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Messaggi - Ipazia

#6046
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
12 Febbraio 2020, 15:45:36 PM
Citazione di: green demetr il 12 Febbraio 2020, 00:28:08 AM
in fin dei conti la cara vecchia idea di causalità, oggi così snobbata, rientra e rientrerò sempre dalla finestra ampia della filosofia, ossia dal suo vero scopo.

poichè le cause aiuatano grandemente ad ottenere una conoscenza, e dunque una finalità indirizzante. che poi si chiamerà infine scienza.

Certo, ma quantomeno facciamo tesoro della contestualizzazione causale posta da Aristotele che, almeno a livello filosofico, arricchisce il concetto oltre la semplificazione della causa efficiente, che funziona bene nella scienza ma non risolve l'ambiguità del "perchè" (causale, finale, perchè è così,...)

Se oggi pure la scienza non si fida ciecamente della causa efficiente non è per snobbismo, ma perchè è scienza: Se una casa crolla in seguito ad un terremoto, la causa è il terremoto o il progettista della casa ? Ma non basta: Se il progettista è bravo e tara la casa per il rischio sismico calcolato e arriva un terremoto di magnitudo mai esperita facendo crollare la casa, qual'è la causa ?

Basta uscire dalle formule metafisiche onnicomprensive per cogliere tutta la complessità della causalità reale. E con quelle scientifiche non va meglio: per quanto si rispetti il principio di Archimede e tutta la scienza susseguente, le navi affondano lo stesso e allora qual'è la causa ?

Citazionela questione formale degli universali ricordiamoci è sempre legata all'idea del deus ex machina, che infesta da sempre la filosofia.

Infatti la loro utilità è in altri ambiti: logici, matematici, linguistici. La filosofia si occupi d'altro dove ha ancora molto da dire e da fare.

Citazione(non ho mai capito perchè abbia ancora così successo questa idea del "in sè delle cose". Ma chi se ne frega, andiamo avanti per carità!  ;D  ;)

Concordo totalmente. Ma prima seppelliamo il cadavere. Anzi, meglio la cremazione. Più sicura.
#6047
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
12 Febbraio 2020, 14:43:50 PM
L'in sè presuppone una proprietà intrinseca delle cose che dovrebbe essere tale a prescindere da ogni intervento esterno e in ogni contesto. Severino aggira l'ostacolo dicendo che il divenire non esiste per cui la sedia in sè severiniana, al pari del personaggio più eccellente della fiction filosofica, è sempre esistita e sempre sarà.

Ma è un artifizio (per restare sul neutro) che trae ispirazione dal primo della serie, il mondo platonico delle idee, che eternizza triangoli e rette parallele, i quali, anche ad andarle a cercare con la lampada di Diogene, per tutto il tempo che l'universo ancora ci concede, non li si troverebbe punto.

Il peccato originale dell'idealismo, che ne costituisce pure la sua invisibile faccia nichilistica della luna, è avere invertito l'episteme con i ta onta, l'epistemologia con l'ontologia, al punto di subordinare la sua bestia nera: la realtà, al principio metafisico invertito, come vuole fare Sauron coi suoi anelli.
#6048
"Uno studio del 2010 stima il numero di stelle dell'universo osservabile in 300.000 trilioni (3×1023), mentre uno studio del 2016 ipotizza che il numero totale di galassie nell'universo osservabile, comprese quelle troppo piccole per essere rilevate dagli attuali telescopi, sia di 2000 miliardi (2x1012)." WP

Moltiplicato per 13,8 miliardi di anni terrestri fa un numero di lanci di dadi capace di determinare anche l'impossibile. E' altrettanto vero che la vita, magari non con le astronavi ma in forme primordiali su un meteorite, potrebbe propagarsi anche per via esobiologica.

La vita biologica è un dato di fatto innegabile. Meglio nessuna ipotesi sulla sua origine che fingere ipotesi. La verità nol consente: tanto sul piano scientifico che etico. Piuttosto ricercare. E poi dimostrare.
.
#6049
Tematiche Filosofiche / Re:Lo spazio dell'assoluto
12 Febbraio 2020, 13:47:36 PM
Noi siamo il tempo antropologico che non è lo spazio-tempo fisico il quale a sua volta, con buona pace di Severino, è temporizzato pure lui variando al variare del tempo. Il che contraddice un'altra superstizione metafisica: che non si possa studiare un fenomeno dall'interno. Forse la filosofia dovrebbe lasciare lo spazio-tempo ai fisici e a chi ci deve fare sopra calcoli per centrare il bersaglio nei viaggi interplanetari e nella standardizzazione degli apparati di comunicazione e concentrarsi di più sul tempo antropologico che è l'ente da cui è nato l'universo antropologico, Dio compreso.
#6050
Citazione di: viator il 10 Febbraio 2020, 15:19:32 PM
Per questo ha inventato il CAPITALISMO il quale provvede immediatamente a colmare con della INGIUSTA ed EGOISTICA INIZIATIVA UMANA ogni e qualsiasi varco, possibilità,, vuoto di iniziativa si generi all'interno della Società stessa. Saluti.

E dove il varco non c'è, spintonando con le sue spalle possenti, lo crea. Chiudendolo subito dopo.
#6051
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
11 Febbraio 2020, 17:47:26 PM
Citazione di: viator il 11 Febbraio 2020, 16:32:08 PM
Salve Ipazia (ed ora anche Phil). Tornando ancora a "E' UN CANE", possiamo giocherellare a cercare causa ed effetto di tutto ciò che componga e significhi tale lapidaria espressione :


  • per l'espressione nella sua interezza (significato semantico) io avrei già provveduto attraverso il mio intervento che tu hai recentemente criticato.
  • Venendo alla "copula" "E'.....", semanticamente e linguisticamente essa provvede a collegare tra di loro ciò che precede a ciò che la segue, fornendo in pratica ad un'affermazione (il significante precedente rappresentante una causa) un significato conseguente (quindi l'effetto di una causa). Copula infatti è la connessione tra termini che da soli potrebbero non avere alcun senso ma che attraverso l'uso del verbo ESSERE lo acquistano attraverso il completamento di un ciclo causa/effetto. La funzione della copula quindi si apre e si collega automaticamente al significato filosofico-esistenziale del verbo ESSERE definito da me – come immarcescibilmente ripeto ogni volta che ne abbia l'occasione – come "LA CONDIZIONE PER LA QUALE LE CAUSE PRODUCONO I LORO EFFETTI".

Phil ha spiegato assai bene la questione. La copula ha un significato principale di identità (=), ed uno secondario di esistenza. E' del tutto priva di quello che la scienza logica chiama implicazione (⇒) che pone la relazione causale.

In questo link si tratta la questione logica "causalità" più a fondo.
Citazione
  • Proseguendo nell'aspetto filosofico-esistenziale dell' ESSERE, cerchiamo di stabilire cosa esso possa risultare "in se'". Abbiamo visto che l'essere non viene da me considerato una causa od un effetto, ma solo una CONDIZIONE che permette il DIVENIRE (la sequenza cause-effetti). Ma in cosa può consistere la condizione che consente il divenire ? Semplicemente e deludentemente nella percezione (facciata fisica dell'essere) e/o nel concepimento (capacità di relazionare tra loro i concetti) (facciata metafisica dell'essere). Purtroppo tale sdoppiamento andrebbe approfondito ma non esiste certo la possibilità di farlo ora e qui. Perciò l'essere "in sè?" secondo me consiste nella biologica capacità di percepire poi integrata dalla esclusivamente umana capacità di concepire (guarda caso, tornando in tal modo al significato di "copula").

Mischiare essere/divenire, causa/effetto, percezione/concepimento, con la "cosa in sè" supera tutte le mie facoltà cognitive.

Citazione
  • Circa il "cane in sè" (l'idea di "cane", la "caninità") tale concetto incarna tutto l'insieme degli aspetti di una certa cosa (in questo caso vivente) che – se presenti – generano nell'osservatore il concetto di "caninità" (che poi l'osservatore possa sbagliarsi nell'attribuire tale concetto, sono affari suoi). Poi, come tutte le "cose in sè", il "cane in sè" potrà avere o non avere una propria realtà esistenziale..............in particolare, ad esempio, se noi non ricaveremo mai percezioni, emozioni, nozioni, concezioni, effetti dalla sua esistenza..................vorrà dire che esso PER NOI non esiste. Il che non dovrebbe impedirgli di nascere, nutrirsi, riprodursi continuando ad esserCI inesistente. Saluti.

Gli "universali" sono una conquista logica che risale al mondo platonico delle idee. La caninità ha pure il vantaggio di non sporcare casa e non pesare sul mantenimento. Ma la differenza sostanziale rispetto al cane, con riferimento al carattere esistenziale della copula, è che: Il cane è, la caninità non è.
#6052
Citazione di: anthonyi il 11 Febbraio 2020, 12:38:30 PM
Ipazia, nell'evoluzione, un evento occasionale (Che va comunque spiegato, supposto, magari dimostrato) produce effetti generali se ci sono le condizioni di sopravvivenza evoluzionistica, e io devo ancora ascoltare degli argomenti che spieghino il vantaggio evoluzionistico di avere una coscienza interiore (Se vuoi però ti posso rappresentare qualche svantaggio).

Purtroppo non abbiamo il filmato dei primi stadi della coscienza razionale. Soltanto reperti che ci dicono quando si è passati dagli artigli e zanne a più potenti equivalenti artificiali (caro green, la tecnica è destino antropologico fin dall'inizio dell'avventura sapiens), che hanno avuto una indubbia funzione evoluzionistica portandoci in tempi geologici insignificanti all'apice della catena alimentare (virus permettendo).

Di (auto)coscienza umana ne conosco un solo tipo, avente a che fare con l'io tanto inviso a bobmax; ma nello specifico di quell'autocoscienza ci sta un potente io plurale (noi) che ha permesso il nostro successo evolutivo. Altrove non saprei dove andarne a cercare la causa.

CitazioneIl privilegio dei sacerdoti, poi, non spiega perché tanti esseri umani materialmente razionali accettavano questo privilegio e invece di mangiarselo loro, il primo vitello partorito, lo andassero ad offrire al tempio.

Non rendere ingiuria alla tua intelligenza: cosa vuoi sia un vitello di fronte alla promessa di un buon raccolto, vittoria in guerra, fine della peste e - soprattutto - vita eterna, o almeno qualche briciola di post mortem ? La razionalità ha i suoi tempi di maturazione, e quella opportunista matura più in fretta: i sacerdoti erano la crema ideologica del tempo e riscuotevano lo stesso successo dei nostri politicanti che da loro hanno tratto tutta la loro ingannevole scienza indottrinatrice. Che Parmenide, non certo l'ultimo arrivato, ponesse la persuasione all'apice del Bene, la dice lunga ...

CitazioneCome puoi asserire che una cosa è indimostrabile, al limite può essere indimostrata, stiamo comunque parlando di eventi che si potrebbero essere realizzati nel nostro mondo materiale, quindi la metafisica non c'entra niente.

Indimostrabile allo stato attuale delle prove provate. Se troveremo qualche astronave o ali di foggia inconsueta o messaggi in qualche bottiglia paleolitica, databili parecchie migliaia di anni fa, ne riparliamo. Fino ad allora comanda Ockham.
Un saluto
#6053
Citazione di: anthonyi il 10 Febbraio 2020, 11:24:21 AM
... non puoi usare l'effetto per spiegare la causa, il fatto che l'uomo interagisca a sistema con le sue scoperte non toglie che, per ragioni logiche, ed osservazioni empiriche, l'uomo era prima delle sue scoperte.

La catena causale evolutiva è tale per cui l'effetto di una causa, anche occasionale (vedi incipit di "odissea nello spazio") produce un effetto che diventa causa di altri effetti a seguire. L'evoluzione, a differenza del creazionismo, funziona così.

CitazioneLo stesso vale per l'"invenzione" delle religioni, chi le ha inventate? Le ipotesi possibili sono due:
O è stato l'uomo, un uomo che non era ancora condizionato dalle religioni, e quindi, bisogna spiegare perché e come, quell'uomo, dotato solo degli strumenti cognitivi che gli aveva dato la natura, ha "inventato" le religioni.

Tra i tanti frizzi e lazzi evolutivi vi è pure l'autocoscienza, inclusa quella della morte che a sua volta genera il desiderio di una vita eterna. L'illusionalità umana è terra di succulente scorribande delle neuropsicoscienze. Mettiamoci pure la condizione sociopolitica privilegiata dei professionisti delle narrazioni religiose fin dai tempi delle latomie e della schiavitù e "les jeux sont faits".  Il tutto dimostrabile scientificamente e storicamente.

CitazioneOppure si è trattato di un condizionamento esterno da parte di altri esseri dotati di intelligenza (Perché le religioni sono strutture ordinate) di tipo spirituale o naturale.

Indimostrabile allo stato attuale delle prove provate. Quindi vince Ockham.
#6054
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
11 Febbraio 2020, 09:47:25 AM
Citazione di: viator il 10 Febbraio 2020, 22:56:41 PM
Buonasera, croce e delizia che fa rima con Ipazia, Citandoti : "Se dico: "é un cane", qual'é la causa e qual'é l'effetto ?".
Se io dico (dopo aver visto, udito, annusato, toccato, pensato o letto di un cane) "è un cane" la causa (variabile secondo le circostanze) sarà la mia percezione o concezione appena prodottasi, mentre l'effetto (anch'esso variabile secondo le circostanze) potrebbe essere il concepirne la potenziale pericolosità o amabilità, l'informare altri della sua presenza etc. etc. etc,.
Non c'è bisogno di grandi effetti o profondi significati perchè la copula funzioni, sai ?. Saluti.

Ma è una funzionalità semantica (che è lo scopo per cui esiste il significante "cane"), non metafisico-ontologica (che è il cane in sè, la caninità). In altri termini hai descritto la funzionalità della comunicazione, che è altra cosa, ma neppure questa in sè, e nel cui campo semantico la relazione causa-effetto è marginale. Un po' come l'aria che è fondamentale causa della vita biologica aerobica ma non mi dice nulla della biologia.

Citazione di: bobmax il 10 Febbraio 2020, 20:31:42 PM
Non vi è nulla che sia in sé.
La "cosa in sé" non è che l'illusione dell'esistenza dell'oggetto di per se stesso. Mentre l'oggetto è sempre nella sua relazione con altro da sé.

Questa è la grande scoperta dell'episteme novecentesca, pilotata dalla scienza e fatta propria dalla filosofia: relatività, chimica, quantistica, psicosomatica, e infine logica, hanno demolito quello che restava del noumeno, riportandolo alla funzione concettuale degli "universali" di scolastica aristotelica memoria il cui tempio transeunte è il dizionario. L'ultima speranza, legata alla "particella di Dio", si è sgonfiata nell'effimero mediatico. Noi e la sedia siamo fatti della stessa materia delle stelle e l'unica cosa che cambia è il modo in cui questa materia, e le forze che la legano, sono relazionate.

Venendo alla nostra amata disciplina l'esito di tale rivoluzione epistemologica fu questo:

Citazione di: L.Wittgenstein - Tractatus Logico-Philosophicus
1      Il mondo è tutto ciò che accade.
1.1    Il mondo è la totalità dei fatti, non delle cose.
1.13   I fatti nello spazio logico sono il mondo.
1.2    Il mondo si divide in fatti.
2.     Ciò che accade, il fatto, è il sussistere di stati di cose.
2.1    Noi ci facciamo immagini dei fatti.
2.12   L'immagine è un modello della realtà.
2.14   L'immagine consiste nell'essere i suoi elementi in una determinata relazione l'uno all'altro.
2.141  L'immagine è un fatto.
3.     L'immagine logica dei fatti è il pensiero.
3.01   La totalità dei pensieri veri è un'immagine del mondo.

...

Avrei voluto nerettare, ma qui ogni parola ha senso e, per dirla con Grillo, un senso "elevato", da Genesi strutturata del pensiero moderno: le cose (in sè), non esistono, esistono i fatti che eraclitamente le relazionano e possiamo fissare in una istantanea (immagine) che a sua volta è essa stessa un fatto, inclusa l'opinione che dice che i fatti non esistono ed esistono solo le interpretazioni: qualcuno l'ha pensato, questo è un fatto.

CitazioneLa legge causa/effetto è indispensabile per dare un senso a ciò che avviene.

Avendo però l'accortezza di sottrarci alla imperialistica superstizione monodimensionale della causa efficente. Già il divino Aristotele si rese conto che pure la causalità è relazionale e la ordinò in 4 "perchè" causali di cui wp vi rende conto senza tediarvi oltre. Kant complicò la cosa con le categorie e le sintesi a priori; in effetti le 4 cause sono attratte irresistibilmente verso una sintesi, che possiamo chiamare effetto. Ma, assai poco metafisicamente, a posteriori, non in sè. L'effetto dà un senso a ciò che avviene e innesca il tetragramma causale dell'effetto a venire.

CitazioneOgni cosa deve necessariamente sottostare a questa legge.
Se non vi sottostesse sarebbe il caos. E il caos non è semplicemente disordine... ma l'annichilimento di ogni possibile determinazione, cioè di ogni cosa.

Qui c'è un problema mica da poco. Possiamo al massimo farci un (f)atto di fede perchè non possediamo, con riferimento a LW qui sopra, tutti i pensieri "veri" sul mondo tali da darcene un'immagine "vera", per cui dobbiamo adattare la legge ai sistemi che riusciamo ad isolare - determinandoli - su cui possiamo dire la verità, ignorando metodologicamente ciò che sta al di fuori, caos o ordine che sia. Non dubito che coglierai l'aspetto etico di tale atteggiamento epistemologico ed esistenziale.

CitazioneVi sottostà al punto... che la cosa non esiste per niente di per se stessa, ma solo nella concatenazione di cause-effetti. Ossia nelle relazioni.
Ciò che c'è è infatti pura relazione.

Per questo la modernità ha dovuto, constatata l'inaccessibilità dell'Essere (copula autoerotica auto- e panto- cratica), rassegnarsi alla condizione cadetta, il più confortevole possibile (ma anche no: anche il dramma è un fatto optabile), dell'esserci, nella sua calda, ma un po' sudaticcia, relazionalità. Come dice il paraninfo di "Così fan tutte": "se non può ciò che vuole, vorrà alfin ciò che può".
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#6055
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 22:26:10 PM
Se dico: "é un cane", qual'é la causa e qual'é l'effetto ?
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La questione degli "universali" é nota fin dall'antichità e i dizionari se ne fanno carico. Ma si tratta di semantica, non di metafisica. Se invece evoco un qualsiasi accidente in sé faccio metafisica, ma di quel tipo che, non venendone a capo, finisce in un sentiero interrotto, in fumo.
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#6056
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 18:35:27 PM
Il fumus metafisico è "la cosa in sè", che se vogliamo scomodare la copula (è), rientra nel campo dell'autoerotismo metafisico traendola (la copula) dalla funzionalità semantica del dizionario.
#6057
Mi ero illusa di trovare nella filosofia di Vito J. Ceravolo uno sviluppo fruibile dell'identificazione nichilismo=idealismo, ma la lettura del suo primo link: Cfr. V.J. Ceravolo, Scalata critica al nichilismo, 2017 mi ha totalmente spiazzata al punto che se tale identificazione vi è (come ritengo), essa è a totale insaputa dell'autore, al punto che rinominerei l'articolo: Discesa travisante al nichilismo.

La prima aporia è il riferimento a Kant come origine del nichilismo occidentale, quando esso prende le mosse molto prima nel mondo platonico delle idee che trae nutrimento dall'astrazione dell'Essere parmenideo e dal feticismo simbolico-sovrasensibile pitagorico. Processo compiutosi non in una ingenua catena causale, ma nella rete di sentieri interrotti (Holzweghe) cui queste intuizioni hanno condotto che fanno la storia dell'idealismo/nichilismo, non solo occidentale.

Sul piano logico tali intuizioni hanno un valore evolutivo: la patologia sta nell'inversione dei piani reale-logico laddove A (mondo) diventa -A (meno A: mondo-dietro-il-mondo) e viceversa.

E' ovvio che se operiamo questa inversione il nichilismo finisce tutto col gravare su chi tenta, come Nietzsche (FN), il non -A, ovvero la doppia negazione che dovrebbe dare giustizia alle ragioni del mondo. Tale travisamento non è certo dettato da ignoranza delle fonti perchè si cita perfino l'esortazione del FN più veridico:

Così parlò Zarathustra - Prefazione, 3: «Io vi scongiuro, fratelli miei, restate fedeli alla terra e non prestate fede a coloro che vi parlano di speranze ultraterrene! Sono avvelenatori, lo sappiano o no.»,

che non mette la maschera della verità sulla maschera della falsità, ma va dritto al sodo papale-papale. E' pur vero che spesso FN usa il doppio mascheramento per sostenere la doppia negazione che dovrebbe riportarci verso le ragioni del mondo e tale gioco dissimulatorio, motivato dalla semantica della realtà virtuale dominante da millenni, finisce con l'essere controproducente ai fini veridici intrapresi ed è stato usato ad abudantiam contro di lui dai sostenitori del virtuale mondo-dietro-il mondo.

Questo è quanto dovuto al "nichilismo" di FN e di Ceravolo. Su quello di Sariputra e Bob, bisognerebbe entrare nella fenomenologia dei valori e nei loro fondamenti.

Anche in questa fenomenologia valoriale la filosofia di Ceravolo mi pare invertire i termini della questione: La sua fase 0 non è spenta (apparente) ab origine, ma è stata spenta da una evoluzione patologica della fase 1 autocosciente (illusoriamente reale/accesa, nella sua metafisica), che ha acceso il fuoco in una caverna platonica di ombre sovrasensibili che tali rimangono.

FN ci invita invece a portare la coscienza fuori dalla caverna idealistico/nichilista nella luce reale della Lebenswelt (mondo della vita), ristabilendo la cronologia dei fatti che assume anche il carattere etico di una costellazione di valori veritativi ed esistenziali, mai dati da una superimpositiva ragione della cosa in sè, ma posti dalle ragioni (condivise e naturalmente/storicamente determinate) delle cose per noi.

Conflittuali, dialettiche, retroattive, metafisicamente protagoriche. Ben lungi dalla ratio ad una dimensione della causa efficiente, laminatoio, o meglio filiera, di una necessità alienata, drogata, meccanica, capitalistica.


P.S. consiglio a Ceravolo di evitare il trattino tra "non" e "A" che può apparire come doppia negazione, vista l'identità  :-\ grafica tra "meno" e "trattino". Meglio usare il segno logico ¬ , oppure scrive la negazione tal quale A = non A

P.S.S. che anche FN abbia bruciato incenso agli idola positivisti e sociodarwiniani del suo tempo è altra questione (che dà ennesima conferma al materialismo storico). Quegli idola sono morti a Stalingrado, sotto il muro di Berlino e - quotidianamente muoiono - nell'alienazione del Capitale. Ma il progetto di liberazione da tutti i mondi dietro il mondo rimane valido.
#6058
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
10 Febbraio 2020, 09:22:07 AM
Bong Joon-Ho, giustamente trionfante ad Hollywood, lascia agli spettatori decidere chi sono i parassiti. O quantomeno: chi lo è di più.
#6059
Tematiche Filosofiche / Re:La sedia in sè
10 Febbraio 2020, 08:31:42 AM
Esiste la sedia, non la sedia in sè. Il luogo delle cose in sè è il dizionario: un mero artificio semantico da prendere cum grano salis. Nulla di metafisico, ad eccezione del fumus cui la filosofia ama, dalla notte dei tempi, avvolgersi.
#6060
E dove altro luogo potremmo trovare motivi, senso, valori ? I quali sono ineluttabilmente per noi, non in sé (se non come falsificazione e mistificazione della realtà)

La solitudine é un dato di fatto, non una condanna, e più che di sgomento, o appena subito dopo, dovrebbe riempirci di quel valore raro che é il senso di responsabilità: di fronte a noi stessi e all'universo, la cui evoluzione ha prodotto un elemento altrettanto raro come la sua autocoscienza. Che coincide con la nostra, con noi.