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Messaggi - doxa

#601
Riflessioni sull'Arte / Re: Il bacio
13 Ottobre 2022, 16:50:56 PM
Il poeta e drammaturgo francese Edmond Rostand (1868 – 1918) è l'autore della  commedia drammatica titolata "Cyrano de Bergerac", ispirata da Savinien Cyrano de Bergerac, uno scrittore  del '600.

Nella commedia di Rostand,  Cyrano de Bergerac è uno scontroso spadaccino dal lunghissimo naso, scrittore e poeta. Abile con la spada e con i giochi di parole, con i quali ridicolizza  i suoi nemici, i potenti e i prepotenti.



Egli ama segretamente sua cugina Rossana ma non riamato da lei, che invece è infatuata  del giovane cadetto Cristiano de Neuvillette,  sebbene non abbia mai scambiato una parola con lui.

Cristiano è bello, onesto, coraggioso e leale, ma non possiede alcuna delle doti capaci di  suscitare quell'amore fatto anche di intelligenza e di poesia cui Rossana anela.

Cyrano fa del suo meglio per insegnare  al ragazzo le  schermaglie verbali che tanto sarebbero gradite alla bella Rossana, ma questi non ne è capace. Infatti, sotto il balcone di Rossana, complice l'oscurità Cyrano si improvvisa prima come "suggeritore", poi lui stesso parla spacciandosi per l'amico...

La descrizione del bacio nel Cyrano de Bergerac

ROSSANA

Siete voi là?
Parlavam di... d'un...

CYRANO

Bacio. Né vedo in verità
perché la vostra bocca sia così timorosa.

Se la parola è dolce, che sarà mai la cosa?

Irragionevol tema non vi turbi la mente:
poco fa non lasciaste quasi insensibilmente
l'arguto cinguettio per passar senza schianto
dal sorriso al sospiro e dal sospiro al pianto?

Ancora un poco, un poco solo ancora, vedrete:
non c'è dal pianto al bacio che un brivido!

ROSSANA

Tacete!

CYRANO

Ma poi che cosa è un bacio? Un giuramento fatto
un poco più da presso, un più preciso patto,
una confessione che sigillar si vuole,
un apostrofo roseo messo tra le parole
t'amo; un segreto detto sulla bocca, un istante
d'infinito che ha il fruscio di un'ape tra le piante,
una comunione che ha gusto di fiore,
un mezzo per potersi respirare un po' il cuore
e assaporarsi l'anima a fior di labbra!

(Atto III, scena IX)

L'emozione suscitata in Rossana  da Cyrano permette a Cristiano di conquistare la sua amata, ma l'unione tra i due giovani è osteggiata dal potente di turno, De Guiche, infatuato della ragazza.


Il bacio è un simbolo polisemico. Si bacia per dimostrare affetto, amore, tenerezza e passione, fiducia e confidenza con un'altra persona.

E' fondamentale nel rapporto di coppia, permette di capire se può nascere il feeling  e  dà accesso all'intimità del/la partner.

Il bacio  anche  una scienza a sé. E' denominata "filematologia": studia sia  le funzioni  del bacio in una coppia sia le implicazioni chimiche, biologiche e neurologiche del bacio.

Filematologia è una parola di origine greca, composta da  "philema" (= bacio) + "-logia" (da logos, = discorso, studio).
#602
Riflessioni sull'Arte / Re: Il bacio
13 Ottobre 2022, 15:17:01 PM
Nel linguaggio" amoroso ci sono messaggi che si possono esprimere  solo coi baci e gli abbracci. Questi gesti vanno al di là delle parole, sono essenziali.
 
Ci sono persone che si rendono disponibili ai rapporti sessuali anche extraconiugali per sentirsi abbracciati, baciati, toccati. In alcuni casi, perciò, il contatto corporeo è più importante del rapporto sessuale.
 
Nell'intimità di coppia il bacio accompagna il desiderio sessuale  e fa iniziare un viaggio nel corpo del/la partner.

Bacio alla francese, o bacio con la lingua: nelle coppie è molto utilizzato all'inizio della relazione ma poi diventa quasi esclusivamente un preliminare, un gesto legato all'intimità tra i due partner.



Per  rendere piacevole questo tipo di bacio è necessario mantenere l'alito fresco e inumidire le labbra prima del contatto con quelle del/la partner. Inoltre,  i denti  e i morsi leggeri non devono essere coinvolti.
 Questo  kiss offre un avvolgente contatto di labbra tra i due partner, l'apertura della bocca e la reciproca "carezza" della punta della lingua, che di solito induce il desiderio sessuale.


Bacio con morso: è come una spezia nel rapporto di coppia. Coinvolge, labbra, lingua e denti, utilizzati per mordicchiare le labbra del/la partner.  E' un'aggiunta di brio al bacio passionale ed è   ideale per accedere all'amplesso.
 

Ci sono altri tipi di bacio per dare ad ogni kiss il giusto valore. Per esempio:

il "bacio a stampo con le labbra chiuse" o "bacio sulle labbra". E' un gesto affettuoso o che indica complicità.


Baci sul collo:  sono  considerati  eccitanti, in quanto riesce a  suscitare il piacere sessuale.   

Saper baciare è un'arte, che non dipende solo dalla nostra "abilità", ma entrano in gioco anche altri fattori psicofisici. 

Nella relazione amorosa il bacio è come un passaggio a livello che permette il transito nella sessualità.... ma dipende da chi bacia...e come bacia.
#603
Riflessioni sull'Arte / Re: Il bacio
13 Ottobre 2022, 09:34:55 AM
Nelle fasi iniziali di una conoscenza il bacio assume un ruolo decisivo: può essere un'occasione per avvicinarsi ed entrare in contatto e in intimità con l'altra persona, oppure una dimostrazione d'amore o di desiderio sessuale.

Ad una mia amica non piacciono i baci che le indolenziscono la mandibola  oppure i baci con la lingua a speleologo che si avventura nella trachea in cerca di diamanti. Ma ancora non sa quale tipo di bacio le piace, anche perché, dice, non prende appunti mentre bacia.

Il bacio sulla bocca è il primo ad essere evitato nelle coppie in crisi. Invece le coppie a lungo termine  e soddisfatte del loro rapporto si baciano sovente.

Nelle fasi iniziali di una conoscenza il bacio assume un ruolo decisivo.

Bacio ad occhi chiusi




È scientificamente provato che quando  si sta per dare un bacio sulla bocca, gli occhi si chiudono automaticamente.  Dipende dal cervello.

Chiudere gli occhi quando ci si bacia può essere segno di piacere o di fiducia verso il/la partner. E' un modo per comunicare all'altro/a che ci si sente al sicuro e a noi stessi che possiamo abbandonarci alle sensazioni che stiamo provando.

Il bacio ad occhi chiusi è  sensorialmente più coinvolgente. Ad arrivare a questa conclusione sono stati gli psicologi della Royal Holloway University di Londra con uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Psychology: Human Perception and Performance.


Bacio ad occhi aperti: non permette la rilassatezza necessaria.  Infatti è comune all'inizio delle relazioni amorose, quando ancora non si conosce bene il/la possibile partner. Di solito nel primo bacio lui/lei preferisce baciare con gli occhi aperti per vedere la reazione dell'altro/a.

Se c'è il contatto visivo, cioè se gli occhi sono aperti, il cervello ha più difficoltà a elaborare le sensazioni che passano attraverso la bocca perché la sua attenzione non è focalizzata sull'azione del bacio.

#604
Riflessioni sull'Arte / Re: Il bacio
13 Ottobre 2022, 08:27:04 AM
Il bacio è la porta che conduce all'intimità. Le labbra si cercano e  l'attività sessuale è la meta dei nudi corpi esibiti, mostrati per stupire, provocare. Le posizioni erotiche liberano la sessualità, che diventa gioco, trasgressione.

Il logo simboleggia l'amore  "eterno". I due cerchi interconnessi rappresentano ognuno un lato della relazione e comprende l'idea di essere "insieme per sempre".  A differenza dei corpi  disconnessi, senza amore.

L'interazione amorosa è movimento, rischio, incompletezza, bisogno di raggiungere il/la partner, toccarlo, stringerlo, baciarlo.

La bellezza non basta. Mentre ammiriamo la bellezza esploriamo il desiderio, l'eros ci coinvolge.

Con il tatto  entriamo nel dominio segreto ed eccitante dell'amore.

Gli sguardi,  le voci e i silenzi sono essenziali.
#605
Riflessioni sull'Arte / Re: Il bacio
13 Ottobre 2022, 08:10:00 AM
Il bacio si può esprimere con diverse modalità.

Sul tema c'è un esilarante dialogo tra Bernardo (Carlo Verdone) e Camilla (Margherita Buy), nel film  "Maledetto il giorno che t'ho incontrato", del 1992.

Tra i due protagonisti c'è il confronto fra il romanticismo permeato di dolcezza e sensibilità espresso da Camilla e quello più "portato al pratico" delineato da Bernardo, improntato verso un'unica direzione, senza mediazione alcuna, se non quella manifestata dalla sicumera delle proprie (presunte) superlative prestazioni.


Margherita Buy e Carlo Verdone

Bernardo:  Ma, secondo te, qual è l'aspetto più importante per una donna, da un punto di vista sessuale?
La potenza, la durata, la perversione ... Qual è? No, te lo chiedo perché io ... Cioè ...
Io penso che nel perverso sono sempre stato un po' scarso, hai capito? Non ho mai avuto grande inventiva.
No, dove invece sono un grande, secondo me, è nella durata, là veramente non mi si può dire niente.
Mi ricordo una volta, no, ad Acilia, in campagna, dai miei genitori, stavo con una certa Ines ... Lo sai quante volte in quattro ore?
Prova a dire ... Roba da Guinnes dei primati ... Prova a dire..."

Camilla: "Non lo so io ..."

Bernardo: "Cinque! Tremendo, guarda! Sai come è andata a finire?
Con lei che gridava basta, basta, basta ... Anzi abbasta, abbasta... Che era un po' bora, hai capito?"

Camilla: "Quanti anni hai Bernardo?"

Bernardo: "Io? E che ho, quasi 40 anni, perché?"

Camilla: "Beh, ci sarà un motivo perché preferisco gli uomini sopra i 50, no?"

Bernardo: "In che senso?"

Camilla: "Nel senso che gli uomini come te, che poi sono il 99,9 per cento ..."

Bernardo: "Beh?"

Camilla: "Pensano soltanto alle misure ... Insomma ce l'ho corto, ce l'ho lungo, duro tanto, duro poco ... eh, eh ... Il vostro, scusami, eh, è il sesso visto dai geometri.
I baci Bernardo! Bisogna saper BA-CIA-RE!".

Bernardo: "Ma io so baciare ..."

Camilla: "Sì?"

Bernardo
: "Guarda che gliela ammollo!"

Camilla: "Beh, meglio così. No, perché parte tutto da lì, è importantissimo!
Se mai, mi dirai che è un problema di stile ... Non so, labbro a ventosa?"

Bernardo: "Conosco ..."

Camilla: "Hmmm ... Labbro leggero?"

Bernardo: "Eeeeh!"

Camilla: "Lingua a serpente ?"

Bernardo: "Idem!"

Camilla: "Lingua a pennello?"

Bernardo: "Come è sta lingua a pennello?"

Camilla:  "Ma non lo so, è un movimento ondulatorio, a largo raggio. Morbido, delicato, profondo".

Bernardo: "Na passata de palato con la lingua ! Quello è ! Cioè, scavi con la lingua dentro ... dai ..."

Camilla: "Mamma mia quanto sei poco poetico!"

Bernardo: "Sì, va beh, ma il senso è quello ... (...)"

#606
Riflessioni sull'Arte / Re: Il bacio
13 Ottobre 2022, 07:57:50 AM
Nel rapporto di coppia il bacio è una forma di comunicazione: può essere l'inizio, forse il proseguimento per un amplesso, oppure la sua conclusione.


L'esperienza del primo bacio è indimenticabile.

Ma baciarsi non è facile,  in particolare la prima volta.

Nella cultura occidentale il bacio può essere di diversi tipi:

1) leggero, con le labbra che si sfiorano;

2) forte, con le labbra che premono su quelle del/la partner;

3) umido, con le labbra socchiuse;

4) profondo, con le lingue che si toccano.

Un bacio dovrebbe essere reciprocamente spontaneo,  silenzioso, con l'alito gradevole, senza occhiali, se li portano entrambi. 

Il legame di attaccamento  può essere simbolicamente rappresentato dal bacio,  rinforza il legame di coppia.

Da un sondaggio diretto da Gordon Gallup, docente di psicologia evolutiva all'Università di Albany, nello Stato di New York, è emerso che al 59% dei ragazzi e al 66% delle ragazze è capitato, dopo un bacio, di perdere interesse per il partner.

Il bacio è uno dei più importanti interruttori della sensualità, ma allo stesso tempo è uno dei punti più dolenti: per il 61 per cento la maggior parte dei ragazzi, in fatto di baci, è veramente una frana. Frettolosi, troppo irruenti o, al contrario, del tutto passivi, non si contano gli errori che i maschietti riescono a condensare in un gesto semplice come un bacio.

Ma l'incapacità di baciare come si deve non è certo l'unico "smorza-ormone": per il 55 per cento delle ragazze intervistate i ragazzi trascurano del tutto i preliminari. Ma anche certi atteggiamenti delle ragazze sembrano avere l'effetto di una secchiata d'acqua fredda per i maschi.
#607
Riflessioni sull'Arte / Il bacio
13 Ottobre 2022, 07:40:37 AM
Il bacio


Auguste Rodin, "Il bacio" (Le baiser), gruppo scultoreo in marmo, commissionato dallo Stato francese nel 1888 ed esposto all'Esposizione universale  di Parigi nel 1889,  Musée Rodin, Paris.

Per realizzare   quest'opera Rodin venne ispirato  dalla vicenda dei due  cognati-amanti: Paolo Malatesta e Francesca da Polenta (detta da Rimini), immaginati durante la lettura del romanzo  titolato "Lancillotto del Lago", dell'inizio del XIII secolo, ma meglio conosciuto col titolo "Lancillotto e Ginevra".

Francesca, figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, nel 1275 venne data in sposa al deforme Gianciotto Malatesta,  signore di Rimini.

Poco dopo le nozze, la nobildonna si innamorò del cognato Paolo, detto "il Bello". Durante un loro incontro amor furono sorpresi da Gianciotto con i suoi sicari e da questi uccisi. Così narra la leggenda, che vuole il misfatto avvenuto nel castello di Gradara, in provincia di Pesaro-Urbino.

Dante  Alighieri colloca quei due amanti  nel V Canto dell'Inferno, nel  secondo Cerchio, dove ci sono i lussuriosi (vedi versi da 73 a 142).

Se si guarda con attenzione, il libro "galeotto" è visibile  nella mano sinistra di Paolo.


Auguste Rodin, Il bacio, 1888-89, particolare

I due amanti sono nudi, seduti su una roccia,  abbracciati e intenti a baciarsi.

Il non-finito della roccia contrasta con la levigatezza dei due nudi.

I loro  corpi sono vicini e i due volti, resi dall'artista volutamente nascosti, sembrano quasi fondersi l'uno nell'altro.
#608
Riflessioni sull'Arte / Re: Autunno
30 Settembre 2022, 21:29:49 PM


"La foglia morta"

Gemè la foglia: Ramo natio
per sempre addio!
Il vento gelido lontan mi porta
son cosa morta!

Ma il sole fulgido la carezzò
la consolò.
Disse: nel mondo tutto si muta
non sei perduta!
Forse sarai fiore gentile
nel dolce aprile".

Al suo destin la foglia andava
e un fior sognava.


(Arpalice Cuman Pertile)
#609
Riflessioni sull'Arte / Re: Autunno
30 Settembre 2022, 20:17:14 PM
Walt Whitman: "L'autunno"

Ecco è l'autunno.
 D'un verde più cupo, più gialli e più rossi,
 gli alberi rendono freschi e dolci i villaggi dell'Ohio,
 con le foglie che tremolano a un mite vento,
 le mele pendono mature nei frutteti,
 pendono i grappoli dai pergolati
 (avverti l'aroma dei grappoli sui tralci?
 Senti l'odore del grano saraceno, dove testé ronzavano, le api?).


 Su tutto s'apre il cielo,
 così limpido e calmo dopo la pioggia, e con mirabili nubi;
 anche al disotto è tutto calmo, pieno di vita, bello;
 il podere è in fiore.
#610
Riflessioni sull'Arte / Re: Autunno
30 Settembre 2022, 20:14:47 PM


E' cominciata la caduta delle foglie da alberi e piante. Ma è anche tempo di vendemmia, poi di raccolta delle olive e delle castagne.

Nelle fredde sere d'autunno  è piacevole bere un calice di vino rosso e  mangiare le calde castagne arrostite nella loro padella in ferro bucherellata.




Giosue Carducci: "San Martino"

 La nebbia a gl'irti colli
 Piovigginando sale,
 E sotto il maestrale
 Urla e biancheggia il mar;
 Ma per le vie del borgo
 Dal ribollir de' tini
 Va l'aspro odor de i vini
 L'anime a rallegrar.
 
 Gira su' ceppi accesi
 Lo spiedo scoppiettando:
 Sta il cacciator fischiando
 Su l'uscio a rimirar
 Tra le rossastre nubi
 Stormi d'uccelli neri,
 Com'esuli pensieri,
 Nel vespero migrar.



La raccolta delle olive  chiude il loro ciclo di vita  sugli alberi  e inizia la loro lavorazione nel frantoio che le trasforma in olio.
 








 


Zucche, ortaggio tipico dell'autunno.
#611
Riflessioni sull'Arte / Re: Autunno
30 Settembre 2022, 20:11:09 PM



"Come d'autunno si levan le foglie
l'una appresso dell'altra, fin che 'l ramo
vede alla terra tutte le sue spoglie,
similmente il mal seme d'Adamo
gittansi di quel lito ad una ad una,
per cenni come augel per suo richiamo.

Così sen vanno su per l'onda bruna,
e avanti che sien di là discese,
anche di qua nuova schiera s'auna".
(Dante Alighieri, Commedia, Inferno, Canto III, 112 – 120).

Parafrasi: Come in autunno cadono le foglie, una dopo l'altra, fin quando il ramo vede per terra tutte le sue spoglie, similmente i malvagi discendenti di Adamo si gettano da quella riva [sulla barca] una ad una, ai cenni [di Caronte] come un uccello quando sente il suo richiamo. Così se ne vanno sul fiume cupo, e prima che siano discese sull'altra riva, già di qua una nuova schiera si raduna.



 Gustave Doré, illustrazione del Canto III dell'Inferno, incisione.
#612
Riflessioni sull'Arte / Autunno
30 Settembre 2022, 20:09:12 PM
Finalmente l'autunno... dopo l'afosa estate !


Nicolas Fouché, la dea Pomona, 1700 circa, Museo di Belle Arti di Budapest

Per gli antichi romani la  dea della frutta era Pomona,  la "patrona pomorum",  signora dei frutti, degli alberi di ulivo e dei vigneti.

Il nome di questa dea deriva da pomum (= frutto).

Nell'iconografia la dea è rappresentata  come una donna  di bassa statura con una falce nella mano destra.  Ovidio nelle "Metamorfosi" dice che era socievole e trascorreva molto tempo nelle campagne e nei giardini per osservare gli alberi da frutto o facendo innesti.

Al culto della dea era preposto il flamine "pomonale": il flàmine ( in latino  flamen), era il sacerdote preposto al culto di una specifica divinità, della quale celebrava il rito.

Pomona era considerata importante dagli agricoltori che attendevano la maturazione dei frutti.

In epoca rinascimentale fu raffigurata in numerosi dipinti e sculture come una donna giovane, spesso circondata da frutti e da fiori.

Il Pontormo la rappresentò in affresco  nel 1521  nella Villa Medici di Poggio a Caiano,   mentre Luca Giordano la raffigurò nel 1683  a Firenze nel Palazzo Medici-Riccardi.   
#613
Riflessioni sull'Arte / Re: Cristo in gloria
22 Settembre 2022, 19:55:05 PM
/3

In ambito religioso cristiano "Il glòria" s. m. è la forma abbreviata  che indica la preghiera del "Gloria Patri": "Gloria in excelsis Deo" (= Gloria a Dio nell'alto dei cieli)  è l'inizio dell'inno liturgico.  E' anche detto  "inno angelico",  si recita o canta nella prima parte della messa.

Modi di dire

"tutti i salmi finiscono in gloria", per significare che la conclusione è sempre la stessa (o anche chi parla  dello stesso argomento);

"non tutti i salmi finiscono in gloria", metafora per dire che non tutte le imprese vanno  a buon fine;


"alla fine del salmo si canta il gloria".

La gloria umana, a differenza della gloria divina, è effimera. Nel Salmo 49 (17 e seg.) si legge: "... Non temere se un uomo arricchisce, / se aumenta la gloria della sua casa. / Quando muore, infatti, con sé non porta nulla / né scende con lui la sua gloria". (...)

La frase in lingua latina "Sic transit gloria mundi" (= così passa la gloria del mondo)  la ripete per tre volte il cerimoniere davanti al pontefice neo-eletto, mentre fa bruciare un batuffolo di stoppa sopra una canna d'argento; la frase viene detta talora in tono scherzoso, con riferimento alla caducità delle cose umane.

Glorificare: questo verbo latino tardo è composto dal lemma  "gloria" +  tema di "facĕre (= fare).  Rendere gloriosa una persona o un evento degno di gloria.

Nel linguaggio religioso:  Dio glorifica i giusti; glorificare il nome di Dio, della Madonna, dei santi.

Nell'Antico Testamento  il termine ebraico per indicare la "gloria" è "kabòd", presente 200 volte.

Kabòd non allude alla fama ma al valore di un individuo o di una cosa.

kabōd, riferito a Dio, non ne indica l'essenza, ma il suo  modo di manifestarsi: è lui che si  fa conoscere nella sua gloria. È significativa in tal senso la frequenza con cui kabōd accompagna termini che indicano il vedere (Es 16,7; 33,18; Is 40,5) o l'apparire (Es 16,10; Dt 5,24; Is 60,1).

 "...mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube" (Esodo 16, 10).

"La Gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco sulla cima del monte" (Esodo 24, 17).

Mosé disse a Dio: "Mostrami la tua gloria". Dio gli rispose: "Tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo" (Esodo 33, 18 – 20).

Questo dialogo tra Dio e Mosé è illuminante per comprendere il valore biblico del termine "gloria": essa viene identificata col volto divino, con Dio e il suo svelarsi. Si fa riferimento al mistero divino, che può manifestarsi o rimanere celato, essendo trascendente.

Cantare la gloria del Signore significa confessare la fede nel suo mistero e riconoscerne la presenza efficace e salvatrice: "Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza...Nel suo tempio tutti dicono: Gloria !" (Salmo 29, 1 – 9).

La gloria può provenire  anche dalla ricchezza: infatti Abramo è detto "molto glorioso", perché possiede "bestiame,  argento e oro" (Gen 13,2).

La gloria designa pure la posizione sociale occupata da una persona e l'autorità che essa le conferisce; così Giuseppe dice ai suoi fratelli: "Raccontate al padre mio tutta la gloria che io ho in Egitto" (Gen 45,13).

Nello stesso senso Giobbe, rovinato ed umiliato, può esclamare: "Egli mi ha spogliato della mia gloria!" (Gb 19,9; 29,1-20).
#614
Riflessioni sull'Arte / Re: Cristo in gloria
22 Settembre 2022, 19:48:40 PM
/2

gloria: questo sostantivo deriva dall'omonima parola in lingua latina.

E' la terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo gloriare, ed è la seconda persona singolare dell'imperativo presente.

Come sostantivo può essere sia femminile (la gloria intesa come fama) sia maschile il gloria (inno religioso cristiano).

La parola gloria non ha sinonimi, ma si usano termini quali: celebrità, fama, che si riceve per meriti eccezionali, per atti di valore, per opere insigni.

In lingua greca antica il concetto di gloria è riconducibile a due coppie di termini: timé – doxa e kléos – kŷdos.

I primi due  termini hanno sempre indicato, fin dall'epoca classica, il riconoscimento della posizione  e della dignità di una persona.

Timè indica  la pubblica stima attribuita ad una persona, l'onore, che nell'epoca classica greca si riceveva in base al proprio valore (aretè = virtù).
Il concetto di timè, come espressione dell'onore greco e del senso dell'onore dell'eroe omerico, viene esplicitato da Platone nella "Apologia di Socrate" (XVI) quando lo fa pronunciare a Socrate, nel dialogo con il suo accusatore Melèto, durante il processo che lo vede imputato.

Doxa: nel Nuovo Testamento in lingua greca  "gloria" è detta "doxa", questo vocabolo ricorre 166 volte  (61 volte il verbo doxao) e che rimanda all'apparire. E' riservata quasi esclusivamente a Dio e solo di riflesso all'individuo, esprime la magnificenza.

Gli altri due termini

Kleos, nell'antica lingua greca indica la gloria, intesa come fama  che l'eroe otteneva con le sue gesta.
Kleos è uno dei temi nell'Iliade e nell'Odissea di Omero:

nell'Iliade il Kleos  veniva attribuito agli eroi  durante le battaglie;

nell'Odissea il Kleòs rappresenta idealmente gli onori ricevuti dall'eroe, per esempio Ulisse.

kŷdos, allude alla gloria acquisita soprattutto in guerra, con conseguente  pubblica stima per le  azioni compiute.
#615
Riflessioni sull'Arte / Cristo in gloria
22 Settembre 2022, 19:44:46 PM

Paolo Veronese, Cristo in gloria, 1585

Una sola figura si staglia al centro, su fondo chiaro e luce intensa nell'empireo.  Cristo in gloria è circondato da angeli (solo in parte visibili: la testa e le ali), come nelle visioni di Isaia ed Ezechiele.

La Gloria di Cristo è il momento della sua ultima apparizione agli apostoli e della sua Ascensione al cielo,  raccontato negli Atti degli Apostoli e nei Vangeli di Marco  e Luca.

"E avendo detto queste cose, guardando essi (gli apostoli) fu sollevato ed una nube lo sottrasse dai loro occhi. E poiché erano aventi lo sguardo fisso al cielo andandosene lui, ed ecco due uomini stavano accanto ad essi in bianche vesti, che poi dissero: Uomini di Galilea perché state fissando verso il cielo? Questo Gesù che è stato sollevato di tra voi al cielo verrà così nel modo in cui lo vedeste andare al cielo.
Allora tornarono a Gerusalemme dal monte degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme, avente il cammino di un sabato"
(Atti degli Apostoli 1, 9 – 12).

L'evangelista Luca negli Atti degli Apostoli indica  l'Ascensione di Gesù dal Monte degli Ulivi nel quarantesimo giorno dopo la Pasqua (1, 11). 

il numero 40   ricorre spesso negli avvenimenti del popolo ebraico errante, ma anche con Gesù, che digiunò nel deserto per 40 giorni.

L'evangelista Marco aggiunge che  "Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro (gli apostoli),  fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio" (Mc  16, 19).

Ancora Luca: "Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio" (Lc 24, 50 – 52).

L'Ascensione è l'ultimo episodio della presenza terrena di Gesù. Ritornerà solo alla fine dei tempi per il giudizio finale, la parusia, dalla parola greca "parousìa" (= presenza); Nel Nuovo Testamento fa riferimento alla venuta di Gesù alla fine dei tempi, per instaurare il Regno di Dio.

Nel Credo degli Apostoli  la parusia viene menzionata con queste parole: "Gesù è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine".