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Messaggi - acquario69

#601
Tematiche Filosofiche / Re:La nave di Teseo
06 Ottobre 2016, 03:39:45 AM
secondo me ce anche un altro aspetto sull'identità delle cose ma anche dei luoghi stessi in relazione e che nonostante questi cambiano e scompaiono ne rimane qualcosa anche dopo,come una presenza,che il tempo e la memoria non riesce a cancellare del tutto ma che (e questo e' il punto) ci arriva lo stesso e nonostante tutto,si può avvertire.
forse ci sono luoghi dove questo si sente in maniera particolare rispetto ad altri...penso ad esempio a quelle case diroccate o interi paesi abbandonati,e se capita di ritrovarsi in questi posti cominciano ad affiorare strane sensazioni,come di un tempo fuori dal tempo...oppure di ex manicomi,o magari ex ospedali o ricoveri nella quale su tutto l'ambiente rimane una strana angoscia,che non può non coglierti in quel momento,magari persino dopo che edifici del genere siano stati abbattuti.
ma anche luoghi di altro genere,ambienti diversi e che alla fine ne rimane ancora viva una misteriosa presenza che ne caratterizzava la sua identità.

allora,se queste "cose" e certi luoghi sono ormai scomparsi e in molti casi definitivamente senza lasciare tracce tangibili o visibili,allora perché,come nei casi sopra si ripresentano e in maniera così particolare da sfidare le leggi del tempo e dello spazio?! ma anche della stessa razionalità umana?

ed oggi,che tutto cio che si fa o si costruisce viene praticamente concepito solo per NON durare o che,ovvia conseguenza,nulla possa essere nemmeno più trasmesso?.. del resto come si può arrivare a trasmettere qualcosa (l'identità stessa!) se tutto nasce già "morto" in partenza?!
#602
Attualità / Re:Voglio una pistola
23 Settembre 2016, 03:48:03 AM
qualcuno pensa che con queste persone si possa arrivare a ragionare,questo e' lo sbaglio che ha commesso il ragazzo pestato,ed e' stato molto ingenuo,evidentemente anche nei modi non valutando le circostanze,perché in primo luogo taluni si sentono "forti" solo quando sanno di essere in gruppo,anche solo in due perché intorno a loro al contrario ci sono individui isolati,come lo e' appunto quello di società.

quindi se si ritiene che fenomeni del genere possono essere corretti in questa maniera e' come credere di svuotare l'oceano con il cucchiaino ma il punto essenziale e' appunto un altro ed e' nel concetto stesso di società che essendo appunto strutturata da individui isolati ed anonimi,vi sarebbe percio connaturata in se stessa tutta la debolezza già in partenza ed e' ovvia conseguenza che la debolezza in quanto tale generi solo paura che finisce per sovrastare su tutti indistintamente,in questa che e' evidentemente una convivenza forzata e artificiale

tutto questo non sarebbe altro e più semplicemente che un ulteriore conferma che tutto il sistema e' profondamente malato e al fallimento completo dell'uomo come essere ragionevole,ridotto ormai a bestia,preda dei suoi istinti più bassi e feroci.

e su quest'ultimo punto non ci sarebbero solo questi episodi,che sono i più evidenti,ma sono riscontrabili anche nelle più diverse forme ma non per questo meno violente e che hanno appunto la stessa origine in seno alla stessa società,come può essere ad esempio quello di non conoscere o comunicare più nemmeno col proprio vicino di casa,magari mentre scriviamo su un monitor con un perfetto sconosciuto a migliaia di km di distanza,oppure nell'oblio di quelli che erano i luoghi di frequentazione e umana socialità,come le piazze e i mercati rionali sostituiti dai non luoghi alienanti dei centri commerciali,riducendoci ad alieni consumatori e meccanici,oppure ancora di vivere in ambienti sempre più chiusi,grigi di cemento e metallici,allontanandoci sempre di più dalla natura e dai suoi cicli ed e' proprio da ingenui pensare di non farne parte,perché e' l'equivalente di un suicidio..come del resto i fatti stanno dimostrando.
#603
Attualità / Re:Voglio una pistola
22 Settembre 2016, 05:09:47 AM
davvero interessante ai fini di questa discussione il confronto tra comunità e società..in effetti ed anche secondo me la chiave di tutte le risposte che portano ad episodi del genere.

ho vissuto all'interno di quella che era sicuramente una comunità,per diversi mesi ogni anno (negli anni 70-80,quando erano ancora possibili gli ultimi residui,le ultime località a confronto con gli ultimi testimoni,delle allora ultime generazioni di quel "mondo") ed anche se ero molto giovane per me e' stata un esperienza che mi ha fatto capire meglio in seguito tutto il valore immenso e dall'altra parte e contemporaneamente tutta l'assurdità nei confronti di quello che poi avrebbe preso il suo posto di "società" 

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=21135

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=53050
#604
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La "Buona Scuola"...
20 Settembre 2016, 10:45:03 AM
per me rientra tutto nella "normalità"...

non si dice che i principi non esistono e non devono esistere? ancora con questi principi!
...mi sembra più che giusto,più che logico che anche gli ultimi,appunto inutili residui vengano smantellati e alla radice,ossia nella pseudo-formazione di quella che sarà la popolazione (cioè la massa sradicata) del futuro prossimo,fino ad arrivare al livellamento piu totale e il più basso concepibile.
questi sono i frutti del progresso,della democrazia,del tutto e' relativo.
quindi non ce' che da stare contenti e sodisfatti.


prosit!
#605
Percorsi ed Esperienze / Re:Ho fatto un sogno ….
18 Settembre 2016, 02:25:28 AM
Citazione di: cvc il 17 Settembre 2016, 15:17:04 PMStrana coincidenza, anche io alla fine degli anni novanta feci un sogno simile. Mi ricordo una specie di grattacielo di vetro in fiamme da cui attraverso i vetri rotti si vedeva la gente terrorizzata. Ed io ebbi l'impressione di vederli come da un elicottero. Quando successe il fatto non potrei fare a meno di associarlo al sogno. Ma ci sono stati altri casi nella vita in cui ho avuto modo di constatare la preveggenza dei sogni. Sono cose su cui ho sospeso il giudizio.

di questa serie di sogni che feci all'epoca mi ricordo di diverse "scene" praticamente simili a quelle che hai descritto tu...di questi vetri che si riducevano a miriadi di schegge che esplodevano nella conflagrazione.
comunque un giudizio non l'ho mai avuto nemmeno io,e naturalmente non mi attribuisco assolutamente cose di questo tipo,e non lho mai nemmeno lontanamente pensato!  figurati :)
pero come si fa a non considerare certe coincidenze così insolite e davvero così strane!..anche perché (ti parlo sempre del mio caso) le "scene" di questi miei sogni mi hanno davvero impressionato per la somiglianza di altrettante scene viste dopo nei filmati (e non prima!)  ed anche per l'insistenza in cui in quel periodo mi capitava di fare questi sogni,e gli unici che a differenza dei soliti quando mi alzavo le sensazioni mi rimanevo molto forti e per parecchio tempo e in aggiunta al fatto che sono gli unici che saprei sempre descrivere in qualche modo,poiché rimasti indelebili dentro. 
#606
Percorsi ed Esperienze / Re:Ho fatto un sogno ….
17 Settembre 2016, 14:43:49 PM
per quanto mi riguarda e' estremamente raro che al risveglio mi ricordo di quello che ho sognato,al limite mi rimangono dei frammenti anche intensi ma che mi durano solo pochissimi istanti dopo il risveglio.

ce' stato pero un periodo della mia vita,che invece questi me li ricordavo molto bene ed erano ricorrenti e per diversi mesi di fila,anche se non perfettamente identici,ed infatti sono gli unici che saprei descrivere ogni volta e con molti dettagli anche nitidi che mi sono rimasti appunto indelebili.

sognai tanti aerei.
di quelli enormi,intercontinentali,in volo ad altissime quote ed io li vedevo come se fossi a pochi metri di distanza.
oppure che ero a mia volta dentro un aereo e dal finestrino ne vedevo un altro così vicino da intravedere gli altri passeggeri di fronte a me.
poi cominciai a sognarmi questi aerei che sorvolavano a bassa quota a ridosso di grandi citta con diversi grattacieli e nel sogno avvertivo il disagio di un pericolo imminente ed infatti capitava che questi andassero a finire inevitabilmente sfracellati in questi grattacieli con l'effetto di esplosioni gigantesche.


una certa mia personale curiosità di cui non ho potuto finire per non pensarci a posteriori e' che questi sogni li avrei fatti alla fine degli anni 90...
#607
Citazione di: Sariputra il 16 Settembre 2016, 11:22:01 AM
Alcuni mesi fa i giornali riportavano la notizia che la famosa "Laguna del mort" di Eraclea chiudeva il proprio spazio ai naturisti ( i famosi nudisti, quei signori e signore di tutte le età che amano prendere il sole in costume adamitico fingendo che sia perfettamente normale e naturale...). L'area diventerà un'oasi naturale interdetta al turismo e che si potrà visitare solo con guide idonee.
Subito mi è balenata nella mente, quasi come un lampo, la curiosa associazione con la cacciata della prima coppia nudista dall'Eden. Con la fantasia ho immaginato una lunga teoria di personaggi improbabili abbandonare l'isola , attraversando a guado, con la bassa marea, il breve tratto che la divide dalla costa. Al posto di enorme foglie di fico , poste a coprire le parti più sensibili, immaginavo piccoli sdraio , asciugamani malconci, contenitori refrigeranti piazzati a mò di improvvisate mutande. Le teste un pò basse, quasi un'improvvisa forma di timidezza, a scrutare le guardie pubbliche che provvedevano a rendere esecutiva l'ordinanza di sgombero. Turisti divertiti che osservavano la scena dalla spiaggia vicinissima, pungolati nelle riflessioni critiche dalle improponibili panze e sederi flaccidi che i novelli Adamo ed Eva nascondevano a malapena. Mamme che , con le mani, coprivano il viso ai figli piccoli, con un'aria di disgustosa riprovazione, che celava la curiosa attrattiva che esercitava la spassosa scenetta...
Questa notizia però mi  ha riportato alla memoria...come faccio a raccontarlo?...un'incresciosa vicenda di cui sono stato involontario protagonista proprio su questo famoso ( per gli altri all'epoca...) isolotto veneto. Dovete sapere che , un bel sabato di svariati anni fa, abbiamo deciso di concederci una giornata di salutare aria iodata proprio in quel di Eraclea Mare. Caricata la Maserati (sigh... 8) ), pieni di frizzante euforia , siamo partiti , innocenti e ignari come fanciulli, per la nota località turistica. All'arrivo, dopo le consuete difficoltà per trovar parcheggio al "bolide", ci siamo incamminati , famigliola al completo, carichi come somari sardi di ogni necessità (ombrellone portatile compreso) verso la spiaggia. Ad un certo punto, seguendo il flusso della gente , ho notato che alcuni deviavano verso la pineta per uno stretto sentiero. Incuriosito...adesso capirete i guai che può procurare un carattere curioso...mi sono tentato  a seguirli, convinto che il seguire quelli che apparivano più conoscitori delle bellezze del posto, ci avrebbe sicuramente giovato. Quale essere inadeguato non avrebbe commesso questo errore fatale ? Quale ingenuità non sarebbe stata catturata dall'idea di esser più furbi degli altri?
Ad un certo punto, allo sbucare dalla pineta, ci si è parato davanti un tratto di mare che ci separava da un 'isola. Un grosso punto di domanda, simile a quelli che si disegnano sopra le teste nei fumetti, è spuntato sopra i nostri cappellini. E adesso?...Ma ecco!...trovata la soluzione. La bassa marea permetteva di guadare lo spazio d'acqua. I  "furboni" che stavo seguendo appresso, visibilmente pratici del luogo, già sprofondavano sino alle cosce nell'acqua salata, formando una fila che procedeva lenta. Dopo un breve attimo di consultazione, rinfrancati dalla presenza degli altri, ci siamo decisi alla traversata. Caricata la figlia sulle spalle, con la mamma al seguito, anche lei , a mò di africana, con le necessità sopra la testa, ci siamo aggregati alla fila, in verità pure piuttosto divertiti...
Mentre procedevo, un pò ansimante, sorridevo rivedendomi nella scena dell'Esodo, con gli Ebrei che attraversavano il Mar Rosso al seguito di Mosè...
Ah...Mosè...Mosè!! Dov'eri Mosè? Ché l'isola davanti, tutto era, fuorchè il Sinai...
Arrivati alla meta, sdraiati su di una spiaggetta, ammiravamo la bellezza del luogo. Come essere inadeguato provavo... una sensazione di profondo orgoglio. Questa volta mi era andata bene...finalmente avevo seguito la giusta intuizione. Di diritto ero entrato nel novero dei furbi...Ah, che pace interiore! Che senso di virile sicurezza! Che sguardo compiaciuto posava la mia donna su di me! Che soddisfazione nel sentir mia figlia dirmi "Bravo papà"...
L'isola, dovete sapere, è un autentico gioiello naturalistico, si possono vedere aironi cinerini, germani reali, fischioni e moriglioni e innumerevoli altre specie di volatili stanziali e migratori.
Solo che...beh!...tra i volatili migratori... dovevamo presto scoprire, a nostre spese, la presenza sull'immacolato spazio strappato al mare, ricoperto da una fitta vegetazione, dominata da alti pini marittimi, di una specie di volatili assai curiosi che...non ci aspettavamo certo di vederci comparire, senza timore e senza paura, davanti...
Al grido di "Papà, un uomo nudo!" , mentre balzavo in piedi e mi paravo davanti alle mie donne per proteggerle, mi sembrava di sprofondare velocemente nella sabbia, mentre brandivo l'ombrellone goffamente. Al successivo "Papà, tanti uomini nudi!" le mie fragili certezze di aver trovato la vie dell'adeguatezza al mondo crollavano miseramente. E mentre la mia donna posava uno sguardo, diventato improvvisamente riprovevole, su di me, tutto intento a roteare l'ombrellone per difenderci dallo stormo di volatili sghignazzanti ( se non avete mai visto in vita vostra un uccello che sghignazza...beh...dovevate visitare la Laguna del mort!), ci tuffavamo nella selva per fuggire all'orrore di quella vista.
Non so per quante ore siamo restati acquattati nel folto della vegetazione, sgranocchiando senza far rumore la merenda che avevamo trascinato sul novello Eden. Ogni tanto facevo capolino per seguire l'evolvere della situazione. In queste furtive esplorazione, quasi come un comandante inadeguato di sottomarino che fa emergere il periscopio, si potevano forse solo scorgere le lenti dei miei occhiali che saettavano a destra e a manca...
Dovete sapere che i volatili maschi quasi sempre si accompagnano ai volatili femmine. Nessuna specie sfugge a questa imperiosa legge di natura. Anche sull'isola vigeva questa regola e così potevo vedere passeggiare amabilmente ambedue le varianti. E' triste dover ammettere che, pure nella tragicità comica della scena, il mio sguardo si posava con più indulgenza verso la seconda apparizione, mentre la prima, e più terribile, spingeva la mia mente verso quel processo innato di comparazione a cui nessun maschio sa sfuggire...
Perchè non siamo subito fuggiti dall'orribile scena, voi dite?...Volevamo fuggire...giuro che volevamo ma...dovevamo attraversare un tratto allo scoperto, noi ben coperti, non so se mi spiego...ed era imbarazzante essere così coperti in quel luogo. Era proprio "fuori luogo".  Mi sembrava quasi che quelle persone si potessero offendere nel vederci così avvinghiati ai nostri colorati vestiti estivi...Temevo inconsciamente che si sarebbero prodigati nell'aiutarci a liberarcene...per compassione, senz'altro, verso esseri così poco adeguati...
E poi avevo con me le mie donne. Non potevo sopportare l'idea che vedessero ancora quella scena...
Poi non avevo fatto i conti con la marea che , alzandosi, rendeva impossibile riattraversare lo specchio d'acqua che ci separava dalla salvezza...
Calate le ombre della notte, con i volatili ormai rientrati nei loro nidi e la marea che pian piano si ritirava...furtivamente siamo sortiti dall'improvvisato riparo e siamo riusciti a ripassare il Mar Rosso...e, mentre la Luna impassibile ( anche se mi pareva che un leggero sorriso di scherno ne increspasse il viso dorato) illuminava la scena...mai l'abbraccio del Faraone ci è parso più dolce!

il tuo e' stato davvero un "viaggio strano" :) e leggendo ho cominciato a sghignazzare di gusto,talmente mi ero immedesimato nei tuoi panni.
penso siano quelle classiche esperienze (quei viaggi) che ti rimangono indelebili nei ricordi,che poi e' sempre un piacere quando ti ritornano in mente e forse proprio per la "stranezza" e per l'improvvisazione di qualcosa che nemmeno si poteva sospettare prima 

sarà che poi le cose della memoria si intrecciano,così mi hai fatto ripensare a quando molti anni fa mio padre ci caricava in macchina per andare al mare..naturalmente spiaggia libera ai famosi cancelli di ostia oppure a torvaianica (saranno almeno 25 anni che non ritorno da quelle parti! chissa come lo ritroverei ora) all'epoca si usava partire equipaggiati di ombrelloni,sedie a sdraio,tavola pieghevole e box termico pieno di tante cose buone da mangiare che mia madre aveva amorevolmente preparato in largo anticipo...
spesso ci si ritrovava tutti insieme,famiglie al completo e tanti cugini con cui giocare..

poi ho avuto modo di visitare le spiagge più "raffinate",persino a Dubai ma ho capito che la vitalita la puoi trovare solo nelle cose più semplici e che ho avuto la fortuna di viverle,come descritto sopra (quando era ancora possibile) e non la scambierei per nulla al mondo
#608
Attualità / Re:sulla giovane suicida di Napoli
16 Settembre 2016, 03:23:47 AM
Citazione di: Sariputra il 15 Settembre 2016, 16:13:31 PM
Mi sembra che, più che "sistema del nulla", si vada verso un sistema totalmente narcisistico. Si è continuamente incoraggiati ad esporre la propria vita. Vedo gente dappertutto che continua a fotografarsi in tutte le posizioni e poi rimirarsi, spedendo il tutto agli amici virtuali e non. Questo è estremamente funzionale al "sistema business" mondiale. Osserva come tutti i social ti invitano a pubblicare le tue foto, facendoti capire che più ti esponi più verrai apprezzato. E' chiaro che, più guardi il tuo ombelico, meno guardi il mondo... :( . Ovviamente, meno guardi il mondo,  meno ti verrà l'idea e la tentazione di cambiarlo!...
Non conoscendo , nessuno di noi, e nemmeno gli autorevoli commentatori sulle Tv o sui giornali, cosa veramente passava per la testa della giovane, e qual'era il suo dolore abbiamo pochi elementi per dare un giudizio. Non ho seguito fino in fondo la vicenda ma, solo in via intuitiva, ho molte perplessità che quel video in rete sia la vera causa del suicidio. C'era, secondo me, un male più profondo di cui, la libera volontà di filmarsi in certi momenti e condividerli con altri, è possibile sintomo. E' quel senso di straniamento di cui parlavo in altra sezione. Il sentirsi estranei anche a sé stessi. Il non riconoscere la differenza tra noi e la nostra immagine virtuale.

Certo non ci sono dubbi che sia come dici tu e nessuno di noi può sapere e giudicare la ragazza e su cosa ha veramente provato dentro di se,infatti l'ho sottolineato anch'io con quel a prescindere ma e' sul fenomeno in se che si può comunque provare a fare una riflessione e che secondo me deve considerare tutte le sfaccettature possibili e non limitarsi a quello che per esempio può far attirare l'attenzione del grosso pubblico,che in questo senso diventa di solito uno degli scopi principali della stampa o dei media..per rendere l'idea e' un po quello che fa bruno vespa,per cui attraverso casi del genere ci gira su puntate su puntate,al pari di un avvoltoio 
sono d'accordo anche sul fatto che quando uno arriva al suicidio ce' sempre una causa più profonda e che il motivo più "esterno" magari e' solo la punta dell'iceberg ma che appartiene allo stesso tempo,in un modo o in un altro,alla causa scatenante "interna" che vi sarebbe comunque collegata.
il male profondo che ritengo ci riguarda ormai tutti,ma in particolare quelli più giovani (inevitabilmente ancora più coinvolti) e' senz'altro anche come dici tu e sul non riconoscersi più come identità reale ma solo nel virtuale,di fatto invertendole e mi sembra che si possa tranquillamente definire del nulla..prima avrei detto "evaporazione" e quando si passa a tale stadio (dopo quello liquido) ce' la dissoluzione,ossia,lo scomparire appunto nel nulla,esattamente come farebbe l'acqua dopo tale processo.
possiamo in definitiva usare anche termini diversi per descriverlo ma alla fine mi pare siamo giunti entrambi alla stessa conclusione.

non so se tutto questo fenomeno,in particolare riguardanti le generazioni nate con internet,ha qualche possibile riscontro con quelle passate...di solito ce sempre (a mio avviso) il luogo comune che dice; eh ma certe cose ci sono sempre state!...e secondo me e' falso,innanzitutto e sicuramente per le  osservazioni di cvc nel suo ultimo commento ed anche perché,almeno per quello che mi risulta non mi e' mai capitato di ricordarlo,o anche di averlo solo letto da qualche parte,così da ritrovarci un paragone comunque associato e sopratutto nei suoi aspetti più profondi e che riguardano a mio avviso ad una vera e propria mutazione diciamo di tipo antropologico.
si stanno susseguendo episodi su episodi che vanno oltre la "normale cattiveria"
ad esempio ce stato quello di rimini,di quella ragazzina ubriaca violentata al bagno della discoteca,e le sue "amiche" anziché fare qualcosa si sono messe tutte sadicamente a filmare!...sembrerebbe come se fossero letteralmente posseduti da qualcosa ormai più grande di loro e che sia proprio questo punto che non mi sembra abbia mai avuto alcun tipo di riscontro in passato
#609
Attualità / Re:sulla giovane suicida di Napoli
15 Settembre 2016, 14:20:56 PM
Citazione di: altamarea il 15 Settembre 2016, 14:00:09 PM
Acquario ha scritto:
Citazioneper una volta sono d'accordo con sgiombo

sul fatto che alla fine di tutto questo nemmeno ce se ne rende più conto,infatti tutto deve rigorosamente (quanto inconsapevolmente) rientrare nel politicamente corretto di questo sistema del nulla

Anche questa proposizione non mi è chiara. Mi sembra che tutti i mass media ne stanno parlando da due giorni come di un caso eclatante che ha indotto una ragazza al suicidio. Un fatto che fa o dovrebbe far riflettere soprattutto i giovani incoscienti, che con i loro comportamenti non sanno il male che fanno. A loro basta irridere e giudicare il "capro espiatorio".

ritengo più semplicemente che certe analisi,(e questo a prescindere dalla ragazza in questione) non andrebbero fatte solo a senso unico o da un  solo lato della medaglia.
#610
Attualità / Re:sulla giovane suicida di Napoli
15 Settembre 2016, 14:00:25 PM
Citazione di: cvc il 15 Settembre 2016, 13:52:23 PM
Questi fatti ci mostrano quello che siamo: perfetti sconosciuti. Come il titolo del film di Paolo Genovese, dove un gruppo di amici, durante una cena, decide di condividere tutto quello che passa sui loro telefonini ed ovviamente si scatena l'inferno. I social sono come il ritratto di Dorian Gray: nascondono in soffitta i nostri vizi permettendoci di andare in giro con la faccia pulita.

credo anch'io...ennesima dimostrazione come sia uno strumento che induce (anche) in maniera potentissima quanto subdola all'ambiguità...che se pur ammesso che e' già in noi stessi ma diventa così molto più facile che in tal modo lo faccia emergere (anzi sprofondare) nel nostro lato peggiore......così mi sembra
#611
Attualità / Re:sulla giovane suicida di Napoli
15 Settembre 2016, 13:38:54 PM
oggi mi sono ascoltato la trasmissione tutta la citta ne parla che trattava di questa vicenda.
in 40 minuti di trasmissione a me e' sembrato che si facessero solo tante chiacchiere pressoché inutili e le uniche cose che a mio avviso ho sentito valide e che andassero più al nocciolo della questione sono stati questi due commenti di un paio di ascoltatori;

"..avevo sentito parlare della vicenda..tuttavia con dolore mi chiedo se non siamo vittime in vario modo di noi stessi,della società liquida che ci piace tanto,il protagonismo sfrenato che ci porta a mostrare e fotografare qualunque cosa ci riguardi e in qualsiasi momento"

"..tiziana purtroppo e' anche vittima della superficialità imperante,peraltro non siamo più abituati a valutare un comportamento di lungo periodo"


il punto e',sempre secondo me,che internet in particolare ci sta corrodendo dentro e molto in profondità e non sarei d'accordo quando cvc dice che la tecnologia e' neutra...naturalmente ci sarebbero da dire molte cose su questo e che poi andrebbe a finire su un binario che porterebbe molto lontano dalla vicenda stessa,ma ad ogni modo sempre collegato..un pensiero pero,anche semplice e' provare a considerare la generazione nata dentro internet e tecnologie associate e quelli prima (di cui io appartengo) e allora mi rendo personalmente conto come dev'essere così difficile se non addirittura inconcepibile saper valutare determinate cose,per coloro che sono nati dopo (ne sarebbero d'esempio i commenti sopra) che poi portano a casi del genere,vissuti come "normali' fino a quando scoppia il caso che li fa emergere con tutta la violenza e il vuoto che li caratterizza,quella di una realtà che oggi ha persino superato la fase liquida per avanzare (si fa per dire) a quella del "vapore" dove praticamente non rimane più traccia,ma solo la dissoluzione terminale.

per una volta sono d'accordo con sgiombo :)
sul fatto che alla fine di tutto questo nemmeno ce se ne rende più conto,infatti tutto deve rigorosamente (quanto inconsapevolmente) rientrare nel politicamente corretto di questo sistema del nulla
#612
Citazione di: Riccardo il 15 Settembre 2016, 00:36:56 AM
Senza offesa, ma questo post e l'articolo che hai linkato sono veramente una gran "trollata", in gergo internettiano. Le interpretazioni di questa cerimonia possono essere talmente tante e talmente diverse che elevarsi a dire che sono tutti adoratori del diavolo è veramente un discorso "da bar",  da farsi davanti ad un bel bicchiere di frizzantino bianco. Direi che qui si abbassa di molto il ivello del forum.


libero di pensarla come vuoi.
d'altra parte succede lo stesso a me per le persone che come in questo caso danno solo un giudizio affrettato,magari senza il minimo tentativo di andare ad indagare,bollandolo molto semplicemente per qualcosa di ridicolo e inesistente 
#613
@Riccardo

probabilmente continuerai a rimanere sulle tue idee,volevo comunque aggiungere un paio di considerazioni;

da quanto hai scritto finora mi sembra che vengono molto spesso menzionate da parte tua le parola invidia ma anche felicita/infelicita...che del resto credo sia connesso,perché l'invidia non rende certo felici.

ora, non dico che non esiste la felicita ma non e' comunque ne un obbiettivo che si può raggiungere (come l'orizzonte) e ne uno stato permanente,almeno per noi comuni mortali,quindi secondo me andrebbe revisionato il concetto,che per come la vedo io dovrebbe essere diciamo sostituito da equilibrio e/o serenita interiore (che non significa inerzia e apatia) e che infatti puo essere e diventare tra l'altro lo scopo (che ritengo sia molto diverso dal semplice desiderare) e il significato stesso
#614
Citazione di: Riccardo il 14 Settembre 2016, 03:49:44 AM
Condivido pienamente, una volta scrissi una canzone il cui testo diceva appunto: "Una perla persa in fondo al mare, giureresti che non ha valore?". Volevo sottolineare che il solo fatto che questa perla non sia stata ancora trovata da nessuno, non ne pregiudica la bellezza e quindi il suo valore. E' facile il paragone con l'animo umano. Un uomo di grande valore, è forse di meno valore se non lo conosce nessuno? Difficile rispondere vero?

Però vorrei sottolineare anche un altro importante aspetto. Il conoscere sè stessi non basta ad essere felici, perchè la felicità poggia gran parte della sua forza sull'accettazione del gruppo. Se il gruppo non ti accetta, tu puoi anche pensare di essere il più gran intelligentone, simpaticone, figone del pianeta, ma è l'ambiente esterno che ti conferma questi pensieri. Un uomo da solo, completamente isolato da tutti, è un uomo solo in potenza, e potenzialmente può essere tutto, quindi niente.
Perciò il semplice fatto di credere di conoscersi, o di conoscersi davvero, non potrà mai renderti felice, perchè sarai sempre felice in potenza e mai in atto.
Da qui nasce l'importanza dell'ambiente esterno. Possiamo dare tutte le colpe che vogliamo a questa società, governata da mercanti, in cui non esiste più il valore interiore, ma io scommetto che il desiderio di essere amati e liberi è lo stesso da milioni di anni, a priori del tipo di società. Se io fossi nato in una tribù primitiva sarei stato invidioso del compagno che magari, avendo un fisico migliore del mio, piace di più alle femmine del branco. Oppure sarei stato invidioso di chi, avendo una vista migliore della mia, è un miglior cacciatore e quindi riconosciuto come più importante dai maschi del branco. Come vedi questa società oppure un'altra non fa differenza, il problema è sempre una mera questione di fortuna. Questa maledetta fortuna che non ha corpo e non si può sconfiggere.

credo di capire cosa vuoi dire e non siamo entità isolate e non solo socialmente ma anche per nostra stessa intrinseca natura.
ma se speri che sia il mondo ad accettarti per quello che senti di essere e che pensi di non avere,arriverai a rincorrere inutilmente l'orizzonte che ti apparirà tutte le volte davanti senza mai raggiungerlo.
se non sei tu il primo ad accettare te stesso non riuscirai mai a trovare nessuno disposto a farlo al posto tuo,anche perché,pur volendo ne sarebbe pure impossibilitato ..e questa non e' una questione di fortuna
ad ogni modo,essere amati ed accettati e' del tutto normale ma per questo e' sufficiente (a parer mio) crearsi intorno a se una cernita (questa necessaria,sopratutto oggi a mio avviso) di rapporti affidabili e che io credo sia inevitabilmente ristretto.
quindi vale la qualità dei rapporti e non la quantità.

inoltre credo che i rapporti non siano da intendere solo attraverso le relazioni tra persone..la "relazione" e' innanzitutto con noi stessi e di conseguenza anche con tutto cio che ci circonda e a prescindere.
in questo caso la presunta solitudine e' solo un fattore interiore e non il contrario...posso essere solo ma non sentirmi affatto solo o al contrario,avere un mucchio di persone intorno e provare la più angosciosa solitudine.

ma per ritornare al punto specifico a me per esempio,non me ne mai fregato niente di avere un numero indecifrabili di persone che poi alla fine,per tutte le cose che ho provato a descriverti prima,sarebbe come non averle.
nel mio caso e' sempre stato così e le amicizie o i legami che ho avuto ed ho tuttora mi fanno stare sereno proprio perché innanzitutto parte da me e la cosa e' ovviamente reciproca.
la mia rete di relazioni interpersonali e' basata sulla durata e questa si può avere solo attraverso le qualità interiori,quelle che appunto non periscono mai
#615
Citazione di: Riccardo il 13 Settembre 2016, 23:46:01 PM
Salve a tutti, sono nuovo nel forum e vorrei condividere una esperienza per ricevere, eventualmente, consiglio.
Sembrerà tutto molto superficiale e banale, ma capire se l'invidia è un sentimento vergognoso o meno, o se è modificabile o meno, è molto importante, in quanto influisce anche sui rapporti che ho con gli amici più stretti a cui sono molto legato.
Io ho sempre provato invidia nei confronti di chi sta meglio di me, specificatamente nei confronti di chi ha dei genitori che lo amano, di chi è più ricco e di chi è più bello. Mi sono chiesto il motivo della mia invidia, e la risposta è sempre la stessa: sono invidioso delle persone che hanno ciò che hanno senza avere fatto nulla per averlo.
Chi ha dei genitori che lo amano non ha fatto nulla, indipendentemente dal suo carattere lo amerebbero lo stesso. Chi nasce bello non ha fatto nulla, è solo una mera combinazione di DNA andata a buon fine. Chi nasce in una famiglia ricca non ha fatto nulla, è solo nato al momento giusto nel posto giusto. Però dalla combinazione di questi eventi casuali nascono enormi vantaggi. Avere dei genitori che ti amano ti renderà più sicuro di te nella vita, perchè sai che avrai sempre qualcuno che ti sosterrà e sarà al tuo fianco. Essere belli ti permetterà di avere successo con le ragazze più facilmente. Essere ricchi ti permetterà di non lavorare e dedicarti alle tue passioni a tempo pieno.
Ora, è inutile dire che io non rientro in nessuno dei suddetti casi, essendo un uomo medio o meglio un pò bruttino, nato in una famiglia violenta che più volte mi ha rinfacciato di esistere e pure una famiglia senza soldi (lavorava solo mio padre, professore di liceo e doveva mantenere me, mia sorella e mia madre, più un altro figlio avuto dalla moglie precedente).
Sono consapevole di non essere una persona universalmente sfortunata, in fin dei conti sono nato in un paese civilizzato, ho accesso a cibo, acqua, servizi sanitari e svariati altri comfort. Non ho vissuto gli orrori della guerra e fino ad ora non ho mai avuto malattie gravi e nessuna delle persone a me care è mai stata male.
Eppure la consapevolezza di questo non è sufficiente a spegnere il sentimento di invidia per chi ha più di me. Questo sentimento è aggravato ancora di più dalla consapevolezza che, essendo tutto solo una questione di fortuna, io non posso mutare la mia condizione. Non posso cambiare il mio DNA per essere più bello. Non posso cambiare famiglia per essere amato nè tantomeno rinascere in una famiglia ricca. E non posso diventare ricco con le mie forze perchè le ricchezze, nella nostra società, sono ereditarie. Questo sentimento di impotenza è frustrante.

Ora vi chiedo: è possibile non provare invidia? Ed è forse un sentimento di cui doversi vergognare?

Grazie per la vostra opinione.

Ciao Riccardo
anche a me e' capitato di fare un po il tuo ragionamento mettendo appunto in risalto un ipotetica "ingiustizia" di fondo del chi ha senza aver fatto nulla ma di averlo,diciamo così, acquisito in partenza.
e questo e' perlomeno quello che risulterebbe a prima vista.
io credo,almeno per la mia esperienza personale che quando si e' molto giovani (presumo non sia più il tuo caso) questi sentimenti e queste "comparazioni" siano più frequenti,probabilmente perché non ci conosciamo ancora abbastanza per poter distinguere e fare chiarezza rispetto al mondo esterno e ai suoi valori in cui ci ritroviamo a vivere,sia in ambito sociale e del suo tempo storico,sia quello corrispettivo e connesso a quello del soggetto e del suo ambiente più ristretto e personale.
credo non ci possono essere dubbi che noi tutti siamo nati e viviamo in un contesto dove conta più l'apparire e l'avere anziché l'essere,viviamo praticamente nell'epoca dei valori rovesciati ed e' effettivamente molto più difficile far uscire la nostra più autentica natura,e la nostra anima,dunque la rivelazione dello spirito e sopratutto quando si e' molto giovani,perché come sicuramente già saprai da te,da giovani si ha pure la necessita di un riconoscimento e di una maggiore identificazione,ed e' un processo naturale,solo che appunto oggi (l'epoca attuale materialista al massimo grado) non consente questo passaggio,il singolo individuo deve percio fare uno sforzo molto maggiore per rendersi davvero autonomo e autenticamente libero.
Siamo praticamente bombardati ogni istante da messaggi che alla fine inducono alla vuota apparenza,alla competizione e percio all'invidia,che difatti e' il "motore" del sistema stesso che viene così introiettato dentro di noi per far si che diventiamo congegni e parti meccaniche ben oliati dell'intero gigantesco apparato,del mostro che deve continuare macinare e produrre e noi per lui!

da questo mostro che ci succhia l'anima come un vampiro bisogna assolutamente uscire e questo e' il primo punto...io l'ho letteralmente mandato a quel paese e mi sento leggerissimo

in secondo luogo credo che sia necessario e realistico considerare la nostra situazione senza metterla a confronto con quella degli altri,partire da cio che abbiamo,cioè dalle nostre qualità potenziali..sicuramente ognuno di noi ha già in se l'unicità che ci contraddistingue e questo e' il valore fondamentale che va coltivato e da cui scaturisce il resto ..ma se mi rifaccio sempre all'esterno,finisco per trascurare proprio l'unica cosa reale e a cui posso concretamente riferirmi,cioè me stesso e a tutto cio che può conseguire ...quindi per prima cosa devo amare me stesso e questo può avvenire conoscendo me stesso,anche perché come detto poco fa e' anche l'unica cosa che posso davvero conoscere.

infatti non conoscerò mai l'altro se lo paragono..se ne faccio una comparazione a me esterna,perché poi succede che ci vedrei solo quello che a me manca,frutto di una mia proiezione (quando ci guardiamo "fuori" di noi e' logico che ci manca tutto perché tutto sta gia dentro di noi e non il contrario! - e come vogliono farci credere,spiegato all'inizio -...questo significa conosci te stesso)

inoltre sei proprio sicuro che gli altri (l'invidia parte sempre dagli altri) che tu magari vedi belli,ricchi e sicuri di se,non siano nella stragrande maggioranza dei casi solo dei poveri infelici,delle banali marionette  manovrate dal sistema?! a me viene facilmente da pensarlo perché se mi guardo intorno lo riscontro quasi sempre (e ogni volta con maggiore frequenza esponenziale) e non mi sembra che sia difficile da capire...sono perlopiù personaggi eterodiretti che credono di avere una personalità ma si comportano e agiscono non secondo i loro autentici criteri...non sono affatto liberi e pensano pure di esserlo.
e poi siccome gli antichi erano molto più intelligenti di noi mi rifaccio a un proverbio popolare che dice; "non tutto e' oro quello che luccica"...e a dire di più,personalmente ho quasi sempre riscontrato che  spesso colui che in apparenza da l'idea di non brilluccicare all'esterno si e' poi rivelata la persona dai tesori nascosti e al contrario quelli che sembrano tanto brillanti fuori,indossavano solo una bella maschera per nascondere il buio più fitto e la disperazione più cupa!