: niko il 10 Febbraio 2025, 11:30:04 AMI Vannacci della situazione, se ne devono fare una ragione.


Quello che volevo suggerire è che Vannacci è propriamente un prodotto indesiderato dell'uso della ragione , quando  la capacità di discriminare applicata agli esseri viventi diventa discriminazione.
Io preferisco pensare agli esseri viventi come esseri unici e irripetibili, diversamente raggruppali fra loro secondo criteri arbitrari, e uno dei criteri per definire la cosiddetta specie umana potrebbe essere appunto quella capacità di discriminare diversamente distribuita fra gli esseri viventi.
Qualunque capacità non è buona ne cattiva, ma come si dice di solito per le tecnologie, dipende da come la usi.
I sessi non ''esistono'', ma sono un prodotto della nostra capacità di discriminare fra loro gli esseri viventi, ciò che può essere utile al fine di normare la società, ma che  ha delle controindicazioni quando confondiamo i prodotti della utile discriminazione fatta sulla realtà con la realtà stessa.
Questa confusione si può fare in diversi gradi, e quando il grado è massimo giungiamo ai Vannacci, ma tutti in vario grado facciamo questa confusione.
Non è il sonno della ragione a produrre mostri, come si diceva una volta, ma l'uso improprio  , ingenuo nei casi più gravi, ciò che rende ridicolo Vannacci ai nostri occhi, che ne facciamo.
E'propriamente l'uso della ragione a poter produrre i Vannacci e siccome quella ragione noi usiamo, che ciò sia di monito a tutti noi del gruppo che per ciò si caratterizza, a farne un uso più appropriato.
Gli animali che di quella fanno meno uso l'omosessualità et similia non sanno cosa siano.
#615
Percorsi ed Esperienze / Re: Desiderate la Vita Eterna?
08 Febbraio 2025, 18:17:59 PM
A volte fantastico di vivere tanto da capire come andrà a finire, ma se ciò avvenisse credo che diventerei talmente estraneo alla vita di fatto, da non poterci più capire nulla.
Se potessimo oggi resuscitare Socrate cosa mai potrebbe capirci dell'oggi, a volte mi chiedo.
Certo però avere almeno un solo longevo testimone vivente del passato non sarebbe male.