Citazione di: davintro il 15 Febbraio 2020, 18:12:56 PM
la filosofia ha una propria episteme, con un proprio oggetto, i princìpi primi dell'Essere e del pensiero, e una propria metodologia, l'analisi logica deduttiva, non empirica, che indaga le relazioni concettuali tra i vari contesti intesi nella loro essenzialità, ciò in base a cui possiamo definirli,
Fatto salvi i principi primi dell'Essere che non ho mai avuto il piacere d'incontrare, tutto il resto appartiene al dominio della logica e dell'epistemo-logia, non del l'episteme.
Citazionele scienze naturali usano una diversa metodologia, sperimentale, e basata sull'esperienza sensibile, i cui limiti le precludono l'accesso all'ambito dei princìpi assoluti oggetto della filosofia, e fissano il campo di pertinenza alle "cause seconde", cioè agli enti che possono spiegare causalmente i fenomeni senza aver la pretesa di porsi come cause prime, non necessitanti di esser ricondotti a cause logicamente preesistenti.
Cause prime e seconde ?
CitazioneQuesta distinzione di piani di indagini e metodologie sancisce l'autosufficienza della filosofia, che non necessita di mutuare l'episteme delle altre scienze, se lo facesse, dovrebbe distogliere lo sguardo dal suo ambito metafisico originario e abbandonare la propria metodologia adeguata a tale ambito, in pratica, snaturare se stessa, e diventare un'altra cosa.
L'assioma delle cause prime e seconde è tutto da dimostrare prima di parlare di...
CitazioneL'episteme filosofica non è meno accreditata di quella naturalistica, al contrario è più scientifica, nella misura in cui si identifichi "scientifico" con ciò che garantisce la razionalità di un discorso, razionalità intesa come facoltà di mostrare la corrispondenza del discorso con la realtà oggettiva, emancipandolo dalla condizione mera doxa arbitraria.
... scientificità, mentre la razionalità formale di un discorso rimane sospesa nel nulla in assenza di riscontri reali.
CitazioneMentre ogni sapere fondato sui sensi, sconta il margine di possibilità di errore dovuto alla non necessaria coincidenza fra percezione sensibile della cosa e cosa in sé,
Dopo le "rivelazioni" epistemiche del secolo scorso la cosa in sé ne è uscita malconcia anche in quella nobile disciplina che un tempo si chiamava filosofia della scienza, mi pare.
Citazioneil sapere filosofico, che astrae dalla contingenza dei sensi per individuare l'essenza dei fenomeni, si pone al riparo da questa possibilità di errore, mirando a valutare la coerenza logica con cui i fenomeni considerati nel loro senso universale si connettono fra loro. Solo questo piano essenzialistico garantisce la certezza, in quanto è terreno di applicazione del principio di non contraddizione, verità universalmente evidente.
Temo che la ricerca fondamentale abbia dato qualche scossone di troppo alle certezze metafisiche e logiche della koiné classica e alle loro verità universalmente evidenti. Ci vuole altro che il rigore logico per individuare l'essenza dei fenomeni in assenza di riscontri empirici, dai quali solo possiamo desumere la catena causale degli stessi in cui nessuna causa prima resiste in eterno.
CitazioneMentre posso dubitare della reale esistenza di un oggetto fisico di fronte a me, non posso dubitare della certezza di essere un soggetto pensante che sta dubitando, tramite il riconoscimento della relazione logica di appartenenza del dubbio all'idea di pensiero, sulla base di una corretta implicazione logico-deduttiva, che è sempre vera, in quanto poggia sulle idee generali di "dubbio" e "pensiero" che caratterizzano questi fenomeni in ogni circostanza, e che dunque non temono casi in cui questo riferimento possa venir meno. In questo senso il cogito cartesiano assume una valenza scientifica qualitativamente superiore rispetto a ogni tesi fisica fondata su esperimenti in cui la verità è vincolata alla contingente corrispondenza fra percezione sensibile e realtà oggettiva.
Massimo rispetto per il dualismo cartesiano che descrive bene il fenomeno evolutivo dell'autocoscienza. Ma la sua indipendenza dalla res extensa può essere solo oggetto di fede di fronte ai riscontri sperimentali delle neuropsicoscienze. Peraltro neppure necessarie per conoscere la verità, essendo sufficiente staccare la spina. Il che offre pure interessanti indicazioni sull'eventuale causa prima del cogito. Lasciando inalterate tutte le cause seconde di interesse filosofico. Questo per un corretto e razionale ordinamento numerico dell'ontologia causale.

Ma quando mai ?! Il naufrago è una cosa seria, così come sono serie le norme della marineria sulla idoneità dei mezzi di navigazione e le norme internazionali sulla migrazione legale.
