E' vero.
Nell'antica Roma, in effetti, ll Senato deliberava intorno alle leggi, ma poi le demandava per l'approvazione al voto dei "Comizi" (curiati e centuriati); cioè, in pratica, al popolo.
Pertanto, l'acronimo SPQR (Senatus PopulusQue Romanus) aveva un significato concreto di "democrazia diretta"; ciò, anche in quanto, per il tramite dei Comizi tributi e dei "Tribuni del popolo" i cittadini godevano anche del diritto di iniziativa legislativo.
Tale tipo di "democrazia diretta", però, era possibile solo in una "città stato", ma non certo nello Stato Moderno; laddove, si è resa concretamente possibile solo una "democrazia rappresentativa", mitigata dal principio costituzionale della divisione dei poteri, e della tutela della minoranze; la quale, nella riforma, viene demandata ad un regolamento parlamentare deciso dalla maggioranza.

A mio avviso, però, grazie ad INTERNET, che ha aumentato in modo drastico l'interconnessione dei cittadini, rendendo l'intera nazione più piccola di un paesino di montagna, non escludo che in un futuro non lontanto si possa tecnicamente realizzare un nuovo tipo di "democrazia diretta"; le cui forme, però, per ora sono ancora inimmaginabili.
E, comunque, tale tipo di democrazia diretta, richiede indubbiamente la capacità etica di un popolo di maturare attraverso la conquista di un diritto e di saperlo gestire.
Nell'antica Roma, in effetti, ll Senato deliberava intorno alle leggi, ma poi le demandava per l'approvazione al voto dei "Comizi" (curiati e centuriati); cioè, in pratica, al popolo.
Pertanto, l'acronimo SPQR (Senatus PopulusQue Romanus) aveva un significato concreto di "democrazia diretta"; ciò, anche in quanto, per il tramite dei Comizi tributi e dei "Tribuni del popolo" i cittadini godevano anche del diritto di iniziativa legislativo.
Tale tipo di "democrazia diretta", però, era possibile solo in una "città stato", ma non certo nello Stato Moderno; laddove, si è resa concretamente possibile solo una "democrazia rappresentativa", mitigata dal principio costituzionale della divisione dei poteri, e della tutela della minoranze; la quale, nella riforma, viene demandata ad un regolamento parlamentare deciso dalla maggioranza.

A mio avviso, però, grazie ad INTERNET, che ha aumentato in modo drastico l'interconnessione dei cittadini, rendendo l'intera nazione più piccola di un paesino di montagna, non escludo che in un futuro non lontanto si possa tecnicamente realizzare un nuovo tipo di "democrazia diretta"; le cui forme, però, per ora sono ancora inimmaginabili.
E, comunque, tale tipo di democrazia diretta, richiede indubbiamente la capacità etica di un popolo di maturare attraverso la conquista di un diritto e di saperlo gestire.
