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Messaggi - Eutidemo

#6091
Nel dibattito tra Zagrebelsky e Renzi, ho notato che, mentre il primo cercava di ragionare con il secondo, il secondo, invece, era solo  interessato a fare propaganda ad un terzo, cioè, i radioascoltatori; per cui, invece di rispondere a tono agli argomenti di Zagrebelsky, nella maggior parte dei casi "glissava" parlando d'altro che suonasse bene per il pubblico.
Ho anche notato che, a parte "buttarla in caciara", Renzi, trascurando il merito delle questioni, spesso si avvaleva scrupolosamente dei classici espedienti della retorica dialettica e sofistica (vedi al riguardo Schopenauer):
1) "Ampliamentum", cioè portare l'affermazione dell'avversario al di fuori dei suoi limiti naturali, prenderla nel senso più ampio possibile ed esagerarla fino a renderla ridicola.
2) "Fallacis consequentia", cioè dopo che l'avversario ha risposto a molte domande senza affatto favorire la conclusione che aveva in mente lui, esclamare in modo trionfante, come dimostrata, la conclusione che si voleva trarre, sebbene essa non consegua affatto dalle risposte dell'avversario.
3) "Argumentum ex concessis", cioè di fronte a un'affermazione dell'avversario, cercare se per caso essa non sia in qualche modo, all'occorrenza anche solo apparentemente, in contraddizione con qualcosa che egli ha detto o ammesso in precedenza.
4) "Mutatio controversiae", cioè, quando ci si accorge che l'avversario ha ha formulato un'argomentazione incontrovertibile, non consentirgli di portarla a termine, interrompendolo per sviare la disputa su altre questioni.
5) "Argumentum ad auditores", cioè si avanza una obiezione non valida, ma, mentre l'avversario è un esperto, tali non sono gli ascoltatori; ai loro occhi egli viene dunque battuto, tanto più se la fallace obiezione riesce a porre in una luce ridicola la sua affermazione, o a rendere antipatica la "professoralità" dell'avversario. 
6) "'Argumentum ad verecundiam", cioè, al posto delle motivazioni, ci si richiama ad un personaggio autorevole (ad es.Elia), affermando a torto o a ragione, che costui è a favore della propria tesi.
7) "Argumentum ad incompetentiam", cioè, qualora non si sappia opporre nulla alle ragioni esposte dall'avversario ci si dichiara, con fine ironia, incompetenti, e strizzando l'occhiolino complice al pubblico degli ascoltatori, e carpendone così la benevolenza.
Se ascolti il confronto tra tra Zagrebelsky e Renzi, ti accorgerai anche tu dove e quando Renzi ha usato tali trucchetti; il che per me è stato molto frustrante, perchè il merito della controversia è stato quasi sempre eluso, dirottato e confuso.
Ma, purtroppo, per la maggior parte degli ascoltatori, vale quanto diceva Seneca: "Unusquisque mavult credere quam indicare", cioè, ognuno preferisce credere, piuttosto che giudicare ragionando (De vita beata, I, 4].
#6092
Nel dibattito tra Zagrebelsky e Renzi, ho notato che, mentre il primo cercava di ragionare con il secondo, il secondo, invece, era solo  interessato a fare propaganda ad un terzo, cioè, i radioascoltatori; per cui, invece di rispondere a tono agli argomenti di Zagrebelsky, nella maggior parte dei casi "glissava" parlando d'altro che suonasse bene per il pubblico.
Ho anche notato che, a parte "buttarla in caciara", Renzi, trascurando il merito delle questioni, spesso si avvaleva scrupolosamente dei classici espedienti della retorica dialettica e sofistica (vedi al riguardo Schopenauer):
1) "Ampliamentum", cioè portare l'affermazione dell'avversario al di fuori dei suoi limiti naturali, prenderla nel senso più ampio possibile ed esagerarla fino a renderla ridicola.
2) "Fallacis consequentia", cioè dopo che l'avversario ha risposto a molte domande senza affatto favorire la conclusione che aveva in mente lui, esclamare in modo trionfante, come dimostrata, la conclusione che si voleva trarre, sebbene essa non consegua affatto dalle risposte dell'avversario.
3) "Argumentum ex concessis", cioè di fronte a un'affermazione dell'avversario, cercare se per caso essa non sia in qualche modo, all'occorrenza anche solo apparentemente, in contraddizione con qualcosa che egli ha detto o ammesso in precedenza.
4) "Mutatio controversiae", cioè, quando ci si accorge che l'avversario ha ha formulato un'argomentazione incontrovertibile, non consentirgli di portarla a termine, interrompendolo per sviare la disputa su altre questioni.
5) "Argumentum ad auditores", cioè si avanza una obiezione non valida, ma, mentre l'avversario è un esperto, tali non sono gli ascoltatori; ai loro occhi egli viene dunque battuto, tanto più se la fallace obiezione riesce a porre in una luce ridicola la sua affermazione, o a rendere antipatica la "professoralità" dell'avversario. 
6) "'Argumentum ad verecundiam", cioè, al posto delle motivazioni, ci si richiama ad un personaggio autorevole (ad es.Elia), affermando a torto o a ragione, che costui è a favore della propria tesi.
7) "Argumentum ad incompetentiam", cioè, qualora non si sappia opporre nulla alle ragioni esposte dall'avversario ci si dichiara, con fine ironia, incompetenti, e strizzando l'occhiolino complice al pubblico degli ascoltatori, e carpendone così la benevolenza.
Se ascoltate il confronto tra tra Zagrebelsky e Renzi, messi da quanto sopra sull'avviso, vi accorgerete da soli dove e quando Renzi ha usato tali trucchetti; il che per me è stato molto frustrante, perchè il merito della controversia è stato quasi sempre eluso, dirottato e confuso.
Seneca diceva: "Unusquisque mavult credere quam indicare", cioè, ognuno preferisce credere, piuttosto che giudicare ragionando" (De vita beata, I, 4].
Non siate pigri!!!
#6093
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Popolo bue :-)
03 Ottobre 2016, 12:18:52 PM
E' vero.
Nell'antica Roma, in effetti, ll Senato deliberava intorno alle leggi, ma poi le demandava per l'approvazione al voto dei "Comizi" (curiati e centuriati); cioè, in pratica, al popolo.
Pertanto, l'acronimo SPQR (Senatus PopulusQue Romanus) aveva un significato concreto di "democrazia diretta"; ciò, anche in quanto, per il tramite dei Comizi tributi e dei "Tribuni del popolo" i cittadini godevano anche del diritto di iniziativa legislativo.
Tale tipo di "democrazia diretta", però, era possibile solo in una "città stato", ma non certo nello Stato Moderno; laddove, si è resa concretamente possibile solo una "democrazia rappresentativa", mitigata dal principio costituzionale della divisione dei poteri, e della tutela della minoranze; la quale, nella riforma, viene demandata ad un regolamento parlamentare deciso dalla maggioranza.
:)
A mio avviso, però, grazie ad INTERNET, che ha aumentato in modo drastico l'interconnessione dei cittadini, rendendo l'intera nazione più piccola di un paesino di montagna, non escludo che in un futuro non lontanto si possa tecnicamente realizzare un nuovo tipo di "democrazia diretta"; le cui forme, però, per ora sono ancora inimmaginabili.
E, comunque, tale tipo di democrazia diretta, richiede indubbiamente la  capacità etica di un popolo di maturare attraverso la conquista di un diritto e di saperlo gestire.
#6094
Sono perfettamente d'accordo con Paul11: i politici usano tutti i mezzi per fare marketing di se stessi o del loro "prodotto", in quanto vogliono arrivare alla gente con la stessa logica degli spot pubblicitari.
Ho già accennato in altra sede, infatti, come sia deprecabile che, nell'intitolare la legge di Riforma sulla Gazzetta Ufficiale, si sia demandato non a dei giuristi, bensì a degli esperti pubblicitari e di comunicazione, di scegliere i termini più idonei ad indurre i cittadini a votare per il SI', suscitando in loro i "riflessi condizionati da bue" più idonei psicologicamente allo scopo; e si è fatto questo, trascurando, nella intitolazione stessa, il 90% di altri aspetti ben più sostanziali della riforma, sia positivi che negativi.
Ed infatti, vista la diffusa irritazione popolare contro la "casta" politica (e non solo), ed il conseguente desiderio di cambiamento, si sono scelte appositamente delle terminologie atte, appunto, a vellicare tali "istinti diffusi"; quali, appunto il "superamento del bicameralismo" (parziale) la "riduzione del numero dei parlamentari" (irrisorio), il "contenimento dei costi della politica" (illusorio), ecc.
Quello che trovo deprimente è, che nel fare ciò, non si è fatto invece accenno ai veri (se pur pochi) aspetti positivi delle riforma, supponendo che essi non facessero presa sul "popolo bue".
Quanto al dibatti Renzi-Zagrebelsky, temo anche io che la gente essendo ignorante di diritto soprattutto e di politica, quasi sicuramente avrà più parteggiato per Renzi che non per Zagrebelsky.
Il fatto è che si è modificata la PARTE SECONDA, della COSTITUZIONE, che è eminentemente di carattere tecnico-giuridico; per cui la cosa non doveva essere assolutamente messa in mano a degli "untorelli" del diritto, quali Renzi e la Boschi, ma doveva essere seguita dai maggiori esperti del settore.
Diversamente, sarebbe come voler affidare una operazione chirurgica ad un idraulico!
Ma, dal testo della legge, mi pare evidente Renzi e la Boschi non si siano avvalsi affatto dell'ausilio di persone "veramente" competenti.
Quanto al cuore del problema, secondo me, un costituzionalista segue fondamentalmente il principio della DIVISIONE DEI POTERI, del Montesquieu (Lo Spirito delle leggi, pubblicato nel 1748), senza il rispetto del quale la democrazia diviene soltanto un'assemblea in cui 3 leoni e 2 gazzelle devono decidere cosa si debba mangiare a colazione.
Renzi, invece, punta al potere esecutivo, mostrando insofferenza per ogni altro potere che voglia limitarlo.
E non è certo una novità storica!
:)
#6095
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Popolo bue :-)
03 Ottobre 2016, 06:30:57 AM
Aspetti positivi e negativi della riforma, non quelli pubblicitari.
http://riformacostituzionale.weebly.com/testo.html
https://youtu.be/nKbv8IKD75Q
#6096
Tematiche Culturali e Sociali / Popolo bue :-)
03 Ottobre 2016, 06:29:34 AM
Considerate anche i veri (pochi) aspetti positivi della riforma, ma non quelli pubblicitari.
Ho già accennato in altra sede, come sia deprecabile che, nell'intitolare la legge di Riforma sulla Gazzetta Ufficiale, si sia demandato non a dei giuristi, bensì a degli esperti pubblicitari e di comunicazione, di scegliere i termini più idonei ad indurre i cittadini a votare per il SI', suscitando in loro i "riflessi condizionati da bue" più idonei psicologicamente allo scopo; e si è fatto questo, trascurando, nella intitolazione stessa, il 90% di altri aspetti ben più sostanziali della riforma, sia positivi che negativi.
Ed infatti, vista la diffusa irritazione popolare contro la "casta" politica (e non solo), ed il conseguente desiderio di cambiamento, si sono scelte appositamente delle terminologie atte, appunto, a vellicare tali "istinti diffusi"; quali, appunto il "superamento del bicameralismo" (parziale) la "riduzione del numero dei parlamentari" (irrisorio), il "contenimento dei costi della politica" (illusorio), ecc.
Quello che trovo deprimente è, che nel fare ciò, non si è fatto invece accenno ai veri (se pur pochi) aspetti positivi delle riforma, supponendo che essi non facessero presa sul "popolo bue".
Per correttezza di informazione, nei miei link, tratto anche di quelli, perchè si possa valutare razionalmente, e non bovinamente, la portata della legge di riforma:
1) E' encomiabile la disposizione, che sancisce l'obbligo di specificità ed omogeneità del contenuto dei dd.ll., evitando, così, di inserire in tale sede (come oggi accade) le  disposizioni più svariate, e che non hanno niente a che vedere col tema del decreto.
2) E' apprezzabile l'introduzione della possibilità che – in base alla legge – singole persone titolari di organi di governo regionali e locali siano esclusi dall'esercizio delle funzioni se hanno condotto il loro ente al dissesto finanziario.
3)  E' condivisibile la  previsione della  condizione che la Regione sia in condizione di equilibrio di bilancio (ai fini dell'ottenimento di maggiori autonomie)
4) E' oltremodo lodevole la "costituzionalizzazione" della Legge 241/90 (definita "Legge sulla Trasparenza" della pubblica amministrazione ).
Peccato che quasi tutto il resto, a mio parere, sia da buttare.
#6097
Tematiche Filosofiche / Re:IL RITORNO DI PROTAGORA!!!
01 Ottobre 2016, 06:24:38 AM
Citazione di: paul11 il 27 Settembre 2016, 15:00:14 PM
Eutidemo,
il problema è il condominio, non il regolamento e per questo il sì referendario demagogicamente e populisticamente portato dalla coalizione di governo ,così come da coloro all'opposizione lo vedono come foriero di una caduta del governo, passerà come strumentale.
Semplicemente perchè il popolo bada al sodo e nessuno gli ha detto chiaramente e democraticamente che le sofferenze bancarie solo italiane e erano di 200 miliardi di euro pari all' 8 % circa del PIL, che le migrazioni ingestibile sono volute dai poteri forti e nascosti mentre la democrazia è trasparenza.
Protagora vince come finto democratico che utilizza il linguaggio per menar il can per l'aia che finge di fare risparmi, come ha i ben scritto tu,
Aumenteranno gli astenuti, perchè nessuno o pochi credono a questa farsa democratica, perchè i problemi quotidiani aumenteranno ,perchè le buste che stanno arrivando ai contribuenti  dell'INPS su quando si avrà diritto alla pensione arriva ormai in proiezione a circa settant'anni con più di 50 anni di contributi per le nuove generazioni. ovvero uno Stato che spera che il popolo muori per non doverlo rifondere dei contributi già versati iPerchè lo Stato non è più in mano al popolo è un ulteriore vessatore dopo che di fatto è finito il Welfare, quindi è una oligarchia tirannica di fatto travestita da democrazia.E questa è la miglior vittoria di Protagora il sofista.
Le riforme sono volute dall'Europa e Renzi è l'ennesimo portaordini. E chi si nasconde dietro le volontà dell'Europa?


...aggiungerei per chiarire meglio il mio pensiero che non vuole essere  "qualunquistico"
Sono stati firmatii dei trattati in sede UE che prevedono un regime di omologazione di tutti i paesi che lo costituiscono.
Il regime fiscale, bancario(per questo fanno gli "stress test" alle banche), le riforme pensionistiche e sul lavoro e in più le riforme costituzionali stesse, sono fortemente volute non solo dalla UE, ma dal Fondo Monetario Internazionale e direi per alcuni passaggi anche dagli USA.
Questo significa che se anche quest'anno la riforma dovesse non passare bocciata dal popolo , quella riforma dovrà ripresentarsi ,magari protagoricamente sotto mentite spoglie ,ma nella sostanza politica idem, o con Renzi o un altro portaordini.
Chiunque andrà al potere, compresa Lega o Cinque Stelle o si sottomette o esce dall'Europa.
Se non abbiamo capito questo dopo la Grecia e alcuni passaggi con Monti in Italia, vuol dire non aver capito l'ambiente contemporaneo politico/economico. O sei dentro una comunità internazionale costruita su trattati di omologazione oppure sei solo
e isolato.
Il vero nocciolo democratico è ormai la famigerata perdita di sovranità politica ed economica(per la perdita del (potere monetario dello Stato sovrano di poter gestire il proprio denaro con una sua banca centrale)) in cambio di cosa?

**********************
Temo che in quello che scrivi ci sia molto di vero  :'(


#6098
Attualità / Re:Quando la matematica diventa una opinione
30 Settembre 2016, 08:20:15 AM
L'osservazione di Baylham è corretta.
Ed infatti, per correttezza di informazione, occorre considerare che l'aumento ad 800.000 firme è richiesto solo per fruire della (positiva) innovazione della riforma concernente il quorum referendario; ed infatti, se si raggiungono 800.000 firme, il quorum referendario non è più dato dalla metà più uno degli aventi diritto, ma dalla metà più uno di chi ha votato alle ultime elezioni.
Io volevo solo contestare la giustificazione che è stata pubblicamente fornita circa l'elevazione ad 800.000 firme, in base all'aumento della popolazione italiana; la quale giustificazione è statisticamente e matematicamente inesatta, come da me rilevato nel precedente post.
#6099
Attualità / Re:Quando la matematica diventa una opinione
30 Settembre 2016, 07:56:39 AM
Citazione di: baylham il 29 Settembre 2016, 15:09:59 PM
Il primo punto non riporta correttamente la modifica costituzionale: il numero delle firme richieste per indire un referendum è rimasto invariato a 500.000. Il testo variato sostanzialmente sul referendum popolare è il seguente, che considero un modesto cambiamento positivo.

"La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto o, se avanzata da ottocentomila elettori, la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi."

Indipendentemente dalla matematica e da alcuni singoli aspetti positivi tengo a ribadire che la riforma complessiva è un pessimo prodotto di un ceto politico che per conservarsi sfrutta le forze dell'antipolitica a proprio vantaggio.

E' vero, ma, appunto, per fare riferimento alla maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati, occorrono appunto 800.000 elettori (per adeguarsi all'aumento della popolazione), non 500.000. Però, in effetti, io mi ero espresso male...il tuo posto è una corretta precisazione.


#6100
Attualità / Quando la matematica diventa una opinione
29 Settembre 2016, 11:53:48 AM
[font="Trebuchet MS", Verdana, Helvetica, Arial, sans-serif][font="Lucida Grande", "Trebuchet MS", Verdana, Helvetica, Arial, sans-serif]A me sembra che la Riforma sia carente non solo in Italiano, ma anche in Matematica.[/font][/font]
[font="Lucida Grande", "Trebuchet MS", Verdana, Helvetica, Arial, sans-serif]Vi faccio solo tre esempi, dei molti che potrei farvene:
1)
Il numero di firme necessario per richiedere un REFERENDUM POPOLARE è stato aumentato da 500.000 a 800.000 sottoscrizioni.
L'elevazione di tale limite è stato matematicamente giustificato col fatto che esso è stato aumentato in proporzione all'incremento numerico della popolazione italiana dal 1948 ad oggi; ma anche in questo caso è evidente che il redattore della riforma è scarso non solo in italiano, ma anche in matematica.
Ed infatti, nel 1948 la popolazione era di 46.210.000 cittadini, mentre oggi è di 59.801.000 (ultimo censimento); e pare che sia pure in calo.
Per cui, se la matematica non è un'opinione:
46.210.000 : 59.801.000 = 500.000 : 647.000
Quindi, in proporzione all'aumento della popolazione, il limite di firme per chiedere il REFERENDUM doveva essere aumentato al massimo a 650.000 firme, non certo a 800.000.
Tale ultimo limite, evidemente, è stato fissato solo per evitare che i cittadini disturbino troppo spesso il potere costituito.
2)
L'elezione dei senatori, per la legge di riforma, dovrebbe avvenire in proporzione alla popolazione delle varie Regioni, ma le province autonome di Trento e di Bolzano, sempre in base alla la legge di riforma, hanno diritto a due senatori, e poiché la popolazione di entrambe le province ammonta all'1,6% dell'intera popolazione italiana, se a ciascuna delle due province si attribuiscono necessariamente due senatori (come sancisce la riforma), ne consegue, se la matematica non è un'opinione, che a loro spetterà più del 4% della rappresentanza; invece dell'1,6%, come vorrebbe il comma il comma precedente, che prevede un "metodo proporzionale demografico" .
3)
La Corte costituzionale è composta da quindici giudici, dei quali un terzo nominati dal Presidente della Repubblica, un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative, tre dalla Camera dei Deputati e due dal senato della Repubblica.
Ma la Camera dei Deputati è composta da 630 Deputati eletti dal popolo, mentre il senato da 100 senatori non eletti dal popolo; perciò i giudici costituzionali nominati dal senato non sono in proporzione, in quanto per nominarne 2, i senatori sarebbero dovuti essere più del quadruplo, cioè 420 (630: 3 = 420 : 2).[/font]
#6101
Tematiche Filosofiche / Re:IL RITORNO DI PROTAGORA!!!
27 Settembre 2016, 13:36:20 PM
Citazione di: paul11 il 27 Settembre 2016, 09:46:02 AM
Eutidemo,
dipende cosa si intende per democrazia.
Se mettere crocette da analfabeti su una scheda è democrazia, ne avrei da discutere, perchè quelle schede ,come scrivi per il futuro referendum, sono formulate da altri. Quando un regime è per cooptazione(ovvero sono i potenti che scelgono chi deve andare l asua volta al potere) e non dal basso, quando il popolo sceglie ciò che è già stato scelto e veicolato e condizionato, quando si sceglie quindi per non cambiare, qualunque volto di  partito salga  al potere nulla può mutare:questa non è più democrazia, è una vestigia di pensiero che le pratiche hanno posto in disuso.

**********************
Eppure, almeno in questo caso, votando SI' o NO, puoi decidere quale debba essere il "regolamento di condominio" della nostra casa comune; o meglio, può deciderlo la maggioranza dei votanti. Si tratta di una cosa ben diversa dalle ordinarie "elezioni", in cui può anche essere lecito astenersi.



#6102
Tematiche Filosofiche / Re:IL RITORNO DI PROTAGORA!!!
27 Settembre 2016, 13:31:21 PM
Citazione di: Sariputra il 27 Settembre 2016, 08:56:08 AM
@ Eutidemo
Le tue argomentazioni sono ragionevoli e fondate e mi ero quasi risolto ad andare, ma poi...un dilemma si è riaffacciato alla mente:
Se voto SI  si avvera l'obbrobrio che così abilmente e con dovizia di argomenti hai prospettato.
Se voto NO rimane l'obbrobrio che da tanto, troppo tempo ci perseguita e rallenta inesorabilmente tutta la macchina istituzionale.
Quale scegliere tra due obbrobri che mi paiono equivalenti? Ecco il dilemma...
Per questo, pilatescamente, tentavo di lavarmene le mani, sperando che , mandando nullo l'esito referendario, si risolvessero a trovare una ( valida) soluzione altra a questi due obbrobri.
La "qualità" umana degli attuali rappresentanti del parlamento nazionale permette però una simile speranza?...
Un saluto ( con un'APE che mi ronza attorno...).

Puoi votare SI' o NO...ma, in questo caso, secondo me, non puoi astenerti.
Fai un bilancio degli aspetti positivi e negativi (secondo il tuo giudizio, non il mio), e poi fai la somma degli uni e degli altri; quindi, scegli la somma che dà un prodotto maggiore!
Io ho fatto così!
:)
#6103
Tematiche Filosofiche / Re:IL RITORNO DI PROTAGORA!!!
27 Settembre 2016, 06:46:49 AM
Caro Paul 11,
io spero sicuramente che vinca il NO, ma, sinceramente, non credo nemmeno che una vittoria del SI' ci porterebbe ad una dittatura.
Ma a una "democratura" sicuramente sì.
;)
#6104
Tematiche Filosofiche / Re:IL RITORNO DI PROTAGORA!!!
27 Settembre 2016, 06:43:35 AM
Caro Sariputra, sono perfettamente d'accordo con te: ed infatti, anche io dispregio profondamente coloro che "vivono per lavorare", e che senza un impegno lavorativo si sentono come pesci fuor d'acqua.
Per me, come per i Napoletani e i Francesi, il lavoro è sempre stato sinonimo di "travaglio".
:)
Tuttavia, se "vivere per lavorare" è sbagliato, è invece necessario "lavorare per vivere"; ed infatti, come scriveva San Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi: " chi non vuol lavorare neppure mangi!"
Per cui, se è un precetto del Nuovo Testamento, non vedo perchè non dovrebbe figurare anche nella nostra Costituzione.
:)
Ma adesso che sono in pensione, posso finalmente seguire  i saggi suggerimenti contenuti nell'opera "De otio" di Seneca (il mio autore filosofico preferito).
:)
Quanto al fatto che, se una cosa è stata permessa al Berlusca, essa dovrebbe esser permessa anche al Matteo nazionale, veramente io ricordo che al Berlusca la cosa non fu permessa affatto: la sua riforma, infatti, fu sonoramente bocciata da un referendum, così mi auguro che la sia quella attuale.
Quanto ai Sindaci, non vedo perchè il Sindaco di Pizzicone a Mare, oltre a fare danno nel suo paesello di 1000 abitanti...dovrebbe, a tempo perso, venire a far danno pure in Senato, qui a Roma.
Quanto al senato, in effetti, sono perfettamente d'accordo con te: non andrebbe riformato, ma definitivamente chiuso! 
Sarebbe molto meglio che mantenere il Senato da burletta, concepito dalla riforma (che aggraverà le cose).
Peraltro, con la riforma l'età minima per essere senatore sarà di 18 anni, e visto, quindi, che i "senatori" saranno in media più giovani dei "Deputati" (mentre prima dovevano avere "minimo" 40 anni), sarebbe stato semanticamente più logico -in quanto ormai "iuniores", più giovani- aggiornare anche la denominazione della loro camera, chiamandola "iuvenato" anzichè"senato"; o anche "camera bassa", in relazione alla più bassa età dei loro membri rispetto alla Camera dei Deputati (e non solo per tale ragione).
:)
Ovvero, all'inglese, "camera dei pari", in quanto, con i senatori a vita, il loro numero complessivo sarà "paradigmaticamente" di 100 membri (pari, appunto); ed infatti, il numero di "100" è stato evidentemente scopiazzato da quello del Senato USA, laddove, però, ha un senso (geografico, storico e aritmetico), mentre da noi no.
L'altra denominazione inglese "camera dei lord", invece, italianizzata potrebbe suonare un po' irriverente, anche se (almeno stando alle notizie regionali di cronaca) spesso appropriata: "camera dei lordi". Camera sempre salvaguardata, però, dalla permanente e ribadita immunità.
A parte il tono scherzoso, che sicuramente ti perdono (perchè lo è anche il mio, come vedi), io sono invece dell'idea che la soluzione migliore, almeno "in questo caso", sia proprio quella di andare a votare.
E bada che io non sono affatto un sostenitore dell'obbligo di andare a votare ad ogni costo, ad ogni elezione politica; spesso, infatti, non ritenendo nessuno degno del mio voto, non ho votato affatto.
Ma questo caso è diverso: E' NECESSARIO ANDARE A VOTARE, perchè non vai a votare per un partito o per un altro...ma per le stesse "regole del gioco" che, in futuro, regoleranno la "tua" vita.
Io non vado mai alle riunioni di condominio, perchè mi annoiano mortalmente; ma a quelle i cui si vota per cambiare il REGOLAMENTO DI CONDOMINIO, "obtorto collo", ci vado sempre.
Non so se ho reso l'idea!
;)
http://riformacostituzionale.weebly.com/testo.html
https://youtu.be/nKbv8IKD75Q
#6105
Tematiche Filosofiche / Re:IL RITORNO DI PROTAGORA!!!
26 Settembre 2016, 14:14:13 PM
Caro Sariputra, tuo ragionamento vale per le leggi ordinarie (che vara comunque il Parlamento, non il Governo).
Ma per quanto concerne una così radicale riscrittura della Costituzione, secondo me, occorre sottolineare che il coinvolgimento del Governo nella riforma è stato eccessivo (come lo fu ai tempi di Berlusconi); per non dire addirittura invasivo e spesso coartatorio.
Piero Calamandrei, invece, giustamente scriveva : "Quando l'assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzione, i banchi del governo dovranno essere vuoti; estraneo del pari deve rimanere il governo alla formulazione del progetto, se si vuole che questo scaturisca interamente dalla libera determinazione dell'assemblea sovrana"  ( P. Calamandrei, "Come nasce la nuova Costituzione", ne Il Ponte, 1947, 1ss.)
Siamo ben lontani da quei tempi!
:)