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Messaggi - Jacopus

#601
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
08 Gennaio 2024, 12:49:07 PM
CitazioneL'essere umano non é naturalmente proteso verso il bene, ed é compito dell'educazione indirizzare verso di esso. 
questa dichiarazione è infondata. Si basa solo su una ideologia pseudoreligiosa, per cui l'uomo ha bisogno di essere limitato e indirizzato verso il bene, dato che è stato macchiato per sempre dal peccato originale. In realtà l'uomo avendo un SNC estremamente complesso, non ha una propensione istintuale verso il male, il che tra l'altro sarebbe anche un modo veloce per estinguersi, ma riesce ad adattarsi a sistemi altamente altruistici come a sistemi altamente egoistici, a sistemi sociali cooperativi o a sistemi sociali violenti. La prova è data dalle società storiche che si sono succedute nel tempo, estremamente diverse fra di loro. Sicuramente le società complesse devono implementare le pratiche di restrizione della violenza al fine di poter far convivere milioni o migliaia di persone, ma questo non ha niente a che fare con una supposta malvagità originaria dell'uomo. 
#602
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
08 Gennaio 2024, 08:31:28 AM
Per precisare quello che vorrei dire, ovvero il cambiamento enorme nella struttura del mondo sociale negli ultimi cento anni, può servire il rovesciamento della massima machiavellica "il fine giustifica i mezzi". Oggi assistiamo invece alla realizzazione inversa "i mezzi giustificano i fini", a partire da Marx, per il quale il denaro da mezzo per soddisfare fini umani è diventato fine a sè stesso, riducendo l'uomo e specialmente  l'uomo senza denaro, a oggetto sottoposto al dominio astratto del denaro. Si tratta di un cambiamento che ancora fa fatica ad essere interiorizzato nella cultura generale ma che ci sta conducendo verso una potenziale catastrofe globale.
#603
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 21:09:09 PM
Il mio dubbio è relativo al fatto se questa evoluzione della tecnica sia un processo indipendente e autonomo rispetto al capitalismo oppure se sia connesso ad esso. Nel primo caso siamo di fronte ad un cambiamento di paradigma epocale, cioè la chiusura del moderno e l'avvento di un post-moderno cibernetico e automatico. Nel secondo caso rientrerei nella tradizione marxista, magari aggiornata e rivisitata (come mi manca Sgiombo  :D)
#604
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 20:59:16 PM
Hai ragione Alberto, anche se in realtà, nei precedenti interventi qualcosa avevo già scritto. Il buco sul tetto è la nostra incapacità di uscire fuori da alcune leggi culturali che ci hanno forgiato, come ad esempio quella secondo cui la tecnica o la scienza sono neutrali, basta saperle maneggiare. Ma questo implica che vi sia una regia politica. Platone aveva distinto la tecnè che fa funzionare le cose dalla tecnè che decide "eticamente", cioè la tecnica politica. Ora, quella tecnè non c'è più. Gli ultimi tentativi di vivificarla risalgono ormai agli anni 60-70. Da allora è il sistema a funzionare. Un sistema sempre più complesso che non è più possibile gestire, a maggior ragione in un contesto, come l'attuale, di derisione e svalutazione di ogni attività non-istruttiva (cioè formativa, indipendentemente dalle necessità della Macchina) e professionalizzante. Ci sono delle vie poco frequentate che possono aiutarci a ricostruire ma sono fragili. Una di queste è il principio della fratellanza, la fraternitè, che è sempre stata la Cenerentola fra la libertè e l'egalitè, quelle sí a proprio agio fra le braccia del Leviatano. Non so se sono stato chiaro. Sono concetti non facili, ma che hanno già una loro tradizione filosofica, Nietzsche, Heidegger, Anders, Arendt, e in Italia Severino.
#605
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 20:35:08 PM
Sono d'accordo con te, Alberto, sulla necessità di ricostruire ma il problema risiede nel fatto che dalle macerie della decostruzione è sorto un golem difficile da gestire. Hobbes lo chiamò con un po' di orgoglio Leviatano, marchingegno necessario contro la violenza umana non più sottoposta alla guida ultraterrena. Da quel Leviatano è apparsa la nuova tecnè, quella che Jonas definisce "Prometeo s-catenato". Rispetto a questa tecnè non abbiamo ancora fatto i conti, come società nel suo complesso, come giustamente ha notato Phil. Il punto è questo. Prima di iniziare una Pars costruens, dobbiamo vedere il buco sul tetto. È quello il difficile, perché ci portiamo millenni di cultura alle spalle ed anche il martello non è di aiuto (anche se è già un avvicinamento al problema).
#606
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 15:49:55 PM
Su keynes siamo assolutamente d'accordo, visto che si è arricchito a dismisura speculando in borsa, ma almeno coltivava il senso del limite per l'azione pubblica, pur non essendo coerente con esso, rispetto alla sua azione privata.
#607
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 11:53:01 AM
CitazioneResta comunque che l'autorità di fatto stia nelle leggi dello Stato a prescindere dalle corporation sovranazionali. Sembra però, per come vanno le cose,  che quest'ultime detengano invece l'autorevolezza. Il nostro sistema comunque è ancora democratico, e in teoria le corporazioni sovranazionali non avrebbero effetto su di esso. Concludendo, l'intelligenza artificiale, per quell'idea che me ne sono fatto, potrebbe mettere in seria crisi il sistema Stato/Società.
Ciao Daniele. L'autorità dello stato è sempre più compressa da fenomeni centrifughi dalla base (autonomie, rispetto delle singolarità e delle minoranze) e dall'esterno (entità sovranazionali politiche come Eu, Nato, OCSE e soprattutto FMI o economiche come le multinazionali). Immagina una legge dello stato che nazionalizzasse una impresa in attivo (per quelle in passivo è un dovere, smentendo così la buffa regola della mano invisibile, che è effettivamente invisibile) o immagina una legge che stabilisca lo smantellamento delle basi americane in Italia. Costruire una architettura decente dello stato è una impresa al giorno d'oggi. In primo luogo perché non sono riconosciuti i valori collettivi della giustizia, dell'equità, della condivisione e della redistribuzione. Lo stato viene percepito nella migliore delle ipotesi come un gendarme che vigila sui confini contro gli straccioni del mare e nella peggiore come nemico. I valori collettivi erano appannaggio di idee che hanno costruito la nostra costituzione ma la costituzione reale non si riconosce più in quei valori collettivi, che derivavano con declinazioni diverse da socialismo, cristianesimo e liberalismo einaudiano. Oggi vige l'individualismo ad ogni livello.
In Italia oltre a questo cambiamento dell'ideologia di fondo, vi è una debolezza strutturale dello istituzioni statali, derivante dalle dominazioni straniere fino a pochi secoli fa ( la storia, quella profonda, non si misura in anni) e dalla presenza ingombrante della Chiesa cattolica. Come faceva notare Rousseau, un buon Cristiano non può essere un buon cittadino. Sarà nel migliore dei casi "ambivalente".

Che le corporation abbiano il potere è provato da una semplice circostanza, che è anche la prova dell'uomo come Rosthoff, ovvero il fatto che le merci possono circolare liberamente a differenza degli uomini. Una situazione orribile, che è la prova sotto gli occhi di tutti, che uno smartphone ha più valore di una vita umana.

L'AI è un ulteriore tassello di un quadro già dipinto. Chat Gtp ad esempio, non dará mai risposte esterne a ciò che è. Non è in grado di pensare ad un cambiamento o, se lo pensa, lo pensa sempre e soltanto in termini di funzionamento sociale e tecnologico. Non metterà mai in discussione sè stessa o se lo farà lo farà in termini innocui. Nel mondo della tecnica non è previsto alcun cambiamento ma solo masse di tecnici in grado di funzionare, insieme ai meccanismi inorganici, ai devices. Quindi si, l'AI può mettere in difficoltà il rapporto stato società, allargando il solco che li separa.

Sul cosa bisogna fare...sulla Pars costruens, sono meno preparato.
#608
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 10:01:15 AM
Secondo me non si può sorvolare dal problema "tecnologia", poiché esso determina la forma attuale di verità, autorità e potere. Lo stato è una semplice pedina di questo gioco. Ha avuto il suo momento di gloria, quando serviva per opporsi tatticamente al socialismo reale e prima ancora quando era il motore dell'espansionismo coloniale ma ora tutta la struttura pubblica si sta deteriorando, restringendosi quasi solo a funzioni militari e di ordine pubblico. Per la prima volta, dall'avvento universale della forma-stato, vi sono zone nel mondo che non hanno uno stato,Libia, Somalia, Yemen, parte della Siria, parte dell'Iraq. Lo stato oscilla fra "comitato di affari della borghesia" a "signor Malausenne della borghesia". Se proprio vogliamo trovare una istituzione dove è conservata verità e autorità nel III millennio, essa va individuata nel sistema sovranazionale delle Corporations, che spesso individualmente hanno fatturati e ricchezze più alte di molti stati e senza i loro debiti. Ma se vogliamo indagare l'origine di questa trasformazione dobbiamo risalire alla "tecnica" come processo di monopolizzazione del "fare umano" al di fuori delle categorie morali e politiche. Questa posizione al di là del bene e del male, nasce dalla stessa potenza della tecnica attuale e dalla sua complessità, per cui i suoi fini non sono più a disposizione dell'uomo ma è l'uomo a disposizione della tecnica.
Va inoltre distinta la tecnica dalla scienza, anche se lo stesso Bacone dichiarava che "scientia est potentia". La tecnica è l'applicazione strumentale della scienza. La seconda misura, sperimenta e trova le leggi ripetibili dell'universo. La prima applica quelle leggi per trasformare la materia e gli organismi viventi, fino alla trasformazione planetaria.
#609
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 00:20:33 AM
Ripartirei dall'incipit: "chi ha la verità possiede l'autorità." Già questo è un programma culturale preciso, che ha molte origini ma la più importante risiede nel metodo scientifico moderno. La speranza è stata e, probabilmente ancora è, quella di trovare un modello politico "puro", "matematico", in grado di regolare la società contemporanea, come auspicava Hobbes. Nella vita lavorativa, nei gruppi amicali, nella mia breve esperienza nell'esercito però accadeva ed accade che l'autorità la detiene chi possiede un certo tipo di verità, una verità ben poco tecnica, ovvero chi si pone al servizio degli altri, siano essi colleghi o superiori o compagni di gioco. Chi dava l'esempio, si diceva. La stessa autorità che avevano i politici nel secondo dopoguerra, se erano stati partigiani.

Il problema si presenta nel momento in cui la tecnica oscura quella capacità di alcuni di noi di farsi carico delle responsabilità del vivere associato. Finché la tecnica era limitata, ci si poteva ancora illudere circa le proprie capacità individuali di scegliere la "vera autorità" nel mondo della praxis. In seguito, c'è stato un periodo in cui, attraverso sforzi eccezionali si poteva ancora gestire la tecnica, ma per fare questo occorrevano grandi investimenti nel settore della formazione.
Ora la tecnica e la sua sottostante verità non sono più alla nostra portata umana, tanto più in società che disinvestono rispetto alla formazione di massa. Al punto che la domanda ora non è cosa possiamo fare con la tecnica, ma cosa può fare di noi la tecnica. Heidegger che insieme a Nietzsche ha per primo affrontato questa problematica, indicava nell'uomo la materia prima della tecnica (der Mensch der wichtistigste Rosthoff). In questo senso (critico ma potenzialmente anche innovatore) la filosofia contemporanea parla di trans-umanesimo. Sta a noi decidere se contrastare questa tendenza, se invocare (puerilmente) mondi alto-medioevali, oppure se affidarci all'uomo forte, come giustamente paventa Bobmax oppure, sperabilmente, trovare una soluzione migliore. Attraverso questa prospettiva è anche facile interpretare i tanti fenomeni di contrasto alla scienza, il terrapiattismo, il movimento no-vax, il no-climate-change e altri. Sono il tentativo inconsapevole di frenare il movimento ormai autonomo della tecnica, rispetto alla quale noi stiamo diventando, secondo Heidegger, semplice Rosthoff.
#610
Ultimo libro letto / Re: La dittatura delle donne
06 Gennaio 2024, 22:38:52 PM
Classico esempio di pensiero paranoico. Paura di un "nemico", in questo caso la donna, che detronizza il precedente governatore, l'uomo. A voler essere democratici, dopo qualche migliaio di anni di governo maschile, qualche anno di governo femminile potremmo anche concederlo. In realtà l'ideale sarebbe premiare il merito, indipendentemente dal sesso, visto che ormai è stato accertato che la donna è neurologicamente capace di svolgere tutte le professioni delle società moderne.
#611
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
06 Gennaio 2024, 10:05:15 AM
CitazioneMi sa che vi siete proprio bevuto il cervello. 
Per Daniele. Modera i termini. Non siamo su Facebook. Qui si può obiettare e criticare ma senza offendere. Grazie.
#612
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
05 Gennaio 2024, 23:03:28 PM
Alberto, hai toccato il nocciolo della questione, direi. Nella società post-umana è vero ciò che funziona, non più ciò che è eticamente giusto. Gli ingegneri hanno soppiantato i filosofi. Di ingegneri c'è bisogno ma se il mondo viene concepito come un deposito di manipolazioni possibili, solo il loro pensiero procedurale e funzionale sarà quello ortodosso. Ogni "disfunzione" sarà considerata negativamente, fino all'apoteosi dell' algoritmo, in grado di riformulare all'infinito ciò che funziona, senza uscire mai da ciò che è. È la vittoria del pensiero tecnologico, della tecnè che ha sconfitto la praxis.
#613
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
05 Gennaio 2024, 08:42:45 AM
Scrive Hobbes, un autore fondamentale sul  tema: "se si conoscessero con ugual certezza le regole delle azioni umane come si conoscono quelle delle grandezze in geometria sarebbero debellate l'ambizione e l'avidità, il cui potere si appoggia sulle false opinioni del volgo intorno al giusto e all'ingiusto e la razza umana godrebbe di una pace perpetua."
Questo è stato e continua ad essere il sogno della modernità: "l'ingegnerizzazione della praxis". Ma tale ingegnerizzazione è vana, poiché la natura umana non è scritta una volta per sempre. La sua stessa complessità rende possibile apprendimenti e comportamenti agli antipodi, come ci ha informato una scienza eretica come la neuroscienza.
#614
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
05 Gennaio 2024, 08:28:42 AM
Il problema non è nuovo. Durkheim alla fine dell'800, lo definì "anomia", ovvero mancanza di senso regolativo, dovuto alla laicizzazione delle società. Alla fine del sacro come fondamento si è tentato di risolvere il problema attraverso altre strategie ed una è "l'uomo forte", l'altra è "la tecnica", un'altra ancora è quella specie di simulacro della democrazia che si esercita con il voto e solo con esso (insomma la descrizione che i greci facevano dell'idiotes). Un'altra ancora è stato il tentativo di costruire la Civitas Dei sulla terra attraverso il comunismo. Le ultime due soluzioni sono in netta regressione. Restano in vita le prime due , entrambe molto pericolose.
Ma ancor prima bisogna interrogarsi sullo statuto della verità. È possibile uno statuto valido universalmente? Secondo me no. Esiste una verità scientifica (naturwissenschaft) e una verità pratica del mondo degli uomini (geistwissenschaft). Il grande successo trasformativo della prima verità ha illuso di poter trovare un canone veritativo anche per le società ma questo processo porta a equivoci e ad un pensiero assolutista e potenzialmente autoritario. Per poter bilanciare i due domini (Geist und Natur) in modo tale che possano influenzarsi senza per questo perdere la loro identità, servono due precondizioni che non sono neppure lontanamente raggiunte: una istruzione adeguata del maggior numero possibile di associati (Platone), il perseguimento di una giustizia sociale che travalichi i confini degli Stati. Entrambe queste precondizioni confliggono pesantemente con gli interessi capitalistici vigenti, non più frenati da poteri competitivi come ad esempio il potere pubblico, ormai ridotto non a "comitato d'affari della borghesia", come generosamente lo definiva Marx, ma come servo del capitalismo internazionale (con poche eccezioni, come ad esempio la Cina, peró afflitta da un grave modello politico autoritario). Di fronte ad uno scenario del genere, l'ascesa dell'uomo forte e della dottrina machista è l'esito più probabile.
#615
Percorsi ed Esperienze / Re: La Grotta
04 Gennaio 2024, 13:32:46 PM
Posto splendido per ritremprarsi contro il logorio della vita moderna. Inoltre come valore aggiunto si può parlare di geopolitica con Inverno e di letteratura russa con la compagna. Quando sono andato ne ho approfittato per rivedere la pinacoteca Lia a La Spezia, il golfo dei poeti (meraviglioso) e Sestri Levante. Ho saltato le 5 terre, che comunque sono vicinissime.