Bravo Karmelo, è una questione davvero molto intrigante.
La prima domanda che verrebbe da fare, è se esiste DIO o no; ma servirebbe a poco, perchè la risposta univoca (sì/no) non ci spiegherebbe che COSA E' DIO, per cui la risposta, sia positiva sia negativa, ci illuminerebbe poco.
Ed infatti, la risposta avrebbe un significato completamente diverso, a seconda che chi la pone abbia una concezione animistica, antropomorfa, antropopatetica ecc. della divinità.
Cioè, che cosa stiamo "veramente" domandando?
Oppure potremmo chiedergli se c'è un ALDILA' (ovvero se c'è un al di là dell'aldilà, come scrive Jean); ma anche questo servirebbe a poco, perchè la risposta univoca non ci spiegherebbe IN CHE COSA CONSISTE L'AL DI LA', per cui la risposta, sia positiva sia negativa, ci illuminerebbe poco.
Ed infatti, la risposta avrebbe un significato completamente diverso, a seconda che chi la pone abbia una concezione pluralistica o monistica della realtà; e cioè, a seconda che ponga la domanda in ordine sopravvivenza dell'"ego" individuale (con relative varianti circa inferno, paradiso e metempsicosi varie) ovvero in ordine ad una sua fusione nel SE' universale.
Per cui, in entrambi i casi di cui sopra (ed in tutti gli altri che mi vengono in mente), un genio che risponda ad un'unica domanda, semplicemente con un SI' o un NO, ci servirebbe a ben poco...se non ad ingannarci; perchè la sua risposta avrebbe un significato diverso a seconda del SENSO che noi diamo alla domanda.
Però, attenzione!
Al riguardo, potremmo anche ipotizzare due diverse possibilità, riguardo al tipo di risposta che ci dà il genio ("tertium non datur"):
a) o lui risponde alla domanda secondo il significato che "lui sa" che noi attribuiamo ad essa;
b) oppure lui risponde alla domanda secondo il suo "significato autentico", che solo lui, onnisciente, conosce.
Nel primo caso (a), se chi chiede se DIO esiste ha concezioni animistiche, e il genio risponde NO, nulla esclude che esista un DIO antropomorfo o di altro genere; per cui la risposta fuorvierebbe l'interpellante.
Nel secondo caso (b), qualunque sia la nostra concezione, la risposta non ci illuminerebbe affatto, ma ci fuorvierebbe comunque.
Lo stesso discorso vale per l'"aldilà", perchè se chi fa la domanda lo intende in senso cristiano, e il genio gli risponde che quell''"aldilà" non esiste, nulla esclude che il povero interpellato, una volta morto, si trovi reincarnato in una rana.
Ed anche in questo caso, nell'ipotesi (b), qualunque sia la nostra concezione, la risposta non ci illuminerebbe affatto, ma ci fuorvierebbe comunque.
Una sola domanda, secondo me NON BASTA!
Però, senza fare nessuna domanda, almeno qualcosa l'avremmo scoperta; ed infatti, se davvero ci trovassimo davanti un essere del genere, la sua stessa "postulata" ONNISCIENZA, ci rivelerebbe che LUI stesso è una sorta di DIO; ed infatti, se, per postulato, sappiamo che la sua risposta sarà "assolutamente attendibile" (qualunque sia domanda), non è sufficiente dire che il genio non può mentire, ma bisogna anche necessariamente supporre che SAPPIA TUTTO.
Il che, è sicuramente un attributo divino, perchè un essere che sa tutto, non è un semplice genio, ma una specie di dio (cioè un dio di qualche genere)...anche se resterebbe da verificare se sia anche ONNIPOTENTE; che è cosa alquanto diversa dall'essere ONNISCENTE (anche se si potrebbe argomentare che le due cose siano interdipendenti).
Comunque, Dio o non Dio, senza fare alcuna domanda, avremmo già una mezza risposta.
La prima domanda che verrebbe da fare, è se esiste DIO o no; ma servirebbe a poco, perchè la risposta univoca (sì/no) non ci spiegherebbe che COSA E' DIO, per cui la risposta, sia positiva sia negativa, ci illuminerebbe poco.
Ed infatti, la risposta avrebbe un significato completamente diverso, a seconda che chi la pone abbia una concezione animistica, antropomorfa, antropopatetica ecc. della divinità.
Cioè, che cosa stiamo "veramente" domandando?
Oppure potremmo chiedergli se c'è un ALDILA' (ovvero se c'è un al di là dell'aldilà, come scrive Jean); ma anche questo servirebbe a poco, perchè la risposta univoca non ci spiegherebbe IN CHE COSA CONSISTE L'AL DI LA', per cui la risposta, sia positiva sia negativa, ci illuminerebbe poco.
Ed infatti, la risposta avrebbe un significato completamente diverso, a seconda che chi la pone abbia una concezione pluralistica o monistica della realtà; e cioè, a seconda che ponga la domanda in ordine sopravvivenza dell'"ego" individuale (con relative varianti circa inferno, paradiso e metempsicosi varie) ovvero in ordine ad una sua fusione nel SE' universale.
Per cui, in entrambi i casi di cui sopra (ed in tutti gli altri che mi vengono in mente), un genio che risponda ad un'unica domanda, semplicemente con un SI' o un NO, ci servirebbe a ben poco...se non ad ingannarci; perchè la sua risposta avrebbe un significato diverso a seconda del SENSO che noi diamo alla domanda.
Però, attenzione!
Al riguardo, potremmo anche ipotizzare due diverse possibilità, riguardo al tipo di risposta che ci dà il genio ("tertium non datur"):
a) o lui risponde alla domanda secondo il significato che "lui sa" che noi attribuiamo ad essa;
b) oppure lui risponde alla domanda secondo il suo "significato autentico", che solo lui, onnisciente, conosce.
Nel primo caso (a), se chi chiede se DIO esiste ha concezioni animistiche, e il genio risponde NO, nulla esclude che esista un DIO antropomorfo o di altro genere; per cui la risposta fuorvierebbe l'interpellante.
Nel secondo caso (b), qualunque sia la nostra concezione, la risposta non ci illuminerebbe affatto, ma ci fuorvierebbe comunque.
Lo stesso discorso vale per l'"aldilà", perchè se chi fa la domanda lo intende in senso cristiano, e il genio gli risponde che quell''"aldilà" non esiste, nulla esclude che il povero interpellato, una volta morto, si trovi reincarnato in una rana.
Ed anche in questo caso, nell'ipotesi (b), qualunque sia la nostra concezione, la risposta non ci illuminerebbe affatto, ma ci fuorvierebbe comunque.
Una sola domanda, secondo me NON BASTA!
Però, senza fare nessuna domanda, almeno qualcosa l'avremmo scoperta; ed infatti, se davvero ci trovassimo davanti un essere del genere, la sua stessa "postulata" ONNISCIENZA, ci rivelerebbe che LUI stesso è una sorta di DIO; ed infatti, se, per postulato, sappiamo che la sua risposta sarà "assolutamente attendibile" (qualunque sia domanda), non è sufficiente dire che il genio non può mentire, ma bisogna anche necessariamente supporre che SAPPIA TUTTO.
Il che, è sicuramente un attributo divino, perchè un essere che sa tutto, non è un semplice genio, ma una specie di dio (cioè un dio di qualche genere)...anche se resterebbe da verificare se sia anche ONNIPOTENTE; che è cosa alquanto diversa dall'essere ONNISCENTE (anche se si potrebbe argomentare che le due cose siano interdipendenti).
Comunque, Dio o non Dio, senza fare alcuna domanda, avremmo già una mezza risposta.



