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Messaggi - iano

#616
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 18:00:15 PM
Citazione di: iano il 08 Febbraio 2025, 17:07:07 PMInfatti supponiamo per assurdo che la specie uomo esista.
Se è vero che esiste la specie uomo, e se è vero che esistono i sottogruppi male e female, allora.... il Vannacci ce lo debbiamo ciucciare.
Il che è assurdo...come volevasi dimostrare. :))
Onore al Vannacci per la sua coerenza, senza la quale non sarebbe stata possibile questa dimostrazione, e non lo dico con ironia, perchè considero solo un caso di non trovarmi al posto suo, e nel caso non posso giurare che avrei mostrato pari coerenza.

Se la specie umana esiste ''scientificamente'', allora Vannacci è la sua falsificazione, perchè se la morale di Vannacci è quella che si trae coerentemente dalla sua esistenza, allora è un bene che non esista, e noi esseri viventi  più o meno diversamente raggruppati abbiamo ancora motivo di sperare.
 
#617
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 17:39:53 PM
Ma se le specie non esistono, allora decade la teoria dell'evoluzione.
Non decade, o rimane in piedi come descrizione delle dinamiche nel tempo degli esseri viventi, descrizione resa possibile dall'aver semplificato la loro complessità riducendoli in specie.
L'evoluzione delle specie è dunque la descrizione del cambiamento dell'insieme degli esseri viventi, possibile solo semplificandone la complessità.
Il problema nasce quando questa semplificazione della realtà ne prende il posto, quando cioè poniamo in essa fede assolutizzandola, fede della quale nei casi più gravi, o più virtuosi, a scelta, non abbiamo neanche consapevolezza, una fede perciò non rinnegabile, unica verità possibile.
#618
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 17:07:07 PM
Apparentemente sono andato oltre l'argomento ''scientifico'', ma il fatto è che la scienza risente, per quanto sempre meno, divenendo sempre più astratta, del fatto di confondere la descrizione della realtà con la realtà stessa, problema nel quale la filosofia, restando il suo target il logos/verità, e quindi l'etica, resta invece del tutto ancora immersa.
Nella misura in cui in parte ciò vale ancora per la scienza, non sarei andato perciò fuori sezione. :)

Insomma a me il Vannacci non mi sorprende, e non mi sorprende che venuto lui allo scoperto, altri che saggaiemte usavano prudente reticenza, o ipocrisia a scelta, lo abbiano seguito a ruota.

Quando una teoria scientifica viene falsificata, quando ciò viene fuori, bisogna cambiarla.
Il Vannacci è la falsificazione venuta fuori della teoria morale.

Infatti supponiamo per assurdo che la specie uomo esista.
Se è vero che esiste la specie uomo, e se è vero che esistono i sottogruppi male e female, allora.... il Vannacci ce lo debbiamo ciucciare.
Il che è assurdo...come volevasi dimostrare. :))
#619
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 16:26:31 PM
Citazione di: Jacopus il 08 Febbraio 2025, 08:55:48 AMHomo sapiens, la specie a cui apparteniamo, è una specie animale, nè più nè meno della formica o dell'orango. Una prova in questo senso è raccontata da F. Lenoir in "lettera aperta agli animali e a chi li ama". La biologa J. Patterson ha insegnato ad alcuni gorilla il linguaggio dei segni, come quello che usano i sordomuti e attraverso di essi, i gorilla addestrati possono comunicare grazie alla condivisione di diverse centinaia di parole. Un giorno la biologa ha visto un gorilla triste e, con il linguaggio dei segni, gli ha domandato perché e il gorilla ha risposto, sempre con il linguaggio dei segni " madre morta, cacciatori".
Questo episodio ci racconta due cose: le emozioni le condividiamo con almeno due grandi famiglie di animali, mammiferi ed uccelli ( e quindi almeno anche dinosauri, fra le specie estinte) e le capacità cognitive pure. Da ciò un insegnamento ne deriva, noi siamo solo i fratelli maggiori degli animali, non i loro padroni e nulla ci distingue da loro a livello biologico, se non l'espansione delle facoltà cognitive, un esperimento "dubbio" di madre Natura, visto ciò che sta accadendo al pianeta terra, grazie a queste extra/capacità cognitive.
Riprendo un concetto che ho già espresso.
Le specie nascono da una convenzione arbitraria ma necessaria per descrivere la moltitudine degli esseri viventi, per quanto certi criteri per suddividere l'insieme degli esseri in sottoinsiemi (specie) sembrano venire da se, per cui sarebbe strano che non venissero adottati, senza togliere il fatto che il loro utilizzo in ogni caso deriva da una scelta libera più o meno condivisibile.
Il problema è che se si accetta questa argomentazione, bisognerà ammettere che è da convenzioni condivise che deriva la legge morale, così relativizzata.
Viceversa se la legge morale è assoluta allora le specie esistono davvero.
Le due cose mi sembrano cioè strettamente legate.
Quindi, siccome a me pare evidente che la vita è un insieme di esseri viventi diversamente raggruppali in modo non univoco , allora ne deriva che non esiste una morale assoluta.
Allo stesso tempo ho la consapevolezza che su questa presunta assolutezza riposa l'ordine sociale, e non credo siamo abbastanza ''grandi uomini'' da poter gestire certe consapevolezze, ma ancora abbastanza saggi, o ipocriti a vostra scelta, da far finta di non vedere.
A me va bene se la cosa si limitasse ad avere un influenza positiva su una convivenza sociale possibile, seppur limitata al gruppo umano, ma va anche considerato che usando gli stessi criteri di scelta ci sono quelli che condividono il fatto che esistono solo due sottogruppi umani, uomini e donne, il che non può essere accettato secondo me.
Andrebbe al minimo aggiunto, senza perciò perdere in semplicità descrittiva, il sottogruppo umano, di non-uomini/donne, ai sottogruppi di uomini e donne.

Il rischio in generale, come ho più volte detto (perdonate la ripetizione), è che se la verità può essere espressa a parole, ognuno potrà credere di possederla, e non rilevando una corrispondenza con la realtà, cercherà di correggerla secondo verità.

#620
Percorsi ed Esperienze / Re: Desiderate la Vita Eterna?
08 Febbraio 2025, 16:06:48 PM
Desiderando la vita vorrei vivere tanto da arrivare a desiderare la morte.
#621
Scienza e Tecnologia / Re: Homo sapiens è un animale
08 Febbraio 2025, 10:37:52 AM
Siamo circondati dagli animali, li amiamo, li cresciamo, li curiamo, eppure, animali anche noi, non riusciamo a non sottometterli, fino a considerarli spesso alla stregua di oggetti da possedere.
In questa lettera, spassionata, acuta, profonda, Frédéric Lenoir, muovendosi tra le grandi correnti filosofiche, propone una riflessione inedita sulle cause di questo rapporto e critica l'umanesimo inconsapevole e irrispettoso cui siamo abituati, per far maturare un nuovo pensiero, un vero e proprio manifesto: animalista, etico e consapevole.
#622
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
07 Febbraio 2025, 10:52:37 AM
Io questa ''volontà di potenza'' devo ancora capire cos'è, forse perchè non trovo una corrispondenza col mio sentire.
Non capisco neanche cos'è questo superuomo considerato che ogni essere vivente diviene altro da se in continuazione, cioè continuamente si supera.
#623
Vi racconto una storia vera.
A un ragazzo mentalmente menomato, accanto al letto di morte del padre gli danno da tenere una candela, ma mentre tutti piangono lui è l'unico che non versa una lacrima.
Interrogato sul perchè risponde . '' O piango o tengo la candela''.
#624
Tematiche Filosofiche / Capisco di non capire.
06 Febbraio 2025, 23:59:55 PM
Quello che non riesco a creare, non lo saprò mai capire.

Frase sulla  lavagna di Richard Feynman al tempo della sua morte nel 1988; così com'è riportata in L'universo in un guscio di noce di Stephen Hawking.
(Fonte Wikipedia.)

Molte sono le frasi celebri di Feynman che meriterebbero di aprire una discussione filosofica.
Fra le tante ho scelto questa  perchè coincide con la mia personale esperienza.
Nel senso che riesco a capire solo quelle cose alle quali riesco a giungere in modo autonomo.
 A parte questa soggettiva coincidenza  del mio pensiero con quello di Feynman , possiamo assumere la sua frase come una definizione di ''capire''?

Insomma noi diciamo a volte di non capire, e specie riferendoci alle teorie fisiche più recenti a cui Feynman ha dato grande contributo, senza però saper dare una definizione di ''capire''.
Noi ci limitiamo solo a dire di capire o non capire certe cose, ma nel dirlo  capiamo cosa stiamo dicendo?
Il ''capire di non capire'' di Feynman, se così possiamo tradurre la sua frase, è uno step successivo al ''sapere di non sapere'' socratico?


#625
Citazione di: Adalberto il 04 Febbraio 2025, 20:15:16 PMUn giorno mi piacerebbe continuare il discorso sulla sequenza suono-emozione-parola-linguaggio-pensiero alla quale aggiungerei come presupposto l'acquisizione della statura eretta. Ma appiccico tale concausa solo per darmi  l'impressione  di dire qualcosa di intelligente anch'io.
Grazie per il tuo interesse, ma devo confessarti che ho scritto l'ultimo post pensandolo li per li.
Quindi prendilo più come uno spunto di riflessione, perchè personalmente non ho competenza alcuna in nessun campo, se non appena un pò in fisica.
#626
Era una domanda che mi facevo da tanto tempo, grazie. :)
#627
Penso che se aggiungiamo evolutivamente la capacità di articolare suoni, che io assimilo a una tecnologia, all'emotività, il risultato è la parola che poi si fa linguaggio, a cui segue il pensiero.
Per Cartesio l'uso di questo derivato ''tecnologico'' è la prova che siamo: ''uso una tecnologia dunque sono'', prova che comunque segue alla consapevolezza già acquisita di essere.
La catena di questa consapevolezza nel tempo si è allungata:... faccio scienza, dunque scrivo, quindi penso, dunque sono...ma al momento solo il pensiero, e in buona parte la scrittura, la sentiamo parte di noi per relativa abitudine, mentre probabilmente non svilupperemo mai una vera abitudine alla tecnologia successiva al pensiero, che ci ''condanna'' a vivere in un mondo virtuale.
Ma più che una condanna, la prova che siamo capaci di vivere in mondi virtuali è la prova della virtualità del mondo in cui abbiamo creduto di vivere finora confondendolo con la realtà.
Mondi nuovi di cui, pur avendo piena coscienza, non avremo mai più una comprensione, perchè la comprensione coincide appunto con l'incoscienza della loro costruzione.
Non c'è propriamente un gap della parola con la cosa secondo me, perchè la parola si sostituisce all'immaginazione nel fare della realtà una collezione di cose.

Arriva sempre il momento in cui anche dellla parola più abusata ci perdiamo il significato, riguardandola come un oggetto alieno, ripercorrendo così accidentalmente al contrario il percorso attraverso il quale la sedia e la parola che la designa sono arrivate a coincidere.
L'alta consapevolezza che oggi usiamo, facendo scienza, impedisce che tale processo di identificazione possa ripetersi, ma di queste coincidenze sembra vivere ancora la filosofia, e ciò si che a me sembra davvero strano.
Mi pare che il suo compito oggi dovrebbe essere quello di andare alla ricerca di queste coincidenze per smascherarle, per rifare al contrario tutto il percorso filosofico fin qui fatto.
La nuova filosofia dovrebbe essere dunque fatta della consapevolezza che seguirebbe a questa operazione di smontaggio, se ancora qualcosa resta.
Io confido che a questa operazione la filosofia, che sia un bene o un male sopravviverà, essendo ciò che distingue le macchine da noi, macchine che costruiremo con maggior consapevolezza, facendo retrocedere la sensazione di essere travolti dalla tecnologia.
Quindi acquisire la consapovolezza che la tecnologia siamo noi, essendo noi, per quel che possiamo sapere, quel che facciamo.
Ciò che non potremo mai sapere però è chi veramente sta agendo, chi veramente si emoziona, ma dalla bellezza delle sue emozioni mi vien da pensare che sotto sotto deve esserci una bella persona. :))
In ogni caso credo sia arrivato il momento, dopo aver acquisito la prova di essere, di avere il coraggio di essere, riducendo la paura della morte alla consapevolezza di esser vivi.
#628
Citazione di: Adalberto il 02 Febbraio 2025, 10:33:21 AMI due fatti sono diversi.
Il primo può sorprendere, il secondo può solo sembrare strano. E le due sensazioni sono diverse.
Comunque dimmi, che sono sinceramente curioso...
Penso che quando il nostro inconscio viene fuori sarebbe strano che non ci sorprendesse, come cosa inattesa, perchè  alla nostra coscienza resta nascosta la nostra vera essenza, cioè in qualche modo lo resta anche quando viene fuori, perchè ciò che viene fuori è una rappresentazione che non coincide mai con ciò che viene rappresentato, ma che in ogni caso non può non meravigliarci.
''Noi'' ci osserviamo come osserviamo il resto della realtà, e il risultato è una rappresentazione della realtà che ci comprende, e  che diciamo noi,  cioè la rappresentazione che l'osservatore fa di se, in quanto parte integrante della realtà.
La rappresentazione per abitudine tende nel tempo ad essere identificata con ciò che viene rappresentato, ed è grazie a ciò che una realtà non solo ci appare, ma ci ''viviamo dentro'', anche se in effetti viviamo in un mondo che media fra noi e la realtà.
Il noi senza virgolette che vive dentro un mondo è il risultato della identificazione che facciamo della realtà con una sua rappresentazione .
Certamente ci identifichiamo più col pensiero, che con la scrittura per maggior abitudine, da cui deriva impropriamente minor sorpresa.
E' la rappresentazione di me che non sa mai cosa scriverà o penserà.
La coscienza è la lettura di un libro di cui non si conosce l'autore.
#629
Varie / Re: L'enigma del libero arbitrio.
02 Febbraio 2025, 02:02:14 AM
Citazione di: Morpheus il 01 Febbraio 2025, 12:38:06 PMForse perché ci sono angeli che muovono i pianeti attorno al Sole? O:-)
No dai scherzo.
C'è poco da scherzare...questa è la verità.
O almeno lo era. :)
La verità è che ci sono diversi modi di descrivere la stessa cosa.
Dagli angeli siamo passati agli uomini che spingono qualcosa che per contatto si muove, e la forza diviene quindi qualcosa che si trasmette appunto per contatto.
Ma poi gli uomini come gli angeli sono decaduti a favore di una anonima forza di attrazione, decaduta a sua volta per uno spazio che i corpi si limitano a percorrere, senza più angeli o forze, brute o astratte, che se li contendano.
Quanta metafisica c'è dunque dentro la fisica?
Tanta, anche se l'ultima versione tendiamo a classificarla ogni volta come ''mera descrizione dei fatti''.
#630
Ciao Adalberto e benvenuto.  :)
Tu non sai cosa scriverai come non sai cosa penserai.
Quindi dovrebbero sembrarci strane le due cose allo stesso modo, però in effetti non è così.
Perchè?